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FerroPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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elevate temperature necessarie. (Gb 28:2; Ez 22:20; vedi RAFFINARE, RAFFINATORE). L’impiego del ferro era però assai limitato in paragone a quello del rame e del bronzo, che si potevano lavorare a freddo. Comunque il ferro era senza dubbio particolarmente apprezzato per la sua grande resistenza e utilità. Il ferro faceva parte del bottino di guerra più apprezzato dagli israeliti. (Nu 31:22; Gsè 6:19, 24; 22:8) Ma avrebbero avuto ben più del solo ferro conquistato in tal modo. Mosè aveva promesso che una volta giunti in Palestina avrebbero trovato miniere di ferro, e così fu. (De 8:9) Nella Bibbia viene menzionato ferro proveniente da Tarsis e anche da “Vedan e Iavan da Uzal”. — Ez 27:12, 19.
Nella conquista della Terra Promessa gli israeliti dovettero affrontare carri da guerra muniti di falci di ferro. (Gsè 17:16, 18; Gdc 1:19) Durante il regno di Saul a un certo punto “non si trovava un fabbro [lavoratore di metalli] in tutto il paese d’Israele”. A motivo delle limitazioni imposte dai filistei, solo il re e suo figlio Gionatan avevano una spada; gli israeliti erano costretti a far arrotare dai filistei tutti gli arnesi di metallo. — 1Sa 13:19-22.
In seguito però il re Davide raccolse ingenti quantitativi di ferro da usare nella costruzione del tempio. Sotto il regno di Salomone venne offerto “ferro del valore di centomila talenti” o, come traducono altri, “centomila talenti di ferro”. (1Cr 22:14, 16; 29:2, 7) Se anziché al valore del ferro il riferimento è al suo peso, quest’ultimo era pari a 3.420 tonnellate.
Uso figurativo. La fornace di ferro è simbolo di oppressione dura e violenta (De 4:20; 1Re 8:51; Ger 11:4); il giogo di ferro, di schiavitù da cui non c’è possibilità di remissione (De 28:48; Ger 28:13, 14). In senso figurato il ferro simboleggia durezza (Le 26:19; De 28:23), ostinazione (Isa 48:4; Ger 6:28), forza (Ger 1:18; Da 7:7; Ri 9:9), potere regale e autorità giudiziaria (Sl 2:9; Ri 2:27; 12:5; 19:15).
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FestaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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FESTA
Le feste costituivano una parte importante della vera adorazione resa a Dio, e furono prescritte da Geova al suo popolo eletto Israele per mano di Mosè. Il sostantivo ebraico chagh, tradotto “festa”, probabilmente deriva da un verbo che indica movimento o forma circolare, danzare in cerchio, e quindi celebrare una festa periodica. Mohʽèdh, tradotto anche “festa”, indica fondamentalmente un dato tempo o luogo di assemblea. — 1Sa 20:35; 2Sa 20:5.
Le feste, e simili giorni speciali, si possono riassumere come segue:
FESTE IN ISRAELE
PRIMA DELL’ESILIO
FESTE ANNUALI
1. Pasqua, 14 abib (nisan)
2. Festa dei pani non fermentati, 15-21 abib (nisan)
3. Festa delle settimane, o Pentecoste, 6 sivan
4. Festa dello squillo di tromba, 1º etanim (tishri)
5. Giorno di espiazione, 10 etanim (tishri)
6. Festa delle capanne, 15-21 etanim (tishri), con una solenne assemblea il 22
FESTE PERIODICHE
1. Sabato settimanale
2. Luna nuova
3. Anno sabatico (ogni 7º anno)
4. Anno giubilare (ogni 50º anno)
DOPO L’ESILIO
1. Festa della dedicazione, 25 chislev
2. Festa di Purim, 14 e 15 adar
Le tre grandi feste. Le tre principali “feste periodiche”, chiamate anche pellegrinaggi perché tutti gli uomini si radunavano a Gerusalemme, ricorrevano in date stabilite ed erano designate dal termine ebraico mohʽèdh. (Le 23:2, 4) Ma il termine più usato nel riferirsi esclusivamente alle tre grandi feste è chagh, che indica non solo una ricorrenza periodica, ma anche un tempo di grande giubilo. Queste tre grandi feste erano:
(1) La festa dei pani non fermentati (Eso 23:15), che iniziava il giorno dopo la Pasqua e durava dal 15 al 21 abib (nisan). La Pasqua ricorreva il 14 nisan e in realtà era una celebrazione a sé, ma, poiché col tempo divenne intimamente unita alla festa dei pani non fermentati, spesso tutt’e due insieme erano chiamate Pasqua. — Mt 26:17; Mr 14:12; Lu 22:7.
(2) La festa delle settimane o (come venne chiamata in seguito) Pentecoste si celebrava il 50º giorno a partire dal 16 nisan, cioè il 6 sivan. — Eso 23:16a; 34:22a.
(3) La festa delle capanne (tabernacoli) o della raccolta veniva celebrata nel settimo mese, dal 15 al 21 etanim (o tishri), con una solenne assemblea il 22. — Le 23:34-36.
La data, il luogo e il modo in cui si dovevano tenere erano stati stabiliti da Geova. Come indica l’espressione “feste periodiche di Geova”, cadevano in vari periodi dell’anno secondo il calendario
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