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  • L’amore, il “perfetto vincolo d’unione”
    La Torre di Guardia 1983 | 15 marzo
    • L’amore, il “perfetto vincolo d’unione”

      “Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. — Colossesi 3:14.

      1. Perché oggi il comando di Colossesi 3:14 costituisce una sfida?

      IN MEZZO a un mondo disunito e pieno di odio, il comando rivolto ai testimoni di Geova dalla Parola di Dio in Colossesi 3:14 costituisce davvero una sfida. Sembra quasi impossibile rispettarlo, in quanto dice: “Oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. Eppure questo comando ispirato viene rispettato, il che reca gloria a Dio.

      2. Cosa sembra accomunare le sette della cristianità, e questo rende la cristianità parte di che cosa?

      2 È innegabile che l’amore, come perfetto vincolo d’unione, non esiste nella cristianità, divisa in centinaia di sette e denominazioni religiose in conflitto fra loro e che insegnano idee e pratiche religiose diverse. È degno di nota che le cose che sembrano accomunare i sistemi religiosi della cristianità sono il loro odio e la loro opposizione verso la congregazione cristiana dei dedicati e battezzati servitori di Geova, i suoi odierni testimoni. (Isaia 43:10, 12) Manifestando tale odio e opposizione, le organizzazioni religiose della cristianità si rendono parte integrante del mondo sotto la sovranità di Satana il Diavolo, “il dio di questo mondo”. (II Corinti 4:4, CEI) Questo è proprio ciò che aveva predetto il fondatore del cristianesimo. Nell’ultimo discorso che rivolse ai suoi fedeli apostoli, dopo che il traditore Giuda Iscariota se ne fu andato, Gesù disse: “Queste cose vi comando, che vi amiate gli uni gli altri. Se il mondo vi odia, sapete che prima di odiare voi ha odiato me. Se faceste parte del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo. Ora poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia”. — Giovanni 15:17-19.

      3. Quale domanda sorge circa il bersaglio dell’odio del mondo?

      3 Le parole di Gesù fanno sorgere logicamente questa domanda: Qual è oggi il gruppo religioso che il mondo, e non solo la cristianità, odia e considera con antagonismo? La storia umana, particolarmente dalla prima guerra mondiale, aiuta qualsiasi ricercatore onesto a riconoscere inconfondibilmente questo gruppo di persone.

      4. A chi è rivolto il comando di Paolo in Colossesi 3:14, e chi è il Padre spirituale di tutti loro?

      4 Dalle parole iniziali della lettera dell’apostolo Paolo ai colossesi, gli odierni testimoni di Geova sanno che direttamente a loro è rivolto questo suo comando: “Rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. Si legge infatti: “Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e Timoteo nostro fratello ai santi e fedeli fratelli uniti a Cristo in Colosse: Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre”. (Colossesi 1:1, 2) Ebbene, chi era il Padre celeste di tutti quei cristiani del primo secolo che abitavano nella città di Colosse, in Asia Minore? Era il Padre del loro Condottiero spirituale, Gesù Cristo, e il Padre suo è l’“Altissimo su tutta la terra”, l’Iddio “il cui nome è Geova”. — Salmo 83:18.

      5. Coloro ai quali Paolo indirizza la sua lettera devono essere adoratori di chi, e come fu questo illustrato da Gesù e dall’apostolo Giovanni?

      5 Quindi coloro ai quali Paolo rivolge la sua lettera dovevano essere adoratori di Geova Dio, come lo era Gesù Cristo stesso. Sul monte delle tentazioni Gesù rifiutò la proposta del Diavolo di offrirgli tutto il mondo se solo Gesù gli si fosse prostrato e l’avesse adorato. Gesù scacciò subito il Tentatore citando questo comando ispirato: “Devi adorare Geova il tuo Dio, e a lui solo devi rendere sacro servizio”. (Matteo 4:8-11; Luca 4:8; Deuteronomio 6:4, 5, 13) Imitando Gesù, i suoi discepoli devono adorare lo stesso Dio, Geova, che egli ha sempre adorato. (Giovanni 20:17) Conformemente, quando l’apostolo Giovanni cadde in adorazione dinanzi all’angelo che gli aveva trasmesso la Rivelazione, l’angelo obiettò: “Adora Dio; poiché il render testimonianza a Gesù è ciò che ispira la profezia”. — Rivelazione 19:10; 1:1.

      6. Dopo quale comportamento della cristianità divenne più urgente il comando di Rivelazione 18:4, 5, e chi ha ubbidito a tale comando e con quale risultato?

      6 Dopo che durante la prima guerra mondiale Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, si fu fatta una reputazione che recava disonore a Dio, il comando divino riportato in Rivelazione 18:4, 5 divenne più urgente che non al tempo in cui era uscito il numero inglese della Torre di Guardia del dicembre 1880 o prima. Il comando diceva: “Uscite da essa, o popolo mio, se non volete partecipare con lei ai suoi peccati, e se non volete ricever parte delle sue piaghe. Poiché i suoi peccati si sono ammassati fino al cielo, e Dio s’è rammentato dei suoi atti d’ingiustizia”.a Ubbidendo a tale comando, quelli che volevano far parte del “popolo” di Geova Dio uscirono da Babilonia la Grande e si radunarono all’insegna dell’unità cristiana, per sviluppare quell’amore che è un “perfetto vincolo d’unione”. Presero seriamente a cuore le parole dell’apostolo riportate in I Corinti 14:33: “Dio è un Dio non di disordine, ma di pace”. Quando oggi guardiamo le oltre 43.000 congregazioni dei testimoni di Geova, siamo spinti a esprimerci con le parole del Salmo 133:

      “Ecco, come è buono e come è piacevole che i fratelli dimorino insieme in unità! È come il buon olio sulla testa, che scende sulla barba, la barba di Aaronne, che scende al colletto delle sue vesti. È come la rugiada dell’Ermon che scende sui monti di Sion. Poiché lì Geova comandò che fosse la benedizione, pure la vita a tempo indefinito”. — Salmo 133:1-3.

      7. Chi è in dovere oggi di mantenere questa unità, e a che scopo Dio preservò i suoi testimoni attraverso la prima guerra mondiale?

      7 Come la congregazione di Colosse nel primo secolo della cosiddetta era cristiana, i testimoni di Geova hanno il dovere di mantenere questa ammirevole unità organizzativa in mezzo a questo mondo disunito. Questo è avvenuto in particolare dalla fine dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914, l’anno della Grande Guerra. (Luca 21:24) La prima guerra mondiale minacciò la stessa esistenza dei testimoni di Geova come vera organizzazione cristiana. Ma per amore della predicazione di ‘questa buona notizia del regno che doveva compiersi in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni’, l’Iddio Onnipotente non permise ai nemici coalizzati nella cristianità e nel paganesimo di spazzare via dalla terra tutti i suoi unti testimoni. (Matteo 24:14; Marco 13:10) Dal primo anno del dopoguerra, il 1919, Geova Dio li liberò dalle restrizioni in cui si trovavano e li mandò a compiere l’opera di predicazione fra tutte le nazioni.

      8. Non essendo riuscito a infrangere dall’esterno questa unità cristiana, cosa tenta di fare Satana?

      8 Satana il Diavolo non riuscì a distruggere i testimoni di Geova con mezzi e strumenti esterni, per cui da allora in poi ha cercato di infrangere la loro compatta struttura in modo subdolo, insidiandola dall’interno, da dentro l’organizzazione. Questo era stato predetto in Rivelazione 12:17, dove si legge: “E il dragone si adirò contro la donna, e se ne andò a far guerra contro i rimanenti del seme di lei, che osservano i comandamenti di Dio e hanno l’opera di rendere testimonianza a Gesù”.

      La personalità che dovremmo rivestire

      9. Da che cosa devono badare di non essere contagiati i testimoni di Geova, e cosa ha da dire in merito il Salmo 91?

      9 Il germe dell’odio che ha contagiato questo mondo malvagio si diffonde, come aveva predetto Gesù Cristo stesso nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”, dicendo: “Molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti; e a causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. (Matteo 24:3, 11-13) Lo spirito dell’odio è molto contagioso, e quindi anche i membri della visibile organizzazione di Geova Dio devono stare in guardia per non esserne contagiati. L’ispirato salmista indica come possiamo farlo, dicendo: “Chiunque dimora nel luogo segreto dell’Altissimo si procurerà albergo sotto la medesima ombra dell’Onnipotente. Di sicuro dirò a Geova: ‘Sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio in cui di sicuro confiderò’. Non avrai timore di alcuna cosa terribile di notte, né della freccia che vola di giorno, né della pestilenza che cammina nella caligine, né della distruzione che spoglia a mezzogiorno. Mille cadranno al tuo medesimo fianco e diecimila alla tua destra; a te non s’accosterà. Solo con i tuoi occhi guarderai e vedrai la retribuzione stessa dei malvagi”. — Salmo 91:1, 2, 5-8.

      10. Come possiamo evitare di avere una personalità che ci renderebbe simili a quelli del mondo, e come ci considera Dio a differenza del mondo che ai suoi occhi è morto?

      10 Ci è assicurata la protezione divina, ma dobbiamo rispettare le precise condizioni che essa comporta. Se evitiamo l’intimità spiritualmente mortifera col mondo malato, non rivestiremo la personalità che ci renderebbe simili alle persone del mondo. Non rivestiremo l’odiosità del mondo. La qualità diametralmente opposta all’odio è l’amore, l’amore per Geova e per il suo Cristo e per i nostri fratelli e sorelle cristiani. La personalità che manifesta questa qualità è quella che l’ispirato apostolo Paolo ci dice di rivestire quali discepoli di Gesù Cristo. Se lo faremo, ci raccomanderemo agli altri quali ministri di Dio con un “amore senza ipocrisia”. (II Corinti 6:4-10) Questo amore ha origine da Dio e il fatto che lo possediamo significa che abbiamo stretto una relazione con lui voltando le spalle al mondo per quanto riguarda l’andare d’amore e d’accordo con esso. Agli occhi di Dio il mondo è morto, e come esso quelli che ne fanno parte; per Lui essi non sono certo vivi. Agli occhi di Dio noi dedicati e battezzati discepoli di Gesù Cristo viviamo; sì, viviamo come parte della Sua organizzazione, in cui prevale l’amore. Non esagera quindi I Giovanni 3:14 quando dice: “Noi sappiamo d’esser passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte”.

      11. In quale fratellanza ci introduce l’amore?

      11 Comprendiamo quindi che l’amore ci introduce in una fratellanza nella quale Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è il nostro fratello maggiore. Questa qualità cristiana è una veste, un abito, mediante cui dovremmo indicare o manifestare ciò che siamo, senza ipocrisia. È l’aspetto principale che, secondo la Parola di Dio, si deve coltivare e mettere in pratica.

      12. Quali passi si devono compiere per sviluppare tale amore, e in seguito queste qualità si devono forse abbandonare?

      12 Si comprende che ci sono certi passi che un discepolo ubbidiente deve compiere per sviluppare il vero tipo di amore. A quelli che hanno dinanzi a sé il glorioso premio della natura divina in cielo, II Pietro 1:5-8 dice: “Sì, per questa stessa ragione, compiendo in risposta ogni premuroso sforzo, aggiungete alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la padronanza di voi stessi, alla padronanza di voi stessi la perseveranza, alla perseveranza la santa devozione, alla santa devozione l’affetto fraterno, all’affetto fraterno l’amore. Poiché se queste cose esistono in voi e traboccano, v’impediranno d’essere inattivi o infruttuosi riguardo all’accurata conoscenza del nostro Signore Gesù Cristo”. Le varie cose da aggiungere non si devono abbandonare dopo aver sviluppato la qualità principale, l’amore. No, ma fede, virtù, conoscenza, padronanza di sé, perseveranza, santa devozione e affetto fraterno devono continuare a essere parte integrante della nostra personalità, che sarà così completa. Devono abbondare insieme all’amore. In tal caso quelli che hanno simili tratti permanenti della personalità riceveranno a tempo debito dalle mani di Dio il premio.

      13. Come amplia Paolo quei passi preliminari in Colossesi 3:12-14?

      13 Ampliando le cose che dobbiamo fare per ricevere un’appropriata ricompensa, si possono menzionare le qualità che secondo l’apostolo Paolo dobbiamo indossare come espressione della nostra personalità. Prima di indicare quello che è il perfetto vincolo d’unione, Paolo dice: “Conformemente, come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se alcuno ha causa di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. — Colossesi 3:12-14.

      Un contrasto con quelli che non sono uniti

      14. Che tipo di persone erano i membri della congregazione cristiana prima di mettere in pratica le istruzioni degli apostoli?

      14 Queste istruzioni apostoliche indicano il tipo di persone che i membri della congregazione cristiana dovrebbero essere. Prima facevano parte dello spietato mondo empio con tutte le sue diaboliche qualità. Che tipo di personalità avevano allora? In I Corinti 6:9-11 l’apostolo Paolo lo spiega, dicendo: “Che cosa! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non siate sviati. Né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né uomini tenuti per scopi non naturali, né uomini che giacciono con uomini, né ladri . . . erediteranno il regno di Dio. E questo eravate alcuni di voi. Ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati dichiarati giusti nel nome del nostro Signore Gesù Cristo e con lo spirito del nostro Dio”.

      15. Perché le persone del mondo non hanno un durevole “vincolo d’unione”?

      15 Sarebbe difficile che persone del mondo corrispondenti a tale descrizione avessero qualcosa di altruistico, di puro, che le unisca in un perfetto e infrangibile vincolo. In realtà non hanno nessun “perfetto vincolo d’unione”. Per questo la società umana nel vecchio mondo non è compatta. Per un po’ certi comuni interessi egoistici possono tenere unite le persone. Ma col tempo, quando questi comuni interessi egoistici scompaiono, le persone del mondo non si interessano più le une delle altre. I vincoli si dissolvono. Infine si limitano semplicemente a sopportarsi perché sono costrette a vivere insieme.

      16. Cessati i vincoli che le uniscono temporaneamente, a cosa tornano le persone del mondo e perché?

      16 Nazionalismo! Patriottismo! Settarismo religioso! Razzismo! Queste cose infervorano le persone e, quando vengono alimentate, instillano emotivamente in loro un senso del dovere e un certo attaccamento. Ma, in sostanza, le persone rimangono sempre le stesse e continuano a mettere al primo posto i propri interessi. Così, quando smettono di recitare, quando sono libere di agire come gli pare e piace, tradiscono la loro vecchia personalità egocentrica. Anche se a causa di eccezionali servizi resi al mondo, o per incrollabile devozione a un ideale mondano, persone che si sono conformate a questo mondo possono essere innalzate al cielo e dichiarate degne di gloria e di onori celestiali, esse non possono, secondo le norme bibliche, essere considerate degne di avere un posto nel regno celeste, di Geova Dio per poter regnare con Cristo.

      17. Cosa esige il regno di Dio da tutti quelli che lo mettono al primo posto, e cosa li aiuta ad agire in tal senso?

      17 Il regno di Dio non ha nulla da spartire con questo mondo e i suoi sostenitori. Mentre il tentativo del mondo di Satana di unire i suoi aderenti è miseramente fallito, il regno di Dio retto da Cristo esige che tutti i dedicati e battezzati cristiani che cercano prima il Regno agiscano e rendano servizio in modo unificato. Questo Regno è il prodotto dell’amore di Dio. L’amore è proprio lo spirito di quel governo celeste, amore innanzi tutto per Dio e odio per il suo principale nemico, Satana, e per il mondo del quale questi è “l’iddio”. Nonostante tutti gli sforzi che Satana compie per dividere, questo amore che emana da Geova Dio, il Padre celeste continua a servire quale “perfetto vincolo d’unione” per tutti quelli che aderiscono alla sua visibile organizzazione terrena, sì, per tutta la famiglia di Dio sia in cielo che sulla terra.

      [Nota in calce]

      a A pagina 6 di tale numero compariva un articolo intitolato “Babilonia la Grande”.

      Ricordate?

      ◻ A differenza della cristianità, cosa unisce i veri cristiani?

      ◻ In che modo Satana cerca di infrangere la nostra unità cristiana?

      ◻ Come possiamo ‘rivestirci d’amore’ nonostante l’odio del mondo?

      ◻ Perché l’amore può unirci meglio dei vincoli esistenti nel mondo?

      [Immagine a pagina 15]

      I cristiani fanno parte di un’amorevole fratellanza nella quale Gesù Cristo è il fratello maggiore

  • L’amore come “vincolo d’unione” si dimostra “perfetto”
    La Torre di Guardia 1983 | 15 marzo
    • L’amore come “vincolo d’unione” si dimostra “perfetto”

      1. Cosa può forgiare Geova, e in che senso ogni famiglia gli deve il proprio nome?

      IL PIÙ grande Forgiatore dell’universo, Geova Dio, l’Onnipotente, può forgiare un “vincolo d’unione” che rimanga saldo per sempre. I vincoli familiari, anche sulla terra, possono essere molto solidi; e Geova Dio è chiamato il “Padre, al quale ogni famiglia in cielo e sulla terra deve il proprio nome”. (Efesini 3:14, 15) Dal Diluvio universale ai giorni del patriarca Noè, ogni famiglia umana è discesa da quest’uomo fedele che Dio considerò degno di essere preservato con la sua famiglia attraverso quell’inondazione mondiale. In virtù di questo fatto, oggi ogni famiglia umana sulla terra deve a Noè il proprio “nome”, ovvero il fatto di essere viva e quindi portare un nome. Nel passato Geova Dio diede certi nomi a particolari individui sulla terra, ma non ha dato direttamente il nome alle famiglie umane. Ciò nonostante esse gli devono il loro nome perché, se non fosse stato per lui quale Datore universale di vita, non sarebbero mai venute all’esistenza come famiglie, e non avrebbero quindi avuto un nome. — Genesi 5:1, 2, 32

      2. In che modo colui che si ribellò alla famiglia di Dio divenne a sua volta padre di una famiglia, e quale domanda ognuno di noi dovrebbe quindi appropriatamente farsi?

      2 L’uomo si è allontanato dalla famiglia universale del Padre celeste. In questo fu istigato da un essere sovrumano che si ribellò alla famiglia angelica di Dio nei cieli e che poi fu chiamato Satana il Diavolo. Facendosi un seguito nei cieli, egli divenne, per così dire, un padre, ma i membri della sua famiglia non sono uniti dall’amore. Una volta Gesù Cristo, il più fedele componente della famiglia universale di Geova, disse ai suoi oppositori di stirpe ebraica: “Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono uscito e vengo da Dio. . . . Voi siete dal padre vostro il Diavolo e desiderate fare i desideri del padre vostro. Egli fu omicida quando cominciò, e non si attenne alla verità, perché in lui non vi è verità. Quando dice la menzogna, parla secondo la propria disposizione, perché è bugiardo e padre della menzogna”. (Giovanni 8:42, 44) A questo proposito ognuno dovrebbe oggi chiedersi: Secondo questo criterio, chi è mio “padre”?

      3. Che differenza c’è fra la condizione di Satana dopo la prima guerra mondiale e la sua condizione precedente, e quale preghiera in particolare è necessario sia esaudita per il bene di tutti i componenti dell’organizzazione di Dio?

      3 Per la sua ribellione, Satana il Diavolo fu espulso dalla famiglia universale di Geova Dio, e altrettanto avvenne in seguito ai demoni sotto la sua paternità. Nel giardino di Eden egli si presentò al genere umano come Tentatore, e gli fu permesso, anche dopo ciò, di percorrere la terra nella sua campagna di malvagità e di opposizione alla verità. (Giobbe 1:7; 2:2) Ma ora, dallo scoppio della predetta “guerra” dopo la nascita del regno di Dio nei cieli, in seguito alla fine dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914, Satana il Diavolo e i suoi demoni sono stati scacciati dal cielo, dove potevano avere contatti diretti con gli angeli celesti, e scaraventati sulla terra. Non avranno più accesso ai cieli angelici. Possiamo quindi ben capire l’ira di Satana contro l’organizzazione universale di Geova e i suoi leali componenti. (Rivelazione 12:1-12; Luca 21:24) Questo è dunque il tempo più adatto perché l’amorevole preghiera dell’apostolo Paolo riportata in Colossesi 1:2 sia esaudita a beneficio dei leali aderenti all’organizzazione di Geova che sono oggi sulla terra. Tale preghiera dice: “Abbiate immeritata benignità e pace da Dio nostro Padre”. Questa preghiera perché vi sia pace fra loro non potrebbe realizzarsi se non vi fosse unità nelle loro file. La pace richiede armonia all’interno della visibile organizzazione dell’Iddio che dà pace, sì, coesione fra i membri dell’organizzazione.

      4. Di cosa ringraziano Geova i suoi uniti testimoni, e in cosa devono continuare a camminare?

      4 Grazie all’unità organizzativa e alla conseguente pace che contraddistinguono oggi la loro organizzazione, i testimoni di Geova in tutto il mondo possono fare ciò che furono esortati a fare i membri della congregazione di Colosse, e cioè ‘ringraziare il Padre che li ha messi in grado di partecipare all’eredità dei santi nella luce’. (Colossesi 1:12) Dobbiamo continuare a camminare nella crescente luce, e in questi “ultimi giorni” del vecchio sistema di cose dobbiamo fare uno sforzo particolare per mantenerci “in grado” di ricevere ulteriore luce e quella che sarà la nostra eredità nel nuovo sistema. — II Timoteo 3:1.

      Uniti in un “solo gregge”

      5. Nonostante tutti gli aspetti potenzialmente divisivi, da cosa sono stati tratti gli odierni testimoni di Geova, ma cosa ha mantenuto unito il “solo gregge” del “solo pastore”?

      5 Come si può notare, oggi i testimoni di Geova provengono da più famiglie umane che non al tempo dei primi cristiani. Sono persone di ogni razza, colore della pelle e ceto sociale. Questi aspetti potrebbero costituire un fattore divisivo fra i testimoni di Geova. Ma ciò non avviene! Essi riconoscono che, indipendentemente da razza, colore, lingua, nazionalità e ceto sociale, hanno tutti in comune un’unica fonte a cui debbono la loro esistenza e la luce della verità. Fra i testimoni di Geova in questa tarda data ci sono un rimanente di cristiani generati dallo spirito che hanno una speranza celeste e una “grande folla” di coloro che il Pastore eccellente, Gesù Cristo, chiamò le sue “altre pecore”. (Giovanni 10:16; Rivelazione 7:9-17; Matteo 25:31-46) Ciò nondimeno si è avverata questa lungimirante previsione di Gesù Cristo: “Diventeranno un solo gregge, un solo pastore”. Il Pastore eccellente ha mostrato la sua abilità mantenendo uniti tutti i suoi pacifici seguaci simili a pecore in un “solo gregge”, nonostante la loro diversa speranza per il futuro. Essi sono uniti nell’amare il loro “solo pastore”, che sacrificò amorevolmente la sua vita umana per tutti loro, e gli sono leali.

      6. Perché il rimanente che nutre la speranza celeste non si è astenuto dal proclamare le verità bibliche che riguardano le “altre pecore”?

      6 La “verità” biblica che oggi tutte le pecore amano con ardore ha molto da dire circa la speranza del Paradiso per la “grande folla” di “altre pecore” del Signore, il cui numero è in continuo aumento. Amando l’intera “verità” della Parola di Dio, il rimanente spirituale non è invidioso e non si astiene dal dare alle “altre pecore” nulla che sia loro utile, ma anzi ha proclamato in tutto il mondo questa grandiosa speranza terrena, particolarmente dal 1935. Il rimanente sa di vivere ora “ai tempi della restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”. (Atti 3:21) Per il rimanente la rivelazione di questa verità è stata parte della loro “eredità dei santi nella luce”. Da che si cominciò a pubblicare nel luglio 1879, questa rivista, La Torre di Guardia, è stata lo strumento di Dio per ravvivare questa splendida promessa del Paradiso per l’umanità redenta. Le altre pubblicazioni della Società (Watch Tower Bible and Tract Society) hanno tutte contribuito a rafforzare e confermare la speranza in cui la “grande folla” di “altre pecore” prova oggi grande diletto, essendone amorevolmente grata al rimanente.

      7. Nel 1935, quale speranza diversa dalla loro proclamarono amorevolmente i membri dell’unto rimanente, e perché acconsentirono al battesimo di quelli che avevano questa diversa speranza?

      7 Fino alla primavera del 1935 i dedicati e battezzati testimoni di Geova avevano nutrito con vera fede l’“unica speranza” posta dinanzi a loro in Efesini 4:4-6, che dice: “Vi è un solo corpo, e un solo spirito, come foste chiamati nell’unica speranza alla quale foste chiamati; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo; un solo Dio e Padre di tutti”. Ma in quel memorabile anno 1935, al congresso tenuto a Washington (District of Columbia), fu spiegato che la “grande moltitudine” vista in Rivelazione 7:9-17 (Versione del re Giacomo) era composta dalle “altre pecore” del Pastore eccellente, menzionate in Giovanni 10:16. L’unto rimanente, che continuava a nutrire la sua valida “unica speranza”, si rallegrò grandemente per la progressiva luce fatta sulle Sacre Scritture e si mise all’opera con tutto il cuore per raccogliere queste “altre pecore”. Non pensarono che le “altre pecore” usurpassero il “solo battesimo” sottoponendosi anch’esse all’immersione in acqua, perché anche il battesimo di queste “altre pecore” era un simbolo della loro dedicazione a Geova Dio tramite Cristo come quello dell’unto rimanente. L’amore del quale si erano rivestiti si allargò quindi per accogliere quelle amabili “altre pecore” del loro stesso Pastore.

      8. L’amore fra le due classi che compongono il “solo gregge” si può paragonare all’amore fra quali due personaggi dell’antico Israele?

      8 Un amore sempre più profondo si è sviluppato fra tutti quelli simili a pecore che compongono il “solo gregge” sotto il più grande Davide, Gesù Cristo. Questo unificante vincolo d’amore corrisponde all’amore incrollabile e sempre vivo che legò Davide, l’unto re prescelto della tribù di Giuda, e Gionatan, l’altruistico e amabile figlio di Saul, il re allora in carica. (II Samuele 1:25-27) Poco prima di separarsi definitivamente l’uno dall’altro, “Gionatan giurò dunque di nuovo a Davide a causa del suo amore per lui; poiché lo amava come amava la sua propria anima”. (I Samuele 20:17) Apprendendo che Gionatan era morto insieme a suo padre in battaglia, Davide fu spinto a comporre un canto funebre, che culminava con queste parole: “Sono angustiato per te, fratello mio Gionatan, tu mi eri molto piacevole. Il tuo amore mi era più meraviglioso dell’amore delle donne”. (II Samuele 1:26) Il loro amore reciproco era un “perfetto vincolo d’unione”. Solo la morte poté separarli.

      9. Da chi furono prefigurate le “altre pecore”, e come avverrà infine la separazione fra le due classi, senza che per questo il loro amore reciproco diminuisca?

      9 Gionatan prefigurò le attuali “altre pecore”. Un giorno, dopo la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Har-Maghedon, la sopravvissuta classe di Gionatan si separerà dal rimanente della classe di Davide. (Rivelazione 16:14-16) Questo avverrà solo perché i membri dell’amato rimanente saranno portati via dalla morte, essendo “rapiti”, per così dire, “nelle nubi per incontrare il Signore nell’aria”, mediante un’istantanea risurrezione in spirito. (I Tessalonicesi 4:17) Essi continueranno ad amare le “altre pecore” rimaste sulla terra. Anzi, allora il loro amore sarà espresso in modo ancor più potente!

      “La più grande di queste è l’amore”

      10, 11. Come afferma I Corinti 13:13, perché la fede e la speranza sono qualità meno grandi dell’amore?

      10 Questo ci ricorda le parole di Paolo al termine della sua stupenda descrizione dell’amore in I Corinti capitolo 13, e cioè: “Ora, comunque, rimangono fede, speranza, amore, queste tre cose; ma la più grande di queste è l’amore”. (I Corinti 13:13) Perché? Consideriamo prima ciò che è detto in Ebrei 11:1: “La fede è la sicura aspettazione di cose sperate, l’evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”. Perciò, tali cose si sperano solo finché non sono “vedute”. Si prenda ad esempio Abraamo. Egli mostrò di aver fede in Geova Dio e nella Sua capacità di destare i morti. Così attese fiduciosamente cose che non vide prima della sua morte. In modo analogo, gli odierni testimoni di Geova, nutrendo forte fede in Dio, sperano in cose non ancora vedute, e le attendono. Quando a suo tempo vedranno le “cose sperate”, la loro fede e la loro speranza circa tali cose finiranno, essendo state adempiute. Questo è indicato dalle ulteriori parole di Paolo in Romani 8:24, 25, dove si legge:

      11 “Poiché siamo stati salvati in questa speranza; ma la speranza che si vede non è speranza, poiché quando un uomo vede una cosa, la spera egli? Ma se speriamo in ciò che non vediamo, continuiamo ad aspettarlo con perseveranza”.

      12. In che senso i testimoni di Geova hanno visto la “restaurazione di tutte le cose” menzionata in Atti 3:21, e quindi nel corso del tempo quali cose cesseranno? Quale invece non cesserà?

      12 Similmente, dall’anno postbellico del 1919, i testimoni di Geova sulla terra hanno visto la “restaurazione di tutte le cose di cui Dio parlò per bocca dei suoi santi profeti dell’antichità”. Hanno visto l’organizzazione visibile di Geova riprendersi dal colpo mortale della prima guerra mondiale ed essere quindi riedificata. È tornata ad adorare Geova Dio in un paradiso spirituale proprio qui sulla terra. (Isaia, capitolo 35) Si è avuta la liberazione da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. (Rivelazione 18:1-4) Molte delle cose predette in Rivelazione, l’ultimo libro della Bibbia, si sono adempiute o si stanno adempiendo. Perciò la fede e la speranza basata su tale fede biblica stanno servendo al loro scopo, e, una volta adempiuto completamente quello scopo, cesseranno. Ma che dire dell’amore? È rimasto e rimarrà. Mentre il mondo è in uno stato di disgregazione e gli elementi del mondo stanno per fondersi a causa dell’intenso calore, il “vincolo d’unione” basato sull’amore che emana da Dio non si dissolve. L’amore per Dio e per l’organizzazione che egli approva è tuttora intatto, come pure quello fra il rimanente del “piccolo gregge” e la ben accolta “grande folla” delle “altre pecore”. Si dimostra “perfetto”. Questo “vincolo”, cioè l’amore, è un frutto dello spirito di Dio.

      13. Perché l’amore non morrà mai?

      13 Dio è la personificazione dell’amore, e poiché Dio non muore mai, non morrà mai nemmeno l’amore. È correttamente detto che “Dio è amore”.

      14. Quale verità può essere ribadita circa il potere unificante dell’amore?

      14 Per quanto riguarda il potere unificante dell’amore, si può ripetere e ampliare l’ispirata verità esposta in I Giovanni 4:8, 16: “Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane unito a Dio e Dio rimane unito a lui”.

      15. Che cosa spinse Dio a creare l’uomo, e cosa permette all’uomo di recepire e contraccambiare dovutamente questa forza motivante?

      15 Conformemente, quando Dio produsse la prima creatura umana sulla terra, fu spinto a farlo dall’amore. Genesi 1:27 narra: “E Dio creava l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio”. Non che il primo uomo avesse la forma corporea di Dio, ma nel senso che fu dotato di qualità che Dio stesso possiede, e queste qualità mentali, spirituali e del cuore distinguono l’uomo dalle forme di vita inferiori della creazione terrestre. Per tale ragione questa dotata creatura umana era in grado di recepire l’amore del suo Creatore e contraccambiarlo nel giusto modo, come un figlio verso il padre. Fra loro esisteva un vincolo familiare che si concretizzava in un regolare contatto reciproco nonostante che il Padre fosse invisibile al figlio terreno, in quanto nessun uomo può vedere Dio e continuare a vivere. Questo fu in seguito spiegato da Dio a Mosè, con queste parole: “Nessun uomo può vedermi e vivere”. (Esodo 33:20) Questa regola non cambiò, perché più di millecinquecento anni dopo l’apostolo Giovanni disse ai suoi conservi cristiani: “Nessun uomo ha in nessun tempo veduto Dio; l’unigenito dio che è nella posizione del seno presso il Padre è colui che l’ha spiegato”. — Giovanni 1:18.

      16. Come contraccambiavano Giovanni e gli altri discepoli il paterno amore di Dio, e come ha dimostrato d’essere il “vincolo d’unione” fra l’unto rimanente e le “altre pecore”?

      16 Quale figlio di Dio generato dallo spirito, l’apostolo Giovanni aveva un rapporto familiare con Geova Dio e con suo Figlio, “l’unigenito dio”, Gesù Cristo. Giovanni e i suoi conservi cristiani contraccambiavano l’affetto paterno di Dio con un amore filiale. Tale amore era un “vincolo d’unione” fra loro e il loro invisibile Padre celeste. Esso univa fra loro anche i generati dallo spirito quali figli spirituali di Dio e fratelli e sorelle cristiani. Esaminando questo “vincolo d’unione” oggi, vediamo che si è dimostrato “perfetto” perché i membri dell’unto rimanente si mantengono inseparabilmente uniti nell’adorare Geova Dio e nell’essergli testimoni. Questo amore li tiene nella famiglia di Dio e nella fratellanza cristiana. È degno di nota il fatto che i loro compagni di adorazione nel tempio di Dio, la “grande folla” delle “altre pecore” di Cristo, manifestano lo stesso incrollabile amore che oggi unisce così perfettamente insieme i testimoni di Geova. Condividiamo quindi risolutamente il convincimento dell’apostolo Paolo che nessuna “creazione potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù nostro Signore”! — Romani 8:38, 39.

      Sapreste rispondere a queste domande?

      ◻ In che senso ogni famiglia deve il proprio nome a Dio?

      ◻ Come dovrebbe influire questo su tutti i componenti della congregazione cristiana?

      ◻ Chi prefigurò Gionatan?

      ◻ Perché l’amore è più grande della fede e della speranza?

      ◻ In che modo l’amore ci lega a Dio?

      [Immagine a pagina 20]

      Il profondo amore fra Davide e Gionatan prefigurò l’amore che c’è fra gli unti e le “altre pecore”

  • Rivestiamoci d’amore e manifestiamolo
    La Torre di Guardia 1983 | 15 marzo
    • Rivestiamoci d’amore e manifestiamolo

      1. Di cosa dobbiamo rivestirci, e quando questa qualità sarà sottoposta alla più grande prova?

      L’AMORE, essendo un “perfetto vincolo d’unione”, è la più importante qualità della quale dobbiamo rivestirci senza ipocrisia. Dobbiamo manifestarla di continuo in tutta sincerità. Non è un mantello col quale mascherare la propria vera identità. Per nostra istruzione sono state conservate queste parole ispirate: “Il vostro amore sia senza ipocrisia. . . . Con amore fraterno abbiate tenero affetto gli uni per gli altri”. (Romani 12:9, 10) La più grande prova della sincerità del nostro amore, di questo “vincolo d’unione”, deve ancora venire, nel prossimo futuro.

      2. Si può sviluppare l’amore senza alcun passo preliminare?

      2 Ora quindi è il tempo opportuno per coltivare questo amore. Tutti i passi che contribuiscono al raggiungimento di questa qualità si devono intraprendere ora. Per questo l’apostolo Paolo, dopo aver raccomandato ai dedicati e battezzati discepoli di Gesù Cristo varie cose che devono fare, aggiunge: “Oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”. (Colossesi 3:14) Quali sono “queste cose” oltre alle quali dobbiamo rivestirci d’amore?

      Superiamo i fattori divisivi

      3. Secondo Colossesi 3:9-13, quali passi bisogna compiere per giungere all’amore?

      3 Ai giorni degli apostoli Paolo e Giovanni c’erano alcuni fattori che avrebbero potuto rappresentare elementi divisivi. Ma tali elementi un tempo validi ora dovevano essere ignorati, non avendo più alcun peso o importanza. I cristiani formavano tutti un’unica congregazione, una sola unità corporativa sotto un unico Capo spirituale, Gesù Cristo. Tutti gli elementi carnali che potevano dar luogo a divisioni dovevano essere messi da parte. Si doveva dare risalto agli unificanti aspetti spirituali. In armonia con ciò l’apostolo Paolo disse: “Spogliatevi della vecchia personalità con le sue pratiche, e rivestitevi della nuova personalità, che per mezzo dell’accurata conoscenza si rinnova secondo l’immagine di Colui che la creò, dove non vi è né Greco né Giudeo, né circoncisione né incirconcisione, straniero, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è ogni cosa e in tutti. Conformemente, come eletti di Dio, santi ed amati, rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se alcuno ha causa di lamentarsi contro un altro”. — Colossesi 3:9-13.

      4. Perché era necessario andare d’accordo gli uni con gli altri nella congregazione del primo secolo, e per quali ragioni forse alcuni non tenevano conto di certi aspetti?

      4 Con tutte le summenzionate differenze di nazionalità ed estrazione religiosa, stato sociale, razza e colore, c’erano difficoltà ad andare d’accordo gli uni con gli altri nella congregazione. C’era bisogno di comprensione e di indulgenza reciproca. Infatti quegli aspetti, se potevano avere importanza agli occhi di uomini carnali, non ne avevano certo alcuna per Dio e per suo Figlio Gesù Cristo, il quale era morto per il genere umano in un periodo in cui tutte quelle differenze si erano acutizzate e persistevano. Naturalmente persone di mente aperta potevano non tener conto di tali differenze per generosità d’animo, basandosi su princìpi generali. Potevano anche farlo per correttezza di comportamento o, molto più semplicemente, per umanità. Ma l’amore puro e altruistico poteva mancare.

      5. Oltre quali normali qualità umane i testimoni di Geova devono andare nell’ignorare gli aspetti divisivi? In tal modo dimostrano di essere uniti a chi?

      5 Per questa ragione noi dedicati e battezzati seguaci di Colui che diede la sua perfetta vita umana per ogni sorta di uomini dobbiamo andare oltre il semplice formalismo, la cordialità, la gentilezza, la cortesia, i sentimenti umanitari; dobbiamo essere mossi dall’amore sincero e disinteressato che è un frutto dello spirito di Geova Dio. Questo frutto opera per il bene e a vantaggio altrui. È lieto di contribuire al benessere spirituale e alla felicità degli altri. Dimostra che siamo uniti a Dio, il quale è l’amore in persona. Questo amore ha il potere di attrarre, come dice I Giovanni 4:19: “Amiamo, perché egli per primo amò noi”.

      6. Che cosa attrae reciprocamente gli appartenenti al “solo gregge”, e su cosa non si basa il frutto dello spirito di Dio?

      6 Di conseguenza, quando i diversi elementi che compongono il “solo gregge” sotto il “solo pastore” esprimono reciproco amore, esso li unisce saldamente e dissolve l’influenza divisiva della diversa estrazione dei componenti di questo “solo gregge”. Si sentono attratti gli uni verso gli altri perché hanno rivestito la “nuova personalità”. Hanno tutti il “solo spirito” che emana da un’unica Fonte divina, l’Iddio e Datore di vita di tutti. Il rincorante frutto di questo spirito è un amore basato non sull’attrazione sessuale o su egoistici desideri sensuali, ma sul sincero apprezzamento per le divine qualità della “nuova personalità”. Solo questo amore costituisce un “perfetto vincolo d’unione” che garantisce l’armonia e lo spirito di cooperazione.

      Uniti per un’opera speciale

      7. Dal 1914, cosa devono compiere i testimoni di Geova, e questo in vista di quale compito?

      7 In questa tarda data del “termine del sistema di cose” iniziato nel 1914, è necessario che i testimoni di Geova, i quali non fanno parte di questo sistema di cose, compiano un’azione concertata. Hanno l’obbligo di dare una testimonianza mondiale circa il più importante sviluppo di tutta la storia umana. (Matteo 24:14; Marco 13:10) La situazione deve assumere il notevole aspetto che si notò ai giorni dell’apostolo Paolo. Richiamando l’attenzione su ciò in Colossesi 1:23, egli parlò della “speranza di quella notizia che avete udita, e che è stata predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo. Di questa buona notizia io, Paolo, son divenuto ministro”. Che dire oggi, voi tutti ministri della buona notizia, di una simile predicazione, in tutta la creazione, della buona notizia che è stata preservata per questo tempo cruciale?

      8. Di quale visione descritta da Giovanni in Rivelazione 14:6-12 vediamo oggi l’adempimento?

      8 Oggi vediamo adempiersi la visione che fu data all’apostolo Giovanni e che egli così descrisse in Rivelazione 14:6-12: “E vidi un altro angelo volare nel mezzo del cielo, e aveva un’eterna buona notizia da dichiarare come lieta novella a quelli che dimorano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo, e diceva ad alta voce: ‘Temete Dio e dategli gloria, perché l’ora del suo giudizio è arrivata, e adorate Colui che fece il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque’. E un altro, un secondo angelo, seguì, dicendo: ‘È caduta! È caduta Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino della passione della sua fornicazione!’ E un altro angelo, un terzo, li seguì, dicendo ad alta voce: ‘Se alcuno adora la bestia selvaggia e la sua immagine, e riceve il marchio sulla sua fronte o sulla sua mano, egli pure berrà del vino dell’ira di Dio che è versato non diluito nel calice della sua ira, e sarà tormentato con fuoco e zolfo dinanzi ai santi angeli e dinanzi all’Agnello. E il fumo del loro tormento ascende per i secoli dei secoli, e non hanno riposo né giorno né notte, quelli che adorano la bestia selvaggia e la sua immagine, e chiunque riceve il marchio del suo nome. Qui sta la perseveranza dei santi, quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù’”.

      9. Da quando i testimoni di Geova hanno visto adempiersi la visione dell’apostolo Giovanni, e perché da allora sono stati liberi di annunciare la buona notizia ovunque?

      9 L’unto rimanente, prefigurato dall’apostolo Giovanni, ha forse visto l’equivalente moderno di quell’angelo che volava nel mezzo del cielo con “un’eterna buona notizia” da dichiarare a tutti gli abitanti della terra, sì, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo di qualsiasi colore? Sì, dall’estate dell’anno postbellico del 1919 in poi. Fu allora che cominciò ad adempiersi il mandato profetico menzionato da Gesù in Matteo 24:14. Il rimanente sopravvissuto aveva allora “un’eterna buona notizia” da dichiarare a tutta la creazione che è sotto il cielo? Senz’altro! Dovevano proclamare la lieta novella dell’istituzione del regno di Dio retto da Cristo avvenuta nei cieli nel 1914 allo scadere dei Tempi dei Gentili. E che entusiasmante buona notizia fu per il rimanente degli israeliti spirituali apprendere dagli sviluppi del dopoguerra che Babilonia la Grande, il loro principale oppressore, era caduta, perdendo il suo potere sui testimoni di Geova! Ora erano liberi di proclamare questo principale aspetto della buona notizia a tutti i popoli religiosamente schiavi, per dir loro di uscire da Babilonia la Grande e aiutarli in tal senso. — Rivelazione 18:4.

      10. A che cosa si sono uniti quelli che sono usciti da Babilonia la Grande, e in quale vincolo d’unione sono venuti a trovarsi?

      10 Già una “grande folla” di persone amanti della libertà ha accettato l’“eterna buona notizia” e ha accolto l’opportuno invito a uscire dal babilonico impero mondiale della falsa religione. Si sono radunate al fianco del liberato rimanente degli israeliti spirituali. Si sono così unite alla visibile organizzazione di Geova, diventando esse stesse testimoni di Geova. Sono venute a trovarsi in quel “perfetto vincolo d’unione”, l’amore che è un frutto dello spirito di Dio. — Colossesi 3:14; Galati 5:22.

      11. A chi ha mostrato amore la cristianità, e quando i testimoni di Geova faranno loro le esultanti parole di Rivelazione 19:1, 2?

      11 La parte predominante di Babilonia la Grande è la cosiddetta cristianità. Nonostante il nome, essa non pratica il vero cristianesimo e le sue centinaia di milioni di membri non sono uniti dal “perfetto vincolo d’unione”, come testimonia la sua disunione evidenziata dalle molte centinaia di sette e denominazioni religiose. L’amore di cui la cristianità si è rivestita è quello rivolto agli amanti di Babilonia la Grande, gli elementi politici e sociali di questo mondo, con i quali ha commesso fornicazione in senso religioso. Grande sarà invero la gioia quando avrà luogo non la semplice caduta, ma la completa distruzione di Babilonia la Grande, cristianità inclusa, al tempo da Dio stabilito per fare i conti con lei. Allora i Suoi testimoni faranno proprie con esultanza le parole di Rivelazione 19:1, 2: “Lodate Iah! La salvezza e la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, perché i suoi giudizi sono veraci e giusti. Poiché egli ha eseguito il giudizio contro la grande meretrice che corrompeva la terra con la sua fornicazione, e ha vendicato il sangue dei suoi schiavi dalla mano di lei”. La sua distruzione come col fuoco sarà eterna, “per i secoli dei secoli”. — Rivelazione 19:3.

      12. Fino alla distruzione di Babilonia la Grande, che qualità i testimoni di Geova devono manifestare, e come dev’essere il fronte che presentano ai nemici della verità?

      12 Frattanto, mentre Babilonia la Grande continua a esistere col permesso di Geova, la situazione di “quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù” sulla terra richiede che essi esercitino “perseveranza”. (Rivelazione 14:12) Essi hanno motivo di applicare a se stessi le parole della profezia di Gesù circa “il termine del sistema di cose” riportate in Matteo 24:13: “Chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato”. Queste parole seguono immediatamente questa dichiarazione di Gesù: “A causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà”. (Matteo 24:12) L’amore permetterà ai testimoni di Geova di perseverare sino alla fine di questo sistema di cose. Più esercitano amore fra di loro e verso quelli che cercano di stringere una relazione con Geova Dio, più tale “perfetto vincolo d’unione” diventa forte. I testimoni di Geova devono quindi continuare a impegnarsi nella mondiale opera di testimonianza del Regno nei 205 paesi in cui già operano, in vista di un’ulteriore espansione in altri paesi! Questo è il tempo di presentare al nemico un fronte unito. Dobbiamo serrare le file e combattere unitamente contro le tenebrose forze di questo mondo.

      13. Quale strumento impiegato da Dio continua a meritare il nostro leale sostegno?

      13 Da quasi un secolo ormai la Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati (Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania) è stata lo strumento unificatore che Geova ha usato a beneficio dei suoi testimoni. È stata un potente strumento nelle mani della classe dello “schiavo fedele e discreto” per dare ai testimoni di Geova lo spirituale “cibo a suo tempo”. (Matteo 24:45-47) La benedizione di Geova è chiaramente su di essa e sulle sue 95 filiali in tutto il mondo. Essa continua a meritare il nostro leale sostegno e la nostra cooperazione finché Geova Dio si compiacerà di usarla. Come siamo in debito verso tale strumento!

      Manteniamoci uniti nell’amore

      14. Che veste dovremmo continuare a indossare, e quindi manifestando quale qualità i servitori di Geova dimostrano di essere suoi testimoni?

      14 Satana il Diavolo e il suo mondo ostile continueranno a cercare di scompaginare le nostre file, ma l’amore che è il frutto predominante dello spirito di Dio continuerà a dimostrarsi perfetto come “vincolo d’unione”. Indossando la “nuova personalità”, ci rivestiamo d’amore, come disse di fare l’apostolo Paolo, e dobbiamo manifestarlo di continuo come parte della nostra personalità a immagine di Dio. Dando le ultime istruzioni ai discepoli, il Figlio di Dio disse: “Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate l’un l’altro; come vi ho amati io, che voi pure vi amiate l’un l’altro. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:34, 35) Com’è appropriato che queste parole fossero pronunciate dal Figlio di Dio, perché il suo Padre celeste, Geova, è la personificazione dell’amore, e noi dobbiamo far sapere a tutta l’umanità che siamo veramente Suoi testimoni coltivando il frutto del Suo spirito, l’amore!

      15. Come espressione del loro amore per Dio, anche chi devono amare i testimoni di Geova?

      15 Per essere coerenti col nostro amore per Geova, dobbiamo amare i nostri conservi. Ne è una prova I Giovanni 4:20, 21, che dice: “Se alcuno fa la dichiarazione: ‘Io amo Dio’, eppure odia il suo fratello, è bugiardo. Poiché chi non ama il suo fratello, che ha visto, non può amare Dio, che non ha visto. E abbiamo da lui questo comandamento, che chi ama Dio dovrebbe amare anche il suo fratello”.

      16. Perché i testimoni di Geova non possono fare a meno di amarsi gli uni gli altri, e perché l’amore non scomparirà mai dalla terra?

      16 Attuando questo principio, gli odierni testimoni di Geova, sia che appartengano ai coeredi del re Gesù Cristo generati dallo spirito o alla “grande folla” di “altre pecore”, che nutrono la speranza terrena di un paradiso, si amano sinceramente gli uni gli altri. Come potremmo non amare quelli che amano Geova Dio e il suo diletto Figlio Gesù Cristo? Li amiamo veramente e questo “perfetto vincolo d’unione” ci lega assieme. Nonostante tutto ciò che Satana il Diavolo e il suo mondo malvagio possano cercare di fare per distruggere questo frutto dello spirito di Geova, l’amore non scomparirà mai dalla terra. Quelli che continueranno a rivestirsi d’amore sino alla distruzione di questo diabolico sistema di cose saranno protetti dal loro leale Dio attraverso una “grande tribolazione” come non vi è mai stata sulla terra. (Matteo 24:21; Galati 5:22) In questo modo solo quelli che amano Dio e la sua famiglia, la sua organizzazione, sopravvivranno ed entreranno nella terra purificata che sarà trasformata in uno splendido paradiso. Quel Paradiso non scomparirà mai, ma sarà sempre più abitato e abbellito da uomini che saranno anch’essi personificazioni dell’amore. L’amore trionferà quindi in eterno alla gloria della divina Fonte dell’amore, Geova Dio.

      Avete notato questi punti?

      ◻ Cosa permetteva ai primi cristiani di andare d’accordo nonostante i diversi ambienti di provenienza?

      ◻ Come influisce l’amore sui due gruppi che oggi formano il “solo gregge” cristiano?

      ◻ Come si adempie oggi Rivelazione 14:6-12?

      ◻ Quale strumento Dio impiega per aiutare il suo popolo?

      ◻ Alla luce di Colossesi 3:14, cosa dobbiamo essere decisi a fare?

      [Immagini alle pagine 24 e 25]

      Sotto la guida angelica . . .

      . . . gli odierni testimoni di Geova hanno “un’eterna buona notizia da dichiarare”

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