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  • Perché ci ammaliamo e moriamo?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 11

      Perché ci ammaliamo e moriamo?

      Perché malattie e morte costituiscono un enigma? (1, 2)

      PER quanto uno abbia cura della propria salute, lo stesso invecchia, si ammala e infine muore. Nessuno può evitarlo. Non ci riuscirono neanche uomini devoti a Dio. (I Re 1:1; 2:1, 10; I Timoteo 5:23) Perché mai?

      2 Le cellule del nostro corpo sembrano avere la proprietà di rinnovarsi molto più a lungo di quanto non avviene ora, e il nostro cervello ha più capacità di quanta ne potremmo usare in molte vite. Perché, se non siamo destinati a usare tali capacità? In realtà gli scienziati non sono in grado di spiegare perché invecchiamo, ci ammaliamo e moriamo. Ma la Bibbia lo spiega.

      LA CAUSA DI MALATTIE E MORTE

      Come mai siamo soggetti a malattie e morte? (3-5)

      3 L’apostolo Paolo ci mette sulla giusta strada dicendo: “In Adamo tutti muoiono”. (I Corinti 15:21, 22) Paolo si riferisce al racconto biblico di Adamo ed Eva, racconto di cui Gesù Cristo confermò l’accuratezza. (Marco 10:6-8) Il Creatore aveva posto la prima coppia in una dimora paradisiaca, con la felice prospettiva di una vita senza fine in armonia con la sua volontà. Da vari alberi e altra vegetazione traevano abbondante cibo salutare. Inoltre Adamo ed Eva erano esseri umani perfetti. La loro mente e il loro corpo erano senza difetto, e non c’era ragione che si deteriorassero, come accade ora. — Deuteronomio 32:4; Genesi 1:31.

      4 Una sola cosa era vietata a quella prima coppia umana. Dio aveva detto: “In quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morrai”. (Genesi 2:17) Rispettando questa limitazione avrebbero riconosciuto l’autorità di Dio di determinare cosa è bene e cosa è male per gli esseri umani. Invece essi stabilirono le proprie norme del bene e del male. (Genesi 3:6, 7) Disubbidendo all’esplicito comando di Dio, commisero quello che la Bibbia chiama “peccato”. Sia in ebraico che in greco “peccare” significa “mancare [il segno]”. Adamo ed Eva mancarono il segno cioè difettarono della perfetta ubbidienza. Non riflettevano più la perfezione di Geova, e si attirarono la giusta condanna di Dio. — Luca 16:10.

      5 Il peccato di Adamo ed Eva si ripercosse sia su di loro che su di noi. Ma cosa c’entriamo noi? Ebbene, Dio non li giustiziò immediatamente. Tenendo conto di tutto ciò che vi era implicato, Geova permise alla prima coppia di generare figli. Ma Adamo ed Eva non erano più perfetti; quando peccarono cominciarono a degenerare fisicamente e mentalmente. Perciò non poterono avere figli perfetti. (Giobbe 14:4) Tale situazione potrebbe esser paragonata a quella di una coppia d’oggi che abbia un difetto genetico che si trasmette ai figli. Noi abbiamo ereditato il difetto del peccato, perché tutti discendiamo da quella prima coppia imperfetta. Paolo spiega: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato”. — Romani 5:12; Salmo 51:5.

      Perché la soluzione è nelle mani di Dio? (6, 7)

      6 La situazione era disperata? La storia e la Bibbia confermano che se fosse dipeso dagli uomini lo sarebbe stata. Non siamo in grado di purificarci dalla macchia del peccato né di liberarci dalla condanna di Dio. Perché fosse possibile una liberazione, doveva essere Dio a provvederla. La sua legge era stata infranta, perciò doveva essere Lui a determinare come si poteva soddisfare la giustizia perfetta e provvedere una liberazione. Geova Dio mostrò immeritata benignità provvedendo alla liberazione della progenie di Adamo ed Eva, noi compresi. La Bibbia spiega qual è il provvedimento e come possiamo trarne beneficio.

      7 Questi brani ci danno lo spunto per capire la questione:

      “Dio ha tanto amato il mondo [del genere umano] che ha dato il suo unigenito Figlio, onde chiunque esercita fede in lui non sia distrutto ma abbia vita eterna”. — Giovanni 3:16.

      “Il Figlio dell’uomo [Gesù] non è venuto per esser servito, ma per servire e per dare la sua anima come riscatto in cambio di molti”. — Marco 10:45.

      “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ed è come gratuito dono che son dichiarati giusti per sua immeritata benignità con la liberazione mediante il riscatto pagato da Cristo Gesù. Dio lo ha stabilito come offerta [per coprire il peccato] mediante la fede nel suo sangue”. — Romani 3:23-25.

      COS’È “IL RISCATTO”?

      Come è stato provveduto un riscatto? (8-11)

      8 Due di questi versetti menzionano un “riscatto”. Questo, fondamentalmente, è un prezzo pagato per mettere in libertà un prigioniero. (Isaia 43:3) Spesso sentiamo usare la parola riferita alla somma versata per liberare la vittima di un rapimento. Nel nostro caso, il prigioniero è il genere umano. Adamo ci vendette schiavi al peccato, con conseguenti malattie e morte. (Romani 7:14) Quale cosa di valore poteva redimere l’umanità e offrirci la prospettiva di una vita libera dagli effetti del peccato?

      9 Ricordate che la Bibbia dice che Gesù ‘ha dato la sua vita come riscatto’. (Marco 10:45) Da questo possiamo capire che era necessaria una vita umana. Peccando Adamo aveva perso la vita umana perfetta. Per dare al genere umano la possibilità di riacquistare la vita nella perfezione ci voleva un’altra vita umana perfetta per compensare o ricomprare quello che Adamo aveva perduto. Questo spiega perché nessun imperfetto discendente di Adamo poteva provvedere il riscatto. Come dice il Salmo 49:8, 9: “Nessuno può riscattare se stesso, o dare a Dio il suo prezzo. Per quanto si paghi il riscatto di una vita, non potrà mai bastare”. — La Bibbia di Gerusalemme.

      10 Per provvedere il prezzo di riscatto, Dio mandò dal cielo il suo perfetto Figlio spirituale perché nascesse come essere umano. Un angelo spiegò alla casta vergine Maria come Dio avrebbe assicurato che Gesù avesse una nascita perfetta: “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. E per questa ragione quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. (Luca 1:35; Galati 4:4) Gesù, non avendo un padre umano imperfetto, non aveva peccato ereditario. — I Pietro 2:22; Ebrei 7:26.

      11 Dopo esser vissuto come uomo in pieno accordo con la volontà di Dio, Cristo cedette la sua vita umana perfetta. Era una vita come quella di Adamo quando fu creato, quindi Gesù divenne un “riscatto corrispondente per tutti”. (I Timoteo 2:5, 6; I Corinti 15:45) Sì, pagò “per tutti” il prezzo per acquistare l’intera famiglia umana. Perciò la Bibbia dice che siamo stati “comprati a prezzo”. (I Corinti 6:20) Dio, per mezzo della morte di Gesù, pose così la base per poter neutralizzare ciò che aveva fatto Adamo sottoponendo il genere umano a peccato, malattie e morte. Questa verità può contribuire a rendere felice la nostra vita.

      COME POSSONO ESSERE PERDONATI I NOSTRI PECCATI?

      Su quale base i nostri peccati possono essere perdonati? (12-17)

      12 È magnifico sapere dalla Bibbia che Gesù ha pagato il prezzo del riscatto. Ma c’è ancora qualche cosa che ci può impedire di avere l’approvazione e la benedizione di Dio. Personalmente siamo peccatori. Molte volte ‘manchiamo il segno’. Paolo aveva scritto: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Romani 3:23) Cosa si può fare? Come possiamo essere ben accetti al nostro giusto Dio, Geova?

      13 Certo non ci potremmo attendere l’approvazione di Dio se continuassimo a seguire una condotta che sappiamo contraria alla sua volontà. Dobbiamo pentirci sinceramente della condotta, delle parole e dei desideri errati, e poi sforzarci di seguire le sue norme esposte nella Bibbia. (Atti 17:30) Tuttavia i nostri peccati — passati e presenti — esigono una riparazione. Il sacrificio di riscatto di Gesù ci viene in aiuto in questo. Paolo ce lo indica, scrivendo che Dio ‘ha stabilito Gesù come offerta per coprire il peccato mediante la fede nel suo sangue’. — Romani 3:24, 25.

      14 L’apostolo si riferiva a qualche cosa che Dio aveva predisposto molto tempo prima e che doveva raffigurare o additare Cristo. Nell’antico Israele venivano offerti regolarmente a favore del popolo sacrifici animali per i peccati. E i singoli, in speciali casi di trasgressione, potevano fare offerte per la colpa. (Levitico 16:1-34; 5:1-6, 17-19) Dio accettava quei sacrifici cruenti come espiazione o compensazione per i peccati umani. Ma questo non poteva recare liberazione durevole, infatti la Bibbia dice che “non è possibile che il sangue di tori e di capri tolga i peccati”. (Ebrei 10:3, 4) Comunque, questi aspetti dell’adorazione che riguardavano sacerdoti, templi, altari e offerte erano “un’illustrazione” o “un’ombra delle buone cose avvenire” che riguardano il sacrificio di Gesù. — Ebrei 9:6-9, 11, 12; 10:1.

      15 La Bibbia ne spiega l’importanza per ottenere il perdono, dicendo: “Mediante lui abbiamo la liberazione per riscatto per mezzo del suo sangue [di Gesù], sì, il perdono dei nostri falli”. (Efesini 1:7; I Pietro 2:24) Quindi, oltre a provvedere il riscatto, la sua morte può coprire i nostri peccati; i nostri peccati possono essere perdonati. Ma dobbiamo fare qualche cosa. Essendo stati acquistati, “comprati a prezzo” mediante il riscatto di Cristo, dobbiamo essere disposti a riconoscere Gesù come nostro Signore e Proprietario, e ubbidirgli. (I Corinti 6:11, 20; Ebrei 5:9) Quindi, dobbiamo pentirci dei nostri peccati e aver fede nel sacrificio di Gesù nostro Signore.

      16 Così facendo, per essere perdonati non dobbiamo aspettare finché Dio non libererà il genere umano da tutti gli effetti del peccato, e non porrà fine a malattie e morte. Le Scritture parlano di tale perdono come di qualcosa di cui possiamo godere fin d’ora, il cui risultato è una coscienza pulita davanti a Dio. — I Giovanni 2:12.

      17 Il sacrificio di Gesù dovrebbe quindi avere ogni giorno per noi un significato molto personale. Grazie a ciò Dio può perdonare gli errori che commettiamo. L’apostolo Giovanni spiega: “Vi scrivo queste cose affinché non commettiate peccato. Eppure, se qualcuno commette peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre, Gesù Cristo, il giusto”. (I Giovanni 2:1; Luca 11:2-4) Questa è una dottrina biblica fondamentale ed è essenziale alla nostra felicità eterna. — I Corinti 15:3.

      COSA FARETE?

      Qual è la vostra reazione a ciò che Dio e Gesù hanno fatto? (I Giovanni 4:9-11) (18-21)

      18 Qual è la vostra reazione a quello che la Bibbia dice circa la causa di malattie e morte, il riscatto e il provvedimento per il perdono mediante Gesù Cristo? Uno potrebbe afferrare questi particolari mentalmente senza che gli tocchino il cuore e influiscano sulla sua vita. Ma dobbiamo fare qualcosa di più.

      19 Riconosciamo l’amore di Dio nel provvedere il riscatto? L’apostolo Giovanni scriveva: “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figlio”. (Giovanni 3:16) Ricordate che gli esseri umani erano peccatori, estraniati da Dio. (Romani 5:10; Colossesi 1:21) Rinuncereste a chi vi è più caro a favore di persone che abbiano mostrato poco o nessun interesse per voi? Eppure Geova fece venire sulla terra il suo Figlio puro e fedele, il Primogenito diletto, a subire oltraggi, vergogna e morte per liberare il genere umano. Questo spinse Paolo a scrivere: “Dio ci raccomanda il suo proprio amore in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo morì per noi”. — Romani 5:8.

      20 Anche il Figlio mostrò amore. Quando venne il momento, si umiliò volontariamente per diventare uomo. Servì esseri umani imperfetti, ammaestrandoli e sanandoli. E, benché innocente, non si sottrasse agli scherni, alla tortura e a una morte vergognosa per mano dei nemici della verità. Sarete aiutati ad apprezzare tutto questo trovando il tempo di leggere la storia del tradimento, del processo, degli insulti e dell’esecuzione subiti da Gesù, riportata in Luca da 22:47 a 23:47.

      21 Quale sarà la vostra reazione? Certo nessuno dovrebbe permettersi di accettare l’amorevole provvedimento del riscatto come una scusa per tenere una condotta sbagliata. Questo significherebbe venir meno al suo scopo, e potrebbe anche indurre a commettere un peccato imperdonabile. (Ebrei 10:26, 29; Numeri 15:30) Invece, dovremmo sforzarci di vivere in modo da rendere onore al nostro Creatore. E la fede nel meraviglioso provvedimento preso per mezzo del Figlio suo dovrebbe spingerci a parlarne ad altri, per aiutarli a riconoscere come anch’essi possono trarne beneficio. — Atti 4:12; Romani 10:9, 10; Giacomo 2:26; II Corinti 5:14, 15.

      Quale prospettiva ci apre il perdono dei peccati? (22)

      22 Quando era sulla terra Gesù Cristo disse che poteva accordare da parte di Dio il perdono dei peccati. Alcuni nemici lo criticarono per questo. Gesù ne diede dimostrazione guarendo un paralitico. (Luca 5:17-26) Quindi, proprio come il peccato ha prodotto effetti fisici sul genere umano, il perdono dei peccati può recare benefici. È importante saperlo. Quello che Gesù fece sulla terra dimostra che Dio può porre fine a malattie e morte. Ciò è in armonia con quanto disse Gesù Cristo stesso, cioè che Geova Dio diede suo Figlio affinché chi ha fede possa avere “vita eterna”. (Giovanni 3:16) Ma come? Quando? E che dire dei nostri cari che sono morti?

      [Riquadro a pagina 103]

      Isaac Asimov, autore di opere di divulgazione scientifica, ha spiegato che le molecole di RNA presenti nel cervello umano provvedono “un archivio perfettamente in grado di accogliere tutta la conoscenza e la memoria che l’essere umano vi possa accumulare, e anche un miliardo di volte di più”. — “Times Magazine” di New York.

      [Immagine a pagina 108]

      I sacrifici compiuti in Israele prefiguravano il sacrificio di riscatto di Gesù

  • La morte non è un nemico invincibile
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 12

      La morte non è un nemico invincibile

      Perché dovremmo essere informati sul “nemico”, la morte? (Giobbe 14:1, 2) (1-3)

      LA MORTE è nemica della vita. Ogni funerale sembra dimostrare che la morte regna in modo ineluttabile. (Romani 5:14) Certi alberi vivono più di 1.000 anni; certi pesci, 150 anni; eppure l’uomo vive solo 70 o 80 anni prima che sopraggiunga la morte. — Salmo 90:10.

      2 A ragione la Bibbia presenta la morte come un nemico. Anche se l’uomo sembra avere un innato desiderio di vivere e di imparare all’infinito, e nonostante quello che sa, le capacità che ha, l’alta stima in cui è tenuto da amici e parenti, la morte lo reclama. (Ecclesiaste 3:11; 7:2) Quasi tutti, convenendo che la morte è un nemico, cercano disperatamente di rimandarne la vittoria. Altri cercano freneticamente di trarre dalla vita tutto il piacere che possono prima di arrendersi.

      3 Tuttavia, nel corso della storia, molti hanno creduto che ci sia vita dopo la morte. Il filosofo greco Platone insegnava che abbiamo un’anima immortale che sopravvive al corpo. Ma l’abbiamo? Un certo interesse hanno suscitato recenti storie di persone ritenute morte, che sono state riportate in vita e poi hanno descritto quello che avevano ‘visto nell’aldilà’. I morti sono dunque vivi in qualche posto? Si può vincere la morte?

      PRIMA VITTORIA DELLA MORTE

      Come mai la morte si è estesa al genere umano? (4, 5)

      4 La Bibbia spiega che gli esseri umani sono stati creati per vivere, non per morire. Dio aveva posto Adamo ed Eva in un bel giardino dove potevano godere la vita. Uno degli alberi l’aveva chiamato “albero della vita”. Probabilmente se Adamo ed Eva gli avessero dimostrato riconoscenza e lealtà, Dio avrebbe permesso loro di mangiare di quell’albero, per indicare che concedeva loro la vita eterna. (Genesi 1:30; 2:7-9) Ma Adamo ed Eva preferirono disubbidire a Dio. Il peccato attirò su di loro la condanna a morte. — Genesi 3:17-19

      5 Per capire se la morte è davvero un nemico invincibile, dobbiamo esaminare il risultato della vittoria conseguita dalla morte su Adamo ed Eva. “Morirono” completamente? O tale “morte” fu solo una transizione a un genere di vita diverso?

      Cosa significò la “morte” per Adamo? (6, 7)

      6 Dopo che Adamo ebbe stoltamente peccato, Geova mantenne la sua parola giusta e retta. Infatti disse ad Adamo:

      “Col sudore della tua faccia mangerai il pane finché tornerai alla terra, poiché da essa sei stato tratto. Poiché polvere sei e in polvere tornerai”. — Genesi 3:19.

      Cosa significò per Adamo e cosa significa oggi?

      7 Il precedente racconto della creazione di Adamo ci dice: “Dio formava l’uomo dalla polvere della terra e gli soffiava nelle narici l’alito della vita, e l’uomo divenne un’anima vivente”. (Genesi 2:7) Pensate cosa vuol dire. Prima che Dio lo creasse dalla polvere, Adamo non c’era. Perciò, quando morì e tornò alla polvere, Adamo non c’era più. — Genesi 5:3-5.

      I MORTI SONO COSCIENTI?

      Come potreste spiegare a qualcuno, dalla Bibbia, se i morti sono consci? (8-11)

      8 Molti potrebbero sorprendersi all’idea che una volta morto Adamo non esisteva più. Eppure la dichiarata pena del peccato — la morte e il ritorno di Adamo alla polvere — non faceva pensare che la vita continuasse. La morte è l’opposto della vita, sia per l’uomo che per la bestia. Entrambi hanno lo stesso “spirito” o forza vitale. Infatti la Bibbia osserva:

      “C’è un’eventualità circa i figli del genere umano e un’eventualità circa le bestie, e hanno la stessa eventualità. Come muore l’uno, così muore l’altro; e tutti hanno un solo spirito, così che non c’è nessuna superiorità dell’uomo sulla bestia . . . Tutti son venuti dalla polvere, e tutti tornano alla polvere”. — Ecclesiaste 3:19, 20.

      9 Allora i morti non pensano né sentono? Ecclesiaste 9:4, 5 risponde: “Un cane vivo è meglio che un leone morto. Poiché i viventi sono consci che morranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”. Quando uno muore, ‘i suoi pensieri periscono’, non è più in grado di sentire o agire. — Salmo 146:3, 4; 31:17.

      10 Poiché la Bibbia ci dice che i morti sono inconsci e non provano sensazione alcuna, vuol dire che la morte pone fine a pene e sofferenze. Giobbe, fedele servitore di Dio, lo sapeva. Mentre soffriva di una penosa malattia, disse:

      “Perché non sono morto fin dal seno? . . . Perché due ginocchia mi hanno accolto e perché due mammelle da succhiare? Poiché ora giacerei disteso e tranquillo, dormirei e sarebbe un riposo per me”. — Giobbe 3:11-13, Garofalo.

      11 Ma tutto questo tiene conto dell’anima?

      Secondo la Bibbia, cos’è un’“anima”? (12, 13)

      12 In parole povere, le Scritture insegnano che noi stessi siamo anime. Quanto abbiamo già letto in Genesi 2:7 lo dimostra. Ricordate che Dio formò il corpo dell’uomo dalla polvere. Poi Dio provvide la vita e il respiro necessario per sostenerla. Quale fu il risultato? Secondo la stessa Parola di Dio, l’uomo “divenne un’anima [ebraico: nephesh] vivente”. (Genesi 2:7) Adamo non ricevette un’anima, né giunse ad avere un’anima. Adamo era un’anima. Nell’insegnare questo, tutta la Bibbia è coerente. Molti secoli più tardi l’apostolo Paolo citava Genesi 2:7 quando scrisse: “Il primo uomo Adamo divenne anima [greco: psyché] vivente”. — I Corinti 15:45.

      13 La parola ebraica nephesh e quella greca psyché, che ricorrono in questi versetti, sono tradotte in vari modi. In Ezechiele 18:4 e Matteo 10:28 troverete che, in molte versioni della Bibbia, sono tradotte “anima”. Altrove le stesse parole originali sono tradotte “essere”, “creatura” o “persona”. Queste sono traduzioni valide delle parole originali, e un confronto indica che l’anima è la creatura o persona stessa, non una parte invisibile dell’uomo. Nella lingua originale la Bibbia applica gli stessi termini agli animali, indicando che sono anime o hanno vita come anime. — Genesi 2:19; Levitico 11:46; Rivelazione 8:9.

      L’anima può morire? e con quali conseguenze? (14-16)

      14 Essendo un’anima, Adamo, come chiunque di noi, poteva mangiare, aver fame e sentirsi stanco. Nell’originale ebraico, la Bibbia dice che le anime fanno tutte queste cose. (Deuteronomio 23:24; Proverbi 19:15; 25:25) Nel formulare la legge che vietava agli israeliti di lavorare in un certo giorno, Dio chiarì un altro punto importante circa l’anima: “In quanto a ogni anima che farà qualsiasi sorta di lavoro in questo stesso giorno, io devo distruggere quell’anima di fra il suo popolo”. (Levitico 23:30) Quindi la Bibbia, in questo e in molti altri versetti, spiega che l’anima può morire. — Ezechiele 18:4, 20; Salmo 33:19.

      15 La conoscenza di tali verità bibliche può aiutarci a valutare recenti storie di persone ritenute morte (non essendoci più pulsazioni o attività cerebrale percettibili), che sono state riportate in vita e hanno poi raccontato di essersi librate fuori del corpo. Può darsi che abbiano avuto delle allucinazioni provocate da medicinali o da mancanza di ossigeno nel cervello. Sia questa una spiegazione completa o no, sappiamo con certezza che nessun’anima invisibile ha lasciato il corpo, perché chi è veramente morto è inconscio, non prova alcuna sensazione.

      16 Inoltre, se i morti sono totalmente inconsci e non esiste un’“anima” che lasci il corpo, non esiste neanche un inferno infocato che aspetta le anime dei malvagi, non vi pare? Eppure molte chiese insegnano che i malvagi sono tormentati dopo la morte. Apprendendo la verità circa i morti, alcuni, giustamente turbati, hanno chiesto: ‘Perché la nostra religione non ci ha detto la verità circa i morti?’ Voi che ne pensate? — Confronta Geremia 7:31.

      C’È UN FUTURO PER I MORTI?

      Cosa accade a una persona dopo la morte? (17-20)

      17 Se l’unico futuro che attende i vivi fosse l’incoscienza nella morte, la morte sarebbe davvero un nemico invincibile. Ma la Bibbia spiega che non è così.

      18 L’immediato futuro dopo la morte è la tomba. Nelle lingue in cui è stata scritta la Bibbia c’erano parole che descrivevano il luogo dei morti, la comune tomba del genere umano. In ebraico era Sheol, in greco Hades. Queste parole sono state tradotte in alcune Bibbie “sepolcro”, “fossa” o “inferno”. Indipendentemente da come vengono tradotti, il significato originale di questi termini non è un infocato luogo di sofferenza, ma la tomba di morti inconsci. Infatti leggiamo:

      “Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol [inferi, La Bibbia di Gerusalemme; sepolcro, Martini], il luogo al quale vai”. — Ecclesiaste 9:10.

      L’apostolo Pietro ci assicura che alla sua morte anche Gesù andò nella tomba, nello Sheol, Hades o inferno. — Atti 2:31; confronta Salmo 16:10.

      19 Naturalmente, un morto non è in grado di mutare la propria condizione. (Giobbe 14:12) Allora c’è solo la prospettiva dell’incoscienza nella morte? Per alcuni sì. La Bibbia insegna che quelli che vengono completamente respinti da Dio rimarranno morti per sempre. — II Tessalonicesi 1:6-9.

      20 Gli antichi ebrei credevano che le persone estremamente malvage non avrebbero avuto nessun futuro oltre la morte, perciò non le seppellivano. Anzi ne gettavano i cadaveri in una valle fuori di Gerusalemme dove si tenevano accesi fuochi per distruggere la spazzatura. Era la Valle di Innom o Geenna. Prendendo lo spunto da questa consuetudine, Gesù usò la Geenna come simbolo di completa distruzione senza alcuna prospettiva futura. (Matteo 5:29, 30) Per esempio, disse:

      “Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima [o prospettiva di vivere come anima]; abbiate timore piuttosto di colui [Dio] che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna”. — Matteo 10:28

      Comunque le parole di Gesù ci danno ragione di sperare che molti che sono morti in futuro vivranno di nuovo, vincendo così la morte.

      VITTORIA MEDIANTE LA RISURREZIONE

      Com’è possibile la vittoria sulla morte? (21, 22)

      21 Dio, con uno dei più importanti atti della storia, risuscitò Gesù Cristo alla vita dopo che era morto da giorni. Gesù divenne una creatura spirituale vivente, come era stato prima di venire sulla terra. (I Corinti 15:42-45; I Pietro 3:18) Dopo esser stato risuscitato Gesù apparì a centinaia di persone. (Atti 2:22-24; I Corinti 15:3-8) Quei testimoni furono pronti a rischiare la vita per difendere la fede nella risurrezione di Gesù. La risurrezione di Gesù dimostra che la morte non è un nemico invincibile. La vittoria sulla morte è possibile! — I Corinti 15:54-57.

      22 Altre vittorie ancora sono possibili sulla morte. Molti torneranno in vita come esseri umani sulla terra. Geova, che non può mentire, ci assicura nella sua Parola “che vi sarà una risurrezione sia dei giusti [persone che hanno conosciuto e fatto la volontà di Dio] che degli ingiusti [coloro che non hanno praticato la giustizia]”. — Atti 24:15.

      Perché il futuro può essere entusiasmante? (23-25)

      23 Possiamo aver fiducia nella capacità di Dio di riportare in vita esseri umani. Gli uomini sono in grado di registrare l’immagine, la voce e particolari atteggiamenti di un individuo su pellicola o nastro magnetico. Non può Dio fare molto di più? La sua memoria ha capacità molto maggiori di qualunque pellicola o nastro magnetico, tanto che può ricreare perfettamente quelli che desidera risuscitare. (Salmo 147:4) Lo ha già dimostrato. La Bibbia riferisce alcuni casi in cui Dio si servì di suo Figlio per riportare in vita esseri umani. Potete leggere due di questi commoventi racconti in Giovanni 11:5-44 e Luca 7:11-17. A ragione gli uomini che adoravano Dio in passato attendevano il momento in cui si sarebbe ricordato di loro e li avrebbe risuscitati. Sarebbe stato come svegliarli da un profondo sonno. — Giobbe 14:13-15.

      24 Quelle risurrezioni dovettero riempire di gioia parenti e amici; ma sconfissero la morte solo temporaneamente, infatti i risuscitati morirono poi di nuovo. Comunque costituiscono una sensazionale anteprima, perché la Bibbia addita una futura “risurrezione migliore”. (Ebrei 11:35) Sarà molto, molto migliore perché quelli che torneranno in vita sulla terra non dovranno più morire. Sarà una vittoria molto più grande. — Giovanni 11:25, 26.

      25 La Bibbia ci dice che Dio può e vuole sconfiggere la morte, e ciò indica senz’altro il suo amorevole interesse per gli esseri umani. Questo dovrebbe aiutarci a capire la personalità di Geova e avvicinarci a lui. Tali verità ci aiutano anche a essere equilibrati, perché ci proteggono dal timore morboso della morte che tormenta molti. Possiamo avere la luminosa speranza di rivedere i nostri cari e parenti morti quando, mediante la risurrezione, sarà sconfitta la morte. — I Tessalonicesi 4:13; Luca 23:43.

      [Riquadro a pagina 117]

      ‘Si noti che nel Nuovo Testamento non troviamo che l’inferno di fuoco faccia parte della predicazione primitiva. Nel Nuovo Testamento ci sono indicazioni che il destino finale di coloro che rifiutano la salvezza offerta da Dio può essere l’annientamento più che la punizione eterna’. — “A Dictionary of Christian Theology”, a cura di Alan Richardson.

      [Immagine a pagina 114]

      POLVERE

      ADAMO

      POLVERE

      [Immagine a pagina 119]

      La risurrezione di Lazzaro dimostra che si può vincere la morte

  • Comunichiamo col reame spirituale
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 13

      Comunichiamo col reame spirituale

      Perché dovremmo voler comunicare col Creatore? (1-3)

      “IL BISOGNO di comunicare è profondo”. Così inizia il capitolo sulla radio del libro Machines. Via radio possiamo comunicare in ogni parte del globo con persone che non abbiamo mai visto, o persino metterci in contatto con astronauti nello spazio.

      2 Le comunicazioni radio fanno ormai parte della nostra vita. Ma molti ignorano o fraintendono un più importante genere di comunicazione: quello col reame spirituale.

      PARLIAMO AL CREATORE

      3 Secoli prima che fosse inventata la radio, il re Davide aveva scritto:

      “Presta orecchio ai miei detti, o Geova . . . Presta attenzione al suono del mio grido d’aiuto, o mio Re e mio Dio, perché io prego te”. — Salmo 5:1, 2.

      Non sembra ragionevole che la massima intelligenza dell’universo possa ‘prestare orecchio’, se lo desidera, a quello che diciamo in preghiera? E non è sensato chiedere aiuto a Dio, che può darci la guida migliore? — Salmo 65:2.

      Cosa è necessario perché le preghiere siano ben accette? (I Pietro 3:12) (4, 5)

      4 Per comunicare via radio sono necessari un apparecchio trasmittente e uno ricevente. Ma cosa occorre per metterci in contatto con Geova in preghiera? Il primo requisito è la fede. “Chi s’accosta a Dio deve credere ch’egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente lo cercano”. (Ebrei 11:6) Inoltre bisogna sintonizzarsi con le vie e le norme morali di Dio. Altrimenti Dio non ascolterà, come una persona retta non ascolterebbe una trasmissione radio che ritiene moralmente ripugnante. — I Giovanni 3:22; Isaia 1:15.

      5 Geova non ha stabilito una rigida formula per pregare. Sia che preghiate ad alta voce o in silenzio, egli può “udire”. Potete pregare in piedi, seduti, in ginocchio o coricati. (I Samuele 1:12, 13; I Re 8:54) Non sono indispensabili parole speciali né un linguaggio religioso. Più importanti sono sincerità e spirito umile. Notate come Gesù illustrò questo in Luca 18:10-14.

      Cosa possiamo imparare dalla Bibbia circa la natura delle nostre preghiere? (6-8)

      6 Singolarmente, in qualsiasi momento possiamo rivolgerci a Geova in preghiera. Comunque gli sono ben accette anche preghiere collettive, come quelle di una congregazione di cristiani. Ascoltando le preghiere nelle adunanze di congregazione, alcuni che non avevano mai pregato hanno imparato a valersi di questo importante mezzo di comunicazione. Anche i gruppi familiari possono e devono pregare insieme. Ne hanno un’opportunità all’ora dei pasti, seguendo l’esempio di Gesù di ringraziare Dio per il cibo che ha reso disponibile. — Marco 8:6.

      7 Forse conoscete qualcuno che ha pregato, ma si lamenta di non esser stato esaudito. Perché? Cristo aveva detto ai suoi seguaci: “Qualunque cosa domanderete al Padre egli ve la darà nel mio nome”. Bisogna rivolgersi a Dio per mezzo di Gesù Cristo, e di nessun altro. La difficoltà potrebbe forse dipendere dal non riconoscere ciò? (Giovanni 16:23, Garofalo; 14:6) Inoltre, cosa intendeva Gesù per “qualunque cosa”? L’apostolo Giovanni spiega che si tratta di “qualunque cosa” che sia ‘in armonia con la volontà di Geova’. Non potremmo certo aspettarci che un Dio giusto accolga preghiere fatte per fini sbagliati, immorali o egoistici. (I Giovanni 5:14, Garofalo) Eppure molti pregano per avere istantanea ricchezza o autorità su altri. Non è dunque meraviglia che Dio non esaudisca tali preghiere. Le richieste per valide necessità personali dovrebbero venire dopo aver chiesto che sia fatta la volontà di Dio sulla terra. — Matteo 6:9-11.

      8 La preghiera ci offre l’opportunità di parlare a Dio come a un padre amorevole, esprimere la nostra gioia, le nostre difficoltà e necessità. Se non lo fate già regolarmente, non rimandate più. Avere una fiduciosa relazione con Dio e poter comunicare con lui in ogni momento vi porterà molta pace mentale e felicità. Potrete aprirgli il vostro cuore, certi che s’interesserà di voi. — Salmo 86:1-6; Filippesi 4:6, 7.

      RISPOSTA DAL REAME SPIRITUALE

      Come possiamo ricevere comunicazioni da Dio? (9, 10)

      9 Uno dei principali argomenti di preghiera dovrebbe essere il nostro bisogno di avere da Dio sapienza e guida. (Salmo 27:11; 119:34-36; Giacomo 1:5) In che modo Dio risponderà? Nell’antichità mandava ogni tanto messaggi verbali per mezzo di angeli o profeti umani. Ma l’apostolo Paolo dice che ora Dio “ha parlato a noi per mezzo del Figlio”, il cui esempio e i cui insegnamenti sono esposti nella Bibbia. (Ebrei 1:1, 2; 2:1-3; Giovanni 20:31) Quindi, anziché pretendere che Dio ci parli personalmente, dovremmo cercare aiuto grazie al mezzo che ha stabilito di usare: la Bibbia. Con questo in mente, alle preghiere per avere una guida dovremmo far seguire il diligente studio della sua Parola. (Proverbi 2:1-5) Si può avere ulteriore aiuto da parte di cristiani devoti che si riuniscono regolarmente per studiare e discutere la Bibbia. — II Timoteo 2:1, 2.

      10 In risposta alle nostre preghiere, Dio può anche aiutarci personalmente per mezzo del suo spirito. In questo modo aiuta i cristiani a capire la sua Parola e a metterla in pratica, come si era servito di questa forza per guidare gli apostoli e rinfrescarne la memoria. (Giovanni 16:7-13) Davide aveva pregato: “Insegnami a fare la tua volontà . . . Il tuo spirito è buono; mi conduca nel paese della rettitudine”. — Salmo 143:10.

      CI SONO PERSONE MALVAGE NEL REAME SPIRITUALE?

      Come facciamo a sapere che Satana esiste? E qual è la sua origine? (11-15)

      11 La Bibbia non solo ci assicura che nel reame spirituale esistono Geova, suo Figlio e gli angeli, e che possiamo comunicare con Dio in preghiera. In modo altrettanto attendibile le Scritture spiegano che ci sono persone spirituali intelligenti che attualmente sono assai malvage, cioè Satana e i suoi demoni. È possibile comunicare con loro, ma è pericoloso e ha causato molto dolore.

      12 Alcuni ritengono che “il Diavolo” sia solo un ricordo di antiche superstizioni o miti. Altri pensano che quando menziona “Satana” la Bibbia intenda semplicemente il principio del male.

      13 Tuttavia Matteo 4:1-11 ci parla di un’occasione in cui Satana presentò a Gesù tre tentazioni molto specifiche. Certo il Satana qui menzionato non era un principio del male esistente in Gesù, infatti il Figlio di Dio è esente da ogni male e peccato. (Ebrei 7:26; 1:8, 9) No, Satana è una persona reale. Questo è messo in risalto anche da quanto descritto in Giobbe 1:6-12, dove si legge che Satana comparve davanti a Geova.

      14 Ma che dire dell’origine di Satana? Sappiamo che Geova è il Creatore di tutte le cose e che “la sua attività è perfetta”. (Deuteronomio 32:4; Rivelazione 4:11) Non è dunque logico che Satana un tempo deve esser stato una persona spirituale retta creata da Geova insieme agli altri angeli? Come mai è diventato corrotto? Giacomo 1:14, 15 ce ne dà un’idea:

      “Ciascuno è provato essendo attirato e adescato dal proprio desiderio. Quindi il desiderio, quando è divenuto fertile, partorisce il peccato”.

      15 Da quanto è accaduto fra gli uomini, sappiamo che anche qualcuno che gode di una posizione di fiducia potrebbe cercare di approfittare di una situazione per acquistare maggior potere. Sembra che questo è quanto accadde a uno degli angeli di Dio. Essendo dotata di libero arbitrio, questa creatura spirituale intraprese una condotta errata, forse credendo di poter diventare come Dio, trascinando gli uomini con sé. Quello che avvenne si può paragonare all’esperienza di un re di Tiro, di cui si parla in Ezechiele 28:1-19. Quell’uomo aveva goduto di una posizione di favore rispetto all’antico Israele, ma era diventato gonfio d’orgoglio, e ciò provocò la sua caduta. Similmente l’orgoglio provocò la rovina di colui che fece di se stesso Satana, un oppositore di Dio.

      In che modo ci sarà d’aiuto riconoscere l’esistenza di Satana e dei demoni? (16, 17)

      16 Tale spiegazione dell’esistenza di Satana fa luce sugli avvenimenti del giardino di Eden il cui risultato è che siamo imperfetti, peccatori, soggetti a malattie e morte. Con la sua intelligenza sovrumana, Satana si servì di un serpente per fare a Eva una proposta menzognera, funesta. (Genesi 3:1-5) Perciò Rivelazione 12:9 chiama Satana “l’originale serpente”. E Gesù disse che “non si attenne alla verità”, ma divenne “padre della menzogna” e “omicida”. — Giovanni 8:44.

      17 Satana non è l’unica creatura spirituale che si ribellò. In Genesi 6:1-3 la storia spiega che all’epoca di Noè alcuni angeli — forse indotti dalla ribellione di Satana — assunsero corpi umani per avere relazioni sessuali con le donne. Ciò era innaturale e corrotto. (Giuda 6, 7) Quando Dio spazzò via la malvagità dalla terra mediante un diluvio universale, quegli angeli disubbidienti tornarono nel reame spirituale, ma ora come demoni, a fianco di Satana. (II Pietro 2:4, 5) I ben noti miti greci e romani di dèi che andavano e venivano fra cielo e terra possono essere deformazioni di fatti relativi agli angeli disubbidienti descritti nella Bibbia.

      INFLUENZA MALVAGIA DAL REAME SPIRITUALE

      In che modo gli spiriti malvagi hanno influito sugli esseri umani? (II Corinti 11:13-15) (18-20)

      18 Gli spiriti malvagi non s’interessano del nostro benessere, ma sono decisi a ingannare e sviare gli esseri umani, allontanandoli da Dio. L’apostolo Paolo definì Satana “l’iddio di questo sistema di cose” che “ha accecato le menti degli increduli” affinché non potessero apprendere la “buona notizia” intorno a Cristo. (II Corinti 4:4) In questo ha avuto piuttosto successo.

      19 Una tattica che ha adottato è quella di incoraggiare l’idea che non esiste un Diavolo o Satana. È come un criminale che diffonde la notizia che non esiste una banda criminale, cullando così la gente in una falsa sicurezza. Un’altra tattica si riflette nelle orribili azioni commesse da fanatici religiosi: crociate, inquisizioni, benedizione della guerra. Tutto questo ha indotto molte persone sensibili ad allontanarsi da Geova Dio, pensando erroneamente che le chiese lo rappresentassero.

      20 Ricordate inoltre che l’apostolo Paolo disse che Satana è “l’iddio di questo sistema di cose”. Alcuni ridono all’idea che Satana manovri le nazioni. Ma quando Satana offrì a Cristo l’autorità sulle nazioni, Gesù non negò che il Diavolo avesse autorità sui regni politici. (Luca 4:5-8) E non sembra che tuttora ci sia qualche forza malvagia che influisce sugli affari mondiali? Con questo in mente, leggete quanto dice Rivelazione 12:9, 12 dei tentativi di Satana.

      EVITATE OGNI CONTATTO CON GLI SPIRITI MALVAGI

      Mediante quali pratiche gli spiriti malvagi possono influire su una persona? (21-23)

      21 Alcuni scienziati hanno fatto ricerche su quella che è nota come ESP (percezione extra-sensoriale), che include fenomeni come leggere i pensieri altrui, descrivere avvenimenti o oggetti mai visti né conosciuti, e servirsi di un ‘fluido magnetico’ per influire su cose come il gioco dei dadi. Gli studiosi di parapsicologia hanno cercato di escludere la possibilità di frode, ma non sanno spiegare queste manifestazioni sovrumane. Quello che dicono le Scritture non potrebbe essere la spiegazione?

      22 Satana e i demoni possono influire direttamente sugli esseri umani e i loro affari. Per esempio, una ragazza dell’antica Filippi, in Grecia, era in grado di fare predizioni. Come? Il racconto storico dice che “uno spirito, un demonio di divinazione”, determinava le dichiarazioni della ragazza. L’apostolo Paolo l’aiutò a liberarsi dal demonio. — Atti 16:16-18.

      23 Poiché i demoni sono reali e potenti, la Parola di Dio ci avverte ripetutamente di non aver nulla a che fare con loro. Condanna l’uso di incantesimi (come nella magia nera o vodù) e quello di consultare medium o cercare di mettersi in contatto coi morti. (Deuteronomio 18:10-12; Levitico 20:6, 27; Galati 5:19-21) Tali avvertimenti sono ancora appropriati. Forse avrete notato il grande interesse per i fenomeni medianici e l’occulto. Molti film e romanzi parlano di ‘spiriti’ o dei tentativi dell’uomo per esorcizzare o espellere demoni. È comune ricorrere a tavolette ouija o all’astrologia per avere una guida.

      Come potete proteggervi dalla dannosa comunicazione col reame spirituale? (24-28)

      24 È pericoloso mettersi in comunicazione con spiriti malvagi. I fatti indicano che una volta che riescono a influire su una persona, i demoni possono fare molto male, fisicamente, mentalmente ed emotivamente. (Confronta Matteo 8:28-33). Hanno molestato alcuni, provocando rumori di notte, facendo muovere oggetti, accarezzando organi sessuali e causando malattie. Le loro “voci” hanno spinto alcuni alla pazzia all’omicidio o al suicidio.

      25 Naturalmente, certi fenomeni “strani” possono dipendere da disturbi fisici, come alterazioni della composizione chimica del corpo, che possono influire sulla mente e sui sensi. Ma sarebbe stolto negare l’esistenza di Satana e dei demoni. Non sottovalutate la gravità di quanto dice la Bibbia al riguardo.

      26 Se uno è molestato dai demoni, c’è modo d’esserne liberati? Dio attualmente non si serve di esseri umani per guarire malati, espellere demoni o risuscitare i morti, come si servì degli apostoli. Ma aiuterà a liberarsi “dall’autorità di Satana”. (Atti 26:18; Efesini 6:12) È necessario rivolgersi a Geova in preghiera, menzionando il suo nome e chiedendo sinceramente il suo aiuto. (Proverbi 18:10) Inoltre bisogna respingere i suggerimenti demonici, come fece Gesù, rinunciando a pratiche spiritiche e contatti non necessari con persone che praticano il demonismo. — Matteo 4:1-11; II Corinti 6:14-17.

      27 È pure dimostrato che i demoni spesso si tengono in contatto con un essere umano per mezzo di un oggetto, perciò è importante eliminare articoli già usati nello spiritismo (amuleti, sfere di cristallo, e così via). La Bibbia ci dice che alcuni che avevano praticato arti magiche nell’antica Efeso fecero proprio questo. — Atti 19:18-20.

      28 Comunque non è necessario vivere nel costante terrore degli spiriti malvagi. Piuttosto, la Bibbia ci esorta a indossare l’armatura spirituale:

      “State dunque fermi, coi lombi cinti di VERITÀ, e rivestiti della corazza della GIUSTIZIA, e coi piedi calzati con la preparazione della BUONA NOTIZIA DELLA PACE. Soprattutto, prendete il grande scudo della FEDE, col quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del malvagio. E accettate l’elmo della SALVEZZA, e la spada dello spirito, cioè la PAROLA DI DIO, mentre . . . vi dedicate in ogni occasione alla PREGHIERA”. — Efesini 6:14-18.

      Come ci spiega la Parola di Dio, un’eccellente protezione contro un’indesiderata comunicazione con gli spiriti malvagi è la regolare comunicazione con Geova per mezzo della preghiera. La Bibbia appropriatamente dice: “Sottoponetevi perciò a Dio; ma opponetevi al Diavolo, ed egli fuggirà da voi”. — Giacomo 4:7.

      [Immagini a pagina 123]

      Ogni giorno possiamo comunicare con Dio in preghiera

  • Perché Dio permette la malvagità?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 14

      Perché Dio permette la malvagità?

      Perché è ragionevole esaminare quello che dice la Bibbia circa l’esistenza della malvagità? (1-3)

      SE UNA persona a cui volete bene fosse derubata, violentata o assassinata e il criminale fosse lasciato in libertà, non provereste frustrazione, dolore e rabbia? Crimini e ingiustizie del genere non sono che un piccolo riflesso di quello che è accaduto al genere umano.

      2 La storia è una lunga testimonianza di guerre brutali, estrema miseria, criminalità e oppressione. Ne consegue che alcuni sono giunti a dubitare dell’esistenza di Dio. Sappiamo che c’è convincente prova che il Creatore esiste. (Ebrei 3:4; Romani 1:20) Ma c’è anche la malvagità. Per questa ragione, anche molti che credono in Dio si chiedono: ‘Si cura di noi?’ E domandano: ‘Se davvero se ne cura, perché ha permesso la malvagità per tanto tempo?’

      3 Filosofi e religiosi hanno spesso discusso l’argomento, ma non hanno dato risposte soddisfacenti. Cosa dice Dio stesso?

      LA RISPOSTA DI DIO

      Cosa possiamo apprendere al riguardo da Abacuc? (4-8)

      4 Per esperienza personale, possiamo capire la reazione del profeta ebreo Abacuc di fronte a violenza e ingiustizia. Egli visse in un’epoca in cui gli ebrei seguivano molte pratiche empie, che affliggevano profondamente Abacuc e lo spinsero a chiedere a Dio:

      “Perché mi fai vedere l’iniquità e resti spettatore dell’oppressione? Ho davanti rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese. Non ha più forza la legge, né mai si afferma il diritto. L’empio infatti raggira il giusto e il giudizio ne esce stravolto”. — Abacuc 1:3, 4, La Bibbia di Gerusalemme.

      Pur essendo convinto della giustizia di Geova, Abacuc era addolorato dalla violenza e ingiustizia del suo popolo. Inoltre in quel tempo i babilonesi infuriavano, terrorizzando e saccheggiando altre nazioni. La malvagità sembrava prevalere ovunque. Il profeta Abacuc si chiedeva perché Dio, che poteva vedere tutto ciò, sembrava non fare nulla. — Abacuc 1:13.

      5 In una visione Geova rassicurò Abacuc che l’apparente prosperità dei malvagi era solo temporanea. Dio non solo vedeva quello che accadeva, ma aveva ‘fissato un tempo’ per soddisfare la giustizia divina. Anche se gli uomini pensavano che tardasse, Abacuc fu rassicurato: “Si avvererà senza fallo. Non tarderà”. — Abacuc 2:3.

      6 Per dimostrare ulteriormente che se ne curava, Dio avvertì Abacuc che nel frattempo agli esseri umani si presentava una sfida. Geova disse: “Ma in quanto al giusto, continuerà a vivere per la sua fedeltà”. (Abacuc 2:4) Abacuc avrebbe accolto la sfida, facendo ciò che era giusto e morale nonostante quello che facevano gli altri? Doveva manifestare fede che Dio avrebbe risolto dovutamente la cosa al “tempo fissato”.

      7 La storia riferisce cosa accadde. Al momento giusto, Dio agì per porre fine alla violenza e ingiustizia dei giudei. Il paese fu conquistato e molti furono presi prigionieri. Più tardi Dio fece i conti con Babilonia. Come Geova aveva predetto per mezzo dei suoi profeti, i medi e i persiani al comando di Ciro sconfissero l’impero babilonese apparentemente invincibile. — Geremia 51:11, 12; Isaia 45:1; Daniele 5:22-31.

      8 Questa illustrazione su piccola scala indica che il nostro Creatore non pretende di non vedere la malvagità. Se ne rende conto e ci pensa. (Confronta Genesi 18:20, 21; 19:13). Stando così le cose, perché Dio ha permesso che la malvagità continuasse finora? Per capire la logica spiegazione della Bibbia, dobbiamo tornare indietro all’inizio delle afflizioni umane.

      QUESTIONI DI IMPORTANZA UNIVERSALE

      Come mai sorsero in Eden questioni d’importanza universale? Quali furono? (9-12)

      9 Come si legge in Genesi capitolo tre, il Diavolo interrogò Eva circa l’ubbidienza al comando di Dio di non mangiare di un particolare albero. Eva rispose che la disubbidienza avrebbe provocato la condanna a morte. Ma Satana replicò:

      “Positivamente voi non morrete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male”. — Genesi 3:1-5.

      Satana lanciò una sfida o sollevò questioni che riguardavano tutte le creature di Dio, uomini e angeli.

      10 Prima di tutto il Diavolo sfidò l’onestà di Dio. Riflettete cosa voleva dire. Se Dio non era veritiero in questo, ci si poteva fidare di lui in qualunque altra cosa? Le sue creature sulla terra o in cielo non avrebbero sempre nutrito sospetti su quello che Dio diceva? Oggi sappiamo come la gente è sospettosa nei confronti degli uomini politici che governano ricorrendo a menzogne. — Confronta Salmo 5:9.

      11 L’asserzione di Satana che Dio è disonesto e nega cose che sono per il bene delle sue creature sollevò anche la questione: Dio ha il diritto di governare? La questione della legittimità del governo di Dio riguardava tutto l’universo.

      12 Inoltre Satana sosteneva che gli esseri umani possono cavarsela anche senza Dio, che possono e devono governarsi da sé. A uomini e angeli fu rivolta la domanda: Gli esseri umani sono in grado di governarsi senza dipendere da Dio?

      In che modo si dovevano risolvere tali questioni? (13-15)

      13 Tali gravi questioni morali dovevano essere risolte in modo completo. Il modo in cui Dio preferì risolverle è una chiara dimostrazione della sua sapienza e del suo interesse per il nostro bene, presente e futuro. Dio lasciò passare del tempo, durante il quale tutte le creature intelligenti avrebbero potuto vedere come andavano le cose. Pensate a come agireste voi se qualcuno affermasse pubblicamente che non vi comportate bene in seno alla famiglia, che mentite ed esercitate l’autorità incutendo timore. Chi fosse insicuro potrebbe protestare a gran voce o anche azzuffarsi con l’accusatore. Ma se foste sicuri che l’accusa è falsa, potreste eliminare ogni dubbio semplicemente lasciando a tutti il tempo di osservare il vostro modo di agire e gli ottimi risultati per tutta la famiglia. — Matteo 12:33.

      14 Cosa ha rivelato il tempo circa le questioni sollevate in Eden? Come Dio aveva predetto, la disubbidienza umana provocò la morte, preceduta da malattie e vecchiaia. Quindi Dio non era stato disonesto nel dare quell’avvertimento, e non c’era alcuna ragione di mettere in dubbio la legittimità del suo governo. È anche chiaro che l’uomo non può stabilire le proprie norme, governarsi indipendentemente da Dio. Nessuna forma di governo umano è stata in grado di prevenire guerre, corruzione, oppressione, criminalità e ingiustizia. Ciò conferma quanto dice la Bibbia: “Non appartiene all’uomo terreno la sua via. Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo”. (Geremia 10:23) Inoltre, il tempo ha dimostrato che gli uomini non sono in grado di porre fine alla sofferenza; anzi, spesso ne sono la causa.

      15 La sofferenza colpisce persone sincere pronte a riconoscere la sovranità e le norme di Dio. Pensando a loro, Dio agirà contro quelli che persistono nella malvagità, come avvenne su piccola scala secondo il libro di Abacuc. Geova eliminerà in cielo e sulla terra tutti i responsabili della malvagità e della sofferenza. Proprio come aveva detto ad Abacuc, c’è un “tempo fissato” per questo. Possiamo esser certi che “si avvererà senza fallo. Non tarderà”. — Abacuc 2:3.

      APPROFITTIAMO DEL TEMPO CONCESSO

      Come siamo implicati in un’altra questione che dev’essere risolta? (16-20)

      16 A proposito del fatto che Dio permette il male, molti pensano solo alla sofferenza umana. Non riconoscono le importanti questioni che si devono risolvere. Inoltre trascurano i benefici che possono avere perché Dio ha concesso il tempo per risolverle. — II Pietro 3:9.

      17 Il tempo concesso da Dio per definire queste cose ci ha permesso di nascere. Le soddisfazioni che abbiamo avute, le abbiamo avute solo perché Dio ce ne ha dato il tempo. Inoltre abbiamo avuto l’opportunità di dimostrargli il nostro amore e la nostra lealtà. Satana ha lanciato una sfida, sostenendo che nessun essere umano sarebbe stato fedele a Dio, che non ci sarebbe stato nessuno di cui Dio potesse dire: “Non c’è nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae dal male”. Lo comprendiamo dal libro biblico di Giobbe, capitoli uno e due. Del giusto uomo Giobbe, il Diavolo aveva detto: “È per nulla che Giobbe ha temuto Dio?” Satana pretendeva che Giobbe servisse Dio per motivi egoistici, perché gli aveva dato prosperità, ma che se Giobbe avesse perso tutto, avrebbe maledetto Dio. (Giobbe 1:7-12) Satana sarebbe riuscito ad allontanare tutti gli uomini da Dio?

      18 Dio permise che Satana procurasse molti guai a Giobbe. Giobbe perse la sua ricchezza. I suoi figli furono uccisi. Fu colpito da una malattia ripugnante. Pur non sapendo di essere oggetto di uno speciale attacco di Satana, Giobbe rimase fedele a Dio. (Giobbe 27:5) Era certo che Geova non si sarebbe dimenticato di lui e che il Creatore l’avrebbe risuscitato se fosse morto. (Giobbe 14:13-15) Geova non abbandona mai i suoi leali. A suo tempo intervenne e annullò tutto il danno che Satana aveva causato. Giobbe riacquistò la salute. Ebbe altri dieci bei figli, oltre a molta prosperità e lunga vita. Potete leggerne gli incoraggianti particolari in Giobbe 42:10-17.

      19 Questo racconto ci aiuta anche a capire perché Dio ha permesso la malvagità. In questo modo è stato dimostrato che degli uomini avrebbero amato Dio nonostante i problemi della vita e gli sarebbero stati leali in qualsiasi prova. Facciamo bene a chiederci: ‘È questa la nostra reazione anche quando soffriamo? Vogliamo, col nostro comportamento, contribuire a dare una risposta alla sfida lanciata da Satana?’ (Proverbi 27:11) Il libro di Giobbe ci dà anche ragione di aver fiducia che Dio può eliminare qualsiasi sofferenza gli uomini subiscano finché è permessa la malvagità. — Confronta II Corinti 4:16, 17.

      20 Come osservò e approvò Giobbe e Abacuc, Dio ora si ricorda degli esseri umani che sono leali a lui nonostante le condizioni avverse, e non mancherà di ricompensarli. — Malachia 3:16-18.

      VOLETE VIVERE QUANDO NON CI SARÀ PIÙ MALVAGITÀ?

      Quale prospettiva offre la Bibbia? Cosa significa per noi? (21-23)

      21 La Bibbia ci assicura che Dio si propone di riportare la terra a una condizione paradisiaca, come quella goduta da Adamo ed Eva prima di essere sleali. (Luca 23:43; Rivelazione 21:4, 5) Allora ci sarà l’adempimento completo di promesse bibliche come questa:

      “Il malvagio non sarà più; e per certo presterai attenzione al suo luogo, ed egli non sarà. Ma i mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Salmo 37:10, 11; Proverbi 24:1, 20.

      22 Molti si lamentano del male e della sofferenza, e ne danno la colpa a Dio. Ma vogliono veramente che sia eliminata la malvagità, o solo le sue conseguenze? L’uomo è responsabile di molta della propria sofferenza; raccoglie quello che semina. (Galati 6:7; Proverbi 19:3) L’immoralità provoca malattie veneree, aborti, divorzi. Il fumo causa cancro polmonare. L’ubriachezza e il vizio della droga nuocciono al fegato e al cervello. Incidenti mortali sono provocati da infrazioni alle leggi sul traffico. Quelli che dicono: ‘Perché Dio permette la malvagità? Quando vi porrà fine?’ vogliono veramente che Dio lo faccia? Se lo facesse in questo momento, abolendo queste pratiche, molti si lamenterebbero che limita la loro libertà.

      23 Perciò, permettendo la malvagità Dio lascia che dimostriamo che posizione prendiamo, cosa abbiamo in cuore. Dio aveva detto ad Abacuc: “In quanto al giusto, continuerà a vivere per la sua fedeltà”. Ciò richiede di coltivare odio per ciò che è male agli occhi di Dio. (Abacuc 2:4; Salmo 97:10) Vivere in questo modo può renderci impopolari presso vicini e amici. (I Pietro 4:3-5) Giobbe e Abacuc vollero essere diversi per mostrarsi leali a Dio e avere la sua approvazione. E attualmente milioni di testimoni di Geova dimostrano che si può farlo e hanno una vita più ricca, più felice.

      In che modo possiamo trarre durevole beneficio dal fatto che Dio ha permesso la malvagità? (24-26)

      24 Coloro che seguono tale linea di condotta danno prova che Satana è un grande bugiardo. Dimostrano che gli esseri umani possono essere fedeli a Dio, confidando nella legittimità e giustizia del suo modo di governare. Dio a sua volta riconosce che a persone del genere può essere affidata la cura del paradiso che sarà ripristinato sulla terra. Allora la vita sarà così piacevole che non torneranno più in mente i dispiaceri e i mali del passato. Saranno dimenticati proprio come abbiamo dimenticato la pena e il dolore provati anni fa quando da bambini ci siamo sbucciati un ginocchio. — Isaia 65:17; Giovanni 16:21.

      25 Questa è una prospettiva meravigliosa e ci aiuta a capire che la malvagità permessa da Dio è solo una breve parentesi nello svolgimento del suo proposito eterno. Le questioni legali, morali che ne sono state all’origine saranno risolte per sempre.

      26 Ma pur comprendendo perché Dio ha permesso la malvagità, vogliamo giustamente sapere: Quando finirà? Qual è il “tempo fissato” in cui Dio porrà fine alla malvagità in tutta la terra? Vediamo.

      [Riquadro a pagina 131]

      W. R. Inge, che era decano della cattedrale di San Paolo a Londra, alcuni anni fa disse:

      “Tutta la vita ho lottato per scoprire la ragione di vivere. Ho cercato di risolvere tre problemi che mi sono sempre sembrati fondamentali: il problema dell’eternità, il problema della personalità umana, e il problema del male. Non ci sono riuscito. Non ne ho risolto neanche uno”.

      [Immagine a pagina 137]

      Pur soffrendo, Giobbe non si ribellò a Dio; perseverò e fu benedetto

  • “La fine del mondo” è vicina?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 15

      “La fine del mondo” è vicina?

      Perché dovremmo interessarci della “fine del mondo”? (1-3)

      “SIETE preparati per la fine del mondo?” chiedeva lo Star di Toronto. Quella domanda potrebbe far pensare a notizie come questa:

      “Sydney, Australia: Nel folto della boscaglia australiana un gruppo di 100 cittadini che hanno abbandonato le proprie case e gli agi della vita moderna si preparano per quella che ritengono l’imminente ‘fine del mondo’”.

      2 Comunque oggigiorno molti si preoccupano che “la fine” possa essere provocata da guerra nucleare, inquinamento o altri pericoli reali. Per esempio:

      “Isaac Asimov, autore di opere di divulgazione scientifica, ha elencato una ventina di modi, dall’estinzione del sole alla carestia, in cui la vita sulla terra potrebbe scomparire” — Star di Toronto.

      3 Abbiamo però una ragione più seria di preoccuparci in base alla fidata Parola di Dio. Molti hanno letto della “fine del mondo” nella Bibbia. (Matteo 13:39, 40; 24:3, Diodati, Garofalo) Sapendo che tutto quello che Dio promette si avvererà, dovremmo voler esaminare ciò che la Bibbia dice realmente e come ciò può influire sulla nostra vita ora e in futuro.

      FINE DI CHE COSA, E QUANDO?

      Secondo la Bibbia, che cosa finirà? (4)

      4 Le Scritture ci assicurano che Dio annienterà i responsabili di tutto il male e la sofferenza. (Salmo 37:28; 145:20) Sia Gesù Cristo che l’apostolo Pietro paragonarono questa prossima esecuzione di un giudizio alla distruzione selettiva della popolazione compiuta da Dio all’epoca di Noè. La terra non fu distrutta. Ma i malvagi furono sterminati da un diluvio universale. Dio preservò Noè e la sua famiglia, che formarono una società terrena giusta su una terra purificata. Dopo aver menzionato ciò, Pietro fu ispirato da Dio a predire la venuta del “giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi”. A questo faranno seguito “nuovi cieli e nuova terra” in cui “dimorerà la giustizia”. — II Pietro 3:5-7, 13; Ecclesiaste 1:4; Isaia 45:18.

      Perché possiamo esser certi che la “fine” verrà? (5, 6)

      5 Naturalmente vogliamo sapere quando avverrà la distruzione del presente sistema di cose. Gesù disse che solo il Padre ne conosce ‘il giorno e l’ora’. (Matteo 24:36) Ma siamo lasciati completamente all’oscuro? No, infatti Dio ha benignamente incluso nella sua Parola le informazioni che permettono ai suoi adoratori di sapere quando il tempo è vicino. — Confronta Amos 3:7.

      6 La Bibbia ci dà ragione di confidare nella capacità di Dio di predire avvenimenti futuri. Per esempio, in Daniele 9:24-27 è riportata una profezia che indica quando il Messia, o Cristo, sarebbe arrivato. Il medico Luca del I secolo riferisce che nel 29 E.V. gli ebrei, conoscendo la profezia di Daniele, erano in attesa del Messia. (Luca 3:1, 2, 15) L’erudito ebreo Abba Hillel Silver è d’accordo, infatti scrive: “Il Messia era atteso verso il secondo quarto del I secolo E.V.”. Gesù fu battezzato e divenne il Cristo nel 29 E.V., proprio l’anno indicato dalla profezia di Daniele.

      Cosa predisse Gesù circa il sistema di cose ebraico? E cosa avvenne? (7-10)

      7 La stessa profezia di Daniele aveva predetto che dopo la morte del Messia, ‘la città e il luogo santo sarebbero stati ridotti in rovina’. Dio aveva predetto che Gerusalemme e il suo tempio santo sarebbero stati distrutti, ponendo così fine all’esistente sistema di cose ebraico. — Daniele 9:26.

      8 Poco prima di morire nel 33 E.V., Gesù aggiunse dei particolari. Disse che Dio avrebbe abbandonato Gerusalemme e il suo tempio. E aggiunse che lui, Gesù, se ne sarebbe andato, per tornare in seguito. (Matteo 23:37–24:2) Ma i discepoli chiesero:

      “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose [o ‘della fine del mondo’]?” — Matteo 24:3.

      9 La sua risposta sarebbe stata di capitale importanza per i cristiani del I secolo. È altrettanto importante per noi, perché, come vedremo, la risposta di Gesù andava oltre quello che gli apostoli avevano chiesto o potevano capire. — Giovanni 16:4, 12, 13.

      10 Gesù si riferì alla profezia di Daniele. (Matteo 24:15) Quella profezia non aveva indicato l’anno della desolazione di Gerusalemme, e non lo indicò neanche Gesù. Egli però descrisse gli avvenimenti che avrebbero formato un “segno” che il sistema ebraico era nei suoi ultimi giorni. Si possono leggere le sue parole in Matteo 24:4-21 e Luca 21:10-24. Gesù predisse falsi Messia (Cristi), guerre, carestie, terremoti, pestilenze, persecuzione dei cristiani e un’estesa campagna di predicazione. La storia conferma che tali cose avvennero entro la generazione che sopravvisse finché i romani non distrussero Gerusalemme nel 70 E.V.

      FALSI CRISTI: Giuseppe Flavio, storico del I secolo, menziona tre sedicenti Messia

      GUERRE: Ci furono le guerre dei parti nell’Asia sudoccidentale; rivolte in Gallia e in Spagna; insurrezioni degli ebrei in varie parti dell’impero; insurrezioni dei siri e dei samaritani contro gli ebrei

      CARESTIE: Ci furono carestie a Roma, in Grecia e in Giudea, una delle quali è menzionata in Atti 11:28

      TERREMOTI: Si verificarono a Creta, Smirne, Ierapoli, Colosse, Chio, Mileto, Samo, Roma e in Giudea

      I CRISTIANI ERANO PERSEGUITATI ma PREDICAVANO ESTESAMENTE: Vedi il resoconto in Atti 8:1, 14; 9:1, 2; 24:5; 28:22.

      Che importanza ebbe capire il “segno”? (11, 12)

      11 Siccome credettero alla profezia di Gesù, i cristiani poterono mettersi in salvo. Cristo aveva avvertito: ‘Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, fuggite’. (Luca 21:20-24) Come era stato predetto, i romani al comando del generale Gallo assediarono Gerusalemme nell’ottobre del 66 E.V. Come avrebbero potuto fuggire i cristiani? Inaspettatamente gli eserciti si ritirarono. I cristiani, seguendo il consiglio di Gesù, fuggirono dalla città. Nel 70 E.V. i romani al comando del generale Tito tornarono. Devastarono la città, uccidendo oltre un milione di ebrei. A Roma l’avvenimento è ricordato in un bassorilievo dell’arco di Tito.

      12 Quanto avvenne negli ultimi giorni del sistema ebraico dimostra l’assoluta fidatezza del “segno” menzionato da Gesù. Questo è importante per noi perché la profezia di Gesù sul “termine del sistema di cose” ha ancora più importanza oggi.

      UN ALTRO ADEMPIMENTO DELLA PROFEZIA DI GESÙ

      Perché dobbiamo aspettarci un altro adempimento del “segno”, e in che modo sarà diverso dal primo adempimento? (13-16)

      13 Quello che Gesù aveva predetto circa falsi Cristi, guerre, carestie e terremoti, e persecuzione dei cristiani, si adempì prima del 70 E.V. Tuttavia egli predisse altre cose che sarebbero chiaramente avvenute in un’epoca successiva. Disse che “tutte le tribù della terra” sarebbero state costrette a riconoscere la sua presenza nella gloria celeste. (Matteo 24:30) Inoltre predisse che i popoli sarebbero stati separati come “pecore dai capri”, e che quelli simili a pecore avrebbero avuto la vita eterna. (Matteo 25:32, 46) Queste cose non avvennero né prima del 70 E.V. né in quell’anno.

      14 Oltre 25 anni dopo la caduta di Gerusalemme, Dio ispirò l’apostolo Giovanni a descrivere in Rivelazione avvenimenti futuri. Nel sesto capitolo, Giovanni previde che dei “cavalieri” avrebbero provocato calamità sulla terra. Se leggete Rivelazione 6:3-8 vedrete che Giovanni predisse (1) guerra (2) “penuria di viveri” e (3) “piaga mortale”. Queste sono proprio alcune delle cose che Gesù aveva predetto nel “segno”. Così abbiamo ulteriore conferma che ci doveva essere un secondo o maggiore adempimento di quanto aveva predetto Gesù. Il professor A. T. Robertson dice al riguardo:

      “Ci basti pensare che Gesù si servì della distruzione del tempio e di Gerusalemme, che avvenne in quella generazione nel 70 E.V., anche come di un simbolo della sua seconda venuta e della fine del mondo o conclusione dell’età”. — Word Pictures in the New Testament, Volume 1, pagina 188

      15 ‘Ma’, dicono alcuni, ‘ci sono sempre state guerre, carestie e pestilenze. Come si fa a riconoscere il secondo adempimento del “segno”?’

      16 Naturalmente ci voleva qualche cosa di eccezionale, diverso da una guerra locale, un’isolata pestilenza o un singolo terremoto. Notate che Rivelazione 6:4 dice che la guerra avrebbe ‘tolto la pace [non da una sola nazione o regione, ma] dalla terra’. Inoltre Gesù spiegò che sarebbe stato un segno composito. Quindi, oltre a guerra su vasta scala, ci sarebbero state cose come notevoli carestie, terremoti e pestilenze, per non menzionarne che alcune. Tutte queste cose si sarebbero abbattute su una sola generazione. (Matteo 24:32-34) Rendendosene conto, ed esaminando la storia umana, molti comprendono che il ‘segno del termine del sistema di cose’ è già apparso.

      IL “SEGNO” NEL NOSTRO TEMPO

      Come la guerra predetta si è verificata nel nostro tempo? (17-19)

      17 Rivelazione 6:4 indicava che ci sarebbe stata guerra mondiale. C’è stata? Sì, cominciando con la guerra del 1914-18. Il giornalista Sidney J. Harris scrive che ‘la prima guerra mondiale ha coinvolto nazioni che insieme contano oltre il 90 per cento della popolazione mondiale’. Secondo l’Encyclopedia Americana, oltre 8.000.000 di militari furono uccisi nella prima guerra mondiale e oltre 12.000.000 di civili morirono massacrati, di fame o di freddo.

      18 Alcuni cercano di minimizzare la cosa dicendo che un tempo gli uomini non avevano i mezzi di trasporto né la tecnologia necessari per una guerra mondiale. Tuttavia questo sottolinea l’unicità della prima guerra mondiale.

      “Col passar del tempo dall’agosto 1914, è sempre più chiaro che lo scoppio della prima guerra mondiale segnò la fine di un’era”. — The Norton History of Modern Europe.

      “La prima guerra mondiale — la grande guerra, per i superstiti — rimane lo spartiacque della storia moderna nella mente dell’uomo. . . . C’è una certa verità nell’inconscia convinzione di molti che i tempi moderni ebbero inizio con la prima guerra mondiale. Fu allora che perdemmo la nostra innocenza”. — Gazette di Montreal.

      “Il 1918 non ha introdotto un millennio di pace, ma mezzo secolo di conflitti: turbolenza, guerra, rivoluzione, desolazione, e rovina in proporzioni mai viste o neanche immaginate”. — Professor H. S. Commager.

      19 Sì, è stata ‘introdotta la guerra in proporzioni mai immaginate’, proprio come aveva indicato la Bibbia. Ben presto, una seconda guerra mondiale costò fra “i 35 e i 60.000.000” di vite.

      “La seconda guerra mondiale ha portato morte e devastazione in quasi tutto il mondo in misura mai provata prima. . . . ogni tentativo di esprimere in termini monetari il valore della proprietà e delle vite distrutte è vano: ne risultano somme che raggiungono cifre astronomiche”. — Encyclopedia Americana.

      E sapete bene che a parte le numerose guerre combattute dal 1945, c’è ora la minaccia di una guerra nucleare.

      Quale adempimento c’è stato in quanto a pestilenze? (20)

      20 Malattie senza precedenti sono un’altra evidenza che l’adempimento maggiore del “segno” ebbe inizio con la prima guerra mondiale. (Luca 21:11) Dopo aver riconosciuto che precedenti pestilenze avevano fatto molte vittime nel corso di decenni, la rivista Science Digest rivelava quanto più grave fosse stata l’influenza spagnola del 1918:

      “La guerra aveva ucciso oltre 21 milioni di persone in quattro anni di accaniti combattimenti; l’epidemia influenzale fece quasi lo stesso numero di vittime in soli quattro mesi circa. In tutta la storia non c’è mai stata una piaga mortale più rapida, più violenta. . . . Un medico l’ha definita la peggiore catastrofe sanitaria di tutti i tempi”.

      “La solita cifra di 21 milioni di morti in tutto il mondo è ‘probabilmente una grossa sottovalutazione’. Forse altrettanti sono morti soltanto nel subcontinente indiano, dove nell’ottobre 1918 la mortalità è stata ‘senza parallelo nella storia della medicina’”. — Scientific American.

      E gli scienziati non hanno arrestato la messe di decessi per malattia. Quando una malattia sembra “vinta”, se ne fa avanti un’altra. Gli uomini mandano razzi sulla luna, ma non sono riusciti a debellare malaria, cancro e malattie cardiache.

      Quale altra prova potreste addurre per spiegare che il “segno” si sta adempiendo? (21-23)

      21 Gesù aveva detto che “terremoti in un luogo dopo l’altro” avrebbero pure fatto parte del “segno”. (Matteo 24:7; Luca 21:11) Ci sono stati terremoti in tutto il corso della storia. Ma come regge al paragone il periodo dalla prima guerra mondiale in poi? Nel giornale Il Piccolo, Geo Malagoli osserva:

      “La nostra generazione vive in un periodo di elevata pericolosità sismica, come dimostrano le statistiche. Infatti, in un periodo di 1.059 anni (dall’856 al 1914) fonti attendibili elencano solo 24 grandi terremoti, con 1 milione 973.000 morti. Ma confrontando queste cifre con un’altra lista parziale, troviamo che 1 milione 600.000 persone morirono in soli 63 anni, in 43 terremoti, verificatisi dal 1915 al ’78. È un aumento drammatico, questo, che conferma un dato di fatto scontato: la nostra generazione è vissuta e vive in un’era poco felice”.

      22 “Si dirà che la crescente popolazione mondiale e la grandezza delle città spiegano il maggior numero di vittime dei terremoti dalla prima guerra mondiale in poi. Anche se questa è la ragione, non cambia l’accaduto. Lo stesso dicasi della carestia. Nonostante i progressi nella produzione alimentare, come la rivoluzione verde, leggiamo notizie come queste:

      “Sulla terra almeno una persona su otto soffre ancora di qualche forma di denutrizione”.

      “La commissione dell’ONU per l’alimentazione mondiale convocata quest’autunno a Ottawa ha confermato che 50 milioni di persone muoiono di fame ogni anno”.

      “Enti che si occupano dell’alimentazione mondiale calcolano che quest’anno oltre un miliardo di persone non avranno abbastanza da mangiare”.

      23 Prove “dell’aumento dell’illegalità” e del declino dell’amore contrassegnano pure il “termine del sistema di cose”. (Matteo 24:3, 12) Probabilmente non avete bisogno di statistiche sulla criminalità per convincervi che ciò si adempie oggigiorno. Ma, in proposito, leggete la descrizione profetica degli “ultimi giorni” in II Timoteo 3:1-5. Vedrete con quanta accuratezza descrive quello che avviene ora.

      COSA SIGNIFICA PER VOI?

      Che importanza ha nella vostra vita l’attuale adempimento del “segno”? (24-26)

      24 Gesù aveva predetto che molti sarebbero stati angosciati dall’adempimento del “segno”. “Gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. Ma non così i suoi seguaci, cui aveva detto: “Quando queste cose cominceranno ad avvenire, alzatevi e levate la testa, perché la vostra liberazione s’avvicina”. (Luca 21:26, 28) Non dobbiamo ignorare ciò che accade, né disinteressarcene come se fosse una semplice coincidenza. Gli abitanti di Gerusalemme che ignorarono allora l’adempimento della profezia di Gesù persero la vita. Gesù ci dice: “Siate svegli . . . affinché riusciate a scampare”. — Luca 21:34-36.

      25 È possibile sopravvivere alla fine dell’attuale sistema di cose malvagio. Nessun essere umano conosce esattamente ‘il giorno e l’ora’ della prossima fine, ma quello che è accaduto sulla terra durante la nostra vita dimostra che è molto vicina. Comunque, da noi è richiesto qualcosa di più che semplicemente ‘essere vigilanti’. (Matteo 24:36-42) Questo dovrebbe influire sul nostro modo di pensare e sulla nostra condotta. Pietro scrive: “Comportatevi da uomini consacrati a Dio . . . Dovete attendere l’arrivo del giorno di Dio . . . Fate in modo che Dio vi trovi in pace, senza difetti e senza colpe”. — II Pietro 3:11-14, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.

      26 Come parte del “segno” Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14) Per prendere anche noi parte a tale attività, dobbiamo sapere cos’è quel “regno” e perché è così importante ora che la fine è vicina. Vediamo.

      [Riquadro a pagina 140]

      “Sin dall’antichità si sono fatte predizioni circa la fine del mondo. . . . Oggi però ci sono sinistri presagi che non spariranno; ‘problemi umani’ che sembrano insolubili anche per i più capaci uomini politici; una frangia estremista in un mondo nucleare e la distruzione totale del suo insostituibile ambiente da parte del genere umano”. — “The Spectator” dell’Ontario, Canada.

      [Riquadro a pagina 147]

      “Non è mai stato facile spiegare la guerra e forse la più difficile da spiegare è la prima guerra mondiale. Al di là dei semplici resoconti di rivalità e alleanze con cui gli storici spiegano la guerra, si avverte qualcosa di ben più grande, un senso di inquietudine che affligge il mondo. . . . La guerra era appena finita quando il mondo cominciò a prepararsi per la successiva”. — Barry Renfrew dell’Associated Press.

      “Gli avvenimenti cui si diede il via il 4 agosto 1914 . . . hanno distrutto un ordine morale e politico, demolito un equilibrio internazionale del potere, posto fine al ruolo dell’Europa quale arbitro degli avvenimenti mondiali e ucciso diverse decine di milioni di persone. . . . nel 1914 il mondo ha perso quella coerenza che non è più riuscito a riconquistare”. — “The Economist” di Londra.

      [Riquadro a pagina 149]

      VITTIME DEI TERREMOTI

      (In 1.122 anni)

      Fino al 1914: 1.800 all’anno

      Dal 1914: 25.300 all’anno

      [Immagine a pagina 144]

      Seguendo il consiglio di Gesù i cristiani fuggirono prima che i romani distruggessero Gerusalemme

  • Il governo che porterà pace mondiale
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 16

      Il governo che porterà pace mondiale

      Quali cose auspicabili i governi umani non sono stati in grado di attuare? (1, 2)

      ESISTE un governo capace di portare sulla terra pace duratura? che può offrire sicurezza ed eliminare la criminalità? che può mettere a disposizione di tutti buon cibo in abbondanza? in grado di risanare l’ambiente e debellare le malattie?

      2 Esaminate il passato dell’uomo nel campo del governo: monarchie, democrazie e regimi socialisti o comunisti. Nessuno di questi, e neanche tutti messi insieme, sono stati in grado di attuare le belle cose appena menzionate; neppure su piccola scala, per non dire in tutto il mondo. Ciò nonostante c’è ragione di sperare.

      DIO HA IN MENTE UN GOVERNO: IL REGNO

      Come sappiamo che Dio ha in mente un governo che porterà la pace? (3, 4)

      3 Geova Dio stesso promette di darci quello di cui abbiamo bisogno. Come possiamo esserne sicuri? Ricordate che in origine il suo proposito era un paradiso terrestre in cui si potesse vivere in pace e felicità. (Genesi 1:28; 2:8, 9) Poi nel giardino di Eden avvenne la ribellione. Ma pensate che Dio permetterebbe che creature prive di apprezzamento annullassero il suo proposito? Assolutamente no. Infatti, poco dopo la ribellione di Adamo ed Eva, Geova predisse un futuro liberatore, un “seme” che avrebbe annientato coloro che turbano la pace in cielo e sulla terra. (Genesi 3:15) ‘Ma’, vi chiederete, ‘cosa c’entra un “governo” in tutto questo?’ Quel “seme” doveva essere il Messia, il Principe della pace, di cui il profeta Isaia fu ispirato a scrivere: “Dell’abbondanza del [suo] dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. — Isaia 9:6, 7; 11:1-5.

      4 Sì, Geova ha promesso un governo che amministrerà la giustizia e porterà la pace. La Bibbia chiama questo governo il regno di Dio. Milioni di persone hanno pregato: “Padre nostro . . . venga il tuo regno”. (Matteo 6:9, 10) Se avete recitato questa preghiera, avete pregato per un vero governo — il regno celeste — che porterà la pace sulla terra. (Salmo 72:1-8) Ma come e quando Dio avrebbe istituito quel governo? Come ne avrebbe scelto e preparato i governanti?

      Quali passi ha fatto Dio per istituire il Regno? (5, 6)

      5 Il proposito di Dio è stato rivelato nel corso dei secoli. Per esempio, egli spiegò che il Messia sarebbe venuto dalla discendenza di Abraamo, per mezzo di Giacobbe, e sarebbe stato della tribù di Giuda. (Genesi 22:18; 49:10) Poi Geova stabilì su Israele un regno che era un modello profetico di cose avvenire. Israele era una teocrazia (governo di Dio). Il suo re sedeva, per così dire, sul “trono di Geova”. (I Cronache 29:23) Geova era l’autorità suprema; le sue leggi e norme guidavano la nazione. A suo tempo, Dio disse al re Davide che dalla sua famiglia sarebbe venuto colui che sarebbe stato re per sempre. — Salmo 89:20, 21, 29.

      6 Simili particolari e altre informazioni bibliche sulla storia degli israeliti sono importanti perché ci dimostrano che Dio stava ponendo un sicuro fondamento legale per il futuro regno. In armonia con tutto ciò, Dio in seguito mandò un angelo da una vergine della casa di Davide per dirle:

      “Partorirai un figlio, e dovrai mettergli nome Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo; e Geova Dio gli darà il trono di Davide suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe per sempre e del suo regno non vi sarà fine” — Luca 1:28-33.

      Perché possiamo esser certi che Gesù sarà un sovrano eccezionale? (7-10)

      7 Questi è il predetto Messia, colui che Dio aveva promesso per dare un governo duraturo al genere umano. Cosa possiamo aspettarci da Gesù in qualità di Sovrano? Esaminiamo parte del suo passato.

      8 Gesù è sempre stato interamente devoto a Dio e ligio alla Sua volontà. (Ebrei 10:9; Isaia 11:3) Un modo in cui mostrò la sua lealtà a Dio fu quello di non lasciarsi corrompere da ricchezza o preminenza, a differenza di molti governanti umani. (Luca 4:5-8) Fu intrepido nel sostenere la verità, perciò non si trattenne dallo smascherare l’ipocrisia religiosa. — Giovanni 2:13-17; Marco 7:1-13.

      9 Cristo ha pure grande amore per il genere umano, com’è dimostrato dal fatto che ha dato la sua vita per noi. (Giovanni 13:34; 15:12, 13) Mosso da compassione, Gesù sanò i malati, risuscitò i morti e provvide cibo ai bisognosi. (Luca 7:11-15, 22; 9:11-17) Ha anche potere sulle forze della natura e l’ha usato per il bene di altri. (Matteo 8:23-27) Eppure è avvicinabile; anche i bambini si trovavano a loro agio con quell’uomo d’indole mite. — Matteo 11:28-30; 19:13-15.

      10 Immaginate la benedizione di averlo come Sovrano, con tali qualità e capacità! Questa è la grandiosa prospettiva che hanno i veri adoratori di Geova.

      GOVERNO DAL CIELO

      Per quale ragione sappiamo che Gesù non regnerà sulla terra? (11, 12)

      11 Quando un governatore romano interrogò Gesù circa il suo regno, egli rispose: “Il mio regno non fa parte di questo mondo”. (Giovanni 18:36) Gesù fu completamente neutrale nei confronti della politica delle nazioni, dando l’esempio ai suoi seguaci. (Giovanni 6:15; II Corinti 5:20) Inoltre, non era proposito di Dio che suo Figlio governasse da una sede terrena. Doveva regnare dal cielo, dove avrebbe potuto esercitare autorità universale, sovrumana.

      12 Con tale prospettiva, dopo che Gesù era morto fedele a Dio, il Padre lo risuscitò alla vita come immortale creatura spirituale. (Atti 10:39-43; I Corinti 15:45) Cristo apparve ai suoi seguaci e li rassicurò che era vivo e attivo. Poi ascese al cielo. L’apostolo Pietro scrisse in merito: “Egli è alla destra di Dio, poiché andò in cielo; e angeli e autorità e potenze gli furono sottoposti”. — I Pietro 3:22; Matteo 28:18.

      Quale evidenza indica quando Gesù ha cominciato a regnare sul genere umano? (13-16)

      13 Da quel momento, nel 33 E.V., Cristo cominciò a regnare sulla congregazione cristiana, e i suoi seguaci furono felici di riconoscerne la sovranità e posizione celeste. (Colossesi 1:13, 14) Ma non era proposito di Dio che Gesù cominciasse allora a regnare sul mondo del genere umano e sull’universo.

      14 Dio ha concesso agli uomini il tempo di vedere da sé i frutti del governo umano. Perciò Cristo dovette aspettare fino al tempo fissato prima di assumere il Regno del mondo. L’apostolo Paolo scriveva: “Quest’uomo offrì un solo sacrificio per i peccati in perpetuo e si mise a sedere alla destra di Dio, aspettando quindi che i suoi nemici fossero posti a sgabello dei suoi piedi”. — Ebrei 10:12, 13.

      15 Ma se Gesù è invisibile in cielo, come facciamo a sapere quando comincia a regnare? Come si è detto nel capitolo precedente, Gesù ha dato un “segno” visibile affinché i suoi seguaci sulla terra sapessero quando sarebbe arrivato quel momento. (Matteo 24:3-31) Le guerre, le carestie, i terremoti, la persecuzione dei cristiani e la predicazione mondiale della buona notizia del Regno che abbiamo visto sin dalla prima guerra mondiale (1914-18) confermano che viviamo al termine del sistema di cose. Questi avvenimenti dimostrano anche che Cristo ora regna in cielo; infatti, dopo aver descritto una guerra in cielo contro Satana, la Bibbia dice:

      “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo. . . . Per questo motivo, rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. — Rivelazione 12:7-12.

      16 Quindi Gesù Cristo sta ora regnando. Questo significa che ci sarà solo “un breve periodo di tempo” prima che eserciti la sua autorità per eliminare ogni opposizione al Regno, inclusi il Diavolo e tutti i governi umani. (Daniele 2:44) Allora potremo rallegrarci sotto un regno teocratico che porterà pace duratura.

      QUELLI CHE REGNANO CON LUI

      Chi regnerà insieme a Gesù nel Regno? (17, 18)

      17 La Bibbia ha rivelato un altro affascinante aspetto del Regno. Daniele 7:13, 14 descrive il Figlio di Dio che riceve “dominio e dignità e regno”. Poi la visione prosegue:

      “Il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno pure a loro”. — Daniele 7:27.

      Dio si propone dunque che altri siano associati con Gesù Cristo nel Regno. Questo significa che alcuni esseri umani andranno in cielo. Quando era sulla terra Gesù cominciò a scegliere uomini e donne perché regnassero con lui. Disse che andava in cielo a preparare un posto per loro. — Giovanni 14:1-3.

      18 Questo aiuta a chiarire un punto che molti che sono andati in chiesa per tutta la vita non hanno capito: da una parte la Bibbia dice che Dio aveva in mente che gli esseri umani vivessero sulla terra; ma, d’altra parte, la Bibbia parla di esseri umani che vanno in cielo. Come si spiega questo? Ebbene, Dio ha promesso di portare alcuni esseri umani in cielo perché siano accanto a suo Figlio nel governo del Regno. Ma la terra sarà un paradiso abitato da esseri umani pacifici e felici. — Vedi Salmo 37:29; Isaia 65:17, 20-25.

      Quanti andranno in cielo, e perché non tutto il genere umano? (19-22)

      19 Quanti andranno in cielo per far parte del governo del Regno? Gesù ce ne ha dato un’idea, dicendo: “Non aver timore, piccolo gregge, perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno”. (Luca 12:32) Il numero è dunque limitato. Rivelazione spiega che quelli “comprati di fra il genere umano” per regnare con “l’Agnello” (Gesù Cristo) sono 144.000. (Rivelazione 14:1-5) Non è difficile capirlo. Anche certi governi umani hanno un gruppo scelto di uomini e donne che vanno nella capitale per formare il governo.

      20 Ma Dio non ha lasciato che fossero gli uomini a determinare chi andrà in cielo. Li sceglie lui. (I Pietro 2:4, 5, 9; Romani 8:28-30; 9:16) Quando scelse l’apostolo Paolo, Dio versò su di lui il suo spirito, dandogli la consapevolezza che avrebbe fatto parte del “regno celeste” (II Timoteo 4:18) Paolo scriveva: “Lo spirito stesso rende testimonianza col nostro spirito che noi siamo figli di Dio. Se, dunque, siamo figli, siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo”. — Romani 8:16, 17; II Corinti 1:22; 5:5.

      21 Relativamente pochi adoratori di Dio sono stati scelti per vivere in cielo, dato che il proposito di Dio era che gli esseri umani vivessero felici sulla terra. Gesù è stato il primo ad andare in cielo. (Ebrei 6:19, 20; Matteo 11:11) In seguito Dio ha continuato a scegliere gli altri 144.000. Cosa sarebbe accaduto quando quel numero fosse stato completo?

      22 Dopo aver avuto una visione del numero limitato (144.000) in cielo con Cristo, l’apostolo Giovanni vide “una grande folla, che nessun uomo poteva numerare”. (Rivelazione 7:4, 9, 10) Questi avranno la protezione di Dio durante la fine del presente sistema di cose. Hanno la meravigliosa prospettiva della vita eterna sulla terra, la stessa prospettiva degli uomini di fede come Noè, Abraamo e Davide, vissuti prima che Dio aprisse la via della vita celeste per i 144.000. — Atti 2:34.

      SOVRANI DEGNI DI FIDUCIA

      Per quali ragioni possiamo aver fiducia in questi sovrani? (23, 24)

      23 Oggi quasi tutti hanno ben poca fiducia in chi li governa. Ma coloro che regneranno nel regno di Dio sono ben diversi dai sovrani del mondo. Nel corso dei secoli Dio ha scelto persone di fede provata. Sotto qualunque prova e tentazione, si sono attenuti a ciò che è giusto e retto. Meritano la fiducia di Dio, quindi possiamo non aver fiducia in loro?

      24 Inoltre, essendo stati esseri umani potranno capirci e compatirci. (Confronta Ebrei 4:15, 16) Sanno cosa significa essere stanchi, preoccupati, scoraggiati. Sanno lo sforzo che ci vuole per diventare più pazienti, benevoli e misericordiosi. E alcuni di loro erano donne; perciò comprendono i sentimenti e gli speciali bisogni delle donne sulla terra. — Galati 3:28.

      Come possiamo dimostrare di sostenere il Regno? (25-27)

      25 Oggi milioni di testimoni di Geova danno prova di confidare in Cristo e in coloro che regnano con lui, e dimostrano che il Regno è per loro una realtà. Fanno questo essendo leali sudditi del regno di Dio. (Proverbi 14:28) Ne riconoscono e raccomandano le leggi scritte nella Bibbia, essendo davvero convinti che il cristianesimo è il miglior modo di vivere. Partecipano al programma educativo di questo governo. La Bibbia è il principale libro di testo, insieme a opere di consultazione e manuali di studio biblico. Alle adunanze di congregazione imparano a conoscere meglio il Regno e il modo di vivere cristiano. E istruiscono altri insegnando pubblicamente e nelle case. — Atti 20:20.

      26 Gesù aveva detto che un aspetto del segno degli “ultimi giorni” sarebbe stato: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14) Prima di ascendere al cielo, Gesù sottolineò la necessità che i discepoli partecipassero attivamente a quest’opera di evangelizzazione. — Matteo 28:19, 20; Atti 1:8.

      27 Oggi i cristiani si rendono conto che è importante partecipare a quest’opera di predicazione e insegnamento per poter dimostrare il loro amore per Dio e per il prossimo. (Marco 12:28-31) Sono in gioco vite umane, perciò è una grave responsabilità. (Atti 20:26, 27; I Corinti 9:16) Ciò inoltre è fonte di notevole felicità e soddisfazione. (Atti 20:34, 35) I testimoni di Geova saranno lieti di aiutarvi ad avere la preparazione necessaria per parlare ad altri dell’istituito regno di Dio.

      [Riquadro a pagina 151]

      “L’incapacità di creare una vera premessa per la pace mondiale . . . è direttamente imputabile al rifiuto delle nazioni, specialmente delle nazioni maggiori, di accettare un’autorità che può dir loro cosa fare nell’arena internazionale.

      “Questo è dunque oggi il problema fondamentale: come creare un’autorità mondiale per mantenere la pace che abbia la fiducia dei popoli del mondo”. — Norman Cousins, della redazione del “Saturday Review”.

      [Riquadro a pagina 159]

      REALISTICI IN QUANTO AL GOVERNO

      “Le nostre armi erano manganelli di gomma, bastoni foderati di piombo, catene e pistole”, narra Stelvio, che è stato un attivista politico nell’Europa meridionale.

      Ma da alcuni anni tutto è cambiato. Un testimone di Geova andò a casa di Stelvio per insegnare la Bibbia. Il risultato? “Mi ha aperto gli occhi facendomi capire che nazionalismo e fazioni politiche dividono gli uomini. Ho appreso dalla Bibbia che Dio ha fatto da un uomo ogni nazione degli uomini, perché dimorassero sulla terra. (Atti 17:26) Questo principio è una forza unificatrice. Mi ha liberato dall’odio che nutrivo verso altri solo perché erano di idea politica diversa”.

      Questo ex violento attivista politico aggiunge: “Continuavo a chiedermi: L’uomo come potrà mai risolvere i suoi problemi con la politica, quando la politica stessa ha diviso il genere umano? Perché gli uomini si uniscano, devono prima scomparire i motivi di divisione. Fra i testimoni di Geova ho visto neri e bianchi essere battezzati nella stessa acqua; ex protestanti ed ex cattolici, in Irlanda, smettere di odiarsi; arabi ed ebrei radunati nella stessa adunanza, al tempo della guerra dei sei giorni. E io stesso ho imparato ad amare quelli che avevo odiato.

      “Nessuno può dire che il regno di Dio, che i testimoni di Geova auspicano, sia un’utopia, perché esiste già un gruppo internazionale unito sotto questo regno. Seguendo i principi biblici si sono avuti risultati che nessun altro gruppo religioso, politico o sociale è riuscito a ottenere.

      “A quelli che, come me in passato, lottano per portare nel mondo giustizia, pace e ordine sociale, dico: ‘Siate realistici e ammettete che l’uomo non è riuscito a conseguirli. Guardate invece i testimoni di Geova: Non hanno risolto i problemi di guerre, divisioni politiche, discriminazione razziale, pace e unità? Gli uomini confidano negli uomini e hanno problemi. I testimoni di Geova si sottomettono al regno di Dio e hanno risolto i principali problemi della vita’”.

  • Quali leggi metterete al primo posto?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 17

      Quali leggi metterete al primo posto?

      Perché dobbiamo riflettere sul nostro modo di considerare le leggi? (1-4)

      LA VITA è regolata da leggi: leggi naturali, leggi di Dio su moralità e condotta, e leggi secolari. Molte di queste le accettiamo facilmente e ci sono utili. Ma che dire se una legge sembra eccessivamente restrittiva? O se c’è conflitto fra due leggi che ci riguardano?

      2 Poiché le leggi naturali sembrano piuttosto impersonali, pochi hanno difficoltà ad accettarle. Chi sfiderebbe la legge di gravità continuando a camminare oltre l’orlo di un precipizio? Questa legge ci è utile: ci permette di stare coi piedi per terra e trattiene il cibo nel nostro piatto. Altre leggi naturali riguardano la genetica, che influisce su come saranno i nostri figli. Osservando le leggi genetiche e non sposando un parente stretto, evitiamo il pericolo di trasmettere ai figli certi difetti. (Confronta Levitico 18:6-17). Ma che dire delle leggi sulla condotta o moralità?

      3 Molti protestano contro le leggi vigenti. Una ragione è che gli uomini hanno avuto la tendenza a stabilire leggi non necessarie e a opprimere altri per mezzo di leggi. (Matteo 15:2; 23:4) Tuttavia è pericoloso considerare sbagliate tutte le leggi o prendere l’abitudine di ignorarle.

      4 La morente condizione umana risale a una ribellione contro la legge. Dio aveva proibito ad Adamo ed Eva di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male. Ma Satana insinuò che la legge di Dio era eccessivamente restrittiva. (Genesi 3:1-6) La proposta di Satana fu: ‘Niente regole. Fate pure come vi pare’. Tale spirito contrario alla legge è stato popolare nel corso di tutta la storia, e lo è tuttora.

      Cosa dobbiamo riconoscere circa le leggi di Dio? (5, 6)

      5 Geova non opprime il suo popolo con leggi gravose o inutilmente inibitorie, infatti “dov’è lo spirito di Geova, ivi è libertà”. (II Corinti 3:17; Giacomo 1:25) Contrariamente a quanto Satana vuol far credere, Geova è il Supremo Sovrano dell’universo. Ne è il Creatore ed è anche il nostro Provveditore e Datore di vita. (Atti 4:24; 14:15-17) Quindi ha il diritto di guidarci e di promulgare leggi che regolino la nostra condotta.

      6 Molti sono d’accordo che, essendo l’autorità suprema, Dio ha il diritto di stabilire cosa gli uomini possono e non possono fare. O meglio, sono d’accordo finché non vogliono veramente fare qualche cosa che Dio vieta. Evidentemente questo è pericoloso. Ci sono ampie prove che i comandi di Dio sono per il nostro bene. Per esempio, evitando ubriachezza, ira e concupiscenza saremo aiutati ad avere migliore salute e a essere più contenti. (Salmo 119:1-9, 105) Inoltre le leggi di Dio possono aiutarci ad avere la sua approvazione e la salvezza. (Proverbi 21:30, 31) Quindi anche se non si comprende ancora la ragione di alcuni comandi di Geova, è una follia rifiutarsi di ubbidire, forse per spirito d’indipendenza.

      Per quale ragione dobbiamo ubbidire alla legge di Dio che vieta la “fornicazione”? (7, 8)

      7 Fra i comandi di Dio per i cristiani c’è un decreto emanato da un gruppo di apostoli e anziani di Gerusalemme, che formavano il corpo direttivo della congregazione cristiana del I secolo:

      “Allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione”. — Atti 15:22-29.

      8 Abbiamo valide ragioni per ubbidire alla legge di Dio sulla “fornicazione”: siamo protetti da malattie, nascite illegittime e matrimoni infranti. Quella legge proibisce di praticare l’omosessualità o altra grave immoralità sessuale, tutti aspetti inclusi nel termine greco porneia (fornicazione) usato in Atti 15:29. (Romani 1:24-27, 32) Ma se si potessero evitare i pericoli della “fornicazione”? Ubbidiremmo ugualmente al comando di Dio perché è il nostro Supremo Sovrano? In questo modo dimostriamo che Satana è bugiardo, che gli esseri umani ubbidiscono a Geova perché lo amano. — Giobbe 2:3-5; 27:5; Salmo 26:1, 11.

      Come possiamo ubbidire alla legge di Dio sul sangue? (9-11)

      9 Quel decreto riportato in Atti 15:22-29 menziona un altro campo in cui possiamo mostrare la nostra ubbidienza. È il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’ e dalla carne di animali strangolati per conservarne il sangue. Dio aveva detto al nostro antenato, Noè, che gli esseri umani potevano mangiare carne animale, ma non dovevano nutrirsi del sangue di un’altra creatura. (Genesi 9:3-6) Nel ripetere questa legge agli israeliti, Dio disse che “l’anima [o la vita] della carne è nel sangue”. Era ammesso l’uso del sangue solo sull’altare per espiare i peccati. Altrimenti il sangue di una creatura doveva essere sparso, a indicare che veniva restituito a Dio. L’ubbidienza a questa legge era questione di vita o di morte. — Levitico 17:10-14.

      10 Quei sacrifici prefiguravano lo spargimento del sangue che Gesù versò per noi. (Efesini 1:7; Rivelazione 1:5; Ebrei 9:12, 23-28) Anche dopo che Cristo era tornato in cielo, Dio comandò ai cristiani di ‘astenersi dal sangue’. Ma quanti, pur dichiarandosi cristiani, ubbidiscono in ciò al Divino Legislatore e Datore di vita? In certi paesi è comune includere fra i generi alimentari carne non dissanguata, sanguinacci o altri cibi che deliberatamente contengono sangue.

      11 Molti hanno similmente accettato trasfusioni di sangue nel tentativo di prolungare la vita. Spesso non si rendono conto che le trasfusioni di sangue in se stesse costituiscono un grave rischio per la salute e che praticamente ogni operazione chirurgica si può fare senza sangue, ricorrendo a terapie alternative.a Ma anche se pare che sia in gioco la vita, sarebbe sbagliato ubbidire a Dio? Non si deve ignorare la legge divina neanche se è in pericolo la vita. — I Samuele 14:31-35.

      Perché dovremmo ubbidire a Dio anche se è in pericolo la nostra vita? (12)

      12 Per sostenere il principio della libertà di parola o di adorazione nel quale credono, o un ideale politico, molti hanno rischiato la vita. Hanno ubbidito a un capo o a un comandante militare incuranti del pericolo. Non abbiamo ragioni molto più impellenti per ubbidire al Sovrano dell’universo? L’integrità di molti uomini di fede è senz’altro una risposta affermativa. (Daniele 3:8-18; Ebrei 11:35-38) Essi sapevano, come dovremmo sapere noi, che Geova è il Datore di vita e si ricorderà di quelli che gli ubbidiscono e li ricompenserà, se necessario ridando loro la vita a suo tempo mediante una risurrezione. (Ebrei 5:9; 6:10; Giovanni 11:25) Possiamo esser certi che, in qualunque circostanza, ubbidire a Geova è la cosa giusta e sempre migliore. — Marco 8:35.

      SI DEVE UBBIDIRE ALLE LEGGI DEL GOVERNO?

      Come i cristiani dovrebbero considerare i governi secolari, e perché? (Matteo 22:19-21) (13-16)

      13 Molte altre leggi che ci riguardano sono emanate da governi secolari. Il cristiano come dovrebbe considerare tali leggi? L’apostolo Paolo scrisse: “Continua a ricordar loro d’esser sottoposti e di essere ubbidienti ai governi e alle autorità”. — Tito 3:1.

      14 Nel I secolo E.V., il governo romano non sempre era giusto, e alcuni suoi rappresentanti erano immorali e disonesti. Eppure Paolo disse: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non vi è autorità se non da Dio”. Le “autorità superiori” sono i governi costituiti. — Romani 13:1.

      15 Geova riconosce che finché il suo regno non sarà pienamente ripristinato sulla terra, i governi secolari servono a qualche cosa. Contribuiscono a conservare un certo ordine nella società e provvedono numerosi servizi pubblici, fra cui la registrazione di matrimoni e nascite. (Confronta Luca 2:1-5). Così i cristiani possono in genere “condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà”. — I Timoteo 2:2.

      16 In attesa del tempo in cui il regno di Dio risolverà i problemi di guerra, ingiustizia e oppressione, i cristiani non si oppongono all’autorità dei governi secolari. Devono pagare onestamente le tasse richieste, ubbidire alle leggi e mostrare rispetto alle autorità. Per questo i veri cristiani spesso sono lodati e aiutati da funzionari, e raramente sono puniti con “la spada” usata contro i trasgressori. — Romani 13:2-7.

      SOTTOMISSIONE RELATIVA

      Qual è la condotta giusta quando la legge di Dio e le leggi secolari sono in conflitto? Illustrate. (17-21)

      17 A volte ci sono leggi contrastanti. Un governo secolare può richiedere cose che Dio vieta. Oppure la legge dello stato può proibire una cosa che Dio ordina ai cristiani di fare. E allora?

      18 Una situazione del genere si verificò quando le autorità proibirono agli apostoli di predicare riguardo a Gesù Cristo risuscitato. Leggetene il racconto in Atti 4:1-23 e 5:12-42, che rafforzerà la vostra fede. Pur essendo stati arrestati e flagellati, gli apostoli non smisero di predicare. — Vedi Atti 5:29.

      19 Quindi la sottomissione del cristiano alle autorità governative è una sottomissione relativa. Il suo primo dovere è ubbidire all’Autorità Suprema. Se, per questo, viene punito, sarà per lui un conforto sapere che Dio lo approva. — I Pietro 2:20-23.

      20 I primi cristiani dovettero prendere decisioni in un altro campo che riguardava gli ordini di Dio e le esigenze del governo romano. Si trattava di prestare servizio militare. Dio aveva detto al suo popolo: “Dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. (Isaia 2:4; Matteo 26:52) Quindi se il governo romano esigeva che un cristiano prestasse servizio militare o ne sostenesse lo sforzo bellico, sarebbe sorto un conflitto fra la legge di Cesare e la legge di Dio. Il cristiano doveva decidere quale legge mettere al primo posto.

      21 I primi cristiani mettevano al primo posto la legge di Dio anche quando gli uomini ordinavano di offrire incenso alla divinità del Cesare di Roma. Altri forse pensavano che fosse un’azione patriottica. Ma la storia dice che i cristiani la consideravano una forma di idolatria. Non avrebbero compiuto atti idolatrici verso alcuna persona o cosa, sapendo che la loro devozione apparteneva a Geova. (Matteo 22:21; I Giovanni 5:21) E invece di intromettersi nella politica, anche solo acclamando in modo idolatrico un sovrano, rimasero neutrali per ‘non far parte del mondo’, come li aveva esortati Gesù. — Giovanni 15:19; Atti 12:21-23.

      Quale prova ci si presenta ora? (22)

      22 Accetterete il pensiero di Dio e le sue direttive per ciò che riguarda la legge? Così facendo eviterete molti dispiaceri che affliggono chi disprezza la legge di Dio sulla condotta e la moralità. E non subirete inutili punizioni da parte delle autorità costituite. Ma il pensiero di Dio al riguardo include, soprattutto, il riconoscerlo quale Supremo Sovrano. Se lo farete in ogni circostanza, vi troverete bene quando le leggi del regno di Dio prevarranno fra breve su tutta la terra. — Daniele 7:27.

      [Nota in calce]

      a Gli aspetti medici, etici e religiosi di quest’argomento sono esposti nell’opuscolo I Testimoni di Geova e il problema del sangue, pubblicato dalla Watchtower Bible and Tract Society.

      [Riquadro a pagina 167]

      “Un’attenta rassegna di tutte le informazioni disponibili mostra che, fino al tempo di Marco Aurelio [imperatore dal 161 al 180 E.V.], nessun cristiano divenne soldato; e nessun soldato, dopo esser divenuto cristiano, rimase nel servizio militare”. — “The Rise of Christianity”.

      [Immagine a pagina 165]

      Le tasse servono per pagare . . .

      Servizio di polizia

      Nettezza urbana

      Istruzione

      Posta

      Erogazione dell’acqua

      Servizio antincendio

  • C’è del buono in tutte le religioni?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 18

      C’è del buono in tutte le religioni?

      Perché dovremmo esaminare se c’è del buono in tutte le religioni? (1, 2)

      QUANDO si parla di religione, molti dicono: ‘C’è del buono in tutte le religioni’, oppure: ‘Tutte le religioni sono vie diverse che conducono a Dio’.

      2 È facile capire perché alcuni trovano del buono quasi in tutte le religioni, infatti quasi tutte parlano d’amore e insegnano che non si deve uccidere, rubare e mentire. Gruppi religiosi hanno mandato missionari ad aprire ospedali e aiutare i poveri. E specialmente negli ultimi due secoli hanno contribuito alla traduzione e distribuzione della Bibbia, permettendo così a un maggior numero di persone di conoscere la Parola di Dio. (II Timoteo 3:16) Eppure ci dobbiamo chiedere: Geova e Gesù Cristo che opinione hanno delle varie religioni?

      LA VIA GIUSTA È STRETTA

      Che opinione aveva Gesù della religione, e perché? (3-5)

      3 Quelli che pensano che c’è del buono in tutte le religioni ritengono di vedute ristrette chi crede che Dio non accoglierebbe la maggior parte degli appartenenti a qualunque religione. Ma Gesù, che conosceva e rispecchiava il modo di pensare del Padre, era di un altro parere. (Giovanni 1:18; 8:28, 29) Nessuno potrebbe ragionevolmente accusare il Figlio di Dio di essere di vedute ristrette. Ma osservate cosa disse nel Sermone del Monte:

      “Entrate per la porta stretta; perché ampia e spaziosa è la strada che conduce alla distruzione, e molti sono quelli che vi entrano; mentre stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi son quelli che la trovano”. — Matteo 7:13, 14.

      4 Cos’è richiesto per stare sulla strada stretta e avere l’approvazione di Dio? Alcuni, secondo il moderno spirito tollerante o ecumenico, risponderebbero: ‘Basta fare del bene e non fare male a nessuno’, oppure: ‘Non dovete far altro che accettare Gesù come vostro Signore’. Ma Gesù disse chiaramente che ci vuole ben altro:

      “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’ entrerà nel regno dei cieli, ma chi FA LA VOLONTÀ DEL PADRE MIO che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo . . . in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ E io confesserò quindi loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”. — Matteo 7:21-23.

      5 È vero che Gesù raccomandò di non giudicare i minimi difetti altrui. (Matteo 7:3-5; Romani 14:1-4) Ma sull’importantissima questione della religione fu d’esempio nell’aderire alla Bibbia e nel fare la volontà del Padre. Gesù condannò le pratiche e le dottrine che erano in contrasto con la Parola di Dio. Perché? Perché sapeva che la religione serve al Diavolo per irretire la gente. (II Corinti 4:4) La migliore arma di Satana è la falsità, ma rappresentata in modo da farla apparire attraente. (Genesi 3:4, 5; I Timoteo 4:1-3) Anche fra i cristiani professanti ci sono capi religiosi che si prestano ai desideri del Diavolo. (II Corinti 11:13-15) I loro insegnamenti mal rappresentano il comportamento amorevole e generoso di Geova. C’è da stupirsi dunque che Gesù abbia smascherato i capi religiosi i cui insegnamenti erano contrari alle Scritture? — Matteo 15:1-20; 23:1-38.

      Perché è importante avere accurata conoscenza? (6, 7)

      6 Molti hanno, per così dire, ereditato una religione. Altri si limitano a seguire la maggioranza. Ma anche se fatto con sincerità, questo fa prendere la ‘strada larga che conduce alla distruzione’. (Giovanni 16:2; Proverbi 16:25) L’apostolo Paolo (chiamato anche Saulo) era stato zelante nella sua religione al punto di perseguitare i cristiani. Eppure, per essere ben accetto a Dio, dovette convertirsi a una nuova forma di adorazione. (I Timoteo 1:12-16; Atti 8:1-3; 9:1, 2) In seguito fu ispirato a scrivere che alcune persone molto religiose avevano “zelo verso Dio; ma non secondo accurata conoscenza”. (Romani 10:2) Avete accurata conoscenza della volontà di Dio secondo la Bibbia? Agite di conseguenza?

      7 Non prendete la cosa alla leggera, pensando magari che anche se non siete proprio sulla via giusta Dio comprenderà senza che dobbiate fare alcun cambiamento. Le Scritture affermano che è volontà di Dio che le persone vengano “all’accurata conoscenza della verità”, e poi vivano in armonia con essa. (I Timoteo 2:3, 4; Giacomo 4:17) Dio predisse che negli “ultimi giorni” molti avrebbero ‘avuto una forma di santa devozione ma si sarebbero mostrati falsi alla sua potenza’, e comandò: “Da questi allontanati”. — II Timoteo 3:1-5.

      COME SAPERLO?

      In che modo certe dottrine e usanze sono in contrasto con la Bibbia? (8-11)

      8 Anche se l’adorazione che piace a Dio dev’essere secondo “accurata conoscenza”, un esame rivela che quasi tutte le chiese insegnano dottrine in conflitto con la Bibbia. (Romani 10:2) Per esempio, sostengono la dottrina non scritturale che l’uomo abbia un’anima immortale. (Ezechiele 18:4, 20; vedi pagina 115). ‘Che male c’è in questa dottrina?’ potrebbe chiedersi qualcuno. Non dimenticate che la prima menzogna di Satana fu che il peccato non avrebbe provocato la morte. (Genesi 3:1-4) Sebbene la morte sia ora inevitabile, l’insegnamento che l’uomo ha un’anima immortale tende a favorire la menzogna di Satana. Ha indotto milioni di persone impaurite a mettersi in contatto coi demoni che si fanno passare per anime dei morti. Inoltre questa dottrina rende senza senso la verità biblica circa una futura risurrezione dei morti. — Atti 24:15.

      9 C’entra anche la condotta, poiché molte religioni ammettono o incoraggiano feste e usanze basate sulla credenza nell’immortalità dell’anima. Il Giorno dei Morti e altre celebrazioni del genere seguono usanze derivate da religioni non cristiane.

      10 Il miscuglio di religione cosiddetta cristiana e religione non cristiana riguarda anche altre feste, come il Natale. Dio aveva ordinato ai cristiani di commemorare la morte di Gesù, non la sua nascita. (I Corinti 11:24-26) E la Bibbia spiega che Gesù non nacque in dicembre, che in Israele è una fredda stagione piovosa. (Luca 2:8-11) Potete consultare qualsiasi enciclopedia e vedrete che il 25 dicembre fu scelto perché era già una festa romana. L’etnologo sir James Frazer osserva:

      “Tutto sommato, le analogie fra [Natale e Pasqua] e le festività pagane sono troppo precise e troppo numerose per essere casuali. . . . [Il clero] s’è reso conto che il cristianesimo poteva vincere il mondo solo attenuando i principi troppo rigidi del suo Fondatore, allargando un po’ la porta stretta che conduce alla salvezza”. — Il ramo d’oro.

      11 Essendo a conoscenza dei fatti, quale persona che ama sinceramente Geova continuerebbe a seguire credenze e usanze basate su un compromesso con l’adorazione pagana? Ad alcuni queste dottrine o pratiche possono sembrare cosa da poco. Ma la Bibbia dice chiaramente: “Un po’ di lievito fa fermentare tutta la massa”. — Galati 5:9.

      GUERRA E MORALITÀ

      In quanto alla guerra, qual è la posizione delle chiese rispetto a quella del vero cristianesimo? (12, 13)

      12 Gesù Cristo ha indicato un altro modo di identificare la religione che è ben accetta a Geova, dicendo ai discepoli: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:34, 35) Quasi tutte le chiese parlano di amore, ma raccomandano veramente il tipo di amore che manifestò Gesù?

      13 Abbiamo già visto che nei primi secoli i cristiani vivevano secondo la descrizione profetica di Isaia 2:4. Avevano ‘fatto delle spade vomeri e non avrebbero alzato la spada contro un altro né imparato più la guerra’. (Vedi pagg. 166, 167). Quale posizione hanno assunto le chiese e il clero? Molti sanno per esperienza personale che le chiese hanno approvato e benedetto guerre, in cui cattolici hanno ucciso altri cattolici e protestanti altri protestanti. Così non hanno seguito certo l’esempio di Gesù. L’interessante è che proprio i capi religiosi ebrei, con la scusa che erano in gioco interessi nazionali, approvarono l’uccisione di Gesù. — Giovanni 11:47-50; 15:17-19; 18:36.

      Qual è la posizione del vero cristianesimo in quanto a sostenere le norme morali di Dio? (14-16)

      14 Per poter meglio determinare se un gruppo religioso ha l’approvazione di Dio, osservate se sostiene le sue leggi morali invece di limitarsi a chiudere un occhio. Gesù cercava di aiutare i peccatori, inclusi ubriaconi e meretrici. I suoi discepoli dovevano fare la stessa cosa. (Matteo 9:10-13; 21:31, 32; Luca 7:36-48; 15:1-32) E se chi era già diventato cristiano peccava, altri cristiani potevano aiutarlo, cercando di fargli riacquistare il favore di Dio e la forza spirituale. (Galati 6:1; Giacomo 5:13-16) Ma che dire se avesse continuato impenitente a praticare il peccato?

      15 Questo accadde a un uomo di Corinto. Paolo scriveva:

      “[Non state] in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . ‘Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi’”. — I Corinti 5:11-13.

      I testimoni di Geova seguono in ciò le direttive di Dio. Se chi ha commesso peccati gravi rifiuta di accettare l’aiuto e non abbandona la sua condotta immorale, costui dev’essere espulso o disassociato dalla congregazione. Forse questo servirà a farlo tornare in sé. Tuttavia, anche se ciò non accade, tale azione serve a proteggere i sinceri componenti della congregazione che, pur essendo loro stessi imperfetti, si sforzano di attenersi alle norme di Dio. — I Corinti 5:1-8; II Giovanni 9-11.

      16 Forse conoscete alcuni che praticano apertamente il peccato pur andando in chiesa, e magari ricevono onori speciali nella loro chiesa a motivo della loro ricchezza o importanza. Rifiutando di seguire il comando di Dio di disassociare i peccatori impenitenti, le chiese inducono altri a pensare che sono liberi di peccare. (Ecclesiaste 8:11; I Corinti 15:33) Dio non può approvare coloro che producono tali frutti. — Matteo 7:15-19; Rivelazione 18:4-8.

      RIMANIAMO NELLA VIA DELLA VITA

      Come si può rimanere sulla via della vita? (17, 18)

      17 Una volta trovata la “strada che conduce alla vita”, dovete continuare a studiare la Bibbia per rimanere su quella strada. Cercate di leggere la Bibbia ogni giorno; provatene intenso desiderio. (I Pietro 2:2, 3; Matteo 4:4) Vi preparerà per “ogni opera buona”. — II Timoteo 3:16, 17.

      18 Le opere buone includono il vivere secondo le norme morali di Dio, e anche l’essere gentili e soccorrevoli con gli altri, specialmente con quelli che hanno relazione con noi nella fede. (Giacomo 1:27; Galati 6:9, 10) Gesù lo era. Oltre a dare un ottimo esempio morale, guariva i malati, sfamava gli affamati e confortava gli afflitti. E specialmente ammaestrava e rafforzava i discepoli. Anche se non possiamo imitarne i miracoli, possiamo, se siamo in grado di farlo, dare aiuto pratico ad altri, affinché alcuni siano indotti a render gloria a Dio. — I Pietro 2:12.

      Quale altra opera devono compiere i cristiani? (19, 20)

      19 Ma le buone opere di Gesù includevano dell’altro. Egli sapeva che l’opera migliore a favore di altri era quella di aiutarli a conoscere quale adorazione è ben accetta a Dio e di istruirli intorno ai propositi del Regno di Dio. Questo poteva aiutarli a raggiungere l’obiettivo della vita eterna nella felicità. — Luca 4:18-21.

      20 Anche oggi i cristiani dovrebbero sforzarsi di essere testimoni di Geova. Possono dare testimonianza con la loro buona condotta, che include di aiutare altri e di essere loro stessi “senza macchia dal mondo”. (Isaia 43:10-12; Giacomo 1:27; Tito 2:14) Inoltre possono portare la “buona notizia” in casa della gente, perseverando in quest’opera finché Dio dirà che è compiuta. (Luca 10:1-9) Non desiderate aiutare il prossimo, inclusi i vostri familiari, a conoscere l’adorazione che è gradita a Geova? Allora anche voi dovreste esprimere pubblicamente la vostra fede; così facendo potrete aiutare altri a trovare la via della vita. — Romani 10:10-15.

      [Riquadro a pagina 173]

      “VALORI E VIOLENZA AD AUSCHWITZ”

      Nel suo libro che ha questo titolo, la sociologa polacca Anna Pawelczynska osserva che nella Germania nazista ‘i testimoni di Geova opposero una resistenza passiva a motivo delle loro convinzioni contrarie a ogni guerra e violenza”. Con quale risultato? Essa spiega:

      ‘Quel gruppetto di detenuti costituiva una salda forza ideologica ed essi vinsero la loro battaglia contro il nazismo. Il gruppo tedesco della setta era stato una minuscola isola d’instancabile resistenza in seno a una nazione terrorizzata, e continuarono ad avere quello stesso spirito impavido nel campo di Auschwitz. Riuscirono a guadagnarsi il rispetto dei compagni di prigionia . . . dei kapò, e persino degli ufficiali delle SS. Tutti sapevano che nessun testimone di Geova avrebbe ubbidito a un ordine contrario alla sua convinzione religiosa”.

      [Immagine a pagina 175]

      Percorrete la via larga . . .

      . . . o la via stretta?

  • Adorerete Dio come vuole LUI?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 19

      Adorerete Dio come vuole LUI?

      Chi ha il primo posto per molti, e perché ciò non è saggio? (1-4)

      NEGLI “ultimi giorni”, predice la Bibbia, gli uomini sarebbero stati “amanti di se stessi, . . . millantatori, superbi” e avrebbero avuto “una forma di santa devozione ma mostrandosi falsi alla sua potenza”. (II Timoteo 3:1-5) Non è proprio la descrizione di quello che attualmente vediamo intorno a noi?

      2 In ogni aspetto della vita, dal suo comportamento quando fa acquisti o guida la macchina, dall’importanza che dà all’abbigliamento e al trucco, dai balli che preferisce, la gente in effetti dice: “Prima io!” Ma tutto questo non ha recato vera felicità.

      3 Molti considerano anche la religione a modo loro o secondo la loro necessità. Che errore! Non spetta a noi dire come si dovrebbe adorare Dio. Essendo il Creatore e Datore di vita, è Geova che dice come dovrebbe essere adorato. (Romani 9:20, 21) E ciò che richiede da noi è per il nostro bene. Produce contentezza ora e fa rivolgere la nostra mente e il nostro cuore alle meravigliose cose che ha in serbo per noi nel futuro. — Isaia 48:17.

      4 Geova non impone ai cristiani inutili cerimonie né prescrive restrizioni senza senso. Ma Dio sa che la continuità della vita dipende da una buona relazione con lui, e che per godere veramente la vita dobbiamo vivere secondo le sue norme e pensare agli altri. Quando adoriamo Dio come vuole lui, la vita è più ricca e ha senso.

      OGNI COSA COME VUOLE DIO

      In che senso Noè e Abraamo erano diversi dalla maggior parte degli uomini d’oggi? (5, 6)

      5 Noè è un ottimo esempio di un uomo che si attenne alla via di Dio. La Bibbia dice: “Noè fu uomo giusto. Egli si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei. Noè camminò col vero Dio”. Dopo che Dio gli aveva dato istruzioni di costruire un’enorme arca per preservare la vita, “Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Egli fece proprio così”. (Genesi 6:9, 22) Facendo ogni cosa come voleva Dio Noè salvò la propria vita e anche la vita dei suoi familiari, che rimasero al suo fianco riconoscendolo come profeta di Dio sulla terra. — II Pietro 2:5.

      6 Un altro uomo che seguì la via di Dio fu Abraamo. Dio gli aveva detto di lasciare il suo paese nativo. Voi avreste ubbidito? Abraamo “andò proprio come Geova gli aveva parlato”, benché “non sapesse dove andava”. (Genesi 12:4; Ebrei 11:8) Per aver fatto ogni cosa come voleva Dio, Abraamo fu considerato “amico di Geova”. — Giacomo 2:23; Romani 4:11.

      IN MEZZO AL POPOLO DI DIO

      All’epoca dell’antico Israele, in che modo Dio si rivolgeva ai singoli? (7-9)

      7 In seguito Dio decise di rivolgersi a un gruppo più numeroso: la nazione d’Israele. Essi divennero “suo popolo, una speciale proprietà, da tutti i popoli che sono sulla superficie della terra”. (Deuteronomio 14:2) Naturalmente ogni israelita doveva pregare Dio e avere un’intima relazione personale con lui. Ma dovevano anche riconoscere che Dio dirigeva una congregazione; come popolo dovevano seguire la forma di adorazione indicata per loro nella legge di Dio. Così potevano avere la protezione e la benedizione che Dio accordava alla congregazione. (Deuteronomio 28:9-14) Pensate che privilegio far parte di quelli che l’Onnipotente chiamava “mio popolo Israele”. — II Samuele 7:8.

      8 Che dire dei non israeliti che volevano adorare il vero Dio? Persone di ogni sorta formavano “una numerosa compagnia mista” che decise di seguire Israele quando Mosè condusse la nazione fuori d’Egitto. (Esodo 12:38) Se vi foste trovati in Egitto, avreste pensato di poter rimanere e limitarvi ad adorare Dio a modo vostro?

      9 Anche quando Israele si stabilì nella Terra Promessa, gli stranieri che riconoscevano Geova e volevano adorarlo erano liberi di farlo. Tuttavia dovevano capire che Dio si rivolgeva a un popolo congregato e che il centro della Sua adorazione era il tempio di Gerusalemme. (I Re 8:41-43; Numeri 9:14) I singoli non potevano essere ben accetti a Dio se, spinti da orgoglio o da spirito d’indipendenza, decidevano di adorare a modo loro.

      UNA CONGREGAZIONE DIVERSA

      Quale cambiamento fece Dio al riguardo? (10-12)

      10 Quando Gesù svolse il suo ministero sulla terra, Dio considerava ancora Israele un popolo dedicato a lui. Infatti non era necessario che quanti accettavano il Messia si radunassero regolarmente con Gesù e viaggiassero con lui come gli apostoli. (Marco 5:18-20; 9:38-40) Ma la nazione nel suo insieme rigettò il Messia di Geova, per cui, poco prima di morire, Gesù disse: “Vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare”. — Matteo 21:43, La Bibbia di Gerusalemme.

      11 Chi doveva essere questo nuovo popolo, una volta che l’adorazione prescritta nella legge data da Dio a Israele non era più richiesta? (Colossesi 2:13, 14; Galati 3:24, 25) Il giorno di Pentecoste del 33 E.V. si formò la congregazione cristiana e Dio rese evidente agli osservatori sinceri che era lui a formarla. (Atti 2:1-4, 43-47; Ebrei 2:2-4) Prima ebrei e stranieri che seguivano l’ebraismo, e poi gentili o persone delle nazioni, divennero “un popolo per il suo nome”. Dio ora li considerava “una razza eletta, un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso”. — Atti 15:14-18; I Pietro 2:9, 10.

      12 Se foste vissuti in quell’epoca e aveste voluto avere una relazione con Dio, sareste stati indirizzati alla congregazione cristiana. Questo è ciò che accadde all’italiano Cornelio e alla sua famiglia. (Atti 10:1-48) I credenti in tutto il mondo costituivano la congregazione cristiana. (I Pietro 5:9) Tutte le congregazioni locali, che si radunavano in case private o in edifici pubblici, facevano parte di quest’unica congregazione di cui Dio ora si serviva. — Atti 15:41; Romani 16:5.

      In che modo Dio ha organizzato e diretto i cristiani? (13-15)

      13 Essendo un Dio di ordine, Geova stabilì una certa organizzazione nelle congregazioni. Per prestare la necessaria attenzione ai singoli adoratori, nominò degli uomini che prestassero servizio come pastori o sorveglianti. Erano uomini esperti, qualificati, che potevano insegnare la Parola di Dio e addestrare i componenti della congregazione a portare la verità biblica ad altri, per aiutarli nell’importantissima opera di predicare la “buona notizia”. — II Timoteo 2:1, 2; Efesini 4:11-15; Matteo 24:14; Atti 20:28.

      14 Anche in molti altri modi questi sorveglianti si sarebbero resi utili alle congregazioni. Non dovevano comportarsi in modo legalistico o oppressivo. Anzi il loro incarico richiedeva di aiutare amorevolmente gli altri cristiani a rafforzare la loro relazione con Dio. (Atti 14:21-23; I Pietro 5:2, 3) Chiunque aveva problemi poteva rivolgersi a quegli anziani spirituali per ricevere benevolo aiuto scritturale. (Giacomo 5:13-16; Isaia 32:1, 2) Poiché i cristiani erano imperfetti, a volte potevano sorgere difficoltà nelle congregazioni. I sorveglianti dovevano essere desti ad aiutare i compagni di fede, e vigilare che qualcuno non mettesse in pericolo la spiritualità della congregazione. — Filippesi 4:2, 3; II Timoteo 4:2-5.

      15 Le congregazioni ricevevano le necessarie istruzioni da un corpo direttivo cristiano di cui facevano parte gli apostoli e gli anziani della congregazione di Gerusalemme. Essi studiavano e risolvevano le questioni sottoposte loro dalle congregazioni. Inoltre il corpo direttivo mandava rappresentanti a visitare le congregazioni. — Atti 15:1-3.

      Che importanza dovrebbe avere per voi il modo in cui Dio si rivolge ai cristiani? (16)

      16 Geova Dio si rivolge ancora al suo popolo come gruppo congregato. In tutta la terra ci sono migliaia di congregazioni dei testimoni di Geova. Se volete unirvi all’adorazione che Dio approva, prestate ascolto alla sua esortazione a radunarvi insieme ad altri cristiani:

      “Consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, . . . ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Ebrei 10:24, 25.

      ADORIAMO DIO CON TUTTA L’ANIMA

      Cosa dovrebbe spingerci a fare l’amore verso Dio? (17-19)

      17 È bene riflettere su tutto quello che Geova Dio ha fatto per voi. Da lui avete la vita e quello che occorre ogni giorno per sostenerla. Soprattutto, Dio ha mandato suo Figlio sulla terra a morire in sacrificio. Quella è stata un’espressione del profondo amore di Dio, amore che è sicuro e costante. (Romani 5:8; 8:32, 38, 39) In tal modo Dio ha reso possibile avere il perdono dei peccati e la prospettiva della vita eterna nella felicità. — Giovanni 3:17; 17:3.

      18 Come risponderemo al suo amore? Certo non vorremo voltare le spalle a Dio e al suo amore. L’apostolo Pietro esortava:

      “Pentitevi, perciò, e convertitevi affinché i vostri peccati siano cancellati, onde vengano . . . stagioni di ristoro”. — Atti 3:19.

      19 Tutti dobbiamo ‘pentirci’, perché tutti abbiamo peccato e siamo venuti meno alle norme di Dio con la nostra condotta, le nostre parole e i nostri pensieri. (Romani 2:4; 7:14-21; Giacomo 3:2) Pentirci significa riconoscere di essere peccatori e provare dispiacere per non aver vissuto in piena armonia con la volontà di Geova. Sono questi i sentimenti che provate? Poi dobbiamo ‘convertirci’, cambiare modo di vivere, sforzandoci d’ora in poi di rispecchiare le qualità di Geova e di fare ogni cosa come vuole lui. In tal modo possiamo confidare che Dio ci perdonerà e ci accoglierà. — Salmo 103:8-14; II Pietro 3:9.

      Perché il battesimo è un passo importante, e che cosa simboleggia? (20, 21)

      20 Riconoscendo che Gesù ci ha dato un modello perché potessimo seguire le sue orme servendo Dio, dovremmo sforzarci di imitare il suo esempio. (I Pietro 2:21) Ebrei 10:7 ci dice qual era l’atteggiamento di Gesù: “Ecco, io vengo . . . per fare, o Dio, la tua volontà”. Similmente l’amore e la riconoscenza che proviamo per Dio dovrebbero spingerci a dedicargli la nostra vita, per fare con tutta l’anima la sua volontà. Naturalmente continueremo a mangiare, dormire, aver cura della nostra famiglia ed amarla, godere piacevoli svaghi e partecipare in altri modi alle normali attività della vita. Ma dedicare la nostra vita a Dio significa che la sua volontà e la sua adorazione dovrebbero avere primaria importanza, e che, ovunque ci troviamo e qualunque cosa facciamo, ci sforzeremo sinceramente di mettere in pratica i consigli di Dio e di seguire l’esempio di Gesù. — Colossesi 3:23, 24.

      21 Le Scritture indicano chiaramente che la persona che dedica la propria vita a Dio dovrebbe manifestarlo pubblicamente facendosi battezzare. Gesù disse ai suoi seguaci:

      “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate”. — Matteo 28:19, 20.

      Se quelli che vengono battezzati devono aver studiato la Parola di Dio ed essere diventati discepoli di Cristo, certo non possono essere bambini. Inoltre il battesimo, in simbolo della loro dedicazione a Dio, dev’essere un’immersione totale in acqua, come Gesù fu battezzato nel Giordano. — Marco 1:9-11; Atti 8:36-39.

      Avete dedicato la vita a Dio, e desiderate essere battezzati? In tal caso, cosa significherà questo per voi? (22-24)

      22 Diventando discepoli battezzati di Cristo godrete la vita piena e felice del vero cristianesimo. Non è una vita regolata da infiniti comandi e divieti. Anzi è una vita di soddisfacente progresso. Potete migliorare costantemente la vostra percezione spirituale e l’applicazione della Parola di Dio, seguendo sempre meglio l’esempio di Gesù. — Filippesi 1:9-11; Efesini 1:15-19.

      23 Seguendo la via cristiana sarete sempre più convinti che presto Dio distruggerà ogni malvagità, e farà posto a ‘nuovi cieli e nuova terra in cui dimorerà la giustizia’. E questo sarà un maggior incentivo a sviluppare la personalità cristiana e a seguire la via della vita che vi permetterà di trovare posto in quel nuovo ordine avvenire. (Efesini 4:17, 22-24) L’apostolo Pietro fu ispirato a scrivere:

      “Capite bene quello che dovete fare. Comportatevi da uomini consacrati a Dio, che vivono alla sua presenza. . . . In attesa di questi avvenimenti, fate in modo che Dio vi trovi in pace, senza difetti e senza colpe”. — II Pietro 3:11-14, Parola del Signore, Il Nuovo Testamento.

      24 Che benedizione quando l’intera vita di una persona è una dimostrazione che adora Geova Dio! Anche se oggi molti vivono solo per se stessi e cercano egoisticamente tutti i piaceri che possono, voi potete vivere e adorare il vero Dio come vuole lui. Questo è il miglior modo di vivere.

  • Che genere di vita volete vivere?
    Come trovare la felicità
    • Capitolo 20

      Che genere di vita volete vivere?

      Perché quello di fare le cose come vuole Dio è il miglior modo di trovare la felicità? (1-3)

      COSA rispondereste se qualcuno vi chiedesse: ‘Come si può trovare oggi la felicità?’ Potreste dire con convinzione: ‘Per avere una vita piena, felice e duratura, fa ogni cosa come vuole Dio!’

      2 Nei capitoli precedenti abbiamo considerato che il Creatore esiste veramente, che nella Bibbia fornisce le informazioni e la guida di cui tutti abbiamo bisogno, e che oggi è pratico seguire la sua Parola. Vivendo come veri cristiani saremo aiutati a superare problemi come quello della tensione e della solitudine. Lasciandoci guidare dalla Bibbia possiamo evitare penosi problemi causati da ubriachezza, immoralità, disonestà e altri vizi. (Proverbi 4:11-13) E adottando il punto di vista della Bibbia sul denaro potremo essere più contenti e ‘afferrare fermamente la vera vita’. — I Timoteo 6:19.

      3 Quando prestiamo ascolto a quanto dice il Creatore, la nostra vita acquista maggior senso. Comprendiamo perché Dio ha permesso la malvagità e la sofferenza. E poiché negli avvenimenti odierni vediamo l’adempimento di profezie bibliche, ci rendiamo conto di vivere negli “ultimi giorni” del presente sistema di cose malvagio. (II Timoteo 3:1-5) Ciò significa che presto Dio eliminerà tutti i regni umani la cui storia è fatta di corruzione politica ed eserciti sostenuti da gravose tasse. (Daniele 2:44; Rivelazione 16:14, 16) Così Dio porrà fine al succedersi dei tentativi umani di governare la terra e dirigerà il genere umano superstite mediante il suo regno celeste. — Rivelazione 11:17, 18; 21:1-4.

      È QUESTO CHE VOLETE?

      Perché dobbiamo decidere se vogliamo essere amici del mondo o amici di Dio? (4-6)

      4 Quasi tutti diremmo: ‘Sarebbe magnifico vivere nel paradiso in mezzo a persone amorevoli e timorate di Dio’. (Isaia 11:9) Ma per far questo il nostro amore per la giustizia e il nostro desiderio di conformarci alle norme di Dio devono essere abbastanza forti da determinare ora l’indirizzo generale della nostra vita. (Matteo 12:34; 15:19) È quanto volete veramente? A questo proposito, il discepolo Giacomo fu ispirato a scrivere ai cristiani:

      “Non sapete che l’amicizia del mondo è inimicizia con Dio? Chi perciò VUOL essere amico del mondo si costituisce nemico di Dio”. — Giacomo 4:4.

      5 Giacomo sottolineò inoltre che “la forma di adorazione che è pura e incontaminata dal punto di vista del nostro Dio” richiede di “mantenersi senza macchia dal mondo”. (Giacomo 1:27) Dovremmo sforzarci di farlo. Naturalmente, poiché i cristiani vivono in mezzo alla violenza e alla corruzione del mondo, ai suoi intrighi immorali, alla politica e al nazionalismo, non è facile esserne estranei al cento per cento. Anche il cristiano più devoto può fare un passo falso o commettere errori pur cercando di evitare di macchiarsi di un comportamento mondano. Per questo i cristiani devono sforzarsi di migliorare. (Colossesi 3:5-10) Ma il punto è: cosa vogliamo?

      6 Per fare un esempio, potremmo immaginare due uomini che stanno pranzando. Uno inavvertitamente si macchia di sugo la cravatta. L’altro prende la propria cravatta e deliberatamente la immerge nel sugo; vuole così. A chi assomigliamo? Con quello da cui ci lasciamo influenzare e con quello che decidiamo di fare, dimostriamo di voler essere amici del mondo? o amici di Dio?

      In quali modi si potrebbe manifestare di voler essere amici del mondo? (7, 8)

      7 L’amicizia del mondo si rispecchia in molti modi. Alcuni sono così attaccati alla famiglia o ai vicini che li seguono al punto di fare cose che sanno Dio disapprova, come celebrazioni non scritturali, eccessi nel bere, scherzi osceni o pregiudizi razziali. (I Pietro 4:3, 4; Efesini 5:3-5; Atti 10:34, 35) Se vogliamo piacere a Dio, la sua approvazione sarà più importante di quella dei nostri parenti. — Luca 14:26, 27; 11:23.

      8 Anche la scelta degli svaghi può indicare se vogliamo essere amici del mondo. I primi cristiani non avrebbero mai assistito a brutali combattimenti di gladiatori o a spettacoli immorali. Che dire di noi oggi? Dovremmo riflettere sui nostri gusti in quanto a sport, programmi televisivi, pellicole cinematografiche o letture. Se ci accorgiamo di lasciarci condizionare al punto di volere quello che Dio sconsiglia, dobbiamo lavorare per modificare i nostri gusti. L’attrazione del mondo può influenzare anche ragazzi cresciuti in famiglie cristiane e cristiani che hanno studiato la Bibbia per molto tempo.

      Che importanza ha per noi determinare cosa vogliamo realmente? (9-12)

      9 L’amicizia di Dio e l’amicizia del mondo sono questione di vita o di morte. (I Giovanni 2:15-17) Non possiamo tenere il piede in due staffe più di quanto chi si trova a un bivio non possa incamminarsi in due direzioni opposte.

      10 All’epoca di Elia alcuni ebrei subirono l’influenza dell’adorazione di Baal da parte delle nazioni circostanti. Pur avendo una certa relazione col vero Dio, Geova, non erano completamente fedeli a lui. Elia disse che ‘zoppicavano su due differenti opinioni’. Dovevano decidere se volevano esser fedeli a Geova e alle sue vie o no. Da tale scelta dipendeva la vita o la morte. — I Re 18:21-40; Deuteronomio 30:19, 20.

      11 Non possiamo rimandare di decidere quello che vogliamo veramente. Nel I secolo E.V. l’apostolo Pietro esortò i cristiani a ‘tenere bene in mente la presenza del giorno di Geova’ in cui sarebbe stata eliminata la malvagità dalla terra. Tale senso d’urgenza si doveva riflettere in “santi atti di condotta e opere di santa devozione”, inclusa l’entusiastica proclamazione del messaggio cristiano. (II Pietro 3:11, 12) Mentre alcuni cristiani vivevano un’esemplare vita coniugale, altri preferirono non sposarsi per poter prestare ‘costante attenzione al Signore senza distrazione’. — I Corinti 7:29-35.

      12 Se il genere di vita che i cristiani volevano vivere era importante nel I secolo, quanto la cosa è più seria ora! Ci rendiamo conto che il regno di Dio governa già in cielo e che rimane solo “un breve periodo di tempo” prima che, mediante Cristo, Dio frantumi le nazioni e leghi Satana il Diavolo. (Rivelazione 12:12; 19:11–20:2) È dunque tempo di decidere che genere di vita vogliamo vivere.

      IL GENERE DI VITA CHE DIO OFFRIRÀ

      Che genere di vita Dio offrirà nel nuovo ordine? (13-18)

      13 Il genere di vita che scegliamo ora determinerà se potremo godere il genere di vita che Dio offrirà nel futuro nuovo ordine.

      14 È facile pensare per prima cosa alle molte benedizioni fisiche del paradiso ristabilito. Nel paradiso originale, Adamo ed Eva avevano abbondante cibo nutriente. (Genesi 2:9, 16) Quindi nel nuovo ordine ci sarà cibo buono e sano in abbondanza. — Salmo 72:16; 67:6.

      15 Adamo ed Eva godevano buona salute, perché Dio li aveva creati perfetti. Questo sottolinea la certezza che ci dà la Bibbia che nel nuovo ordine malattie, pene provocate dall’infermità e lacrime di dolore saranno cose del passato. (Rivelazione 21:1-4) Il genere umano riacquisterà la perfezione fisica.

      16 Non essendo più impediti da problemi e dalla morte, uomini e donne avranno la gioia di poter approfondire molti campi della cultura e dell’esperienza. Potrete esprimere appieno i vostri talenti, svilupparne altri che non immaginavate neanche di avere. Cucinare, costruire case, fabbricare mobili, decorare ambienti, coltivare piante, suonare strumenti musicali, confezionare abiti, studiare i vasti campi dello scibile. . . . Potreste continuare all’infinito a elencare le cose interessanti e utili che sarete in grado di fare. Una volta Geova disse: “I miei eletti useranno appieno l’opera delle loro proprie mani”. — Isaia 65:22.

      17 Inoltre la Bibbia dice che nel giardino di Eden gli animali si nutrivano della vegetazione. (Genesi 1:30) Quindi potete aspettarvi che Dio farà in modo che gli animali non siano più feroci o pericolosi; saranno in pace fra loro e con gli esseri umani. Sia i bambini che gli adulti ne godranno appieno la compagnia. — Confronta Isaia 11:6-8; 65:25; Osea 2:18.

      18 Ma la Bibbia non scende nei particolari descrivendo tutte le benedizioni materiali del nuovo ordine. Geova, il nostro Creatore, conosce le nostre necessità. La Bibbia assicura, parlando di Dio: “Apri la tua mano e sazi il desiderio di ogni cosa vivente”. — Salmo 145:16.

      Quali sono le più importanti benedizioni promesse nel paradiso ristabilito? (19, 20)

      19 Le Scritture giustamente danno risalto non alla prosperità o alle benedizioni materiali, ma alle condizioni mentali e spirituali che contribuiranno alla felicità nel paradiso ristabilito. Per esempio, possiamo aspettarci le condizioni così descritte:

      “L’opera della vera giustizia deve divenire pace; e il servizio della vera giustizia, quiete e sicurtà a tempo indefinito. E il mio popolo deve dimorare in un pacifico luogo di dimora e in residenze piene di fiducia e in indisturbati luoghi di riposo”. — Isaia 32:17, 18.

      20 Si deve ammettere che anche se avessimo buona salute, una bella casa e cibo in abbondanza, non potremmo essere veramente contenti se fossimo circondati da conflitti, tensione, gelosia e ira. (Proverbi 15:17; 21:9) Ma coloro a cui Dio permetterà di vivere nel futuro paradiso si saranno coscienziosamente impegnati per vincere tali debolezze umane. Formeranno una famiglia mondiale di cristiani che coltivano i frutti dello spirito di Dio, fra cui amore, pace, benignità e padronanza di sé. (Galati 5:19-23) Si sforzeranno sinceramente di avere una personalità in armonia con la personalità di Geova. — Efesini 4:22-24.

      VIVIAMO PER LODARE GEOVA E AVERE IL SUO FAVORE

      Come possiamo trovare vera felicità? (21-24)

      21 Le predette benedizioni materiali e spirituali ci danno ragione di aspettare ansiosamente il nuovo ordine. Ma se queste fossero le ragioni principali per adorare Dio e vivere una vita cristiana, in un certo senso saremmo come l’attuale generazione egocentrica che si preoccupa soprattutto di quello che personalmente vuole avere e può avere.

      22 Dovremmo piuttosto coltivare il desiderio di vivere una vita cristiana — ora e in futuro — perché Dio lo vuole. Lui dovrebbe essere al primo posto, non noi. Gesù ha indicato quale dovrebbe essere il nostro modo di pensare, dicendo: “Vengo . . . per fare, o Dio, la tua volontà”, e: “Il mio cibo è che io faccia la volontà di colui che mi ha mandato e finisca la sua opera”. (Ebrei 10:7; Giovanni 4:34) La riconoscenza per quanto Dio ha fatto dovrebbe spingerci a metterlo al primo posto. — Romani 5:8.

      23 Appropriatamente la Bibbia non attribuisce primaria importanza alla nostra salvezza e alle benedizioni che possiamo ricevere. Piuttosto dà risalto alla rivendicazione del nome di Dio e alla correttezza di lodare Dio per quello che è e per quello che ha fatto. Davide scrisse:

      “Ti esalterò, o mio Dio il Re, e benedirò il tuo nome a tempo indefinito, sì, per sempre. Geova è grande e da lodare assai, e la sua grandezza è imperscrutabile. Del glorioso splendore della tua dignità e delle cose delle tue meravigliose opere farò per certo la mia occupazione”. — Salmo 145:1, 3, 5.

      24 Gesù e Davide misero Dio al primo posto nella loro vita e lo lodarono attivamente. Dobbiamo farlo anche noi. Se uniamo questo al pratico modo di vivere cristiano, avremo trovato la vera felicità, presente e futura.

      [Immagine a pagina 189]

      Avrete tempo di sviluppare ed esprimere appieno i vostri talenti

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