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Illuminazione per il “termine del sistema di cose”Sicurezza mondiale sotto il “Principe della pace”
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Capitolo 5
Illuminazione per il “termine del sistema di cose”
1. Quale rimarchevole matrimonio predisse il “Principe della pace” per il “termine del sistema di cose”, e in quale parabola?
PARLANDO del “termine del sistema di cose”, il “Principe della pace” disse in Matteo 24:38 che ci sarebbero stati ‘uomini che avrebbero preso moglie e donne che sarebbero andate a marito’. Ma nello stesso periodo avrebbe avuto inizio in cielo il più grande di tutti i matrimoni. È il matrimonio di cui si parla nell’illustrazione di Gesù circa dieci vergini munite di lampade. — Matteo 24:3; 25:1-12.
2. (a) In quale tempo del giorno si svolge il matrimonio della parabola? (b) Cosa fa seguito alla cerimonia nuziale, e come si provvede all’illuminazione?
2 Questo matrimonio è ambientato nel Medio Oriente. Si svolge a notte inoltrata, all’avvicinarsi della mezzanotte. Alla cerimonia nuziale fa seguito un corteo diretto alla casa del banchetto. La via non è illuminata da lampioni stradali. All’illuminazione provvedono i partecipanti al corteo nuziale, cui assistono gli spettatori che augurano felicità agli sposi.
3, 4. (a) Chi mostra interesse per il corteo nuziale, e quali preparativi fanno? (b) L’adempimento di questa parabola costituisce un’ulteriore conferma di quale fatto? (c) Possiamo essere felici facendo che cosa?
3 Conforme all’indole femminile, le vergini si interessano del matrimonio. Così, lungo il percorso, dieci vergini attendono che il corteo nuziale passi davanti al luogo in cui si trovano. Desiderano far luce, per cui si muniscono di lampade accese, ma solo cinque di esse hanno una scorta d’olio di emergenza per le lampade. Queste cinque sono vergini discrete. L’adempimento di questa parabola dovrebbe interessarci, perché, secondo Gesù Cristo, è un’ulteriore conferma che viviamo nel termine di questo vecchio sistema. — Matteo 25:13.
4 Possiamo essere felici se siamo discreti e discerniamo la realizzazione di questo matrimonio, il più importante di tutti, e dei relativi aspetti! Chi sono oggi quelli che hanno il privilegio di essere ammessi alla festa? C’è qualcuno di noi? Vediamo!
5. Che distinzione c’era nel gruppo delle dieci vergini, e cosa accadde mentre lo sposo ritardava?
5 L’illustrazione delle dieci vergini pronunciata da Gesù ha a che fare col “regno dei cieli”, il governo mondiale che porterà benedizioni a tutta l’umanità. Infatti Gesù Cristo iniziò dicendo: “Il regno dei cieli diverrà allora simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, andarono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque erano discrete. Poiché le stolte presero le loro lampade ma non presero con sé l’olio, invece le discrete presero l’olio nei loro ricettacoli, con le loro lampade. Mentre lo sposo ritardava, tutte sonnecchiarono e si addormentarono”. — Matteo 25:1-5.
6. (a) Chi rappresentavano le dieci vergini? (b) Perché nella parabola non è menzionata una sposa?
6 Chi rappresentavano quelle dieci vergini? Rappresentavano i futuri membri della sposa di Gesù Cristo, lo Sposo spirituale. È senz’altro per questa ragione che nell’illustrazione di Gesù non si menziona una sposa. C’è soltanto lo sposo. Non c’è quindi confusione in quanto alla spiegazione, come se le vergini rappresentassero un’altra classe ancora.
7. Durante quale periodo sembrò che lo Sposo avesse ritardato la sua venuta verso la sposa, e perché?
7 I futuri membri della classe della sposa non furono uniti in matrimonio col loro Sposo celeste allo scadere dei “fissati tempi delle nazioni” nel 1914, come ci si era aspettato. (Luca 21:24) Logicamente, sembrò loro che lo Sposo avesse ritardato la sua venuta, sebbene la sua presenza nel Regno celeste avesse effettivamente avuto luogo nel 1914. Gli anni bui della prima guerra mondiale risultarono essere come una notte tenebrosa nell’esperienza della classe delle vergini.
8. (a) Simbolicamente parlando, in che modo le vergini sonnecchiarono e si addormentarono? (b) Per quale scopo lo Sposo era venuto al tempio, e perché questo riguardava la classe della sposa?
8 Simbolicamente parlando, le vergini sonnecchiarono e si addormentarono. La predicazione pubblica della buona notizia del veniente Regno millenario di Cristo per la benedizione di tutta l’umanità praticamente cessò. Dall’ultimo anno della prima guerra mondiale si ebbe un cruciale periodo di giudizio per queste simboliche vergini. Questo perché il regnante Gesù Cristo era venuto al tempio spirituale. Giuntovi, iniziò la sua attività di giudizio per purificare quelli incaricati di rendere a Geova Dio servizio nel tempio. (Malachia 3:1-3) Questo era il tempo della sua manifestazione, quando, quale Sposo celeste, doveva accogliere presso di sé in cielo i membri approvati della classe della sposa che erano già morti.
9. Quando venne il tempo di destare dall’inattività la classe delle vergini, e perché?
9 Nel 1919, dopo il rilascio degli otto membri preminenti della Società dall’ingiusta detenzione, venne il tempo stabilito per destare dal sonno dell’inattività la classe delle vergini ancora sulla terra. Le attendeva l’opera di illuminazione mondiale. Era tempo che, con lampade accese, incontrassero lo Sposo, che era venuto al tempio spirituale. Questo affinché persone di tutte le nazioni potessero affluire alla “casa di Geova” che era stata, per così dire, innalzata al di sopra della cima dei monti. — Isaia 2:1-4.
Messe in ordine le lampade
10. Cosa rappresentava l’olio che le vergini discrete attinsero dai loro ricettacoli?
10 Le vergini discrete della classe delle vergini avevano portato con sé nei loro ricettacoli una scorta d’emergenza di olio combustibile. Non persero tempo nel riempire le loro lampade. Il combustibile liquido per l’illuminazione rappresentava l’illuminante Parola di Geova e il suo spirito santo. Cosa rappresentava dunque l’olio che le vergini discrete attinsero dai loro ricettacoli? La riserva dello spirito di Geova che fa luce sulla sua Parola scritta e che l’unto rimanente dei discepoli dello Sposo generati dallo spirito aveva in sé al momento di iniziare l’opera postbellica di illuminazione mondiale riguardante il “regno dei cieli”.
11. Cos’erano i simbolici ricettacoli dell’olio?
11 I ricettacoli rappresentavano le stesse simboliche vergini discrete in quanto contenitrici del simbolico olio illuminante. Questo non significa che solo allora la classe delle vergini venisse unta con lo spirito di Geova. No, le vergini non ungono se stesse col suo spirito. È Geova a farlo! — Isaia 61:1, 2; Luca 4:16-21.
12. (a) Quale profezia di Gioele doveva adempiersi sulle vergini discrete? (b) Quando giunse per loro il tempo di impartire luce facendo risplendere le loro lampade?
12 A sostegno della grandiosa opera di illuminazione mondiale relativa al “regno dei cieli” assegnata loro, le vergini discrete ebbero il privilegio di vedere adempiersi su di sé Gioele 2:28, 29. Ecco come l’apostolo Pietro cita quei versetti: “‘E negli ultimi giorni’, dice Dio, ‘io verserò del mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno e i vostri giovani vedranno visioni e i vostri vecchi avranno sogni’”. (Atti 2:17) Così dal 1919 in poi le vergini discrete della simbolica classe delle vergini dovevano munirsi dei loro mezzi di illuminazione, le loro lampade simboliche, cioè se stesse. Lo fecero per impartire luce a tutti coloro che ancora si trovavano nelle tenebre spirituali. In virtù del tipo di vita che conducono sotto l’influsso della Parola e dello spirito di Dio, divengono “illuminatori nel mondo”. (Filippesi 2:15) Si misero quindi a seguire le orme dello Sposo mentre egli si preparava a portare tutti i membri della classe della sposa presso di sé nel Regno celeste dopo la loro morte sulla terra. — Matteo 5:14-16.
Conseguenze della stoltezza spirituale
13. Come risposero le vergini discrete alla richiesta delle vergini stolte?
13 Ma che dire delle vergini stolte della classe delle vergini? Gesù proseguì dicendo: “Le stolte dissero alle discrete: ‘Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade stanno per estinguersi’. Le discrete risposero con le parole: ‘Forse non ce n’è abbastanza per noi e per voi. Andate invece da quelli che lo vendono e compratevene’”. — Matteo 25:8, 9.
14. Perché le vergini che rifiutarono di condividere il loro olio non erano egoiste, ma solo discrete?
14 Quelle che non acconsentirono alla richiesta delle vergini stolte non erano egoiste, ma semplicemente discrete. Si attenevano all’adempimento del loro buon proposito originale di illuminare l’ambiente oscuro a beneficio dello Sposo. Non erano in alcun modo tenute a fare compromesso, a ridurre la loro quantità dello spirito santo di Geova per far posto a coloro che erano spiritualmente stolti. Questi stolti non si erano preparati per entrare prontamente nel privilegio di servizio che si aprì loro nel 1919.
15. (a) Quando iniziò il periodo di pace, chi in seno alla classe delle vergini cominciò a dar segni di stoltezza spirituale? (b) Perché le vergini discrete non poterono aiutare le vergini spiritualmente stolte?
15 Con l’inizio del periodo di pace, alcuni di quelli che dicevano di essere dedicati e battezzati cominciarono a dar segni di stoltezza spirituale. Dopo la morte di Charles Taze Russell, primo presidente della Società, essi non entrarono pienamente nello spirito degli sviluppi insieme al visibile strumento di Geova Dio sotto il nuovo presidente, J. F. Rutherford. In realtà il loro cuore non era in armonia col modo in cui venivano fatte le cose. Mostrarono mancanza di apprezzamento per la maniera in cui Geova trattava col suo popolo. Perciò quelli che erano simili a vergini discrete non poterono infondere un vero spirito di sincera cooperazione in questi stolti che si stavano allontanando sempre più.
16. Come venne a galla la stoltezza spirituale delle vergini stolte?
16 La stoltezza spirituale venne così a galla. In che modo? Mediante la carenza di olio simbolico in un tempo cruciale in cui c’era disperato bisogno di illuminazione spirituale, man mano che ulteriori sviluppi rivelavano la presenza dello Sposo. Era quindi tempo di andargli incontro con lampade completamente illuminate e splendenti, simbolicamente parlando. Invece quelli simili a vergini stolte, le cui lampade stavano per estinguersi, si separarono dalle vergini discrete.
17. Come indica Matteo 25:10, quale perdita irreparabile subiscono quelli che sono rappresentati dalle vergini stolte?
17 Che perdita irreparabile quando uno che asserisce di appartenere alla classe delle vergini perde l’irripetibile privilegio e l’opportunità di accogliere lo Sposo spirituale, Gesù Cristo! Questa è la perdita che subiscono gli stolti fra le odierne vergini, come indicano le successive parole dell’illustrazione di Gesù: “Mentre andavano a comprarne, arrivò lo sposo, e le vergini che erano pronte entrarono con lui alla festa nuziale; e la porta fu chiusa”. — Matteo 25:10.
18. (a) Quale privilegio perdono le vergini stolte del nostro secolo? (b) Perché le vergini stolte arrivano troppo tardi per partecipare al corteo nuziale e accedere alla festa?
18 Com’è tragica l’esperienza delle moderne vergini stolte! In questo che è il periodo più tetro di tutta la storia umana non partecipano all’opera di illuminare coloro che vivono nelle tenebre spirituali e all’ombra della morte alla “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”! (Rivelazione 16:14) Non essendoci nelle loro simboliche lampade olio per illuminare il cammino, se ne andarono e dovettero farsi strada fra le tenebre di mezzanotte. Per questa ragione non fanno a tempo a seguire le orme dello Sposo nel gioioso corteo che attraversa la porta ed entra alla festa nuziale fulgidamente illuminata. Hanno perso la loro identità di suoi seguaci che attendono di unirsi a lui in matrimonio nel Regno celeste. Non sono trovate “pronte” al tempo stabilito. Che esempio ammonitore!
19. Cosa ci attende se approfondiremo l’argomento sino in fondo?
19 Questa dolorosa realtà è vividamente descritta nell’ultima parte dell’illustrazione pronunciata da Gesù Cristo, lo Sposo, particolarmente a beneficio di noi che viviamo nel “termine del sistema di cose”. Approfondiamo quindi l’argomento. Se lo facciamo, ci attende una luce che ci riempirà di gioia, come vedremo nel prossimo capitolo.
[Immagine a pagina 45]
Quelli simili alle vergini stolte non saranno ammessi alla festa nuziale
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Vigilanti durante il “termine del sistema di cose”Sicurezza mondiale sotto il “Principe della pace”
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Capitolo 6
Vigilanti durante il “termine del sistema di cose”
1. Perché dobbiamo essere vigilanti?
SIAMO inoltrati nel “termine del sistema di cose”, ma ‘non sappiamo né il giorno né l’ora’ in cui il tempo per compiere la salvifica opera di illuminazione cesserà. Per questo Gesù disse: “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. — Matteo 24:3; 25:13.
2. Quale deludente esperienza vogliamo evitare?
2 Sarebbe una vera delusione arrivare in ritardo al luogo in cui si tiene una festa nuziale e trovare la porta chiusa. Eppure questo è quanto succederà nel prossimo futuro alla maggioranza di coloro che si professano cristiani. Il “Principe della pace” lo illustrò con queste parole: “Più tardi venne anche il resto delle vergini, dicendo: ‘Signore, signore, aprici!’ Rispondendo, egli disse: ‘Vi dico la verità: Non vi conosco’”. — Matteo 25:11, 12.
3. (a) L’anno 1919 mostrò di essere il tempo per fare che cosa? (b) I religionisti della cristianità sono stati in grado di provvedere il necessario olio spirituale?
3 Dal 1919 le vergini discrete hanno provveduto luce spirituale con l’aiuto dell’“olio” della Parola e dello spirito santo di Geova, ma le stolte cercano di acquistare olio spirituale da coloro che nella cristianità asseriscono di venderlo. (Matteo 25:9) I religionisti della cristianità, comunque, non hanno la giusta specie di olio. Non sono stati in grado di provvedere luce riguardo alla presenza di Gesù Cristo quale Sposo celeste. Si aspettano di andare immediatamente in cielo alla loro morte e di incontrarlo lì, senza aver partecipato all’opera di illuminazione in questo “termine del sistema di cose”.
4. Finora, cos’hanno mancato di fare quelli rappresentati dalle vergini stolte, e perché?
4 Ci sono invece quelli che, come vergini spirituali, hanno mostrato di avere una riserva dell’“olio” dello spirito santo e della Parola di Dio per l’opera postbellica di illuminazione mondiale relativa al “regno”. (Matteo 24:14) Quelli raffigurati nella parabola di Gesù dalle vergini stolte non vi prendono parte poiché non fanno risplendere la luce su questa buona notizia di rilevanza internazionale. Non avevano l’“olio” dell’illuminante Parola di Dio e del suo spirito santo, e lo Sposo-Giudice nel tempio spirituale notò questa carenza da parte loro. Non mostrarono di avere a cuore l’opera postbellica che fu prontamente intrapresa nel 1919 dalle vergini cristiane che erano discrete nel discernere sia il tempo che l’opera da compiere.
5. A quale opera, essenziale per essere unite allo Sposo-Re, le vergini stolte non partecipano?
5 Separandosi da coloro che sostenevano la visibile organizzazione di Geova, le vergini stolte mancarono di partecipare alla testimonianza mondiale del Regno. Infine acquistarono “olio” per l’illuminazione religiosa, ma non quello della giusta specie. Non avrebbe fornito luce per l’avvenimento giusto al tempo giusto. Perciò non predicano il messaggio del Regno e “il giorno di vendetta da parte del nostro Dio”. (Isaia 61:1-3) Non acclamano lo Sposo-Re come fa invece l’unto rimanente della classe delle vergini.
Effetto della luce delle lampade a mezzanotte
6, 7. (a) Cosa accadde a metà degli anni trenta a indicare che c’erano sufficienti vergini per completare la classe della sposa? (b) Su quale classe che ora doveva essere radunata fu richiamata l’attenzione?
6 A metà degli anni trenta, accadde qualcosa di significativo, a indicare che il numero dei membri della spirituale sposa di Cristo era stato completato, che sulla terra c’erano sufficienti discepoli dello Sposo generati dallo spirito per completare il numero dei membri della sua celeste sposa.
7 A quel tempo, nel 1935, si cominciò a richiamare l’attenzione su un’altra classe di discepoli di Gesù simili a pecore. Questa classe era già stata portata all’attenzione del pubblico durante la prima guerra mondiale. Il 24 febbraio 1918 una conferenza dal tema “Milioni ora viventi possono non morire mai” era stata pronunciata davanti a un uditorio incuriosito e forse dubbioso. Al congresso tenuto dai Testimoni a Washington nel 1935 fu introdotto un aspetto positivo in relazione al radunamento di questi milioni di “altre pecore” di Cristo in un “gregge” unificato sotto il “solo pastore” Gesù Cristo. (Giovanni 10:16) Fu spiegata l’identità di questa parte delle “altre pecore” menzionata in Rivelazione 7:9-17.
8. Sotto quale responsabilità imprevista vennero a trovarsi le vergini discrete nel 1935?
8 Il rimanente del “piccolo gregge” venne a trovarsi quindi sotto la responsabilità di iniziare il radunamento di questa “grande folla” di “altre pecore”. (Luca 12:32) Questo perché il numero delle vergini discrete necessario per completare la sposa di Gesù era ormai stato raggiunto. Ma tali vergini non furono portate immediatamente in cielo. Devono ancora essere introdotte in quel festoso salone celeste al termine della loro vita terrena come integri testimoni del loro Dio, Geova. A motivo della loro fedele opera di illuminazione svolta fino al 1935, furono ammesse a uno speciale privilegio che prima della metà degli anni trenta non avevano mai immaginato di poter ricevere.
9. Qual è ora il numero delle rimanenti vergini discrete?
9 Dal 1935 è trascorso più di mezzo secolo, e in questi anni il numero delle vergini discrete della classe delle vergini è andato diminuendo. Dall’altro lato, l’opera di testimonianza si è estesa fino ad assumere proporzioni mondiali, sì, fino a includere più di 200 diversi paesi. Attualmente la classe delle vergini è scesa a circa 9.000 membri.
Validi compagni dei portatori di luce
10. Vista l’immensità dell’opera, è il rimanente delle vergini discrete in grado di soddisfare il bisogno di operai?
10 Dal punto di vista numerico, l’unto rimanente delle simboliche vergini quasi scompare dinanzi ai più di tre milioni di proclamatori del Regno nelle oltre 49.000 congregazioni dei testimoni di Geova in tutto il mondo. Come potrebbe il minuscolo unto rimanente svolgere l’opera di testimonianza negli oltre 200 paesi in cui si trovano quelle migliaia di congregazioni? Non potrebbe farlo.
11. (a) L’identificazione dello “schiavo fedele e discreto” cosa provocò fra coloro che dicevano di appartenere alla classe delle vergini? (b) Per mancanza di sufficiente illuminazione spirituale, cosa non sono in grado di discernere quelli della classe dello “schiavo malvagio”?
11 Certo, essi prestano scritturalmente servizio nel predetto incarico di “schiavo fedele e discreto” che fu trovato fedele dallo Sposo-Signore alla sua venuta al tempio per il giudizio. Fu allora che cominciò a prodursi la divisione fra le vergini discrete e quelle stolte della simbolica classe delle vergini. Quelle annoverate con la classe dello “schiavo malvagio” non hanno nei loro ricettacoli l’olio dell’illuminante Parola di Dio e del suo spirito santo per accendere le loro lampade. Non ebbero quindi sufficiente luce spirituale per discernere la “grande folla” di “altre pecore”, che dal 1935 viene raccolta come parte del “solo gregge”. — Matteo 24:45-51.
12. Quali persone sono divenute inseparabili compagni del rimanente della classe della sposa?
12 A partire dalla seconda guerra mondiale l’adempimento della profezia di Gesù circa il “termine del sistema di cose” è in gran parte dovuto al ruolo svolto dai componenti della “grande folla” di “altre pecore”. La luce spirituale fornita dalle lampade accese del rimanente ha rischiarato gli occhi del loro cuore, aiutandoli a riflettere la luce a beneficio di altri che ancora vivono nelle tenebre di questo mondo. (Confronta Efesini 1:18). Hanno aiutato milioni di abitanti della terra a discernere la presenza dello Sposo-Re mentre si avvicina il giorno del suo matrimonio con l’intera classe della sposa. Sono divenuti compagni inseparabili del rimanente della classe della sposa.
13, 14. (a) Quale rallegrante condizione dei compagni del rimanente è simbolicamente descritta in Rivelazione 7:9, 10? (b) Quale immediata reazione si ebbe dopo la spiegazione di questa profezia?
13 Dal 1935 questi compagni del rimanente della classe della sposa si sono trovati in una condizione gioiosa. Si rallegrano non solo per gli splendidi privilegi cui è stato già ammesso il rimanente, ma anche per i preziosi privilegi ai quali essi stessi sono stati ammessi mediante il rimanente della classe della sposa.
14 L’intendimento di un meraviglioso brano scritturale fu aperto al popolo di Geova al congresso tenuto a Washington nel 1935, un brano che prediceva la rallegrante condizione della “grande folla”, i compagni degli unti. Osservateli, mentre ‘stanno in piedi davanti al trono [di Geova Dio] e davanti all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani ci sono rami di alberi delle palme’! Ascoltate ciò che gridano ad alta voce così che tutti sentano: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”! (Rivelazione 7:9, 10) Hanno già esercitato fede nell’“Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”, e mediante lui si sono dedicati a Geova Dio e sono stati battezzati in simbolo di tale dedicazione. (Giovanni 1:29) Ebbene, il giorno dopo avere ascoltato la spiegazione di Rivelazione 7:9-17 il venerdì 31 maggio 1935, se ne battezzarono ben 840.
15. Da allora, quanti sono stati battezzati, e come sono descritti in Rivelazione 7:14-17?
15 Più di tre milioni di persone hanno fatto altrettanto da quel congresso tenuto a Washington nel 1935. Sono rappresentate con lunghe vesti bianche a indicare che le hanno lavate nel sangue purificatore dell’Agnello. E hanno la prospettiva di venir fuori della grande tribolazione che attende l’intero mondo del genere umano, godendo della protezione divina attraverso tutta quella tribolazione. (Matteo 24:21, 22) Vengono quindi descritte mentre sono nel tempio spirituale di Geova, dove lo adorano insieme al rimanente della classe delle vergini. — Rivelazione 7:14-17.
16. A chi va dunque un sentito grazie per il ruolo avuto nell’adempimento di Matteo 24:14?
16 Un sentito grazie, dunque, all’internazionale, multilingue “grande folla” per il ruolo determinante da essa avuto nell’adempimento della profezia pronunciata dallo Sposo in Matteo 24:14!
“E la porta fu chiusa”
17. (a) Quando sarà chiusa la porta che dà accesso ai festeggiamenti nuziali? (b) Cosa è necessario che facciano ora il rimanente della classe delle vergini e la “grande folla” di loro compagni?
17 Non sappiamo con esattezza quando il rimanente della classe delle vergini accederà alle cerimonie della festa nuziale e la porta sarà quindi chiusa. Ma senza dubbio quel momento è più vicino che mai e il tempo sta per scadere! Appropriatamente, quindi, Gesù concluse la parabola delle vergini con l’avvertimento: “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora”. — Matteo 25:13.
18. (a) Con chi si sono ora schierate le vergini stolte? (b) Quale parte della parabola di Gesù esse sperimenteranno presto?
18 Per questa ragione le vergini stolte saranno colte alla sprovvista. Separandosi dalle vergini discrete, esse son divenute parte di questo mondo condannato e si schierano con tutti gli altri religionisti che si trovano nelle tenebre sempre più fitte che avvolgono l’intera terra. Sono quindi destinate a sperimentare di persona quanto descritto dallo Sposo Gesù Cristo in queste parole della parabola: “Più tardi venne anche il resto delle vergini, dicendo: ‘Signore, signore, aprici!’ Rispondendo, egli disse: ‘Vi dico la verità: Non vi conosco’”. — Matteo 25:10-12.
19. Chi rappresentano dunque le vergini stolte, e perché sono classificate con Babilonia la Grande?
19 La porta che dà accesso alla festa non verrà quindi aperta alle vergini stolte. Esse ben rappresentano coloro che durante il “termine del sistema di cose” non riescono a entrare nel “regno dei cieli”. (Matteo 24:3; 25:1) Poiché si attengono alla forma di religione da essi scelta, come indica il fatto di andare al mercato a comprare altro olio, vengono classificati con Babilonia la Grande.
20. (a) Quando le vergini stolte vedranno le “dieci corna” della “bestia selvaggia” cominciare a rivoltarsi contro Babilonia la Grande, a chi si rivolgeranno e dicendo che cosa? (b) Perché subiranno comunque la distruzione?
20 Di conseguenza, quando la simbolica “bestia selvaggia” si rivolterà con le sue “dieci corna” contro la meretrice che la cavalca, essi dovranno condividerne la sorte. (Rivelazione 17:16) Quando tali religionisti rappresentati dalle cinque vergini stolte vedranno l’inizio del ripudio della religione babilonica da parte delle poderose forze politiche, si rivolgeranno allo Sposo-Re dicendo di appartenere alla classe del “regno dei cieli” e di aver diritto di essere ammessi ai festeggiamenti del matrimonio spirituale insieme alle vergini discrete. Con loro sconcerto, colui che chiamano “Signore”, lo Sposo Gesù Cristo, rifiuterà di riconoscerli come meritevoli di accedere al Regno celeste. Tra l’altro, essi non avranno nutrito nessuna speranza di una vita eterna sulla terra insieme alla “grande folla”. Perciò per questi stolti religionisti non resterà altro che la distruzione con l’impero mondiale della falsa religione, Babilonia la Grande!
21. (a) Considerata tale terrificante prospettiva, quale condotta seguono le vergini discrete e i loro compagni? (b) Quali privilegi di servizio sperano di ricevere dei membri della “grande folla”?
21 Che terrificante prospettiva li attende! Consapevoli di questo, il rimanente e la moltitudine dei suoi compagni terranno sempre presente il consiglio di Gesù di ‘essere vigilanti’. Saranno sempre pieni dello spirito santo di Dio e faranno intrepidamente risplendere la loro luce a gloria di Geova Dio e di Gesù Cristo. Come ricompensa è assicurata loro la gioia! Inoltre, incarichi principeschi nella “nuova terra” attendono dei componenti della “grande folla”, secondo quanto stabilirà lo Sposo-Re allora unito in matrimonio. — Isaia 32:1; confronta Salmo 45:16.
22. (a) L’adempimento della parabola delle vergini costituisce una conferma di quale fatto? (b) Chi si rallegrerà di questo matrimonio fra lo Sposo-Re e la vergine sua sposa?
22 Questo esteso adempimento della parabola delle dieci vergini costituisce quindi una conferma del fatto che viviamo nel “termine del sistema di cose”. Come possiamo essere grati di essere stati illuminati in modo da vedere questa prova della vicinanza del matrimonio di Gesù Cristo con l’intera classe della sua sposa! Di questo matrimonio celeste sia il cielo che la giusta “nuova terra” si rallegreranno con indicibile gioia. — Rivelazione 19:6-9.
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Resa dei conti circa l’uso degli averi di CristoSicurezza mondiale sotto il “Principe della pace”
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Capitolo 7
Resa dei conti circa l’uso degli averi di Cristo
1. Quale governo è esente da problemi economici, e chi deve ora fare i conti con questo governo?
CON una sola eccezione, non esiste un governo che non abbia problemi economici. La maggioranza dei governi sono oberati dai debiti. L’unico governo che fa eccezione è il “regno dei cieli” attualmente proclamato in lungo e in largo. (Matteo 25:1) Sulla terra ci sono ancora futuri membri di quel Regno celeste al servizio di tale governo. Durante questo che è il periodo più critico della storia umana, questi servitori del “regno dei cieli” sono chiamati a render conto. Devono giustificare al loro governo l’uso che hanno fatto dei beni affidati loro.
2. Perché una certa parabola pronunciata dal “Principe della pace” dovrebbe interessarci particolarmente?
2 Per illustrare questo aspetto, il principale rappresentante del “regno dei cieli” narrò molto tempo fa una parabola, un’illustrazione. Essa dovrebbe interessarci, perché il “Principe della pace” la incluse nella sua lungimirante profezia circa il “segno” che avrebbe contrassegnato la sua “presenza” nel Regno con la piena autorità di dominare. (Matteo 24:3) Oggi gli effetti dell’adempimento di questa parabola profetica ci toccano inevitabilmente, essendovi implicata la nostra possibilità di continuare a esistere, la nostra stessa vita. Ecco dunque la parabola che il “Principe della pace” narrò ai suoi apostoli pochi giorni prima della sua morte di sacrificio sul Calvario.
La parabola dei talenti
3. Gli schiavi che ricevettero i talenti dal Signore prima della sua partenza che uso ne fecero durante la sua assenza?
3 “Siate vigilanti dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. Poiché è come quando un uomo, stando per fare un viaggio all’estero, chiamò i suoi schiavi e affidò loro i suoi averi. E ad uno diede cinque talenti,a a un altro due, a un altro ancora uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e andò all’estero. Immediatamente quello che aveva ricevuto cinque talenti se ne andò e vi negoziò e ne guadagnò altri cinque. Nello stesso modo quello che ne aveva ricevuti due ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto solo uno se ne andò, e scavato in terra nascose il denaro d’argento del suo signore.
4. Cosa disse il Signore agli schiavi che avevano aumentato il numero dei talenti?
4 “Dopo lungo tempo il signore di quegli schiavi venne e fece i conti con loro. E quello che aveva ricevuto cinque talenti si presentò e portò altri cinque talenti, dicendo: ‘Signore, mi affidasti cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque’. Il suo signore gli disse: ‘Ben fatto, schiavo buono e fedele! Sei stato fedele su poche cose. Io ti costituirò su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore’. Si presentò poi quello che aveva ricevuto due talenti e disse: ‘Signore, mi affidasti due talenti; ecco, ho guadagnato altri due talenti’. Il suo signore gli disse: ‘Ben fatto, schiavo buono e fedele! Sei stato fedele su poche cose. Io ti costituisco su molte cose. Entra nella gioia del tuo signore’.
5, 6. Che scusa accampò il terzo schiavo per aver nascosto il talento, e cosa gli fece il Signore?
5 “Infine si presentò quello che aveva ricevuto un solo talento, dicendo: ‘Signore, sapevo che sei un uomo esigente, che mieti dove non hai seminato e che raccogli dove non hai sparso. Perciò ebbi timore e andatomene nascosi il tuo talento nella terra. Ecco, hai ciò che è tuo’. Rispondendo, il suo signore gli disse: ‘Schiavo malvagio e pigro, tu sapevi che io mietevo dove non avevo seminato e che raccoglievo dove non avevo sparso? E avresti dovuto dunque depositare il mio denaro d’argento presso i banchieri, e al mio arrivo avrei ricevuto ciò che è mio con l’interesse.
6 “‘Perciò toglietegli il talento e datelo a colui che ha i dieci talenti. Poiché a chiunque ha, sarà dato dell’altro e avrà abbondanza; ma quanto a colui che non ha, gli sarà tolto anche ciò che ha. E gettate lo schiavo buono a nulla nelle tenebre di fuori. Quivi saranno il suo pianto e lo stridor dei suoi denti’”. — Matteo 25:13-30.
7. Cosa rappresentano i talenti?
7 In questa parabola, cosa rappresentano i talenti? Qualcosa di molto prezioso, non dal punto di vista finanziario, ma in senso spirituale. I talenti rappresentano l’incarico di fare discepoli di Cristo. A questo incarico è abbinato l’alto privilegio di agire quali ambasciatori di Cristo, il Re, per rappresentarne il Regno presso tutte le nazioni del mondo. — Efesini 6:19, 20; II Corinti 5:20.
8. (a) In quali tenebre è stata gettata la classe di questo schiavo “pigro” durante il “termine del sistema di cose”? (b) Perché il mondo del genere umano non gode della luce del favore e della benedizione di Dio?
8 Al di là di ogni dubbio, siamo giunti al culmine dell’adempimento di questa parabola profetica! Su questa generazione è sceso il periodo più tenebroso di tutta la storia umana! Fuori della parte visibile dell’organizzazione di Geova ci sono davvero meritate tenebre in cui la classe dello schiavo “pigro” e “buono a nulla” può essere gettata per ordine del Signore. Tali “tenebre di fuori” rappresentano la tenebrosa condizione dell’umanità, specialmente in senso religioso. Il mondo del genere umano non gode della luce del favore e della benedizione di Dio. Non vive alla luce della conoscenza del Regno di Dio. Sta sotto l’“iddio di questo sistema di cose”, che “ha accecato le menti degli increduli, affinché la luce della gloriosa buona notizia intorno al Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro”. — II Corinti 4:4.
9. (a) Nell’adempimento della parabola, chi rappresenta l’“uomo”, e fin dove viaggiò? (b) Che prove abbiamo del suo ritorno?
9 Oggi ci sono sovrabbondanti prove che colui che fu rappresentato dall’“uomo” che possedeva almeno otto talenti d’argento è tornato dal suo viaggio all’estero. Quell’“uomo” è Cristo Gesù. Il suo viaggio all’estero lo portò alla presenza del Creatore del sole, della luna e delle stelle del nostro universo. A conferma del suo ritorno, due guerre di proporzioni mondiali, cui si aggiungono ora molte altre guerre di proporzioni minori, hanno insanguinato la terra. Come predetto, queste sono state accompagnate da carestie, pestilenze, terremoti, dall’aumento dell’illegalità e dalla predicazione di “questa buona notizia del regno” in tutta la terra abitata. Questo ha adempiuto nei particolari ciò che Gesù disse sarebbe stato “il segno della [sua] presenza e del termine del sistema di cose”. — Matteo 24:3-15.
10. (a) Perché quest’uomo fece un viaggio all’estero? (b) Perché il mondo del genere umano non ne ha visto letteralmente il ritorno?
10 Pur non essendo specificato nella parabola di Gesù, l’uomo che fece un viaggio all’estero e che rimase assente per un lungo periodo di tempo fece in realtà il suo viaggio per ottenere il “regno dei cieli” menzionato all’inizio in Matteo 25:1. Nonostante lo scoppio della prima guerra mondiale, Geova Dio, il cui Regno sopra Israele fu rovesciato nel 607 a.E.V., intronizzò il legittimo Erede del Regno nel 1914 E.V., al tempo stabilito per porre fine al calpestamento. No, le nazioni gentili non videro con gli occhi fisici l’intronizzazione di Colui che il re Davide chiamò “mio Signore”. (Salmo 110:1) Non potevano vederlo perché l’uomo della parabola, Gesù Cristo, aveva detto ai suoi discepoli prima di recarsi all’estero: “Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più”. — Giovanni 14:19.
11. (a) Quale sarebbe stato un aspetto del segno del suo ritorno e della sua presenza? (b) Quando doveva aver luogo questo?
11 Essendo la sua venuta al potere del Regno celeste invisibile agli occhi umani, Cristo doveva rendere evidente la sua presenza nel Regno celeste mediante il segno richiestogli dagli apostoli tre giorni prima del suo martirio. Parte di quel convincente segno sarebbe stato il ritorno di quell’uomo dall’estero per effettuare una resa dei conti con gli schiavi a cui aveva affidato i preziosi talenti. Stando così le cose, quella resa dei conti con coloro che avevano il privilegio di usare i talenti doveva aver luogo dopo il 1914.
12. (a) Chi ha il dovere di prendere la direttiva nell’opera di rendere testimonianza al Regno? (b) Da cosa dipende la loro salvezza finale?
12 Ciò avrebbe significato fare una resa dei conti con coloro che erano eredi del “regno dei cieli”. Avrebbe significato fare i conti col rimanente di quel gruppo di cristiani che erano stati generati dallo spirito di Dio dal giorno di Pentecoste dell’anno 33 E.V. (Atti, capitolo 2) Al “termine del sistema di cose”, dal 1914 in poi, doveva esserci sulla terra un rimanente di questi. Sarebbero stati coloro che avrebbero avuto il dovere di prendere la direttiva nell’adempiere la profezia di Gesù relativa a questo tempo: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. (Matteo 24:14; Marco 13:10) Essi hanno la responsabilità di rimanere fedeli sino alla fine, per poter essere salvati e introdotti nel Regno dei cieli. (Matteo 24:13) In vista della loro salvezza finale, l’Iddio Onnipotente li ha rafforzati in modo da farli perseverare fino ad ora nonostante la persecuzione a livello mondiale. Questa è una conferma che egli li approva!
Falsi pretendenti circa i talenti
13. (a) Chi asserisce di aver ricevuto i talenti? (b) A quale giudizio nei suoi confronti si perviene?
13 La cristianità asserisce di essere legittima depositaria dei talenti del ricco della parabola di Gesù. Ma quando se ne considera la condotta dal 1914 in poi, a quale giudizio si perviene? A questo: Il modo di vivere d’essa non ha corrisposto alle sue pretese. Mostrandosi infedele all’uomo della parabola, si è alleata con i regni di questo mondo; i politicanti dei governi mondani sono i suoi amanti. Continua a sostenere le Nazioni Unite, che hanno preso il posto dell’ormai defunta Lega delle Nazioni.
14. Dove si trova oggi la cristianità?
14 Essa non corrisponde nemmeno allo schiavo al quale fu affidato un talento e che si mostrò pigro, non incrementando gli averi del suo signore. Perciò in questo periodo, a partire dal culmine della prima guerra mondiale nel 1918, la cristianità è stata chiaramente smascherata come qualcuno che è sempre stato nelle tenebre, fuori della ben illuminata casa del Signore. Lì fuori, nel cuore della notte del mondo, sono già iniziati, simbolicamente parlando, il suo pianto e lo stridor dei suoi denti. Questo si intensificherà allorché i suoi amanti politici le si rivolteranno contro e la denuderanno come la parte più riprensibile dell’intera Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione.
Gettata fuori la classe dello “schiavo malvagio”
15. Chi sono quelli che corrispondono alla descrizione dello schiavo pigro, e dove si trovano ora costoro?
15 Quelli che hanno fatto realmente parte del rimanente unto dallo spirito e ai quali erano stati affidati gli averi del Regno, ma che hanno smesso di sforzarsi di accrescere gli interessi del Signore ora tornato, sono stati espulsi dal regale servizio del Signore. (Matteo 24:48-51) Non troviamo questa pigra classe dello “schiavo malvagio” impegnata a predicare “questa buona notizia del regno”. Si concentrano sulla loro salvezza personale invece che sugli interessi del Regno di Dio. Ora si trovano nelle “tenebre di fuori”, insieme al mondo del genere umano. Il loro simbolico talento è stato tolto loro e dato alla classe che ha dimostrato di avere la volontà di usare quel talento nella restante parte di questo “termine del sistema di cose”.
16. (a) Per quale impiego dei talenti simbolici questo è il tempo più favorevole? (b) Che responsabilità ha oggi la “grande folla” di “altre pecore”?
16 Non c’è mai stato un tempo così favorevole per proclamare la “buona notizia del regno” impiegando il “talento”, cioè l’insolito privilegio, l’opportunità, di agire quali “ambasciatori in sostituzione di Cristo”, il Re regnante, e fare discepoli di lui. (II Corinti 5:20) E mentre la fine si avvicina a grandi passi, è giusto che la “grande folla” di “altre pecore” assista i rimanenti ambasciatori generati dallo spirito che zelantemente fanno pieno uso del prezioso “talento” affidato loro.
[Nota in calce]
a Un talento greco d’argento pesava kg 20,4.
[Immagine a pagina 59]
Coloro che manifestano i tratti dello schiavo malvagio vengono espulsi dal servizio del Signore e gettati fuori nelle tenebre
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Come partecipare alla “gioia” del “Principe della pace”Sicurezza mondiale sotto il “Principe della pace”
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Capitolo 8
Come partecipare alla “gioia” del “Principe della pace”
1. (a) Per quale motivo un certo uomo fece un viaggio all’estero? (b) Cosa richiese questo, come sottintende la parabola di Gesù?
NELLA parabola di Gesù circa i talenti, l’uomo che possedeva gli otto talenti d’argento non andò all’estero per fare un viaggio di piacere o un giro turistico. Aveva un motivo serio per recarsi all’estero: desiderava assicurarsi qualcosa di prezioso. Andò all’estero, come dice la parabola, per ottenere una certa “gioia”, insieme a “molte cose”. (Matteo 25:21) Dovette quindi recarsi molto lontano, cosa che richiese un lungo periodo di tempo, per rivolgersi a colui che poteva dargli quella particolare gioia.
2. (a) Nel caso di Gesù, cosa rappresentava il fatto che l’uomo ricco si recò all’estero, e da chi andò? (b) Con che cosa tornò il Signore?
2 Dato che l’uomo ricco della parabola rappresenta Gesù Cristo, il suo lungo viaggio all’estero rappresenta il fatto che Gesù andò dall’unica Fonte di quella speciale gioia che egli aveva in mente. Da chi andò? Ebrei 12:2 ci dice: “Guardiamo attentamente il principale Agente e Perfezionatore della nostra fede, Gesù. Per la gioia che gli fu posta dinanzi egli sopportò il palo di tortura, disprezzando la vergogna, e si è messo a sedere alla destra del trono di Dio”. Sì, la Fonte di quella gioia era proprio Geova Dio. Fu da lui che Gesù si recò, lasciando i suoi fedeli discepoli qui sulla terra dopo aver affidato loro i suoi “talenti”. Il Signore tornò con “molte cose” che non aveva quando aveva affidato gli otto talenti d’argento ai suoi tre schiavi. Una precedente parabola di Gesù, quella delle “dieci mine”, specifica che ciò con cui egli tornò era il “potere reale”. — Luca 19:12-15.
3. L’inizio dell’adempimento di Zaccaria 9:9 nel I secolo E.V. fu motivo di che cosa?
3 Appena insediato, un re ha motivo di essere gioioso, e altrettanto può dirsi dei suoi sudditi leali. Ricordiamo quando il Figlio di Dio entrò cavalcando a Gerusalemme per adempiere la profezia di Zaccaria 9:9. In merito all’adempimento di quella profezia è scritto: “La maggior parte della folla stese i mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. In quanto alle folle, quelli che gli andavano davanti e quelli che seguivano gridavano: ‘Salva, preghiamo, il Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome di Geova! Salvalo, noi preghiamo, nei luoghi altissimi!’ Or quando fu entrato a Gerusalemme, l’intera città si commosse, dicendo: ‘Chi è costui?’” — Matteo 21:4-10; vedi anche Luca 19:36-38.
4. Dopo essere stato intronizzato come Re, perché Gesù Cristo ebbe un motivo speciale per invitare i suoi “schiavi” fedeli a entrare in una condizione gioiosa?
4 Se fu un’occasione gioiosa quando egli semplicemente si presentò agli abitanti di Gerusalemme come colui che era stato unto dallo spirito di Geova per ricevere il Regno, quanto più dovette esserlo quando fu effettivamente intronizzato come Re allo scadere dei tempi dei Gentili nel 1914! Fu per lui un’occasione più che gioiosa. Allora in realtà entrò in una gioia mai provata prima. Nel fare la resa dei conti, poteva quindi dire ai discepoli che aveva giudicato ‘buoni e fedeli’: ‘Siete stati fedeli su poche cose. Io vi costituirò su molte cose. Entrate nella gioia del vostro signore’. (Matteo 25:21) C’era ora una nuova gioia cui i suoi “schiavi” approvati potevano partecipare. Che ricompensa!
5. (a) L’apostolo Paolo fu un ‘ambasciatore’ di Cristo quando questi era ancora che cosa? (b) Oggi invece i membri dell’unto rimanente sono “ambasciatori” di Cristo dopo quali sviluppi?
5 Nel 1919 gli unti discepoli del regnante Gesù Cristo entrarono effettivamente in una condizione approvata, che accolsero con immensa gioia. Diciannove secoli prima, l’apostolo Paolo aveva scritto ai suoi conservi in merito al loro nobile incarico: “Noi siamo perciò ambasciatori in sostituzione di Cristo”. (II Corinti 5:20) Ciò fu scritto quando Gesù era ancora soltanto il legittimo erede al “regno dei cieli”, con la prospettiva di riceverlo. (Matteo 25:1) Doveva quindi sedersi alla destra di Dio e attendere lì il giorno dell’insediamento. Ma ora, a partire dal 1919, gli approvati membri del rimanente sono stati “ambasciatori” mandati da Uno che regna effettivamente come Re. (Ebrei 10:12, 13) Questo fatto fu particolarmente portato all’attenzione degli Studenti Biblici Internazionali all’assemblea di Cedar Point (Ohio) nel 1922.
6. A che genere di opera furono dapprima rivolti gli sforzi postbellici di coloro che avevano ricevuto i “talenti”?
6 Nel 1919 era già stato affidato loro l’equivalente dei “talenti” del Re regnante, Gesù Cristo. Questo aveva ulteriormente ampliato la loro responsabilità nei suoi confronti. Fin dall’inizio, i loro sforzi postbellici furono rivolti a un’opera di “mietitura”, il radunamento della classe del “grano”. (Matteo 13:24-30) Dato che, come disse Gesù, la mietitura è “il termine di un sistema di cose”, l’anno postbellico del 1919 era il tempo adatto per iniziare questa mietitura dei “figli del regno” simili al grano, il fedele unto rimanente. — Matteo 13:37-39.
7. (a) In che specie di tempo entrarono i mietitori col loro Signore? (b) A quale condizione Geova ha portato i mietitori, e quale dichiarazione profetica fanno propria?
7 La mietitura è un tempo gioioso per i mietitori, e il Signore della mietitura partecipa con loro alla gioia dell’occasione. (Salmo 126:6) Questo tempo di mietitura è stato grandemente arricchito dalle crescenti prove che il Regno di Dio retto da Gesù Cristo è stato istituito nei cieli nel 1914 e che Geova ha riportato a una condizione giusta il suo popolo dedicato sulla terra. Come classe, fanno proprie le parole di Isaia 61:10: “Senza fallo esulterò in Geova. La mia anima gioirà nel mio Dio. Poiché m’ha vestito con abiti di salvezza; mi ha avvolto col manto senza maniche della giustizia”.
Radunamento di una “grande folla” di partecipanti alla “gioia”
8. Quale gioia imprevista avrebbe provato l’unto rimanente alla fine del radunamento degli eredi del Regno?
8 L’unto rimanente che entrò nella “gioia” del suo Signore non si rendeva conto che verso la fine del radunamento degli eredi del Regno celeste ci sarebbe stata un’altra gioia, una gioia imprevista. Si trattava del radunamento di una classe terrena che sarebbe vissuta sulla terra paradisiaca sotto il Regno millenario di Gesù Cristo. Chi se non persone appartenenti a questa classe terrena era logico invitare a quella che sarebbe stata la prima rivelazione di informazioni a loro riguardo?
9. Chi fu specialmente invitato ad assistere al congresso tenuto a Washington nel 1935, e quali opportune informazioni furono rivelate loro?
9 Fu così che, in risposta all’invito pubblicato nella Torre di Guardia,a centinaia di persone che cercavano di stringere una relazione con Geova insieme al popolo che portava il suo nome assisterono al congresso generale dei testimoni di Geova tenuto a Washington dal 30 maggio al 2 giugno 1935. A quel congresso furono stimolate nel profondo del cuore apprendendo che la “grande folla” prevista in Rivelazione 7:9-17 doveva essere una classe terrena.
10, 11. Per chi in cielo quello dovette essere un tempo di particolare gioia?
10 Che gioia dovette provare l’Iddio Altissimo, Geova, per quel congresso di Washington! Che grande gioia dovette provare anche suo Figlio quale Pastore eccellente visto che ora avrebbe cominciato a radunare queste “altre pecore” nel “solo gregge”! — Giovanni 10:16.
11 Mentre, simbolicamente parlando, vengono condotti e pasciuti, i membri del rimanente e la sempre più numerosa “folla” di “altre pecore” si mescolano pacificamente e amorevolmente insieme. Il cuore del loro “solo pastore” deve ora traboccare di gioia alla vista di un “gregge” così numeroso verso la fine di questo “termine del sistema di cose”.
Inviati del “Principe della pace”
12, 13. (a) Chi è stato invitato a partecipare con l’unto rimanente alla gioia del Signore tornato, e per quale motivo? (b) La “grande folla” di “altre pecore” serve gli interessi del “Principe della pace” in quale ruolo?
12 Questi componenti della “grande folla” simili a pecore partecipano ora in maniera considerevole alla gioia del Signore Gesù Cristo. Questo è in gran parte dovuto alla loro attiva partecipazione al radunamento di coloro che devono completare la “grande folla”, per la quale in Rivelazione 7:9 non è indicato nessun numero specifico.
13 L’opera di radunamento cui partecipano le “altre pecore” ha assunto proporzioni mondiali, che superano di gran lunga le possibilità del decrescente numero dei membri dell’unto rimanente. Di conseguenza è divenuto sempre più necessario che il crescente numero di “altre pecore” partecipi in misura ancor più piena al radunamento di ulteriori componenti delle “altre pecore” con una speranza terrena. Pertanto le “altre pecore” prestano servizio quali fedeli inviati del “Principe della pace”. Proverbi 25:13 dice: “Proprio come il fresco della neve nel giorno della mietitura è l’inviato fedele a quelli che lo mandano, poiché ristora la medesima anima dei suoi padroni”.
14. (a) Cosa ereditano le simboliche pecore della parabola di Gesù riportata in Matteo 25:31-46? (b) In che modo il Regno è stato preparato per loro “dalla fondazione del mondo”?
14 Nella parabola delle pecore e dei capri, le simboliche pecore sono coloro ai quali il Re Gesù Cristo dice: “Venite, voi che avete la benedizione del Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo”. (Matteo 25:31-46) Esse ereditano il reame terrestre sul quale il Regno dei cieli governerà durante il dominio millenario di Cristo. Fin dal tempo del fedele Abele, Geova è andato preparando questo reame per il mondo del genere umano redimibile. — Luca 11:50, 51.
15, 16. (a) Quale “ornamento” reale menzionato da Salomone ha oggi il Signore nonostante domini in mezzo ai suoi nemici? (b) Da chi è costituito oggi questo “ornamento” del Re al potere? (c) Cosa hanno fatto i componenti di questo “ornamento”?
15 Il saggio Salomone, re dell’antico Israele, scrisse: “Nella moltitudine del popolo è l’ornamento del re”. (Proverbi 14:28) L’attuale Signore, il Re Cristo Gesù, autorità assai più alta del terreno re Salomone, ha questo “ornamento” relativo alla “moltitudine del popolo”. Questo può dirsi già da ora, prima dell’inizio del suo Regno millenario, sì, mentre regna in mezzo ai suoi nemici terreni, dei quali Satana il Diavolo è l’invisibile re sovrumano. — Matteo 4:8, 9; Luca 4:5, 6.
16 L’attuale “ornamento”, consono a un’alta autorità di rango reale, consiste nel crescente numero delle sue “altre pecore” di cui è composta la “grande folla”. Con giubilo questi gridano all’unisono: “La salvezza la dobbiamo al nostro Dio, che siede sul trono, e all’Agnello”. (Rivelazione 7:9, 10) Ottengono già la salvezza da questo condannato sistema di cose, del quale Satana il Diavolo è l’“iddio”. (II Corinti 4:4) Simbolicamente parlando, hanno già “lavato le loro lunghe vesti . . . nel sangue dell’Agnello” e le hanno rese bianche così da apparire immacolati agli occhi di Geova Dio, il Giudice. — Rivelazione 7:14.
17. (a) Quale salvezza attendono ancora i componenti della “grande folla”? (b) Quale privilegio avranno durante il Regno millenario del “Principe della pace”?
17 Nondimeno, attendono la salvezza divina che riceveranno alla finale vittoria di Geova nella “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente” ad Armaghedon. Tale splendida vittoria avrà come risultato la rivendicazione della sua sovranità universale, della quale essi saranno testimoni oculari terreni in quanto saranno stati conservati in vita durante la terribile fine di questo mondo malvagio. (Rivelazione 16:14; II Pietro 3:12) Che prezioso privilegio! Che gioia il “Principe della pace” proverà allora insieme con la sopravvissuta “grande folla” di sue leali “altre pecore”!
[Nota in calce]
a La Torre di Guardia (inglese) del 1º e 15 aprile e del 1º e 15 maggio 1935, pagina 2.
[Immagine a pagina 71]
Il cuore del Pastore eccellente deve ora traboccare di gioia alla vista di tante “altre pecore”
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