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  • Viviamo in armonia con la preghiera modello (Parte 1)
    La Torre di Guardia 2015 | 15 giugno
    • Due genitori ascoltano la loro bambina che prega prima di mettersi a dormire

      Viviamo in armonia con la preghiera modello (Parte 1)

      “Sia santificato il tuo nome” (MATT. 6:9)

      RICORDATE?

      • Cosa possiamo imparare dall’espressione “Padre nostro”?

      • Perché dovremmo pregare per la santificazione del nome di Dio?

      • Come possiamo vivere in armonia con la richiesta che si compia la volontà di Dio sulla terra?

      1. Come potremmo usare nel nostro ministero la preghiera riportata in Matteo 6:9-13?

      MOLTI conoscono a memoria la preghiera modello. Nell’opera di casa in casa, spesso la citiamo per aiutare le persone a capire che il Regno di Dio è un governo reale che porterà meravigliosi cambiamenti sulla terra. O forse facciamo riferimento alla prima richiesta contenuta in questa preghiera per dimostrare che Dio ha un nome che deve essere santificato, o “trattato come santo” (Matt. 6:9, nt.).

      2. Come facciamo a dire che Gesù non voleva che la preghiera modello fosse ripetuta parola per parola ogni volta che preghiamo?

      2 Gesù voleva forse che questa preghiera fosse ripetuta parola per parola ogni volta che preghiamo, come fanno molti nella cristianità? No. Infatti, poco prima di pronunciarla come preghiera modello, disse: “Nel pregare, non dite ripetutamente le stesse cose” (Matt. 6:7). In seguito ripeté la preghiera, usando però parole diverse (Luca 11:1-4). Così facendo Gesù ha reso chiaro quali cose chiedere e qual è il loro ordine di importanza. Ecco perché è appropriato definirla preghiera modello.

      3. Su quali domande dovremmo riflettere mentre analizziamo la preghiera modello?

      3 In questo articolo e nel prossimo prenderemo in esame il contenuto della preghiera modello. Nel farlo, chiediamoci: “In che modo questa preghiera può aiutarmi a migliorare le mie preghiere? Sto vivendo in armonia con questa preghiera?” Quest’ultima domanda merita profonda riflessione.

      “PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI”

      4. Cosa ci ricorda l’espressione “Padre nostro”, e in che senso Geova è “Padre” per i cristiani con la speranza terrena?

      4 L’espressione “Padre nostro”, e non “Padre mio”, ci ricorda che facciamo parte di un’“associazione [di] fratelli” che si amano di cuore gli uni gli altri (1 Piet. 2:17). Questo è un privilegio davvero prezioso! I cristiani unti, che sono stati generati come figli di Dio e hanno la speranza della vita in cielo, si rivolgono a Geova chiamandolo giustamente “Padre” nel senso più pieno del termine (Rom. 8:15-17). Anche i cristiani che hanno la speranza di vivere per sempre sulla terra possono chiamare Geova “Padre”, perché dà loro la vita e si prende amorevolmente cura dei bisogni di tutti i veri adoratori. Quelli con la speranza terrena, però, saranno figli di Dio a tutti gli effetti dopo aver raggiunto la perfezione e aver dimostrato la propria lealtà nella prova finale (Rom. 8:21; Riv. 20:7, 8).

      5, 6. Quale prezioso dono possono fare i genitori ai loro figli, e cosa dovrebbe fare ciascun figlio con questo dono? (Vedi l’illustrazione iniziale.)

      5 Insegnando loro a pregare e aiutandoli a vedere Geova come un premuroso Padre celeste, i genitori fanno ai figli un dono prezioso. Un fratello che ora presta servizio come sorvegliante di circoscrizione in Sudafrica ricorda: “Dal giorno in cui sono nate le mie figlie, ho pregato con loro ogni sera, a meno che non fossi via. Spesso dicono di non ricordare le parole esatte di quelle preghiere. Quello che ricordano, però, è l’atmosfera, la sacralità dei momenti in cui comunicavamo con il nostro Padre, Geova, e la sensazione di serenità e sicurezza. Appena sono state in grado di farlo, le ho incoraggiate a pregare ad alta voce, così che potessi sentirle mentre esprimevano i loro pensieri e i loro sentimenti a Geova. Era una meravigliosa opportunità di scorgere cosa c’era nel loro cuore. Questo mi ha permesso di aiutarle con gentilezza a includere aspetti importanti della preghiera modello, al fine di rendere più significative le loro preghiere”.

      6 Non sorprende che le ragazze abbiano fatto eccellenti progressi spirituali. Ora sono felicemente sposate e servono Geova a tempo pieno insieme ai loro mariti. I genitori non potrebbero fare regalo più grande ai figli che insegnare loro a coltivare una calorosa e intima relazione con Geova. Certo, ciascuno poi ha la responsabilità di mantenere questa preziosa amicizia, il che include imparare ad amare il nome di Dio, trattandolo con il più profondo rispetto (Sal. 5:11, 12; 91:14).

      “SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”

      7. Quale privilegio ha il popolo di Dio, ma quale responsabilità comporta questo?

      7 Che privilegio è per noi non solo conoscere il nome di Dio, ma anche portarlo servendo quale “popolo per il suo nome” (Atti 15:14; Isa. 43:10). Implorare il nostro Padre celeste che “sia santificato il [suo] nome” può spingerci a chiedere a Geova l’aiuto necessario per evitare qualunque parola o azione disonori il suo santo nome. Non vogliamo essere come alcuni del I secolo che non facevano ciò che insegnavano. Parlando di loro, l’apostolo Paolo scrisse: “Il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra fra le nazioni” (Rom. 2:21-24).

      8, 9. Fate un esempio di come Geova benedice coloro che si preoccupano di santificare il suo nome.

      8 È nostro desiderio fare di tutto per santificare il nome di Dio. Dopo la prematura morte di suo marito, una sorella in Norvegia rimase sola con il figlio di due anni. “È stato un periodo davvero difficile della mia vita”, spiega. “Pregavo ogni giorno, quasi ogni ora, per avere la forza di rimanere equilibrata a livello emotivo così da non prendere decisioni poco sagge e non perdere la mia integrità. In questo modo non ho dato motivo a Satana di biasimare Geova. Volevo santificare il nome di Geova e volevo che mio figlio rivedesse suo padre nel Paradiso” (Prov. 27:11).

      9 Geova rispose a tali preghiere sincere. La sorella ricevette sostegno stando regolarmente insieme ai compagni di fede, che furono premurosi con lei. Cinque anni dopo sposò un anziano di congregazione. Suo figlio, ormai ventenne, è un fratello battezzato. La sorella dice: “Sono così grata che mio marito mi abbia aiutato a crescerlo”.

      10. Cosa ci vuole perché il nome di Dio venga completamente santificato?

      10 Cosa ci vuole perché il nome di Dio venga completamente santificato e ripulito da ogni disonore? Geova deve agire per eliminare tutti coloro che intenzionalmente rifiutano la sua sovranità. (Leggi Ezechiele 38:22, 23.) L’umanità sarà gradualmente riportata alla perfezione. Non vediamo l’ora che arrivi il momento in cui tutte le creature intelligenti ‘tratteranno come santo’ il nome di Dio! Alla fine il nostro amorevole Padre celeste sarà “ogni cosa a tutti” (1 Cor. 15:28).

      “VENGA IL TUO REGNO”

      11, 12. Verso la fine dell’Ottocento, Geova aiutò i veri cristiani a capire che cosa?

      11 Prima che Gesù ascendesse al cielo, i suoi apostoli gli chiesero: “Signore, ristabilirai in questo tempo il regno d’Israele?” Con la sua risposta, Gesù rese chiaro che non era il momento di sapere quando il Regno di Dio avrebbe cominciato a governare. Disse ai suoi discepoli di concentrarsi sull’importante opera di testimonianza che c’era da compiere. (Leggi Atti 1:6-8.) Tuttavia, Gesù insegnò loro ad attendere con entusiasmo la venuta del Regno di Dio. I cristiani pregano per tale venuta sin dai giorni degli apostoli.

      12 Quando si avvicinò il tempo in cui il Regno di Dio retto da Gesù doveva cominciare a governare dal cielo, Geova aiutò i suoi servitori a capire il significato degli eventi. Nel 1876, sulla rivista Bible Examiner comparve un articolo di Charles Taze Russell, intitolato “Tempi dei Gentili: Quando finiranno?” Collegando i “sette tempi” della profezia di Daniele con “i tempi fissati delle nazioni” di cui parlò Gesù, l’articolo definiva il 1914 un anno significativo (Dan. 4:16; Luca 21:24).a

      13. Cosa accadde nel 1914, e quale conferma ci danno gli avvenimenti accaduti a partire da quell’anno?

      13 Nel 1914 in Europa scoppiò la guerra, una guerra che finì per inghiottire il mondo intero. Quando nel 1918 cessò, c’erano state terribili carestie e imperversava l’influenza spagnola, che arrivò a fare più vittime della guerra. “Il segno” che Gesù aveva dato per identificare la sua invisibile presenza quale nuovo Re della terra aveva cominciato ad adempiersi (Matt. 24:3-8; Luca 21:10, 11). Numerose prove indicano il 1914 come il periodo in cui “fu data una corona” al Signore Gesù Cristo. “Egli uscì, vincendo e per completare la sua vittoria” (Riv. 6:2). Purificò i cieli in una guerra combattuta contro Satana e i suoi demoni, che vennero scagliati nelle vicinanze della terra. Da allora l’umanità ha provato sulla propria pelle quanto siano vere queste parole ispirate: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo” (Riv. 12:7-12).

      14. (a) Perché è ancora importante pregare per la venuta del Regno di Dio? (b) Quale privilegio abbiamo?

      14 La profezia riportata in Rivelazione 12:7-12 spiega perché la nascita del Regno di Dio sostanzialmente coincise con l’inizio degli avvenimenti disastrosi che continuano a piagare l’umanità. Gesù, il Re del Regno di Dio, cominciò a governare in mezzo ai suoi nemici. Fino a quando non completerà la sua vittoria e non metterà fine alla malvagità sulla terra, noi continueremo a pregare per la venuta del Regno di Dio. Nello stesso tempo, dobbiamo vivere in armonia con tali preghiere partecipando all’adempimento della caratteristica più sorprendente del “segno”, predetta da Gesù: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine” (Matt. 24:14).

      “SI COMPIA LA TUA VOLONTÀ [...] SULLA TERRA”

      15, 16. Come possiamo vivere in armonia con la richiesta che si compia la volontà di Dio sulla terra?

      15 Circa 6.000 anni fa, sulla terra la volontà di Dio veniva compiuta alla perfezione. È per questo che Geova poté guardare tutto ciò che di meraviglioso aveva creato per l’umanità e dire che “era molto buono” (Gen. 1:31). Poi Satana si ribellò, e da allora sono stati relativamente pochi gli esseri umani che hanno fatto la volontà di Dio. Ma oggi abbiamo il privilegio di vivere in un tempo in cui circa otto milioni di Testimoni non solo pregano perché si compia la volontà di Dio sulla terra, ma si sforzano anche di agire in armonia con tale richiesta. Lo dimostrano con il loro modo di vivere e partecipando con zelo all’opera di fare discepoli.

      1. Una famiglia prepara una presentazione per il servizio di campo; 2. Il papà accompagna la figlia nel servizio

      State aiutando i vostri figli a vivere in armonia con la richiesta che si compia la volontà di Dio sulla terra? (Vedi il paragrafo 16)

      16 Per esempio, una sorella che si è battezzata nel 1948 e che ha servito come missionaria in Africa dice: “In armonia con questa richiesta della preghiera modello, spesso prego che tutte le persone simili a pecore vengano contattate e aiutate a conoscere Geova prima che sia troppo tardi. Quando poi sto per dare testimonianza a qualcuno, chiedo sapienza per raggiungere il suo cuore. E per quanto riguarda quelli simili a pecore che sono stati già trovati, prego che Geova benedica gli sforzi che facciamo per prenderci cura di loro”. Non c’è da stupirsi che questa sorella ottantenne abbia successo nel ministero e abbia aiutato molti a diventare testimoni di Geova. Senza dubbio ci vengono in mente altri buoni esempi di fratelli e sorelle che si spendono nel fare la volontà di Dio nonostante i limiti imposti dall’età avanzata. (Leggi Filippesi 2:17.)

      17. Cosa proviamo pensando a ciò che Geova farà in risposta alla nostra richiesta che si compia la sua volontà sulla terra?

      17 Continueremo a pregare perché si compia la volontà di Dio fino a quando i nemici del suo Regno non saranno eliminati dalla terra. Poi vedremo la volontà di Dio compiersi in modo ancora più completo quando miliardi di persone verranno risuscitate su una terra paradisiaca. “Non vi meravigliate di questo”, disse Gesù, “perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la [mia] voce e ne verranno fuori” (Giov. 5:28, 29). Sarà magnifico riabbracciare i nostri cari che sono morti! Dio “asciugherà ogni lacrima dai [nostri] occhi” (Riv. 21:4). La maggioranza dei risuscitati sarà tra gli “ingiusti”, cioè coloro che sono morti senza aver avuto la possibilità di conoscere la verità su Geova Dio e su suo Figlio. Sarà un privilegio insegnare loro la volontà e il proposito di Dio, aiutandoli così a essere idonei per la “vita eterna” (Atti 24:15; Giov. 17:3).

      18. Quali sono i più grandi bisogni del genere umano?

      18 La pace e l’armonia dell’intero universo dipendono dalla santificazione del nome di Dio per mezzo del suo Regno. Quindi, la risposta completa alle prime tre richieste della preghiera modello soddisferà i più grandi bisogni del genere umano. Nel frattempo, però, abbiamo altre fondamentali necessità menzionate nelle restanti quattro richieste della preghiera modello di Gesù. Ne parleremo nel prossimo articolo.

      a Per una spiegazione su come questa profezia si è adempiuta nel 1914 con la nascita del Regno messianico di Dio, vedi il libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, alle pagine 215-218.

  • Viviamo in armonia con la preghiera modello (Parte 2)
    La Torre di Guardia 2015 | 15 giugno
    • Cibo spirituale al tempo giusto disponibile oggi

      Viviamo in armonia con la preghiera modello (Parte 2)

      “Dio, il Padre vostro, sa quali cose vi occorrono” (MATT. 6:8)

      RICORDATE?

      • Cosa implica la richiesta per “il nostro pane per questo giorno”?

      • Cosa dobbiamo fare perché i nostri debiti vengano perdonati?

      • In che modo Geova esaudisce la nostra richiesta di non essere ‘condotti in tentazione’?

      1-3. Perché una sorella è sicura che Geova sa quello di cui abbiamo bisogno?

      LANA non dimenticherà mai quello che le è successo un giorno nell’estate del 2012 in Germania. È fermamente convinta che Geova abbia esaudito due sue preghiere. Nella prima, fatta durante un lungo viaggio in treno verso l’aeroporto, aveva chiesto a Geova di creare le circostanze adatte per dare testimonianza. Nella seconda, fatta in aeroporto dopo aver scoperto che il suo volo era stato spostato al giorno successivo, si era rivolta a Geova perché non sapeva dove andare e le erano rimasti solo pochi euro.

      2 Lana aveva appena finito la seconda preghiera quando qualcuno la salutò: “Ciao Lana, che ci fai qui?” Era un suo ex compagno di scuola che stava per partire per il Sudafrica. Con lui c’erano la madre e la nonna venute ad accompagnarlo. Quando apprese la situazione, Elke, la madre del ragazzo, fu così gentile da invitare Lana a stare da loro. Elke e sua madre furono davvero ospitali e le fecero diverse domande in merito alle sue convinzioni religiose e alla sua attività di evangelizzatrice a tempo pieno.

      3 Il mattino seguente, dopo un’abbondante colazione, Lana rispose ad altre domande bibliche. Poi, per coltivare l’interesse delle due donne, chiese loro come potevano essere ricontattate. Lana, che tuttora presta servizio come pioniera regolare, ritiene che sia stato l’“Uditore di preghiera” ad aver guidato le cose (Sal. 65:2).

      4. Quali necessità prenderemo in esame?

      4 Quando ci troviamo ad affrontare un problema improvviso, forse non abbiamo difficoltà a pregare per chiedere aiuto a Geova, che è felice di ascoltare chi gli è leale (Sal. 34:15; Prov. 15:8). Tuttavia, meditando sulla preghiera modello, potremmo scoprire che ci sono altre necessità più importanti che forse trascuriamo. Ad esempio, consideriamo in che modo le nostre necessità spirituali vengono messe in risalto nelle ultime quattro richieste della preghiera modello. Per cominciare, vediamo cosa possiamo fare per vivere in armonia con la richiesta riguardante il “nostro pane per questo giorno”. (Leggi Matteo 6:11-13.)

      “DACCI OGGI IL NOSTRO PANE PER QUESTO GIORNO”

      5, 6. Anche se abbiamo il necessario dal punto di vista materiale, perché è importante pregare per “il nostro pane per questo giorno”?

      5 È degno di nota che in questa richiesta Gesù non dice semplicemente il “mio” pane, ma il “nostro”. Victor, che è sorvegliante di circoscrizione in Africa, spiega: “Spesso ringrazio Geova di cuore perché io e mia moglie non ci dobbiamo preoccupare molto dei pasti o dell’affitto. I fratelli si prendono cura di noi ogni giorno con amore. Nelle mie preghiere, però, chiedo che questi fratelli riescano a superare i problemi economici che affrontano”.

      6 Se avere da mangiare non è per noi fonte di preoccupazione, pensiamo ai fratelli che sono poveri o che sono colpiti da calamità. Dovremmo non solo pregare per loro, ma anche agire in armonia con le nostre preghiere. Potremmo mettere a disposizione dei compagni di fede nel bisogno quello che abbiamo. Possiamo anche contribuire regolarmente per l’opera mondiale, certi che tali risorse saranno usate in modo saggio (1 Giov. 3:17).

      7. Come illustrò Gesù il consiglio di “non [essere] mai ansiosi del domani”?

      7 Con l’espressione “il nostro pane per questo giorno”, Gesù si riferiva probabilmente ai nostri bisogni immediati. Infatti, dopo aver illustrato come Dio riveste i fiori, disse: “Non rivestirà molto di più voi, uomini di poca fede? Quindi non siate mai ansiosi, dicendo: [...] ‘Che indosseremo?’” Perciò concluse ripetendo questo importante consiglio: “Non siate mai ansiosi del domani” (Matt. 6:30-34). Questo ci insegna che, piuttosto che avere uno spirito materialistico, dovremmo essere contenti quando le nostre necessità fondamentali vengono soddisfatte. Tali necessità possono includere un alloggio adeguato, un lavoro che ci permette di provvedere alla famiglia e la sapienza per affrontare problemi di salute. Comunque, se pregassimo solo per le necessità materiali mancheremmo di equilibrio. I bisogni spirituali che abbiamo sono di gran lunga più importanti.

      8. Quale importante bisogno dovrebbe ricordarci il riferimento di Gesù al pane quotidiano? (Vedi l’illustrazione iniziale.)

      8 Il riferimento che il Signore Gesù fece al pane quotidiano dovrebbe ricordarci che abbiamo bisogno di cibo spirituale. “L’uomo non deve vivere di solo pane”, disse, “ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova” (Matt. 4:4). Per questo non dovremmo smettere di pregare affinché Geova continui a nutrirci con cibo spirituale al tempo giusto.

      “PERDONACI I NOSTRI DEBITI”

      9. In che senso i nostri peccati sono “debiti”?

      9 Perché Gesù usò la parola “debiti” mentre in un’altra occasione parlò di “peccati”? (Matt. 6:12; Luca 11:4). Oltre 60 anni fa, questo periodico lo spiegò bene, dicendo: “Il peccato di trasgressione contro la legge di Dio ci rende debitori verso di lui. [...] Per il nostro peccato Iddio potrebbe esigere e prendere la nostra vita [...]. Potrebbe ritirare la sua pace da noi, rompendo ogni pacifica relazione con noi. [...] Noi gli dobbiamo amore, che si esprime con l’ubbidienza; e quando pecchiamo manchiamo di pagare il nostro debito di amore verso di lui, perché il peccato vuol dire mancanza d’amore verso Dio” (1 Giov. 5:3).

      10. Su quale base Geova perdona i nostri peccati, e come dovremmo sentirci al riguardo?

      10 La necessità di chiedere perdono ogni giorno mette in evidenza l’unica base legale grazie a cui Dio cancella i nostri peccati: il sacrificio di riscatto di Gesù. Sebbene il riscatto sia stato pagato quasi 2.000 anni fa, è un dono che dovremmo apprezzare come se ci fosse stato fatto oggi. “Il prezzo di redenzione della [nostra vita] è così prezioso” che nulla che un essere umano imperfetto possa fare per noi potrebbe servire anche solo lontanamente a pagarlo. (Leggi Salmo 49:7-9; 1 Pietro 1:18, 19.) Non c’è dubbio che dovremmo sempre ringraziare Geova per questo enorme regalo. Inoltre, l’espressione i “nostri peccati”, e non i “miei”, ci dovrebbe ricordare che tutti gli adoratori di Geova hanno bisogno di questo provvedimento misericordioso. È chiaro che Geova vuole che ci preoccupiamo non solo della salute spirituale nostra, ma anche di quella degli altri, compreso chi forse ha peccato nei nostri confronti. Di solito queste mancanze non sono così gravi. Ci danno anzi l’opportunità di dimostrare che amiamo davvero i nostri fratelli e che siamo disposti a perdonarli, proprio come Dio ha perdonato con misericordia noi (Col. 3:13).

      1. Una moglie è arrabbiata con il marito; 2. Il marito le parla e le chiede perdono; 3. La moglie perdona il marito

      Se vogliamo essere perdonati da Dio, dobbiamo essere pronti a perdonare (Vedi il paragrafo 11)

      11. Perché è importante essere disposti a perdonare?

      11 Triste a dirsi, in quanto esseri umani imperfetti a volte potremmo nutrire rancore verso qualcun altro (Lev. 19:18). Se ne parlassimo in giro, forse alcuni prenderebbero le nostre difese, e questo causerebbe divisioni nella congregazione. Lasciare che tali situazioni persistano dimostrerebbe una mancanza di apprezzamento per la misericordia di Dio e per il riscatto. Se non ci dimostrassimo disposti a perdonare, il nostro Padre celeste smetterebbe di applicare a noi il valore del sacrificio di suo Figlio (Matt. 18:35). Gesù aggiunse ulteriori particolari al riguardo subito dopo aver pronunciato la preghiera modello. (Leggi Matteo 6:14, 15.) Per essere perdonati da Dio, infine, dobbiamo evitare a tutti i costi di praticare peccati gravi. Questo desiderio ci porta alla successiva richiesta (1 Giov. 3:4, 6).

      “NON CI CONDURRE IN TENTAZIONE”

      12, 13. (a) Cosa accadde a Gesù poco dopo il suo battesimo? (b) Perché si può dire che la responsabilità è nostra se cadiamo in tentazione? (c) Cosa dimostrò Gesù rimanendo fedele fino alla morte?

      12 Pensare a quello che accadde a Gesù poco dopo il suo battesimo può aiutarci a capire il bisogno di pregare per “non [essere condotti] in tentazione”. Lo spirito di Dio condusse Gesù nel deserto perché fosse “tentato dal Diavolo” (Matt. 4:1; 6:13). Questo non dovrebbe sorprenderci se capiamo la ragione principale per cui Dio mandò suo Figlio sulla terra, cioè risolvere la questione sollevata quando Adamo ed Eva rigettarono la sovranità di Dio. Bisognava dare risposta ad alcune domande. Per esempio, c’era qualcosa di sbagliato nel modo in cui Dio aveva creato l’uomo? Un essere umano perfetto sarebbe riuscito a sostenere la sovranità di Dio nonostante le pressioni del “malvagio”? E poi, sarebbe stato davvero meglio per l’umanità essere indipendente da Dio, come insinuava Satana? (Gen. 3:4, 5). Rispondere a tali domande richiedeva tempo, ma avrebbe dimostrato a tutte le creature intelligenti che il modo in cui Geova esercita la sua sovranità è per il loro bene.

      13 Geova è santo, e non spinge nessuno a fare il male. “Il Tentatore” è il Diavolo (Matt. 4:3). Questi può creare delle situazioni per metterci alla prova, ma dipende da ciascuno di noi se permettere che ci conducano in tentazione o meno. (Leggi Giacomo 1:13-15.) Dal canto suo, Gesù respinse immediatamente ogni tentazione citando passi appropriati della Parola di Dio. Si schierò pertanto dalla parte della legittima sovranità di Geova. Satana, però, non si arrese e aspettò “fino ad altro tempo conveniente” (Luca 4:13). Gesù continuò a resistere a tutti i tentativi di Satana di infrangere la sua integrità. Sostenne la giustizia della sovranità di Geova e dimostrò che un essere umano perfetto può rimanere fedele anche di fronte alle prove più estreme. Satana, comunque, cerca di prendere in trappola i seguaci di Gesù, e noi non ne siamo esclusi.

      14. Cosa dobbiamo fare per non cadere in tentazione?

      14 Geova permette al Tentatore di usare questo mondo per metterci alla prova perché la questione riguardante la Sua sovranità è ancora aperta. Non è Dio a condurci in tentazione; anzi, ha fiducia in noi e vuole aiutarci. Per rispetto del nostro libero arbitrio, però, non ci impedisce automaticamente di cadere in tentazione. Per resistere, dobbiamo fare due cose: rimanere spiritualmente svegli e perseverare nella preghiera. Ma in che modo Geova ci risponde?

      Una mamma nell’opera pubblica con suo figlio

      Non perdiamo la nostra spiritualità e lo zelo per il ministero (Vedi il paragrafo 15)

      15, 16. (a) Quali sono alcune tentazioni a cui dobbiamo resistere? (b) Di chi è la colpa se una persona cade in tentazione?

      15 Geova ci concede il suo potente spirito santo, che può rafforzarci e aiutarci a resistere alle tentazioni. Attraverso la sua Parola e la congregazione, inoltre, ci mette in guardia da situazioni che dobbiamo evitare, tra cui usare troppo tempo, denaro ed energie per cose materiali non necessarie. Per molti anni Espen e Janne, che vivono in una ricca nazione europea, hanno servito come pionieri regolari in una zona del loro paese dove c’era maggior bisogno. Dopo la nascita del loro primo figlio hanno interrotto il servizio di pioniere. Hanno poi avuto un’altra figlia. Espen dice: “Preghiamo spesso Geova perché ci aiuti a non cadere in tentazione ora che non possiamo dedicare così tanto tempo come prima alle attività teocratiche. Gli chiediamo di aiutarci a non perdere la nostra spiritualità e lo zelo per il ministero”.

      16 Un’altra tentazione sempre più comune nei nostri giorni è la pornografia. Se cadiamo in questa trappola non possiamo incolpare Satana, perché né lui né il suo mondo possono costringerci a fare alcuna cosa sbagliata contro la nostra volontà. Permettendo alla loro mente di soffermarsi su cose errate, alcuni hanno ceduto a questa tentazione. Ma possiamo resistere, proprio come ci sono riusciti migliaia di altri fratelli (1 Cor. 10:12, 13).

      “LIBERACI DAL MALVAGIO”

      17. (a) Come possiamo vivere in armonia con la richiesta di essere “[liberati] dal malvagio”? (b) Quale liberazione avverrà presto?

      17 Per vivere in armonia con la richiesta di essere “[liberati] dal malvagio”, dobbiamo sforzarci di “non [far] parte del mondo” di Satana. “Non amate il mondo né le cose del mondo”, raccomanda la Bibbia (Giov. 15:19; 1 Giov. 2:15-17). Farlo è una continua lotta. Che sollievo quando Geova esaudirà questa richiesta eliminando Satana e il suo mondo malvagio! Non dimentichiamo, però, che da quando è stato espulso dal cielo Satana sa che gli rimane poco tempo. Infuriato, fa di tutto per infrangere la nostra integrità. È per questo che dobbiamo continuare a pregare di essere liberati dal malvagio (Riv. 12:12, 17).

      18. Cosa dobbiamo continuare a fare per sopravvivere alla distruzione del mondo di Satana?

      18 Non è meravigliosa la prospettiva di vivere in un mondo senza Satana? Allora continuiamo a pregare che, attraverso il Regno, il nome di Dio venga santificato e si compia la Sua volontà sulla terra. Confidiamo in Geova perché soddisfi le nostre necessità materiali e spirituali, e dimostriamoci determinati a vivere in armonia con la preghiera modello.

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