BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • w96 1/6 pp. 29-30
  • La lotta di Casiodoro de Reina per una Bibbia in spagnolo

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • La lotta di Casiodoro de Reina per una Bibbia in spagnolo
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Il nome divino nelle traduzioni spagnole
  • La lotta della Bibbia spagnola per sopravvivere
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1992
  • La diffusione della Parola di Dio nella Spagna medievale
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
  • Come ci è pervenuta la Bibbia
    Svegliatevi! 2007
  • La Bibbia, libro di fatti e profezie
    Il ministero del Regno 2009
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1996
w96 1/6 pp. 29-30

La lotta di Casiodoro de Reina per una Bibbia in spagnolo

LEGGERE la Bibbia nella Spagna del XVI secolo era pericoloso. La Chiesa Cattolica aveva ordinato all’Inquisizione di reprimere anche la minima manifestazione di dissidenza. Ma nella Spagna meridionale c’era un giovane che non solo leggeva le Scritture ma aveva anche fatto voto di tradurle nella lingua del popolo, affinché ogni spagnolo potesse leggerle. Si chiamava Casiodoro de Reina.

L’interesse di Reina per la Bibbia nacque negli anni che trascorse nel monastero di San Isidro del Campo, nei pressi di Siviglia. Verso la metà del XVI secolo la maggioranza dei monaci di questo straordinario monastero dedicavano più ore a leggere le Scritture che a svolgere altre mansioni. E il messaggio biblico cambiò il loro modo di pensare. Rigettarono la dottrina cattolica relativa al culto delle immagini e la credenza nel purgatorio. Inevitabilmente le loro idee divennero note nella zona e, temendo di essere arrestati dall’Inquisizione, decisero di fuggire all’estero. Reina fu uno dei 12 monaci che ripararono in Svizzera, a Ginevra.

Sfuggito per un pelo alla cattura, Reina si spostò da una città europea all’altra, riuscendo sempre a battere sul tempo i suoi persecutori. Nel 1562 gli inquisitori, frustrati, bruciarono la sua effigie a Siviglia, ma anche quella brutale minaccia non fece recedere Reina dal suo proposito di tradurre le Scritture. Benché fosse stata posta una taglia sulla sua testa e vivesse nel costante timore dell’arresto, lavorò incessantemente alla sua traduzione spagnola. “Ad eccezione del tempo in cui fui malato o in viaggio, . . . la penna non mi cadde dalle mani”, spiegò.

Entro dieci anni Reina completò il lavoro. Nel 1569 la sua traduzione dell’intera Bibbia fu pubblicata a Basilea, in Svizzera. Questo lavoro eccezionale fu la prima traduzione completa in spagnolo dalle lingue originali. Da secoli esistevano Bibbie in latino, ma il latino era la lingua dei dotti. Reina riteneva che la Bibbia dovesse essere compresa da tutti, e rischiò la vita per renderlo possibile.

Nell’introduzione alla sua traduzione, fornì queste ragioni. “Non si può proibire la divina Scrittura nella lingua volgare senza recare singolare ingiuria a Dio e danno alla salute degli uomini. Questa è pura opera di Satana e di quelli che gli ubbidiscono. . . . Avendo Dio dato la sua parola agli uomini, e desiderando che fosse compresa e messa in pratica da tutti, chi la proibisca in qualsiasi lingua non può avere nessuna giustificazione valida”.

Questa era una dichiarazione coraggiosa, essendo pubblicata solo 18 anni dopo che l’Inquisizione di Spagna aveva specificamente messo all’indice la Bibbia “in castigliano [spagnolo] o in qualunque altra lingua volgare”. È evidente che Reina non lasciò che il timore dell’uomo frenasse il suo amore per la verità.

Oltre a desiderare vivamente di rendere la Bibbia accessibile a tutti quelli che parlavano spagnolo, Reina volle anche eseguire una traduzione che fosse la più accurata possibile. Nell’introduzione spiegò i vantaggi del tradurre direttamente dalle lingue originali. Nel testo latino della Vulgata, spiegò Reina, si erano insinuati degli errori. Uno dei più vistosi era l’eliminazione del nome divino.

Il nome divino nelle traduzioni spagnole

Reina si rendeva conto che il nome di Dio, Geova, doveva comparire in ogni traduzione fedele della Bibbia, visto che compare nel testo originale. Rifiutò di seguire la prassi di sostituire il nome divino con titoli come “Dio” o “Signore”. Nella prefazione alla sua traduzione ne spiegò le ragioni con la schiettezza che gli era propria.

“Abbiamo conservato il nome (Iehoua), non senza le più valide ragioni. Primo, perché ovunque lo si trovi nella nostra versione, lo si trova anche nel testo ebraico, e ci è parso di non poterlo omettere né sostituire senza commettere un’infedeltà e un grave sacrilegio nei confronti della legge di Dio, la quale comanda di non togliere né aggiungere nulla. . . . La consuetudine [di omettere il nome], promossa dal Diavolo, è sorta da una superstizione dei rabbini moderni, i quali, seppur col pretesto di riverirlo, in effetti hanno seppellito e fatto dimenticare al popolo di Dio il Suo santo nome, il solo col quale egli desiderava essere distinto da tutti gli altri . . . dèi”.

L’encomiabile desiderio di Reina di magnificare il nome di Dio ebbe effetti di vasta portata. Ancora oggi la stragrande maggioranza delle traduzioni spagnole — sia cattoliche che protestanti — seguono questo precedente e usano regolarmente il nome divino. In gran parte grazie a Reina, i lettori di quasi tutte le traduzioni spagnole della Bibbia possono comprendere che Dio ha un nome proprio che lo distingue da tutti gli altri dèi.

È degno di nota che il nome Geova in ebraico è ben visibile sulla pagina del titolo della Bibbia di Reina. Reina dedicò la vita alla nobile causa di preservare la Parola di Dio, rendendola disponibile in una lingua che milioni di persone potevano leggere.

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi