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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1975 | 15 maggio
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Domande dai lettori
● Come considerano i testimoni di Geova l’andare al matrimonio di un conoscente o parente del mondo?
Nel caso di minorenni che pensano di andarvi, la decisione finale spetta ai genitori. Altrimenti è una questione che ciascun cristiano deciderà personalmente, essendo disposto a portare la propria responsabilità. Comunque, si dovrebbero considerare i princìpi scritturali e un’ampia varietà di circostanze.
La cerimonia nuziale può essere celebrata in un edificio religioso e da un ecclesiastico. Questo la renderebbe molto diversa da una cerimonia puramente civile. Il vero cristiano non potrebbe coscienziosamente unirsi o partecipare alle preghiere o alle funzioni religiose che sa essere contrarie all’insegnamento biblico. Né desidera vedere quanto può avvicinarsi ad atti apostati senza superare il limite. Egli ha l’obbligo di dare ascolto al comando scritturale: “Non siate inegualmente aggiogati con gli increduli. Poiché quale partecipazione hanno la giustizia e l’illegalità? . . . O qual parte ha il fedele con l’incredulo? . . . ‘Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’”. — 2 Cor. 6:14-17.
Comprensibilmente, chi è invitato ad andare a un matrimonio di parenti e conoscenti del mondo può trovarsi talora in un bel problema. Per esempio, l’invito può essere stato esteso alla moglie cristiana e al marito incredulo. Egli potrebbe pensare che entrambi debbano assistere alle nozze. Tuttavia ella può esserne preoccupata. Forse ragiona che, se assiste a un matrimonio in chiesa, le circostanze potrebbero influire emotivamente su di lei facendole fare qualcosa di sbagliato. D’altra parte, potrebbe pensare che, per riguardo verso i desideri di suo marito, può andarvi solo come rispettosa osservatrice, ma essendo decisa a non compiere nessun atto religioso.
In qualunque modo la moglie veda la cosa, è nel suo interesse spiegare il proprio atteggiamento al marito. Se, in base alla spiegazione di lei, pensa che la presenza di sua moglie potrebbe forse dar luogo a una situazione che lo metterebbe a disagio, forse egli preferirà andare solo. O può ancora volere che ella vada con lui, ma come silenziosa osservatrice, nel qual caso ella dovrà decidere se andare.
Qualcosa che merita considerazione è l’effetto che può avere sui conservi credenti l’andare a un matrimonio in un edificio religioso. Potrebbe ferire la coscienza di alcuni? Potrebbe questa vostra azione indebolire la loro resistenza a compiere effettivi atti idolatrici? Un principio biblico che si applica è questo: “[Accertatevi] delle cose più importanti, onde siate senza difetto e non facciate inciampare altri fino al giorno di Cristo”. — Filip. 1:10; si veda anche 1 Corinti 8:9-13.
Talora un invito a un matrimonio può includere la partecipazione al seguito degli sposi. Che dire se questo richiede la partecipazione a certi atti religiosi? È evidente che chi desidera piacere a Dio non può compiere atti della falsa religione; bisogna agire in armonia con la sua Parola. Ma il cristiano può spiegare come la pensa e indicare che non vuole in alcun modo rovinare la gioia del giorno delle nozze essendo responsabile di ciò che potrebbe diventare una situazione imbarazzante.
In questioni di tale natura, i cristiani devono soppesare attentamente tutti i fattori. In certe circostanze possono pensare che non ci sarebbero difficoltà se assistessero come silenziosi osservatori. D’altra parte, le circostanze possono essere tali che il cristiano ragioni che i probabili danni arrecati alla sua coscienza o a quella di altri dalla partecipazione a tali nozze mondane superano i possibili benefici della partecipazione. Qualunque sia la situazione, il cristiano deve accertarsi che la sua decisione non gli impedisca di mantenere una buona coscienza dinanzi a Dio e agli uomini.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1975 | 15 maggio
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Domande dai lettori
● C’è alcuna vera obiezione a che un testimone di Geova dia “appuntamento” a una non Testimone che rispetta le credenze cristiane? — U.S.A.
La Bibbia non commenta gli “appuntamenti”, poiché questi sono una pratica moderna, ma contiene in effetti princìpi informatori.
I devoti cristiani non considerano gli “appuntamenti” solo come un divertimento. Invece, ritengono che siano un aspetto del corteggiamento, un serio passo verso il matrimonio. In quanto al matrimonio, le Scritture incoraggiano a scegliere un coniuge che sia “nel Signore”, un credente, e non solo una persona che ‘rispetti le credenze’ degli altri. (1 Cor. 7:39) Quindi, chi desse appuntamento a un incredulo per trovare un coniuge agirebbe in contrasto con l’ammonizione della Bibbia.
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