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  • Domande dai lettori
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
w82 15/7 p. 31

Domande dai lettori

◼ Mio figlio, che fu battezzato quando era un adolescente, è ora sposato e ha una famiglia. I problemi connessi al guadagnarsi da vivere lo hanno fatto raffreddare spiritualmente e non frequenta più la congregazione. Si dovrebbe considerare una persona “dissociata”?

Nella tua descrizione nulla fa capire che si debba considerarlo in questo modo. Forse la domanda è sorta perché hai frainteso ciò che vuol dire “essersi dissociati”.

La Torre di Guardia del 1º gennaio 1982, pagina 23, mostrava che c’è differenza tra (a) il cristiano che diventa spiritualmente debole e inattivo, e (b) la persona che rinuncia chiaramente a essere testimone di Geova, inducendo gli anziani della congregazione ad annunciare che ‘si è dissociata’. Pare che tuo figlio corrisponda alla prima definizione.

La Torre di Guardia menzionava che alcuni cristiani diventano deboli nella fede e spiritualmente. Questo avvenne anche nel primo secolo. (Romani 14:1, 2; I Corinti 11:30) Non significa che abbiano smesso d’essere cristiani. Anche se diventano così deboli da non parlare più ad altri della “buona notizia” e da smettere di assistere alle adunanze, se non recano vituperio sulla congregazione cristiana, devono sempre essere considerati nostri fratelli e sorelle spirituali. Il nostro desiderio dovrebbe essere quello di aiutarli amorevolmente, seguendo il consiglio dell’apostolo Paolo: “Vi esortiamo, fratelli: Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. Sebbene gli anziani spesso siano i primi a far questo, si deve notare che questo consiglio fu rivolto a tutta la “congregazione dei Tessalonicesi”. (I Tessalonicesi 1:1; 5:14) Gli anziani e altri dovrebbero pertanto dare amorevole aiuto e incoraggiamento, tenendo presente il consiglio: “Raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato”. — Ebrei 12:12, 13; Rivelazione 3:1-3.

Le cose stanno molto diversamente nel caso di un ex cristiano che si è “dissociato”. Questo appellativo si applica sostanzialmente in due situazioni:

Nella prima situazione, benché rara, l’individuo può decidere di non voler più essere assolutamente un Testimone. Non intendiamo una persona come quella descritta sopra, un cristiano spiritualmente debole o scoraggiato che forse esprime qualche dubbio. Intendiamo piuttosto qualcuno che dichiara con decisione di non essere più assolutamente un testimone di Geova. Dato che in passato è divenuto volontariamente membro battezzato della congregazione, ora è appropriato che informi la congregazione che pone fine a questo rapporto. Sarebbe meglio che lo comunicasse con una breve lettera agli anziani, ma anche se dichiara inequivocabilmente a voce che rinuncia alla sua posizione di Testimone, gli anziani possono occuparsi della cosa. — I Giovanni 2:19.

La seconda situazione riguarda una persona che rinuncia alla sua posizione nella congregazione unendosi a un’organizzazione secolare il cui scopo è contrario a consigli come quelli di Isaia 2:4, dove leggiamo riguardo ai servitori di Dio: “Essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. Inoltre, come dice Giovanni 17:16, “essi non sono parte del mondo come io [Gesù] non sono parte del mondo”. — Confronta Rivelazione 19:17-21.

In entrambe queste due situazioni la persona ha chiaramente posto fine, con le parole e/o con le azioni, alla sua condizione di testimone di Geova, dissociandosi. Quindi gli anziani annunceranno brevemente alla congregazione che questa persona si è dissociata. I componenti della congregazione accetteranno la decisione della persona, dopo di che la considereranno un ex fratello con cui non avranno niente a che fare, in armonia con ciò che leggiamo in I Corinti 5:11 e II Giovanni 9-11.

Si comprende che il figlio spiritualmente debole e inattivo riguardo al quale è stata fatta la domanda non è una persona “dissociata” in nessuno di questi due sensi e non è stato fatto nessun annuncio del genere alla congregazione. Forse è ancora possibile aiutarlo nello spirito di Romani 15:1: “Noi che siamo forti dobbiamo portare però le debolezze di quelli che non sono forti”. — Vedi anche Isaia 35:3.

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