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  • La Grecia minaccia di commettere omicidio legalizzato
    La Torre di Guardia 1967 | 1° aprile
    • dura sentenza, non c’è dubbio che la Grecia, come il Portogallo, si troverà rigettata dall’opinione umanitaria e isolata entro l’alleanza occidentale. La sentenza, come l’ultima, può essere commutata alla . . . prigione. Ma questa, sebbene meno dura, non è pubblicità per una società libera”.

      Il 30 agosto 1966 la causa fu riconsiderata da un tribunale militare greco e la sentenza fu commutata in quattro anni e mezzo di prigione. Che cosa significa questo? Non solo anni di prigione, ma che quando verrà messo in libertà Kazanis dovrà affrontare la stessa prova daccapo! Potete fare qualcosa in merito? Sì, veramente.

      Potete scrivere una lettera di protesta a uno dei seguenti funzionari del governo greco: Re Costantino, Palazzo Reale, Atene, Grecia; Primo ministro Joannis Parascevopoulos, Atene, Grecia; e anche all’ambasciatore o al console greco nel vostro paese. Vi incoraggiamo a scrivere ora. In questo modo potete aggiungere la vostra voce di protesta contro la continua minaccia del governo greco di commettere omicidio legalizzato nei riguardi di innocenti cristiani.

  • È il mondo colpevole di spargimento di sangue davanti a Dio?
    La Torre di Guardia 1967 | 1° aprile
    • 1. In quali tre modi la persona può divenire colpevole di spargimento di sangue?

      CI SONO tre modi in cui si può divenire colpevoli di spargimento di sangue davanti a Dio. Uno di questi è di commettere assassinio, omicidio. (Gen. 9:5, 6) Un altro è di bere o mangiare sangue, o farne indebito uso. (Gen. 9:4; Atti 15:20, 29) Il terzo modo è di mancare o rifiutare d’avvertire quelli che sappiamo sono in pericolo di perdere la vita perché seguono una condotta in opposizione a Dio e alla sua Parola. — Atti 20:26, 27.

      2. Che cosa significherebbe se le sorgenti d’acqua potabile fossero trasformate in sangue?

      2 Nel patto della legge che Dio fece con Israele la pena per il bere sangue era la morte. (Lev. 17:10, 14) D’altra parte, l’acqua è essenziale alla vita. Se, dunque, le sorgenti d’acqua potabile fossero trasformate in sangue ciò significherebbe morte per coloro che la bevessero.

      3. (a) Qual è la terza piaga di Rivelazione 16, e quale altra piaga ci rammenta? (b) Influisce questa piaga sulle acque spirituali che Geova provvede? Perché?

      3 Questa medesima cosa accade simbolicamente nella terza piaga di Rivelazione, capitolo 16º. Dio impiega l’illustrazione per rivelare lo stato di cose riguardo al suo principio sul sangue e che cosa ne risulta al genere umano. Leggiamo: “E il terzo [angelo] versò la sua coppa nei fiumi e nelle fonti delle acque. E divennero sangue”. (Riv. 16:4) Questa piaga ci rammenta la prima piaga che si abbatté sull’antico Egitto per mezzo del profeta di Dio, Mosè. A causa d’essa le sorgenti d’acqua degli Egiziani, il fiume Nilo, gli stagni folti di canne e le raccolte d’acqua del paese divennero sangue, che gli Egiziani non poterono bere e in cui i pesci morirono e puzzarono. (Eso. 7:14-25) Questa coppa, come le altre sei di Rivelazione, capitolo 16º, furono versate dai cieli giù sulla terra, così che non influissero sui cieli, dove risiede Geova, la Sorgente delle acque vive. Perciò, non poteva influire sulle acque spirituali che Dio provvede ai suoi veri adoratori. Essendo Geova la fonte della vita, le acque che egli provvede sostengono la vita. (Sal. 36:9; Ger. 2:13; 17:13) Che cosa sono dunque le fonti delle acque e i fiumi di questa terra che vengono cambiati in sangue?

      CHE COSA SONO LE “FONTI” E I “FIUMI”

      4. (a) Qual è la vera sorgente di acque vivificanti? (b) In quali sorgenti han confidato le persone per ottenerle?

      4 Proprio come i servitori di Geova, i veri cristiani, confidano in Geova mediante Cristo Gesù per la vita, e proprio come egli provvede loro la Sua Parola, che è pura, come acque vive, così le persone di questo vecchio sistema di cose hanno sorgenti in cui confidano per la vita. Esse hanno trascurato in grande misura la Bibbia a causa del loro clero religioso e hanno preferito confidare nell’acqua da altre sorgenti, dai sistemi mondani politici, commerciali e religiosi. Le persone hanno confidato particolarmente nei sistemi religiosi perché hanno pensato che questi contenessero la verità e la via della vita, ma in effetti sono state grandemente ingannate. I sistemi religiosi, anziché insegnare la Bibbia, hanno insegnato tradizioni, compiuto riti cerimoniali e sostenuto molte dottrine contraddittorie che bestemmiano Dio. Li hanno fatti apparire come se contenessero acque ristoratrici, vivificanti. Hanno chiesto ai loro greggi di accettare le loro dottrine con cieca credulità, anziché con fede intelligente basata sulla Scrittura ispirata.

      5. A chi sono simili quelli che asseriscono di servire Dio e nello stesso tempo confidano in sorgenti mondane per ottenere l’acqua della vita?

      5 Quelli che asseriscono di servire Dio e che nello stesso tempo si rivolgono a queste sorgenti mondane per ottenere l’acqua della vita sono simili agli apostati Israeliti che preferirono bere al fiume Nilo lungo il quale era situato l’Egitto e al fiume Eufrate lungo il quale era situata l’Assiria. (Ger. 2:17-19) Quei Giudei ‘disprezzarono le acque di Siloe, che scorrono tranquille’, le quali acque corrispondono al ‘fiume i cui ruscelli allietano la città d’Iddio, il luogo santo dove abita l’Altissimo’. — Isa. 8:6, 7; Sal. 46:4, NM; 46:5, Na.

      6. (a) Che cos’è sgorgato dai “fiumi” e dalle “fonti” del mondo? (b) A che cosa sono state indotte le persone bevendo alle sorgenti d’acqua del mondo? (c) Quale atteggiamento ha assunto il clero di Babilonia la Grande verso la vera Fonte della vita, e con quale risultato per le persone?

      6 Oltre alle false dottrine e alle teorie e agli insegnamenti filosofici e alle idee di origine umana, terrestre, da questi “fiumi” e “fonti” mondani sono sgorgati programmi, progetti e disposizioni per risolvere i problemi del genere umano. Bevendo a questi le persone sono state indotte a compiere un’attività contraria alla Parola di Dio e sono incorse nella condanna delle sue leggi. Alcuni non hanno fatto ciò volontariamente e deliberatamente, ma condividono la responsabilità della comunità perché sostengono lo spargimento di sangue nelle guerre. Sono stati indotti a usare erroneamente il sangue in altri modi, alcuni bevendolo, altri con trasfusioni e facendone vari altri errati usi. Hanno avuto e hanno l’opportunità di conoscere ciò che Dio richiede, poiché sin dal 1919 hanno udito predicare dai testimoni di Geova la buona notizia del regno di Dio stabilito nei cieli. Se ascoltano e si pentono di questa condotta possono ottenere perdono e acque vivificanti da Dio. Ma il clero della cristianità, del giudaismo e del paganesimo si è unito nel sostenere e favorire l’errato uso del sangue. Nello stesso tempo hanno ignorato Geova, la grande Fonte della vita, il suo provvedimento mediante il riscatto di Cristo e il suo regno messianico per impartire vita al credente, ubbidiente genere umano. Inoltre, hanno rigettato e si sono opposti alla buona notizia, impedendo così ad altri di udire, rendendosi in questo modo colpevoli di spargimento di sangue.

      PERCHÉ LE ACQUE DIVENTANO SANGUE

      7. Perché Dio è giusto dando da bere sangue a coloro che confidano nelle mondane sorgenti d’acqua, e verso chi è egli leale nel far ciò?

      7 Giovanni ode l’espressione di soddisfazione dell’angelo per l’opera compiuta: “E udii l’angelo ch’era sulle acque dire: ‘Tu, che sei e che eri, il Leale, sei giusto, perché hai preso queste decisioni, perché han versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro del sangue da bere. Essi lo meritano’”. (Riv. 16:5, 6) Dio è dunque interamente giusto trattandoli in questo modo. Coloro che bevono alle contaminate fonti mondane sono stati indotti a combattere contro i santi e i profeti di Dio, i cristiani testimoni di Geova. Essi sono stati istigati a combatterli specialmente da Babilonia la Grande, il falso impero religioso sui popoli della terra. (Riv. 17:6, 18) Geova non può approvare la loro condotta di spargimento di sangue. Egli è leale ai suoi fedeli testimoni ed è giusto eseguendo la sua decisione giudiziaria su quelli che versano in modo violento il sangue dei suoi servitori. Dio li giudica in questo modo solo dopo che si sono mostrati indegni di vita e pienamente meritevoli di lasciare che bevano sangue, il che significa che la loro punizione è la morte.

      8. Che cos’è l’“altare” che ora parla?

      8 Ora accade una cosa inaspettata e sorprendente: “E udii l’altare dire: ‘Sì, Geova Dio, Onnipotente, veraci e giuste sono le tue decisioni giudiziarie’”. (Riv. 16:7) Che cos’è “l’altare”? L’altare nella tenda di adunanza in Israele era la disposizione di Dio mediante cui gli dovevano essere offerti sacrifici. L’“altare” è la simbolica disposizione di Dio simile a un altare per il sacrificio di Gesù. Dio provvide suo Figlio come sacrificio, dispose che venisse sulla terra come uomo, morisse qui, fosse risuscitato e apparisse in cielo con il valore del suo sacrificio per comprare i diritti alla vita per il peccaminoso genere umano. Tale disposizione fu immeritata benignità da parte di Dio. I fedeli seguaci delle orme di Gesù Cristo, i suoi fratelli spirituali, hanno seguìto attentamente le sue orme. (1 Piet. 2:21) Essi muoiono tutti della sua specie di morte, cioè come sacrificio, non che il loro sangue sparso abbia alcuna parte nell’espiazione dei peccati, ma affinché avessero la specie di risurrezione di Gesù. Molti sono stati letteralmente martirizzati da quelli che bevono alle fonti e alle sorgenti d’acqua di questo mondo.

      9. In che modo l’altare “parla”?, e di che cosa?

      9 In che modo l’altare “parla”? Secondo Rivelazione 6:9, 10, sotto l’altare ci sono le anime o vite di quelli “che erano stati scannati a causa della parola di Dio e a causa dell’opera di testimonianza che essi avevano”. Le loro anime o vite risiedevano nel loro sangue, e il loro sangue fu versato alla base dell’altare. Per questo le loro anime sono raffigurate laggiù mentre gridano che sia fatta vendetta divina nel modo in cui il sangue del martirizzato Abele gridava dal suolo. (Gen. 4:8-11; Lev. 17:11-14) Perciò l’altare di sacrificio parla in modo simbolico o ha qualche cosa da dire circa questo giudizio e riconosce pienamente, a motivo delle molte cose a cui ha assistito, che Geova è verace e giusto quando dà mortifero sangue agli oppositori mondani del suo popolo.

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