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AbbigliamentoAusiliario per capire la Bibbia
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identificano una persona, la sua posizione e le attività che svolge, come nell’illustrazione di Gesù della veste nuziale. — Matt. 22:11, 12.
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AbdiaAusiliario per capire la Bibbia
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Abdia
(Abdia) [servitore di Iah].
1. Economo del re Acab. Nonostante la malvagità del re Acab e di Izebel, Abdia aveva grande timore di Geova e quando Izebel ordinò di uccidere tutti i profeti di Geova, egli ne nascose cento, “cinquanta alla volta in una caverna”. Durante la siccità voluta da Dio che Elia aveva predetta, questi si imbatté in Abdia, con cui il padrone Acab aveva diviso un territorio dove entrambi cercavano erba per sfamare il bestiame. Mentre perdurava la siccità, per un periodo di tre anni circa, Elia non si era fatto vedere da Acab. Quando gli fu detto di informare Acab che Elia era tornato, Abdai per il gran timore, esitò finché non ebbe l’assicurazione che avrebbe certo ucciso il suo servitore se l’informazione si fosse dimostrata falsa. — I Re 18:1-16.
2. Profeta di Geova e scrittore del quarto dei libri profetici cosiddetti “minori”. (Abd. 1) Nulla si sa della personalità di questo profeta del VII secolo a.E.V. — VEDI ABDIA, LIBRO DI.
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Abdia, libro diAusiliario per capire la Bibbia
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Abdia, libro di
Il più breve libro profetico delle Scritture Ebraiche. Scritto da Abdia (di cui si conosce solo il nome), questo libro contiene la dichiarazione del giudizio di Geova contro Edom, spiega la ragione di tale giudizio e annuncia la restaurazione della “casa di Giacobbe”. L’estinzione degli edomiti come popolo e il ritorno degli israeliti nel proprio paese confermano l’accurato adempimento della profezia di Abdia. — Abd. 17, 18; vedi EDOM, EDOMITI.
Occasione della profezia fu il trattamento poco fraterno che gli edomiti riservarono ai “figli di Giuda” quando questi ultimi furono sconfitti. Gli edomiti, attraverso il loro antenato Esaù, erano imparentati con gli israeliti. Essi si rallegrarono per la calamità di Giuda, parteciparono al saccheggio, impedirono ai giudei di fuggire dal paese e li consegnarono persino al nemico. (Abd. 12-14) Dal confronto della profezia di Abdia con le parole di Geremia (25:15-17, 21, 27-29; 49:7-22) e di Ezechiele (25:12-14; 35:1-15) è evidente che ciò dev’essere accaduto all’epoca della distruzione di Gerusalemme da parte degli eserciti babilonesi e quindi la composizione del libro dovrebbe risalire al 607 a.E.V. circa.
Poiché molte delle cose predette nella profezia di Abdia furono predette anche nel libro di Geremia, ciò rese doppiamente certo l’adempimento della parola di Geova contro Edom. — Confronta Genesi 41:32.
SCHEMA DEL CONTENUTO
I Calamità per Edom (vv. 1-9)
A. La posizione apparentemente sicura di Edom non ne impedisce la sconfitta (vv. 1-4; confronta Geremia 49:14-16)
B. Il ladro ruba solo ciò che vuole e i vendemmiatori lasciano racimoli, ma Edom (Esaù) e i suoi tesori nascosti saranno scovati senza trascurare nulla (vv. 5, 6; confronta Geremia 49:9, 10)
C. La calamità sarebbe venuta per mano di coloro che avevano fatto un patto con gli edomiti (evidentemente i babilonesi ai quali avevano consegnato giudei fuggiaschi) (v. 7; confronta Geremia 25:17-21; 38:22)
D. I saggi di Edom saranno distrutti e i potenti atterriti (vv. 8, 9; confronta Geremia 49:7)
II Motivo della calamità: violenza fatta ai discendenti di Giacobbe (vv. 10-16; confronta Gioele 3:14, 19; Geremia 49:12)
III Restaurazione della “casa di Giacobbe”; completa desolazione della “casa di Esaù” (vv. 17-21; confronta Gioele 2:32; Geremia 49:18; Malachia 1:2-4; Zaccaria 14:9)
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 150-152.
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AbednegoAusiliario per capire la Bibbia
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Abednego
(Abèdnego) [servitore di Nego, il Mercurio caldeo].
Nome dato ad Azaria, uno dei giovani della famiglia reale o nobiltà ebraica presi prigionieri da Nabucodonosor nel 617 a.E.V. (Dan. 1:3, 4, 7) Alcuni studiosi ritengono “Nego” una corruzione intenzionale di Nebo, nome di un dio babilonese, per non offendere Azaria. Il nome “Azaria” significa “Iah ha aiutato”, e sembra che fra loro questi ebrei continuassero a usare i nomi originali. (Dan. 2:17) A Babilonia, egli, insieme a Daniele, Hanania e Misael, superò con tutti gli onori un corso triennale di addestramento e un esame fatto personalmente dal re Nabucodonosor, dopo aver prima dimostrato integrità religiosa in questioni di cibo e bevande. (Dan. 1:4, 5, 8-20) Più tardi, su richiesta di Daniele, il re nominò Azaria e i suoi due compagni amministratori del distretto giurisdizionale di Babilonia. — Dan. 2:49.
Insieme ad Hanania e Misael, Abednego fu, gettato in una fornace surriscaldata per aver rifiutato d’inchinarsi all’immagine d’oro eretta dal re Nabucodonosor. Dopo una liberazione miracolosa ad opera di un rappresentante angelico di Dio, i tre uomini riacquistarono il favore del re. — Dan. 3:5, 8, 12, 15-30.
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AbeleAusiliario per capire la Bibbia
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Abele
(Abèle) [alito; vapore; transitorietà].
Secondo figlio di Adamo ed Eva, e fratello minore del loro primogenito Caino. (Gen. 4:2) Probabilmente, mentre era ancora in vita, Abele ebbe delle sorelle, infatti il racconto dice che i suoi genitori ebbero delle figlie. (Gen. 5:1-4) Da adulto divenne pastore di pecore; suo fratello, agricoltore. — Gen. 4:2.
Dopo, un imprecisato periodo di tempo Abele fece un’offerta a Geova Dio. Caino fece altrettanto. Ciascuno offrì quello che aveva: Abele, dei primi nati delle sue greggi; Caino, dei suoi prodotti agricoli. (Gen. 4:3, 4) entrambi credevano in Dio. Senza dubbio avevano sentito parlare di Lui dai genitori e dovevano sapere perché si trovavano tutti fuori del Giardino di Eden ed era loro negato di entrarvi. Le offerte denotavano il riconoscimento della loro condizione disapprovata ed esprimevano il desiderio di avere il favore di Dio. Dio gradì l’offerta di Abele, ma non quella di Caino. Il racconto non dice come si manifestassero l’approvazione e la disapprovazione, comunque la ragione per cui Dio approvò solo l’offerta di Abele è chiarita da scritti successivi. L’apostolo Paolo, in Ebrei 11:4, elenca Abele come il primo uomo di fede, e spiega che per questo il suo sacrificio fu di “maggior valore” dell’offerta di Caino. Per contrasto, I Giovanni 3:11, 12 spiega che la condizione di cuore di Caino era cattiva; il che è dimostrato dal suo successivo rifiuto di accettare il consiglio e l’avvertimento di Dio e dal premeditato assassinio del fratello Abele.
Anche se non si può dire che Abele avesse preconoscenza di come si sarebbe realizzata la promessa divina di Genesi 3:15 relativa al “seme” promesso, la sua offerta dei primi nati del gregge fu certo appropriata e contribuì senza dubbio a procurargli l’approvazione di Dio. Al Datore di vita, Abele offrì in dono una vita, benché solo del gregge. — Confronta Giovanni 1:36.
Gesù spiega che Abele fu il primo martire, perseguitato per motivi religiosi dall’intollerante fratello Caino. In tale occasione Gesù dice che Abele visse alla “fondazione del mondo”. (Luca 11:48-51) Il termine “mondo” in questo versetto traduce il termine greco kòsmos e nel senso in cui è usato qui significa il ‘mondo del genere umano’. Con l’espressione “fondazione [gr. katabolès] del mondo”, Gesù si riferiva evidentemente alla nascita dei figli di Adamo ed Eva, e quindi alla nascita di un mondo del genere umano. Paolo include Abele nel “nuvolo di testimoni” dei tempi precristiani. — Ebr. 11:4; 12:1.
A motivo della sua fede e dell’approvazione divina, di cui la Bibbia continua a recare testimonianza, si può ben dire che Abele, “benché morto, parla ancora”. (Ebr. 11:4) In Ebrei 12:24 l’apostolo fa riferimento a “Gesù mediatore di un nuovo patto, e al sangue di aspersione, che parla in modo migliore del sangue di Abele”. Il sangue di Abele, anche se versato nel martirio, non riscattò o redense nessuno, non più del sangue della pecora che aveva sacrificata. Il suo sangue in effetti gridava vendetta a Dio contro l’assassino Caino. Il sangue di Gesù, che qui rappresenta il mezzo per convalidare il nuovo patto, parla meglio di quello di Abele in quanto invoca la misericordia di Dio su tutti coloro che hanno la fede di Abele, ed è il mezzo che rende possibile il loro riscatto.
Poiché Set evidentemente nacque poco dopo la morte di Abele e quando Adamo aveva 130 anni, può darsi che Abele al momento del suo martirio avesse anche 100 anni. — Gen. 5:3.
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AbiaAusiliario per capire la Bibbia
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Abia
(Abìa) [mio padre è Iah].
Uno dei ventotto figli di Roboamo, chiamato anche Abiam, che divenne il secondo re delle due tribù del regno di Giuda e regnò dal 980 al 977 al 977 a.E.V. (I Re 14:31-15:8) Era discendente del re Davide da parte sia di padre che di madre, della sedicesima generazione da Abraamo nella discendenza regale di Gesù Cristo. (I Cron. 3:10; Matt. 1:7) Fra tutte le diciotto mogli e sessanta concubine di Roboamo, Maaca (chiamata Micaia in II Cronache 13:2), nipote di Absalom, fu la più amata, e fu favorita più di tutte le altre dato che suo figlio Abia fu scelto come successore al trono, pur non essendo il primogenito di Roboamo. — II Cron. 11:20-22.
Con l’ascesa al trono di Abia nel diciottesimo anno di Geroboamo I re d’Israele, si riaccesero le ostilità fra il regno settentrionale e quello meridionale, e ne seguì una guerra sanguinosa. Schierati in formazione da combattimento contro l’esercito scelto di Giuda forte di 400.000 potenti uomini di guerra c’erano gli 800.000 guerrieri di Geroboamo. Impavido nonostante la disparità numerica, Abia si rivolse con un veemente discorso alla folla di Geroboamo, condannandone l’adorazione idolatrica del vitello e ricordando loro che il patto di Geova con Davide era per un regno senza fine. “Con noi c’è a capo il vero Dio”, dichiarò Abia, perciò “non combattete contro Geova . . , poiché non avrete successo”. (II Cron. 12:16; 13:1-12) Nel violento combattimento che seguì, l’imboscata di Geroboamo fu provvidenzialmente sventata e mezzo milione dei suoi uomini furono uccisi, così che la sua forza militare fu infranta. Venne conquistata anche Betel, città dove si trovava uno dei detestabili vitelli d’oro col relativo sacerdozio apostata. E tutto questo perché Abia aveva confidato in Geova. (II Cron. 13:13-20) Comunque Abia continuò a camminare nei peccati di suo padre Roboamo lasciando sussistere nel paese gli alti luoghi, i pali sacri e perfino i prostituti del tempio. “Il suo cuore non fu completo con Geova suo Dio”. (I Re 14:22-24; 15:3) Ebbe quattordici mogli e trentotto figli, e alla sua morte gli successe al trono il figlio Asa. — II Cron. 13:21; 14:1.
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AbiatarAusiliario per capire la Bibbia
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Abiatar
(Abiatàr) [padre di eccellenza o di abbondanza].
Figlio del sommo sacerdote Ahimelec, della tribù di Levi e della famiglia di Eli. (I Sam. 14:3; 22:11; 23:6) Visse durante i regni di Saul, Davide e Salomone, e divenne sommo sacerdote durante il regno di Davide. Ebbe due figli, Gionatan e Ahimelec (lo stesso nome del padre di Abiatar). — II Sam. 15:27, 36; 8:17.
Abiatar viveva nella città sacerdotale di Nob, poco distante da Gerusalemme, quando Saul fece trucidare da Doeg l’edomita il sommo sacerdote, padre di Abiatar, e altri sacerdoti (ottantacinque in tutto), perché supponeva sostenessero Davide. Doeg abbatté con la spada anche tutti gli altri abitanti della città. Solo Abiatar scampò. Si rifugiò presso Davide, fuggitivo lui stesso, evidentemente a Cheila parecchi chilometri più a sud. Davide, sentendo di essere in qualche modo responsabile della tragedia, disse ad Abiatar: “Ben sapevo quel giorno, perché c’era Doeg l’Edomita, che senza fallo l’avrebbe riferito a Saul. Personalmente ho fatto torto a ogni anima della casa di tuo padre. Dimora con me. Non aver timore, poiché chiunque cerca la mia anima cerca la tua anima, poiché tu hai bisogno di protezione con me”. — I Sam. 22:12-23; 23:6.
Abiatar rimase dunque con Davide durante i suoi spostamenti per il resto della sua clandestinità e prestò servizio come sacerdote per le forze di Davide. In I Samuele 23:6 è menzionato che Abiatar aveva portato con sé un efod e, mentre i sacerdoti in genere portavano un efod di lino (I Sam. 22:18), i versetti 9-12 del capitolo 23 di I Samuele indicano che questo evidentemente era l’efod del sommo sacerdote, padre di Abiatar, con gli Urim e i Tummim.
DURANTE IL REGNO DI DAVIDE E DI SALOMONE
Sembra che quando Davide salì finalmente al trono, Abiatar fu nominato sommo sacerdote. Alcuni studiosi avanzano l’ipotesi che, dopo la morte del sommo sacerdote Ahimelec, il re Saul facesse insediare Zadoc come sommo sacerdote al posto di Ahimelec, non riconoscendo perciò Abiatar, che si trovava con Davide futuro successore di Saul. Essi sostengono che, dopo la sua ascesa al trono, Davide facesse di Abiatar un sommo sacerdote associato a Zadoc. Tale opinione è evidentemente dovuta al fatto che Zadoc e Abiatar vengono regolarmente menzionati insieme come se avessero la stessa alta posizione nel sacerdozio. (II Sam. 15:29, 35; 17:15; 19:11; 20:25; I Re 1:7, 8, 25, 26; 4:4; I Cron. 15:11) Comunque il racconto ispirato non menziona mai alcuna nomina di Zadoc a sommo sacerdote sotto il re Saul. Può darsi che l’importanza di Zadoc sia dovuta al fatto che era un veggente o profeta, come il profeta Samuele che, nella narrazione divina, è menzionato più spesso del sommo sacerdote del tempo. (II Sam. 15:27) L’evidenza indica che Abiatar fu l’unico sommo sacerdote durante il regno di Davide e che Zadoc allora occupava una posizione secondaria alla sua. — I Re 2:27, 35; Mar. 2:26.
Il testo di II Samuele 8:17 ha provocato qualche incertezza al riguardo, poiché dice che “Zadoc figlio di Ahitub e Ahimelec figlio di Abiatar erano sacerdoti” in quel tempo, ma non menziona Abiatar
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