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  • La pigiatura delle uve dell’ira
    La Torre di Guardia 1967 | 1° gennaio
    • 12. (a) Che cosa è assicurato dal fatto che la vite è scagliata nello strettoio? (b) Quale paragone possiamo fare per capire quanto è grande lo strettoio?

      12 Il quinto angelo con la falce agisce contro la vite: “E l’angelo ficcò la sua falce nella terra e vendemmiò la vite della terra, e la scagliò nel grande strettoio dell’ira di Dio”. Essendo scagliata nello strettoio perché le sue uve siano completamente pigiate, questa vite, una volta abbattuta, non avrà probabilità di metter nuovamente radice e turbare il genere umano con il suo mortifero frutto. Che tremendo strettoio ci vorrà per calcare tutte le nazioni e i regni di questo mondo! Nella profezia di Gioele (3:9-14) la valle di Giosafat fuori di Gerusalemme è usata come simbolo del luogo dove saranno calcate e annientate tutte le nazioni che combattono contro Geova. Lo strettoio di Rivelazione è anche più grande di questa valle, poiché il racconto prosegue dicendo: “E lo strettoio fu calcato fuori della città, e dallo strettoio uscì sangue fino ai freni dei cavalli, per la distanza di milleseicento stadi [trecentoventi chilometri]”. — Riv. 14:20.

      13. Quale sarà effettivamente la portata del combattimento che calpesterà la “vite della terra”?

      13 La straordinaria grandezza dello strettoio pone in rilievo la portata della distruzione della vite del sistema di governo politico del Diavolo sopra il genere umano. L’intera terra sarà effettivamente il teatro della battaglia di Armaghedon. In Isaia 63:3-6 (Ga) Geova dice: “Nella vasca ho pigiato da solo, del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati nel mio sdegno, li ho calpestati nella mia ira. È sprizzato il loro sangue sulle mie vesti e tutti i miei abiti ho macchiato; poiché c’è un giorno per la vendetta nel mio cuore e l’anno della mia redenzione è arrivato. Guardai: non c’era chi aiutasse; osservai stupito: non c’era chi mi sostenesse. Allora mi salvò il mio braccio, mi sostenne la mia ira. Calpestai i popoli nel mio sdegno, li stritolai nella mia ira; feci scorrere per terra il loro sangue”.

      14. (a) Che cosa simboleggia lo strettoio? (b) Che cosa simboleggiano la sua grandezza e la quantità di sangue delle uve pigiate?

      14 Lo strettoio, perciò, simboleggia una condizione, una condizione angusta, difficile in cui l’Onnipotente Dio per mezzo del suo Maresciallo di Campo Gesù Cristo porta le forze dei suoi nemici. Sarà un tempo in cui la misura della loro colpevolezza giungerà al culmine. Geova sa riservare gli empi fino al giorno del giudizio perché siano puniti e così essi saranno colti “con le mani insanguinate”, per così dire, e la loro colpa sarà così evidente che non vi sarà assolutamente nessun dubbio che meritino pienamente la loro distruzione. Egli concede tempo affinché le uve che producono l’ira siano pienamente mature. Essa sopraggiunge dunque su di loro proprio al momento giusto e in appropriate circostanze e lo strettoio di Dio è abbastanza grande ed è disposto e perfettamente preparato a prendere tutti e non permettere che alcuno d’essi scampi. — 2 Piet. 2:9.

      LE UVE SONO COMPLETAMENTE PIGIATE

      15. Chi farà la pigiatura e che cosa è mostrato dal fatto che sono gli zoccoli dei cavalli, e non piedi umani, a fare la pigiatura?

      15 In questo grande strettoio simbolico la grande organizzazione bellica dei santi angeli di Geova sotto la direttiva dell’incoronato Re Gesù Cristo farà la pigiatura ed esprimerà l’ira di Dio sulla vite. Nessun testimone di Geova avrà alcuna parte nella pigiatura. È come l’attacco da parte di Moab, Ammon e monte Seir che minacciò il re Giosafat nei tempi antichi, nel quale Dio disse: “Non toccherà però a voi di combattere; solo disponetevi là, rimanete fermi e contemplerete la vittoria che Jahve procurerà a voi”. (2 Cron. 20:17, Ga) La pigiatura della vite sarà compiuta non da piedi umani, ma dagli zoccoli dei cavalli. Nella Bibbia i cavalli sono simbolo di guerra. È la guerra di Dio. Sarà la più tremenda distruzione che la terra abbia mai visto perché la vite è così grande e carica di uve. La terra è piena della violenza causata dal vino che esse producono. Il sangue delle uve schiacciate esce fino ai freni dei cavalli.

      16. Come descrivono altre scritture l’azione di calcare lo strettoio?

      16 La guerra descritta in Rivelazione 14 come pigiatura è raffigurata in Daniele 2:44, 45 come annientamento di tutte le nazioni e di tutti i regni mediante il regno di Dio simile a roccia. Daniele 12:1, 4 e Matteo 24:21, 22 dicono che è un tempo di afflizione e tribolazione tale che le nazioni e i popoli non hanno mai conosciuto da quando cominciò questo mondo e di cui non vi sarà mai l’uguale. Che Gesù Cristo partecipi al combattimento e prenda la direttiva è indicato in Rivelazione 19:11-16, dov’è detto che è capo degli eserciti in cielo che sono su cavalli e colui che calca lo strettoio del furore dell’ira dell’Onnipotente.

      17. (a) Quanto sarà accurata la pigiatura delle uve? (b) Come mostra il profeta Gioele che alcuni sopravvivranno durante la pigiatura?

      17 Possiamo dunque essere sicuri che Geova Dio farà un lavoro accurato mediante il suo intronizzato Re Gesù Cristo nel pigiare ogni traccia della “vite della terra”. Dei tentacoli di questa crescita che ha fatto ammalare la terra non rimarrà neppure una traccia perché causi inquietudine e timore ai popoli della terra che ora prendono sul serio l’avvertimento di Dio. Che cosa eccellente sarà sopravvivere a quel tempo! Solo mediante la protezione di Geova questo è possibile. La profezia di Gioele, dopo aver predetto la pigiatura delle nazioni nello strettoio, dice: “L’Eterno ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figliuoli d’Israele. E voi saprete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che dimora in Sion, mio monte santo”. (Gioe. 3:16, 17, VR) Questo significa per loro sopravvivere senza morire per entrare nel suo nuovo ordine di cose.

      18. (a) Che cosa possono attendere con ansia i testimoni di Geova? (b) Perché è così urgente che i testimoni di Geova dichiarino l’avvicinarsi della pigiatura nello strettoio?

      18 Un’operazione di cancro è difficile e pericolosa, e significa un tempo di prova e tribolazione per il paziente, tuttavia se il cancro si può asportare completamente ciò è causa di gioia per il paziente che può superare con successo l’operazione. Nello stesso modo sarà un tempo difficile senza uguale nella storia quello in cui la “vite della terra” sarà abbattuta e calpestata. Ma sarà causa di gioia per gli abitanti della terra quando la “vite della terra” sarà scomparsa e quando i giudizi di Dio riempiranno la terra. Allora l’abbondante frutto della vera vite del Regno permetterà agli abitanti della terra di praticare la giustizia e recherà loro vita e pace. I testimoni di Geova lavorano ora strenuamente affinché le persone di cuore onesto comprendano la serietà della situazione e facciano i passi necessari per la loro preservazione onde evitino d’essere pigiate nello strettoio. A volte l’urgente messaggio d’avvertimento che devono proclamare non è accettato prontamente, ma essi continuano, ciò nonostante, perché lo fanno per salvare delle vite. Rivelazione prosegue indicando le cose che essi devono fare per rivelare le pericolose condizioni insieme alla sola via di scampo per ottenere eterna felicità. Possiamo attendere successive edizioni di questa rivista per considerare gli emozionanti capitoli quindicesimo e sedicesimo di Rivelazione.

  • Domande dai lettori (1)
    La Torre di Guardia 1967 | 1° gennaio
    • Domande dai lettori

      ● Simeone, uomo riverente di Gerusalemme, si riferì a Gesù come “mezzo di salvezza” di Dio e “luce”. Egli disse anche che Gesù fu “posto per la caduta e il risorgere di molti in Israele”. A Maria, Simeone disse anche: “Sì, a te stessa una lunga spada trapasserà l’anima”. (Luca 2:29-35) Che cosa volle dire Simeone? — C. R., Scozia.

      Per mezzo dello spirito santo era stato rivelato divinamente a Simeone “che non avrebbe visto la morte prima d’aver veduto il Cristo di Geova”. (Luca 2:26) Quando fu vecchio, Simeone ebbe l’adempimento di quella promessa. Essendo spinto dallo spirito santo, egli andò al tempio proprio il giorno che Giuseppe e Maria vi portarono Gesù in conformità alla legge di Dio. (Luca 2:22-24; Lev. 12:1-8) Fu allora che Simeone prese in braccio il bambino, benedisse Dio e dichiarò: “Ora, Sovrano Signore [Geova], tu lasci andare in pace il tuo schiavo secondo la tua dichiarazione; perché i miei occhi han visto il tuo mezzo di salvezza che hai preparato dinanzi a tutti i popoli, luce per rimuovere il velo dalle nazioni e gloria del tuo popolo Israele”. — Luca 2:29-32.

      Con queste parole Simeone predisse che Geova avrebbe provveduto la salvezza per il genere umano mediante Gesù, che egli era davvero il “mezzo di salvezza” di Dio. Questi sarebbe stato anche una “luce” per rimuovere dalle nazioni il velo delle tenebre spirituali, e che sarebbe stato ‘gloria del popolo di Dio, Israele’. Come conseguenza del ministero di Cristo, il popolo di Neftali e di Zabulon, nella regione di Galilea, per esempio, vide “una gran luce”, in adempimento a Isaia 9:1, 2. (Matt. 4:13-16) È anche interessante il fatto che Gesù Cristo stesso dichiarò: “Io sono la luce del mondo. Chi segue me non camminerà affatto nelle tenebre, ma possederà la luce della vita”. — Giov. 8:12; Isa. 42:6; 49:6.

      Comunque, Simeone dichiarò pure: “Ecco, questi è posto per la caduta e il risorgere di molti in Israele e per un segno di cui parlar contro . . . onde i ragionamenti di molti cuori siano scoperti”. (Luca 2:34, 35) Queste parole

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