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La febbre della disco music si propaga nel mondoSvegliatevi! 1979 | 22 agosto
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La febbre della disco music si propaga nel mondo
LO SCORSO dicembre un gruppo internazionale di studenti convenuti a Brooklyn (New York) discutevano il soggetto delle attività ricreative nei 20 paesi di loro provenienza. “Ci sono discoteche nel vostro paese?” fu chiesto loro. “Sono molto frequentate?”
Si levarono molte mani. “Nel mio paese sì”, disse uno studente del Portogallo. Risposte simili furono date da altri provenienti da Messico, Filippine, Giamaica, e così via. Le discoteche sono divenute popolari con spettacolare rapidità.
Fu a metà degli anni settanta che esplose la febbre della disco music nel mondo dello spettacolo. Poi, come trascinata da una possente onda di maremoto, essa si propagò in tutto il mondo.
Il forte impatto
In certi luoghi, ogni posto immaginabile viene trasformato in una discoteca, e molti si sono precipitati a prendersi una fetta dei guadagni.
Si calcola che in un anno recente gli introiti complessivi delle discoteche solo negli Stati Uniti si siano aggirati sui 5 miliardi di dollari, venendo subito dopo gli sport organizzati nel campo del divertimento. Negli U.S.A., lo scorso anno il numero delle discoteche sarebbe aumentato da 10.000 a 18.000, il che significa che ne sono state aperte in media ogni giorno più di 20. Da 40 a 45 milioni di americani sono andati almeno una volta in discoteca; da 17 a 19 milioni ci vanno regolarmente.
Anche se non frequentate le discoteche, la disco music può influire in vari modi sulla vostra vita. Vi piace pattinare? Le piste di pattinaggio vengono ora rapidamente trasformate in discoteche. Secondo una stima pubblicata l’estate dell’anno scorso dalla rivista Discothekin, per la fine del 1978, 1.000 delle 6.000 piste di pattinaggio degli Stati Uniti sarebbero diventate discodromi. La rivista afferma che in tal modo “altri 3 milioni di persone verranno a contatto ogni settimana con la disco music”.
Guardate la TV? Il pesante ritmo della disco music si può udire nella musica che fa da sfondo a pubblicità e commedie. Risuona attraverso le onde delle stazioni radio. Viene suonata nell’intervallo fra i due tempi delle partite di calcio ed è trasmessa nei negozi. Quando andate a fare la spesa, troverete interi reparti dei grandi magazzini dedicati agli abiti fatti apposta per ballare al suono della disco music.
Anche rami del commercio che non hanno assolutamente niente a che fare con la musica tentano di approfittare della discomania. La rivista Discoworld dice: “C’è una farmacia chiamata niente meno che Disco Drugs! Pare si tratti di una catena di farmacie sparse in tutta la California meridionale, che non hanno assolutamente niente a che fare con la disco music, eccetto il fatto che la popolarità del termine attira clienti ignari”. La stessa rivista dice che a New York, sugli scaffali del pane, sono comparse scatole di Disco Chips [patatine fritte].
Cos’è una discoteca?
Fino a poco tempo fa il termine discoteca era poco conosciuto. Secondo il World Book Dictionary, una “discoteca” è “un locale notturno dove si suonano dischi per ballare”.
Ma c’è di più. Discoworld, una rivista nata nel 1976 al culmine della febbre della disco music, spiega: “In un certo senso, si trattava di un ritorno al juke-box, versione anni settanta. Solo che questa volta i juke-box erano più rumorosi e più grandi e più fastosi che mai”.
In America, con il termine “disco” si intende non solo un posto per ballare, come un locale notturno, ma anche un caratteristico tipo di musica adatta per ballare.
Ma cosa distingue una moderna discoteca da precedenti locali da ballo? E in che modo la disco music differisce da altri tipi di musica?
Musica e luoghi caratteristici
Ciò che dà un suono caratteristico alla disco music sono le note basse molto forti, che si ripetono continuamente al tempo di 4/4 e in ragione di circa 120 al minuto. La musica possiede anche un “aggancio” lirico; spesso si tratta solo di semplici parole come “Ti amo” ripetute tante e tante volte. Gli altoparlanti dei bassi sono di solito messi vicino al pavimento così che i ballerini sentono letteralmente in tutto il corpo il ritmo incalzante e insistente. Persone totalmente sorde possono ballare al suono di questa musica perché, anche se non sono in grado di udirla, ne sentono il ritmo.
In genere nelle moderne discoteche si suona la disco music. Ma questo nuovo tipo di musica non è l’unica cosa che distingue le discoteche dalle precedenti sale da ballo. Altri aspetti caratteristici sono le luci frenetiche, intermittenti e colorate, immagini elettriche riflesse da pareti a specchi e soffitti scintillanti. Tutto questo serve a creare l’effetto psichedelico.
Tuttavia la cosa più importante in una moderna discoteca è il sofisticato impianto acustico molto potente che può costare parecchi milioni di lire. Anche i dischi sono il frutto della moderna tecnologia. Questi dischi sono mix elettroniche di diversi complessi strumentali che hanno registrato le loro parti separatamente e in tempi diversi. Questo metodo si chiama “multitrack overdubbing”. Gli elaborati “overdub” (nuove piste aggiunte al materiale precedentemente registrato) sono una delle cose che rende attraente per molti i dischi di questo tipo di musica. La rivista Discoworld osserva: “Le esecuzioni di disco music dal vivo non si avvicinano neppure lontanamente alle loro versioni registrate tecnologicamente superiori”.
Anche il ruolo del disc jockey contribuisce al successo di una discoteca. C’è un’arte nel passare da una canzone all’altra senza interruzione nel ritmo, e nel sapere esattamente quale pezzo suonare e quando. La rivista Spinner osserva riguardo a un noto disc jockey: “Sapendo quali dischi e quali luci usare, può creare un’accelerazione che porta i presenti a un culmine di frenesia e decelerare fino a una tranquilla ninnananna senza perdere il loro interesse”.
Com’è nata la febbre
La disco music è nata in anni recenti a New York, da una combinazione di musica negra e musica latina. Venne di moda per la prima volta nell’estate del 1974. Nella stessa epoca stava prendendo piede anche un nuovo tipo di ballo eseguito insieme a un compagno, l’hustle. Questo è il ballo che diede vita alla disco music. Esso è alquanto simile al lindy hop o jitterbug di una precedente generazione. Poi, nel 1975, l’autore di canzoni Van McCoy scrisse un pezzo molto orecchiabile che ebbe grande successo, The Hustle, e la febbre della disco music cominciò a diffondersi.
Ma ciò che fece veramente andare alle stelle la febbre della disco music fu il film La febbre del sabato sera, distribuito alla fine del 1977. Per la fine del 1978 aveva ottenuto un incasso lordo di 130 milioni di dollari americani, uno dei massimi successi di cassetta nella storia del cinema. L’album della colonna sonora ha battuto il record con 15 milioni di copie, superando Tutti insieme appassionatamente, l’album che aveva ottenuto i massimi incassi lordi nella storia del disco. E sembra che la febbre della disco music continui ad aumentare.
Perché ci vanno?
Più gente va a ballare che in qualsiasi altro tempo di recente memoria. Perché? Cosa l’attira nelle discoteche?
Scrivendo per la rivista Harper’s, Salley Helgesen ha forse riassunto bene il punto. “Datemi retta”, dice, “le discoteche diventeranno una seconda IBM. Dev’essere così, la gente ha bisogno di qualcosa per sostituire la soddisfazione che le manca nella vita, e non c’è nient’altro”.
È vero che molti traggono poca soddisfazione dal lavoro, dalla scuola o da qualsiasi altro aspetto della vita. Desiderano un’evasione, desiderano liberarsi delle inibizioni e le discoteche ne offrono la possibilità. Il gestore di una discoteca ha detto: “Per un paio d’ore alla settimana, possono starsene lì e non far altro che muoversi e lasciare che la musica riempia loro la testa escludendo tutto il resto. Per un po’, possono uscire dalla loro vita”.
Comprensibilmente, tutti abbiamo bisogno di un po’ di svago, di un cambiamento di ritmo. Ma le discoteche sono veramente un posto sano in cui trovare uno svago distensivo? Gli studenti di 20 paesi, menzionati all’inizio, espressero la loro preoccupazione. Erano rappresentanti delle filiali dei testimoni di Geova, che assistevano a un corso di aggiornamento di cinque settimane a Brooklyn. Avevano motivo d’essere preoccupati se i cristiani frequentano le discoteche?
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Da dove trae origine?Svegliatevi! 1979 | 22 agosto
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Da dove trae origine?
L’ORIGINE di qualcosa, di solito, influisce molto sui risultati. Che dire allora della disco music? Da dove trae origine?
Rimarrete sorpresi. Considerate la copertina del numero del gennaio 1978 di Discoworld. Annunciando uno degli articoli pubblicati all’interno, dice:
LA DISCO MUSIC TRAE ORIGINE DAGLI OMOSESSUALI
Ne siete meravigliati? Eppure è vero che gli omosessuali hanno contribuito molto al sorgere delle discoteche. E continuano a essere tra i principali sostenitori. Il nuovo libro Disco Fever pubblica un elenco di discoteche e osserva:
“Alcuni lettori riconosceranno che molte delle discoteche elencate sono discoteche di omosessuali o circoli di omosessuali. La rivista ‘Billboard’ [importante periodico dell’industria dello spettacolo] calcola che almeno il 50 per cento delle discoteche del paese siano di omosessuali, il che non è strano dato che il movimento della disco-music ricevette impulso principalmente dalla comunità degli omosessuali. Quando si diffonde la notizia che è stato aperto un nuovo circolo di omosessuali con impianto acustico e arredamento sofisticato, invariabilmente la gente normale che vuole ballare comincia a bussare alle porte”.
Non si fa nessuno sforzo per tenere nascosti i legami delle discoteche con gli omosessuali. Al contrario, il Free Press di Detroit fa notare quanto segue: “La disco music sarà ricordata probabilmente come il primo avvenimento culturale in cui si è fatta aperta pubblicità alla partecipazione degli omosessuali”.
Inoltre, a volte sembra ci sia un certo orgoglio in tali legami con gli omosessuali. Richard Peterson, professore di sociologia presso la Vanderbilt University, specializzato nelle implicazioni sociali della musica contemporanea, osserva che nel mondo della disco music essere omosessuale “è non solo bene accetto, ma è anche piuttosto chic”.
Negli ultimi anni ci sono stati grandi cambiamenti nelle norme della morale sessuale. E le discoteche rispecchiano questo cambiamento in maggior misura che forse qualsiasi altro aspetto della vita moderna. Menzionando questo fatto, la rivista Horizon del maggio 1977 diceva:
“Col ballo di uomini con uomini e donne con donne, la discoteca rappresenta un cambiamento drastico nelle convenzioni sociali e negli atteggiamenti sessuali.
“Non è né un segreto né una scusa per pettegolare dire che alcune delle migliori discoteche d’America e d’Europa erano locali per omosessuali che poi cominciarono ad accogliere chiunque volesse ballare. . . . Il fatto che alcune discoteche sono omosessuali o ‘miste’ è occasionalmente menzionato negli articoli sulla vita notturna dai principali giornali, che prendono per scontate certe libertà fino a poco tempo addietro motivo di scandalo”.
Causa di preoccupazione?
Anziché esserne preoccupati, molti applaudono al mutare delle norme sessuali. Sono lieti di veder abbandonare le inibizioni e accolgono con piacere le nuove libertà sessuali così manifeste tra i frequentatori delle discoteche. Ma chi tiene in alta stima gli insegnamenti della Bibbia è preoccupato. Perché?
Perché la Bibbia, anziché approvare o anche condonare l’omosessualità, la condanna. Nella legge che diede alla nazione d’Israele, Dio dichiarò: “Non devi giacere con un maschio come giaci con una donna. È cosa detestabile”. (Lev. 18:22) È una faccenda seria?
La Parola di Dio risponde: “Qualora un uomo giaccia con un maschio come si giace con una donna, entrambi hanno fatto una cosa detestabile. Dovrebbero esser messi a morte senza fallo. Il loro proprio sangue è su di essi”. (Lev. 20:13) Sì, così Dio considerava l’omosessualità.
Il punto di vista di Dio è forse cambiato? Considerate questa esortazione apostolica rivolta ai cristiani: “Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti . . . erediteranno il regno di Dio”. — 1 Cor. 6:9, 10, versione della C.E.I.
Sì, la Parola di Dio rivela chiaramente che l’omosessualità è errata, e che quelli che si abbandonano a questo modo di vivere non avranno la benedizione di Dio. Comprendete dunque perché quei sorveglianti cristiani erano preoccupati per la crescente popolarità delle discoteche?
La disco music comunque trae origine da qualcos’altro. Cosa?
Origini della musica e del ballo
Nel precedente articolo è stato detto che la disco music è divenuta popolare di recente. Ma gli esperti in materia dicono che se ne possono far risalire le origini a un tempo anteriore. In un articolo del settembre 1977, intitolato “Evoluzione della disco music”, Discoworld dice:
“La caratteristica principale della disco music è il ritmo.
“E il ritmo della disco music, per i non informati, non ebbe inizio una bella mattina del 1965 . . . neppure quando dieci anni dopo Van McCoy ottenne il primo posto in classifica con la sua versione di ‘The Hustle’. Quel ritmo — la sostanza della disco music — è l’Africa che parla.
“Parliamo di origini. Chi va oggi in una discoteca partecipa in sostanza alla versione 1977 di cerimonie celebrate secoli fa sulla costa occidentale dell’Africa. Certo, la disco music è stata colorata con gli ultimi ritrovati della tecnologia, come registrazioni a ventiquattro piste, sintetizzatori, amplificazione da rompere i timpani, corde rivestite e parti vocali sussurrate. Ma eliminate tutti questi accessori e avete lo stesso ritmo a cui si muovevano gli antenati Kunta Kinte”.
C’è qualcosa da obiettare per il semplice fatto che la disco music ha un’antica origine africana? Ovviamente no, non più di quanto ci sarebbe da obiettare se la musica avesse un’antica origine asiatica, europea o americana. Ciò che conta, comunque, è lo scopo di questa antica musica. Che tipo di balli si eseguivano con essa?
La letteratura della disco music parla di queste antiche danze e del loro scopo. Infatti, lo sfrenato abbandono di quegli antichi danzatori è additato ai moderni ballerini delle discoteche per essere imitato; sono incoraggiati ad abbandonare ogni loro eventuale inibizione. Discoworld del maggio 1977 dice:
“Gli indigeni ballavano per esorcizzare i demoni e gli spiriti maligni dai loro corpi presi da frenesia e per convincere la Madre Terra a produrre nuove messi. Ballavano in primavera durante i ‘riti della fertilità’ affinché le donne crescessero figli sani per perpetuare la specie. Danzavano per celebrare la nuova vita e anche per prepararsi alla morte. Ma qualunque fosse l’esatto scopo dei loro balli, ognuno di essi era in effetti un’espressione di culto ai loro dèi, culto con cui rendevano omaggio agli dèi; cercavano la buona volontà degli dèi; o tentavano di placare l’ira degli dèi . . . Spesso l’energia diventava così intensa che venivano sacrificati una vergine o un agnello nella speranza che il sangue versato placasse gli dèi”.
Quindi, consigliando il moderno ballerino della discoteca, l’articolo di questa rivista prosegue dicendo: “Si tratta solo di lasciarsi andare. Prima bisogna liberare la mente; poi il corpo farà altrettanto. Quando ballo mi sembra quasi di proiettarmi al di fuori del corpo”.
Un altro numero di Discoworld dice che la disco music ebbe origine tra “gli adoratori vodù, gli uomini delle tribù primitive, i macumba brasiliani e i boscimani dei Kalahari”, e poi suggerisce: “Il corpo è un complesso di forze che si fondono l’una nell’altra e collegato a forze cosmiche ancora più grandi. Così la pensavano gli antichi e noi lo stiamo imparando da capo. Cercate di rendervi conto di ogni sensazione mentre ballate finché perdete gradualmente la consapevolezza e vi confondete con l’ambiente”.
I ballerini delle discoteche danno ascolto a questo consiglio? Di solito, si lasciano andare a uno sfrenato abbandono? Notate ciò che dice il nuovo libro Disco Fever: “Con le discoteche divenne popolare il ballo al suono della disco music, un tipo di ballo totalmente diverso dal disciplinato Hustle, eppure perfettamente a suo agio con esso sulla pista da ballo. . . . Che lo chiamiate stile libero o in un altro modo, si tratta di ballare come volete”. Sì, è un tipo di ballo disinibito in cui tutto è lecito.
Ma c’è qualcosa da obiettare a questo riguardo? È male adottare un tipo di ballo che gli antichi eseguivano nell’adorazione dei loro dèi? Sì, per i veri cristiani lo è. Perché? Perché quegli dèi delle nazioni erano condannati dal Creatore, l’Iddio della Bibbia. Egli non approvava le antiche danze della fertilità miranti ad eccitare le passioni sessuali sia nei partecipanti che negli osservatori. Deplorando la situazione venutasi a creare fra gli israeliti dell’antichità, la Bibbia dice:
“Essi pure si edificarono alti luoghi [posti dove si celebravano riti licenziosi] e colonne sacre [simboli fallici del dio Baal] e pali sacri [che rappresentavano una dea Cananea della fertilità] su ogni alto colle e sotto ogni albero lussureggiante. E nel paese ci furono perfino i prostituti del tempio. Essi agirono secondo tutte le cose detestabili delle nazioni che Geova aveva cacciate d’innanzi ai figli d’Israele”. — 1 Re 14:23, 24; Isa. 57:5-8.
Ma c’è veramente ragione di paragonare ciò che avviene nelle moderne discoteche coi luoghi dell’antichità dove si eseguivano danze della fertilità sessualmente stimolanti? Osserviamo attentamente una discoteca.
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Che posti sono le discotecheSvegliatevi! 1979 | 22 agosto
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Che posti sono le discoteche
IN OGNI parte del mondo, milioni di persone vanno ogni settimana in discoteca per divertirsi. Che posti frequentano? Si assomigliano tutti?
Non necessariamente. Può esserci notevole differenza tra una discoteca e l’altra, come dice la rivista Discothekin: “Una discoteca consiste semplicemente di musica e ballo, e può assumere qualsiasi forma si desideri. I frequentatori determinano il successo di un locale, e se il proprietario/gestore è scaltro può scegliere la sua clientela semplicemente definendo, attraverso la musica, l’atmosfera che desidera creare”.
Ci sono discoteche anche per bambini; altre sono particolarmente adatte ai nonni. Riguardo alle persone un po’ più in là con gli anni, il Free Press di Detroit osserva: “Non è stato difficile conformare i loro passi del lindy hop a quelli dell’hustle e i loro passi del fox trot a quelli del foxy trot nelle sale con le luci attenuate delle discoteche-ristorante”.
Alcuni locali sono chiamati “discoteca-ristorante”. Nelle prime ore della serata fanno servizio di ristorante. Ma più tardi diventano discoteche. In questo modo il proprietario del ristorante può fare un ulteriore guadagno nelle ore in cui il ristorante normalmente sarebbe chiuso. In Europa, le discoteche sono quasi sempre locali dove si può mangiare e bere oltre che ballare.
Pertanto le discoteche non sono tutte uguali; si può dare questo nome a posti molto diversi. Ma qual è l’essenza — la sostanza o l’anima — della discoteca? Che stile di vita incoraggia? Come si rispecchia questo nella musica, nel ballo e nella moda della discoteca, eccetera?
Cos’è una discoteca
Kitty Hanson, che ha fatto estese ricerche e ha scritto molto sul soggetto, dice di una moderna discoteca: “Sotto la scintillante volta delle luci la pista sembrò sollevarsi allo scalpiccio, e l’aria cominciò a crepitare di pura energia fisica. Poi la sala esplose. Urla e grida e mille braccia che si agitavano selvaggiamente riempirono l’aria mentre la musica sollevava praticamente i ballerini dalla pista. Fu un attimo rovente e infuocato di pura emozione primitiva. Era l’essenza dell’esperienza della disco music”.
Cos’è questa “pura emozione primitiva” — l’essenza dell’esperienza della disco music — suscitata nei ballerini? Show Business, un periodico che si occupa di commercio, ce ne dà un’idea nell’articolo “Un dinamico decennio di disco music”, dicendo:
“Un’atmosfera di approvazione circonda il fenomeno della disco music . . . Consuetudini sessuali antiquate, combattute con successo durante gli anni sessanta, hanno ceduto a una nuova libertà sessuale in base alla quale le persone considerano onestamente i propri desideri e partecipano senza colpa.
“Gli omosessuali ballano a fianco a fianco con i normali, e a nessuno importa. È questa libertà dalle molte facce che costituisce l’anima della disco music, e il suo cuore è il ritmo vibrante di questa musica”.
La libera espressione sessuale, l’abbandono di ogni freno, questa è l’essenza, l’anima, della disco music. Certo questo fa venire in mente le antiche danze della fertilità in cui gli adoratori si abbandonavano a movimenti frenetici che stimolavano le passioni e al culmine dei quali può darsi benissimo che i partecipanti avessero rapporti sessuali per convincere la “Madre Terra” a dare nuove messi.
È vero che non tutte le discoteche incoraggiano necessariamente a liberarsi delle inibizioni, ma la discoteca è associata a tale stile di vita ‘sessualmente libero’. “Ciò che distingue la discomania da quasi tutte le forme che l’hanno preceduta è la sua aperta tendenza a sfociare in orgia”, spiega la rivista Esquire. “Tutta la disco music è implicitamente un’orgia. Offrendo l’istantanea e totale gratificazione di ogni desiderio sessuale in un’atmosfera di intensa eccitazione immaginativa, l’orgia ispirata dalla disco music promuove l’insorgere di uno stato di esaltata consapevolezza di letterale estasi, ovvero l’essere al di fuori del corpo”.
L’importanza data all’io
Alcuni possono pensare che la disco dance sia particolarmente un tipo di ballo basato sull’hustle, e per alcuni forse lo è. Ma la disco dance non è solo questo. Piuttosto, l’attenzione dei ballerini è generalmente rivolta non tanto a ballare con qualcun altro, ma a esprimere se stessi. È uno spettacolo di esibizionismo sessuale.
La spinta intemperante della cultura della disco music è stata notata, e sono stati fatti alcuni interessanti commenti. Notate l’articolo di fondo nel Daily News del 19 marzo 1978, intitolato “Disco music, narcisismo e società”:
“Separati da muri di musica assordante e trascinati in una frenesia di luci sfavillanti i ballerini si esprimono toccandosi di rado, non guardandosi mai e non parlando nemmeno. È proprio come se si stesse di fronte a uno specchio gridando: ‘io, io, io, io . . .’ all’infinito.
“Questa pura intemperanza rispecchia una filosofia pericolosamente radicata nella nostra società. Essa predica che qualsiasi cosa ci si senta di fare è giusta al 100 %, qualunque effetto produca sugli altri.
“Questo atteggiamento si manifesta nel vertiginoso aumento dei divorzi, nella moltitudine di famiglie divise e negli innumerevoli libri e movimenti imperniati sulla soddisfazione di se stessi e sull’amor proprio.
“C’è troppo poco spazio per l’amore nella filosofia che permea questo mondo. Ed è un peccato, poiché quelli che hanno dimenticato o non hanno mai conosciuto le gioie del dare e del condividere perdono la parte più ricca della vita”.
L’articolo di Esquire del 20 giugno 1978 è scritto sullo stesso tono ed è intitolato “Il motto della disco music: ama te stesso”. “Che sia stato costruito su un ritorno al ballo ‘in cui ci si tocca’ o che si basi su un passo chiamato hustle latino”, dice, “è o un pio desiderio degli istruttori delle scuole di Arthur Murray o semplicemente cattivo giornalismo della rubrica per la donna. La verità è che l’odierno ballerino della discoteca balla da solo come fa John Travolta nella sequenza più eccitante della Febbre del sabato sera”.
Dato che il film La febbre del sabato sera ha tanto contribuito al fenomenale sviluppo e alla diffusione della disco music, consideriamolo. Che stile di vita incoraggia questo film?
“La febbre del sabato sera”
Il protagonista principale del film vive per una cosa soltanto, brillare nella discoteca il sabato sera. Sono rappresentate le avventure sessuali dei frequentatori della discoteca, incluso il sesso orale, praticato in macchina negli intervalli fra un ballo e l’altro. Il linguaggio è dei più sordidi. Ma tutto questo è presentato come una cosa normale, il modo di vivere di chi frequenta le discoteche. In un articolo intitolato “Perché gli adolescenti non dovrebbero vedere ‘La febbre del sabato sera’”, lo psicologo nuovayorchese dott. Herbert Hoffman dice:
“Ciò che Travolta e i suoi amici insegnano agli adolescenti è d’avere relazioni sessuali con le ragazze senza essere sentimentalmente coinvolti, di usare le ragazze come oggetti sessuali, di spersonalizzare l’intera esperienza sessuale.
“Le idee che gli adolescenti imparano da questo film possono danneggiare tragicamente tutta la loro vita.
“I ragazzi faranno di tutto per essere popolari con l’altro sesso, con l’idea che una relazione con una ragazza sia un’impresa di cui vantarsi con gli amici per accrescere la propria reputazione in seno al gruppo.
“Le ragazze si convinceranno che per essere corteggiate devono essere disposte a concedersi, oppure che gli uomini cercano ‘solo una cosa’. In entrambi i casi, mettono a repentaglio la possibilità di stringere una relazione sentimentale profonda e duratura.
“Per gli adolescenti sensibili è un film nauseante”.
Eppure milioni di giovani in tutto il mondo, spesso accompagnati dai genitori, sono corsi a vedere questo film, che ha avuto uno dei più grandi successi di cassetta della storia. Come abbiamo detto, ha per soggetto la disco music. Ma il problema ha altri aspetti.
Disco music, disco moda e droga
Crescendo la sua popolarità, pochi sono quelli che non riconoscono la disco music. Molte famose canzoni dei passati decenni sono state fuse col vibrante ritmo della disco music. Abituando l’orecchio a questi motivi, anche certuni a cui piaceva la versione originale ascoltano volentieri la versione moderna. Ma di nuovo, qual è spesso una spinta predominante della disco music?
Parlando di un popolare complesso che suona questo tipo di musica, Discoworld dice: “In ‘Baby I’m on Fire’ dal loro attuale album, ‘Notti arabe’, le tre donne dicono ansimando ‘Oooh, brucio’. Entra un sassofono fallico, trasformando la canzone in una favolosa colonna sonora per un diascopio di Times Square”. Poi la rivista aggiunge: “Lo stile a forte carica erotica della famiglia Ritchie rientra nella sfera della spinta fondamentale della disco music d’oggi, cioè osannare il piacere”.
Lo sfacciato sfruttamento del sesso nella disco music, inclusi i tentativi di stimolare sessualmente gli ascoltatori, vien fatto notare anche dalla rivista Time. Nell’articolo “Fastoso regno della regina della disco music”, diceva: “Nel 1976 . . . ricevette un disco d’oro per aver simulato l’orgasmo 22 volte”.
Anche le copertine degli album danno un’idea del tipo di musica che contengono. A volte è raffigurato il nudo, sebbene lo sfruttamento del sesso sia spesso più sottile. Discoworld dice di una copertina: “La posizione di Jaqui e Dodie, insieme a quella di Edna, crea un simbolo a tre lettere che all’osservatore casuale passa inosservato, ma che è istantaneamente percepibile a livello inconscio: S-E-X [SESSO]”.
La disco moda tiene pure conto dell’enfasi data al sesso. Il libro Disco Fever contiene una fotografia di una donna che balla in una discoteca di New York. Indossa un abito con lo spacco sino alla vita e tiene una gamba sollevata, lasciando intravedere quasi tutta la coscia. La didascalia dice: “La scena . . . riassume l’attrattiva della disco music”. Paulette Weiss, redattrice della rivista Stereo Review, dice di coloro che frequentano le discoteche: “Ho visto donne spogliarsi sulla pista da ballo”.
Dato che nelle discoteche si dà tanta importanza al cosiddetto “piacere”, in questi locali la droga circola liberamente. Recentemente ha fatto notizia l’arresto per droga effettuato nella discoteca più famosa di New York. Ma il Daily News di New York osservava: “La scoperta della droga nello Studio 54 non meraviglia nessuno di quelli che ci sono stati, secondo i frequentatori regolari. Da quando il locale fu aperto nell’aprile dello scorso anno, vi sarebbero state scambiate, vendute e usate apertamente cocaina e marijuana”. — 15 dicembre 1978.
Suono e luci
L’effetto del suono e delle luci è in genere considerato indispensabile in una discoteca. Il suono non si ode soltanto; è così forte che si sente.
Ma un suono così forte può essere pericoloso? Una recente notizia da Rio de Janeiro (Brasile) diceva: “La possibilità che le discoteche siano pericolose per la salute ha indotto il governo a non concedere la licenza a 20 locali nella città meridionale di Porto Alegre in attesa di un’indagine medica”. È possibile che il problema sia sorto in merito ai livelli del rumore, e comprensibilmente.
Nel 1978 venne controllato il suono nelle discoteche di Long Island (Stati Uniti), e gli ispettori riscontrarono che in 18 locali i livelli del rumore superavano i 95 decibel per oltre 30 secondi. In ognuno di essi dovette essere esposto un cartello all’ingresso: “I LIVELLI DEL SUONO ALL’INTERNO POSSONO DANNEGGIARE L’UDITO IN MODO PERMANENTE”. Le ricerche mediche indicano che i livelli del rumore nelle discoteche possono danneggiare in modo permanente l’udito di certuni, particolarmente di quelli che si espongono a tali livelli con regolarità.
Anche l’effetto delle luci può presentare un rischio per la salute. Perché? In certe discoteche vi sono sistemi d’illuminazione al laser. “Se il raggio vi entra in un occhio” dice il prof. Paul L. Ziemer della Purdue University, “potete ustionarvi la retina e causarvi un punto cieco permanente”. Inoltre, l’illuminazione stroboscopica, che va a tempo col ritmo della musica, può produrre vertigini, nausea e allucinazioni. Il governo inglese è uno di quelli che ha messo in guardia contro tali cose in un opuscolo sull’incolumità nelle scuole.
Da questa considerazione della disco music — delle sue origini e di che genere di posto sono le discoteche — siete aiutati a capire perché quei sorveglianti cristiani radunati a Brooklyn lo scorso dicembre erano preoccupati per la sua crescente popolarità?
Tuttavia, a molti piace andare in discoteca proprio per quelle cose che altri considerano rischiose. Credono che i rischi siano minimi, e che valga la pena di correrli per il piacere che ne traggono. Ma quanto sono grandi i pericoli? L’andare in discoteca presenta dei rischi per il duraturo benessere e la felicità di un individuo? Sono cose da considerare.
[Testo in evidenza a pagina 11]
“Il sesso sta monopolizzando la disco music. . . . Una sordida disco music sta facendo soldi, e tanti, e più case discografiche e stazioni radio ne approfittano”. — US, 9 gennaio 1979.
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