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  • Si sono offerti volenterosamente: in Micronesia

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  • Si sono offerti volenterosamente: in Micronesia
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
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  • LA RISPOSTA A DUE PREGHIERE
  • TRE SFIDE DA AFFRONTARE
  • ‘MIETONO GENEROSAMENTE’
  • POTETE DARE UNA MANO ANCHE VOI?
  • Abbiamo sentito come Geova ci ha guidato e si è preso cura di noi
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2014
w14 15/7 pp. 3-6
Doris e Katherine

Si sono offerti volenterosamente: in Micronesia

KATHERINE è cresciuta negli Stati Uniti. Quando aveva 16 anni si battezzò, diventando testimone di Geova. Pur impegnandosi a fondo nel ministero, nella zona in cui predicava pochi ascoltavano il messaggio del Regno. “Leggevo esperienze di persone che pregavano Dio di mandare qualcuno che le aiutasse a conoscerlo”, racconta. “Speravo di trovare una persona del genere, ma non accadeva mai”.

Dopo aver predicato nello stesso territorio per anni, Katherine iniziò a pensare di trasferirsi in una zona dove le persone fossero più sensibili al messaggio del Regno. Si chiedeva però se ce l’avrebbe fatta. L’unica volta che era stata lontana dai suoi familiari, infatti, aveva sentito la loro mancanza ogni giorno, sebbene si fosse trattato di sole due settimane. Ma alla fine il sincero desiderio di provare la gioia di aiutare quelli che sono alla ricerca di Geova prevalse. Katherine prese in considerazione diverse località in cui sarebbe potuta andare, dopodiché scrisse alla filiale di Guam e ricevette le informazioni di cui aveva bisogno. Nel luglio del 2007, a 26 anni, si trasferì a Saipan, un’isola del Pacifico a quasi 10.000 chilometri da casa sua. Com’è andata?

LA RISPOSTA A DUE PREGHIERE

Poco dopo essere arrivata nella nuova congregazione, Katherine incontrò Doris, una donna sui 45 anni che accettò di studiare la Bibbia. Terminati i primi tre capitoli del libro Cosa insegna la Bibbia, Katherine si fece prendere dall’ansia. “Doris era così brava, e io non volevo rovinare tutto”, spiega. “Non avevo mai condotto uno studio regolare, e pensavo che Doris avesse bisogno di studiare con una sorella più esperta, magari una della sua età”. Pregò Geova di aiutarla a trovare la sorella giusta a cui affidare Doris, poi decise di informare quest’ultima del cambiamento.

“Prima che potessi menzionare la cosa”, ricorda Katherine, “Doris disse che voleva parlarmi di un problema. Dopo averla ascoltata, le raccontai di come Geova mi aveva aiutato ad affrontare una situazione simile. Mi ringraziò”. A quel punto Doris disse a Katherine: “Geova ti usa per aiutarmi. La prima volta che sei venuta a casa mia, stavo leggendo la Bibbia da ore. In lacrime, chiedevo a Dio di mandare qualcuno ad aiutarmi a capire la Bibbia. Poi hai bussato alla mia porta. Geova aveva risposto alla mia preghiera!” Rivivere quei momenti toccanti fa riempire di lacrime gli occhi di Katherine, che dice: “Le parole di Doris furono la risposta alla mia preghiera. Geova mi fece capire che potevo continuare lo studio”.

Doris si è battezzata nel 2010, e adesso conduce lei stessa diversi studi biblici. Katherine osserva: “Sono davvero grata che il desiderio che avevo da tempo di aiutare qualcuno sincero a diventare un servitore di Geova si sia avverato!” Oggi è felice di servire come pioniera speciale a Kosrae, un’isola del Pacifico.

TRE SFIDE DA AFFRONTARE

Più di un centinaio di fratelli e sorelle stranieri, di età compresa tra i 19 e i 79 anni, hanno servito in Micronesia dove il bisogno è maggiore. I sentimenti di questi zelanti proclamatori sono ben espressi da Erica, che nel 2006, a 19 anni, si è trasferita a Guam. “Fare i pionieri in un territorio dove le persone sono assetate di verità è veramente fantastico”, dice. “Sono davvero grata a Geova per avermi aiutato a intraprendere questa forma di servizio. È il miglior modo di vivere!” Oggi Erica ha la gioia di fare la pioniera speciale a Ebeye, nelle Isole Marshall. Ovviamente, servire in un paese straniero presenta le sue sfide. Esaminiamone tre e vediamo come le affronta chi è andato in Micronesia.

Erica

Erica

Stile di vita. Dopo il suo arrivo nel 2007 sull’isola di Palau, il ventiduenne Simon capì subito che avrebbe guadagnato solo una minima parte di quanto guadagnava a casa in Inghilterra. “Dovetti imparare a non comprare tutto quello che volevo”, ricorda. “Adesso scelgo con attenzione il cibo che acquisto, e mi guardo intorno per trovare le offerte migliori. Quando si rompe una cosa, mi procuro pezzi di seconda mano e cerco qualcuno che mi aiuti a ripararla”. Che effetto ha avuto su di lui avere uno stile di vita semplice? Simon risponde: “Mi ha fatto capire cosa è veramente necessario nella vita e come cavarmela con meno. In diverse occasioni ho davvero visto l’amorevole mano di Geova. Durante i sette anni in cui ho servito qui, ho sempre avuto qualcosa da mangiare e un posto in cui dormire”. Non c’è dubbio: Geova sostiene quelli che conducono una vita semplice perché desiderano “cercare prima il regno” (Matt. 6:32, 33).

Nostalgia. Erica spiega: “Sono molto legata alla mia famiglia e temevo che la nostalgia avrebbe influito negativamente sul mio ministero”. Cosa ha fatto per prepararsi? “Prima di trasferirmi”, racconta, “lessi articoli della Torre di Guardia sulla nostalgia. Questo mi aiutò a preparare il cuore per affrontare la sfida. In un articolo, una madre rassicurava la figlia così: ‘Geova può prendersi cura di te meglio di me’. Quelle parole mi diedero tanta forza”. Hannah e suo marito Patrick servono a Majuro, nelle Isole Marshall. Hannah combatte la nostalgia concentrandosi sui fratelli e le sorelle della congregazione. “Ringrazio sempre Geova per i fratelli in tutto il mondo”, dice, “perché anch’essi fanno parte della mia famiglia. Senza il loro amorevole sostegno non avrei mai potuto servire dove il bisogno è maggiore”.

Simon

Simon

Inserimento. “Quando arrivi in un altro paese, praticamente tutto è diverso”, fa notare Simon. “A volte mi manca il poter fare una battuta ed essere capito fino in fondo”. Erica afferma: “All’inizio mi sentivo tagliata fuori, ma questo mi ha aiutato a riflettere sul motivo per cui mi ero trasferita. Non l’ho fatto per qualche vantaggio personale ma per fare di più per Geova”. E aggiunge: “Col tempo ho stretto bellissime amicizie, a cui tengo molto”. Simon si mise d’impegno a imparare il palauano, il che gli ha permesso di “[allargare] il cuore” verso i fratelli e le sorelle locali (2 Cor. 6:13, La Nuova Diodati). Con gli sforzi che ha fatto per imparare la lingua si è guadagnato l’affetto dei fratelli. Quando chi si trasferisce opera a spalla a spalla con i fratelli locali, nella congregazione si riescono a instaurare amicizie profonde. Quali sono altri risultati positivi che ottengono coloro che si offrono volenterosamente per servire dove c’è più bisogno?

‘MIETONO GENEROSAMENTE’

L’apostolo Paolo scrisse: “Chi semina generosamente mieterà pure generosamente” (2 Cor. 9:6). Il principio contenuto in queste parole ben si applica a quelli che espandono il proprio ministero. Quali risultati ‘mietono generosamente’ questi fratelli in Micronesia?

Patrick e Hannah

Patrick e Hannah

In queste isole del Pacifico si iniziano ancora molti studi e si vede con i propri occhi come le persone che imparano e applicano le verità bibliche progrediscono in senso spirituale. Patrick e Hannah hanno servito anche ad Angaur, un’isoletta con 320 abitanti. Dopo due mesi dal loro arrivo incontrarono una madre single, che accettò subito uno studio biblico, prese a cuore la verità e fece grossi cambiamenti nella propria vita. Hannah riferisce: “Tutte le volte che dopo lo studio tornavamo a casa in bicicletta, ci guardavamo e dicevamo: ‘Grazie Geova!’” E aggiunge: “So che in un modo o nell’altro Geova avrebbe attirato a sé questa donna, ma servire dove il bisogno è maggiore ci ha permesso di trovare questa persona mansueta e di aiutarla a conoscerlo. È una delle esperienze più gratificanti della nostra vita!” Erica dice: “Quando aiuti qualcuno a conoscere Geova, provi una gioia indescrivibile!”

POTETE DARE UNA MANO ANCHE VOI?

In molti paesi c’è bisogno di un maggior numero di proclamatori del Regno. Potete essere tra quelli che si trasferiscono in zone dove serve aiuto? Pregate Geova di rafforzare il vostro desiderio di espandere il ministero. Parlatene con gli anziani della congregazione, con il sorvegliante di circoscrizione, o con chi ha avuto il privilegio di servire in un paese dove il bisogno è maggiore. Quando i vostri piani iniziano a prendere forma, scrivete alla filiale che cura il territorio in cui vorreste servire e chiedete informazioni.a Forse anche voi potrete unirvi alle migliaia di fratelli e sorelle — giovani e meno giovani, single o sposati — che si offrono volenterosamente e provano la gioia di ‘mietere generosamente’.

a Vedi l’articolo “Potete ‘passare in Macedonia’?”, pubblicato nel Ministero del Regno dell’agosto 2011.

Come addestrare altri

TRA quelli che si sono trasferiti all’estero ci sono anziani cristiani con molti anni di esperienza nel prendersi cura del gregge. Come possono addestrare altri nella congregazione?

Richard e Joel

Richard e Joel

Richard, che ha 65 anni e che nel 2010 si è trasferito dagli Stati Uniti a Guam, dice che fare lodi sincere è uno degli aspetti più importanti dell’addestramento. Inoltre, fa notare, “un buon modo per addestrare altri è quello di partecipare con loro al ministero di campo. Mentre insegni riguardo a Geova, i fratelli ti osservano e ti ascoltano. E poi uscire insieme in servizio crea un vincolo di amore e di unità”.

Byron e Greg

Byron e Greg

Greg ha 60 anni e dal 2010 vive a Saipan. “Gli anziani che si sono trasferiti qui dedicano ai fratelli locali tanta attenzione a livello individuale”, riferisce. “Abbiamo stretto con loro amicizie profonde, ci rispettiamo e mostriamo fiducia gli uni negli altri”. Poi aggiunge: “Non sono solo i fratelli locali a imparare. Anche noi impariamo tanto da loro”.

Mike e Alice

Mike e Alice

Mike, che ha 60 anni, ha servito con sua moglie Alice nella regione del Pacifico per più di 20 anni. Come addestrava gli altri? “Dando il buon esempio nel seguire le istruzioni dell’organizzazione di Geova”, afferma. “Mi sono sempre accertato che quelli che addestravo capissero queste istruzioni. Cercavo di mettere in pratica quello che insegnavo e di essere paziente e generoso con le lodi”. Inoltre osserva: “Se ti trasferisci in un’altra zona, fai bene a riconoscere che spesso ci sono modi diversi per fare la stessa cosa”.

Cosa pensano i fratelli locali dell’addestramento che ricevono? Joel, che ha 21 anni e vive a Guam, dice: “Gli anziani dimostrano di avere fiducia in me assegnandomi degli incarichi. Questo mi ha fatto capire che nel servire Geova anch’io ho qualcosa di prezioso da offrire”. Byron ha 31 anni e vive a Saipan. “Con il loro zelo nel ministero e l’amore per il gregge”, spiega, “gli anziani mi hanno aiutato a concentrarmi sulle cose spirituali e non sulla ricerca delle ricchezze”. Continua: “Avere tra noi questi fratelli che hanno più esperienza è una vera benedizione”.

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