Il nostro servizio a Dio
1 Il nostro servizio a Dio abbraccia tutta la nostra vita. L’apostolo Paolo lo indica chiaramente dicendo: “Sia che mangiate o che beviate o che facciate qualsiasi altra cosa, fate ogni cosa alla gloria di Dio”. (1 Cor. 10:31) Onde il nostro servizio sia gradito a Dio dobbiamo sottometterci a colui che Dio ci ha dato come Re e Capo della congregazione cristiana, ossia Gesù Cristo. Dobbiamo divenire discepoli di Gesù, seguire la sua direttiva e ubbidire ai suoi comandi, così saremo veramente considerati come servitori di Geova.
2 Gesù ci incoraggia dicendoci: “Prendete su di voi il mio giogo e divenite miei discepoli”. (Matt. 11:28-30) Un giogo richiede servizio: dobbiamo divenire simili al nostro insegnante. Gesù fu il ministro di Dio, ma servì a favore del popolo. Anche noi dunque dobbiamo essere ministri di Dio e del suo Figlio, rendendo servizio a favore dei nostri simili. Siamo sposati o abbiamo figli? Allora abbiamo un obbligo divino verso il nostro coniuge e i nostri figli. Adempiendo i nostri obblighi rendiamo un servizio come a Dio. Entro le congregazioni alcuni assolvono la loro responsabilità come sorveglianti e servitori di ministero. E uomini e donne possono individualmente rendere un servizio volontario per sovvenire alle necessità di fratelli e sorelle. In tal modo incoraggiano e aiutano i compagni credenti in qualsiasi modo possibile, spiritualmente e materialmente. (Rom. 15:25-27; 1 Giov. 3:16-18) Tutto questo nel suo insieme fa parte del ministero cristiano.
3 Gesù disse che alcuni avrebbero prodotto «il cento, alcuni il sessanta, alcuni il trenta». Il grano seminato in un campo normalmente ha una produzione varia secondo le circostanze. In modo simile, ciò che le persone possono fare compiendo la proclamazione della buona notizia varierà naturalmente secondo le circostanze di ciascuno. Alcuni hanno maggiori opportunità di altri; alcuni hanno più salute e vigore di altri; alcuni imparano la verità più presto di altri. Ognuno di noi dovrebbe far fruttare la «parola del regno» al massimo. Se facciamo il nostro servizio a Dio con tutta l’anima Geova Dio e Gesù Cristo saranno compiaciuti di noi.
4 Naturalmente, il servizio a Dio ha sempre compreso requisiti basilari come vita pura, amorevole cura dei membri della propria famiglia, ubbidienza alla legge divina e supplichevoli espressioni di gratitudine al nostro Creatore. Ma in vari tempi Geova ha anche dato ai suoi servitori speciali assegnazioni di lavoro. Noè, per esempio, ebbe l’istruzione di costruire un’arca e di essere «predicatore di giustizia» in un tempo in cui la terra era piena di violenza. I profeti d’Israele fecero servizio come portavoce di Dio, annunciando sia buone notizie che messaggi di giudizio. (2 Piet. 2:5; Gen. 6:13, 14; Ger. 1:7-10) E la speciale opera assegnata ai cristiani è stata un lavoro duplice: primo, quello di proclamare la buona notizia del regno di Dio insieme a messaggi di giudizio di Dio ai popoli di tutte le nazioni, e, secondo, quello d’insegnare a tutte le persone favorevoli alla proclamazione, facendone discepoli.
5 Per rendere sacro servizio a Dio è importante che prestiamo ascolto all’esortazione dell’apostolo Paolo: “Guardate dunque accortamente che il modo in cui camminate non sia da persone non sagge ma da saggi, riscattando per voi stessi il tempo opportuno, perché i giorni sono malvagi. Per questo motivo cessate di divenire irragionevoli, ma comprendete qual è la volontà di Geova”. (Efes. 5:15-17) Noi ‘riscattiamo il tempo opportuno’, non impiegandolo nelle “infruttuose opere che appartengono alle tenebre”, ma trascorrendolo invece in opere eccellenti di vita e attività cristiane. (Efes. 5:10, 11, 18-20) Incoraggiamoci a vicenda per rendere a Dio un servizio che gli è gradito.