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  • Perché ci ammaliamo e moriamo?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 11

      Perché ci ammaliamo e moriamo?

      Perché malattie e morte costituiscono un enigma? (1, 2)

      PER quanto uno abbia cura della propria salute, lo stesso invecchia, si ammala e infine muore. Nessuno può evitarlo. Non ci riuscirono neanche uomini devoti a Dio. (I Re 1:1; 2:1, 10; I Timoteo 5:23) Perché mai?

      2 Le cellule del nostro corpo sembrano avere la proprietà di rinnovarsi molto più a lungo di quanto non avviene ora, e il nostro cervello ha più capacità di quanta ne potremmo usare in molte vite. Perché, se non siamo destinati a usare tali capacità? In realtà gli scienziati non sono in grado di spiegare perché invecchiamo, ci ammaliamo e moriamo. Ma la Bibbia lo spiega.

      LA CAUSA DI MALATTIE E MORTE

      Come mai siamo soggetti a malattie e morte? (3-5)

      3 L’apostolo Paolo ci mette sulla giusta strada dicendo: “In Adamo tutti muoiono”. (I Corinti 15:21, 22) Paolo si riferisce al racconto biblico di Adamo ed Eva, racconto di cui Gesù Cristo confermò l’accuratezza. (Marco 10:6-8) Il Creatore aveva posto la prima coppia in una dimora paradisiaca, con la felice prospettiva di una vita senza fine in armonia con la sua volontà. Da vari alberi e altra vegetazione traevano abbondante cibo salutare. Inoltre Adamo ed Eva erano esseri umani perfetti. La loro mente e il loro corpo erano senza difetto, e non c’era ragione che si deteriorassero, come accade ora. — Deuteronomio 32:4; Genesi 1:31.

      4 Una sola cosa era vietata a quella prima coppia umana. Dio aveva detto: “In quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morrai”. (Genesi 2:17) Rispettando questa limitazione avrebbero riconosciuto l’autorità di Dio di determinare cosa è bene e cosa è male per gli esseri umani. Invece essi stabilirono le proprie norme del bene e del male. (Genesi 3:6, 7) Disubbidendo all’esplicito comando di Dio, commisero quello che la Bibbia chiama “peccato”. Sia in ebraico che in greco “peccare” significa “mancare [il segno]”. Adamo ed Eva mancarono il segno cioè difettarono della perfetta ubbidienza. Non riflettevano più la perfezione di Geova, e si attirarono la giusta condanna di Dio. — Luca 16:10.

      5 Il peccato di Adamo ed Eva si ripercosse sia su di loro che su di noi. Ma cosa c’entriamo noi? Ebbene, Dio non li giustiziò immediatamente. Tenendo conto di tutto ciò che vi era implicato, Geova permise alla prima coppia di generare figli. Ma Adamo ed Eva non erano più perfetti; quando peccarono cominciarono a degenerare fisicamente e mentalmente. Perciò non poterono avere figli perfetti. (Giobbe 14:4) Tale situazione potrebbe esser paragonata a quella di una coppia d’oggi che abbia un difetto genetico che si trasmette ai figli. Noi abbiamo ereditato il difetto del peccato, perché tutti discendiamo da quella prima coppia imperfetta. Paolo spiega: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. — Romani 5:12; Salmo 51:5.

      Perché la soluzione è nelle mani di Dio? (6, 7)

      6 La situazione era disperata? La storia e la Bibbia confermano che se fosse dipeso dagli uomini lo sarebbe stata. Non siamo in grado di purificarci dalla macchia del peccato né di liberarci dalla condanna di Dio. Perché fosse possibile una liberazione, doveva essere Dio a provvederla. La sua legge era stata infranta, perciò doveva essere Lui a determinare come si poteva soddisfare la giustizia perfetta e provvedere una liberazione. Geova Dio mostrò immeritata benignità provvedendo alla liberazione della progenie di Adamo ed Eva, noi compresi. La Bibbia spiega qual è il provvedimento e come possiamo trarne beneficio.

      7 Questi brani ci danno lo spunto per capire la questione:

      “Dio ha tanto amato il mondo [del genere umano] che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. — Giovanni 3:16.

      “Il Figlio dell’uomo [Gesù] non è venuto per esser servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. — Marco 10:45.

      “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ed è come gratuito dono che son dichiarati giusti per sua immeritata benignità con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. Dio lo ha stabilito come offerta [per coprire il peccato] mediante la fede nel suo sangue”. — Romani 3:23-25.

      COS’È “IL RISCATTO”?

      Come è stato provveduto un riscatto? (8-11)

      8 Due di questi versetti menzionano un “riscatto”. Questo, fondamentalmente, è un prezzo pagato per mettere in libertà un prigioniero. (Isaia 43:3) Spesso sentiamo usare la parola riferita alla somma versata per liberare la vittima di un rapimento. Nel nostro caso, il prigioniero è il genere umano. Adamo ci vendette schiavi al peccato, con conseguenti malattie e morte. (Romani 7:14) Quale cosa di valore poteva redimere l’umanità e offrirci la prospettiva di una vita libera dagli effetti del peccato?

      9 Ricordate che la Bibbia dice che Gesù ‘ha dato la sua vita come riscatto’. (Marco 10:45) Da questo possiamo capire che era necessaria una vita umana. Peccando Adamo aveva perso la vita umana perfetta. Per dare al genere umano la possibilità di riacquistare la vita nella perfezione ci voleva un’altra vita umana perfetta per compensare o ricomprare quello che Adamo aveva perduto. Questo spiega perché nessun imperfetto discendente di Adamo poteva provvedere il riscatto. Come dice il Salmo 49:8, 9: “Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo. Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare”. — La Bibbia di Gerusalemme.

      10 Per provvedere il prezzo di riscatto, Dio mandò dal cielo il suo perfetto Figlio spirituale perché nascesse come essere umano. Un angelo spiegò alla casta vergine Maria come Dio avrebbe assicurato che Gesù avesse una nascita perfetta: “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. E per questa ragione quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. (Luca 1:35; Galati 4:4) Gesù, non avendo un padre umano imperfetto, non aveva peccato ereditario. — I Pietro 2:22; Ebrei 7:26.

      11 Dopo esser vissuto come uomo in pieno accordo con la volontà di Dio, Cristo cedette la sua vita umana perfetta. Era una vita come quella di Adamo quando fu creato, quindi Gesù divenne un “riscatto corrispondente per tutti”. (I Timoteo 2:5, 6; I Corinti 15:45) Sì, pagò “per tutti” il prezzo per acquistare l’intera famiglia umana. Perciò la Bibbia dice che siamo stati “comprati a prezzo”. (I Corinti 6:20) Dio, per mezzo della morte di Gesù, pose così la base per poter neutralizzare ciò che aveva fatto Adamo sottoponendo il genere umano a peccato, malattie e morte. Questa verità può contribuire a rendere felice la nostra vita.

      COME POSSONO ESSERE PERDONATI I NOSTRI PECCATI?

      Su quale base i nostri peccati possono essere perdonati? (12-17)

      12 È magnifico sapere dalla Bibbia che Gesù ha pagato il prezzo del riscatto. Ma c’è ancora qualche cosa che ci può impedire di avere l’approvazione e la benedizione di Dio. Personalmente siamo peccatori. Molte volte ‘manchiamo il segno’. Paolo aveva scritto: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Romani 3:23) Cosa si può fare? Come possiamo essere ben accetti al nostro giusto Dio, Geova?

      13 Certo non ci potremmo attendere l’approvazione di Dio se continuassimo a seguire una condotta che sappiamo contraria alla sua volontà. Dobbiamo pentirci sinceramente della condotta, delle parole e dei desideri errati, e poi sforzarci di seguire le sue norme esposte nella Bibbia. (Atti 17:30) Tuttavia i nostri peccati — passati e presenti — esigono una riparazione. Il sacrificio di riscatto di Gesù ci viene in aiuto in questo. Paolo ce lo indica, scrivendo che Dio ‘ha stabilito Gesù come offerta per coprire il peccato mediante la fede nel suo sangue’. — Romani 3:24, 25.

      14 L’apostolo si riferiva a qualche cosa che Dio aveva predisposto molto tempo prima e che doveva raffigurare o additare Cristo. Nell’antico Israele venivano offerti regolarmente a favore del popolo sacrifici animali per i peccati. E i singoli, in speciali casi di trasgressione, potevano fare offerte per la colpa. (Levitico 16:1-34; 5:1-6, 17-19) Dio accettava quei sacrifici cruenti come espiazione o compensazione per i peccati umani. Ma questo non poteva recare liberazione durevole, infatti la Bibbia dice che “non è possibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati”. (Ebrei 10:3, 4) Comunque, questi aspetti dell’adorazione che riguardavano sacerdoti, templi, altari e offerte erano “un’illustrazione” o “un’ombra delle buone cose avvenire” che riguardano il sacrificio di Gesù. — Ebrei 9:6-9, 11, 12; 10:1.

      15 La Bibbia ne spiega l’importanza per ottenere il perdono, dicendo: “Mediante lui abbiamo la liberazione per riscatto per mezzo del suo sangue [di Gesù], sì, il perdono dei nostri falli”. (Efesini 1:7; I Pietro 2:24) Quindi, oltre a provvedere il riscatto, la sua morte può coprire i nostri peccati; i nostri peccati possono essere perdonati. Ma dobbiamo fare qualche cosa. Essendo stati acquistati, “comprati a prezzo” mediante il riscatto di Cristo, dobbiamo essere disposti a riconoscere Gesù come nostro Signore e Proprietario, e ubbidirgli. (I Corinti 6:11, 20; Ebrei 5:9) Quindi, dobbiamo pentirci dei nostri peccati e aver fede nel sacrificio di Gesù nostro Signore.

      16 Così facendo, per essere perdonati non dobbiamo aspettare finché Dio non libererà il genere umano da tutti gli effetti del peccato, e non porrà fine a malattie e morte. Le Scritture parlano di tale perdono come di qualcosa di cui possiamo godere fin d’ora, il cui risultato è una coscienza pulita davanti a Dio. — I Giovanni 2:12.

      17 Il sacrificio di Gesù dovrebbe quindi avere ogni giorno per noi un significato molto personale. Grazie a ciò Dio può perdonare gli errori che commettiamo. L’apostolo Giovanni spiega: “Vi scrivo queste cose affinché non commettiate peccato. Eppure, se qualcuno commette peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto”. (I Giovanni 2:1; Luca 11:2-4) Questa è una dottrina biblica fondamentale ed è essenziale alla nostra felicità eterna. — I Corinti 15:3.

      COSA FARETE?

      Qual è la vostra reazione a ciò che Dio e Gesù hanno fatto? (I Giovanni 4:9-11) (18-21)

      18 Qual è la vostra reazione a quello che la Bibbia dice circa la causa di malattie e morte, il riscatto e il provvedimento per il perdono mediante Gesù Cristo? Uno potrebbe afferrare questi particolari mentalmente senza che gli tocchino il cuore e influiscano sulla sua vita. Ma dobbiamo fare qualcosa di più.

      19 Riconosciamo l’amore di Dio nel provvedere il riscatto? L’apostolo Giovanni scriveva: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio”. (Giovanni 3:16) Ricordate che gli esseri umani erano peccatori, estraniati da Dio. (Romani 5:10; Colossesi 1:21) Rinuncereste a chi vi è più caro a favore di persone che abbiano mostrato poco o nessun interesse per voi? Eppure Geova fece venire sulla terra il suo Figlio puro e fedele, il Primogenito diletto, a subire oltraggi, vergogna e morte per liberare il genere umano. Questo spinse Paolo a scrivere: “Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi”. — Romani 5:8.

      20 Anche il Figlio mostrò amore. Quando venne il momento, si umiliò volontariamente per diventare uomo. Servì esseri umani imperfetti, ammaestrandoli e sanandoli. E, benché innocente, non si sottrasse agli scherni, alla tortura e a una morte vergognosa per mano dei nemici della verità. Sarete aiutati ad apprezzare tutto questo trovando il tempo di leggere la storia del tradimento, del processo, degli insulti e dell’esecuzione subiti da Gesù, riportata in Luca da 22:47 a 23:47.

      21 Quale sarà la vostra reazione? Certo nessuno dovrebbe permettersi di accettare l’amorevole provvedimento del riscatto come una scusa per tenere una condotta sbagliata. Questo significherebbe venir meno al suo scopo, e potrebbe anche indurre a commettere un peccato imperdonabile. (Ebrei 10:26, 29; Numeri 15:30) Invece, dovremmo sforzarci di vivere in modo da rendere onore al nostro Creatore. E la fede nel meraviglioso provvedimento preso per mezzo del Figlio suo dovrebbe spingerci a parlarne ad altri, per aiutarli a riconoscere come anch’essi possono trarne beneficio. — Atti 4:12; Romani 10:9, 10; Giacomo 2:26; II Corinti 5:14, 15.

      Quale prospettiva ci apre il perdono dei peccati? (22)

      22 Quando era sulla terra Gesù Cristo disse che poteva accordare da parte di Dio il perdono dei peccati. Alcuni nemici lo criticarono per questo. Gesù ne diede dimostrazione guarendo un paralitico. (Luca 5:17-26) Quindi, proprio come il peccato ha prodotto effetti fisici sul genere umano, il perdono dei peccati può recare benefici. È importante saperlo. Quello che Gesù fece sulla terra dimostra che Dio può porre fine a malattie e morte. Ciò è in armonia con quanto disse Gesù Cristo stesso, cioè che Geova Dio diede suo Figlio affinché chi ha fede possa avere “vita eterna”. (Giovanni 3:16) Ma come? Quando? E che dire dei nostri cari che sono morti?

      [Riquadro a pagina 103]

      Isaac Asimov, autore di opere di divulgazione scientifica, ha spiegato che le molecole di RNA presenti nel cervello umano provvedono “un archivio perfettamente in grado di accogliere tutta la conoscenza e la memoria che l’essere umano vi possa accumulare, e anche un miliardo di volte di più”. — “Times Magazine” di New York.

      [Immagine a pagina 108]

      I sacrifici compiuti in Israele prefiguravano il sacrificio di riscatto di Gesù

  • La morte non è un nemico invincibile
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 12

      La morte non è un nemico invincibile

      Perché dovremmo essere informati sul “nemico”, la morte? (Giobbe 14:1, 2) (1-3)

      LA MORTE è nemica della vita. Ogni funerale sembra dimostrare che la morte regna in modo ineluttabile. (Romani 5:14) Certi alberi vivono più di 1.000 anni; certi pesci, 150 anni; eppure l’uomo vive solo 70 o 80 anni prima che sopraggiunga la morte. — Salmo 90:10.

      2 A ragione la Bibbia presenta la morte come un nemico. Anche se l’uomo sembra avere un innato desiderio di vivere e di imparare all’infinito, e nonostante quello che sa, le capacità che ha, l’alta stima in cui è tenuto da amici e parenti, la morte lo reclama. (Ecclesiaste 3:11; 7:2) Quasi tutti, convenendo che la morte è un nemico, cercano disperatamente di rimandarne la vittoria. Altri cercano freneticamente di trarre dalla vita tutto il piacere che possono prima di arrendersi.

      3 Tuttavia, nel corso della storia, molti hanno creduto che ci sia vita dopo la morte. Il filosofo greco Platone insegnava che abbiamo un’anima immortale che sopravvive al corpo. Ma l’abbiamo? Un certo interesse hanno suscitato recenti storie di persone ritenute morte, che sono state riportate in vita e poi hanno descritto quello che avevano ‘visto nell’aldilà’. I morti sono dunque vivi in qualche posto? Si può vincere la morte?

      PRIMA VITTORIA DELLA MORTE

      Come mai la morte si è estesa al genere umano? (4, 5)

      4 La Bibbia spiega che gli esseri umani sono stati creati per vivere, non per morire. Dio aveva posto Adamo ed Eva in un bel giardino dove potevano godere la vita. Uno degli alberi l’aveva chiamato “albero della vita”. Probabilmente se Adamo ed Eva gli avessero dimostrato riconoscenza e lealtà, Dio avrebbe permesso loro di mangiare di quell’albero, per indicare che concedeva loro la vita eterna. (Genesi 1:30; 2:7-9) Ma Adamo ed Eva preferirono disubbidire a Dio. Il peccato attirò su di loro la condanna a morte. — Genesi 3:17-19

      5 Per capire se la morte è davvero un nemico invincibile, dobbiamo esaminare il risultato della vittoria conseguita dalla morte su Adamo ed Eva. “Morirono” completamente? O tale “morte” fu solo una transizione a un genere di vita diverso?

      Cosa significò la “morte” per Adamo? (6, 7)

      6 Dopo che Adamo ebbe stoltamente peccato, Geova mantenne la sua parola giusta e retta. Infatti disse ad Adamo:

      “Col sudore della tua faccia mangerai il pane finché tornerai alla terra, poiché da essa sei stato tratto. Poiché polvere sei e in polvere tornerai”. — Genesi 3:19.

      Cosa significò per Adamo e cosa significa oggi?

      7 Il precedente racconto della creazione di Adamo ci dice: “Dio formava l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiava nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”. (Genesi 2:7) Pensate cosa vuol dire. Prima che Dio lo creasse dalla polvere, Adamo non c’era. Perciò, quando morì e tornò alla polvere, Adamo non c’era più. — Genesi 5:3-5.

      I MORTI SONO COSCIENTI?

      Come potreste spiegare a qualcuno, dalla Bibbia, se i morti sono consci? (8-11)

      8 Molti potrebbero sorprendersi all’idea che una volta morto Adamo non esisteva più. Eppure la dichiarata pena del peccato — la morte e il ritorno di Adamo alla polvere — non faceva pensare che la vita continuasse. La morte è l’opposto della vita, sia per l’uomo che per la bestia. Entrambi hanno lo stesso “spirito” o forza vitale. Infatti la Bibbia osserva:

      “C’è un’eventualità circa i figli del genere umano e un’eventualità circa le bestie, e hanno la stessa eventualità. Come muore l’uno, così muore l’altro; e tutti hanno un solo spirito, così che non c’è nessuna superiorità dell’uomo sulla bestia . . . Tutti son venuti dalla polvere, e tutti tornano alla polvere”. — Ecclesiaste 3:19, 20.

      9 Allora i morti non pensano né sentono? Ecclesiaste 9:4, 5 risponde: “Un cane vivo è meglio che un leone morto. Poiché i viventi sono consci che morranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. Quando uno muore, ‘i suoi pensieri periscono’, non è più in grado di sentire o agire. — Salmo 146:3, 4; 31:17.

      10 Poiché la Bibbia ci dice che i morti sono inconsci e non provano sensazione alcuna, vuol dire che la morte pone fine a pene e sofferenze. Giobbe, fedele servitore di Dio, lo sapeva. Mentre soffriva di una penosa malattia, disse:

      “Perché non sono morto fin dal seno? . . . Perché due ginocchia mi hanno accolto e perché due mammelle da succhiare? Poiché ora giacerei disteso e tranquillo, dormirei e sarebbe un riposo per me”. — Giobbe 3:11-13, Garofalo.

      11 Ma tutto questo tiene conto dell’anima?

      Secondo la Bibbia, cos’è un’“anima”? (12, 13)

      12 In parole povere, le Scritture insegnano che noi stessi siamo anime. Quanto abbiamo già letto in Genesi 2:7 lo dimostra. Ricordate che Dio formò il corpo dell’uomo dalla polvere. Poi Dio provvide la vita e il respiro necessario per sostenerla. Quale fu il risultato? Secondo la stessa Parola di Dio, l’uomo “divenne un’anima [ebraico: nephesh] vivente”. (Genesi 2:7) Adamo non ricevette un’anima, né giunse ad avere un’anima. Adamo era un’anima. Nell’insegnare questo, tutta la Bibbia è coerente. Molti secoli più tardi l’apostolo Paolo citava Genesi 2:7 quando scrisse: “Il primo uomo Adamo divenne anima [greco: psyché] vivente”. — I Corinti 15:45.

      13 La parola ebraica nephesh e quella greca psyché, che ricorrono in questi versetti, sono tradotte in vari modi. In Ezechiele 18:4 e Matteo 10:28 troverete che, in molte versioni della Bibbia, sono tradotte “anima”. Altrove le stesse parole originali sono tradotte “essere”, “creatura” o “persona”. Queste sono traduzioni valide delle parole originali, e un confronto indica che l’anima è la creatura o persona stessa, non una parte invisibile dell’uomo. Nella lingua originale la Bibbia applica gli stessi termini agli animali, indicando che sono anime o hanno vita come anime. — Genesi 2:19; Levitico 11:46; Rivelazione 8:9.

      L’anima può morire? e con quali conseguenze? (14-16)

      14 Essendo un’anima, Adamo, come chiunque di noi, poteva mangiare, aver fame e sentirsi stanco. Nell’originale ebraico, la Bibbia dice che le anime fanno tutte queste cose. (Deuteronomio 23:24; Proverbi 19:15; 25:25) Nel formulare la legge che vietava agli israeliti di lavorare in un certo giorno, Dio chiarì un altro punto importante circa l’anima: “In quanto a ogni anima che farà qualsiasi sorta di lavoro in questo stesso giorno, io devo distruggere quell’anima di fra il suo popolo”. (Levitico 23:30) Quindi la Bibbia, in questo e in molti altri versetti, spiega che l’anima può morire. — Ezechiele 18:4, 20; Salmo 33:19.

      15 La conoscenza di tali verità bibliche può aiutarci a valutare recenti storie di persone ritenute morte (non essendoci più pulsazioni o attività cerebrale percettibili), che sono state riportate in vita e hanno poi raccontato di essersi librate fuori del corpo. Può darsi che abbiano avuto delle allucinazioni provocate da medicinali o da mancanza di ossigeno nel cervello. Sia questa una spiegazione completa o no, sappiamo con certezza che nessun’anima invisibile ha lasciato il corpo, perché chi è veramente morto è inconscio, non prova alcuna sensazione.

      16 Inoltre, se i morti sono totalmente inconsci e non esiste un’“anima” che lasci il corpo, non esiste neanche un inferno infocato che aspetta le anime dei malvagi, non vi pare? Eppure molte chiese insegnano che i malvagi sono tormentati dopo la morte. Apprendendo la verità circa i morti, alcuni, giustamente turbati, hanno chiesto: ‘Perché la nostra religione non ci ha detto la verità circa i morti?’ Voi che ne pensate? — Confronta Geremia 7:31.

      C’È UN FUTURO PER I MORTI?

      Cosa accade a una persona dopo la morte? (17-20)

      17 Se l’unico futuro che attende i vivi fosse l’incoscienza nella morte, la morte sarebbe davvero un nemico invincibile. Ma la Bibbia spiega che non è così.

      18 L’immediato futuro dopo la morte è la tomba. Nelle lingue in cui è stata scritta la Bibbia c’erano parole che descrivevano il luogo dei morti, la comune tomba del genere umano. In ebraico era Sheol, in greco Hades. Queste parole sono state tradotte in alcune Bibbie “sepolcro”, “fossa” o “inferno”. Indipendentemente da come vengono tradotti, il significato originale di questi termini non è un infocato luogo di sofferenza, ma la tomba di morti inconsci. Infatti leggiamo:

      “Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol [inferi, La Bibbia di Gerusalemme; sepolcro, Martini], il luogo al quale vai”. — Ecclesiaste 9:10.

      L’apostolo Pietro ci assicura che alla sua morte anche Gesù andò nella tomba, nello Sheol, Hades o inferno. — Atti 2:31; confronta Salmo 16:10.

      19 Naturalmente, un morto non è in grado di mutare la propria condizione. (Giobbe 14:12) Allora c’è solo la prospettiva dell’incoscienza nella morte? Per alcuni sì. La Bibbia insegna che quelli che vengono completamente respinti da Dio rimarranno morti per sempre. — II Tessalonicesi 1:6-9.

      20 Gli antichi ebrei credevano che le persone estremamente malvage non avrebbero avuto nessun futuro oltre la morte, perciò non le seppellivano. Anzi ne gettavano i cadaveri in una valle fuori di Gerusalemme dove si tenevano accesi fuochi per distruggere la spazzatura. Era la Valle di Innom o Geenna. Prendendo lo spunto da questa consuetudine, Gesù usò la Geenna come simbolo di completa distruzione senza alcuna prospettiva futura. (Matteo 5:29, 30) Per esempio, disse:

      “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima [o prospettiva di vivere come anima]; abbiate timore piuttosto di colui [Dio] che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. — Matteo 10:28

      Comunque le parole di Gesù ci danno ragione di sperare che molti che sono morti in futuro vivranno di nuovo, vincendo così la morte.

      VITTORIA MEDIANTE LA RISURREZIONE

      Com’è possibile la vittoria sulla morte? (21, 22)

      21 Dio, con uno dei più importanti atti della storia, risuscitò Gesù Cristo alla vita dopo che era morto da giorni. Gesù divenne una creatura spirituale vivente, come era stato prima di venire sulla terra. (I Corinti 15:42-45; I Pietro 3:18) Dopo esser stato risuscitato Gesù apparì a centinaia di persone. (Atti 2:22-24; I Corinti 15:3-8) Quei testimoni furono pronti a rischiare la vita per difendere la fede nella risurrezione di Gesù. La risurrezione di Gesù dimostra che la morte non è un nemico invincibile. La vittoria sulla morte è possibile! — I Corinti 15:54-57.

      22 Altre vittorie ancora sono possibili sulla morte. Molti torneranno in vita come esseri umani sulla terra. Geova, che non può mentire, ci assicura nella sua Parola “che vi sarà una risurrezione sia dei giusti [persone che hanno conosciuto e fatto la volontà di Dio] che degli ingiusti [coloro che non hanno praticato la giustizia]”. — Atti 24:15.

      Perché il futuro può essere entusiasmante? (23-25)

      23 Possiamo aver fiducia nella capacità di Dio di riportare in vita esseri umani. Gli uomini sono in grado di registrare l’immagine, la voce e particolari atteggiamenti di un individuo su pellicola o nastro magnetico. Non può Dio fare molto di più? La sua memoria ha capacità molto maggiori di qualunque pellicola o nastro magnetico, tanto che può ricreare perfettamente quelli che desidera risuscitare. (Salmo 147:4) Lo ha già dimostrato. La Bibbia riferisce alcuni casi in cui Dio si servì di suo Figlio per riportare in vita esseri umani. Potete leggere due di questi commoventi racconti in Giovanni 11:5-44 e Luca 7:11-17. A ragione gli uomini che adoravano Dio in passato attendevano il momento in cui si sarebbe ricordato di loro e li avrebbe risuscitati. Sarebbe stato come svegliarli da un profondo sonno. — Giobbe 14:13-15.

      24 Quelle risurrezioni dovettero riempire di gioia parenti e amici; ma sconfissero la morte solo temporaneamente, infatti i risuscitati morirono poi di nuovo. Comunque costituiscono una sensazionale anteprima, perché la Bibbia addita una futura “risurrezione migliore”. (Ebrei 11:35) Sarà molto, molto migliore perché quelli che torneranno in vita sulla terra non dovranno più morire. Sarà una vittoria molto più grande. — Giovanni 11:25, 26.

      25 La Bibbia ci dice che Dio può e vuole sconfiggere la morte, e ciò indica senz’altro il suo amorevole interesse per gli esseri umani. Questo dovrebbe aiutarci a capire la personalità di Geova e avvicinarci a lui. Tali verità ci aiutano anche a essere equilibrati, perché ci proteggono dal timore morboso della morte che tormenta molti. Possiamo avere la luminosa speranza di rivedere i nostri cari e parenti morti quando, mediante la risurrezione, sarà sconfitta la morte. — I Tessalonicesi 4:13; Luca 23:43.

      [Riquadro a pagina 117]

      ‘Si noti che nel Nuovo Testamento non troviamo che l’inferno di fuoco faccia parte della predicazione primitiva. Nel Nuovo Testamento ci sono indicazioni che il destino finale di coloro che rifiutano la salvezza offerta da Dio può essere l’annientamento più che la punizione eterna’. — “A Dictionary of Christian Theology”, a cura di Alan Richardson.

      [Immagine a pagina 114]

      POLVERE

      ADAMO

      POLVERE

      [Immagine a pagina 119]

      La risurrezione di Lazzaro dimostra che si può vincere la morte

  • Comunichiamo col reame spirituale
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 13

      Comunichiamo col reame spirituale

      Perché dovremmo voler comunicare col Creatore? (1-3)

      “IL BISOGNO di comunicare è profondo”. Così inizia il capitolo sulla radio del libro Machines. Via radio possiamo comunicare in ogni parte del globo con persone che non abbiamo mai visto, o persino metterci in contatto con astronauti nello spazio.

      2 Le comunicazioni radio fanno ormai parte della nostra vita. Ma molti ignorano o fraintendono un più importante genere di comunicazione: quello col reame spirituale.

      PARLIAMO AL CREATORE

      3 Secoli prima che fosse inventata la radio, il re Davide aveva scritto:

      “Presta orecchio ai miei detti, o Geova . . . Presta attenzione al suono del mio grido d’aiuto, o mio Re e mio Dio, perché io prego te”. — Salmo 5:1, 2.

      Non sembra ragionevole che la massima intelligenza dell’universo possa ‘prestare orecchio’, se lo desidera, a quello che diciamo in preghiera? E non è sensato chiedere aiuto a Dio, che può darci la guida migliore? — Salmo 65:2.

      Cosa è necessario perché le preghiere siano ben accette? (I Pietro 3:12) (4, 5)

      4 Per comunicare via radio sono necessari un apparecchio trasmittente e uno ricevente. Ma cosa occorre per metterci in contatto con Geova in preghiera? Il primo requisito è la fede. “Chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebrei 11:6) Inoltre bisogna sintonizzarsi con le vie e le norme morali di Dio. Altrimenti Dio non ascolterà, come una persona retta non ascolterebbe una trasmissione radio che ritiene moralmente ripugnante. — I Giovanni 3:22; Isaia 1:15.

      5 Geova non ha stabilito una rigida formula per pregare. Sia che preghiate ad alta voce o in silenzio, egli può “udire”. Potete pregare in piedi, seduti, in ginocchio o coricati. (I Samuele 1:12, 13; I Re 8:54) Non sono indispensabili parole speciali né un linguaggio religioso. Più importanti sono sincerità e spirito umile. Notate come Gesù illustrò questo in Luca 18:10-14.

      Cosa possiamo imparare dalla Bibbia circa la natura delle nostre preghiere? (6-8)

      6 Singolarmente, in qualsiasi momento possiamo rivolgerci a Geova in preghiera. Comunque gli sono ben accette anche preghiere collettive, come quelle di una congregazione di cristiani. Ascoltando le preghiere nelle adunanze di congregazione, alcuni che non avevano mai pregato hanno imparato a valersi di questo importante mezzo di comunicazione. Anche i gruppi familiari possono e devono pregare insieme. Ne hanno un’opportunità all’ora dei pasti, seguendo l’esempio di Gesù di ringraziare Dio per il cibo che ha reso disponibile. — Marco 8:6.

      7 Forse conoscete qualcuno che ha pregato, ma si lamenta di non esser stato esaudito. Perché? Cristo aveva detto ai suoi seguaci: “Qualunque cosa domanderete al Padre egli ve la darà nel mio nome”. Bisogna rivolgersi a Dio per mezzo di Gesù Cristo, e di nessun altro. La difficoltà potrebbe forse dipendere dal non riconoscere ciò? (Giovanni 16:23, Garofalo; 14:6) Inoltre, cosa intendeva Gesù per “qualunque cosa”? L’apostolo Giovanni spiega che si tratta di “qualunque cosa” che sia ‘in armonia con la volontà di Geova’. Non potremmo certo aspettarci che un Dio giusto accolga preghiere fatte per fini sbagliati, immorali o egoistici. (I Giovanni 5:14, Garofalo) Eppure molti pregano per avere istantanea ricchezza o autorità su altri. Non è dunque meraviglia che Dio non esaudisca tali preghiere. Le richieste per valide necessità personali dovrebbero venire dopo aver chiesto che sia fatta la volontà di Dio sulla terra. — Matteo 6:9-11.

      8 La preghiera ci offre l’opportunità di parlare a Dio come a un padre amorevole, esprimere la nostra gioia, le nostre difficoltà e necessità. Se non lo fate già regolarmente, non rimandate più. Avere una fiduciosa relazione con Dio e poter comunicare con lui in ogni momento vi porterà molta pace mentale e felicità. Potrete aprirgli il vostro cuore, certi che s’interesserà di voi. — Salmo 86:1-6; Filippesi 4:6, 7.

      RISPOSTA DAL REAME SPIRITUALE

      Come possiamo ricevere comunicazioni da Dio? (9, 10)

      9 Uno dei principali argomenti di preghiera dovrebbe essere il nostro bisogno di avere da Dio sapienza e guida. (Salmo 27:11; 119:34-36; Giacomo 1:5) In che modo Dio risponderà? Nell’antichità mandava ogni tanto messaggi verbali per mezzo di angeli o profeti umani. Ma l’apostolo Paolo dice che ora Dio “ha parlato a noi per mezzo del Figlio”, il cui esempio e i cui insegnamenti sono esposti nella Bibbia. (Ebrei 1:1, 2; 2:1-3; Giovanni 20:31) Quindi, anziché pretendere che Dio ci parli personalmente, dovremmo cercare aiuto grazie al mezzo che ha stabilito di usare: la Bibbia. Con questo in mente, alle preghiere per avere una guida dovremmo far seguire il diligente studio della sua Parola. (Proverbi 2:1-5) Si può avere ulteriore aiuto da parte di cristiani devoti che si riuniscono regolarmente per studiare e discutere la Bibbia. — II Timoteo 2:1, 2.

      10 In risposta alle nostre preghiere, Dio può anche aiutarci personalmente per mezzo del suo spirito. In questo modo aiuta i cristiani a capire la sua Parola e a metterla in pratica, come si era servito di questa forza per guidare gli apostoli e rinfrescarne la memoria. (Giovanni 16:7-13) Davide aveva pregato: “Insegnami a fare la tua volontà . . . Il tuo spirito è buono; mi conduca nel paese della rettitudine”. — Salmo 143:10.

      CI SONO PERSONE MALVAGE NEL REAME SPIRITUALE?

      Come facciamo a sapere che Satana esiste? E qual è la sua origine? (11-15)

      11 La Bibbia non solo ci assicura che nel reame spirituale esistono Geova, suo Figlio e gli angeli, e che possiamo comunicare con Dio in preghiera. In modo altrettanto attendibile le Scritture spiegano che ci sono persone spirituali intelligenti che attualmente sono assai malvage, cioè Satana e i suoi demoni. È possibile comunicare con loro, ma è pericoloso e ha causato molto dolore.

      12 Alcuni ritengono che “il Diavolo” sia solo un ricordo di antiche superstizioni o miti. Altri pensano che quando menziona “Satana” la Bibbia intenda semplicemente il principio del male.

      13 Tuttavia Matteo 4:1-11 ci parla di un’occasione in cui Satana presentò a Gesù tre tentazioni molto specifiche. Certo il Satana qui menzionato non era un principio del male esistente in Gesù, infatti il Figlio di Dio è esente da ogni male e peccato. (Ebrei 7:26; 1:8, 9) No, Satana è una persona reale. Questo è messo in risalto anche da quanto descritto in Giobbe 1:6-12, dove si legge che Satana comparve davanti a Geova.

      14 Ma che dire dell’origine di Satana? Sappiamo che Geova è il Creatore di tutte le cose e che “la sua attività è perfetta”. (Deuteronomio 32:4; Rivelazione 4:11) Non è dunque logico che Satana un tempo deve esser stato una persona spirituale retta creata da Geova insieme agli altri angeli? Come mai è diventato corrotto? Giacomo 1:14, 15 ce ne dà un’idea:

      “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato”.

      15 Da quanto è accaduto fra gli uomini, sappiamo che anche qualcuno che gode di una posizione di fiducia potrebbe cercare di approfittare di una situazione per acquistare maggior potere. Sembra che questo è quanto accadde a uno degli angeli di Dio. Essendo dotata di libero arbitrio, questa creatura spirituale intraprese una condotta errata, forse credendo di poter diventare come Dio, trascinando gli uomini con sé. Quello che avvenne si può paragonare all’esperienza di un re di Tiro, di cui si parla in Ezechiele 28:1-19. Quell’uomo aveva goduto di una posizione di favore rispetto all’antico Israele, ma era diventato gonfio d’orgoglio, e ciò provocò la sua caduta. Similmente l’orgoglio provocò la rovina di colui che fece di se stesso Satana, un oppositore di Dio.

      In che modo ci sarà d’aiuto riconoscere l’esistenza di Satana e dei demoni? (16, 17)

      16 Tale spiegazione dell’esistenza di Satana fa luce sugli avvenimenti del giardino di Eden il cui risultato è che siamo imperfetti, peccatori, soggetti a malattie e morte. Con la sua intelligenza sovrumana, Satana si servì di un serpente per fare a Eva una proposta menzognera, funesta. (Genesi 3:1-5) Perciò Rivelazione 12:9 chiama Satana “l’originale serpente”. E Gesù disse che “non si attenne alla verità”, ma divenne “padre della menzogna” e “omicida”. — Giovanni 8:44.

      17 Satana non è l’unica creatura spirituale che si ribellò. In Genesi 6:1-3 la storia spiega che all’epoca di Noè alcuni angeli — forse indotti dalla ribellione di Satana — assunsero corpi umani per avere relazioni sessuali con le donne. Ciò era innaturale e corrotto. (Giuda 6, 7) Quando Dio spazzò via la malvagità dalla terra mediante un diluvio universale, quegli angeli disubbidienti tornarono nel reame spirituale, ma ora come demoni, a fianco di Satana. (II Pietro 2:4, 5) I ben noti miti greci e romani di dèi che andavano e venivano fra cielo e terra possono essere deformazioni di fatti relativi agli angeli disubbidienti descritti nella Bibbia.

      INFLUENZA MALVAGIA DAL REAME SPIRITUALE

      In che modo gli spiriti malvagi hanno influito sugli esseri umani? (II Corinti 11:13-15) (18-20)

      18 Gli spiriti malvagi non s’interessano del nostro benessere, ma sono decisi a ingannare e sviare gli esseri umani, allontanandoli da Dio. L’apostolo Paolo definì Satana “l’iddio di questo sistema di cose” che “ha accecato le menti degli increduli” affinché non potessero apprendere la “buona notizia” intorno a Cristo. (II Corinti 4:4) In questo ha avuto piuttosto successo.

      19 Una tattica che ha adottato è quella di incoraggiare l’idea che non esiste un Diavolo o Satana. È come un criminale che diffonde la notizia che non esiste una banda criminale, cullando così la gente in una falsa sicurezza. Un’altra tattica si riflette nelle orribili azioni commesse da fanatici religiosi: crociate, inquisizioni, benedizione della guerra. Tutto questo ha indotto molte persone sensibili ad allontanarsi da Geova Dio, pensando erroneamente che le chiese lo rappresentassero.

      20 Ricordate inoltre che l’apostolo Paolo disse che Satana è “l’iddio di questo sistema di cose”. Alcuni ridono all’idea che Satana manovri le nazioni. Ma quando Satana offrì a Cristo l’autorità sulle nazioni, Gesù non negò che il Diavolo avesse autorità sui regni politici. (Luca 4:5-8) E non sembra che tuttora ci sia qualche forza malvagia che influisce sugli affari mondiali? Con questo in mente, leggete quanto dice Rivelazione 12:9, 12 dei tentativi di Satana.

      EVITATE OGNI CONTATTO CON GLI SPIRITI MALVAGI

      Mediante quali pratiche gli spiriti malvagi possono influire su una persona? (21-23)

      21 Alcuni scienziati hanno fatto ricerche su quella che è nota come ESP (percezione extra-sensoriale), che include fenomeni come leggere i pensieri altrui, descrivere avvenimenti o oggetti mai visti né conosciuti, e servirsi di un ‘fluido magnetico’ per influire su cose come il gioco dei dadi. Gli studiosi di parapsicologia hanno cercato di escludere la possibilità di frode, ma non sanno spiegare queste manifestazioni sovrumane. Quello che dicono le Scritture non potrebbe essere la spiegazione?

      22 Satana e i demoni possono influire direttamente sugli esseri umani e i loro affari. Per esempio, una ragazza dell’antica Filippi, in Grecia, era in grado di fare predizioni. Come? Il racconto storico dice che “uno spirito, un demonio di divinazione”, determinava le dichiarazioni della ragazza. L’apostolo Paolo l’aiutò a liberarsi dal demonio. — Atti 16:16-18.

      23 Poiché i demoni sono reali e potenti, la Parola di Dio ci avverte ripetutamente di non aver nulla a che fare con loro. Condanna l’uso di incantesimi (come nella magia nera o vodù) e quello di consultare medium o cercare di mettersi in contatto coi morti. (Deuteronomio 18:10-12; Levitico 20:6, 27; Galati 5:19-21) Tali avvertimenti sono ancora appropriati. Forse avrete notato il grande interesse per i fenomeni medianici e l’occulto. Molti film e romanzi parlano di ‘spiriti’ o dei tentativi dell’uomo per esorcizzare o espellere demoni. È comune ricorrere a tavolette ouija o all’astrologia per avere una guida.

      Come potete proteggervi dalla dannosa comunicazione col reame spirituale? (24-28)

      24 È pericoloso mettersi in comunicazione con spiriti malvagi. I fatti indicano che una volta che riescono a influire su una persona, i demoni possono fare molto male, fisicamente, mentalmente ed emotivamente. (Confronta Matteo 8:28-33). Hanno molestato alcuni, provocando rumori di notte, facendo muovere oggetti, accarezzando organi sessuali e causando malattie. Le loro “voci” hanno spinto alcuni alla pazzia all’omicidio o al suicidio.

      25 Naturalmente, certi fenomeni “strani” possono dipendere da disturbi fisici, come alterazioni della composizione chimica del corpo, che possono influire sulla mente e sui sensi. Ma sarebbe stolto negare l’esistenza di Satana e dei demoni. Non sottovalutate la gravità di quanto dice la Bibbia al riguardo.

      26 Se uno è molestato dai demoni, c’è modo d’esserne liberati? Dio attualmente non si serve di esseri umani per guarire malati, espellere demoni o risuscitare i morti, come si servì degli apostoli. Ma aiuterà a liberarsi “dall’autorità di Satana”. (Atti 26:18; Efesini 6:12) È necessario rivolgersi a Geova in preghiera, menzionando il suo nome e chiedendo sinceramente il suo aiuto. (Proverbi 18:10) Inoltre bisogna respingere i suggerimenti demonici, come fece Gesù, rinunciando a pratiche spiritiche e contatti non necessari con persone che praticano il demonismo. — Matteo 4:1-11; II Corinti 6:14-17.

      27 È pure dimostrato che i demoni spesso si tengono in contatto con un essere umano per mezzo di un oggetto, perciò è importante eliminare articoli già usati nello spiritismo (amuleti, sfere di cristallo, e così via). La Bibbia ci dice che alcuni che avevano praticato arti magiche nell’antica Efeso fecero proprio questo. — Atti 19:18-20.

      28 Comunque non è necessario vivere nel costante terrore degli spiriti malvagi. Piuttosto, la Bibbia ci esorta a indossare l’armatura spirituale:

      “State dunque fermi, coi lombi cinti di VERITÀ, e rivestiti della corazza della GIUSTIZIA, e coi piedi calzati con la preparazione della BUONA NOTIZIA DELLA PACE. Soprattutto, prendete il grande scudo della FEDE, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio. E accettate l’elmo della SALVEZZA, e la spada dello spirito, cioè la PAROLA DI DIO, mentre . . . vi dedicate in ogni occasione alla PREGHIERA”. — Efesini 6:14-18.

      Come ci spiega la Parola di Dio, un’eccellente protezione contro un’indesiderata comunicazione con gli spiriti malvagi è la regolare comunicazione con Geova per mezzo della preghiera. La Bibbia appropriatamente dice: “Sottoponetevi perciò a Dio; ma opponetevi al Diavolo, ed egli fuggirà da voi”. — Giacomo 4:7.

      [Immagini a pagina 123]

      Ogni giorno possiamo comunicare con Dio in preghiera

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