-
Rendiamo con umiltà ciò che Dio chiedeLa Torre di Guardia 1968 | 15 febbraio
-
-
lettere di una pagina o due e mando anche letteratura. Il mio tema in tutte queste lettere è il regno di Dio e la sua giustizia.
Inoltre, per tenermi al corrente spiritualmente, frequento le adunanze il lunedì sera, il martedì sera, il venerdì sera e anche la domenica. In questo modo, benché io sia ben avanti negli anni, ho la forza spirituale di rendere in qualche piccola misura ciò che Geova chiede a quelli che sono stati benedetti con le sue verità.
Alcuni domandano come ho potuto sopportare il duro lavoro nei passati cinque decenni circa. La risposta deve venire dal motivo e dalla dedicazione. Si trattava di piacere a me stesso o di piacere a Geova, per ciò che mi riguardava. Pensavo che Geova mi aveva dato la verità dapprima, così aveva il diritto di richiedere da me certe cose. Se avevo accettato la verità, dovevo quindi esser disposto a rendere ciò che chiede. Il mio motivo nella vita dopo la dedicazione è stato dunque quello di far piacere a Geova prima di tutto, e questo ho cercato di fare.
Ciò che è stato di grande aiuto, anche, è che ho riflettuto di continuo sulle promesse di Geova e ho avuto completa fede nella sua Parola che egli avrebbe corretto tutte le questioni dell’uomo a suo tempo debito. Con questa piena fiducia ho potuto sopportare il lavoro indipendentemente da ciò che si richiedeva, perché sapevo assai bene che alla fine Geova avrebbe fatto operare tutte le cose per i migliori interessi dei suoi servitori, me compreso. Sì, con spirito volenteroso, mettendo al primo posto Dio e le sue esigenze, chiunque può rendere con umiltà a Dio ciò che gli chiede. — Mich. 6:8.
-
-
Esercitate una permanente stretta sulla vitaLa Torre di Guardia 1968 | 15 febbraio
-
-
1. Che cosa si richiederebbe perché una persona si sentisse pienamente tranquilla e sicura?
VI POTETE sentire tranquilli e sicuri nella vostra casa se è gravemente ipotecata, anche se avete un impiego continuo o una buona entrata? Difficilmente. Voi comprendete che infermità, incidenti o rovesci finanziari possono portarvi via ogni cosa che possedete da un giorno all’altro. La stessa cosa può dirsi della vita, che è “come un’ombra”. Ma supponete, ora, d’essere perfetto nell’organismo fisico, di vivere in un mondo dove non ci sia nessuna guerra, nessun delitto, dove possediate la vostra propria casa abbellita e adorna per la delizia del vostro cuore; inoltre, dove abbiate da fare lavoro che sfidi le vostre capacità e tenga la vostra mente occupata in attività gioiosa.
2. È possibile ottenere piena sicurezza, e quale domanda può sorgere nella mente dell’individuo a questo riguardo?
2 “Eccellente”, voi dite, “se fosse possibile”. Ebbene, è possibile, poiché è il medesimo scopo che Dio si propone verso questa terra, di farla popolare di genere umano ubbidiente che vivrà nella perfezione, in grado d’impiegare tutto il suo talento e le sue capacità, come dispose che facessero in principio. Di nuovo, potreste dire: “Sì, ma osservo la parola ‘ubbidiente’, ubbidiente genere umano. Come sarei sicuro d’essere ubbidiente per sempre? Sarebbe come una spada pendente scomodamente sulla mia testa, il timore che potrei fare come Adamo ed Eva, e perdere la vita”.
3. Dove possiamo trovare la risposta alle suddette domande?
3 Dio comprende questo e, nel suo amore per quelli che lo amano, si è benignamente proposto di fare qualche cosa che va oltre la nostra capacità, ma che egli porterà a compimento come ce lo descrive nei versetti dal settimo al decimo del ventesimo capitolo di Rivelazione.
RAGGIUNTA LA PERFEZIONE
4. Nel nostro presente studio, a quale momento di tempo guardiamo, e che cosa è stato fatto a quel tempo?
4 Guardiamo al momento in cui il regno di mille anni del Figlio di Dio è appena finito. Lo speciale proposito di questo regno, cioè quello di riportare il genere umano alla perfezione data in origine e di recare l’ambiente necessario per le persone perfette, una terra paradisiaca, è stato compiuto. Durante i mille anni, come l’apostolo Paolo spiegò, tutti i nemici di Dio e dell’uomo, perfino la morte, come ultima nemica, saranno ridotti a nulla. A quel tempo ogni traccia di peccato derivante da Adamo sarà stata rimossa lungi da ogni persona vivente sulla terra a motivo dell’ubbidienza durante il regno di Cristo. Questo significherà la rimozione di ogni traccia della morte ereditata da Adamo, poiché il pungiglione che produce la morte è il peccato e il salario che il peccato paga è la morte. — 1 Cor. 15:26; Rom. 6:23; 1 Giov. 3:8.
5. Spiegate 1 Corinti 15:24.
5 “Poi, la fine, quando avrà consegnato il regno al suo Dio e Padre, quando avrà ridotto a nulla ogni governo e ogni autorità e potenza”. (1 Cor. 15:24) Mentre è vero che Gesù Cristo è alla destra di Dio come suo nominato Re, tuttavia egli rimette qui il regno a Geova, suo Dio e Padre. Il contesto ci mostra che rimette il suo regno riguardo allo speciale dominio di mille anni verso la terra. Egli ha completato il suo lavoro e ha consegnato l’opera finita al Padre suo per la finale ispezione e approvazione. Da tutto l’universo la terra è stata, relativamente alla sovranità di Dio, l’unico luogo che in senso figurativo si è trovata “fuori orbita”. Ora, essendo ogni cosa rimessa a posto conforme alla volontà di Dio, è di nuovo nella sua propria orbita. — Filip. 2:9-11; Riv. 11:15.
DOMANDA FINALE ANCORA DA APPAGARE
6. Anche al tempo che il genere umano viene alla perfezione, quale domanda dev’essere ancora appagata, e perché?
6 Comunque, c’è ancora una domanda che richiede una risposta finale. Può la malvagità sorgere di nuovo per spingere la terra o qualsiasi parte dell’universo in un’orbita di selvaggia disubbidienza, a danno o turbamento di tutte le sue creature, come è accaduto durante i primi seimila anni della storia umana? Questa spiacevole domanda esiste ancora, perché la perfezione non rende incapace di peccare o disubbidire. La contesa della sovranità universale di Dio continua ad avere perciò un aspetto da risolvere prima che Dio sia soddisfatto e prima che la vita completa ed eterna sia concessa a quelli viventi sulla terra.
7. Perché Satana non è completamente annientato quando è inabissato immediatamente dopo la battaglia di Armaghedon?
7 Per questa ragione non s’intese che Satana e i suoi demoni rimanessero per sempre nell’abisso in cui furono scagliati poco prima dell’inizio del regno di mille anni di Cristo. Mediante il regno messianico, Dio ha fatto tenere Satana solo in riserva, nell’imminenza della sua distruzione eterna. Questo non viene fatto a Satana per misericordia, ma Dio ha un proposito, cioè risolvere la controversa contesa della sovranità universale per sempre, così che non sorga più e non crei più disturbo a quelli che vogliono servire Dio e che amano la sua sovranità.
8. Perché è sciolta la catena di Satana, e da chi?
8 Dio ci dice per mezzo del suo servitore angelico: “Ora appena saranno finiti i mille anni, Satana sarà lasciato sciolto fuori della sua prigione”. (Riv. 20:7) Satana è colui che fece sorgere la contesa della rettitudine e giustizia della sovranità di Dio, e che fece recare da Adamo ed Eva la morte sulla razza umana inducendoli a ribellarsi contro la sovranità di Dio. L’angelo dell’abisso, colui al quale viene data in precedenza la “chiave della fossa dell’abisso” (Riv. 9:1, 2), è quello che ora ha da Geova il comando d’aprire il suggello dell’abisso e di far uscire Satana e i suoi demoni, togliendo loro la catena e lasciandoli sciolti presso la terra. Chi è quest’angelo? Ovviamente lo stesso angelo che li scagliò nell’abisso, il Seme della “donna” di Dio, il Signore Gesù Cristo, poiché Dio gli sottopone ogni cosa. — 1 Cor. 15:27; Ebr. 2:8.
DIO DIVIENE “OGNI COSA A TUTTI”
9. In che modo tutto il genere umano rende direttamente conto a Dio dopo la fine del regno di mille anni di Cristo?
9 L’apostolo Paolo continua dicendoci che, quando Gesù giunge alla fine del suo regno di mille anni, Gesù, a sua volta, si sottopone a Colui che gli sottopose tutte le cose. Perché? “Affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. (1 Cor. 15:28) Fino a questo punto Cristo ha dominato in nome del Padre suo, e il sacrificio di riscatto è stato reso disponibile ed è stato afferrato da quelli sulla terra, ma a questo tempo i benefici del riscatto sono stati completamente applicati. Cristo come Sommo Sacerdote si fa per così dire da parte, onde il perfezionato genere umano possa stare dinanzi a Dio secondo il proprio merito senza Cristo quale sacrificante sommo sacerdote che renda servizio per loro e venga a salvarli quando abbiano fatto errori. Ora sono umanamente perfetti, del tutto padroni di ogni loro facoltà, e ogni cosa che ancora faranno la faranno a causa della loro propria volontà e non sarà un errore dovuto all’imperfezione. Poiché ‘Dio è Colui che li dichiara giusti’, Dio si riserva l’autorità di dare la vita eterna, il permanente diritto alla vita nel suo universo. — Rom. 8:33.
10. Perché le persone perfette devono esser messe alla prova sulla contesa della sovranità di Geova?
10 Questi uomini perfezionati devono perciò provare il loro incrollabile attaccamento alla sua sovranità. Ci sono molte persone che apprezzerebbero e troverebbero piacevole la sovranità di Dio finché significasse cose buone per loro. Sarebbero ubbidienti alle leggi, poiché vedrebbero che significherebbero per loro tutti i desideri del cuore. Ma è diverso quando la sovranità di Dio è sfidata e c’è una contesa suscitata in maniera potente, dove si può pensare d’aver l’opportunità di divenire assolutamente indipendente e di fare esattamente a proprio piacimento. Se, per giunta, uno deve escludersi, mettendo in pericolo i suoi propri interessi egoistici per sostenere la sovranità di Dio, può quindi agire diversamente, poiché la perfezione dell’organismo non significa che la creatura perfetta non possa esser tentata a commettere peccato. Tutti sulla terra in quel tempo dovranno infine esser messi alla prova in quanto a se il loro amore verso la sovranità di Dio sarà indefettibile. Dovranno desiderarla al di sopra d’ogni cosa. Dovranno volere la sovranità di Dio e dovranno esser disposti a combattere per essa e, se necessario, cedere per essa la loro vita.
11. Come la prova finale di tutto il genere umano ha luogo?
11 Come questa prova avrà luogo continua a mostrarlo Rivelazione: “Ed egli [Satana, accompagnato dai suoi demoni] uscirà per sviare le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarli alla guerra. Il numero di questi è come la sabbia del mare”. (Riv. 20:8) Alla fine dei mille anni la terra sarà popolata fino ai “quattro angoli”, ai suoi quattro canti, quale risultato della risurrezione di tutti i morti dai sepolcri terrestri e acquei durante il regno millenniale di Cristo. A questa popolazione potranno aver contribuito quelli della “grande folla” dei superstiti di Armaghedon che si saranno sposati o erano già sposati e che per qualche tempo dopo la fine di questo malvagio sistema di cose alleveranno famiglie, come fecero i figli di Noè dopo il diluvio universale. Noi non sappiamo ora quanti in toto abiteranno la terra, sebbene durante i mille anni possano farsi censimenti. Il numero di quelli che combatteranno contro la sovranità di Dio allorché Satana sarà stato rilasciato e avran seguito lui e i suoi demoni non ci è rivelato. Sarà un numero considerevole, nonostante che sia indefinito come i granelli di sabbia lungo la spiaggia del mare. — Si paragoni Genesi 22:17.
-