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  • Diffondiamo il profumo della conoscenza di Dio
    La Torre di Guardia 1990 | 15 luglio
    • 19. In che modo Paolo descrive i requisiti dei “ministri di un nuovo patto”, e come ha influito la loro opera sulla grande folla?

      19 In 2 Corinti 3:4-6 Paolo dice ancora: “Ora per mezzo del Cristo abbiamo verso Dio questa sorta di fiducia. Non che da noi stessi siamo adeguatamente qualificati a riconoscere alcuna cosa come proveniente da noi stessi, ma il nostro essere adeguatamente qualificati proviene da Dio, che in realtà ci ha resi adeguatamente qualificati per essere ministri di un nuovo patto”. Anche se solo i membri dell’unto rimanente sono “ministri di un nuovo patto”, la loro opera ha influito sulla grande folla di altre pecore, e continuerà ad influire su innumerevoli altre pecore che devono ancora essere radunate. Questa è la fiducia che tutti i testimoni di Geova nutrono nei confronti di Geova Dio per mezzo di Cristo Gesù. Il rimanente, con gratitudine, incoraggia la grande folla di altre pecore a partecipare con tutto il cuore all’opera di ‘scrivere’ tali “lettere”, adempiendo ciò che Gesù Cristo predisse in Matteo 24:14 e in Matteo 28:19, 20.

      20. (a) Cosa indica il rapporto dell’Annuario a proposito di coloro che diffondono il profumo della conoscenza di Dio? (b) Cosa possiamo dire tutti noi riguardo all’essere qualificati per il ministero di scrivere “lettere”?

      20 Questo è ciò che i testimoni di Geova hanno fatto, come dimostra chiaramente il rapporto dell’Annuario del 1990, da cui risulta che hanno diffuso il profumo della conoscenza di Dio in 212 paesi. Ci sono più di 3.787.000 proclamatori attivi, e solo l’anno scorso questi hanno dedicato circa 835.000.000 di ore a predicare la buona notizia del Regno. L’anno scorso, 9.479.064 persone hanno assistito al Pasto Serale del Signore. Sia l’unto rimanente che la grande folla di altre pecore possono dire: “Il nostro essere adeguatamente qualificati proviene da Dio”. Ovvero, usando le parole della traduzione biblica di Fulvio Nardoni, “la nostra idoneità viene da Dio”.

      21. Cosa dovremmo fare tutti, e perché?

      21 Pertanto, diffondete ovunque il soave, vivificante profumo della conoscenza di Dio! Impregnate l’atmosfera del territorio della vostra congregazione del profumo della conoscenza di Geova. Allora, come un Generale teocratico in trionfo, egli vi condurrà nella sua processione vittoriosa insieme a tutti i suoi Testimoni che si impegnano a fondo in questo odierno ministero glorioso!

  • Il nostro tesoro, l’odierno ministero glorioso
    La Torre di Guardia 1990 | 15 luglio
    • Il nostro tesoro, l’odierno ministero glorioso

      “Abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché la potenza oltre ciò che è normale sia di Dio e non da noi”. — 2 CORINTI 4:7.

      1. (a) Quale glorioso tesoro può essere nostro, e perché? (b) Cosa dice la Bibbia riguardo al modo in cui è stata trasmessa la Legge mosaica?

      IL MINISTERO di predicare “questa buona notizia del regno” durante il termine del sistema di cose è davvero un tesoro, un bene preziosissimo. Visto che Geova è un Dio glorioso, servire Dio è un ministero glorioso, e quindi un tesoro. (Matteo 24:14; 2 Corinti 3:18–4:1) Riguardo al modo glorioso in cui è stata trasmessa la Legge mosaica, in Esodo 34:29, 30 è scritto: “Ora avvenne quando Mosè scese dal monte Sinai che le due tavolette della Testimonianza erano in mano a Mosè quando scese dal monte, e Mosè non sapeva che la pelle della sua faccia emetteva raggi perché aveva parlato con [Geova]. Quando Aaronne e tutti i figli d’Israele videro Mosè, allora, ecco, la pelle della sua faccia emetteva raggi ed ebbero timore di accostarsi a lui”.

      2. Cosa prefigurava il servizio della Legge mosaica, e perché il ministero successivo è più glorioso?

      2 I versetti da 32 a 34 aggiungono: “Dopo ciò tutti i figli d’Israele gli si accostarono, ed egli comandava loro tutto ciò che Geova gli aveva detto sul monte Sinai. Quando Mosè finiva di parlare con loro, metteva un velo sulla sua faccia. Ma quando Mosè entrava dinanzi a Geova per parlare con lui, si toglieva il velo finché non usciva”. Il servizio della Legge mosaica prefigurava il ministero del nuovo patto il cui Mediatore è Gesù Cristo. Perciò, se il ministero precedente fu glorioso, quanto più deve esserlo quello successivo, “l’amministrazione dello spirito”! (2 Corinti 3:7-11) È più glorioso perché ha una gloria che rimane, e i seguaci di Gesù Cristo vi prendono parte. — Romani 12:11.

      3. (a) Cosa dev’essere vero riguardo al ministero dei testimoni di Geova, ma perché questo non è evidente a molti? (b) Cosa dimostrava che Mosè era stato alla gloriosa presenza di Geova?

      3 Ne consegue, dunque, che il ministero dei testimoni di Geova è glorioso. Questo, tuttavia, non è evidente a tutti quelli che sono stati accecati dalla falsa religione. Pur avendo la Bibbia e potendola leggere, molti non hanno ‘occhi che vedono’. (2 Pietro 1:5-9) Perché sia tolto il velo che è davanti ai loro occhi devono rivolgersi con fede a Geova Dio, poiché quando Mosè si presentava davanti a Geova toglieva il velo che nascondeva la sua faccia agli ebrei. (2 Corinti 3:16) Gli israeliti avevano paura di vedere la gloria di Dio sulla faccia del loro mediatore e chiesero che fosse velata ai loro occhi. Proprio come una sostanza fosforescente esposta alla luce rimane luminescente al buio, così Mosè, il loro intermediario, rifletteva la gloria di Geova, dimostrando di essere stato al cospetto di Geova.

      4. In che modo gli odierni increduli imitano gli antichi ebrei, ma cosa non hanno paura di fare i seguaci del più grande Mosè?

      4 Mosè prefigurava il grande Profeta di Dio, Gesù Cristo. Al pari dell’antico profeta, questo più grande Mosè non ha paura di guardare direttamente la gloria di Geova. Ancor oggi, comunque, persone incredule accecate dal Diavolo e dalla sua religione babilonica imitano quegli antichi ebrei rifiutandosi di vedere, o discernere, la gloria del più grande Mosè, Gesù Cristo. (2 Corinti 3:12-15) Ma i suoi veri seguaci non hanno paura di guardare la gloria di Geova che viene riflessa e diffusa dalla faccia di Gesù Cristo. Liberati dall’influenza babilonica, sono abbastanza coraggiosi da diffondere la gloria di Dio. “Perciò”, scrisse Paolo, “siccome abbiamo tale speranza, noi usiamo grande libertà di parola”. — 2 Corinti 3:12.

      Riflettiamo la gloria di Dio

      5. Come possiamo riflettere la gloria di Dio ed essere come Mosè quando era sul monte, alla presenza di Geova?

      5 Gesù Cristo ha tolto il velo dichiarandoci e rivelandoci Geova Dio. (Giovanni 1:14, 17, 18) Perciò noi dobbiamo risplendere, affinché la gloria di Dio risplenda tramite la “gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio”, buona notizia che noi dobbiamo proclamare. Il suo splendore è “la gloriosa conoscenza di Dio mediante la faccia di Cristo”. Dobbiamo riflettere questa gloria parlando della gloria di Geova e della gloria del Regno retto da suo Figlio. (2 Corinti 4:4-6) Come Mosè quando era sul monte, alla presenza di Geova, i testimoni di Geova sulla terra non velano il proprio cuore davanti alla Sua gloria. Ammirano la gloria riflessa nella faccia del Figlio che Geova ha costituito Re, Gesù Cristo. Perciò devono diffondere ad altri la luce relativa alla gloria di Dio.

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