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Cosa attendere da giudici per mille anniIl millenario regno di Dio si è avvicinato
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Capitolo VII
Cosa attendere da giudici per mille anni
1. Che cosa fu dato a quelli che sedettero sui troni visti da Giovanni?
QUANDO fece la sua previsione del periodo millenario che fra breve dovrà recare le più incredibili meraviglie, l’ispirato apostolo Giovanni scrisse: “E vidi dei troni, e vi eran quelli che sedettero su di essi, e fu data loro la potenza di giudicare”. — Rivelazione 20:4.
2. Perché l’idea del “giudizio”, che qui viene presentata, tende a sminuire ciò che sarebbe altrimenti una fulgida immagine?
2 “Troni”, occupati da quelli ai quali fu data la potenza di giudicare! È questa una promettente, consolante prospettiva, o getta un’ombra grigia su ciò che sarebbe altrimenti una fulgida immagine del Millennio dei millenni avvenire? Come considerò una tale prospettiva l’apostolo Giovanni? Come dobbiamo oggi considerarla noi? Non siamo profondamente delusi del sistema giudiziario oggi in vigore, anche nella cristianità? Nel nostro tempo, come in nessun tempo precedente, le parole del Salmo 82:5 si sono avverate come una profezia rispetto agli uomini in uffici giudiziari che sono simili a “dèi” ma che si son mostrati falsi al loro incarico: “Non hanno conosciuto e non comprendono; nelle tenebre continuano a camminare; son fatte vacillare tutte le fondamenta della terra”. O, come questo versetto biblico è tradotto dalla Sacra Bibbia cattolica romana di Fulvio Nardoni: “Non hanno senno, né comprendono, brancolano nel buio, vacillano tutte le basi della terra”.
3, 4. (a) Comunque, dopo ciò che Giovanni aveva appena visto in precedenza, quale sensazione doveva darci la vista di quei troni? (b) Perché è corretto attendere da quei “troni” il sollievo per il malgiudicato genere umano?
3 Ciò che il genere umano oggi vuole è il sollievo! E, felicemente, ciò che l’apostolo Giovanni vide riguardo a quei “troni” di giudizio fu qualche cosa per recarci grande sollievo di mente, non qualche cosa per suscitare oscure preoccupazioni. Ricordiamo che, nella visione profetica, Giovanni aveva visto in anticipo la guerra fra il celeste Re dei dei re e i “re della terra” con i loro eserciti e l’organizzazione politica mondiale. Tutti quei re e i loro sostenitori terreni erano stati sconfitti e distrutti. Questo aveva lasciato vacanti i troni o le sedi di potere da cui i governanti politici avevan reso giudizio. Immediatamente dopo ciò, l’apostolo Giovanni vide l’angelo di Dio che scendeva in vicinanza della terra, e Satana il Diavolo e i suoi demoni che eran quindi incatenati e scagliati nell’abisso, essendovi imprigionati sotto il suggello divino per mille anni. — Rivelazione da 19:11 a 20:3.
4 Tale distruzione del sistema di cose controllato dal Diavolo richiese certo un cambiamento di giudici sul genere umano. In special modo ora che il controllo celeste sul genere umano era passato nelle mani del vittorioso Re dei re, che “è chiamato Fedele e Verace, e giudica e guerreggia con giustizia”. (Rivelazione 19:11-16) Nel giusto ordine degli avvenimenti, dunque, vengono all’esistenza nuovi troni di giudizio. Non si poteva attendere null’altro che un miglior corpo di giudici che occupassero quei nuovi troni di giudizio, costituiti nei cieli dall’autorità di Dio. Da allora poteva attendersi che il sollievo giudiziario venisse per il malgovernato e malgiudicato genere umano.
5, 6. Chi saranno i giudici che occuperanno quei “troni”, secondo le parole che Gesù disse ai suoi undici apostoli fedeli prima che fosse tradito?
5 Chi compone questo nuovo gruppo di giudici sul genere umano? Le parole che Gesù Cristo disse a un raduno di quei futuri giudici rappresentativi indica chi dovrà appartenere a tale riunione di giudici celesti.
6 La notte che fu tradito e arrestato e ingiustamente processato dalla più alta corte di Gerusalemme, Gesù disse ai suoi apostoli rimasti fedeli: “Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele”. (Luca 22:28-30) Quei fedeli apostoli furono i più preminenti dei 144.000 che da Gesù Cristo sono portati nel patto per il regno celeste, con i suoi troni di giudizio. (Matteo 19:27, 28) Su questi 144.000 giudici associati presiederà, naturalmente, il Giudice Gesù Cristo.
7. Secondo le parole che Paolo pronunciò alla Corte dell’Areopago di Atene, in che modo al tempo fissato da Dio verrà giudicata la terra abitata?
7 Qui tornano a mente le parole dell’apostolo Paolo, quando verso l’anno 51 E.V. fu trascinato davanti alla Corte dell’Areopago di Atene. Spiegando il proprio caso a quei giudici che sembravano “dediti al timore delle deità più di altri”, Paolo infine disse: “È vero che Dio non ha tenuto conto dei tempi di tale ignoranza, ma ora dice al genere umano che tutti, in ogni luogo, si pentano. Perché ha stabilito un giorno in cui si propone di giudicare la terra abitata con giustizia mediante un uomo che ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. (Atti 17:22-31) La terra abitata sarà dunque giudicata “con giustizia”, e il principale mediante cui Dio giudicherà sarà il suo Figlio risuscitato, Gesù Cristo.
8, 9. (a) Come questo Giudice nominato sarà in grado di giudicare l’umanità come non ha mai fatto nessun giudice umano? (b) Secondo le parole di Gesù in Giovanni 5:27-30, come egli farà in modo che tutti siano giudicati?
8 Designando per nome colui che è costituito per giudicare, l’apostolo Paolo, quando scrisse la sua ultima lettera al proprio conservo missionario Timoteo, disse: “Ti ordino solennemente dinanzi a Dio e a Cristo Gesù, che è destinato a giudicare i vivi e i morti, e per la sua manifestazione e per il suo regno”. (2 Timoteo 4:1) Questo Giudice divinamente costituito agirà quale ufficiale giudiziario nel modo in cui nessun giudice umano ha mai agito o potrebbe agire sulla terra; egli giudicherà più che i soli uomini viventi. Egli giudicherà anche gli uomini morti. Nessun semplice giudice umano nominato dagli uomini potrebbe far tornare i morti per giudicarli. Ma questo Giudice costituito da Dio può farlo. E questi morti umani avranno tale giudizio millenario nonostante che debbano essere ricondotti dai morti per poter avere tale giudizio a cui avranno diritto sia essi che i “vivi”, grazie alla morte di sacrificio di Cristo. Notate le parole di Gesù:
9 “Come il Padre desta i morti e li rende viventi, così pure il Figlio rende viventi quelli che vuole. Poiché il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, onde tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. E gli ha dato autorità di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non vi meravigliate di questo, perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce e ne verranno fuori, quelli che hanno fatto cose buone alla risurrezione di vita, quelli che hanno praticato cose vili alla risurrezione di giudizio. Io non posso fare una sola cosa di mia propria iniziativa; come odo [dal Padre], giudico; e il giudizio che rendo è giusto, perché cerco non la mia volontà ma la volontà di colui che mi ha mandato”. — Giovanni 5:21-23, 27-30.
10. (a) A favore di tale giudizio, da che cosa il Giudice libererà i morti? (b) Quale sorta di atto condusse a tale liberazione, e così quale domanda sorge circa lo scopo della risurrezione?
10 Pensate! Questo Giudice, che fu conosciuto sulla terra come il Figlio dell’uomo, glorificherà il suo giudizio millenario liberando tutti quelli che si trovano morti nelle tombe commemorative. Il millenario Giorno di Giudizio sarà un giorno di risurrezione per tutti quelli che sono nelle tombe commemorative, per amore dei quali il Figlio dell’uomo morì come perfetto sacrificio umano. Ciò significa tutti i redenti del genere umano indipendentemente dai 144.000 giudici associati che prendono parte alla “prima risurrezione”, alla risurrezione celeste. (Rivelazione 20:4-6) Dobbiamo ora pensare che questo amorevole atto di liberazione dei morti che si trovano nei sepolcri, questa risurrezione terrestre, serva a uno scopo dannoso verso i risuscitati? Si compie un atto amorevole per fare del male a colui verso il quale l’atto si fa? Ciò che vogliamo dire è questo: Tale risurrezione sarà non solo di quelli riconosciuti come giusti, ma anche di quelli che sono comparativamente chiamati “ingiusti”. “Vi sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti”. (Atti 24:15) Non proviamo nessun timore per i giusti, ma che ne sarà degli ingiusti?
11. (a) Quale domanda sorge circa l’obiettivo di risuscitare gli “ingiusti”? (b) Come il caso del malfattore morente che fu amichevole verso Gesù sostiene l’argomento?
11 Sarà mostrata agli “ingiusti” l’immeritata benignità d’esser risuscitati solo per andare incontro a un rigoroso, severo giudice che riesaminerà tutta la loro passata ingiustizia ai loro orecchi e che in tal modo mostrerà loro perché ora li condannerà alla punizione della completa distruzione da ogni esistenza? Di quale beneficio pratico sarebbe per quegli “ingiusti” la risurrezione, se nel loro caso questo ne fosse l’obiettivo? È questo lo scopo della loro risurrezione nel caso di uno dei “malfattori” che sul Calvario era appeso su un palo di esecuzione accanto a Gesù Cristo e che gli disse: “Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno”? Che egli dicesse a Gesù tali amichevoli parole non significò che da malfattore si era convertito in un santo, non è vero? La consolante risposta che Gesù gli diede non significò che il malfattore fu dichiarato giusto o giustificato per fede, già quarantadue giorni prima che il risuscitato Gesù ascendesse alla presenza del suo Padre celeste per presentare il merito del proprio sacrificio umano, non vi pare? (Luca 23:39-43) Ciò nondimeno, l’uomo morì quale condannato malfattore e deve essere considerato come uno degli “ingiusti” da risuscitare.
GIUDICI DEI TEMPI PRECRISTIANI
12. Perché sia i “giusti” che gli “ingiusti” avranno bisogno di più che la liberazione dalle tombe commemorative mediante la risurrezione?
12 Che cosa significherà la risurrezione dei morti sia per quelli chiamati “ingiusti” che per quelli chiamati “giusti”? Tutti morirono a causa del peccato ereditato dai disubbidienti Adamo ed Eva e a causa della sua pena di morte. Così tutti morirono senza avere nessuna giustizia loro propria. (Romani 5:12; 3:23) Quando tornano dunque nella risurrezione, non trasformati in quanto alle loro caratteristiche personali, nemmeno i “giusti” saranno umanamente perfetti, o liberi dall’imperfezione e dalla peccaminosità. Questo si verificò nei casi di quegli uomini e di quelle donne che i profeti Elia ed Eliseo e il Signore Gesù Cristo e i suoi apostoli risuscitarono, riportandoli in vita sulla terra. (Ebrei 11:35) In vista di ciò, sia i “giusti” che gli “ingiusti” avranno bisogno di più che la sola liberazione dalle tombe commemorative mediante la risurrezione dai morti. I “giusti” avranno bisogno d’esser liberati dalla peccaminosità e dall’imperfezione umana. Di conseguenza, il celeste giudice Gesù Cristo non li potrà subito dichiarare effettivamente innocenti, perfetti, liberi dalla condannabile peccaminosità, emanando lo stesso giorno della loro risurrezione la decisione che siano degni della vita eterna sulla terra.
13. (a) Perché Dio assegna mille anni onde Gesù Cristo sia Giudice del genere umano? (b) Cosa mostra il libro di “Giudici” che si possa attendere dal millenario Giudice di Dio?
13 Se il compito di adempiere i doveri di un giudice fosse limitato solo a pronunciar decisioni il giorno che i “giusti” e gli “ingiusti” risuscitati gli compaiono dinanzi, perché mai gli sono assegnati mille anni per fare il giudice a favore del genere umano? Tale lungo periodo è assegnato affinché si compia un’opera e non semplicemente perché si pronuncino verdetti e sentenze. I personaggi biblici che Dio suscitò come giudici del suo popolo eletto nei tempi precristiani fecero più che solo risolvere dispute fra individui o emanare ed eseguire decisioni giudiziarie. Quei “giudici” di Dio furono liberatori del suo popolo eletto. Nella Bibbia c’è un libro chiamato specificamente “Giudici”. Come libro è emozionante! Vi leggiamo le coraggiose imprese di quegli uomini che Dio, “il Giudice di tutta la terra”, suscitò per liberare il suo popolo oppresso. Acclamate il giorno di giudizio che cominciò quando Dio suscitò un giudice per eseguire il giudizio a favore dei suoi afflitti!
14. In breve, che cosa leggiamo dei giudici Eud e Barac?
14 Leggiamo che Eud cominciò il suo periodo di giudice uccidendo da solo l’insolitamente grasso re Eglon dei Moabiti nella sua propria sala delle udienze, e poi fuggì, organizzò gli Israeliti e quindi li condusse alla vittoria sugli oppressori moabiti. Leggiamo che Barac dimostrò d’essere stato scelto per giudicare la sua nazione, sconfiggendo le potenti forze militari di Iabin re di Canaan che aveva reso le proprie forze militari spaventevoli in quanto le aveva equipaggiate di novecento carri da guerra muniti alle ruote di falci di ferro.
15. Similmente, che cosa leggiamo di Gedeone, e anche di Iefte?
15 Ci fu poi Gedeone, uomo senza pretese, che solo con trecento uomini dotati di fede in Dio mise in rotta i Madianiti e gli Orientali che s’erano sparsi nel paese d’Israele come innumerevoli locuste. Nel silenzio della notte, quando Gedeone e i suoi trecento quasi accerchiarono il campo nemico addormentato, unitamente ruppero a terra le loro giare, levarono in alto le loro torce scoperte, suonarono le loro trombe e urlarono: “La spada di Geova e di Gedeone!” All’improvviso il campo in agitazione fu preso dal panico e fuggì, massacrandosi gli uni gli altri, e Gedeone e i suoi trecento si lanciarono all’inseguimento dei superstiti. Molti anni dopo sorse nella Terra Promessa un’altra crisi, e Geova suscitò Iefte, uomo reietto, perché affrontasse gli arroganti Ammoniti. Lo zelo di Iefte per la causa di Dio fu così fervido che di sua propria volontà fece voto di sacrificare a Dio qualunque cosa gli venisse incontro al suo ritorno a casa se gli fosse concessa la vittoria. Allorché, animato dalla vittoria, gli venne incontro per prima la sua unica fanciulla, sua figlia, mostrò a Dio la propria devozione offrendola per il servizio divino.
16, 17. (a) In che modo Sansone prestò servizio come giudice d’Israele? (b) In Ebrei 11:32-34, che cosa dice dei giudici lo scrittore ispirato?
16 Chi non ha sentito parlare tuttavia di Sansone, l’uomo la cui nascita era stata preannunciata ai suoi genitori e che mostrò d’essere l’uomo fisicamente più forte che fosse mai stato sulla terra! Da solo liberò il suo popolo Israele dagli oppressivi Filistei, ma, il giorno della morte, quale cieco prigioniero dei Filistei, nella filistea Gaza fece crollare il tempio di Dagon su più di tremila celebratori uccidendo in tal modo più Filistei quel giorno della sua morte di quanti non ne avesse messi a morte durante il tempo della sua vita.
17 Includendo questi giudici fra gli uomini dalla trionfante fede in Dio, l’ispirato scrittore cristiano dice, in Ebrei 11:32-34: “E che dirò ancora? Poiché mi mancherà il tempo se proseguo narrando di Gedeone, Barac, Sansone, Iefte, Davide e Samuele e degli altri profeti, che mediante la fede sconfissero regni in conflitto, effettuarono giustizia, ottennero promesse, fermarono le bocche dei leoni, resisterono alla forza del fuoco, sfuggirono al taglio della spada, da uno stato debole furon resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in rotta eserciti di stranieri”.
18, 19. (a) Chi furono i responsabili delle afflizioni che vennero sugli Israeliti, dopo che si furono stabiliti nella Terra Promessa? (b) Perché fu necessario suscitare per loro un susseguirsi di giudici?
18 Naturalmente, ai giorni di quei giudici gli Israeliti erano responsabili delle proprie afflizioni per mano del nemico, perché si erano allontanati dalla pura adorazione di Geova come l’Iddio vivente. Ma quando tornavano a lui con sincero pentimento e adorazione, Egli mostrò loro favore. Come dice il racconto di Giudici 2:16-19:
19 “Geova suscitava dunque dei giudici, ed essi li salvavano dalla mano dei loro saccheggiatori. E non ascoltarono nemmeno i loro giudici, ma ebbero rapporti immorali con altri dèi e si inchinarono loro. Presto si dipartirono dalla via nella quale avevano camminato i loro antenati ubbidendo ai comandamenti di Geova. Essi non fecero così. E quando Geova in effetti suscitò dei giudici per loro, Geova mostrò d’essere col giudice, e li salvò dalla mano dei loro nemici per tutti i giorni del giudice; poiché Geova provava rammarico per i loro gemiti a causa di quelli che li opprimevano e li angariavano. E accadeva che, quando il giudice era morto, tornavano ad agire più rovinosamente dei loro padri, camminando dietro ad altri dèi per servirli e inchinarsi loro. Non si trattennero dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata”.
IMMORTALI GIUDICI CELESTI
20. (a) Durante il millennio, perché il genere umano non sarà ripetutamente abbandonato a se stesso, come al tempo dei giudici d’Israele? (b) Perché anche la “grande folla” dei sopravvissuti alla tribolazione avranno bisogno di ulteriore liberazione?
20 Comunque, i giudici che questo stesso Geova Dio suscita in Gesù Cristo e nei suoi 144.000 giudici associati non moriranno e non abbandoneranno a se stessi gli abitanti della terra, nonostante che Satana il Diavolo e i suoi demoni siano stati rimossi dalle vicinanze con il loro inabissamento. Possedendo il “potere di una vita indistruttibile” presteranno servizio di continuo per l’intero periodo giudiziario di mille anni. Non si metteranno semplicemente a sedere su troni per emanare decisioni e norme, ma agiranno come liberatori, proprio come fecero i fedeli giudici che nei tempi antichi ottennero l’approvazione di Geova. Anche i “vivi”, sopravvissuti alla “grande tribolazione” sotto la protezione divina e ancora in vita dopo l’inabissamento di Satana e dei suoi demoni, avranno ciò nondimeno bisogno di ulteriore liberazione. Essendo reputati giusti presso Dio, saranno preservati in vita sulla terra nel millenario giorno di giudizio, ma nel loro caso c’è dell’altro da cui esser liberati. Che cosa? La loro peccaminosità, imperfezione, debolezza e stato morituro con cui saranno stati preservati attraverso la distruzione di questo sistema di cose e dopo l’inabissamento di Satana e dei suoi demoni.
21, 22. (a) Perché i morti umani, quando saranno stati risuscitati, avranno bisogno di ulteriore liberazione? (b) Per quale ragione alcuni, come Giobbe e Davide, quando verranno risuscitati saranno considerati “giusti”?
21 In modo simile, nel caso dei “morti”, che devono essere destati dalle tombe commemorative: Siano essi stati considerati “giusti” o “ingiusti” al destarsi dal sonno della morte, dovranno tutti esser liberati da peccaminosità, mancanze, difetti, debolezze umane e inclinazione verso la morte. Il fatto che alcuni siano ritenuti come “giusti” non significa che siano nella carne umanamente e moralmente perfetti. Che siano giusti agli occhi di Dio significa comunque che sono uomini e donne d’integrità verso Dio, come lo fu il paziente Giobbe del paese di Uz. (Giobbe 2:3, 9; 27:5; Giacomo 5:11; Ezechiele 14:14, 20) O, come il re Davide di Gerusalemme che non ebbe timore di farsi giudicare dal suo Dio, poiché in Salmo 26:1-3, 11, Davide disse:
22 “Giudicami, o Geova, poiché io stesso ho camminato nella mia propria integrità, e ho confidato in Geova, per non vacillare. Esaminami, o Geova, e mettimi alla prova; raffina i miei reni e il mio cuore, poiché la tua amorevole benignità è di fronte ai miei occhi, e ho camminato nella tua verità. In quanto a me, camminerò nella mia integrità. Oh recami redenzione e mostrami favore”.
23, 24. (a) Per amore di quale specie di risurrezione quei precristiani uomini d’integrità si rifiutarono di accordarsi con gli empi? (b) Che cosa dice Ebrei 11:35-40 riguardo a tali persone?
23 Altri dei tempi precristiani che morirono nella loro integrità, rifiutandosi di mostrarsi sleali a Geova Dio con qualsiasi sorta di accordo o compromesso insieme agli empi, furono gli uomini e le donne dei quali menziona il nome o parla il capitolo undici del libro scritto agli Ebrei convertiti al cristianesimo. Essi attesero una risurrezione alla vita in migliori condizioni terrene, sotto un miglior governo, sotto il quale potessero vivere per sempre in perfetta pace e felicità e integrità verso l’Iddio vivente. Come espressione di ciò, in Ebrei 11:35-40, è scritto:
24 “Delle donne ricevettero i loro morti mediante risurrezione; ma altri uomini furono torturati perché non accettarono la liberazione mediante qualche riscatto, onde ottenessero una risurrezione migliore. Sì, altri ricevettero la loro prova mediante beffe e flagelli, in realtà, ancora di più, mediante legami e prigioni. Essi furono lapidati, furono provati, furono segati a pezzi, morirono ammazzati con la spada, andarono in giro in pelli di pecore, in pelli di capre, mentre erano nel bisogno, nella tribolazione, maltrattati; e il mondo non era degno di loro. Errarono in deserti e monti e caverne e spelonche della terra. Eppure tutti questi, benché ricevessero testimonianza mediante la loro fede, non ottennero l’adempimento della promessa, poiché Dio previde per noi qualche cosa di migliore, onde non fossero resi perfetti senza di noi”.
25, 26. (a) Perché quei “giusti”, quando saranno stati risuscitati, non temeranno il Giorno del Giudizio? (b) Perché quegli “ingiusti”, quando saranno stati risuscitati, incontreranno intralci in paragone con i “giusti”?
25 Poiché morirono nella loro integrità verso Dio, questi “giusti” saranno destati nella loro integrità verso Dio, nonostante che non siano destati nella perfezione umana e con una condotta indefettibile. Essi non temeranno il grande Giorno di Giudizio di mille anni in cui saranno stati introdotti dalla risurrezione. L’integrità che conseguirono prima di morire e con cui saranno stati destati darà loro un vantaggio sugli “ingiusti” nel progresso verso l’effettiva perfezione umana nella completa libertà dal peccato. Avranno, per così dire, un vantaggio iniziale sugli “ingiusti” in tale direzione.
26 In questo senso è scritto: “Chi ha pochi mezzi e cammina nella sua integrità è migliore di chi è perverso di labbra, e di chi è stupido”. Inoltre: “Il giusto cammina nella sua integrità. Felici sono i suoi figli dopo di lui”. (Proverbi 19:1; 20:7) D’altra parte, sarà molto più duro per gli “ingiusti”, che fino alla morte coltivarono tendenze peccaminose e cattive abitudini ed empie brame. Questi saranno intralci, svantaggi, ostacoli, contro cui bisognerà combattere nella corsa per vincere la vita eterna nella perfezione umana senza peccato su una terra paradisiaca. Per giunta, in questa vita molti di tali “ingiusti” non hanno approfittato delle opportunità e dei provvedimenti spirituali che erano disponibili, ma li hanno ignorati, trascurati, disprezzati o respinti. Dovranno dunque vincere una disposizione priva di apprezzamento e ostinata. Pertanto, saranno guai per loro. Gesù Cristo fece esempi di casi di questo genere, quando disse alle impenitenti città di Corazin, Betsaida e Capernaum:
27. Come Gesù illustrò quanto precede facendo uso di Corazin, Betsaida e Capernaum?
27 “Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! perché se le opere potenti che sono state fatte in voi fossero state fatte in Tiro e Sidone, si sarebbero da tempo pentite in sacco e cenere. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per Tiro e Sidone che per voi. E tu, Capernaum, sarai forse esaltata fino al cielo? Tu scenderai nell’Ades; perché se le opere potenti che sono state fatte in te fossero state fatte in Sodoma, sarebbe rimasta fino a questo giorno. Perciò vi dico: Nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te”. — Matteo 11:20-24.
28, 29. (a) Perché gli antichi Niniviti e la regina del meridione condanneranno la generazione giudaica del giorno di Gesù? (b) Nel Giorno del Giudizio, in che modo si controbilanceranno le cose come fra quelli che ora sono avvantaggiati e quelli che sono religiosamente svantaggiati?
28 Parlando alla generazione dei Giudei che adulteravano la loro relazione con Dio con la mondanità e che basavano la loro credenza sui segni visibili, Gesù disse: “Gli uomini di Ninive sorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si pentirono alla predicazione di Giona, ma, ecco, qui c’è più di Giona. La regina del meridione sarà destata nel giudizio con questa generazione e la condannerà; perché ella venne dai confini della terra per udire la sapienza di Salomone, ma, ecco, qui c’è più di Salomone”. — Matteo 12:38-42.
29 Quali sorprese ci saranno dunque per molti religionisti che si consideravano giusti, soddisfatti, compiacenti del proprio formalismo, che si ritennero più giusti di quelli che chiamavano pagani! Essi riscontreranno che furono ipocriti religiosi, mentre i pagani che disprezzavano furono più sinceri, più ammaestrabili, provarono più apprezzamento e si mostrarono meno riprensibili a causa della propria ignoranza. Quindi la sincerità e l’attitudine delle persone religiosamente meno favorite saranno una condanna per i privilegiati che trascurarono le loro opportunità con indifferenza o ostinazione. Così le cose saranno giustamente controbilanciate come fra le attuali persone avvantaggiate e quelle svantaggiate.
VANTAGGI DEL GIORNO DI GIUDIZIO
30, 31. (a) Nel Giorno del Giudizio, si dovrà rivedere dinanzi a tutti gli uomini la loro condizione precedente per vedere se siano innocenti o colpevoli? (b) Impiegando i Giudei sotto la Legge, che cosa fu dimostrato riguardo a tutto il genere umano?
30 Non si nega la veracità della dichiarazione, in Romani 3:22, 23: “Non vi è distinzione. Poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. Pertanto, nel Giorno del Giudizio tutti, ‘i vivi e i morti’, avranno urgente bisogno d’esser liberati, con l’aiuto dei giudici celesti che Geova Dio suscita, da ogni traccia di peccato e debolezza morale e imperfezione corporale con cui sono introdotti nel Giorno del Giudizio. Le prove e le testimonianze son tutte contro il genere umano, come si afferma in complesso in Romani 3:23 e in altre scritture, e questo non dovrà rivedersi dinanzi a quelli in giudizio per vedere se siano innocenti o colpevoli. Dalla mancanza dei Giudei naturali di osservare la Legge data loro da Dio per mezzo di Mosè, fu dimostrato che nessuna parte del genere umano, nemmeno i favoriti Giudei, poteva osservare la legge di Dio in maniera perfetta. Così con questa dimostrazione pratica dei Giudei sotto la Legge, fu messa a tacere ogni bocca umana in difesa di chi la usava e fu provato che tutto il mondo del genere umano era colpevole dinanzi a Dio. È proprio come molto tempo fa scrisse l’apostolo Paolo:
31 “Ora noi sappiamo che tutte le cose che la Legge dice le dice a quelli che sono sotto la Legge, affinché ogni bocca sia chiusa e tutto il mondo sia soggetto a Dio per la punizione”. — Romani 3:19.
32. (a) Cosa dovrebbe dirsi sulla questione se gli uomini avranno nel Giorno del Giudizio una “seconda possibilità”? (b) Da chi dipenderà, quindi, se vivranno sulla terra paradisiaca o no, e perché?
32 Siccome è nato peccaminoso e condannato a morte, il genere umano non ha mai avuto “una possibilità”. Non potrebbe mai giustificarsi dinanzi al Dio di assoluta perfezione, compiendo perfette opere di giustizia e liberandosi dalla peccaminosità. Così, il Giorno del Giudizio non offre al genere umano quella che si chiama “una seconda possibilità”. Piuttosto, dà al genere umano la sua prima vera opportunità di ottenere la vita eterna nella perfezione umana e nell’assoluta innocenza in un Paradiso terrestre. Il Giorno del Giudizio dà al genere umano l’opportunità che il perfetto sacrificio umano di Cristo provvede loro di purificarsi dal peccato e d’essere elevati alla piena “gloria di Dio” a cui ora vengono meno. In vista di questo fatto dipende da ciò che ‘i vivi e i morti’ faranno nel Giorno del Giudizio se possederanno o no la terra paradisiaca per sempre. La loro testimonianza passata è già stata resa ed è irreversibile, con effetti buoni o cattivi per loro stessi. Il Giorno del Giudizio consentirà loro di provare il sincero desiderio del loro cuore di porre eternamente fine al peccato. I giudici celesti saranno nell’incarico per aiutarli con istruzioni e guida.
33. Come, con linguaggio simbolico, ci è raffigurata in Rivelazione 20:11-15 l’opportunità del Giorno del Giudizio?
33 Questa opportunità del Giorno del Giudizio ci è raffigurata in Rivelazione 20:11-15, con questo linguaggio simbolico: “E vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. Dalla sua presenza fuggirono la terra e il cielo, e non fu trovato luogo per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono, e dei rotoli furono aperti. Ma fu aperto un altro rotolo; è il rotolo della vita. E i morti furono giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere. E il mare diede i morti ch’erano in esso, e la morte e l’Ades diedero i morti ch’erano in essi, e furon giudicati individualmente secondo le loro opere. E la morte e l’Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco”.
34. (a) Comprende la risurrezione qui raffigurata quelli che partecipano alla “prima risurrezione”? (b) Di che cosa i “rotoli” che saranno allora aperti non conterranno la registrazione, e perché?
34 Questa descrizione simbolica non comprende quelli che partecipano alla “prima risurrezione”, e dei quali si è già parlato in Rivelazione 20:4-6 come non in pericolo della “seconda morte”. Questa descrizione si riferisce a quelli che partecipano a una risurrezione all’esistenza sulla terra, e che saranno giudicati degni della vita eterna solo alla fine dei mille anni, quando sarà consentito loro di mostrare d’aver pienamente acquisito la giustizia nella perfezione umana. I “rotoli” che si apriranno e le cose che vi sono scritte secondo cui saranno giudicati favorevolmente o avversamente non sono rotoli contenenti la registrazione di tutte le passate opere imperfette e peccaminose di questa vita attuale sotto questo sistema di cose. I giudici celesti non dovranno impiegare mille anni per rivedere le registrazioni di passate vite umane al fine di determinare la colpevolezza o l’innocenza di ciascun individuo risuscitato. Essi non sono così ignoranti o male informati sul passato del genere umano. Ciò che i giudici guarderanno non sarà il passato del genere umano, ma il futuro del genere umano. Il genere umano avrà bisogno di guida per il futuro!
35, 36. (a) Che cosa raffigurano dunque quei “rotoli”, e chi ne conoscerà il contenuto? (b) Perché non ci sarà sulla terra nessuna scusa per nessuno che non abbia conoscenza?
35 Così quei “rotoli” che si apriranno saranno l’insieme delle nuove istruzioni, direttive e ordini impartiti dai giudici che agiranno per conto di Dio verso il genere umano. Tutto il genere umano sarà in tal modo informato del contenuto di quei “rotoli” aperti, in modo da conoscere le norme secondo cui dovranno essere giudicati e ciò che si attenderà da loro in quanto alla loro condotta e alle loro opere future. Il genere umano non sarà lasciato nell’ignoranza, e tutti saranno costretti a conoscere quale sarà la legge conforme ai rotoli giudiziari. Non ci sarà nessun Satana il Diavolo e nessuno dei suoi demoni in giro nelle invisibili vicinanze della terra per accecare e sviare le persone, per pervertire la legge e le istruzioni pubblicate. No, di certo; poiché quei vecchi “cieli” saranno fuggiti d’innanzi alla faccia di Dio che stabilì il tempo di questo Giorno del Giudizio. Di conseguenza, non ci sarà in giro nessuno stregone, nessun medium spiritico o chiaroveggente, nessun astrologo con oroscopi, nessuna vendita di tavolette Oui-ja e simili inganni demonici. Esisteranno solo i “nuovi cieli” ed essi stilleranno giustizia. Come leggiamo:
36 “O cieli, fate gocciolare dal di sopra; e gli stessi cieli nuvolosi versino giustizia. La terra si apra, e sia feconda di salvezza, e faccia germogliare nel medesimo tempo la stessa giustizia. Io stesso, Geova, l’ho creato”. — Isaia 45:8.
“PRINCIPI” TERRESTRI
37. (a) Come i giudici celesti comunicheranno al genere umano il contenuto di quei “rotoli”? (b) Come saprà il genere umano quando si eseguiranno le leggi e le norme di Dio?
37 Nella Bibbia non ci è dichiarato con esattezza come gli invisibili giudici celesti comunicheranno agli abitanti della terra il contenuto dei “rotoli” aperti. Ma sulla terra ci saranno diretti rappresentanti del celeste regno di Dio. La loro presenza fra il genere umano sarà una prova ufficiale della “nuova terra” venuta all’esistenza con la sua nuova società umana. La vecchia “terra” dominata invisibilmente da Satana il Diavolo è fuggita d’innanzi alla faccia di Dio e non s’è trovato per essa nessun luogo eccetto la distruzione. Tribunali e avvocati e procuratori legali e sistemi giudiziari sono cose del passato; la legge di Dio è quella in cui ora bisogna essere molto versati, per giudicare in base ad essa e applicarla. E quando i rappresentanti terrestri del Regno agiscono, il popolo sa e capisce distintamente che si eseguono la legge e le norme di Dio.
38. Dovrà il celeste re Gesù Cristo dipendere dai suoi antenati terrestri per la celebrità o avrà la propria?
38 Indicazioni di questa disposizione per il Giorno del Giudizio millenario ci sono date nelle Scritture profetiche. Prendete, per esempio, il Salmo 45, che è una composizione lirica inerente a Gesù il Messia o Cristo, l’unto Re di Dio. Dopo aver profeticamente annunciato il matrimonio celeste di Gesù Cristo e della sua congregazione paragonata a una sposa e quelli che rendono servizio alla classe della sposa, il salmo dice: “Entreranno nel palazzo del re. In luogo dei tuoi antenati ci saranno i tuoi figli, che costituirai principi su tutta la terra”. (Salmo 45:15, 16) Naturalmente, il celeste re Gesù Cristo ha avuto illustri antenati, di cui viene dato l’elenco nel racconto biblico, sia che questi prestassero servizio sul trono terrestre del re Davide in Gerusalemme o no. Ma il Re celeste non dovrà dipendere da loro per la celebrità. Egli avrà la propria, nonostante che come uomo perfetto Gesù Cristo si rifiutasse sulla terra di sedere a Gerusalemme o altrove sopra un qualsiasi trono materiale.
39. Come il re Gesù Cristo supererà in celebrità anche il re Davide in quanto al territorio?
39 Il celeste re Gesù Cristo supererà anche Davide per fama, onore e celebrità. Egli estenderà il suo regno assai oltre i confini di tutto il territorio che il re Davide conquistò nel suo giorno secondo la promessa che Dio aveva fatto ad Abraamo. (Genesi 15:17-21) Sì, fin dove l’Oriente incontra l’Occidente e il Settentrione incontra il Meridione, perfino tutto intorno al pianeta, a “tutta la terra”. Com’è scritto “riguardo a Salomone” quale tipo profetico del re Gesù Cristo: “O Dio, dà le tue proprie decisioni giudiziarie al re, e la tua giustizia al figlio del re. Perori egli la causa del tuo popolo con giustizia e dei tuoi afflitti con decisione giudiziaria. Ed egli avrà sudditi da mare a mare e dal Fiume alle estremità della terra”. — Salmo 72: soprascritta, 1, 2, 8.
40. Riguardo ai figli principeschi, quale problema sembra che qui sorga dato che Gesù non ha figli terreni ed è l’Erede permanente del re Davide?
40 Comunque, sembra che qui sorga un problema? Questo re che è più grande e più sapiente di Salomone figlio del re Davide non si sposò quando fu qui sulla terra come uomo perfetto avendo nei propri lombi il potere riproduttivo di generare una famiglia umana perfetta. Come può dunque adempiersi la profezia che, “in luogo dei tuoi antenati”, notate, “ci saranno i tuoi figli, che costituirai principi su tutta la terra”? Per giunta, il celeste Gesù Cristo è l’Erede permanente del re Davide, e a causa del suo “potere di una vita indistruttibile” regnerà senza successori, senza bisogno di un figlio che gli succeda. Come l’angelo Gabriele disse a Maria riguardo al suo futuro Figlio Gesù: “Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non vi sarà fine”. — Luca 1:32, 33.
41, 42. (a) Perché i 144.000 coeredi non sono i “figli” da costituire sulla terra? (b) Come il celeste Gesù Cristo avrà “figli” terreni, in adempimento di quale titolo profetico?
41 Sappiamo che i 144.000 coeredi di Gesù Cristo non sono suoi figli spirituali, ma sono figli di Dio, “eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo”. (Romani 8:17) Chi sono, quindi, questi dei quali si parla come dei “tuoi figli, che costituirai principi su tutta la terra”? Manifestamente questi non sono figli celesti del re Gesù Cristo. Devono essere figli terrestri, i quali, essendo sulla terra, possono essere costituiti principi “su tutta la terra”. Questi saranno Suoi figli mediante la risurrezione dei morti, esattamente dei morti “giusti”. Il suo promesso titolo, secondo la profezia di Isaia 9:6, 7, cioè Padre eterno, non sarà più un semplice titolo onorario privo di valore. Egli sarà realmente un padre per la risuscitata famiglia umana. È “l’ultimo Adamo”, che divenne “spirito vivificante”. (1 Corinti 15:45, 47) Il primo uomo Adamo vendé tutta la sua progenie umana al peccato e alla morte, ma il “secondo uomo”, che è “dal cielo”, depose la sua perfetta vita umana allo scopo di riacquistarla da tale eredità adamica. Così leggiamo:
42 “Vi è un solo Dio, e un solo mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che diede se stesso quale riscatto corrispondente per tutti”. (1 Timoteo 2:5, 6) “Vediamo Gesù, che è stato fatto un poco inferiore agli angeli, coronato di gloria e d’onore per aver subìto la morte, affinché per immeritata benignità di Dio egli gustasse la morte per ogni uomo”. — Ebrei 2:9.
43. (a) Come il Re diverrà padre della “grande folla” dei sopravvissuti alla tribolazione che non avranno bisogno di risurrezione? (b) Come per il genere umano la sua paternità diverrà eterna?
43 Sacrificandosi secondo la volontà di Dio, Gesù Cristo guadagnò il diritto d’impartire la vita alla morente razza umana, divenendone in tal modo il padre. Egli trasmetterà la vita ai “morti”, sia ai “giusti” che agli “ingiusti”, facendoli uscire dalle loro tombe commemorative o sepolcri acquei ed elevando quindi tutti quelli che lo vorranno alla perfezione della vita umana. In quanto ai “vivi” che saran sopravvissuti alla “grande tribolazione” e saranno pervenuti al regno millenario di Cristo, egli eleverà similmente questi sopravvissuti “giusti” al livello della vita “in abbondanza”, della vita come creature umane nella gloriosa perfezione. (Giovanni 10:10; 2 Timoteo 4:1; Atti 24:15) Farà in modo che tutto questo si compia per la fine dei mille anni. Ma questa vita abbondante dei suoi figli terrestri potrà continuare per sempre, e quelli che osserveranno l’integrità nella perfezione si mostreranno meritevoli della vita eterna. Questi saranno i suoi figli eterni, ed egli sarà letteralmente il loro Padre eterno.
44, 45. (a) Come il Re comincerà il suo regno con sufficienti principi sulla terra, e perché tutti i nominati avranno il ruolo di “principi”? (b) Comunque, è necessaria una linea di discendenza reale perché un capo su altri sia chiamato principe (sar)?
44 All’inizio del suo regno millenario l’illustre re Gesù Cristo comincerà a costituire quelli idonei di fra i suoi figli terreni perché siano “principi su tutta la terra”. I “vivi” sopravvissuti alla “grande tribolazione” e all’inabissamento di Satana e dei suoi demoni forniranno parecchi di questi “principi”. I “giusti” dei “morti” risuscitati dal sonno della morte ne forniranno altri, a sufficienza onde si abbiano i “principi su tutta la terra”. Salmo 45:16 pare voglia dire che tali “principi” comprenderanno gli uomini “giusti” di fra i suoi risuscitati “antenati”. Una volta questi furono suoi primogenitori, ma ora divengono suoi “figli” mediante la risurrezione. Essendo figli del Re celeste, questi nominati avranno il ruolo di “principi”.
45 Comunque, si deve notare che in Salmo 45:16 la parola ebraica per “principi” è sarím. Fra gli antichi Israeliti non tutti quelli che si chiamavano “sar” avevano parenti reali. Fra loro il capo di mille, il capo di cento, il capo di cinquanta, e perfino il capo di dieci uomini, si chiamavano “sar”. Anche il capo dei servitori reali o il capo dei panettieri reali poteva chiamarsi “sar”. — Esodo 18:21, 25; Deuteronomio 1:15; 20:9; 1 Samuele 8:12; Genesi 40:2. Si paragoni Genesi 23:5, 6.
46, 47. (a) Dovranno tutti quelli nominati essere antenati reali o patriarcali del Re, e quale specie di uomini dovranno essere? (b) Degli interessi di chi si dovranno realmente interessare, come è descritto in Isaia 32:1, 2?
46 Non tutti quelli nominati perché siano “principi su tutta la terra” devono essere antenati reali o patriarcali di Gesù Cristo quale uomo. Basilarmente, devono essere uomini d’integrità, “uomini capaci”, “uomini saggi ed esperti”, come quelli che il profeta Mosè costituì giudici, dei quali leggiamo: “Mosè sceglieva uomini capaci di fra tutto Israele e dava loro incarichi come capi sul popolo, come capi [sarím] di migliaia, capi [sarím] di centinaia, capi [sarím] di cinquantine e capi [sarím] di decine. Ed essi giudicavano il popolo in ogni debita occasione. La causa difficile la portavano a Mosè, ma ogni causa piccola la consideravano essi stessi quali giudici”. (Esodo 18:25, 26; Deuteronomio 1:15) I principi terrestri nominati dal re Gesù Cristo si interesseranno realmente del benessere del popolo e della soluzione amichevole e pacifica delle difficoltà. Saranno coraggiosi e proteggeranno ciò che è giusto, come i principi descritti in Isaia 32:1, 2, che dice:
47 “Ecco, un re regnerà per la stessa giustizia; e rispetto ai principi [sarím], governeranno come principi per lo stesso diritto. E ciascuno deve mostrar d’essere come un luogo per celare dal vento e un nascondiglio dal temporale, come corsi d’acqua in un paese senz’acqua, come l’ombra di una gran rupe in una terra esausta”.
48, 49. (a) I delitti sono aumentati a causa di quale credenza incoraggiata nei criminali dagli attuali processi legali? (b) Secondo Ecclesiaste 8:11-13, a chi andrà a finir bene, ai delinquenti recidivi o a chi?
48 In quei giorni del celeste Principe [Sar] della pace l’amministrazione della giustizia e la resa dei conti per i trasgressori non sarà un processo lento che si trascini a lungo, senza sufficienti giudici e agenti per processare prontamente tutti i delinquenti. Quando si è fatto passare molto tempo, in molti casi anni, per fare il processo ai malfattori e per correggere le ingiustizie ed eseguire il giudizio, i criminali sono stati incoraggiati in quanto sono stati portati a credere di poter sfuggire infine alla punizione. I delitti sono aumentati enormemente nella seconda metà di questo ventesimo secolo, ma già nell’undicesimo secolo avanti l’inizio della nostra Èra Volgare il saggio scrittore ispirato di acute osservazioni scrisse:
49 “Perché la sentenza contro un’opera cattiva non è stata eseguita rapidamente, per questo il cuore dei figli degli uomini s’è in loro pienamente volto a fare il male. Benché il peccatore faccia il male cento volte”, pensate! ma lo scrittore ispirato prosegue, dicendo: “e continui a lungo come gli piace, tuttavia anch’io sono consapevole che andrà a finir bene a quelli che temono il vero Dio, perché l’hanno temuto. Ma non andrà a finir bene al malvagio, né egli prolungherà i suoi giorni che sono come un’ombra, perché non ha timore di Dio”. — Ecclesiaste 8:11-13.
50. (a) L’attuale lenta procedura giudiziaria deve attribuirsi a che cosa che è in alto sopra il genere umano? (b) Come la “nuova terra” reagirà verso i “nuovi cieli” riguardo alla giustizia?
50 L’attuale lenta procedura per portare in giudizio i malfattori o per non portarli mai a render conto è da attribuire al fatto che viviamo nella ‘vecchia terra’ sotto i ‘vecchi cieli’ e Satana il Diavolo e le sue “malvagie forze spirituali che sono nei luoghi celesti” esercitano il controllo sopra la società umana. La distruzione della vecchia società umana corrotta e l’inabissamento di Satana e dei suoi demoni rimuoveranno ogni ostruzione del diritto durante il periodo di giudizio millenario del Principe [Sar] della pace con i suoi 144.000 giudici associati. Come risultato della giustizia che stillerà e gocciolerà dai “nuovi cieli”, il suolo umano della “nuova terra” reagirà divenendo fecondo in maniera corrispondente. Geova l’ha predetto, affermando: “La terra si apra, e sia feconda di salvezza, e faccia germogliare nel medesimo tempo la stessa giustizia. Io stesso, Geova, l’ho creato”. — Isaia 45:8.
51. Quale epoca, insieme a Isaia, dovremmo dunque bramare con la nostra anima?
51 Non bramiamo noi tale èra di giustizia e diritto? In quel tempo il sentiero del giusto non sarà così scabroso come lo è ora, ma sarà appianato. In attesa di quella desiderabile epoca, il profeta Isaia, che nutriva la speranza di vedere la risurrezione terrestre, scrisse sotto ispirazione: “Il sentiero del giusto è rettitudine. Essendo retto, livellerai il medesimo corso del giusto. Sì, per il sentiero dei tuoi giudizi, o Geova, abbiamo sperato in te. Per il tuo nome e per il tuo memoriale è stato il desiderio dell’anima. Con la mia anima ti ho desiderato nella notte; sì, col mio spirito continuo a cercarti dentro di me; perché, quando ci sono da te giudizi per la terra, gli abitanti del paese produttivo per certo imparano la giustizia. Benché al malvagio si mostri favore, egli semplicemente non imparerà la giustizia. Nel paese della dirittura agirà ingiustamente e non vedrà l’eminenza di Geova”. — Isaia 26:7-10.
52, 53. (a) Anche nel paese della rettitudine, sotto il favore divino, per chi sarà difficile apprendere la giustizia? (b) Nel loro caso, quale principio espresso dall’apostolo Pietro sembra appropriato?
52 Il millenario “paese della dirittura”, del retto modo di trattare il popolo e fra il popolo, sarà un luogo dove si mostrerà grande favore a tutta l’umanità nella sua innata imperfezione umana. Alcuni componenti della famiglia umana son caduti più profondamente nella degradazione peccaminosa di quanto non lo siano altri e si sono indurati in una personalità ingiusta perché per lungo tempo non sono stati portati a rendere conto. L’inclinazione a cui sono abituati è verso l’ingiustizia. È facile vedere come i malvagi di quella specie trovino difficile imparare la giustizia e la rettitudine, anche quando tutto intorno a loro c’è dirittura e favore divino è loro mostrato per mezzo del re Gesù Cristo. Nonostante tutto l’aiuto loro offerto, saranno inclini ad agire ingiustamente. Non vorranno riconoscere l’eminenza di Geova come il giusto Legislatore né la rettitudine delle Sue norme di vita. Riguardo a loro sembra appropriato il principio espresso dall’apostolo Pietro:
53 “Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio? ‘E se il giusto è salvato con difficoltà, dove si mostreranno l’empio e il peccatore?’” — 1 Pietro 4:17, 18.
54. Quelli che avran ricevuto il favore di Dio invano, venendo meno al suo scopo, dovranno forse essere preservati sino alla fine del Giorno del Giudizio, e quale ne è la ragione?
54 Le persone che, nel “paese della dirittura”, ricevono invano il “favore” di Dio, venendo meno al suo amorevole scopo, e che si mostrano incorreggibili, non devono essere necessariamente preservate sino alla fine dei mille anni prima che vengano giustiziate come non idonee per la vita eterna nel Paradiso restaurato sulla terra. Senza nessuna ingiustizia verso tali individui che mostrano d’essere andati oltre la possibilità di correggersi, essi potranno venir giustiziati da colui che Dio ha nominato giudice della terra abitata nella giustizia. I nomi di questi non saranno scritti “nel libro della vita” ed essi non saranno perciò adatti per nient’altro che la “seconda morte”, simboleggiata dal “lago di fuoco” che causa la distruzione completa. (Rivelazione 20:14, 15) Com’è dunque saggio e prudente ubbidire ora alla “buona notizia di Dio” e coltivare l’amore per la giustizia in vista di quel Giorno del Giudizio avvenire!
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Cosa attendersi quando finisce il millenario Giorno del GiudizioIl millenario regno di Dio si è avvicinato
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Capitolo VIII
Cosa attendersi quando finisce il millenario Giorno del Giudizio
1. Perché non sarà nulla di straordinario attendersi che durante i mille anni che Satana sarà inabissato gli abitanti della terra apprendano la giustizia?
NEI mille anni che Satana il Diavolo sarà imprigionato nell’abisso, ci saranno in tutto il mondo giudizi da Dio per la terra e i suoi abitanti. I giudici celesti emaneranno decisioni e agiranno per conto di Geova Dio. Sulla terra i rappresentanti principeschi si comporteranno in maniera simile. Si conterranno come i giudici che il re Giosafat di Gerusalemme stabilì in tutto il paese per ricondurre il popolo a Dio. Giosafat disse loro: “Badate a ciò che fate, perché non per l’uomo giudicate ma per Geova; ed egli è con voi nella faccenda del giudizio. E ora il terrore di Geova [non dell’uomo] venga su di voi. State attenti e agite, poiché presso Geova nostro Dio non c’è nessuna ingiustizia né parzialità né accettazione di regalo”. (2 Cronache 19:4-7) Con tali giudici celesti e i loro principi per giudicare la terra non sarà nulla di straordinario attendersi che gli abitanti della produttiva terra paradisiaca apprendano la giustizia, tutti insieme per mille anni. — Isaia 26:9.
2, 3. (a) Attraverso Davide, Gesù fu il Discendente di quale Betleemita, e così a che cosa Isaia paragona Gesù al suo inizio terrestre riferendosi a lui? (b) Su di lui riposerà uno spirito con quali qualità, e come egli giudicherà?
2 Quale competente, fidato Giudice principale avrà nei “nuovi cieli” tutto il genere umano durante tutto quel Giorno del Giudizio di dieci secoli! La descrizione profetica del Giudice fatta da Isaia nell’ottavo secolo avanti la nostra Èra Volgare è calorosa. Questo preannunciato Giudice è il Signore Gesù Cristo, il discendente messianico del re Davide figlio di Iesse di Betleem. Avrebbe potuto Geova Dio provvedere e nominare un giudice migliore per correggere le questioni umane e far ottenere al popolo il diritto e stabilire sulla terra la giustizia per sempre? Prestate dunque ogni dovuta attenzione, mentre sotto ispirazione il profeta annuncia le qualità di questo futuro Giudice che discese dal betleemita Iesse attraverso il re Davide. Paragonando questo Discendente al suo inizio terrestre con un ramoscello che cresce dal tronco di un albero abbattuto, Isaia profetizza:
3 “E un ramoscello deve spuntare dal ceppo di Iesse; e dalle sue radici un germoglio sarà fecondo. E su di lui deve posarsi lo spirito di Geova, lo spirito di sapienza e d’intendimento, lo spirito di consiglio e di possanza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova; e presso di lui ci sarà gioia nel timore di Geova. Ed egli non giudicherà da ciò che solo appare ai suoi occhi, né riprenderà semplicemente secondo la cosa udita dai suoi orecchi. E dovrà giudicare con giustizia i miseri, e dovrà dar riprensione con rettitudine a favore dei mansueti della terra. E dovrà colpire la terra con la verga della sua bocca; e con lo spirito delle sue labbra metterà a morte il malvagio. E la giustizia dev’essere la cintura dei suoi fianchi, e la fedeltà la cintura dei suoi lombi”. — Isaia 11:1-5.
4. (a) Nel timore di chi giudicherà egli il genere umano? (b) Come diverrà più che un semplice “ramoscello” o “germoglio” spuntato dal “ceppo di Iesse” e non sarà una delusione o un’irritazione?
4 Questo Giudice principale in effetti si diletta, prova vera gioia nel timore di Geova, così che giudicherà senza fallo per conto di Geova e non per conto dell’uomo. Nel prendere le sue decisioni egli ha dunque timore solo di Dio, non ha timore dell’uomo. Di sicuro dev’esser saggio a causa del suo sano timore verso il solo vivente e vero Dio, Geova. Egli non rimase come un semplice “ramoscello” o “germoglio” spuntato dal fermamente radicato “ceppo di Iesse”, ma crebbe fino a divenire un vigoroso “grosso albero” di regalità celeste, come più grande Davide, Figlio del vivente Geova. (Isaia 61:3; si paragoni Ezechiele 17:22-24) Su questo innalzato nel suo posto di regale maestà riposa il possente spirito di Geova, che lo dota di conoscenza, intendimento e sapienza tanto necessari per il suo responsabile incarico. Di conseguenza, quale Re intronizzato alla destra di Dio sarà per Geova un credito, e quale Giudice divinamente costituito non sarà per gli abitanti della terra una delusione o un’irritazione.
5. A favore della rigorosa giustizia, come si mostrerà egli imparziale e mostrerà d’avere discernimento, anche più di Salomone quale giudice?
5 Sulla terra sarà stabilito il diritto. Il Giudice celeste eserciterà un discernimento maggiore del suo prototipo re Salomone, che emanò tali splendide decisioni, come nell’arduo caso presentatogli dalle due meretrici. Entrambe ripudiarono un bambino morto e reclamarono il diritto a un bambino vivo. Sull’incomparabile modo in cui Salomone scoprì quale fosse la vera madre del bambino vivo, è scritto: “E tutto Israele udì la decisione giudiziaria che il re aveva emessa; ed ebbero timore del re, poiché videro che in lui era la sapienza di Dio per eseguire le decisioni giudiziarie”. (1 Re 3:16-28) In maniera simile il più grande Salomone non giudicherà secondo le apparenze superficiali delle cose né secondo il semplice sentito dire, ma farà in modo che i veri fatti siano scoperti e che si producano vere testimonianze, affinché si emani e si esegua la decisione giusta. Egli non favorirà gli alti contro i bassi, né gli arroganti contro i mansueti.
6. Come, mediante il suo modo di procedere nella “grande tribolazione”, egli mostrerà che il suo periodo giudiziario di mille anni sarà giusto?
6 Per mostrare ciò che i suoi mille anni di attività giudiziaria promettono d’essere, questo Giudice così pieno dello spirito di Geova mostrerà d’essere un Liberatore degli umili e dei mansueti nella “grande tribolazione” avvenire che giungerà al culmine nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon. (Matteo 24:21; Rivelazione 7:14; 16:14, 16) I suoi ordini e le sue direttive saranno per i suoi eserciti celesti come una “verga” uscita dalla sua bocca, poiché, in adempimento di ciò che dirà quale Comandante, la ‘vecchia terra’ d’ingiustizia sarà colpita e frantumata. Le labbra della sua bocca saranno mosse dallo spirito di Geova ed esprimeranno la sua attitudine e i suoi sentimenti verso i malvagi della terra, e questi saranno conformemente messi a morte. Il nostro intero globo terrestre sarà purificato degli alteri, degli arroganti e dei malvagi. E, naturalmente, l’invisibile governante di questi, Satana, sarà incatenato e inabissato.
7, 8. (a) Per il bene del genere umano, in che modo il Giudice sarà come cinto di giustizia e fasciato di fedeltà? (b) Quale effetto avrà questo sul genere umano, producendo in loro cambiamenti?
7 Veramente, dall’attività giudiziaria di mille anni di Gesù Cristo, il Giudice nominato da Geova, il genere umano non dovrà aspettarsi nient’altro che giustizia e fedeltà verso i propri interessi. Questo Giudice celeste sarà come cinto, sostenuto dalla giustizia, come fasciato per l’opera di giustizia. Sì, sarà come cinto, fasciato delle qualità di fedeltà o munito come di una cintura a sostegno della fedele cura per gli interessi del popolo che giudicherà secondo le norme di Dio. Oh, quale pace e tranquillità questo recherà alla terra! Quale cambiamento di attitudine ci sarà reciprocamente fra le persone, quale mutamento di personalità per il bene di altri! Questo è piacevolmente raffigurato dalle profetiche parole di Isaia, allorché dice:
8 “E la giustizia dev’essere la cintura dei suoi fianchi, e la fedeltà la cintura dei suoi lombi. E in effetti il lupo risiederà temporaneamente con l’agnello, e il leopardo stesso giacerà col capretto, e il vitello e il giovane leone fornito di criniera e l’animale ingrassato tutti insieme; e un semplice ragazzino li condurrà. E la vacca e l’orso stessi pasceranno; i loro piccoli giaceranno insieme. E pure il leone mangerà paglia proprio come il toro. E il piccino lattante per certo giocherà sulla buca del cobra; e un bambino svezzato effettivamente metterà la sua propria mano sull’apertura per la luce di una serpe velenosa. Non faranno nessun danno né causeranno alcuna rovina su tutto il mio monte santo; perché la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. — Isaia 11:5-9.
TRASFORMAZIONI DI PERSONALITÀ
9. Da quando, e su chi, tali trasformazioni delle caratteristiche personali sono state recate dallo spirito di Dio?
9 Immaginate le personalità umane che son paragonate al lupo, al leopardo, all’orso, al giovane leone fornito di criniera, al cobra, alla serpe velenosa! Molte persone che hanno avuto personalità di tale sorta hanno infine accettato il messaggio del regno di Dio e hanno cambiato la loro personalità per poter andare d’accordo con altre persone che sono mansuete e inoffensive come l’agnello, il capretto, il ragazzino, il bambino lattante o il bambino svezzato. Da quando lo spirito santo di Dio fu versato per mezzo di Cristo sulla congregazione cristiana radunata il Giorno della Festa di Pentecoste del 33 E.V., lo spirito di Dio ha operato per trasformare i membri della congregazione rendendoli simili a Cristo. Come conseguenza i fedeli membri della congregazione si son potuti sopportare gli uni gli altri e son potuti andare d’accordo, nonostante che in precedenza potessero paragonarsi per la personalità a quei temuti animali selvaggi. (Atti 2:1-33) Conforme alla profezia di Isaia, essi non hanno fatto nessun danno ai conservi cristiani né hanno causato alcuna rovina alla congregazione sul “monte santo” dell’adorazione di Geova.
10. (a) Su quali altri, eccetto i 144.000 giudici associati con Cristo, sono state recate tali trasformazioni di personalità? (b) Come questa trasformazione risulterà a loro favore all’inizio del periodo giudiziario di mille anni di Cristo?
10 Questa trasformazione di personalità ha avuto luogo non solo per quelli che infine costituiscono i 144.000 giudici associati al giudice principale Gesù Cristo, ma anche per l’innumerevole “grande folla” di adoratori di Geova che oggi è radunata da ogni nazione, tribù, popolo e lingua. A questi futuri abitanti del Paradiso terrestre è assicurata la protezione di Dio durante la “grande tribolazione” e saranno preservati oltre il suo imperversare nel divino nuovo ordine sotto il millenario periodo di giudizio di Gesù Cristo. (Rivelazione 7:9-17) È naturale che essi porteranno le loro trasformate personalità direttamente nel divino nuovo ordine. Questo risulterà per loro molto favorevole, poiché saranno i “vivi” verso i quali il celeste giudice Gesù Cristo comincerà a esprimere i suoi giudizi millenari. (2 Timoteo 4:1) In tali circostanze il timore del danno e della rovina sarà scomparso dal “monte santo” dell’adorazione di Geova. Già conoscono Geova, e con questi sopravvissuti in tutto il globo la terra sarà dunque veramente piena della conoscenza di Geova. Ma questa conoscenza aumenterà.
11. Che cosa assicurò Dio agli otto sopravvissuti al diluvio riguardo alle creature terrestri inferiori, e come questo avrà una controparte moderna?
11 A questo punto, ricordiamo quello che fu detto agli otto sopravvissuti umani del diluvio del giorno di Noè, dopo che uscirono dall’arca e offrirono sacrificio a Dio. Geova disse loro: “E il timore di voi e il terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra e su ogni creatura volatile dei cieli, su ogni cosa che si va muovendo sulla terra e su tutti i pesci del mare. Essi son ora dati in mano vostra”. (Genesi 9:2) Non può questo avere la sua controparte moderna? Dato che la “grande tribolazione” avvenire si rivolgerà contro gli uomini empi della terra, non annienterà gli animali della terra, gli uccelli e i pesci del mare. È ragionevole attendere che Dio ponga su quelle inferiori creature terrestri qualche perduta misura di timore e spavento delle creature umane, le quali avranno il compito di convertire la terra rovinata in un Paradiso. Certo poiché Dio col suo spirito poté trasformare personalità bestiali in personalità cristiane tra i 144.000 e la “grande folla” d’oggi, egli potrà fare qualche cosa di simile nel caso degli animali selvaggi. Difatti, essi non faranno danno agli adoratori di Geova sulla terra.
12, 13. (a) Già nel Paradiso originale, quale fu l’attitudine dell’uomo e della donna verso le creature terrestri inferiori? (b) Quale sorta di relazione ci sarà fra le creature terrestri inferiori stesse, in più che un modo figurativo?
12 In armonia con ciò, possiamo attendere che l’avvincente descrizione di vita animale contenuta in Isaia 11:6-9 abbia un adempimento letterale su uccelli, pesci e creature terrestri dell’asciutto durante il regno millenario del Principe della pace, il Figlio del più grande Iesse, Geova Dio. Già nell’originale Paradiso di Delizie o Giardino d’Eden, la donna Eva non ebbe nessun timore del serpente, e non fuggì da esso quando fu spinto a parlarle. (Genesi 3:1-4) Prima di ciò, gli animali selvaggi e le creature volatili erano stati portati dinanzi ad Adamo ed egli aveva dato loro il nome, non manifestando verso di essi nessun timore. (Genesi 2:19, 20) Quella condizione edenica di libertà dal timore verso le creature inferiori della terra e di sicurezza dal danno da parte loro sarà ripristinata nel Paradiso restaurato.
13 Per giunta, questi animali terrestri, creature volatili e pesci saranno in pace sia fra loro che con l’uomo. Sarebbe incoerente se Dio, che ispirò la profezia come quella di Isaia 11:6-9, ed Ezechiele 34:25 e Osea 2:18, facesse avere di queste cose solo un significato figurativo o spirituale, e non una copia reale nella vita effettiva, come se l’adempimento letterale fosse un ideale impossibile.
14. Comunque, che cosa è più importante del domare le creature terrestri inferiori, e perché?
14 Comunque, l’obiettivo principale non è quello di domare la creazione degli animali, degli uccelli e dei pesci. Tali creature terrestri esisterono molto tempo prima del genere umano. Ciò che è in dubbio o in pericolo è la continuazione dell’esistenza del genere umano sulla terra. Tutti i discendenti di Adamo ed Eva sono nati peccatori e son dunque “privi della gloria di Dio”. (Romani 3:23) In molti casi gli uomini hanno acquistato non qualità divine, ma qualità che sono ora nelle feroci bestie selvagge. Il genere umano ha così bisogno d’essere ricondotto a quella “gloria di Dio”, per mostrarsi degno della vita eterna alla lode di Dio il Creatore. I componenti della famiglia umana hanno bisogno d’essere uniti in pacifiche, innocue relazioni gli uni con gli altri, praticando perfettamente il diritto e la giustizia. Questo è quanto recherà l’attività giudiziaria di mille anni di Gesù Cristo.
15. Come i giudici celesti sul genere umano faranno in modo che l’incidenza della trasgressione diminuisca mentre l’incidenza della popolazione aumenterà?
15 Attualmente, l’incidenza dei delitti umani è in aumento a un ritmo più affrettato di quello della crescita della popolazione della terra. In netto contrasto con questo, durante il millennio la popolazione della terra aumenterà regolarmente a causa della risurrezione dei morti, dei “giusti” e degli “ingiusti”. E ciò nondimeno l’incidenza della trasgressione diminuirà fino al punto di scomparire. Perché mai? Perché i giudici celesti sul genere umano saranno assolutamente retti e insegneranno a tutto il genere umano la vera giustizia secondo le norme di Dio. Come ausilio in tal senso, “la terra sarà per certo piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. (Isaia 11:9) In questo millennio teocratico si permetterà di adorare solo Lui. Il genere umano sarà condotto nei terrestri cortili della “vera tenda” di Geova, il suo tempio spirituale. Lì si farà loro conoscere la verità di ciò che Gesù disse in preghiera al suo Padre celeste: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giovanni 17:3; Ebrei 8:2.
16. (a) In vista di quali risultati il millenario periodo giudiziario di Cristo non verrà meno al suo scopo? (b) Nel Paradiso, perché Cristo non conferirà la vita eterna al genere umano restaurato?
16 Il millenario Giorno del Giudizio non verrà meno al suo scopo. Al tempo della sua fine tutti i volenterosi e gli ubbidienti saranno stati addestrati nel vero diritto e nella vera giustizia sino alla perfezione. Le loro infermità fisiche e mentali ereditate da Adamo ed Eva saranno scomparse. Ora potranno per proprio conto attenersi sotto ogni aspetto alle assolute norme di giustizia di Dio. Ora conferirà loro Gesù Cristo come Giudice principale il diritto alla vita eterna su una terra pacifica tutta gloriosa nella bellezza paradisiaca? No! A questo riguardo egli non agirà per conto di Dio, poiché sa che è scritto: “Dio è Colui che li dichiara giusti”. (Romani 8:33) Quindi, che cosa farà il Giudice di Dio?
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Dopo il millennio, prova di tutto il genere umanoIl millenario regno di Dio si è avvicinato
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Capitolo IX
Dopo il millennio, prova di tutto il genere umano
1. Alla fine del millenario Giorno del Giudizio, qual è l’ultima esigenza per il restaurato genere umano, e cosa farà quindi con loro il giudice deputato Gesù Cristo?
FINITO il Giorno del Giudizio della durata di mille anni, la famiglia umana rettamente giudicata è perfetta dinanzi al suo Giudice e Liberatore, Gesù Cristo. Ma non sono ancora giudicati degni della vita eterna sulla terra paradisiaca. Devono ancora presentarsi alla Corte Suprema dell’universo, quella dell’Iddio Altissimo, Geova il Signore Sovrano. In armonia con questa esigenza finale, il giudice deputato Gesù Cristo deve consegnare la razza umana, ora in grado di osservare la perfetta giustizia, al suo Dio e Padre affinché emani la propria decisione verso tutti quelli che, nella prova, si mostreranno degni o indegni dell’inestimabile dono della vita eterna nella pace e nella felicità. Nonostante la loro perfezione, essi sono ancora mortali.
2. Che cosa sarà accaduto allora alla morte adamica, e che cosa determinerà pertanto Geova riguardo agli individui del genere umano?
2 La condizione moritura a cui il genere umano era stato reso soggetto dal peccato del suo primogenitore umano Adamo in Eden è stata ora eliminata, distrutta, proprio come se fosse stata scagliata nel “lago di fuoco” alla sua stessa morte. (Rivelazione 20:14, 15) Comunque, il genere umano ora liberato dalla morte e dall’imperfezione adamica farà qualche cosa di sua volontà, deliberatamente, da meritare la morte eterna per giudizio di Geova? Quali individui si mostreranno degni della “seconda morte”? Questo è ciò che il Giudice Supremo Geova deve determinare quale Arbitro finale.
3. Secondo I Corinti 15:24-28, quale trasferimento di cose avrà luogo?
3 Ora entra in vigore ciò che l’apostolo Paolo predisse in I Corinti 15:24-28: “Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza. Poiché egli deve regnare finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte. Poiché Dio ‘ha sottoposto tutte le cose sotto i suoi piedi’. Ma quando dice che ‘sono state sottoposte tutte le cose’, è evidente che è a eccezione di colui [Geova Dio] che gli ha sottoposto tutte le cose. Ma quando tutte le cose gli saranno state sottoposte, allora il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”.
4. Quali domande dovrà ora soddisfare il Sovrano Signore Geova riguardo al perfezionato genere umano, e con quale mezzo farà questo?
4 Avendo il Figlio consegnato il regno al suo Dio e Padre, come risultato il regno diviene proprietà di Geova Dio. Così non rimane fra il Signore Sovrano Geova e il genere umano nessun regno sussidiario. Come reagirà ora il genere umano al diretto dominio di Dio su di loro? Se ne dichiareranno tutti leali sudditi per tutta l’eternità? Determineranno tutti personalmente d’averLo scelto come loro Dio per sempre? Che una persona sia dichiarata giusta per suo proprio conto e le si conferisca il diritto alla vita eterna è una cosa seria, che richiede incrollabile lealtà da parte di chi riceve tale prezioso diritto. Come determinerà Dio il nome di chi debba restare nel “libro della vita”? Per mezzo di una prova della lealtà e dell’integrità di cuore, come nel caso del patriarca Giobbe del paese di Uz.
5. In che modo la prova a cui sarà allora sottoposto il perfezionato genere umano corrisponderà a quella di Giobbe, e allo scopo di provare che cosa?
5 Sotto il regno del Figlio di Dio il genere umano ha goduto per mille anni l’immeritata benignità di Dio e si trova in un bel paradiso planetario. Come nel caso di Giobbe, si pone la domanda: Amano e adorano Dio solo per tutto il bene che Egli ha fatto loro o a causa di ciò che Egli è in se stesso, il solo vivente e vero Dio e il giusto Sovrano dell’universo? Nel caso di Giobbe, la sua integrità verso Geova Dio fu messa alla prova permettendo al Diavolo Satana di angariarlo senza togliergli la vita. Or dunque, permettendo a Satana il Diavolo di mettere il restaurato genere umano alla prova fino al punto che Dio Onnipotente consentirà, il genere umano perfezionato può esser provato e verificato in quanto all’integrità individuale verso Dio in senso perfetto. Tale prova richiederebbe di sciogliere Satana e i suoi demoni dalla loro prigionia di mille anni nell’abisso. Questo è ciò che avverrà.
6. Come Rivelazione 20:7-10 descrive ciò che avverrà alla fine del regno millenario di Cristo?
6 Ciò che avverrà dopo la fine del millenario regno di Gesù Cristo e dei suoi 144.000 associati reali ci viene detto in Rivelazione 20:7-10, con queste parole: “Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà lasciato sciolto fuori della sua prigione, ed egli uscirà per sviare le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare. E avanzarono sull’estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta. Ma fuoco scese dal cielo e li divorò. E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove erano già la bestia selvaggia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli”.
7. Quando saranno stati sciolti, perché Satana e i suoi demoni avranno fiducia in sé rispetto al perfezionato genere umano, e quale sarà di nuovo la questione della disputa?
7 Che Satana e i suoi demoni siano sciolti dall’abisso significa che possono venire di nuovo nelle vicinanze della terra dove potranno esercitare un invisibile controllo su quelli del genere umano che soccomberanno loro. Satana il Diavolo avrà fiducia in se stesso, nonostante la perfezione mentale, morale, spirituale, fisica del genere umano. È vero che egli fallì nel caso del patriarca Giobbe, ma riuscì più di ventiquattro secoli prima nel caso di Adamo ed Eva malgrado la loro perfezione umana in Eden. In entrambi i casi la questione della disputa fu comunque la stessa, cioè la giusta sovranità di Geova Dio, che richiede dalle creature umane l’assoluta ubbidienza alle leggi e alle proibizioni di Dio.
8. (a) Come viene mostrato qui che la contesa imposta a tutto il genere umano è quella della sovranità universale? (b) Chi sono i “santi”, e che cos’è la “città diletta”?
8 Che la stessa contesa sia imposta a tutto il genere umano dopo la fine dei mille anni è mostrato dal fatto che quelli che ora sono sviati da Satana e dai suoi demoni avanzano sulla terra e circondano il “campo dei santi e la città diletta”. Sì, sulla terra ci saranno allora “santi”. Questi saranno circondati da Satana e dalle sue orde terrestri perché si rifiutano di farsi sviare da Satana e dai suoi demoni. Tali “santi” sono quelli del restaurato genere umano che mantengono verso Dio la loro integrità in questa prova decisiva. Sono come in un campo di guerra soggetti all’attacco di guerrieri nemici. I “santi” son posti come separati dalla “città diletta”. Non sono dentro di essa ma sono nel “campo”. È quindi evidente che questa “città” non è nessuna città costruita sulla terra come capitale del globo. Questa dev’essere la città di cui il glorificato Gesù Cristo parla ai suoi seguaci, in Rivelazione 3:12, e che egli chiama la “città del mio Dio, la nuova Gerusalemme che discende dal cielo e dal mio Dio”.
9. Presso chi la città è “diletta”, e come discende dal cielo da Dio?
9 Questa “città” è “diletta” presso Dio e anche presso i “santi”. I 144.000 coeredi di Gesù Cristo hanno scritto su di sé il nome di questa “nuova Gerusalemme”. Non è sulla terra come qualche città materiale, ma è una città celeste che discende estendendo la propria influenza e autorità agli abitanti della terra.
10. Essendo stato sciolto, può Satana giungere direttamente alla “città diletta”, e qual è dunque lo scopo dell’attacco che lancia contro di essa?
10 Questa “città” alla fine dei mille anni del suo dominio sul genere umano non viene disorganizzata e demolita, ma i suoi effetti buoni e giusti rimarranno ancora sulla terra con i “santi”. Facendo guerra a questa “città diletta”, Satana il Diavolo mira a disfare tutto questo bene che la Nuova Gerusalemme ha recato. Non vuole che questi benefici rimangano per sempre col genere umano. Essendo limitato alle vicinanze della terra, senza avere più per sé nessun luogo in cielo da cui egli e i suoi demoni sono stati cacciati, non può giungere direttamente lassù alla “città diletta”. Egli le fa dunque guerra in quanto cerca di annullare tutta la giustizia che essa ha stabilito sulla terra.
11. (a) Come si combatterà quindi la “guerra”? (b) Come è mostrato che la contesa non è per l’onnipotenza di Dio, ma per la giustezza della sua sovranità universale?
11 Difficilmente c’è da attendere che questa “guerra” sia combattuta con armi scientifiche come le bombe nucleari e altri ordigni bellici di questo ventesimo secolo. Gli abitanti della terra durante il millennio non avranno più accumulato tali armi o non avranno imparato più tale guerra. (Isaia 2:2-4) Non sarà una guerra con una tale sorta di potenza militare. Potenti armi per sopraffare il popolo potrebbero essere inganno, propaganda fuorviatrice, appelli all’egoismo con slealtà verso il Sovrano Universale. Che la contesa sia per la giustezza della sovranità universale di Geova anziché per l’onnipotenza di Dio è mostrato dal fatto che, avendo egli messo in prigione Satana per mille anni nell’abisso e avendolo ora rilasciato, la potenza di Dio è risultata superiore in paragone col potere di Satana il Diavolo. Essendo ancora ribelle contro la sovranità di Geova, egli è intento a far ribellare similmente il genere umano.
LIMITE DELLA RIBELLIONE DOPO IL MILLENNIO
12. Che cosa è indicato dal fatto che si dice che gli sviati da Satana siano “come la sabbia del mare”?
12 Si dice che il numero di quelli che Satana e i suoi demoni riescono a sviare riguardo alla primaria contesa sia “come la sabbia del mare”, che sembri cioè innumerevole. (Rivelazione 20:8) Questo non significa affatto la grande maggioranza del genere umano. Per esempio, si disse che la lega degli eserciti che fecero guerra contro il giudice Giosuè fosse numerosa come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare. (Giosuè 11:4) Si disse che i cammelli dei nemici che invasero il paese d’Israele ai giorni di Gedeone figlio di Ioas fossero “senza numero, così numerosi come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare”. (Giudici 7:12) Così anche quelli che saranno sviati da Satana sono di numero indefinito, non essendo stato preannunciato quanti siano, ma saranno abbastanza da fare impressione come una vasta folla. Così Satana il Diavolo ha un successo solo limitato.
13. La comparsa sulla terra paradisiaca delle “nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog”, avviene forse mediante una risurrezione?
13 Di quelli che Satana riesce a sviare si parla come delle “nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog”. La loro comparsa sulla terra paradisiaca non avviene mediante una risurrezione dei morti compresi gli “ingiusti”, ma è il risultato dell’attività di Satana che svia un numero non predetto del restaurato genere umano.
14. In qual senso possono dunque chiamarsi “nazioni”, e come può dirsi che siano “ai quattro angoli della terra”?
14 Durante il millenario Giorno del Giudizio non ci sono state divisioni nazionali del genere umano, né il giudizio del popolo è stato influenzato da alcuna origine nazionale. Il fatto che questi i quali vengono sviati dallo sciolto Satana son chiamati “nazioni” indica che, a somiglianza di Satana, si rifiutano di riconoscere la sovranità universale di Geova e che preferiscono stabilire una sovranità terrestre loro propria, come una sovranità nazionale. Possono non avere su di sé una sovranità unita, ma, a causa della divisione fra loro, possono avere delle sovranità di gruppo. Comunque ciò avvenga, sono tutti uniti contro la sovranità di Geova. Che siano chiamati “le nazioni che sono ai quattro angoli della terra” fa pensare che siano lontani dalla “città diletta”. Quindi, nella loro attitudine verso la sovranità, gli sviati si sono allontanati grandemente dalla sovranità di Geova Dio. Geova Dio non diviene nel loro caso “ogni cosa a tutti”.
15, 16. (a) In quali modi quegli sviati nazionalisti sono simili a “Gog e Magog” rispetto al tempo degli avvenimenti e all’obiettivo dell’attacco? (b) Come quegli sviati sono anche simili a Gog in quanto vengono da Geova condotti a fare l’attacco?
15 Questi sviati nazionalisti sono molto appropriatamente chiamati “Gog e Magog”. Nel caso dell’originale “Gog del paese di Magog”, come predice la profezia di Ezechiele, egli fece un attacco finale contro gli adoratori di Geova Dio. Fece questo dopo che tali adoratori erano stati restaurati nel loro proprio stato terrestre e che il loro paese era divenuto simile al “giardino d’Eden”. (Ezechiele 36:35) Essi dimoravano come in un “paese di aperta campagna” e ‘non avevano disturbo, dimoravano in sicurtà, dimoravano tutti senza mura’ e non avevano “nemmeno sbarre e porte”. (Ezechiele 38:11) Inoltre, il popolo del “paese di Magog” sostenne il suo capo dei capitribù in questo attacco contro gli apparentemente indifesi adoratori di Geova. Ma Gog viene realmente all’attacco da lontano perché, come Geova dice: “Per certo ti volterò e metterò uncini nelle tue mascelle e ti farò uscire con tutte le tue forze militari, . . . Nella parte finale degli anni verrai al paese del popolo ricondotto”. — Ezechiele 38:4-8.
16 Dopo la fine del millenario Giorno del Giudizio, questi sviati da Satana il Diavolo seguiranno tale invisibile capo che è stato appena rilasciato da Geova Dio fuori dell’abisso proprio allo scopo di lasciargli fare un attacco al restaurato genere umano. Essendo sciolti dall’abisso, Satana il Diavolo e i suoi demoni possono di nuovo invadere le vicinanze della terra ed essere in stretto contatto col genere umano sulla terra paradisiaca ora simile al Giardino di Eden. Facendo dunque il suo attacco, il rilasciato Satana il Diavolo viene condotto per manovra di Geova come da uncini alle mascelle. E quelli che sulla terra sono ora sviati da Satana il Diavolo vengono, come lui, condotti come per mezzo di uncini alle mascelle a fare questo attacco contro il “campo dei santi e la città diletta”. (Rivelazione 20:7-9) Così i nomi di Gog e Magog possono appropriatamente attribuirsi e applicarsi a questi sviati nazionalisti del genere umano che assalgono e cercano di spogliare quelli che aderiscono lealmente alla sovranità universale di Geova Dio.
17, 18. (a) Possono questi sviati attaccare direttamente la “città diletta”, e come sono costretti a fare l’attacco? (b) Alla fine del regno millenario di Cristo, quale azione sono obbligati a compiere sulla terra i suoi figli principeschi, e in vista di quale scopo?
17 Questi sviati del genere umano, essendo sulla terra semplici uomini, non possono assalire direttamente la Nuova Gerusalemme celeste, come non lo può il loro invisibile condottiero Satana il Diavolo. Ma si possono mettere in contatto con quelli che sulla terra hanno fedelmente rappresentato il celeste governo messianico, cioè i “principi su tutta la terra”. Questi, essendo stati nominati come tali principi dal Re della Nuova Gerusalemme, il padre eterno Gesù Cristo, han prestato servizio come visibili rappresentanti principeschi della “città diletta”. E quando, alla fine del suo regno millenario, il regale Figlio di Dio ha “consegnato il regno al suo Dio e Padre”, questi figli principeschi devono compiere sulla terra l’azione corrispondente. Devono imitare il Figlio di Dio che “si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose”, il Padre celeste.
18 Quindi questi “figli” principeschi del padre eterno Gesù Cristo rettamente lo imitano e si sottopongono al suo Dio e Padre come a Colui che giustamente esercita la sovranità universale. Invece di ribellarsi con orgoglio contro ciò che la loro mutata situazione richiede, agiscono a somiglianza di Cristo e si sottopongono alla sovranità universale di Geova. Quelli sviati da Satana il Diavolo li attaccano con discussioni e pressioni per dissuadere i visibili rappresentanti terrestri della “città diletta”, ma questi oppongono un netto rifiuto. Essi mantengono la propria integrità verso l’Iddio Altissimo e sono lealmente devoti alla sua giusta sovranità sopra tutta la terra e tutto l’universo. Senza esitazione, preferiscono che nel loro caso Geova Dio sia “ogni cosa a tutti”. — 1 Corinti 15:24-28.
ELIMINATI “GOG E MAGOG” E COLUI CHE LI SVIAVA
19. Essendo attaccati dagli sviati, come i leali manifesteranno non solo fede in Dio, ma anche integrità verso la sua sovranità universale?
19 In questa “guerra” per cui Satana il Diavolo ha radunato sulla terra i suoi sviati, il “campo dei santi” e i rappresentanti terrestri della “città diletta” non contrattaccano con armi carnali. Naturalmente, non possono uccidere Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici, che non possono vedere e raggiungere. Ma sebbene possano vedere sulla terra gli sviati che formano “Gog e Magog”, i leali che preferiscono la sovranità universale di Geova non uccidono gli sviati, agendo in tal modo come giustizieri degli sviati. Preferendo schierarsi dalla parte di Geova Dio, essi gli fanno esprimere la sua sovranità universale, dandone prova agli sviati sleali. Lasciano che la battaglia sia di Geova e non hanno così la presunzione di agire come Sue forze esecutive e di combattere con armi mortali. Questo manifesta da parte loro non solo fede, ma anche perfetta integrità verso Geova Dio e la sua sovranità universale. Sia Egli stesso a salvarli e a distruggere gli sleali! Fiduciosamente essi stanno fermi e vedono la “salvezza di Geova” a loro favore. — 2 Cronache 20:15-17.
20. (a) Sotto la protezione divina, i leali che cosa avranno il privilegio di vedere? (b) Che cosa significa per gli sleali questa azione divina?
20 Dimorando “sotto la medesima ombra dell’Onnipotente”, quelli che mantengono la lealtà verso la sovranità universale di Geova, guarderanno solo con i loro occhi e ‘vedranno la retribuzione stessa dei malvagi’. (Salmo 91:1, 8) Essi vedranno l’adempimento di ciò che fu predetto in Rivelazione 20:9 riguardo ai “Gog e Magog” di dopo il millennio: “E avanzarono sull’estensione della terra e circondarono il campo dei santi e la città diletta. Ma fuoco scese dal cielo e li divorò”. Questi sleali del genere umano ricevono un battesimo di fuoco, che significa la loro distruzione eterna. Dio non li giustifica o non li dichiara giusti e non scrive il loro nome nel “libro della vita”. (Romani 8:33) Questo non è nessun abuso della sovranità universale di Geova, ma ne è una giusta espressione verso i suoi nemici.
21. (a) Per quanto tempo Satana doveva essere sciolto dall’abisso, ed è stato ora conseguito il suo scopo? (b) Cosa significherebbe farlo tornare nell’abisso?
21 Comunque, la distruzione eterna di questi illegali che odiano ciò che è bene non rimuove Satana il Diavolo e i suoi angeli demonici dalle vicinanze della terra. Ora è stato lasciato sciolto dall’abisso abbastanza a lungo. Lo scopo per cui Dio lo fece sciogliere è stato pienamente adempiuto; non c’è più motivo per lasciare lui e i suoi demoni ancora sciolti. Ricordiamo che in quanto a scagliarlo nell’abisso per mille anni è scritto: “Dopo queste cose dev’esser lasciato sciolto per un po’ di tempo”. (Rivelazione 20:3) Il “po’ di tempo”, in cui Satana il Diavolo ha cercato di sviare quanti del restaurato genere umano ha potuto per far pensare che Geova eserciti la propria sovranità sulla terra in modo errato e arrogante, è ora terminato. Ora che accade? Sono Satana e i suoi demoni scagliati di nuovo nell’abisso? Far questo significherebbe che dovrebbero ancora essere sciolti, proprio come fu sciolto dall’abisso lo stesso Gesù Cristo, e come furono sciolte dall’abisso le locuste simboliche e come ascese dall’abisso la “bestia selvaggia” che Babilonia la Grande cavalca. — Romani 10:7; Rivelazione 9:1-3; 17:8; si paragoni Rivelazione 11:7.
22, 23. (a) Come è stata data una risposta all’accusa di Satana riguardo all’uomo, e a favore di chi si è risolta la controversia che durava da molto tempo? (b) Che cosa accade ora a Satana e ai suoi demoni?
22 L’incatenamento e imprigionamento di Satana il Diavolo e dei suoi demoni nell’abisso fu per loro un tormento temporaneo. Il tormento della limitazione dev’essere per loro di nuovo temporaneo, o sempiterno? Che accade loro dopo che han visto punire con l’infuocata distruzione quelli che hanno sviato sulla terra? Il Diavolo ha avuto ora la risposta all’accusa che ha sempre fatta, che sulla terra gli uomini servano Geova Dio semplicemente per ciò che possono ottenere da lui, e che nessun uomo rimanga leale a Geova per puro amore verso di lui, anche sotto la malvagia tentazione di Satana il Diavolo. Quegli uomini e quelle donne d’integrità che dopo l’infuocato annientamento degli sleali rimangono in vita sulla terra danno al Diavolo come una risposta vivente, provando che le sue accuse sono false e che egli è un bugiardo. La controversia durata per il tempo di sette millenni è finita a favore dell’Iddio di verità, e non c’è dunque nessuna ragione per far continuare a vivere Satana il Diavolo e i suoi demoni. La pazienza che Dio ha avuto verso di loro è ora giunta alla fine. Per queste ragioni egli non rimanda questi angeli ribelli nell’abisso. Quindi che cosa accade loro?
23 “E il Diavolo che li sviava fu scagliato nel lago di fuoco e zolfo, dove erano già la bestia selvaggia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli”. — Rivelazione 20:10.
24, 25. (a) Che cosa simboleggia per Satana e per i suoi demoni che siano scagliati nel lago di fuoco? (b) Perché questa è un’altra specie di morte?
24 Il tormento di Satana il Diavolo nel lago di fuoco e zolfo significa per lui e per i suoi demoni la stessa cosa che significa per la simbolica bestia selvaggia e per il simbolico falso profeta. E che cos’è? La distruzione per i secoli dei secoli. (Rivelazione 19:20) Satana il Diavolo e i suoi demoni non rivivranno più come non rivivranno più la simbolica bestia selvaggia e il simbolico falso profeta. I loro nomi non sono scritti in nessun divino “libro della vita”. La vita è vita, sia essa fatta di piaceri o di dolorose sofferenze. Che siano dunque scagliati nel simbolico “lago di fuoco e zolfo” non significa che vengano preservati in vita per soffrire tormenti coscienti nel corpo e nella mente.
25 Quel simbolico “lago” non simboleggia ciò che è chiamato “una morte vivente”. Simboleggia un’altra specie di morte, diversa da quella a cui è soggetto dalla nascita tutto il genere umano per eredità dai peccatori Adamo ed Eva e che fu evidentemente la prima forma di morte a entrare nel reame della creazione, tra le creature a immagine di Dio. Tale morte ereditata risultò temporanea, essendo mutata in un ‘sonno di morte’ dalla risurrezione che deriva dalla morte e risurrezione di Gesù Cristo. — 1 Corinti 15:20-22.
26. Perché questa diversa specie di morte è appropriatamente chiamata “la seconda morte”, e dove non sono scritti i nomi degli uomini che la subiscono?
26 La morte simboleggiata dal “lago di fuoco e zolfo” è diversa dalla morte che il genere umano ha ereditata da Adamo in quanto non è simile a un sonno interrotto dal risveglio ma è una distruzione totale, una morte senza fine. La morte ricevuta come un’eredità da Adamo fu la ‘prima morte’. Questa diversa specie di morte simboleggiata dal “lago di fuoco e zolfo” è perciò appropriatamente chiamata “la seconda morte”. Questo è ciò che essa rappresenta nel caso di quegli uomini che sulla terra entrano nel millenario Giorno del Giudizio e i cui nomi non sono scritti poi nel divino “libro della vita”. Le ispirate Scritture danno il significato del “lago di fuoco” per tali indegni della vita eterna, dicendo: “E la morte e l’Ades furono scagliati nel lago di fuoco. Questo significa la seconda morte, il lago di fuoco. Inoltre, chiunque non fu trovato scritto nel libro della vita fu scagliato nel lago di fuoco”. — Rivelazione 20:14, 15.
27, 28. (a) Perché è possibile che Satana e i suoi demoni subiscano la “seconda” morte? (b) Che cosa significa dunque che siano tormentati nel lago di fuoco per sempre?
27 A questa spiegazione divina di ciò che il “lago di fuoco” simboleggia si rende testimonianza una seconda volta, alcuni versetti più avanti, dove leggiamo: “Chiunque vincerà erediterà queste cose, e io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio. Ma in quanto ai codardi e a quelli senza fede e a quelli che sono disgustanti nella loro impurità e agli assassini e ai fornicatori e a quelli che praticano lo spiritismo e agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nel lago che brucia con fuoco e zolfo. Questo significa la seconda morte”. (Rivelazione 21:7, 8) Poiché tutti tali riferimenti al “lago di fuoco” sono così vicini fra loro, nello stesso contesto di Rivelazione, capitoli 19-21, quindi ciò che il “lago di fuoco” significa per quegli uomini che non si trovano scritti nel “libro della vita” esso significa anche per Satana il Diavolo e i suoi demoni. Significa “la seconda morte”. Non significa necessariamente morire una seconda volta, ma morire della seconda specie di morte di cui parla la Bibbia, e questa è una morte eterna.
28 Conformemente, Satana e i suoi demoni possono morire di questa specie di morte, benché non siano mai morti prima. Nella prima specie di morte che venne dal peccato del primo uomo non c’era nemmeno una briciola di vita. In modo simile, nella “seconda morte” che è la punizione eterna per quelli che volontariamente disubbidiscono a Dio, e per far questo rovinano anche la loro perfezione, non c’è nemmeno una favilla di vita. Secondo ogni regola delle Scritture, dunque, il tormento di Satana e dei suoi demoni nel lago di fuoco e zolfo per i secoli dei secoli significa che saranno ridotti a nulla, che saranno resi inesistenti, che saranno cancellati per sempre dalla vita spirituale. Come risultato, Dio avrà un universo libero dai demoni, e non si permetterà mai più che compaiano demoni.
COME SI VIENE ALLA VITA DOPO LA FINE DEL MILLENNIO
29. Che Dio permetta al campo dei santi e anche ai rappresentanti principeschi della città diletta di sopravvivere significa che egli ha compiuto quale azione verso di loro?
29 Quale gloriosa eternità attende dunque il genere umano! Ecco, Geova Dio permette che sulla terra il “campo dei santi” e i principeschi rappresentanti della “città diletta” sopravvivano alla distruzione di “Gog e Magog” e di Satana il Diavolo e dei suoi demoni! Che cosa significa ciò se non che Dio ha scritto i loro nomi nel “libro della vita” o che ha lasciato rimanere scritti i loro nomi nel “libro della vita”? Ciò significa che li ha dichiarati giusti, li ha giustificati, perché hanno mantenuto la propria integrità verso di lui, unendosi così al Figlio di Dio, Gesù Cristo, e ai 144.000 coeredi nella rivendicazione della sovranità universale dell’Iddio Altissimo, il Creatore di ogni cosa buona. Che siano dichiarati giusti da Geova Dio significa che egli ha conferito loro il diritto alla vita eterna nella loro dimora paradisiaca.
30. (a) Verso chi saranno per sempre debitori questi che superano con successo la prova finale, e dove staranno in eterno? (b) Quando “vivranno” realmente?
30 Fu il celeste Re, Sacerdote e Giudice, Gesù Cristo, a portare i volenterosi e ubbidienti, con le sue amorevoli cure per il genere umano durante mille anni, a questa perfetta giustizia nella carne. Se egli non avesse fatto ciò per la fine dei mille anni, sarebbe stato quindi esitante a cederli per la prova finale al Giudice Supremo, Geova Dio. Perché? Perché avrebbe saputo che, essendo privi di perfetta giustizia, non avrebbero mai potuto sostenere con successo la prova divina e ottenere la vita eterna. Così, nella completa giustizia e senza peccato nella carne stanno nei cortili terrestri della “vera tenda” o tempio di Geova come suoi adoratori. Continuano a rimanervi per sempre, dopo aver superato la prova divina con irriprovevole integrità e incrollabile lealtà verso il Sovrano Signore Geova. Per sempre rimangono debitori verso il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che amorevolmente li elevò a questa perfetta giustizia come prova della completa opera del loro Riscattatore e Salvatore, il Signore Gesù. In questo tempo, dunque, essi vivono realmente!
31. Così alla fine dei mille anni del regno di Cristo, a che cosa perverrà il “resto dei morti”, e che cosa accadrà alla morte adamica?
31 Alla luce di questo fatto possiamo capire la correttezza di quella dichiarazione parentetica che è in Rivelazione 20:5: “(Il resto dei morti non venne alla vita finché i mille anni non furono finiti)”. Se Gesù Cristo e i suoi 144.000 coeredi che parteciparono alla “prima risurrezione” non avessero compiuto su di loro l’opera preliminare di mille anni, questo stato di vita perfetta non sarebbe stato al termine dei mille anni la parte del “resto dei morti”. In realtà è allora che ‘la morte (come fu ereditata da Adamo) diede i morti che erano in essa e quella morte fu scagliata nel lago di fuoco in modo da subire la “seconda morte” o l’estinzione’. (Rivelazione 20:13, 14) Quindi si avvera, come predice I Corinti 15:25, 26: “Egli deve regnare finché Dio non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. Come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte”.
32. Come si avvererà quindi pienamente Rivelazione 21:3, 4?
32 Allora, riguardo alla morte ereditata dal peccatore Adamo, si avvererà pienamente che “Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — Rivelazione 21:3, 4.
33. (a) Come quelli che sono pervenuti a tale abbondanza di vita dimostreranno d’esser degni di far prolungare la loro vita per sempre? (b) Come apprezzeranno quindi da sé la verità di Romani 6:23?
33 Tutti quelli che son venuti alla vita in questo senso perfetto alla fine dei mille anni sceglieranno di prolungare tale vita abbondante per sempre? Lo possono dimostrandosi degni di ricevere il diritto alla vita eterna dalla grande Fonte d’ogni vita, Geova Dio. Avendo superato la completa prova della loro integrità verso di Lui con tutta l’anima, i fedeli e leali sono ricompensati con quel prezioso diritto di veder proteggere e prolungare felicemente la propria vita per tutta l’eternità. Così realizzeranno in se stessi che “il dono che dà Dio è la vita eterna mediante Cristo Gesù nostro Signore”. (Romani 6:23) Se Dio non avesse impiegato il suo diletto Figlio unigenito, questo non sarebbe stato possibile alla famiglia umana.
34, 35. (a) Qual è la nostra speranza riguardo alla “grande folla” che già prima della “grande tribolazione” prestava servizio in lunghe vesti bianche nel tempio spirituale di Geova? (b) Quali sentimenti dei figli di Cora verso i cortili di Geova saranno in grado di provare anche i risuscitati “ingiusti”?
34 Quindi, come sarà soddisfacente per l’anima adorare e servire l’Iddio il cui nome è Geova, nei cortili terrestri del suo tempio spirituale! Già al principio del glorioso millennio s’è avverato per la “grande folla” dei sopravvissuti alla “grande tribolazione” che “hanno lavato le loro lunghe vesti e le han rese bianche nel sangue dell’Agnello. Perciò sono davanti al trono di Dio; e gli rendono sacro servizio giorno e notte nel suo tempio”. (Rivelazione 7:9, 14, 15) Si spera che i componenti di questa “grande folla” dalle pure lunghe vesti dimorino in quei cortili del tempio spirituale di Dio per tutti i mille anni e oltre la fine della millenaria prova d’assoluta integrità verso il Sovrano Signore Geova. Quelli che son destati dalle loro tombe durante il millennio saranno condotti nei cortili terrestri del tempio spirituale di Geova per intraprendervi la sua adorazione e il suo servizio. Entrandovi con il dovuto apprezzamento nel servizio di Geova, anche i risuscitati “ingiusti’’ si sentiranno come i figli del levita Cora:
35 “Poiché un giorno nei tuoi cortili è migliore di mille altrove. Ho scelto di stare sulla soglia della casa del mio Dio anziché andare intorno nelle tende di malvagità. Poiché Geova Dio è un sole e uno scudo; favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile”. — Salmo 84: soprascritta, 10, 11.
36. Quale apprezzamento per il tempio di Dio espresso da Davide coltiveranno quelli che sono decisi a mantenere l’integrità?
36 Quelli che sono decisi a mantenere l’integrità con tutto il cuore verso il solo vivente e vero Dio coltiveranno l’apprezzamento per le cose spirituali che Davide espresse, quando disse: “Una cosa ho chiesta a Geova, è ciò che cercherò: che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per guardare la piacevolezza di Geova e per mirare con apprezzamento il suo tempio”. — Salmo 27: soprascritta, 4.
37, 38. (a) A quale stato naturale sarà portato infine lo ‘sgabello dei piedi’ di Geova? (b) Godranno gli abitanti dello ‘sgabello dei suoi piedi’ solo un paradiso naturale, e in qual modo risponderanno all’invito dell’ultimo dei Salmi?
37 Tutta la terra sarà allora un luogo di adorazione del suo mirabile Creatore. Essa è lo ‘sgabello dei suoi piedi’, mentre i cieli sono il suo “trono”. (Isaia 66:1) Il suo trono celeste è glorioso; il suo sgabello terrestre sarà reso glorioso come un luogo adatto per i suoi piedi. La terra sarà dappertutto paradisiaca, come il Giardino d’Eden, come il Giardino di Geova. (Genesi 2:8; 13:10) Sarà un luogo di delizia e di gioia, poiché sarà un luogo di vita nella pura felicità per tutti i suoi adoratori che non saranno più “privi della gloria di Dio”. Avranno tutte le qualità divine che fioriranno piacevolmente e godranno la piena dolcezza della relazione con Dio, così che si troveranno sia in un Paradiso spirituale che in un Paradiso terrestre. Quale stimolo sarà tutto questo per lodare con tutta l’anima il grande Creatore e Provveditore di tutta questa indicibile bontà! Con melodiose voci e con tutta la loro capacità musicale acquisita Lo loderanno in maniera grata. Si uniranno per sempre alle moltitudini celesti, rispondendo all’entusiastico invito dell’ultimo dei Salmi ispirati:
38 “Lodate Iah! Lodate Dio nel suo luogo santo. Lodatelo nella distesa della sua forza. Lodatelo per le sue opere di potenza. Lodatelo secondo l’abbondanza della sua grandezza. Lodatelo col suono del corno. Lodatelo con strumento a corda e arpa. Lodatelo con tamburello e danza in cerchio. Lodatelo con corde e flauto. Lodatelo con cembali dal suono melodioso. Lodatelo con cembali risonanti. Ogni cosa che respira, lodi Iah. Lodate Iah!” — Salmo 150:1-6.
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