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  • C’è del buono in tutte le religioni?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 18

      C’è del buono in tutte le religioni?

      Perché dovremmo esaminare se c’è del buono in tutte le religioni? (1, 2)

      QUANDO si parla di religione, molti dicono: ‘C’è del buono in tutte le religioni’, oppure: ‘Tutte le religioni sono vie diverse che conducono a Dio’.

      2 È facile capire perché alcuni trovano del buono quasi in tutte le religioni, infatti quasi tutte parlano d’amore e insegnano che non si deve uccidere, rubare e mentire. Gruppi religiosi hanno mandato missionari ad aprire ospedali e aiutare i poveri. E specialmente negli ultimi due secoli hanno contribuito alla traduzione e distribuzione della Bibbia, permettendo così a un maggior numero di persone di conoscere la Parola di Dio. (II Timoteo 3:16) Eppure ci dobbiamo chiedere: Geova e Gesù Cristo che opinione hanno delle varie religioni?

      LA VIA GIUSTA È STRETTA

      Che opinione aveva Gesù della religione, e perché? (3-5)

      3 Quelli che pensano che c’è del buono in tutte le religioni ritengono di vedute ristrette chi crede che Dio non accoglierebbe la maggior parte degli appartenenti a qualunque religione. Ma Gesù, che conosceva e rispecchiava il modo di pensare del Padre, era di un altro parere. (Giovanni 1:18; 8:28, 29) Nessuno potrebbe ragionevolmente accusare il Figlio di Dio di essere di vedute ristrette. Ma osservate cosa disse nel Sermone del Monte:

      “Entrate per la porta stretta; perché ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano; mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi son quelli che la trovano”. — Matteo 7:13, 14.

      4 Cos’è richiesto per stare sulla strada stretta e avere l’approvazione di Dio? Alcuni, secondo il moderno spirito tollerante o ecumenico, risponderebbero: ‘Basta fare del bene e non fare male a nessuno’, oppure: ‘Non dovete far altro che accettare Gesù come vostro Signore’. Ma Gesù disse chiaramente che ci vuole ben altro:

      “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’ entrerà nel regno dei cieli, ma chi FA LA VOLONTÀ DEL PADRE MIO che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo . . . in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matteo 7:21-23.

      5 È vero che Gesù raccomandò di non giudicare i minimi difetti altrui. (Matteo 7:3-5; Romani 14:1-4) Ma sull’importantissima questione della religione fu d’esempio nell’aderire alla Bibbia e nel fare la volontà del Padre. Gesù condannò le pratiche e le dottrine che erano in contrasto con la Parola di Dio. Perché? Perché sapeva che la religione serve al Diavolo per irretire la gente. (II Corinti 4:4) La migliore arma di Satana è la falsità, ma rappresentata in modo da farla apparire attraente. (Genesi 3:4, 5; I Timoteo 4:1-3) Anche fra i cristiani professanti ci sono capi religiosi che si prestano ai desideri del Diavolo. (II Corinti 11:13-15) I loro insegnamenti mal rappresentano il comportamento amorevole e generoso di Geova. C’è da stupirsi dunque che Gesù abbia smascherato i capi religiosi i cui insegnamenti erano contrari alle Scritture? — Matteo 15:1-20; 23:1-38.

      Perché è importante avere accurata conoscenza? (6, 7)

      6 Molti hanno, per così dire, ereditato una religione. Altri si limitano a seguire la maggioranza. Ma anche se fatto con sincerità, questo fa prendere la ‘strada larga che conduce alla distruzione’. (Giovanni 16:2; Proverbi 16:25) L’apostolo Paolo (chiamato anche Saulo) era stato zelante nella sua religione al punto di perseguitare i cristiani. Eppure, per essere ben accetto a Dio, dovette convertirsi a una nuova forma di adorazione. (I Timoteo 1:12-16; Atti 8:1-3; 9:1, 2) In seguito fu ispirato a scrivere che alcune persone molto religiose avevano “zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza”. (Romani 10:2) Avete accurata conoscenza della volontà di Dio secondo la Bibbia? Agite di conseguenza?

      7 Non prendete la cosa alla leggera, pensando magari che anche se non siete proprio sulla via giusta Dio comprenderà senza che dobbiate fare alcun cambiamento. Le Scritture affermano che è volontà di Dio che le persone vengano “all’accurata conoscenza della verità”, e poi vivano in armonia con essa. (I Timoteo 2:3, 4; Giacomo 4:17) Dio predisse che negli “ultimi giorni” molti avrebbero ‘avuto una forma di santa devozione ma si sarebbero mostrati falsi alla sua potenza’, e comandò: “Da questi allontanati”. — II Timoteo 3:1-5.

      COME SAPERLO?

      In che modo certe dottrine e usanze sono in contrasto con la Bibbia? (8-11)

      8 Anche se l’adorazione che piace a Dio dev’essere secondo “accurata conoscenza”, un esame rivela che quasi tutte le chiese insegnano dottrine in conflitto con la Bibbia. (Romani 10:2) Per esempio, sostengono la dottrina non scritturale che l’uomo abbia un’anima immortale. (Ezechiele 18:4, 20; vedi pagina 115). ‘Che male c’è in questa dottrina?’ potrebbe chiedersi qualcuno. Non dimenticate che la prima menzogna di Satana fu che il peccato non avrebbe provocato la morte. (Genesi 3:1-4) Sebbene la morte sia ora inevitabile, l’insegnamento che l’uomo ha un’anima immortale tende a favorire la menzogna di Satana. Ha indotto milioni di persone impaurite a mettersi in contatto coi demoni che si fanno passare per anime dei morti. Inoltre questa dottrina rende senza senso la verità biblica circa una futura risurrezione dei morti. — Atti 24:15.

      9 C’entra anche la condotta, poiché molte religioni ammettono o incoraggiano feste e usanze basate sulla credenza nell’immortalità dell’anima. Il Giorno dei Morti e altre celebrazioni del genere seguono usanze derivate da religioni non cristiane.

      10 Il miscuglio di religione cosiddetta cristiana e religione non cristiana riguarda anche altre feste, come il Natale. Dio aveva ordinato ai cristiani di commemorare la morte di Gesù, non la sua nascita. (I Corinti 11:24-26) E la Bibbia spiega che Gesù non nacque in dicembre, che in Israele è una fredda stagione piovosa. (Luca 2:8-11) Potete consultare qualsiasi enciclopedia e vedrete che il 25 dicembre fu scelto perché era già una festa romana. L’etnologo sir James Frazer osserva:

      “Tutto sommato, le analogie fra [Natale e Pasqua] e le festività pagane sono troppo precise e troppo numerose per essere casuali. . . . [Il clero] s’è reso conto che il cristianesimo poteva vincere il mondo solo attenuando i principi troppo rigidi del suo Fondatore, allargando un po’ la porta stretta che conduce alla salvezza”. — Il ramo d’oro.

      11 Essendo a conoscenza dei fatti, quale persona che ama sinceramente Geova continuerebbe a seguire credenze e usanze basate su un compromesso con l’adorazione pagana? Ad alcuni queste dottrine o pratiche possono sembrare cosa da poco. Ma la Bibbia dice chiaramente: “Un po’ di lievito fa fermentare tutta la massa”. — Galati 5:9.

      GUERRA E MORALITÀ

      In quanto alla guerra, qual è la posizione delle chiese rispetto a quella del vero cristianesimo? (12, 13)

      12 Gesù Cristo ha indicato un altro modo di identificare la religione che è ben accetta a Geova, dicendo ai discepoli: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:34, 35) Quasi tutte le chiese parlano di amore, ma raccomandano veramente il tipo di amore che manifestò Gesù?

      13 Abbiamo già visto che nei primi secoli i cristiani vivevano secondo la descrizione profetica di Isaia 2:4. Avevano ‘fatto delle spade vomeri e non avrebbero alzato la spada contro un altro né imparato più la guerra’. (Vedi pagg. 166, 167). Quale posizione hanno assunto le chiese e il clero? Molti sanno per esperienza personale che le chiese hanno approvato e benedetto guerre, in cui cattolici hanno ucciso altri cattolici e protestanti altri protestanti. Così non hanno seguito certo l’esempio di Gesù. L’interessante è che proprio i capi religiosi ebrei, con la scusa che erano in gioco interessi nazionali, approvarono l’uccisione di Gesù. — Giovanni 11:47-50; 15:17-19; 18:36.

      Qual è la posizione del vero cristianesimo in quanto a sostenere le norme morali di Dio? (14-16)

      14 Per poter meglio determinare se un gruppo religioso ha l’approvazione di Dio, osservate se sostiene le sue leggi morali invece di limitarsi a chiudere un occhio. Gesù cercava di aiutare i peccatori, inclusi ubriaconi e meretrici. I suoi discepoli dovevano fare la stessa cosa. (Matteo 9:10-13; 21:31, 32; Luca 7:36-48; 15:1-32) E se chi era già diventato cristiano peccava, altri cristiani potevano aiutarlo, cercando di fargli riacquistare il favore di Dio e la forza spirituale. (Galati 6:1; Giacomo 5:13-16) Ma che dire se avesse continuato impenitente a praticare il peccato?

      15 Questo accadde a un uomo di Corinto. Paolo scriveva:

      “[Non state] in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . ‘Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi’”. — I Corinti 5:11-13.

      I testimoni di Geova seguono in ciò le direttive di Dio. Se chi ha commesso peccati gravi rifiuta di accettare l’aiuto e non abbandona la sua condotta immorale, costui dev’essere espulso o disassociato dalla congregazione. Forse questo servirà a farlo tornare in sé. Tuttavia, anche se ciò non accade, tale azione serve a proteggere i sinceri componenti della congregazione che, pur essendo loro stessi imperfetti, si sforzano di attenersi alle norme di Dio. — I Corinti 5:1-8; II Giovanni 9-11.

      16 Forse conoscete alcuni che praticano apertamente il peccato pur andando in chiesa, e magari ricevono onori speciali nella loro chiesa a motivo della loro ricchezza o importanza. Rifiutando di seguire il comando di Dio di disassociare i peccatori impenitenti, le chiese inducono altri a pensare che sono liberi di peccare. (Ecclesiaste 8:11; I Corinti 15:33) Dio non può approvare coloro che producono tali frutti. — Matteo 7:15-19; Rivelazione 18:4-8.

      RIMANIAMO NELLA VIA DELLA VITA

      Come si può rimanere sulla via della vita? (17, 18)

      17 Una volta trovata la “strada che conduce alla vita”, dovete continuare a studiare la Bibbia per rimanere su quella strada. Cercate di leggere la Bibbia ogni giorno; provatene intenso desiderio. (I Pietro 2:2, 3; Matteo 4:4) Vi preparerà per “ogni opera buona”. — II Timoteo 3:16, 17.

      18 Le opere buone includono il vivere secondo le norme morali di Dio, e anche l’essere gentili e soccorrevoli con gli altri, specialmente con quelli che hanno relazione con noi nella fede. (Giacomo 1:27; Galati 6:9, 10) Gesù lo era. Oltre a dare un ottimo esempio morale, guariva i malati, sfamava gli affamati e confortava gli afflitti. E specialmente ammaestrava e rafforzava i discepoli. Anche se non possiamo imitarne i miracoli, possiamo, se siamo in grado di farlo, dare aiuto pratico ad altri, affinché alcuni siano indotti a render gloria a Dio. — I Pietro 2:12.

      Quale altra opera devono compiere i cristiani? (19, 20)

      19 Ma le buone opere di Gesù includevano dell’altro. Egli sapeva che l’opera migliore a favore di altri era quella di aiutarli a conoscere quale adorazione è ben accetta a Dio e di istruirli intorno ai propositi del Regno di Dio. Questo poteva aiutarli a raggiungere l’obiettivo della vita eterna nella felicità. — Luca 4:18-21.

      20 Anche oggi i cristiani dovrebbero sforzarsi di essere testimoni di Geova. Possono dare testimonianza con la loro buona condotta, che include di aiutare altri e di essere loro stessi “senza macchia dal mondo”. (Isaia 43:10-12; Giacomo 1:27; Tito 2:14) Inoltre possono portare la “buona notizia” in casa della gente, perseverando in quest’opera finché Dio dirà che è compiuta. (Luca 10:1-9) Non desiderate aiutare il prossimo, inclusi i vostri familiari, a conoscere l’adorazione che è gradita a Geova? Allora anche voi dovreste esprimere pubblicamente la vostra fede; così facendo potrete aiutare altri a trovare la via della vita. — Romani 10:10-15.

      [Riquadro a pagina 173]

      “VALORI E VIOLENZA AD AUSCHWITZ”

      Nel suo libro che ha questo titolo, la sociologa polacca Anna Pawelczynska osserva che nella Germania nazista ‘i testimoni di Geova opposero una resistenza passiva a motivo delle loro convinzioni contrarie a ogni guerra e violenza”. Con quale risultato? Essa spiega:

      ‘Quel gruppetto di detenuti costituiva una salda forza ideologica ed essi vinsero la loro battaglia contro il nazismo. Il gruppo tedesco della setta era stato una minuscola isola d’instancabile resistenza in seno a una nazione terrorizzata, e continuarono ad avere quello stesso spirito impavido nel campo di Auschwitz. Riuscirono a guadagnarsi il rispetto dei compagni di prigionia . . . dei kapò, e persino degli ufficiali delle SS. Tutti sapevano che nessun testimone di Geova avrebbe ubbidito a un ordine contrario alla sua convinzione religiosa”.

      [Immagine a pagina 175]

      Percorrete la via larga . . .

      . . . o la via stretta?

  • Adorerete Dio come vuole LUI?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 19

      Adorerete Dio come vuole LUI?

      Chi ha il primo posto per molti, e perché ciò non è saggio? (1-4)

      NEGLI “ultimi giorni”, predice la Bibbia, gli uomini sarebbero stati “amanti di se stessi, . . . millantatori, superbi” e avrebbero avuto “una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza”. (II Timoteo 3:1-5) Non è proprio la descrizione di quello che attualmente vediamo intorno a noi?

      2 In ogni aspetto della vita, dal suo comportamento quando fa acquisti o guida la macchina, dall’importanza che dà all’abbigliamento e al trucco, dai balli che preferisce, la gente in effetti dice: “Prima io!” Ma tutto questo non ha recato vera felicità.

      3 Molti considerano anche la religione a modo loro o secondo la loro necessità. Che errore! Non spetta a noi dire come si dovrebbe adorare Dio. Essendo il Creatore e Datore di vita, è Geova che dice come dovrebbe essere adorato. (Romani 9:20, 21) E ciò che richiede da noi è per il nostro bene. Produce contentezza ora e fa rivolgere la nostra mente e il nostro cuore alle meravigliose cose che ha in serbo per noi nel futuro. — Isaia 48:17.

      4 Geova non impone ai cristiani inutili cerimonie né prescrive restrizioni senza senso. Ma Dio sa che la continuità della vita dipende da una buona relazione con lui, e che per godere veramente la vita dobbiamo vivere secondo le sue norme e pensare agli altri. Quando adoriamo Dio come vuole lui, la vita è più ricca e ha senso.

      OGNI COSA COME VUOLE DIO

      In che senso Noè e Abraamo erano diversi dalla maggior parte degli uomini d’oggi? (5, 6)

      5 Noè è un ottimo esempio di un uomo che si attenne alla via di Dio. La Bibbia dice: “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò col vero Dio”. Dopo che Dio gli aveva dato istruzioni di costruire un’enorme arca per preservare la vita, “Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Egli fece proprio così”. (Genesi 6:9, 22) Facendo ogni cosa come voleva Dio Noè salvò la propria vita e anche la vita dei suoi familiari, che rimasero al suo fianco riconoscendolo come profeta di Dio sulla terra. — II Pietro 2:5.

      6 Un altro uomo che seguì la via di Dio fu Abraamo. Dio gli aveva detto di lasciare il suo paese nativo. Voi avreste ubbidito? Abraamo “andò proprio come Geova gli aveva parlato”, benché “non sapesse dove andava”. (Genesi 12:4; Ebrei 11:8) Per aver fatto ogni cosa come voleva Dio, Abraamo fu considerato “amico di Geova”. — Giacomo 2:23; Romani 4:11.

      IN MEZZO AL POPOLO DI DIO

      All’epoca dell’antico Israele, in che modo Dio si rivolgeva ai singoli? (7-9)

      7 In seguito Dio decise di rivolgersi a un gruppo più numeroso: la nazione d’Israele. Essi divennero “suo popolo, una speciale proprietà, da tutti i popoli che sono sulla superficie della terra”. (Deuteronomio 14:2) Naturalmente ogni israelita doveva pregare Dio e avere un’intima relazione personale con lui. Ma dovevano anche riconoscere che Dio dirigeva una congregazione; come popolo dovevano seguire la forma di adorazione indicata per loro nella legge di Dio. Così potevano avere la protezione e la benedizione che Dio accordava alla congregazione. (Deuteronomio 28:9-14) Pensate che privilegio far parte di quelli che l’Onnipotente chiamava “mio popolo Israele”. — II Samuele 7:8.

      8 Che dire dei non israeliti che volevano adorare il vero Dio? Persone di ogni sorta formavano “una numerosa compagnia mista” che decise di seguire Israele quando Mosè condusse la nazione fuori d’Egitto. (Esodo 12:38) Se vi foste trovati in Egitto, avreste pensato di poter rimanere e limitarvi ad adorare Dio a modo vostro?

      9 Anche quando Israele si stabilì nella Terra Promessa, gli stranieri che riconoscevano Geova e volevano adorarlo erano liberi di farlo. Tuttavia dovevano capire che Dio si rivolgeva a un popolo congregato e che il centro della Sua adorazione era il tempio di Gerusalemme. (I Re 8:41-43; Numeri 9:14) I singoli non potevano essere ben accetti a Dio se, spinti da orgoglio o da spirito d’indipendenza, decidevano di adorare a modo loro.

      UNA CONGREGAZIONE DIVERSA

      Quale cambiamento fece Dio al riguardo? (10-12)

      10 Quando Gesù svolse il suo ministero sulla terra, Dio considerava ancora Israele un popolo dedicato a lui. Infatti non era necessario che quanti accettavano il Messia si radunassero regolarmente con Gesù e viaggiassero con lui come gli apostoli. (Marco 5:18-20; 9:38-40) Ma la nazione nel suo insieme rigettò il Messia di Geova, per cui, poco prima di morire, Gesù disse: “Vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare”. — Matteo 21:43, La Bibbia di Gerusalemme.

      11 Chi doveva essere questo nuovo popolo, una volta che l’adorazione prescritta nella legge data da Dio a Israele non era più richiesta? (Colossesi 2:13, 14; Galati 3:24, 25) Il giorno di Pentecoste del 33 E.V. si formò la congregazione cristiana e Dio rese evidente agli osservatori sinceri che era lui a formarla. (Atti 2:1-4, 43-47; Ebrei 2:2-4) Prima ebrei e stranieri che seguivano l’ebraismo, e poi gentili o persone delle nazioni, divennero “un popolo per il suo nome”. Dio ora li considerava “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. — Atti 15:14-18; I Pietro 2:9, 10.

      12 Se foste vissuti in quell’epoca e aveste voluto avere una relazione con Dio, sareste stati indirizzati alla congregazione cristiana. Questo è ciò che accadde all’italiano Cornelio e alla sua famiglia. (Atti 10:1-48) I credenti in tutto il mondo costituivano la congregazione cristiana. (I Pietro 5:9) Tutte le congregazioni locali, che si radunavano in case private o in edifici pubblici, facevano parte di quest’unica congregazione di cui Dio ora si serviva. — Atti 15:41; Romani 16:5.

      In che modo Dio ha organizzato e diretto i cristiani? (13-15)

      13 Essendo un Dio di ordine, Geova stabilì una certa organizzazione nelle congregazioni. Per prestare la necessaria attenzione ai singoli adoratori, nominò degli uomini che prestassero servizio come pastori o sorveglianti. Erano uomini esperti, qualificati, che potevano insegnare la Parola di Dio e addestrare i componenti della congregazione a portare la verità biblica ad altri, per aiutarli nell’importantissima opera di predicare la “buona notizia”. — II Timoteo 2:1, 2; Efesini 4:11-15; Matteo 24:14; Atti 20:28.

      14 Anche in molti altri modi questi sorveglianti si sarebbero resi utili alle congregazioni. Non dovevano comportarsi in modo legalistico o oppressivo. Anzi il loro incarico richiedeva di aiutare amorevolmente gli altri cristiani a rafforzare la loro relazione con Dio. (Atti 14:21-23; I Pietro 5:2, 3) Chiunque aveva problemi poteva rivolgersi a quegli anziani spirituali per ricevere benevolo aiuto scritturale. (Giacomo 5:13-16; Isaia 32:1, 2) Poiché i cristiani erano imperfetti, a volte potevano sorgere difficoltà nelle congregazioni. I sorveglianti dovevano essere desti ad aiutare i compagni di fede, e vigilare che qualcuno non mettesse in pericolo la spiritualità della congregazione. — Filippesi 4:2, 3; II Timoteo 4:2-5.

      15 Le congregazioni ricevevano le necessarie istruzioni da un corpo direttivo cristiano di cui facevano parte gli apostoli e gli anziani della congregazione di Gerusalemme. Essi studiavano e risolvevano le questioni sottoposte loro dalle congregazioni. Inoltre il corpo direttivo mandava rappresentanti a visitare le congregazioni. — Atti 15:1-3.

      Che importanza dovrebbe avere per voi il modo in cui Dio si rivolge ai cristiani? (16)

      16 Geova Dio si rivolge ancora al suo popolo come gruppo congregato. In tutta la terra ci sono migliaia di congregazioni dei testimoni di Geova. Se volete unirvi all’adorazione che Dio approva, prestate ascolto alla sua esortazione a radunarvi insieme ad altri cristiani:

      “Consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, . . . ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Ebrei 10:24, 25.

      ADORIAMO DIO CON TUTTA L’ANIMA

      Cosa dovrebbe spingerci a fare l’amore verso Dio? (17-19)

      17 È bene riflettere su tutto quello che Geova Dio ha fatto per voi. Da lui avete la vita e quello che occorre ogni giorno per sostenerla. Soprattutto, Dio ha mandato suo Figlio sulla terra a morire in sacrificio. Quella è stata un’espressione del profondo amore di Dio, amore che è sicuro e costante. (Romani 5:8; 8:32, 38, 39) In tal modo Dio ha reso possibile avere il perdono dei peccati e la prospettiva della vita eterna nella felicità. — Giovanni 3:17; 17:3.

      18 Come risponderemo al suo amore? Certo non vorremo voltare le spalle a Dio e al suo amore. L’apostolo Pietro esortava:

      “Pentitevi, perciò, e convertitevi affinché i vostri peccati siano cancellati, onde vengano . . . stagioni di ristoro”. — Atti 3:19.

      19 Tutti dobbiamo ‘pentirci’, perché tutti abbiamo peccato e siamo venuti meno alle norme di Dio con la nostra condotta, le nostre parole e i nostri pensieri. (Romani 2:4; 7:14-21; Giacomo 3:2) Pentirci significa riconoscere di essere peccatori e provare dispiacere per non aver vissuto in piena armonia con la volontà di Geova. Sono questi i sentimenti che provate? Poi dobbiamo ‘convertirci’, cambiare modo di vivere, sforzandoci d’ora in poi di rispecchiare le qualità di Geova e di fare ogni cosa come vuole lui. In tal modo possiamo confidare che Dio ci perdonerà e ci accoglierà. — Salmo 103:8-14; II Pietro 3:9.

      Perché il battesimo è un passo importante, e che cosa simboleggia? (20, 21)

      20 Riconoscendo che Gesù ci ha dato un modello perché potessimo seguire le sue orme servendo Dio, dovremmo sforzarci di imitare il suo esempio. (I Pietro 2:21) Ebrei 10:7 ci dice qual era l’atteggiamento di Gesù: “Ecco, io vengo . . . per fare, o Dio, la tua volontà”. Similmente l’amore e la riconoscenza che proviamo per Dio dovrebbero spingerci a dedicargli la nostra vita, per fare con tutta l’anima la sua volontà. Naturalmente continueremo a mangiare, dormire, aver cura della nostra famiglia ed amarla, godere piacevoli svaghi e partecipare in altri modi alle normali attività della vita. Ma dedicare la nostra vita a Dio significa che la sua volontà e la sua adorazione dovrebbero avere primaria importanza, e che, ovunque ci troviamo e qualunque cosa facciamo, ci sforzeremo sinceramente di mettere in pratica i consigli di Dio e di seguire l’esempio di Gesù. — Colossesi 3:23, 24.

      21 Le Scritture indicano chiaramente che la persona che dedica la propria vita a Dio dovrebbe manifestarlo pubblicamente facendosi battezzare. Gesù disse ai suoi seguaci:

      “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. — Matteo 28:19, 20.

      Se quelli che vengono battezzati devono aver studiato la Parola di Dio ed essere diventati discepoli di Cristo, certo non possono essere bambini. Inoltre il battesimo, in simbolo della loro dedicazione a Dio, dev’essere un’immersione totale in acqua, come Gesù fu battezzato nel Giordano. — Marco 1:9-11; Atti 8:36-39.

      Avete dedicato la vita a Dio, e desiderate essere battezzati? In tal caso, cosa significherà questo per voi? (22-24)

      22 Diventando discepoli battezzati di Cristo godrete la vita piena e felice del vero cristianesimo. Non è una vita regolata da infiniti comandi e divieti. Anzi è una vita di soddisfacente progresso. Potete migliorare costantemente la vostra percezione spirituale e l’applicazione della Parola di Dio, seguendo sempre meglio l’esempio di Gesù. — Filippesi 1:9-11; Efesini 1:15-19.

      23 Seguendo la via cristiana sarete sempre più convinti che presto Dio distruggerà ogni malvagità, e farà posto a ‘nuovi cieli e nuova terra in cui dimorerà la giustizia’. E questo sarà un maggior incentivo a sviluppare la personalità cristiana e a seguire la via della vita che vi permetterà di trovare posto in quel nuovo ordine avvenire. (Efesini 4:17, 22-24) L’apostolo Pietro fu ispirato a scrivere:

      “Capite bene quello che dovete fare. Comportatevi da uomini consacrati a Dio, che vivono alla sua presenza. . . . In attesa di questi avvenimenti, fate in modo che Dio vi trovi in pace, senza difetti e senza colpe”. — II Pietro 3:11-14, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.

      24 Che benedizione quando l’intera vita di una persona è una dimostrazione che adora Geova Dio! Anche se oggi molti vivono solo per se stessi e cercano egoisticamente tutti i piaceri che possono, voi potete vivere e adorare il vero Dio come vuole lui. Questo è il miglior modo di vivere.

  • Che genere di vita volete vivere?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 20

      Che genere di vita volete vivere?

      Perché quello di fare le cose come vuole Dio è il miglior modo di trovare la felicità? (1-3)

      COSA rispondereste se qualcuno vi chiedesse: ‘Come si può trovare oggi la felicità?’ Potreste dire con convinzione: ‘Per avere una vita piena, felice e duratura, fa ogni cosa come vuole Dio!’

      2 Nei capitoli precedenti abbiamo considerato che il Creatore esiste veramente, che nella Bibbia fornisce le informazioni e la guida di cui tutti abbiamo bisogno, e che oggi è pratico seguire la sua Parola. Vivendo come veri cristiani saremo aiutati a superare problemi come quello della tensione e della solitudine. Lasciandoci guidare dalla Bibbia possiamo evitare penosi problemi causati da ubriachezza, immoralità, disonestà e altri vizi. (Proverbi 4:11-13) E adottando il punto di vista della Bibbia sul denaro potremo essere più contenti e ‘afferrare fermamente la vera vita’. — I Timoteo 6:19.

      3 Quando prestiamo ascolto a quanto dice il Creatore, la nostra vita acquista maggior senso. Comprendiamo perché Dio ha permesso la malvagità e la sofferenza. E poiché negli avvenimenti odierni vediamo l’adempimento di profezie bibliche, ci rendiamo conto di vivere negli “ultimi giorni” del presente sistema di cose malvagio. (II Timoteo 3:1-5) Ciò significa che presto Dio eliminerà tutti i regni umani la cui storia è fatta di corruzione politica ed eserciti sostenuti da gravose tasse. (Daniele 2:44; Rivelazione 16:14, 16) Così Dio porrà fine al succedersi dei tentativi umani di governare la terra e dirigerà il genere umano superstite mediante il suo regno celeste. — Rivelazione 11:17, 18; 21:1-4.

      È QUESTO CHE VOLETE?

      Perché dobbiamo decidere se vogliamo essere amici del mondo o amici di Dio? (4-6)

      4 Quasi tutti diremmo: ‘Sarebbe magnifico vivere nel paradiso in mezzo a persone amorevoli e timorate di Dio’. (Isaia 11:9) Ma per far questo il nostro amore per la giustizia e il nostro desiderio di conformarci alle norme di Dio devono essere abbastanza forti da determinare ora l’indirizzo generale della nostra vita. (Matteo 12:34; 15:19) È quanto volete veramente? A questo proposito, il discepolo Giacomo fu ispirato a scrivere ai cristiani:

      “Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò VUOL essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. — Giacomo 4:4.

      5 Giacomo sottolineò inoltre che “la forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio” richiede di “mantenersi senza macchia dal mondo”. (Giacomo 1:27) Dovremmo sforzarci di farlo. Naturalmente, poiché i cristiani vivono in mezzo alla violenza e alla corruzione del mondo, ai suoi intrighi immorali, alla politica e al nazionalismo, non è facile esserne estranei al cento per cento. Anche il cristiano più devoto può fare un passo falso o commettere errori pur cercando di evitare di macchiarsi di un comportamento mondano. Per questo i cristiani devono sforzarsi di migliorare. (Colossesi 3:5-10) Ma il punto è: cosa vogliamo?

      6 Per fare un esempio, potremmo immaginare due uomini che stanno pranzando. Uno inavvertitamente si macchia di sugo la cravatta. L’altro prende la propria cravatta e deliberatamente la immerge nel sugo; vuole così. A chi assomigliamo? Con quello da cui ci lasciamo influenzare e con quello che decidiamo di fare, dimostriamo di voler essere amici del mondo? o amici di Dio?

      In quali modi si potrebbe manifestare di voler essere amici del mondo? (7, 8)

      7 L’amicizia del mondo si rispecchia in molti modi. Alcuni sono così attaccati alla famiglia o ai vicini che li seguono al punto di fare cose che sanno Dio disapprova, come celebrazioni non scritturali, eccessi nel bere, scherzi osceni o pregiudizi razziali. (I Pietro 4:3, 4; Efesini 5:3-5; Atti 10:34, 35) Se vogliamo piacere a Dio, la sua approvazione sarà più importante di quella dei nostri parenti. — Luca 14:26, 27; 11:23.

      8 Anche la scelta degli svaghi può indicare se vogliamo essere amici del mondo. I primi cristiani non avrebbero mai assistito a brutali combattimenti di gladiatori o a spettacoli immorali. Che dire di noi oggi? Dovremmo riflettere sui nostri gusti in quanto a sport, programmi televisivi, pellicole cinematografiche o letture. Se ci accorgiamo di lasciarci condizionare al punto di volere quello che Dio sconsiglia, dobbiamo lavorare per modificare i nostri gusti. L’attrazione del mondo può influenzare anche ragazzi cresciuti in famiglie cristiane e cristiani che hanno studiato la Bibbia per molto tempo.

      Che importanza ha per noi determinare cosa vogliamo realmente? (9-12)

      9 L’amicizia di Dio e l’amicizia del mondo sono questione di vita o di morte. (I Giovanni 2:15-17) Non possiamo tenere il piede in due staffe più di quanto chi si trova a un bivio non possa incamminarsi in due direzioni opposte.

      10 All’epoca di Elia alcuni ebrei subirono l’influenza dell’adorazione di Baal da parte delle nazioni circostanti. Pur avendo una certa relazione col vero Dio, Geova, non erano completamente fedeli a lui. Elia disse che ‘zoppicavano su due differenti opinioni’. Dovevano decidere se volevano esser fedeli a Geova e alle sue vie o no. Da tale scelta dipendeva la vita o la morte. — I Re 18:21-40; Deuteronomio 30:19, 20.

      11 Non possiamo rimandare di decidere quello che vogliamo veramente. Nel I secolo E.V. l’apostolo Pietro esortò i cristiani a ‘tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’ in cui sarebbe stata eliminata la malvagità dalla terra. Tale senso d’urgenza si doveva riflettere in “santi atti di condotta e opere di santa devozione”, inclusa l’entusiastica proclamazione del messaggio cristiano. (II Pietro 3:11, 12) Mentre alcuni cristiani vivevano un’esemplare vita coniugale, altri preferirono non sposarsi per poter prestare ‘costante attenzione al Signore senza distrazione’. — I Corinti 7:29-35.

      12 Se il genere di vita che i cristiani volevano vivere era importante nel I secolo, quanto la cosa è più seria ora! Ci rendiamo conto che il regno di Dio governa già in cielo e che rimane solo “un breve periodo di tempo” prima che, mediante Cristo, Dio frantumi le nazioni e leghi Satana il Diavolo. (Rivelazione 12:12; 19:11–20:2) È dunque tempo di decidere che genere di vita vogliamo vivere.

      IL GENERE DI VITA CHE DIO OFFRIRÀ

      Che genere di vita Dio offrirà nel nuovo ordine? (13-18)

      13 Il genere di vita che scegliamo ora determinerà se potremo godere il genere di vita che Dio offrirà nel futuro nuovo ordine.

      14 È facile pensare per prima cosa alle molte benedizioni fisiche del paradiso ristabilito. Nel paradiso originale, Adamo ed Eva avevano abbondante cibo nutriente. (Genesi 2:9, 16) Quindi nel nuovo ordine ci sarà cibo buono e sano in abbondanza. — Salmo 72:16; 67:6.

      15 Adamo ed Eva godevano buona salute, perché Dio li aveva creati perfetti. Questo sottolinea la certezza che ci dà la Bibbia che nel nuovo ordine malattie, pene provocate dall’infermità e lacrime di dolore saranno cose del passato. (Rivelazione 21:1-4) Il genere umano riacquisterà la perfezione fisica.

      16 Non essendo più impediti da problemi e dalla morte, uomini e donne avranno la gioia di poter approfondire molti campi della cultura e dell’esperienza. Potrete esprimere appieno i vostri talenti, svilupparne altri che non immaginavate neanche di avere. Cucinare, costruire case, fabbricare mobili, decorare ambienti, coltivare piante, suonare strumenti musicali, confezionare abiti, studiare i vasti campi dello scibile. . . . Potreste continuare all’infinito a elencare le cose interessanti e utili che sarete in grado di fare. Una volta Geova disse: “I miei eletti useranno appieno l’opera delle loro proprie mani”. — Isaia 65:22.

      17 Inoltre la Bibbia dice che nel giardino di Eden gli animali si nutrivano della vegetazione. (Genesi 1:30) Quindi potete aspettarvi che Dio farà in modo che gli animali non siano più feroci o pericolosi; saranno in pace fra loro e con gli esseri umani. Sia i bambini che gli adulti ne godranno appieno la compagnia. — Confronta Isaia 11:6-8; 65:25; Osea 2:18.

      18 Ma la Bibbia non scende nei particolari descrivendo tutte le benedizioni materiali del nuovo ordine. Geova, il nostro Creatore, conosce le nostre necessità. La Bibbia assicura, parlando di Dio: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”. — Salmo 145:16.

      Quali sono le più importanti benedizioni promesse nel paradiso ristabilito? (19, 20)

      19 Le Scritture giustamente danno risalto non alla prosperità o alle benedizioni materiali, ma alle condizioni mentali e spirituali che contribuiranno alla felicità nel paradiso ristabilito. Per esempio, possiamo aspettarci le condizioni così descritte:

      “L’opera della vera giustizia deve divenire pace; e il servizio della vera giustizia, quiete e sicurtà a tempo indefinito. E il mio popolo deve dimorare in un pacifico luogo di dimora e in residenze piene di fiducia e in indisturbati luoghi di riposo”. — Isaia 32:17, 18.

      20 Si deve ammettere che anche se avessimo buona salute, una bella casa e cibo in abbondanza, non potremmo essere veramente contenti se fossimo circondati da conflitti, tensione, gelosia e ira. (Proverbi 15:17; 21:9) Ma coloro a cui Dio permetterà di vivere nel futuro paradiso si saranno coscienziosamente impegnati per vincere tali debolezze umane. Formeranno una famiglia mondiale di cristiani che coltivano i frutti dello spirito di Dio, fra cui amore, pace, benignità e padronanza di sé. (Galati 5:19-23) Si sforzeranno sinceramente di avere una personalità in armonia con la personalità di Geova. — Efesini 4:22-24.

      VIVIAMO PER LODARE GEOVA E AVERE IL SUO FAVORE

      Come possiamo trovare vera felicità? (21-24)

      21 Le predette benedizioni materiali e spirituali ci danno ragione di aspettare ansiosamente il nuovo ordine. Ma se queste fossero le ragioni principali per adorare Dio e vivere una vita cristiana, in un certo senso saremmo come l’attuale generazione egocentrica che si preoccupa soprattutto di quello che personalmente vuole avere e può avere.

      22 Dovremmo piuttosto coltivare il desiderio di vivere una vita cristiana — ora e in futuro — perché Dio lo vuole. Lui dovrebbe essere al primo posto, non noi. Gesù ha indicato quale dovrebbe essere il nostro modo di pensare, dicendo: “Vengo . . . per fare, o Dio, la tua volontà”, e: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. (Ebrei 10:7; Giovanni 4:34) La riconoscenza per quanto Dio ha fatto dovrebbe spingerci a metterlo al primo posto. — Romani 5:8.

      23 Appropriatamente la Bibbia non attribuisce primaria importanza alla nostra salvezza e alle benedizioni che possiamo ricevere. Piuttosto dà risalto alla rivendicazione del nome di Dio e alla correttezza di lodare Dio per quello che è e per quello che ha fatto. Davide scrisse:

      “Ti esalterò, o mio Dio il Re, e benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. Geova è grande e da lodare assai, e la sua grandezza è imperscrutabile. Del glorioso splendore della tua dignità e delle cose delle tue meravigliose opere farò per certo la mia occupazione”. — Salmo 145:1, 3, 5.

      24 Gesù e Davide misero Dio al primo posto nella loro vita e lo lodarono attivamente. Dobbiamo farlo anche noi. Se uniamo questo al pratico modo di vivere cristiano, avremo trovato la vera felicità, presente e futura.

      [Immagine a pagina 189]

      Avrete tempo di sviluppare ed esprimere appieno i vostri talenti

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