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Gli eredi del Regno mantengono l’integrità“Venga il tuo Regno”
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Capitolo 9
Gli eredi del Regno mantengono l’integrità
1. (a) Perché Gesù ereditò un nome più eccellente? (b) Chi può trarre profitto dal suo esempio, e come?
MOSTRANDOSI fedele fino alla morte, Gesù ereditò un nome più eccellente di quello degli angeli. Di tutte le intelligenti creature di Dio, fu Colui che dimostrò come un figlio di Dio possa mantenere perfetta integrità verso Dio, dando così prova che Satana è un bugiardo. Perciò, l’apostolo Paolo scrive: “Dopo aver fatto la purificazione dei nostri peccati [provvedendo il riscatto] si mise a sedere alla destra della Maestà negli alti luoghi”. Quale magnifico esempio diede per tutti quelli che attendono la ‘venuta’ del Regno, sia quelli del “piccolo gregge” che ereditano il regno celeste sia quelli che saranno i sudditi terrestri di quel regno! Come lo stesso apostolo afferma più tardi: “Corriamo con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, mentre guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. — Ebrei 1:3, 4, NW; 12:1, 2.
2-4. (a) Come Gesù addestrò e organizzò progressivamente i suoi discepoli per l’attività di predicazione? (b) Come sappiamo che portarono la “buona notizia” alle case delle persone? (c) Quale ottimo precedente provvide questa attività per i servitori di Dio di oggi?
2 Non solo Gesù provvide per i suoi seguaci uno splendido esempio, ma anche li istruì e li addestrò, perché continuassero l’opera di Dio dopo che se ne sarebbe andato via.
“Viaggiava di città in città e di villaggio in villaggio, predicando e dichiarando la buona notizia del regno di Dio. E con lui erano i dodici”. — Luca 8:1.
3 Più tardi, Gesù mandò i 12 per loro conto “a predicare il regno di Dio e a sanare”. “Essi andarono attraverso il territorio di villaggio in villaggio, dichiarando la buona notizia e compiendo dappertutto guarigioni”. (Luca 9:2, 6) Nelle città e nei villaggi dovevano cercare i meritevoli, e facevano questo andando alle case delle persone. Si richiedeva che da parte loro mantenessero coraggiosamente l’integrità, come la devono mantenere oggi i Testimoni di Geova in molti territori, a causa dell’opposizione al messaggio. Gesù disse: “Se la casa lo merita, la pace che le augurate venga su di essa; ma se non lo merita, la vostra pace ritorni a voi. Ovunque qualcuno non vi riceva e non ascolti le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città scuotete la polvere dai vostri piedi”. — Matteo 10:7, 11-14.
4 Più tardi, quando Gesù designò altri 70 discepoli, disse loro: “Ecco, io vi mando come agnelli fra i lupi”. Anche questi dovevano visitare le persone nelle loro case, poiché Gesù continuò a dire: “Ovunque entriate in una casa dite prima: ‘Questa casa abbia pace’. E se vi è un amico della pace, la vostra pace riposerà su di lui. Ma se non vi è, tornerà a voi”. Anche se non ascoltavano la “buona notizia”, le persone dovevano essere avvertite che il regno di Dio si era avvicinato! (Luca 10:3-11) Questo provvede un ottimo precedente per l’opera dei testimoni di Geova di oggi, mentre vanno di casa in casa col messaggio di conforto e avvertimento di Dio. — Isaia 61:1, 2.
PREDICANO NONOSTANTE LE PERSECUZIONI
5. In quali modi il risuscitato Gesù diede risalto alla specie di opera che i suoi seguaci avrebbero dovuto compiere?
5 Alla morte di Gesù, quei discepoli furono dispersi. Ma in numerose occasioni dopo la sua risurrezione nello spirito comparve loro con corpi materializzati, per rassicurarli e rafforzarli. (I Corinti 15:3-8) In una di queste occasioni Gesù chiese a Pietro tre volte se realmente lo amava e aveva affetto per lui. Pietro se ne rattristò, ma tre volte Gesù mise in rilievo che, a prova dell’amore e dell’affetto, Pietro doveva pascere e pascolare i suoi “agnelli”, le sue “pecorelle”. (Giovanni 21:15-17) A un’altra apparizione, Gesù disse ai suoi 11 discepoli fedeli:
“Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino al termine del sistema di cose”. (Matteo 28:18-20)
Avevano molto lavoro da fare.
6. Perché i discepoli di Gesù avrebbero fatto “opere più grandi”?
6 Gesù aveva detto ai suoi discepoli: “Verissimamente vi dico: Chi esercita fede in me, farà anch’egli le opere che io faccio, e farà opere più grandi di queste, perché io me ne vado al Padre”. (Giovanni 14:12) Avrebbero percorso un territorio più esteso di quello che aveva percorso lui e avrebbero continuato l’opera di predicazione del regno di Dio per un periodo di tempo molto più lungo.
7. Quale cosa meravigliosa portò a una completa testimonianza il giorno di Pentecoste, e con quale sorprendente risultato?
7 Dopo essere arrivato alla destra del Padre suo in cielo, Gesù fece una cosa meravigliosa. Il giorno di Pentecoste del 33 E.V., versò spirito santo sui suoi discepoli in attesa, ungendoli perché fossero eredi con lui del celeste regno di Dio. Alla fine, 144.000 sarebbero stati eletti di fra il genere umano per essere re e sacerdoti in cielo con Cristo. Come risultato della completa testimonianza data solo quel giorno, 3.000 giudei e proseliti abbracciarono di cuore la parola e furono battezzati. — Giovanni 14:2, 3; Rivelazione 14:1-5; 20:4, 6; Atti 2:1-4, 14, 40, 41.
8-11. (a) Quale conflitto sorse ora fra i capi giudei e gli apostoli? (b) Come mostrarono gli apostoli di mantenere l’integrità? (c) Secondo Atti 5:40-42, quale eccellente esempio lasciarono quegli apostoli per i servitori di Dio di oggi?
8 La predicazione della “buona notizia” si estese per il territorio di Gerusalemme come un incendio. E nello stesso modo si estese l’opposizione al regno di Dio. Presto gli apostoli furono portati dinanzi alla corte giudaica del Sinedrio e fu proibito loro di parlare nel nome di Gesù. Avrebbero mantenuto la loro integrità? Pietro e Giovanni risposero: “Se è giusto dinanzi a Dio ascoltare voi anziché Dio, giudicatelo voi stessi. Ma in quanto a noi, non possiamo smettere di parlare delle cose che abbiamo viste e udite”. In questa occasione gli apostoli furono rilasciati, ed essi e i loro compagni ringraziarono immediatamente Dio, supplicandolo: “Ora, Geova, . . . concedi ai tuoi schiavi di continuare a dichiarare la tua parola con ogni baldanza”. Continuarono dunque a predicare con l’aiuto dello spirito di Geova. — Atti 4:19, 20, 29, 31.
9 Di nuovo i capi religiosi arrestarono gli apostoli e li misero in carcere. Ma non era volontà di Dio che vi restassero. Durante la notte l’angelo di Geova li liberò, così che all’alba erano di nuovo a insegnare nel tempio di Gerusalemme. — Atti 5:17-21.
10 Che avrebbe potuto fare il Sinedrio per fermare la diffusione della “buona notizia”? Ancora una volta, gli apostoli furono portati in tribunale, e il sommo sacerdote intimò loro: “Noi vi abbiamo positivamente ordinato di non continuare a insegnare in base a questo nome [di Gesù], eppure, ecco, avete empito Gerusalemme del vostro insegnamento, e avete determinato di recare su di noi il sangue di quell’uomo”. Dopo 19 secoli, ancora risuona l’inflessibile risposta di quegli apostoli:
“Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini”!
Che avrebbero potuto fare i giudei a questi uomini che mantenevano l’integrità? L’insegnante della legge Gamaliele diede il saggio consiglio: “Non vi intromettete con questi uomini, ma lasciateli stare; (perché, se questo progetto o quest’opera è dagli uomini, sarà rovesciata; ma se è da Dio, non li potrete rovesciare); altrimenti, potete trovarvi a combattere effettivamente contro Dio”. — Atti 5:27-39.
11 Gli apostoli furono dunque fustigati, fu ordinato loro di smettere di parlare e quindi furono rilasciati. Quale fu la loro reazione? Si rallegrarono in quanto erano stati ritenuti degni di soffrire in base al nome di Gesù.
“E ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. (Atti 5:40-42)
Questi eredi del Regno erano decisi a sopportare ciò che era necessario per continuare a compiere l’opera di Dio. Così diedero un eccellente esempio a tutti i testimoni del vero Dio che hanno continuato a proclamare il Regno “pubblicamente e di casa in casa” fino a questo giorno. — Atti 20:20, 21.
LA “BUONA NOTIZIA” DEL REGNO SI DIFFONDE
12. Come mostra Atti 8:1-4, in che modo la persecuzione spesso dà luogo a un’ulteriore diffusione della “buona notizia”?
12 Di nuovo la persecuzione si intensificò, tanto che tutti, eccetto gli apostoli, furono dispersi nelle vicine Giudea e Samaria. Ma questo servì solo a estendere la testimonianza, poiché “quelli che erano stati dispersi andarono per il paese dichiarando la buona notizia della parola”. (Atti 8:1-4) È interessante che la stessa cosa è avvenuta nei tempi moderni. Quando governi dittatoriali hanno cercato di fermare i Testimoni di Geova disperdendoli in zone isolate, essi vi hanno continuato a predicare, e la “buona notizia” si è diffusa.
13, 14. (a) Quando terminò la speciale settimana di favore di Dio verso i giudei, e quali persone furono quindi ammesse come eredi del Regno? (b) Come lo mostrano le parole di Paolo riportate in Atti 13 e Romani 11?
13 Comunque, in quel tempo nel primo secolo, il messaggio del Regno doveva forse essere portato solo ai giudei e ai vicini samaritani? Il numero completo dei membri del regno dei cieli sarebbe stato preso solo di fra loro? Anche se si dava una meravigliosa testimonianza, questo non doveva accadere. Evidentemente nel 36 E.V., quando la speciale “settimana” di favore di Dio verso i giudei terminò, Geova guidò Pietro perché visitasse un centurione italiano, Cornelio, nella sua casa in Cesarea. Mentre Pietro predicava a questo non giudeo e alla sua casa, spirito santo scese su di loro, ungendoli perché fossero eredi del Regno. Essi furono battezzati come primi incirconcisi gentili convertiti al cristianesimo. — Atti 10:1-48.
14 Più tardi, quando l’apostolo Paolo e i suoi compagni incontrarono in Antiochia di Pisidia violenta opposizione da parte dei giudei, Paolo disse loro: “Era necessario che la parola di Dio fosse detta per prima a voi. Siccome voi la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo alle nazioni. Infatti, Geova ci ha imposto comandamento con queste parole: ‘Ti ho costituito come luce di nazioni, onde tu sia una salvezza fino all’estremità della terra’”. (Atti 13:46, 47) Come Paolo dichiarò poi in un’illustrazione, quei giudei increduli erano come rami naturali potati da un ulivo. I giudei avrebbero potuto provvedere l’intero numero degli eredi del Regno. Tuttavia, al loro posto furono innestate “persone delle nazioni”, come rami di un ulivo selvatico, e così ‘tutto l’Israele’ spirituale, ovvero il numero completo degli eredi del Regno, sarebbe stato “salvato”. — Romani 11:13-26; Galati 6:16.
INTEGRITÀ NELLE “TRIBOLAZIONI”
15, 16. (a) Cosa fece e disse Paolo riguardo alle “tribolazioni”, e quale eccellente modello è questo per noi? (b) Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento nei riguardi dell’opposizione di governi o membri familiari, e quale risultato ci viene promesso?
15 Nonostante ulteriori persecuzioni, quel fedele sorvegliante viaggiante, l’apostolo Paolo, tornò ad Antiochia per rafforzare e incoraggiare i discepoli e per edificare l’organizzazione della congregazione. Fu allora che Paolo disse:
“Dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni”. — Atti 14:21-23.
16 Paolo continuò ad avere la sua parte di difficoltà e prove. Ma fu esemplare nel mantenere la propria integrità. Provvide un eccellente modello per molti che nei tempi moderni devono impegnare uno strenuo combattimento per la fede. Alcuni di questi hanno dovuto affrontare battiture, prigionie e mettere in pericolo la stessa vita. L’opposizione è venuta da governi dittatoriali, o anche da parenti caramente amati. Alcuni sono stati rinnegati da membri della famiglia perché avevano accettato e seguito “questa buona notizia del regno”. (Matteo 24:14) Ciò nonostante, questi sono stati grandemente confortati dalle parole di Gesù: “Non c’è nessuno che, avendo lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per amor mio e per amore della buona notizia, non riceva ora, in questo tempo, cento volte tanto, di case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel sistema di cose avvenire la vita eterna”. (Marco 10:29, 30) In realtà essi raccolgono “cento volte tanto” nella loro intima relazione con Geova e con il Figlio suo e nella loro gioiosa associazione con la famiglia mondiale di Geova.
17. (a) I primi cristiani dovettero anche lottare con quali tentazioni? (b) Quale splendido esempio e quale consiglio ci diede Paolo?
17 L’apostolo Paolo e i suoi compagni dovettero lottare anche contro le tentazioni del mondo che spingevano all’immoralità e al materialismo. Erano semplicemente esseri umani, come lo siamo noi. Quando ci si presentano tali allettamenti dovremmo fare come fece Paolo, che disse: “Tratto con durezza il mio corpo e lo conduco come uno schiavo, affinché, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia in qualche modo disapprovato”. E come Paolo, anche noi possiamo trovare protezione nell’annunciare al nostro prossimo il regno di Dio. Come disse Paolo riguardo a questo sacro servizio: “Realmente, guai a me se non dichiarassi la buona notizia!” — I Corinti 9:16, 27.
“COMPLETAMENTE VITTORIOSI”
18. Quale incoraggiamento diede Paolo a tutti i veri cristiani, e come reagisci in proposito?
18 L’apostolo Paolo disse inoltre ai conservi cristiani unti: “Se, dunque, siamo figli [di Dio], siamo anche eredi: eredi in realtà di Dio, ma coeredi di Cristo, purché soffriamo insieme per essere insieme anche glorificati”. Ma ciò che disse poi si applica ugualmente bene alla “grande folla” delle “altre pecore”, che oggi attendono la gloriosa ricompensa della vita eterna sulla terra paradisiaca. (Rivelazione 7:9; Giovanni 10:16) Paolo incoraggia tutti i veri cristiani, dicendo:
“Chi ci separerà dall’amore del Cristo? Tribolazione o distretta o persecuzione o fame o nudità o pericolo o spada? . . . Al contrario, in tutte queste cose siamo completamente vittoriosi per mezzo di colui che ci ha amati. Poiché sono convinto che né morte né vita né angeli né governi né cose presenti né cose avvenire né potenze né altezza né profondità né alcun’altra creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”. (Romani 8:17, 35-39; vedi anche II Corinti 11:22-28).
Coltivi questa specie di fiducia nell’amore di Dio e nella ‘venuta’ del regno del Signore Gesù? Lo dovresti!
19. Quale avvertimento diede Paolo circa un altro pericolo mortale?
19 Negli “ultimi giorni”, un altro pericolo contro cui hai bisogno di fortificarti è l’insegnamento falso. Paolo mise in guardia anche contro questo. (Atti 20:29, 30; II Timoteo 3:1, 13) Da dove vengono falsi insegnanti, e come possiamo guardarcene?
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Sorge un Regno contraffatto“Venga il tuo Regno”
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Capitolo 10
Sorge un Regno contraffatto
1. Nei primi tempi, fino a che punto fiorì la “buona notizia”?
NONOSTANTE le più crudeli persecuzioni, la giovane congregazione cristiana continuò a fiorire e a espandersi. La verità della buona notizia inerente al regno di Dio retto dal Messia continuò a ‘portare frutto e a crescere in tutto il mondo’. Mentre i proclamatori del Regno penetravano in nuovi territori, gli oppositori si lamentavano che “questi uomini che hanno messo sottosopra la terra abitata sono presenti anche qui”. — Colossesi 1:5, 6; Atti 17:6.
2. Quali sforzi fece il Diavolo per fermare la diffusione della verità, ma perché fallì?
2 Tuttavia, che potevano fare semplici uomini per arrestare la diffusione della verità? La storia narra che nei primi tre secoli della nostra era volgare i Cesari dell’Impero Romano lanciarono contro i primi cristiani circa 10 diverse ondate di persecuzione, ma tutto invano. Quelli che seguivano le orme di Gesù, “solidi nella fede”, rifiutarono di fare compromesso benché quel “leone ruggente”, il Diavolo, facesse in modo che molti di loro fossero gettati in pasto a leoni letterali o fossero altrimenti torturati a morte. — I Pietro 5:8, 9; confronta I Corinti 15:32; II Timoteo 4:17.
3. Perché devi indossare la “completa armatura di Dio”?
3 Poiché l’attacco frontale della persecuzione diretta di solito falliva, il Diavolo cercò di intrappolare i seguaci di Gesù con mezzi più insidiosi. Erano circondati da un mondo orgoglioso, immorale, pazzo per i piaceri, e Satana se ne servì pienamente per cercare di sviarli dal servizio di Dio. Avevano bisogno di ‘mantenersi fermi’, come l’apostolo Paolo ripete tre volte in Efesini 6:11-18, facendo la descrizione particolareggiata dell’“armatura [spirituale] di Dio” che dovevano usare. Hai tu indossato questa “completa armatura di Dio”? La devi avere per resistere alle prove di questi “ultimi giorni”. (II Timoteo 3:1-5) E in quel tempo nel primo secolo i cristiani ne avevano specialmente bisogno. Perché?
4. Nel primo secolo, quali basilari verità del Regno compresero i cristiani?
4 La loro era una fede pura e semplice. In quel tempo erano tutti cristiani unti con lo spirito che attendevano una risurrezione futura “nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo”. (II Pietro 1:11; I Corinti 15:50) Almeno da verso il 96 E.V., anno in cui l’anziano apostolo Giovanni ricevette la Rivelazione per ispirazione divina, compresero che, come “piccolo gregge”, il loro numero sarebbe stato di 144.000. Come ‘re e sacerdoti’ associati con Cristo in cielo, avrebbero regnato sopra la terra per 1.000 anni. A Giovanni fu mostrato che “dopo” essere stati radunati i 144.000 dell’Israele spirituale, sarebbe stata identificata una innumerevole “grande folla” di uomini e donne leali “di ogni nazione e tribù e popolo e lingua”. Come classe questi sarebbero sopravvissuti sulla terra alla “grande tribolazione” finale per divenire il nucleo della società umana che riceverà sotto il dominio del Regno le benedizioni del millennio. — Luca 12:32; Rivelazione 7:4, 9-17; 20:1-6; 21:1-5.
LA GRANDE APOSTASIA
5, 6. (a) Quali scritture mostrano che, già allora, il Diavolo si serviva di un genere di attacco più insidioso? (b) In una parola, che cos’era?
5 Quale fu, dunque, la maniera insidiosa in cui il Diavolo sferrò il suo attacco? Riferendosi all’infedele Israele, l’apostolo Pietro aveva avvertito: “Vi furono anche falsi profeti fra il popolo, come pure fra voi vi saranno falsi maestri. Questi introdurranno quietamente distruttive sette . . . E per concupiscenza vi sfrutteranno con parole finte”. (II Pietro 2:1, 3) Questi falsi insegnanti settari, con le loro finte dottrine religiose, avevano già cominciato a comparire alla fine del primo secolo, poiché fu verso l’anno 98 E.V. che l’apostolo Giovanni scrisse: “Come avete udito che viene l’anticristo, così ora vi sono molti anticristi . . . Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta”. — I Giovanni 2:18, 19.
6 Già nel 51 E.V., in quella che fu evidentemente la sua seconda lettera canonica, l’apostolo Paolo aveva avvertito riguardo ai falsi insegnamenti circa il “giorno di Geova”. Scrisse: “Nessuno vi seduca in alcuna maniera, perché esso non verrà se prima non viene l’apostasia e non è rivelato l’uomo dell’illegalità, il figlio della distruzione”. Chi poteva essere quest’“uomo dell’illegalità”? Doveva riferirsi a capi religiosi apostati che sono illegali in quanto, mentre asseriscono di esser cristiani, “non conoscono Dio” e “non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù”. (II Tessalonicesi 1:6-8; 2:1-3) Come poteva sorgere nella congregazione cristiana una tale classe apostata?
7. Come alcuni seguaci di Gesù furono presi al laccio, con quale risultato?
7 Mentre erano ancora viventi, gli apostoli di Gesù Cristo agirono da restrizione contro l’intrusione di insegnamento falso, ma “il mistero di questa illegalità” era già all’opera, “secondo l’operazione di Satana”, e venne allo scoperto nel secondo secolo. Benché Gesù avesse dichiarato ai suoi seguaci: “voi siete tutti fratelli”, il desiderio di preminenza personale fece cadere alcuni nel laccio del Diavolo. Ora fecero una distinzione fra clero e laicato. Gradualmente sorse la situazione profetizzata dall’apostolo Paolo: “Vi sarà un periodo di tempo in cui non sopporteranno il sano insegnamento, ma, secondo i loro propri desideri, si accumuleranno maestri per farsi solleticare gli orecchi; e allontaneranno i loro orecchi dalla verità”. — II Timoteo 4:3, 4; II Tessalonicesi 2:6-10; Matteo 23:8.
8. (a) Quali furono le due principali fonti di insegnamento falso? (b) In che modo enciclopedie descrivono la corruzione del cristianesimo?
8 Dove rivolsero dunque i loro orecchi? Alle dottrine che emanavano dalla culla della religione falsa nell’antica Babilonia, e alle filosofie dei greci, che in quel tempo erano molto popolari nel mondo romano. Come commenta la Cyclopædia di M’Clintock e Strong: Fu corrotta “la semplicità del Vangelo; furono introdotti pomposi riti e cerimonie; onori ed emolumenti mondani furono conferiti agli insegnanti del cristianesimo, e il regno di Cristo in buona misura si convertì in un regno di questo mondo”. E a questo l’Encyclopædia Britannica aggiunge quanto segue: “Forse nulla ha teso a corrompere più completamente il cristianesimo dell’introduzione in esso di superstizioni che in se stesse sono realmente pagane, o sono state suggerite da pratiche pagane. Il paganesimo, non potendo opporsi con successo al cristianesimo, ha fatto molto per corromperlo, e in innumerevoli modi ne ha intaccato la purezza”.
9. (a) Quali comuni credenze derivano dall’insegnamento che l’anima umana sia immortale? (b) Come la Bibbia confuta tali dottrine?
9 Quali sono alcune di queste superstizioni e pratiche pagane? Notevole è l’insegnamento del filosofo greco Platone che l’anima umana sia immortale. Tale credenza vuole che l’anima alla morte vada in qualche luogo, in un cielo di beatitudini, in un purgatorio per la purificazione o in un inferno di fuoco per il tormento eterno. Questo contraddice scritture della Bibbia come quelle di Salmo 146:4; Ecclesiaste 9:5, 10; Matteo 10:28 e Romani 6:23.
ORIGINI DEL CATTOLICESIMO
10, 11. (a) Cosa ammette il cardinale Newman in quanto a molti insegnamenti della sua Chiesa? (b) Poiché dice che pratiche e insegnamenti della Chiesa sono “di origine pagana”, possono questi essere veramente ritenuti santi?
10 Nel suo Essays and Sketches, il cardinale cattolico romano del 19º secolo John Henry Newman indica l’origine di molti insegnamenti della sua Chiesa, dicendo: “Il fenomeno, ammesso da tutti, è questo: — Quella grande porzione di ciò che in genere si riceve come verità cristiana è, nei suoi rudimenti o nelle sue parti distinte, da trovarsi nelle filosofie e nelle religioni pagane. Per esempio, la dottrina di una Trinità si trova sia nell’Oriente che nell’Occidente; così è la cerimonia dell’abluzione e il rito del sacrificio. La dottrina della Parola Divina è platonica; la dottrina dell’incarnazione è indiana”. Quindi, rispondendo a un critico che argomenta: “Queste cose sono nel paganesimo, perciò non sono cristiane”, il cardinale dice: “Noi, al contrario, preferiamo dire: ‘queste cose sono nel cristianesimo, perciò non sono pagane’”. Ma affondano le loro radici negli insegnamenti babilonici e greci che esistevano secoli prima della nascita del cattolicesimo romano. Per di più, non si trovano nella Parola di Dio, la Bibbia.
11 Che la grande apostasia risalga alla religione pagana per i suoi insegnamenti e le sue cerimonie è confermato inoltre dai commenti del cardinale Newman nel suo libro Lo sviluppo della dottrina cristiana, dove scrive: “Costantino, per rendere accetta la nuova religione [cattolica romana] ai pagani, trasferì ad essa quell’apparato esteriore che essi erano abituati a vedere nella loro”. Quindi, dopo aver elencato molte pratiche della sua chiesa, il cardinale ammette che queste “sono tutte derivazioni da usi pagani, santificati perché vennero adottati nella vita della Chiesa”. Ma può l’insegnamento falso essere ‘santificato’?
12, 13. (a) In quali circostanze e con quale motivo Costantino si interessò della religione cattolica romana? (b) Cosa mostra se Costantino fosse divenuto un cristiano di cuore?
12 Il cardinale si riferisce qui a Costantino il Grande, imperatore romano del quarto secolo. Qual era l’interesse di Costantino per la religione? Anni dopo la sua invasione di Roma del 312 E.V., Costantino rese noto che, alla vigilia della sua conquista, vide la visione di una croce fiammeggiante, col motto “In questo segno vincerai”. Questo segno fissò sul suo stendardo. Adottò le nozioni fondamentali della religione cattolica romana evidentemente per ottenere sostegno nel promuovere i suoi propri fini politici, e fuse nel sistema religioso “cristiano” le credenze pagane che gli stavano ancora più a cuore.
13 L’Encyclopædia Britannica dice di Costantino: “Il paganesimo dovette essere ancora un credo operante presso l’uomo che, fin verso il termine della sua vita, ritenne tante superstizioni pagane. . . . Costantino aveva diritto di chiamarsi Grande in virtù più di ciò che fece che di ciò che fu. Veramente, a giudicare dalla reputazione, si colloca fra i più bassi di tutti quelli ai quali si è applicato l’epiteto [“Grande”] nei tempi antichi o moderni”. Questo è dimostrato dal fatto che giunse al punto di assassinare vari membri della sua stessa famiglia. Il suo titolo pagano, “Pontifex Maximus”, fu trasferito più tardi ai papi della Chiesa Cattolica Romana.
14. I papi di Roma rappresentarono veramente il regno di Dio, e perché dai tale risposta?
14 Per tutto l’Oscurantismo e il Medio Evo, i papi di Roma governarono in modo molto simile a re terreni. Non attesero che Cristo venisse a istituire il suo dominio millenario dai cieli. Vollero allora un “regno”, per il loro proprio vantaggio egoistico. L’Encyclopædia Britannica lo descrive con queste parole: “Una delle primissime cause della corruzione del cristianesimo fu il tentativo di tradurre il regno cristiano di Dio in una monarchia visibile in cui i santi ereditassero la terra in senso letterale”. Non fu una meraviglia che persone oneste volessero opporsi a tale “corruzione del cristianesimo”! Nondimeno, la crudele Inquisizione, che soppresse più di 30.000 vite con i soli roghi, servì a controllare per molto tempo i cosiddetti eretici. Ma non per sempre!
CHE DIRE DEL PROTESTANTESIMO?
15. (a) Realmente che cosa divenne la Riforma protestante? (b) In che modo il protestantesimo è in schiavitù fino al nostro giorno?
15 A mezzogiorno del 31 ottobre 1517, il sacerdote cattolico romano Martin Lutero inchiodò 95 tesi di protesta alla porta della chiesa di Wittenberg, in Germania. La Riforma protestante era iniziata. Tuttavia, anziché essere un ritorno alla pura dottrina cristiana e al sacro servizio di Dio, la Riforma assunse in gran parte carattere politico. In cerca di conquiste territoriali si combatterono guerre religiose, come la Guerra dei Trent’anni del 1618-1648 in Europa, in cui furono perdute milioni di vite. Molti paesi istituirono le loro religioni di stato, e queste continuarono a insegnare le dottrine chiave del cattolicesimo, come l’immortalità dell’anima, il tormento in un inferno di fuoco, la Trinità, il battesimo dei bambini e molte altre. Essi rimangono schiavi di questi insegnamenti della grande apostasia fino a quest’oggi.
“BABILONIA LA GRANDE”
16, 17. (a) Quale significato ha oggi per noi Geremia 51:6? (b) Come la religione di Babilonia divenne di proporzioni internazionali?
16 A praticare la falsa religione non sono solo le persone che professano d’esser cristiane. Il profeta Geremia ci avverte:
“Fuggite di mezzo a Babilonia e provvedete scampo ciascuno alla sua propria anima”. (Geremia 51:6)
Questo ha oggi significato per noi. Anche nel giorno di Geremia, Babilonia era nota per i suoi depravati riti religiosi e la sua molteplicità di dèi. Ma la Babilonia del giorno moderno è di proporzioni internazionali. Come è avvenuto questo?
17 Dopo il diluvio del giorno di Noè, fu a Babilonia che il malvagio Nimrod, “potente cacciatore in opposizione a Geova”, cominciò a edificare una città-stato e probabilmente la torre religiosa che giungeva nei cieli. Geova frustrò quei piani, confondendo le lingue degli uomini e disperdendoli “su tutta la superficie della terra”. Ma portarono con sé la loro falsa religione. Fu la radice da cui è cresciuta la maggior parte delle religioni del mondo. — Genesi 10:8-10; 11:1-9.
18. Da quale regno contraffatto dobbiamo fuggire, e dove?
18 Come abbiamo notato, Costantino fuse tale falsa religione con gli insegnamenti cristiani quando pose le basi della religione cattolica romana. Da questa, a sua volta, proviene gran parte della dottrina del protestantesimo. Le religioni non “cristiane” della terra pure affondano le loro radici nell’antica Babilonia. Tutte insieme, le religioni pseudocristiane e quelle non cristiane formano un impero mondiale di falsa religione. È un regno contraffatto a cui l’apostolo Giovanni si riferì come “Babilonia la Grande . . . la gran città che ha il regno [religioso] sopra i re della terra”. (Rivelazione 17:5, 18) Così affinché ‘ciascuno provveda scampo alla sua propria anima’, abbiamo il buon consiglio di fuggire dal contraffatto “regno” babilonico, sì, di fuggire al regno di Dio!
[Riquadro a pagina 95]
SATANA ASSALE I SERVITORI DEL REGNO DI DIO
● Col diretto attacco frontale di persecuzioni, per mezzo di parenti male informati, governi, religiosi fanatici
● Adescando all’immoralità nell’odierna società permissiva
● Promuovendo l’orgoglio dovuto a posizione, ricchezza, razza, nazione
● Cercando di renderli amanti dei piaceri anziché amanti di Dio, assorti nei divertimenti
● Portando avanti insegnamenti di ateismo, evoluzione
● Facendo una rappresentazione errata del vero cristianesimo per mezzo dell’apostata regno contraffatto della cristianità
● Suscitando falsi insegnanti per seminare il dubbio fra i veri cristiani e scoraggiarli insidiosamente
POSSIAMO VINCERE IL MONDO DI SATANA MEDIANTE LA NOSTRA FEDE
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Illustrazioni del Regno“Venga il tuo Regno”
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Capitolo 11
Illustrazioni del Regno
1. Perché le parabole di Gesù sono importanti per tutti quelli che servono Dio?
MENTRE era con i suoi discepoli, Gesù pronunciò molte parabole o illustrazioni. Queste mostrano che cosa ci vuole per essere membri del regno dei cieli. Indicano quale condotta dev’essere seguita sia dal “piccolo gregge” degli eredi del Regno che da quelli che otterranno vita eterna sulla terra sotto quel regno. Queste “altre pecore” pure si rallegrano apprendendo le profezie relative al Regno, e pregano con fervore che esso “venga”. — Luca 12:32; Giovanni 10:16; I Tessalonicesi 5:16-20.
2, 3. Perché Gesù si servì di illustrazioni? (b) Perché oltre ai suoi discepoli ci furono altri che non compresero? (c) A differenza di quelli descritti in Matteo 13:13-15, perché dovremmo studiare diligentemente la Parola di Dio?
2 Dopo che Gesù ebbe detto al popolo una di queste parabole, i suoi discepoli vennero a chiedergli: “Perché parli loro per mezzo di illustrazioni?” In risposta, Gesù disse:
“A voi è concesso di capire i sacri segreti del regno dei cieli, ma a loro non è concesso”. (Matteo 13:10, 11)
E perché no? Perché non erano disposti a investigare e ad afferrare il più profondo significato delle sue parole, così che i loro cuori li spingessero ad agire a favore della “buona notizia”. Non consideravano il Regno come un “tesoro” o una “perla di alto valore”. — Matteo 13:44-46.
3 Gesù citò la profezia di Isaia che si adempiva in quegli increduli, dicendo: “Udendo, voi udrete, ma non ne afferrerete affatto il significato; e, guardando, guarderete ma non vedrete affatto. Poiché il cuore di questo popolo si è ingrossato, e coi loro orecchi hanno udito con noia, e han chiuso i loro occhi; affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non ne afferrino il significato col cuore e non si convertano, e io non li sani”. (Matteo 13:13-15) Dovremmo voler evitare d’essere come quelle persone prive di apprezzamento. Applichiamoci dunque allo studio della Parola di Dio.
4. (a) Quali tipi di cuori mancano di trarre profitto dalla parola? (b) Come possiamo essere benedetti se ci sforziamo di afferrare il senso della parola?
4 Nella sua parabola presentata in Matteo, capitolo 13:3-8, Gesù si descrive come “un seminatore” di seme. Egli semina “la parola del regno” in diverse specie di cuori. I cuori di alcune persone sono come il terreno che è lungo la strada. Prima che il seme possa mettere radici, il Diavolo manda i suoi accoliti come “uccelli” per portare via “la parola dai loro cuori affinché non credano e non siano salvati”. Altri cuori sono come il terreno roccioso. In principio, accettano la parola con gioia, ma poi la pianta tenera si secca nella prova o nella persecuzione. Del seme cade fra le “spine”, dove è soffocato da “ansietà e ricchezze e piaceri di questa vita”. Ah, ma c’è anche il “seme” seminato nella giusta specie di terreno!
“Questo è colui che ode la parola e ne afferra il significato, il quale veramente porta frutto e produce, questo il cento, quello il sessanta, l’altro il trenta”. (Matteo 13:18-23; Marco 4:3-9, 14-20; Luca 8:4-8, 11-15)
Sì, saremo benedetti e il sacro servizio che rendiamo al nostro Dio diverrà veramente fruttuoso se avremo ricevuto la parola in cuori pieni di apprezzamento e ci saremo dedicati a favore del regno di Dio!
UN ALTRO “SEMINATORE”
5. (a) A quale altra illustrazione siamo ora incoraggiati a prestare attenzione? (b) Perché quest’“uomo” non potrebbe essere il Signore Gesù?
5 Il racconto di Marco è il solo Vangelo che fa seguire a questa parabola del “seminatore” un’illustrazione che implica un “seminatore” diverso. Proprio prima di presentare questa illustrazione, Gesù disse in privato ai suoi discepoli: “Prestate attenzione a ciò che udite”. Quindi collegò la parabola, dicendo:
“In questo modo il regno di Dio è come quando un uomo getta il seme in terra, e la notte dorme e il giorno si alza, e il seme germoglia e cresce, egli non sa come”. (Marco 4:24-27)
È ovvio che quest’“uomo” non è il glorificato Signore Gesù Cristo, poiché quest’ultimo non ha più bisogno del riposo notturno sulla terra. Né sarebbe corretto dire che il Figlio di Dio, che operò col Padre suo nella creazione di tutte le cose, ‘non sappia’ come ha luogo la crescita. (Colossesi 1:16) Dal contesto possiamo dunque capire che l’“uomo” si riferisce al singolo cristiano che dovrebbe ‘prestare attenzione’ alle cose relative al “regno di Dio”.
6. A quali due cose dovrebbe badare ciascun “seminatore”, e perché?
6 Ciascun “seminatore” dovrebbe badare ai tratti della personalità con i quali semina, e anche all’ambiente in cui semina. Senza che ce ne rendiamo conto, lo sviluppo della nostra personalità può essere influenzato per il bene o per il male, secondo il ‘terreno’ o la specie di persone che frequentiamo mentre cerchiamo di sviluppare le qualità cristiane, sia dentro che fuori della congregazione. (Confronta I Corinti 15:33). Infine, “il grano pieno” comparirà nella spiga, e noi mieteremo conformemente. (Marco 4:28, 29) Com’è importante che quelli del “piccolo gregge”, e in realtà tutti quelli che aspirano alla vita eterna nella disposizione del regno di Dio, badino a che cosa e dove seminano riguardo allo sviluppo della personalità cristiana! — Efesini 4:17-24; Galati 6:7-9.
UN REGNO CONTRAFFATTO
7. Come le varie parabole ci aiutano a vedere il Regno?
7 Il racconto di Marco descrive che Gesù continuò a dire:
“A che cosa assomiglieremo il regno di Dio, o in quale illustrazione lo porremo?” (Marco 4:30)
Quindi ci invita a guardare il Regno sotto una luce diversa. In realtà, queste illustrazioni ci aiutano a vedere il Regno da vari punti di vista, proprio come potremmo ispezionare un edificio dall’esterno e dall’interno, e da angoli di osservazione diversi.
8. (a) Perché la fenomenale crescita dal granello di senapa non si potrebbe riferire agli eredi del Regno? (b) Perché questo si addice logicamente al “regno” della cristianità? (c) Come la descrizione che Dio fa dell’apostata Israele sostiene questa veduta?
8 Quindi, a che cosa dovremmo assomigliare il regno di Dio? Gesù risponde:
“A un granello di senapa, che al tempo in cui è gettato in terra è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra, ma quando è stato gettato, germoglia e diviene più grande di tutti gli altri vegetali e produce grandi rami, tanto che gli uccelli del cielo possono trovare dimora sotto la sua ombra”. (Marco 4:30-32)
Questa è una crescita fenomenale, che sicuramente porta a qualcosa di assai più esteso del “piccolo gregge” dei 144.000 eredi del Regno, ai quali ‘il Padre ha approvato di dare il regno’! (Luca 12:32; Rivelazione 14:1, 3) Piuttosto, è la crescita del grande “albero” contraffatto della cristianità che ha apostatato dalla congregazione che Gesù aveva piantato. (Luca 13:18, 19) È enorme! Vanta più di 900.000.000 di membri in tutto il mondo, per i quali pretende un destino nei cieli. Questo regno apostata fu prefigurato molto tempo fa dall’apostata Israele, di cui Geova disse: “T’avevo piantata come una scelta vite rossa, tutta di vero seme. Come ti sei dunque cambiata verso di me in degenerati germogli di vite straniera?” — Geremia 2:21-23; vedi anche Osea 10:1-4.
9. (a) Chi sono gli “uccelli” e i rami dell’“albero”? (b) Considerate le dichiarazioni di II Tessalonicesi 1 e Matteo 7, perché ora dovremmo stare lontani da quell’“albero”?
9 Secondo la descrizione di questo “albero” che ne fa Matteo, “gli uccelli del cielo vengono e trovano dimora fra i suoi rami”. Evidentemente, sono gli stessi “uccelli” della parabola precedente che beccano la “parola del regno” che cade lungo la strada. (Matteo 13:4, 19, 31, 32) Quegli “uccelli” si posano sulle centinaia di rami settari dell’“albero”. Rappresentano l’apostata “uomo dell’illegalità”, il clero della cristianità. Essi perderanno il riparato posatoio quando Dio abbatterà quell’“albero”, insieme a tutta l’altra religione falsa. Ora, stanne lontano! Poiché il crollo di quell’“albero” è imminente! — Confronta II Tessalonicesi 1:6-9; 2:3; Matteo 7:19-23.
10, 11. (a) In quale contesto Matteo e Luca presentano la parabola del “granello di senapa”, e perché appropriatamente? (b) Quale ammonimento e avvertimento sono provveduti dalla parabola del lievito relativa al Regno?
10 Appropriatamente, Luca presenta la parabola del “granello di senapa” come una continuazione della denuncia di Gesù circa i religionisti apostati del suo giorno. E per dare enfasi al punto, sia Matteo che Luca descrivono poi che Gesù disse la parabola del “lievito”. (Matteo 13:32, 33; Luca 13:10-21) Quando nella Bibbia è usato figurativamente, il lievito ha sempre un significato sfavorevole, come quando Gesù avvertì i suoi discepoli: “Guardatevi dal lievito dei Farisei e dei Sadducei”, e quando l’apostolo Paolo consigliò ai cristiani di eliminare il “lievito di malizia e malvagità”. — Matteo 16:6, 11, 12; I Corinti 5:6-8; Galati 5:7-9.
11 Nell’illustrazione, si dice che una caratteristica relativa al “regno dei cieli” è quella d’essere come il lievito che una donna nasconde in tre misure di farina. Così l’intera massa della farina fermenta. Questo raffigura come la sedicente congregazione cristiana è stata furtivamente corrotta con falso insegnamento e pratica babilonica, da cui risulta la massiccia struttura del regno contraffatto della cristianità. Questo ci dovrebbe servire di avvertimento. Visto il triste risultato dell’apostasia nella cristianità, il “piccolo gregge” degli eredi del Regno e i loro compagni dovrebbero oggi guardarsi affinché al “lievito” degli insegnamenti falsi e ingannevoli non sia mai permesso di contaminare il loro sentito apprezzamento per la purezza e la verità della “parola del regno”.
IL SEMINATORE E IL SUO “NEMICO”
12, 13. (a) Nella parabola del “grano” e delle “zizzanie”, in che modo Gesù identifica i personaggi? (b) Che cos’è la mietitura, e quale prova abbiamo che sta avendo luogo oggi?
12 In un’altra illustrazione Gesù assomiglia “il regno dei cieli” a “un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo”. Quindi, “mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò”. Che specie di frutto si poteva attendere da quel campo? Gesù continuò identificandosi con questo seminatore, “il Figlio dell’uomo”, la cui semina del seme del Regno porta il frutto dei cristiani assomigliati al grano, “i figli del regno”. Il nemico è “il Diavolo”, e le “zizzanie” sono “i figli del malvagio”, il suo “seme” religioso ipocrita. (Confronta Genesi 3:15). Nell’adempimento, alcuni veri cristiani continuarono a crescere fra la massa delle “zizzanie” che hanno contrassegnato la grande apostasia dal primo secolo in poi. Ma ora nel nostro 20º secolo, siamo giunti al tempo della mietitura, “il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli”! — Matteo 13:24-30, 36-39.
13 Alla fine, sotto la direttiva angelica, il “grano” viene separato dalle “zizzanie”. La netta distinzione fra i due è stata resa manifesta. Come vedremo, abbondano le prove che “il Figlio dell’uomo” è oggi presente nel suo regno celeste, e sta radunando i veri cristiani assomigliati al grano per l’attività del Regno. Ma che dire della cristianità e dei suoi insegnanti di apostasia? La parabola di Gesù continua, dicendo:
“Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità”.
Per secoli il clero della cristianità ha fatto inciampare persone oneste con le sue dottrine false e con la sua esteriore mostra di pietà. Ma sono venuti sotto il giudizio di Dio, e ‘piangono e stridono i loro denti’. Oggi lamentano il diminuito sostegno del laicato e la divisione che c’è nelle loro proprie file. In contrasto, i servitori di Geova assomigliati al grano rendono gioiosamente testimonianza riguardo al suo regno. Risplendono “così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro”. — Matteo 13:40-43; confronta Isaia 65:13, 14.
PROSPERA IMPRESA DI ‘PESCA’
14, 15. (a) Come Gesù diede inizio a una grande impresa di ‘pesca’, ma quale altro genere di ‘pesca’ c’è da allora, e con quali risultati? (b) Quale parte hanno dunque gli angeli, e che cosa fanno del ‘pesce’? (c) Di quale opportunità dovremmo perciò essere grati?
14 “Ancora”, dice Gesù, “il regno dei cieli è simile a una rete calata in mare che radunò pesci d’ogni specie”. (Matteo 13:47) Gesù diede inizio lui stesso a questa impresa di ‘pesca’, quando chiamò i suoi primi discepoli dalle loro reti perché divenissero “pescatori di uomini”. (Matteo 4:19) Ma durante la grande apostasia, sotto la sorveglianza angelica fedeli gruppi di minoranza e le religioni della cristianità hanno continuato a ‘pescare’ per fare convertiti. Comunque, tutte le centinaia di milioni di simboliche creature del mare sono forse risultati ‘pesci buoni’? Come abbiamo notato, le religioni della cristianità hanno basato i loro insegnamenti sulla filosofia greca di Platone e sui “misteri” dell’antica Babilonia. Il loro frutto si vede negli odii, nelle lotte e nello spargimento di sangue che hanno macchiato le pagine della storia della cristianità, e nel sostegno che hanno dato alle guerre mondiali del nostro 20º secolo.
15 Alla fine, “al termine del sistema di cose”, è tempo che gli angeli tirino a riva la “rete”. Questa simboleggia le organizzazioni che professano sulla terra di essere seguaci di Gesù Cristo, i veri e i falsi. Quei “pesci” che risultano “inadatti” per “il regno dei cieli” devono essere gettati via, scagliati nella “fornace ardente” della distruzione. “Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti”. (Matteo 13:48-50) Ma gli angeli stanno separando fuori della simbolica rete anche il ‘pesce buono’. Quanto dovremmo essere grati dell’opportunità di venire contati insieme con questi, un popolo distinto che è dedicato a magnificare il nome di Geova e significativamente prega che “venga” il suo regno!
16. Quali domande fa sorgere quest’ultima parabola, e perché dovremmo interessarci di trovare la risposta?
16 Tuttavia, che cos’è il “termine del sistema di cose”, circa il quale Gesù parla così vigorosamente in quest’ultima parabola? Quali sono gli “ultimi giorni”, circa i quali scrissero diversi discepoli di Gesù? Viviamo ora in quei giorni? In tal caso, che significa questo per noi, e per tutto il genere umano?
[Riquadro a pagina 104]
FA ATTENZIONE ALLE ILLUSTRAZIONI DI GESÙ CIRCA IL REGNO!
● Queste descrivono il Regno come qualcosa di desiderabile come un “tesoro” o una “perla”. Quelli che lo cercano sono paragonati alla “giusta specie di terreno”, al “grano”, al “pesce buono”.
● Il regno contraffatto è raffigurato come un “albero” di senapa con molti rami, una massa di farina lievitata. I suoi sostenitori sono gli “uccelli”, le “zizzanie”, i ‘pesci inadatti’.
● Guardando lo sviluppo del Regno da vari punti di vista, siamo meglio in grado di capire la grande contesa che si trova oggi dinanzi al genere umano, e siamo incoraggiati a prendere una ferma e leale determinazione a favore del Regno.
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