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  • Gli “ultimi giorni” e il Regno
    “Venga il tuo Regno”
    • Capitolo 12

      Gli “ultimi giorni” e il Regno

      1. (a) Quali importanti domande ora sorgono? (b) Che cosa dicono le Scritture degli ultimi giorni (i) per la nostra terra, (ii) per quelli che la rovinano?

      STIAMO ora vivendo negli “ultimi giorni”? Che significano gli “ultimi giorni”? Felicemente, non ci saranno “ultimi giorni” per la terra stessa, poiché la Bibbia ci assicura: “La terra . . . non si farà vacillare a tempo indefinito, o per sempre”. In armonia col proposito originale di Geova, la vita umana e la vita animale vi saranno perpetuate per ogni tempo. (Salmo 104:5-24; 119:89, 90; Genesi 1:27, 28; 8:21, 22) Nondimeno, ci sono senz’altro “ultimi giorni” per quelle nazioni e quegli individui malvagi che stanno rovinando la terra di Dio. Sarà la ‘venuta’ del Regno a recare rovina a quelli che causano rovina. — II Pietro 3:3-7; Giacomo 5:1-4; Rivelazione 11:15-18.

      2. Che predisse specificamente Paolo per i nostri “tempi difficili”?

      2 È possibile che ora stiamo vivendo in quegli “ultimi giorni”? Prendi una qualsiasi traduzione della Bibbia e leggi ciò che l’apostolo Paolo fu ispirato da Dio a predire per gli “ultimi giorni”, in Secondo Timoteo, capitolo 3, versetti da 1 a 5. Quindi chiediti: Oggi il mondo è forse così? Qui, l’apostolo preannuncia “tempi difficili”, e aggiunge:

      “Gli uomini saranno egoisti, avidi di danaro, vanagloriosi, superbi, blasfemi, ribelli ai genitori, ingrati, empi, disamorati, sleali, calunniatori, intemperanti, crudeli, disumani, traditori, protervi, temerari, amanti più del piacere che di Dio, aventi le apparenze della pietà, ma privi di quanto ne forma l’essenza. Sta’ lontano da costoro”. — Versione di F. Nardoni.

      3. Perché Paolo dovette riferirsi a “ultimi giorni” assai più memorabili di quelli del sistema giudaico?

      3 Scrivendo quanto sopra, l’apostolo non si riferiva agli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico. Questo non era possibile, poiché Paolo scrisse quelle parole verso l’anno 65 E.V., quando più di 30 anni di quegli ultimi giorni erano trascorsi e rimanevano solo cinque anni alla devastazione di Gerusalemme. Né questa condizione apostata si era ancora sviluppata tra i professanti cristiani. Quegli “ultimi giorni” del sistema giudaico erano stati abbastanza cattivi, ma sarebbero stati completamente eclissati dagli avvenimenti degli “ultimi giorni” dell’intero sistema di cose mondiale di Satana, quando Gesù sarebbe venuto di nuovo per istituire il suo regno.

      DUPLICE ADEMPIMENTO

      4. Che cosa indusse i discepoli a fare la domanda riportata in Matteo 24:3?

      4 Nelle sue parabole, Gesù aveva parlato del “termine del sistema di cose”. (Matteo 13:39, 40, 49) Naturalmente, questo suscitò l’interesse dei suoi discepoli, e specialmente perché il popolo comune, anche allora, soffriva molto per l’oppressivo dominio di Roma e dei capi religiosi giudei. I discepoli speravano che il regno di Dio recasse sollievo. Perciò, tre giorni prima che Gesù fosse messo a morte, quattro suoi discepoli gli si accostarono mentre era seduto sul monte degli Ulivi, che dominava Gerusalemme, e gli chiesero: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine del sistema di cose?” — Matteo 24:3; Marco 13:3, 4.

      5. Come si sarebbero adempiute le parole della risposta di Gesù?

      5 Sebbene i discepoli di Gesù pensassero solo al futuro immediato, in quell’occasione la risposta di Gesù doveva avere una duplice applicazione: prima, durante gli “ultimi giorni” del sistema giudaico, e, molto più tardi, durante gli “ultimi giorni” dell’intero sistema mondiale di Satana.

      6, 7. (a) Come le parole di Gesù riportate in Matteo 24:7-22 ebbero un adempimento in proporzioni minori? (b) Quale sinistro ricordo ne rimane finora?

      6 Ciò che Gesù disse a quei discepoli, com’è narrato in Matteo 24, versetti da 7 a 22, descrisse il succedersi degli avvenimenti che alcuni di loro avrebbero osservato in proporzioni minori durante i successivi 37 anni fino al 70 E.V. Per i giudei della generazione di Gesù, doveva essere un turbolento periodo di guerre, penurie di viveri, terremoti, odio verso i cristiani e comparse di falsi Messia. Tuttavia “questa buona notizia del regno” sarebbe stata predicata in tutta la creazione in testimonianza. Infine, quella “cosa disgustante”, il pagano esercito romano, invase effettivamente il “luogo santo” del tempio di Gerusalemme. Dopo una breve tregua, durante cui i discepoli di Gesù poterono ubbidire al suo comando profetico, fuggendo ai monti per mettersi al sicuro, i romani tornarono al comando del generale Tito. Essi gettarono a terra Gerusalemme e i suoi figli e demolirono il tempio, non lasciandovi pietra sopra pietra. — Vedi anche Luca 19:43, 44; Colossesi 1:23.

      7 In adempimento del “segno” di Gesù, tutte queste difficoltà afflissero dunque i giudei, e giunsero al culmine con l’ardente distruzione di Gerusalemme nel 70 E.V. Più di un milione di giudei perirono con la loro città, e i superstiti furono portati via prigionieri. L’arco di trionfo di Tito a Roma si erge fino a questo giorno come un sinistro ricordo dell’adempimento della profezia di Gesù. Comunque, il “segno” di Gesù fu forse messo e conservato per iscritto come un avvertimento solo per le persone che vissero nel primo secolo? È oggi solo ‘storia morta’? La risposta dev’essere: No!

      APPLICAZIONE MONDIALE

      8. (a) Quale effetto dovrebbe avere su di noi oggi l’adempimento in proporzioni minori delle parole di Gesù? (b) Quale modello profetico di cose maggiori ci fornisce questo?

      8 L’adempimento in proporzioni minori delle parole di Gesù durante gli “ultimi giorni” del sistema di cose giudaico dovrebbe servire a rafforzare la nostra fede nel potere della profezia divina. Tuttavia, quegli avvenimenti del primo secolo forniscono anche un sorprendente modello profetico di ciò che sta per avere luogo in proporzioni assai più ampie riguardo al sistema di cose mondiale di Satana. Dev’essere così, poiché l’esecuzione del giudizio di Dio su Gerusalemme nel 70 E.V. non fu la massima tribolazione fino a quel tempo, né è stata l’ultima. Le parole di Gesù riportate in Matteo 24:21, 22 attendono il loro adempimento in maniera completa:

      “Poiché allora vi sarà grande tribolazione come non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, no, né vi sarà più. Infatti, a meno che quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne sarebbe salvata; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati”.

      9. Come sappiamo che le parole di Gesù additano un giorno della resa dei conti in tutto il mondo?

      9 Le seguenti parole della profezia di Gesù, in Matteo 24:23–25:46, pure indicano le proporzioni mondiali del “termine del sistema di cose”. Quando, al culmine di quel periodo di afflizione, il “Figlio dell’uomo”, come intronizzato re di Dio, eseguirà il giudizio sul mondo di Satana, “tutte le tribù della terra si percuoteranno con lamenti”. Questo abbraccerà tutto il genere umano che rigetta il regno di Gesù. Non è un giudizio che implichi solo una nazione e la sua capitale, ma un giorno della resa dei conti per tutto il mondo. — Matteo 24:30.

      10. (a) Com’è illustrato nella profezia di Gesù, in che modo il destino di quelli che ‘fanno ciò che a loro piace’ differisce da quello di coloro che ‘cercano prima il regno di Dio’? (b) Perché questo deve avvenire in proporzioni mondiali?

      10 Indicando di nuovo l’estensione mondiale del giudizio di Dio, la profezia di Gesù prosegue per paragonare il “termine del sistema di cose” al periodo immediatamente anteriore al diluvio del giorno di Noè e dice:

      “Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini prendevano moglie e le donne andavano a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di niente finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”.

      E come il Diluvio di quel tempo spazzò via un intero mondo di empi, così l’ardente tribolazione che porta al culmine la “presenza” del Messia libererà la nostra terra da quelli che non tengono in nessun conto il Regno per ‘fare ciò che a loro piace’. Felicemente, molti che hanno ‘cercato prima il regno di Dio e la sua giustizia’ sopravvivranno per ereditare la vita eterna su una terra paradisiaca. Sarai uno di questi? — Matteo 6:33; 24:37-39; 25:31-46.

      11. Quali altre profezie mostrano che vi sono coinvolte tutte le nazioni, e che ci saranno superstiti?

      11 Numerose profezie della Bibbia mostrano che la prossima “grande tribolazione” si abbatterà su “tutte le nazioni” della terra. (Salmo 2:2-9; Isaia 34:1, 2; Geremia 25:31-33; Ezechiele 38:23; Gioele 3:12-16; Michea 5:15; Abacuc 3:1, 12, 13) Ma ci saranno superstiti! — Isaia 26:20, 21; Daniele 12:1; Gioele 2:31, 32.

      PRESENZA DEL RE NELLA GLORIA CELESTE

      12. (a) Perché è necessario un “segno” della presenza di Gesù? (b) Perché non è necessario che egli compaia di nuovo con un corpo carnale?

      12 La grande profezia di Gesù sul “segno” della sua presenza ci dice che “quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono”. (Matteo 25:31) Poiché lo splendore di quella gloria sarebbe dannoso per i semplici occhi umani, il Re deve rimanere invisibile al genere umano. (Confronta Esodo 33:17-20; Ebrei 12:2). Perciò è necessario un ‘segno della sua presenza’. Alla seconda venuta del Messia non è più necessario che abbandoni la sua celeste vita spirituale al fine di comparire sulla terra in un corpo carnale, perché sia impiegato come un’“offerta per il peccato”. Avendo provveduto il suo sacrificio umano “una volta per sempre”, viene “la seconda volta . . . indipendentemente dal peccato” come un invisibile re celeste. — Ebrei 7:26, 27; 9:27, 28; 10:8-10; I Pietro 3:18.

      13. Cosa indica Luca 19:11-27 in quanto al tempo del ritorno di Gesù e a se sarebbe stato accettato fra le nazioni?

      13 L’ultima notte che era stato con i suoi intimi discepoli, Gesù aveva detto loro: “Vado a prepararvi un luogo. E se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo e vi riceverò a casa presso di me”. (Giovanni 14:2, 3) In armonia con ciò, l’illustrazione di Gesù in Luca 19:11-27 lo descrive come “un uomo di nobile nascita [che] andò in un paese lontano per assicurarsi il potere reale e tornare”. Questo avrebbe richiesto considerevole tempo. Ma “i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un corpo di ambasciatori, dicendo: ‘Non vogliamo che quest’uomo divenga re su di noi’”. In modo simile, oggi ci sono persone che asseriscono di essere cristiane, ma che rifiutano “il Re dei re” allo scopo di perpetuare le loro proprie sovranità umane imperfette. (Rivelazione 19:16) Come i “cittadini” dell’illustrazione di Gesù, questi saranno puniti severamente.

      “PRINCIPIO DEI DOLORI D’AFFLIZIONE”

      14. Nonostante qualcuno voglia sostenere il contrario, che cosa conferma che l’anno 1914 E.V. è la data del ritorno di Cristo?

      14 Quando questo potente Re, non desiderato dalle nazioni, inizia il suo regno sulla nostra terra? Tutte le prove indicano l’anno 1914 E.V. Ma qualcuno protesterà, dicendo: ‘Invece di portare il regno di pace di Cristo, quell’anno contrassegnò il principio di un’era di calamità per il genere umano!’ Si tratta precisamente di questo! Poiché, secondo la profezia della Bibbia, è quando ‘il regno del mondo diviene il regno del nostro Signore Geova e del suo Cristo’ che le nazioni della terra ‘si adirano’. (Rivelazione 11:15, 18) È anche il tempo quando Geova manda il suo coregnante, dicendo: “Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici”. (Salmo 110:1, 2) Ma quei nemici non sono distrutti istantaneamente.

      15. Come Rivelazione 12 descrive appropriatamente la nascita del Regno?

      15 Rivelazione, capitolo 12, descrive una visione meravigliosa in cui l’apostolo Giovanni vide in simbolo la nascita del messianico regno di Dio. Come un figlio maschio, questo è generato dalla “donna” di Dio, la sua celeste organizzazione di creature angeliche. È “rapito presso Dio e il suo trono”, poiché il Regno deve dipendere da Geova e dalla sua sovranità per operare. — Rivelazione 12:1-5.

      16, 17. (a) Che cosa spiega i guai che ci sono sulla terra dal 1914? (b) Come le parole di Gesù in Matteo e in Luca descrivono l’inizio di queste afflizioni?

      16 In seguito, c’è guerra in cielo! Il Re intronizzato e i suoi angeli combattono con Satana e le sue orde demoniche, e li cacciano dai cieli di Geova gettandoli nelle vicinanze della nostra terra. Quindi, “guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Rivelazione 12:7-12) Durante questo comparativamente “breve periodo” il Re raduna gli uomini inclini alla giustizia per salvarli e fa risuonare l’avvertimento dell’incombente esecuzione del giudizio sul sistema di cose mondiale di Satana. — Matteo 24:31-41; 25:31-33.

      17 Oggi scorgiamo l’adempimento del “segno” di Gesù, com’è esposto nei particolari in Matteo capitoli 24 e 25, Marco capitolo 13 e Luca capitolo 21. Nota che qui Gesù descrive “il principio dei dolori d’afflizione”, con queste parole:

      “Sorgerà nazione contro nazione, e regno contro regno, e vi saranno grandi terremoti, e in un luogo dopo l’altro pestilenze e penuria di viveri, e vi saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni”. (Matteo 24:3, 7, 8; Luca 21:10, 11)

      Sono venuti questi “dolori d’afflizione” sul genere umano dal 1914 E.V. in poi?

      18. Dal 1914, come la guerra divenne assolutamente orrenda?

      18 Fu nell’anno 1914 che ebbe inizio la Grande Guerra (più tardi chiamata “prima guerra mondiale”), e con essa vennero pestilenza e carestia. Gli scrittori hanno trovato difficile descrivere tutto l’orrore che pervase i campi di battaglia, mentre milioni di persone perivano nella guerra di trincea durante il massacro del 1914-1918. Nel libro Eye Deep in Hell, si narra che Paul Nash disse del campo di battaglia europeo: “Nessuna penna o disegno può dare l’idea di questo paese, il consueto teatro delle battaglie che si susseguono giorno e notte, mese dopo mese. L’artefice di questa guerra può essere solo il male e il demonio incarnato, e in nessun luogo si vede alcun barlume della mano di Dio. . . . Le granate non cessano mai . . . di annientare, storpiare, far impazzire, gettano nella tomba che è questo paese; una tomba smisurata, e vi si ammucchiano i poveri morti. È indicibile, empio, disperato”.

      19. Che cosa mostrano le statistiche circa l’aumento dei terremoti dal 1914?

      19 Sono anche inclusi i “terremoti” come parte del “segno”. Un aumento di terremoti dal 1914? Questo può sembrare sorprendente. Ma le statistiche sono ancor più sorprendenti. Come Geo Malagoli commentò nel giornale Il Piccolo: “In un periodo di 1.059 anni (dall’856 al 1914) fonti attendibili elencano solo 24 grandi terremoti”. Le sue cifre mostrano che durante quegli anni morirono ogni anno in media 1.800 persone a causa dei terremoti, mentre dal 1915 ci sono stati 43 grandi terremoti, e questi hanno ucciso in media 25.300 persone l’anno.

      “DAL CIELO GRANDI SEGNI”

      20, 21. (a) Quali “paurose visioni” sono apparse dal 1914, e perché? (b) Quale adempimento di Luca 21:25, 26 vediamo oggi? (c) Come “dal cielo grandi segni” hanno sempre più richiamato l’attenzione?

      20 Gesù profetizzò anche: “E vi saranno paurose visioni e dal cielo grandi segni”. (Luca 21:11) Nella prima guerra mondiale, gli incessanti tiri di sbarramento dell’artiglieria significarono qualcosa di nuovo, la guerra totale. Per la prima volta, il dirigibile e poi, soprattutto, l’aeroplano diedero inizio all’era della guerra aerea. È vero che nel 1914-1918 si ebbe solo l’inizio, ma si sarebbe giunti alla situazione che Gesù descrisse più avanti nella sua profezia, dicendo:

      “E vi saranno segni nel sole e nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia delle nazioni, che non sapranno come uscirne a causa del muggito del mare e del suo agitarsi, mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate”. — Luca 21:25, 26.

      21 La cosiddetta conquista dello spazio da parte dell’uomo ha richiamato l’attenzione ‘sul sole e sulla luna e sulle stelle’, e ci sono sinistre indicazioni che le Grandi Potenze intendono impiegare i satelliti per stabilirvi rampe di lancio militari. Ma già hanno la conoscenza tecnica per lanciare missili balistici intercontinentali dallo spazio esterno su qualsiasi obiettivo di loro scelta. L’attuale arsenale di armi nucleari, ammassate dalle nazioni ostili, è sufficiente per annientare più e più volte il genere umano, e si calcola che al volgere del secolo circa 35 nazioni potrebbero essere equipaggiate di tali armi di distruzione in massa.

      22. (a) In che modo il “mare” letterale ha assunto una nuova dimensione dal 1914? (b) Le persone bene informate avvertono di quale minaccia per la nostra terra?

      22 Il “mare”, che assunse un nuovo aspetto con l’introduzione nella prima guerra mondiale della guerra sottomarina, che portò in guerra gli Stati Uniti, fa presentire oggi mali ancora maggiori. I sottomarini nucleari sono pronti nei mari. Nessuna città della terra è fuori della portata dei missili nucleari. Secondo il Times di New York del 30 agosto 1980, l’esperto Marshall D. Shulman del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti disse che la possibilità di una guerra nucleare “è probabile che aumenti anziché diminuire”. Un annuncio di un’intera pagina nel Times di New York del 2 marzo 1980, fatto pubblicare da più di 600 professionisti uomini e donne, dichiarava: “La guerra nucleare, anche se ‘limitata’, causerebbe morti, danni e malattie in una misura che non ha precedenti nella storia dell’esistenza umana”. Essi aggiungevano che “uno scambio nucleare ad oltranza potrebbe esaurirsi in un’ora, e potrebbe distruggere la maggior parte della vita nell’emisfero settentrionale”. Nel 1981 l’ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca disse: “Mi rendo conto che il mondo è più pericoloso di quanto non sia mai stato in tutta la sua storia”. Ma le spese per gli armamenti di distruzione in massa continuano a salire vertiginosamente.

      23. In adempimento della profezia di Gesù, sembra che il genere umano stia giungendo a quale stadio della storia?

      23 Sembra che il genere umano stia giungendo allo stadio previsto alcuni anni fa dal premio Nobel Harold C. Urey, che disse: “Mangeremo con timore, dormiremo con timore, vivremo con timore e moriremo con timore”. Veramente, c’è “angoscia delle nazioni che non sapranno come uscirne . . . mentre gli uomini verranno meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”.

      24. Chi sa “come uscirne”, e perché dovremmo pregare con fervore perché “venga” il Regno?

      24 Felicemente, il Sovrano Signore Geova, che creò questa terra per il suo buon proposito, in effetti sa “come uscirne”, e provvederà tale via per mezzo del regno del Figlio suo. Ma prima che esaminiamo nei particolari “come uscirne” prestiamo ulteriore attenzione alla profezia di Gesù, e notiamo che le sue parole intorno a guerra mondiale, carestia e pestilenza, in quanto aspetti del “segno”, formano un parallelo con una sorprendente profezia di Rivelazione. Ricorda: Il rimedio è il regno di Dio retto dal Messia, quel regno che preghiamo con fervore perché “venga”!

      [Riquadro a pagina 115]

      CIÒ CHE SCRITTORI HANNO DETTO DEL 1914

      Anche dopo una seconda guerra mondiale, molti si riferiscono al 1914 come alla grande svolta nella storia moderna:

      “È veramente l’anno 1914 anziché quello di Hiroshima a segnare la svolta nel nostro tempo”. — Rene Albrecht-Carrie, “The Scientific Monthly”, luglio 1951

      “Sin dal 1914 ognuno che si rende conto delle tendenze del mondo si è profondamente angustiato per quella che è sembrata una fatale e predeterminata marcia verso disastri sempre maggiori. Molte persone serie sono pervenute alla sensazione che non si possa fare nulla per evitar di sprofondare nella rovina. Vedono la razza umana, come l’eroe di una tragedia greca, sospinta da dèi adirati e non più padrona del destino”. — Bertrand Russell, “Times Magazine” di New York, 27 settembre 1953

      “L’era moderna . . . cominciò nel 1914, e nessuno sa quando o come finirà. . . . Potrebbe finire con un annientamento in massa”. — Editoriale del “Seattle Times”, 1º gennaio 1959

      “Nel 1914 il mondo, come allora era conosciuto e accettato, giunse a una fine”. — James Cameron, “1914”, edito nel 1959

      “La prima guerra mondiale fu una delle grandi agitazioni della storia”. — Barbara Tuchman, “The Guns of August”, 1962

      “Mi vengono alla mente pensieri e immagini, . . . pensieri di prima dell’anno 1914 quando su questa terra c’erano vera pace, tranquillità e sicurezza, un tempo in cui non conoscevamo il timore. . . . Dal 1914 la sicurezza e la tranquillità sono scomparse dalla vita degli uomini”. — Statista tedesco Konrad Adenauer, 1965

      “Realmente il mondo intero esplose verso la prima guerra mondiale e ancora non sappiamo perché. . . . Era in vista l’utopia. C’erano pace e prosperità. Quindi saltò tutto in aria. Da allora ci siamo trovati in uno stato di sospesa animazione”. — Dott. Walker Percy, “American Medical News”, 21 novembre 1977

      “Nel 1914 il mondo perse una coerenza che da allora non ha fatto in modo di riacquistare. . . . Questo è stato un tempo di straordinario disordine e violenza, sia attraverso le frontiere nazionali che dentro di esse”. — “The Economist” di Londra, 4 agosto 1979

      “Nel 1914 la civiltà entrò in una crudele e forse finale malattia”. — Frank Peters, “Post-Dispatch” di Saint Louis, 27 gennaio 1980

      “Tutto andava di bene in meglio. Questo era il mondo in cui nacqui. . . . All’improvviso, una mattina del 1914 ogni cosa giunse inaspettatamente alla fine”. — Statista inglese Harold Macmillan, “Times” di New York, 23 novembre 1980

  • Il Cavaliere del Regno cavalca
    “Venga il tuo Regno”
    • Capitolo 13

      Il Cavaliere del Regno cavalca

      1, 2. (a) Su chi si richiama ora la nostra attenzione, e che cosa ha nella sua mano destra? (b) Perché fu detto a Giovanni di smettere di piangere? (c) Chi è il “Leone” di Giuda, e perché è degno di aprire i suggelli?

      RIVOLGIAMOCI al quinto capitolo di Rivelazione. Qui leggiamo di una visione ispirata, data all’apostolo Giovanni, che ha diretta relazione con la ‘venuta’ del regno di Dio. Richiama l’attenzione sul Sovrano Signore Geova, “Colui che siede sul trono”. Nella mano destra ha un rotolo di scritture, “suggellato strettamente con sette suggelli”. Ma l’apostolo Giovanni piange molto. Perché? Perché, in tutto l’universo, non si poté trovare nessuno degno di aprire i suggelli del rotolo e di farne conoscere il messaggio. Ma, ecco, c’è uno degno! Non è altri che “il Leone che è della tribù di Giuda”, l’erede del regno di Davide. — Rivelazione 5:1-5, NW.

      2 Egli è degno perché “ha vinto”. Come uomo perfetto sulla terra, mostrò incrollabile lealtà al Padre suo, fino a una morte crudele su un palo di tortura. “Il governante del mondo”, Satana, non poté infrangere la sua integrità. Gesù poté dire: “Io ho vinto il mondo”. — Giovanni 14:30; 16:33.

      3. Perché dovremmo rallegrarci dell’adempimento di Rivelazione 5:9, 10?

      3 Ci sono anche altri che hanno vinto il mondo, e questo coraggioso “Leone”, Cristo Gesù, li considera suoi “fratelli” spirituali. (Matteo 25:40) Mediante una risurrezione celeste, questi si dovranno unire a lui nel suo Regno di 1.000 anni, e partecipare con lui nell’applicare i benefici del suo sacrificio di riscatto ai miliardi del genere umano sulla terra. Voci cantano quindi in cielo un nuovo cantico. Dicono a Questi, che una volta fu condotto allo scannatoio come un innocente agnello:

      “Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i suggelli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”. (Rivelazione 5:9, 10)

      Quale benedizione è che il Re e i suoi provati e approvati coregnanti stiano per agire a favore degli oppressi del genere umano! Ma a questo riguardo, ci dev’essere prima la guerra.

      IL CAVALIERE DEL CAVALLO BIANCO

      4. (a) Che cosa simboleggiano il “cavallo bianco”, l’“arco” del cavaliere, e che riceve una “corona”? (b) Chi è questo cavaliere, e quando ricevette l’autorità reale?

      4 Quando l’“Agnello” prende il rotolo e apre il primo suggello, dal cielo tuona una voce: “Vieni!” E che cosa vediamo? “Ecco, un cavallo bianco”, come simbolo di guerra giusta. Il suo cavaliere ha un “arco”. Può distruggere i suoi nemici da lontano, a distanze più grandi di quelle che possono essere percorse dai missili balistici intercontinentali fatti dall’uomo. Gli viene data una “corona”, e questo indica il moderno anno 1914, quando Geova gli dà l’autorità reale sulle nazioni. Questo “Signore dei signori e Re dei re”, essendo molto più potente dei piccoli signori e re umani, trionferà su tutti i nemici della giustizia, insieme ai “chiamati ed eletti e fedeli” cristiani unti che sono uniti a lui nel suo regno celeste. — Rivelazione 6:1, 2; 17:14.

      5. (a) Quale vittoria iniziale riporta questo cavaliere? (b) Qual è stato il risultato per il genere umano, ma perché dovremmo prestare ascolto all’avvertimento di Marco 13:32-37?

      5 Questo cavaliere sul “cavallo bianco” è un potente vincitore. Cosa potrebbe dunque essere più appropriato, quando comincia la sua cavalcata, se non che cacci dal cielo “l’originale serpente” Satana e i suoi angeli demonici? Egli li getta su questa terra! Non c’è da meravigliarsi se ora il Diavolo ha grande ira. Come abbiamo già notato, sfoga la sua ira sul genere umano, causando “guai alla terra e al mare”. Il Diavolo sa che ha solo “un breve periodo di tempo”, ma è molto insidioso. Vorrebbe indurci a pensare che gli “ultimi giorni” si estendano al lontano futuro. Nessuno di noi si faccia cullare da tale pensiero! — Rivelazione 12:9-12; Marco 13:32-37.

      UN CAVALLO COLOR FUOCO

      6. (a) Secondo Rivelazione 6:3, 4, che cosa compare ora improvvisamente sulla scena? (b) Come la prima guerra mondiale fu diversa da tutte le guerre precedenti?

      6 L’“Agnello” apre il secondo suggello. Si precipita fuori ‘un cavallo color fuoco’! “A colui che vi sedeva sopra fu concesso di togliere la pace dalla terra onde si scannassero gli uni gli altri; e gli fu data una grande spada”. (Rivelazione 6:4) Ah, improvvisamente compare sulla scena la prima guerra mondiale della storia umana. La pace viene tolta non semplicemente da alcune nazioni, ma dalla “terra”, mentre enormi eserciti e flotte da guerra combattono gli uni contro gli altri, facendo uso di spaventose armi per lo sterminio in massa. Mentre le guerre precedenti sono state combattute da eserciti di professione, abitualmente solo di alcuni paesi, la prima guerra mondiale è una guerra totale. Per la prima volta nella storia, si gettano nella battaglia le intere risorse di molte nazioni, compreso il potenziale umano coscritto.

      7-9. Riguardo allo ‘scannare’, quali statistiche e dichiarazioni mostrano che il 1914 segnò il principio del periodo più micidiale di tutta la storia?

      7 La profezia menziona che ‘si sarebbero scannati’, e in effetti ‘si scannarono’! Nella battaglia della Somme, un’invenzione nuova e micidiale, la mitragliatrice, falciò soldati inglesi e francesi a centinaia di migliaia, e secondo alcuni calcoli fu la causa dell’80 per cento di tutte le perdite. In nove mesi a Verdun, morirono più uomini di quanti ne marciarono in Russia con l’esercito di Napoleone. Sul muro di un cimitero di Verdun un’indicazione scritta col sangue diceva: “A CINQUE CHILOMETRI LO SCANNATOIO”. In tutto, circa 9.000.000 di soldati furono scannati nei quattro anni di quella Grande Guerra.

      8 Fu il 1914 l’anno in cui il cavaliere del “cavallo color fuoco” tolse la pace dalla terra? Molti storici sostengono questa opinione. Per esempio, quasi 50 anni dopo, il redattore della rivista storica American Heritage scrisse: “Nell’estate del 1914 le nazioni erano in pace e il futuro sembrava sereno. Quindi parlarono i cannoni, e le cose non sarebbero più state le stesse. . . . L’anno 1914 fu uno degli anni più decisivi della storia umana . . . Quell’anno si ebbe una di quelle profonde svolte che si verificano non più di una o due volte in un millennio. Passerà forse molto tempo prima che potremo capire pienamente in che cosa ci introdusse il 1914, ma possiamo almeno cominciare a vedere da che cosa ci strappò via”. Veramente, il cavaliere del “cavallo color fuoco” tolse la pace dalla terra, e l’anno fu il 1914.

      9 Il cavaliere ha continuato la sua micidiale cavalcata per tutta la durata della seconda guerra mondiale, nella quale morirono in battaglia 16.000.000 di soldati. Mentre avanziamo negli anni ottanta un professore ungherese calcola che nei tre decenni dopo la fine della seconda guerra mondiale, caddero in battaglia altri 25.000.000 di soldati. Egli afferma che nei 33 anni che seguirono la fine della seconda guerra mondiale, ci furono solo 26 giorni in cui non ci fu nessuna guerra in qualche luogo del mondo.

      10. Come questo cavaliere ha usato “una grande spada”?

      10 La profezia ci dice che a questo cavaliere fu data “una grande spada”. E, in realtà, l’armamento letale ha avuto una parte notevole nel massacro delle guerre di questo 20º secolo. Nella prima guerra mondiale, gas asfissianti, armi automatiche, carri armati, aeroplani e sottomarini fecero la loro prima comparsa in grandi proporzioni. Nella seconda guerra mondiale, la guerra aerea letteralmente spazzò via città, e la maggioranza delle perdite furono donne, bambini e vecchi innocenti. In una sola notte la città di Coventry, in Inghilterra, fu devastata, e più tardi un attacco aereo degli Alleati soppresse 135.000 vite a Dresda, in Germania. Seguì lo sterminio in massa con le bombe atomiche di almeno 92.000 persone a Hiroshima e 40.000 a Nagasaki, in Giappone, ancora per lo più civili. Ciò che la “grande spada” potrebbe compiere oggi se scoppiasse la guerra nucleare sfida l’immaginazione!

      “ECCO, UN CAVALLO NERO”

      11, 12. (a) Come il cavaliere del “cavallo nero” mostra che è un compagno del secondo cavaliere? (b) Cosa mostra che la sua cavalcata è continuata fino al nostro giorno?

      11 Quando l’“Agnello” apre il terzo suggello, va alla carica “un cavallo nero”. “E colui che vi sedeva sopra aveva in mano una bilancia”. (Rivelazione 6:5) Ah, ecco un cavaliere che accompagna quello della guerra totale! Questo è il cavaliere che reca la carestia. Durante entrambe le guerre mondiali, le condizioni di carestia afflissero molti paesi. Il razionamento dei generi alimentari, rappresentato dalla “bilancia”, divenne la norma per i cittadini delle nazioni belligeranti. E la prima guerra mondiale fu seguita dalla più grande carestia di tutta la storia. The Nation del 7 giugno 1919 riferì che in India 32.000.000 di persone stavano per “morire di fame”. World’s Work del marzo 1921 dichiarò che nella sola Cina settentrionale 15.000 persone morivano di fame ogni giorno. La pubblicazione Current History Magazine del Times di New York dell’ottobre 1921 riportò una notizia inglese secondo cui in Russia “non meno di 35.000.000 di persone erano minacciate dal sinistro spettro della carestia e della pestilenza”. Condizioni di carestia simili prevalevano dopo la seconda guerra mondiale, quando la rivista Look dell’11 giugno 1946 riferì: “Un quarto del mondo oggi muore di fame”.

      12 Anche senza la guerra totale, nel nostro mondo moderno spesso basta un cattivo raccolto per avere titoli di notizie come questo del 1974: “L’India all’ombra del terzo cavaliere”. Nel 1976: “Un mondo sempre più affamato va incontro a più gravi crisi alimentari”. E nel 1979: “450 milioni di persone muoiono di fame”. Mentre la popolazione del mondo si moltiplica, la situazione alimentare dei paesi sottosviluppati e dilaniati dalla guerra diviene sempre più disperata. Nel New Scientist del maggio 1975, l’Atlas World Press Review dichiarò: “Il mondo va incontro a uno spettro a due facce. La carestia è solo uno di questi aspetti; l’altro è la malnutrizione cronica. La FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura) calcola che 61 su 97 nazioni in via di sviluppo hanno prodotto o importato sostanzialmente meno generi alimentari nel 1970 di quanto era necessario per le loro popolazioni. Secondo un calcolo moderato, la FAO ritiene che 460 milioni di persone soffrono di malnutrizione; un’interpretazione più liberale potrebbe portare la cifra a 1 miliardo”. Ora, negli anni ottanta, la situazione è molto peggiore.

      13. Quali condizioni e timori del giorno moderno sono adombrati in Rivelazione 6:6?

      13 Mentre il terzo cavaliere continua la sua cavalcata, dai cieli una voce grida: “Una chenice di grano per un denaro, e tre chenici di orzo per un denaro; e non danneggiare l’olio né il vino”. (Rivelazione 6:6) Con un denaro che rappresenta il salario di un giorno, un lavoratore sarebbe davvero esasperato a questo prezzo altamente inflazionato. E non continua l’inflazione a incidere oggi nelle entrate del popolo comune? Ma che dire di quei generi come l’“olio” e il “vino”? Avidi profittatori e altri ricchi vorrebbero proteggere il loro agiato modo di vivere. Ma vi riusciranno? Vedremo, mentre il “cavallo nero” va alla carica da una parte all’altra in tutta la terra.

      ‘UN CAVALLO PALLIDO, CON LA MORTE’

      14. Come il cavaliere del quarto cavallo e il suo compagno si collegano appropriatamente con gli avvenimenti che hanno avuto luogo dal 1914?

      14 È aperto il quarto suggello, e ai destrieri al galoppo si unisce “un cavallo pallido”. Il cavaliere è la Morte. Lo segue da vicino l’Ades, il racconto non dice se sia su un altro cavallo o no. Ma hanno un incarico raccapricciante: “Fu data loro autorità sulla quarta parte della terra, per uccidere con una lunga spada e con la penuria di viveri e con una piaga mortale e mediante le bestie selvagge della terra”. (Rivelazione 6:7, 8) Da quel decisivo anno 1914, la presenza della Morte e dell’Ades si è davvero estesa fino ai quattro angoli della terra.

      15, 16. (a) Quale rimarchevole adempimento ebbe questa profezia nel 1918-1919? (b) Che cosa mostra che questo cavallo ha galoppato continuamente dal 1914?

      15 “Piaga mortale”! Chiamarono pandemia o influenza spagnola quella del 1918-1919. In poche settimane, le sue vittime erano il doppio del numero di quelli che erano morti nei campi di battaglia della prima guerra mondiale, lo stupefacente totale di almeno 21.000.000. Negli Stati Uniti la cifra ufficiale dei morti di influenza fu 548.452, più di 10 volte il numero dei soldati americani uccisi nella guerra. Per la maggior parte le sue vittime furono giovani e forti. In India, morirono più di 12.000.000. Non risparmiò nessun continente o isola, con le due eccezioni di Maurizio e Sant’Elena. Interi villaggi furono spazzati via fra gli eschimesi e nell’Africa Centrale. In Tahiti, usarono roghi funebri per liberarsi dei cadaveri di 4.500 persone che morirono in soli 15 giorni, e nelle Samoa Occidentali perirono per la piaga 7.500 su una popolazione di 38.000 abitanti.

      16 Ma, l’influenza spagnola non è stata la sola malattia mortale recata dal cavaliere del “cavallo pallido”. Il Times di New York riferì che nel 1915, nella battaglia di Gallipoli, la dissenteria uccise più soldati di quanti ne uccidessero i proiettili. Dal 1914 al 1923 il colera uccise in India 3.250.000 persone. Nel 1915 in Russia furono attribuiti al tifo “da due milioni e mezzo a tre milioni di morti”. E mentre il cavaliere continua a galoppare in tempi più recenti, le principali cause di decesso sono divenute le malattie cardiache e il cancro, e “la causa di decesso Nº 2 fra le malattie contagiose” la sifilide e “un’esplosione di malattia mondiale” l’epatite.

      VICINA LA LIBERAZIONE!

      17, 18. (a) Che cosa disse uno statista, indicando il legame fra il secondo, il terzo e il quarto cavaliere? (b) Ma chi trascurano i capi del mondo? (c) Perché possiamo essere gioiosi di ciò che farà il glorioso Re?

      17 Per più di 60 anni, il “cavallo color fuoco”, il “cavallo nero” e il “cavallo pallido” hanno cavalcato l’uno accanto all’altro, seguiti da vicino dall’Ades. In realtà, l’Ades ha raccolto una grande messe di perdite, che raggiungono le centinaia di milioni. È interessante che un ex presidente degli Stati Uniti, Herbert Hoover, collegò questi tre cavalieri, dicendo nel 1941: “Le conseguenze delle grandi guerre sono sempre la carestia e la pestilenza . . . La guerra mondiale di venticinque anni fa recò la fame a 300.000.000 di persone. . . . Dopo un anno e mezzo dell’attuale guerra [la seconda guerra mondiale] quasi 100.000.000 di persone in più sono prive di alimenti che non dopo tre anni dell’ultima guerra”. Quale disastro sarebbe per il genere umano una terza guerra mondiale!

      18 I capi del mondo si rendono pienamente conto della strage operata dai cavalieri dei cavalli “color fuoco”, “nero” e “pallido”. Tuttavia, trascurano il Cavaliere del “cavallo bianco”. Si avvicina il gioioso giorno in cui questo glorioso Re entrerà in azione per capovolgere l’ordine delle cose! Invece della guerra, porterà la pace. In luogo della carestia, provvederà abbondanza. Al posto delle malattie, ridarà al genere umano una perfetta salute, e anche l’Ades cederà i morti. Un passo parallelo dei Salmi descrive questo cavaliere sul “cavallo bianco” con queste parole:

      “Cingi la tua spada sulla coscia, o potente, con la tua dignità e il tuo splendore. E nel tuo splendore avanza verso il successo; cavalca nella causa della verità e dell’umiltà e della giustizia, e la tua destra ti istruirà nelle cose tremende”. (Salmo 45:3, 4)

      Il trionfo del Cavaliere del Regno si avvicina!

      19. (a) Considerato l’adempimento di Rivelazione 6:2-8, ci dovremmo turbare? (b) Quale esempio viene citato per incoraggiarci a essere forti nella fede?

      19 Non lasciamoci dunque turbare indebitamente dalla situazione che oggi va peggiorando sulla terra. Piuttosto, il nostro punto di vista sia simile a quello di una testimone di Geova che, a causa delle sue credenze, trascorse 20 anni del periodo dal 1956 al 1978 in prigione in un paese socialista. In un certo periodo fu sotto la condanna a morte, e fino a questo giorno porta sulle braccia i segni delle torture. Come si mantenne forte nella fede? Meditando su molti passi delle Scritture che ricordava dal diligente studio della Bibbia fatto in precedenza. Essa dice che uno di questi fu Rivelazione 6:2. Era fermamente convinta che il Cavaliere del “cavallo bianco”, il re Gesù Cristo, era stato intronizzato nei cieli nel 1914, ed era decisa a perseverare finché egli ‘completasse la sua vittoria’. Tutti gli altri che pregano perché il regno di Dio “venga” rimangano fedeli finché il Re non sia completamente vittorioso!

      [Riquadro a pagina 123]

      IL CAVALLO NERO CONTINUA IL SUO GALOPPO

      “La World Bank calcola che in ogni parte del mondo 780 milioni di persone vivono nell’assoluta povertà, una condizione che è ‘al di sotto di ogni ragionevole definizione della decenza umana’”. — “Free Press” di Detroit, 1º settembre 1980

  • Il Re regna!
    “Venga il tuo Regno”
    • Capitolo 14

      Il Re regna!

      1, 2. (a) Quale significato maggiore ebbe l’anno 1914? (b) Come la rivista Torre di Guardia determinò con esattezza il 1914 molti anni prima?

      INDUBBIAMENTE, l’anno 1914 segnò una delle più importanti svolte nell’attività delle nazioni e del genere umano. Ma fu assai più significativo di quanto non comprenda la maggioranza degli storici. Fu un tempo in cui ebbero luogo sensazionali avvenimenti relativi alla ‘venuta’ del regno di Dio. Già da anni, accurati studenti biblici attendevano quell’anno con vivo interesse. In base a che cosa?

      2 Trentaquattro anni prima del 1914, la rivista Zion’s Watch Tower and Herald of Christ’s Presence (Torre di Guardia di Sion e Araldo della presenza di Cristo), nei suoi numeri del dicembre 1879 e marzo 1880, additava il 1914 come una data segnata nella profezia della Bibbia. Nel suo numero del giugno 1880 un articolo richiamò l’attenzione sull’appressarsi della fine dei “Tempi dei Gentili (Luca xxi. 24)”. Sebbene in quel tempo lo scrittore non comprendesse tutto il significato degli avvenimenti che stavano per aver luogo, mostrò con la cronologia biblica che nel “1914 E.V.” doveva finire un periodo di “sette tempi”, o 2.520 anni, di dominio nel governo delle nazioni empie, cominciato con la prima desolazione dell’antica Gerusalemme. Egli dichiarò: “Il lungo periodo di 2.520 anni e . . . dura esperienza [del popolo di Dio] sotto il dominio delle bestie (governi umani, Dan. vii.) è chiaramente rappresentato in Dan. iv. dai ‘sette tempi’ di Nabucodonosor e dalla sua triste esperienza fra le bestie”. Che cosa sono, dunque, i “sette tempi”?

      INTERPRETAZIONE DI UN SOGNO

      3. Quale verità fondamentale è dichiarata in Daniele 4:25?

      3 Il capitolo 4 del libro biblico di Daniele descrive un notevole sogno profetico. Illustra che “l’Altissimo domina sul regno del genere umano, e che egli lo dà a chi vuole”. (Daniele 4:25) Nabucodonosor, re di Babilonia, ebbe il sogno e lo narrò al profeta Daniele perché lo interpretasse.

      4-6. (a) Quale sogno ebbe Nabucodonosor? (b) Come lo interpretò Daniele? (c) In che modo fu adempiuto? (d) Quando fu ristabilito, quale riconoscimento fece Nabucodonosor?

      4 Nabucodonosor vide in visione un albero enorme che era visibile fino all’estremità della terra. Provvedeva per tutti cibo e ombra. Ma un “santo” dal cielo decretò che l’albero fosse tagliato e il suo ceppo legato con ferro e rame, i due metalli più forti del tempo. Dovevano passare “sette tempi” mentre l’albero era in questo stato di restrizione.

      5 Interpretando questa visione profetica, Daniele spiegò che l’albero nella sua grandezza raffigurava Nabucodonosor. Egli doveva essere ‘tagliato’ o abbassato. Sarebbero passati “sette tempi” durante i quali Nabucodonosor sarebbe stato come le bestie del campo. Ma proprio come l’“albero” non fu distrutto completamente, così dopo i “sette tempi” il re sarebbe stato ristabilito. — Daniele 4:19-27.

      6 Questo è precisamente ciò che accadde a Nabucodonosor. Fu abbassato, e divenne come un animale allontanato dalla dimora umana, che mangiava la vegetazione. Quei “sette tempi” furono evidentemente sette anni, durante i quali Nabucodonosor fece ‘la sua triste esperienza fra le bestie’. I suoi propri capelli si allungarono, come le penne delle aquile, e le sue unghie crebbero da essere simili agli artigli degli uccelli. Ma infine riacquistò la sua sanità e fu ristabilito nel suo regno. Quando ciò avvenne, lodò e glorificò “il Re dei cieli” come Colui che realmente esercita il dominio e il cui “regno è di generazione in generazione”. — Daniele 4:28-37.

      7-9. (a) In quale profezia Gesù si riferì alla fine dei Tempi dei Gentili? (b) Quali domande dovrebbero dunque essere di essenziale interesse per noi?

      7 Tuttavia, cosa ha a che fare tutto questo con l’anno 1914 della nostra era volgare?

      “I FISSATI TEMPI DELLE NAZIONI”

      8 Mentre descriveva ‘il segno del termine del sistema di cose’ Gesù Cristo disse:

      “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:24)

      Le “nazioni” a cui si riferì Gesù erano le nazioni non giudaiche o “gentili”. La versione cattolica della Bibbia di Fulvio Nardoni usa qui l’espressione “tempi dei Gentili”. Così, molti si sono chiesti: ‘Che cosa sono i Tempi dei Gentili? A quale periodo di tempo pensava Gesù? Quando cominciò, e quando sarebbe finito?’

      9 Abbiamo già visto che la grande profezia di Gesù sul “segno” ha oggi un significato essenziale per noi. Abbiamo dunque bisogno di conoscere le risposte anche a queste domande.

      CHE COSA SIGNIFICA “GERUSALEMME”?

      10-12. (a) Secondo un erudito, di che cosa furono un tipo gli avvenimenti del 29-70 E.V.? (b) Quale significato più ampio potrebbe avere “Gerusalemme” in Luca 21:24? (c) Come una ben nota enciclopedia ci aiuta con questo punto di vista? (d) Così “Gerusalemme” che cosa rappresenta?

      10 Commentando la profezia di Gesù, il prof. A. T. Robertsona osserva che Gesù usò “la distruzione del tempio e di Gerusalemme, che in effetti accadde in quella generazione nel 70 d.C., anche come un simbolo della sua seconda venuta e della fine del mondo o conclusione dell’epoca”. Perciò, possiamo chiedere: Indipendentemente da ciò che accadde a Gerusalemme nel 70 E.V., quale significato più ampio o di lunga portata poté Gesù attribuire a “Gerusalemme” in Luca 21:24?

      11 Gesù considerò Gerusalemme come la città capitale d’Israele, dove re unti da Geova della discendenza di Davide si erano seduti “sul trono di Geova”, regnando per Geova Dio. Inoltre, il suo tempio era il centro della vera adorazione per tutta la terra. (I Cronache 28:5; 29:23; II Cronache 9:8) La Cyclopædia di M’Clintock e Strong osserva: “Gerusalemme era stata resa la residenza imperiale del re di tutto Israele; e il Tempio, spesso chiamato ‘la casa di Geova’, costituiva nello stesso tempo la residenza del Re dei re, il supremo capo dello stato teocratico, . . . Gerusalemme non era, in realtà, politicamente importante; non era la capitale di un impero potente che dirigesse gli affari di altri stati, ma era tenuta in alta considerazione per il brillante avvenire predetto da Davide quando dichiarò la sua fede nella venuta di un Messia [Salmo 2:6; 110:2]”. — Volume IV, pagina 838.

      12 Il fatto che i re della discendenza di Davide sedessero “sul trono del regno di Geova” sottolineava la verità che il regno in effetti era di Dio. Il regno d’Israele accentrato in Gerusalemme era un regno tipico di Dio. “Gerusalemme” rappresentava così il regno di Dio.

      13, 14. Quando e come cominciò il ‘calpestamento’ di Luca 21:24?

      13 Ricorda, ora, le parole di Gesù: “Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni, finché i fissati tempi delle nazioni non siano compiuti”. (Luca 21:24) Quando cominciò questo ‘calpestamento’? È chiaro che cominciò molto tempo prima che Gesù nascesse in Betleem, poiché i re umani della discendenza di Davide avevano smesso da tempo di regnare in Gerusalemme. La dinastia dei re davidici terminò quando il re Sedechia fu detronizzato dagli invasori babilonesi al comando di Nabucodonosor.

      14 L’accurata storia biblica ci narra ciò che accadde a causa della malvagità del popolo e del re Sedechia. Essa afferma: “Il furore di Geova salì contro il suo popolo, fino a che non ci fu alcuna guarigione. Egli fece dunque salire contro di loro il re dei Caldei [babilonesi], che uccideva i loro giovani con la spada . . . [Dio] diede tutto nella . . . mano [di Nabucodonosor]. E tutti gli utensili, grandi e piccoli, della casa del vero Dio e i tesori della casa di Geova e i tesori del re e dei suoi principi, ogni cosa portò a Babilonia. E bruciava la casa del vero Dio e abbatteva le mura di Gerusalemme”. (II Cronache 36:11, 12, 16-20) Qui cominciò il ‘calpestamento’.

      “CALPESTATA” PER QUANTO TEMPO?

      15-17. (a) Chi perse il “diritto legale” al regno di Davide, e come? (b) Chi avrebbe riacquistato quel diritto, e per quanto tempo? (c) Quindi, quale domanda pertinente sorge? (d) Perché sarebbe appropriato che Daniele rispondesse a questa domanda?

      15 Il profeta Ezechiele predisse la detronizzazione di Sedechia, l’ultimo re della discendenza di re davidici che regnò dalla Gerusalemme terrestre, con queste parole:

      “Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Rimuovi il turbante, e togli la corona. Questa non sarà la stessa. . . . Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in quanto a questo, per certo non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui lo devo dare’”. — Ezechiele 21:26, 27, NW.

      16 Nonostante che il re Sedechia perdesse allora il “diritto legale” al regno davidico, il promesso Messia avrebbe riacquistato tale “diritto” e avrebbe regnato nel regno di Dio “per sempre”. (Luca 1:32, 33) Ma quanto tempo sarebbe trascorso fino all’inizio del dominio del regno messianico, che era stato tipificato dal regno terreno d’Israele con la sua capitale a Gerusalemme?

      17 Geova Dio lo sapeva, e ne avrebbe potuto indicare il periodo di tempo nella sua Parola, esattamente come aveva preannunciato molte altre cose future. Nel suo discorso sul “termine del sistema di cose”, Gesù si riferì diverse volte alla profezia di Daniele, in cui Dio aveva accuratamente preannunciato molti sviluppi futuri che si sarebbero avuti in cielo e sulla terra. (Confronta Matteo 24:3, 15, 21, 30 con Daniele 9:27; 11:31; 12:1; 7:13). Inoltre, non aveva forse la profezia delle “settanta settimane”, in Daniele 9:24-27, provveduto l’accurata cronologia della prima venuta del Messia? Non sarebbe stato appropriato che lo stesso profeta desse la cronologia della seconda venuta del Messia? Troviamo queste informazioni profetiche che ci riguardano direttamente nel quarto capitolo di Daniele.

      ADEMPIMENTO MAGGIORE

      18. (a) Perché è possibile che la storia secolare manchi di menzionare la pazzia di Nabucodonosor? (b) Perché dovremmo prestare ascolto a ciò che dice qui la Parola di Dio?

      18 Abbiamo già esaminato l’iniziale applicazione tipica della profezia di Daniele sui “sette tempi” e abbiamo notato che si applicò ai sette anni letterali della pazzia di Nabucodonosor. Il fatto che la storia secolare non dia nessun particolareggiato resoconto dell’assenza di sette anni di Nabucodonosor dal trono non dovrebbe sorprendere. Gli antichi annali d’Egitto, Assiria e Babilonia sono noti per la loro omissione di tutto ciò che poteva essere imbarazzante per il governante, il che è una ragione per cui non sono degni di fede come l’ispirata Parola di Dio. È la Parola di Dio che ci assicura che la visione del sogno fu adempiuta. Il linguaggio della profezia indica pure che ci sarebbe stato un adempimento di portata ancora maggiore, e questo similmente ha avuto luogo. In che modo?

      19. Perché, logicamente, questa visione ci aiuterebbe a determinare la durata dei Tempi dei Gentili?

      19 Si noti che il sogno fu dato al re di Babilonia, lo stesso governante mondiale che fu impiegato per rovesciare il regno tipico di Dio sulla terra, stabilendo così il dominio del mondo da parte del governo gentile. E, la visione fu data evidentemente non molti anni dopo che c’era stato questo enorme cambiamento, quando era cessato un regno tipico per mezzo del quale Geova aveva esercitato la sovranità. In più, il capitolo 4 di Daniele dà ripetutamente risalto al tema “che l’Altissimo domina sul regno del genere umano e che lo dà a chi vuole”. (Daniele 4:17, 26, 34, 35) Così abbiamo buone ragioni di esaminare questa visione per sapere qual è la durata del dominio gentile sulla terra.

      20. Quale domanda facciamo, e dove possiamo rivolgerci per la risposta?

      20 Contando da che il regno tipico di Dio, col suo re davidico, fu rovesciato, quanto tempo sarebbe trascorso finché Dio avrebbe di nuovo espresso la sua sovranità per mezzo di un regno che comprendesse la discendenza reale di Davide, col Messia come re dominante? Il capitolo 4 di Daniele permette di determinare la durata dei Tempi dei Gentili o dei “fissati tempi delle nazioni”, durante i quali quelle nazioni avrebbero calpestato “Gerusalemme”, o il regno di Dio. — Luca 21:24.

      21. Cosa indicano Daniele 4:15-17 e Giobbe 14:7 circa la situazione che seguì la detronizzazione di Sedechia?

      21 Questo calpestamento risale all’anno in cui Nabucodonosor rimosse il re Sedechia dal trono in Gerusalemme. Da allora in poi, l’esercizio della sovranità di Geova com’era rappresentato nella discendenza dei re giudaici fu ‘tagliato’. Fu sotto restrizione, come il ceppo legato dell’albero del sogno di Nabucodonosor. Potenze gentili simili a bestie esercitarono il dominio su tutta la terra. Ma esisteva per l’“albero” una speranza, che ‘germogliasse di nuovo’. E allora i viventi avrebbero ‘saputo che l’Altissimo domina sul regno del genere umano’. — Daniele 4:15-17; Giobbe 14:7; confronta Isaia 11:1, 2; 53:2.

      22. Quando e in che modo l’“albero” del Regno fiorì di nuovo?

      22 In questo regno restaurato, l’Altissimo domina per mezzo del suo Messia. No, non alla Sua prima comparsa come uomo perfetto sulla terra, quando i giudei lo disprezzarono e lo rigettarono come re. Ma i legami del ceppo sono sciolti, e l’“albero” del Regno fiorisce di nuovo, quando questo “infimo del genere umano” arriva nella sua gloria come celeste Re del popolo di tutte le nazioni. Quindi, finiti i Tempi dei Gentili, il regno del mondo diviene “il regno del nostro Signore e del suo Cristo”. — Rivelazione 11:15; Daniele 4:17, 25.

      QUAL È LA DURATA DEI “SETTE TEMPI”?

      23. Perché i Tempi dei Gentili devono giungere fino al nostro giorno?

      23 È dunque ovvio che i “sette tempi” che si applicano ai Tempi dei Gentili devono essere assai più lunghi di sette anni letterali. Ricorda che Gesù parlò del ‘compimento’ o della fine di questi Tempi dei Gentili in relazione col “termine del sistema di cose”. (Luca 21:7, 24; Matteo 24:3) Devono giungere perciò fino al nostro giorno. Esattamente quanto durano?

      24. Come possiamo interpretare la durata dei “sette tempi”?

      24 Esaminando il capitolo 12 di Rivelazione, notiamo dai versetti 6 e 14 che un periodo di 1.260 giorni è “un tempo e dei tempi e la metà di un tempo”, o 1 + 2 + 1/2 per un totale di 3 tempi e 1/2. Così, “un tempo” sarebbe pari a 360 giorni, o a 12 mesi lunari con una media di 30 giorni ciascuno. I “sette tempi” sarebbero 2.520 giorni; e il calcolo profetico della Bibbia di “un giorno per un anno, un giorno per un anno”, indica che questi sarebbero ammontati effettivamente a un periodo di 2.520 anni di calendario. (Numeri 14:34; Ezechiele 4:6) Questa è pertanto la durata dei “sette tempi”, i Tempi dei Gentili.

      25. Come si calcolano i “settant’anni” di Geremia 25:11 nel determinare l’inizio dei Tempi dei Gentili?

      25 Siamo aiutati a fissare la data di calendario dell’inizio dei Tempi dei Gentili consultando la Parola di Dio. Come abbiamo già notato, Geova permise ai babilonesi di vincere il suo popolo, distruggere Gerusalemme e il suo tempio, rimuovere Sedechia del “trono del regno di Geova” e portare i giudei in esilio a Babilonia. (I Cronache 28:5) Gli avvenimenti che seguirono “nel settimo mese” indussero i pochi giudei che erano rimasti nel paese a fuggire in Egitto, così che Giuda rimase quindi completamente desolato. (II Re 25:1-26; Geremia 39:1-10; 41:1–43:7) Geremia, profeta di Geova, aveva predetto che la desolazione sarebbe durata 70 anni. (Geremia 25:8-11) Quindi Geova avrebbe ‘chiesto conto al re di Babilonia del suo errore’ e ‘avrebbe ricondotto il Suo popolo in questo luogo’, nella loro patria. — Geremia 25:12; 29:10.

      26. (a) Di che cosa Daniele fu un testimone oculare, e che cosa comprese? (b) Come possiamo sapere il mese e l’anno in cui si adempì la profezia circa la restaurazione? (c) Specificamente, qual è quella data?

      26 Daniele stesso visse in esilio in Babilonia per molti anni. La notte che Babilonia cadde nelle mani dei medo-persiani, egli fu testimone oculare dell’adempimento della sua stessa profezia, e delle altre profezie, contro quella città. (Daniele 5:17, 25-30; Isaia 45:1, 2) Gli storici calcolano che Babilonia cadde all’inizio di ottobre dell’anno 539 a.E.V. Subito dopo, Daniele comprese dalla profezia di Geremia che i 70 anni di cattività e desolazione di Gerusalemme stavano per terminare. (Daniele 9:2) E aveva ragione! Nel primo anno di Ciro il Persiano, che molti storici fanno risalire alla primavera del 538 a.E.V., Ciro emanò un decreto che permetteva ai giudei di tornare a ripopolare la loro patria e a ricostruirvi il tempio di Geova. (II Cronache 36:20-23; Esdra 1:1-5) Il racconto storico ispirato ci narra che i giudei risposero prontamente al decreto di Ciro, in modo che “quando arrivò il settimo mese i figli d’Israele erano nelle loro città”. (Esdra 3:1) Secondo il nostro calendario questo fu l’ottobre 537 a.E.V., data che segna pertanto il completamento dei predetti 70 anni di desolazione.

      27. (a) Quando i 70 anni dovettero dunque avere inizio, e con quale avvenimento? (b) Quanto durarono i “sette tempi”, e perciò quando devono esser finiti? (c) In quella data esatta, quale altra grande profezia cominciò ad adempiersi? (d) Quali informazioni La Torre di Guardia ha sostenuto per più di 100 anni?

      27 Questa informazione storica è per noi importante nel determinare il principio dei “fissati tempi delle nazioni”. Poiché i 70 anni di desolazione di Giuda e Gerusalemme finirono nel 537 a.E.V., cominciarono nel 607 a.E.V. Questo sarebbe l’anno in cui Sedechia smise di sedere sul “trono del regno di Geova” in Gerusalemme. Perciò, segna anche la data del principio dei Tempi dei Gentili. Contando dall’ottobre 607 a.E.V., i “sette tempi” di 2.520 anni ci portano all’inizio dell’ottobre 1914 E.V., quando, come abbiamo già visto, cominciò ad adempiersi la grande profezia di Gesù sul “termine del sistema di cose”. Le fidate informazioni della Parola di Dio sono la base di questa conclusione, che la rivista Torre di Guardia ha sostenuto per più di 100 anni.

      28, 29. (a) In quanto agli annali secolari che cosa dovrebbe renderci grati per i particolari preservati nella Parola di Dio? (b) Perché ci sono ragioni vigorose per preferire l’ottobre 1914 a qualsiasi altra data per la fine dei Tempi dei Gentili?

      28 Possiamo essere davvero grati che Geova abbia preservato nella sua Parola ispirata un accurato quadro dei particolari necessari circa i giudei, i babilonesi e i medo-persiani del sesto secolo a.E.V. Altrimenti sarebbe difficile ricomporre l’esatta cronologia degli avvenimenti di quel tempo, poiché gli annali secolari di quel periodo sono certamente incompleti.

      29 Comunque, primariamente in base a tali annali secolari, alcuni immaginano che Gerusalemme fosse distrutta nel 587/6 a.E.V. e che i giudei venissero sotto il dominio babilonese nell’anno di ascesa al trono di Nabucodonosor che calcolano fosse il 605 a.E.V.b Così ritengono che il 605 a.E.V. sia la data in cui cominciò ad adempiersi Geremia 25:11: “Tutto il paese sarà una desolazione; e serviranno fra i gentili per settant’anni”. (Greek Septuagint di Bagster) Se fosse così e i Tempi dei Gentili si contassero da allora, la fine dei profetici “sette tempi” si porrebbe nel 1916, anno in cui era in corso la guerra mondiale. Ma, com’è stato dichiarato, crediamo che ci siano ragioni assai più vigorose per accettare le informazioni dell’ispirata Parola di Dio, secondo cui i Tempi dei Gentili iniziarono nell’ottobre 607 a.E.V. e finirono nell’ottobre del 1914 E.V.

      30. Quali sono gli avvenimenti che insieme identificano il periodo dal 1914 come gli “ultimi giorni”?

      30 Possiamo esser felici che molto tempo fa Dio facesse scrivere nella sua Parola profezie che ci fanno calcolare così chiaramente il tempo della venuta di Gesù come Messia nel 29 E.V., e anche della sua “presenza” come glorioso Re celeste dal 1914 E.V. Mentre il “termine del sistema di cose” fa il suo corso, vediamo intensificarsi tutto intorno a noi le condizioni a cui Gesù ci disse di badare. Le guerre mondiali, le carestie, le pestilenze, i terremoti, l’illegalità, la mancanza di amore, gli odii e la persecuzione di quelli che sostengono i princìpi biblici, tutte queste cose messe insieme hanno identificato per noi gli “ultimi giorni”. — II Timoteo 3:1; Matteo 24:3-12; Marco 13:7-13.

      QUANDO COMINCIA IL MILLENNIO?

      31. (a) Quale consiglio dà Gesù per il nostro giorno, e perché? (b) Quale domanda possiamo essere inclini a fare, e qual è la risposta di Geova?

      31 Fino a quando durerà questa paurosa situazione? Con Cristo Gesù ora intronizzato come Re guerriero, c’è buona ragione di credere che non passerà molto tempo prima che egli esegua il giudizio sui nemici di Dio. “In quanto a quel giorno o all’ora nessuno sa”, quindi non ci guadagniamo nulla a fare speculazioni. Ciò nondimeno, dovremmo prestare ascolto al consiglio di Gesù: “Siate vigilanti”. (Marco 13:32; Matteo 24:42) Mentre vediamo peggiorare le condizioni sulla terra e osserviamo come in genere le persone siano insensibili alla buona notizia del Regno, possiamo essere inclini, come fece il profeta di Dio, a chiedere circa la nostra predicazione: “Fino a quando, o Geova?” A cui Geova risponde:

      “Finché le città effettivamente crollino in rovina, per essere senza abitanti, e le case siano senza uomo terreno, e la terra stessa sia rovinata nella desolazione”. (Isaia 6:10-12)

      Nel suo tempo fissato Geova eseguirà questo giudizio, prima sulla cristianità e poi su tutti gli altri settori del mondo di Satana. Immediatamente seguirà il regno di 1.000 anni di pace di Cristo. — Rivelazione 20:1-3, 6.

      QUAL È “QUESTA GENERAZIONE”?

      32. Quale domanda sorge dopo aver considerato Matteo 24:34?

      32 Nella sua grande profezia del “segno”, Gesù ci assicura: “Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”. (Matteo 24:34) Poiché egli non attribuisce a una generazione nessuna specifica durata di tempo, che cosa dobbiamo intendere per “questa generazione”?

      33. (a) Quale fu la “generazione” del tempo di Gesù? (b) Corrispondentemente, che si può dire della “generazione” del 1914-1918?

      33 Nel giorno di Gesù, alcuni discepoli che udirono le sue parole, e altri suoi contemporanei, sopravvissero alla “tribolazione” finale del sistema di cose giudaico. Essi erano la “generazione” del tempo di Gesù. Al tempo di questo scritto, nei soli Stati Uniti ci sono più di 10.000.000 di persone ancora viventi che nel 1914-1918 erano abbastanza grandi da poter osservare “il principio dei dolori d’afflizione”. Alcuni di questi potranno vivere ancora per parecchi anni. Ma Gesù ci assicura che, prima che “questa generazione” passi, egli verrà come “Figlio dell’uomo” per eseguire il giudizio sul sistema di cose di Satana. (Matteo 24:8, 21, 37-39) Dovremmo stare svegli, in attesa di tale ‘venuta del Regno’. — Luca 21:31-36.

      [Note in calce]

      a Word Pictures in the New Testament, Vol. I, pag. 188.

      b Vedi l’Appendice a pagina 186.

      [Riquadro a pagina 135]

      CALCOLO DEI “SETTE TEMPI”

      7 “tempi” = 7 × 360 = 2.520 anni

      (essendo un “tempo” o anno biblico una via di mezzo fra un anno lunare di 354 giorni e l’anno solare di 365 giorni e 1/4)

      607 a.E.V.—1 a.E.V. = 606 anni

      1 a.E.V.—1 E.V. = 1 anno

      1 E.V.—1914 E.V. = 1.913 anni

      607 a.E.V.—1914 E.V. = 2.520 anni

      [Riquadro a pagina 140]

      “LA GENERAZIONE DEL 1914”

      In un libro col titolo suddetto, Robert Wohl “dice che le generazioni non sono matematicamente definibili in termini di numeri d’anni, ma si raggruppano intorno a grandi crisi storiche, di cui la prima guerra mondiale è l’esempio massimo”. — “The Economist”, 15 marzo 1980

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