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  • Armi: Un modo di vivere
    Svegliatevi! 1990 | 22 maggio
    • Armi: Un modo di vivere

      LA VITA nella lunga fila di case popolari rosse è tornata alla normalità. Il rumore inequivocabile di armi automatiche e semiautomatiche non turba più la quiete. I lampi che accompagnano ogni colpo sparato non gettano più sinistre ombre nella notte, e non rischiarano più le strade fiocamente illuminate. Ci sono dei buchi nelle vecchie facciate dove le pallottole si sono piantate nei mattoni durante scontri a fuoco passati e presenti.

      Medici legali e poliziotti conoscono bene queste strade. È stato confiscato un arsenale sufficiente ad armare un piccolo corpo di polizia: sono le armi usate per omicidi, suicidi, sparatorie accidentali e rapine. Postini e netturbini si rifiutano di prestare il loro servizio nella comunità per paura di rimanere sotto una grandinata di pallottole. I bambini vengono tenuti in casa, ma alcuni sono colpiti lo stesso dalle pallottole vaganti o sparate deliberatamente che penetrano attraverso le finestre e i muri e rimbalzano da una stanza all’altra.

      Se abitate in una grande città, è probabile che la scena qui descritta non vi sia nuova; se non l’avete vista di persona, l’avete vista senz’altro nel telegiornale della sera. In molte città le sparatorie sono una cosa così comune che spesso la stampa locale non le riporta neppure. Molte volte esse diventano insignificanti vicino alle numerose stragi compiute in altre città o in altre parti del mondo e che sono al centro delle notizie.

      Per esempio, una strage avvenuta in California fece notizia in molte parti del mondo: un uomo armato di fucile d’assalto sparò cento colpi su un gruppo di bambini delle elementari, uccidendone 5 e ferendone altri 29 prima di togliersi la vita con una pistola. In Europa e negli Stati Uniti si è letta anche la sconvolgente notizia di un pazzo che ha ucciso 16 persone in Inghilterra con un fucile d’assalto AK-47. In Canada un uomo che odiava le donne è entrato nell’Università di Montreal e ne ha uccise 14 a colpi d’arma da fuoco. A meno che il numero dei morti non sia molto elevato, comunque, la maggioranza degli omicidi commessi con armi da fuoco, accidentalmente o intenzionalmente, viene di rado commentata fuori della città in cui avvengono.

      Il fascino delle armi

      A livello locale, regionale, nazionale e internazionale, organismi per l’applicazione della legge e personalità di rilievo sono perplessi di fronte alla crescente ondata di decessi attribuiti a pistole e ad armi automatiche e semiautomatiche più grandi già in mano a criminali e squilibrati. L’Associazione Internazionale dei Capi di Polizia calcola che da 650.000 a 2 milioni di armi automatiche e semiautomatiche “siano in mano a criminali da un capo all’altro della nazione [USA], un esercito di tipacci che in una sparatoria hanno quasi sempre la probabilità d’avere la meglio”, riferiva U.S.News & World Report.

      Si calcola che solo negli Stati Uniti quasi una famiglia su due abbia un’arma. Sebbene non si possa stabilire con precisione il numero delle armi di proprietà degli americani, recenti stime mostrano che 70 milioni di americani possiedono approssimativamente 140 milioni di fucili e 60 milioni di pistole. “L’arsenale privato della nazione è abbastanza grande da fornire un’arma a quasi ogni uomo, donna e bambino del paese”, scrive U.S.News & World Report. Siete stupefatti?

      Anche in Europa le città pullulano di armi. L’Inghilterra sta cercando di affrontare il problema mentre un crescente numero di persone poco raccomandabili si arma fino ai denti. Si pensa che nella Germania Occidentale le armi illegali siano più dell’80 per cento di tutte le armi in circolazione. Alcune di esse, secondo le notizie, sono state rubate dalle armerie della polizia tedesca, della polizia di frontiera, dagli arsenali dell’esercito tedesco e da negozi della NATO”. A quanto si dice, la Svizzera è il paese del mondo con la più alta concentrazione di armi da fuoco nelle mani di privati. “Qualsiasi svizzero in regola con la giustizia può possedere armi, e ogni uomo in età di leva deve tenere in casa un fucile d’assalto più potente di quello usato per la strage di Stockton [California]”, riferiva il New York Times del 4 febbraio 1989.

      Alcuni giorni prima il New York Times aveva scritto che a San Salvador “la pistola sul fianco degli uomini è comune quanto il portafoglio. I supermercati, pattugliati da guardie armate di fucili, esigono che i clienti lascino le loro armi in armadietti presso le porte principali”. Secondo la rivista Asiaweek del febbraio 1989, il governo filippino “ammette che nel paese ci sono almeno 189.000 armi da fuoco non registrate. Se a queste si aggiungono le 439.000 registrate, le armi in mano a privati cittadini superano di gran lunga quelle in dotazione alle forze armate, che sono 165.000. E spedizioni illegali di armi vengono confiscate settimanalmente all’aeroporto internazionale nonché al porto di Manila”.

      Il pacifico Canada, dove il Codice Penale impone forti restrizioni sul possesso e sull’uso di armi da fuoco, sta registrando un continuo aumento dei reati con armi da fuoco. Alla fine del 1986 c’erano in Canada circa 860.000 armi da fuoco registrate con certe limitazioni. Questa cifra non includeva le collezioni private di armi automatiche prese prima del 1978. Un funzionario della polizia canadese con molta esperienza ha detto: “Quello che vorrei sapere è perché mai i canadesi sentano il bisogno d’avere una pistola, una carabina o un fucile”.

      Quando recentemente il governo americano ha posto un bando temporaneo sull’importazione di armi semiautomatiche, i risultati sono stati inaspettati. Frenetici acquirenti hanno fatto ore di fila per comprare quelle che c’erano già nei negozi di armi del paese. “Sembra d’essere tornati ai tempi in cui ci si contendevano i migliori appezzamenti di terra nell’Oklahoma”, ha detto un acquirente che ha fatto la fila per comprare una delle ultime armi in magazzino. Prima del bando si potevano comprare per un centinaio di dollari l’una. Quel giorno erano arrivate a 1.000 dollari l’una. “Di queste armi ne arrivano e ne spariscono 30 al giorno”, ha detto il felice proprietario di un’armeria. “Comprano tutto, di qualsiasi cosa si tratti”, ha detto. “In pratica hanno messo un’arma in ogni casa”, ha dichiarato un altro armaiolo.

      In Florida c’è una legge che consente ai proprietari di armi di andare in giro con un’arma attaccata alla cintura o nascosta addosso. Alcuni temono che questo porterà a sparatorie agli angoli delle strade, come avveniva ai giorni del Far West. Un rappresentante dello stato della Florida ha detto: “In sostanza diciamo alla gente: ‘Non siamo più in grado di proteggervi, quindi procuratevi un’arma e arrangiatevi’”. A giudicare dalle vendite di armi, questo è esattamente ciò che stanno facendo migliaia di persone.

      Perché questa improvvisa smania di armi — alcune delle quali sono così potenti da poter conficcare pallottole in muri di cemento e sparare 900 colpi al minuto — fabbricate unicamente per i campi di battaglia? Alcuni esperti dicono che le armi hanno un “fascino erotico” che le rende particolarmente attraenti per gli uomini. “Portare la più grossa, la più minacciosa e la più potente arma che ci sia ha un non so che di macho”, ha detto un funzionario governativo. “Negli uomini in particolare le armi rappresentano un ritorno quasi magico alla giovinezza”, ha scritto un giornalista. Approfittando di questo fascino, alcuni istituti bancari offrono pistole anziché pagare gli interessi sui depositi. Le notizie indicano che questa campagna promozionale ha avuto molto successo fra i depositanti.

      In tutto il mondo le vendite di armi prosperano. Quando avrà fine tutto questo? Forse quando ogni rappresentante maschile della società possederà una o più armi? Inoltre, le armi sono soltanto per gli uomini? Considerate nel prossimo articolo alcuni fatti interessanti.

  • Armi: Non solo per gli uomini
    Svegliatevi! 1990 | 22 maggio
    • Armi: Non solo per gli uomini

      NEL mondo della pubblicità l’immagine mascolina dell’uomo duro in posa con un fucile tra le braccia è stata usata per reclamizzare molte cose. C’è di tutto, dal tabacco alle automobili, dagli abiti alle armi da fuoco, e svariate altre cose, limitate solo dalla fantasia di chi fa pubblicità.

      Negli Stati Uniti in particolare, uomini e armi sono stati raffigurati come se fossero inseparabili. Nelle piazze delle città sono state erette statue di eroi vittoriosi con un fucile tra le braccia o al fianco. Anche senza didascalie, è facile riconoscere le immagini del Far West dagli uomini con la pistola a sei colpi portata in basso sul fianco. Ci sono decine di film con il termine “gun” nel titolo (“gun” è il termine inglese per arma da fuoco). Gli spettacoli televisivi e i successi teatrali sono animati dal rumore dei colpi di armi automatiche: buoni e cattivi che regolano i conti con una sparatoria in ogni situazione e luogo immaginabile. Piccoli uomini resi macho dalla pistola o dal fucile che tengono in mano, con realistiche scene di morti ai loro piedi.

      Ma il numero delle donne che usano armi è ora in aumento. Da vent’anni a questa parte gli spettacoli televisivi sono animati da investigatori e agenti segreti in gonnella che fanno i conti con tipi poco raccomandabili e vincono con la loro mira infallibile e le armi più potenti.

      Frequentano i poligoni di tiro scaricando decine di munizioni su bersagli costituiti da poster con uomini a grandezza naturale, e praticandogli fori di pallottola fra gli occhi.

      Perciò non sorprendetevi scoprendo che pistole fabbricate appositamente per le donne sono già in commercio e vanno a ruba. “Signore, voi non usereste un deodorante da uomo”, ha scritto una giornalista. “Perché allora usare una rivoltella da uomo? Voi volete una rivoltella leggera, senza spigoli che vi rovinino le unghie, una bella rivoltella che però sia anche potente. Forse volete una LadySmith calibro 38 . . . di un luccicante color azzurro, o argento zigrinato, con la canna della lunghezza desiderata”. Un esperto ha detto la sua opinione su ciò che vogliono le donne in fatto di armi: “Una donna vuole che la pistola sia bella. Vuole che sia un bell’oggetto da mettere in borsetta. Non vuole che stoni con il portacipria e lo specchietto . . . A molte donne piacciono gli oggetti coordinati. Non vogliono che incuta timore o spavento . . . La compra per difendersi ma, nello stesso tempo, non vuole che sia brutta”.

      Alcune delle pistole fabbricate appositamente per la signora elegante sono calibro 38 a cinque colpi e si può scegliere fra due lunghezze di canna — 5 centimetri e 8 centimetri — così che entri comodamente in una borsetta. Alcune hanno l’impugnatura liscia coi contorni di palissandro e altre possono avere l’impugnatura nei colori pastello. “Sono molto belle”, ha detto una donna, “e, direi, maneggevoli”. Sono poi state create nuove borsette con appositi scomparti per la pistola femminile. “Possedere una pistola senza una speciale borsetta significa andare in cerca di guai”, ha detto una donna. “Finirete per avere briciole di cracker e mentine nella canna, o tabacco, se fumate, o qualsiasi altra cosa si accumuli in fondo alla borsetta di una donna”. Alcuni prevedono che verrà il tempo in cui portare la pistola sarà così normale per una donna come portare l’ombrello.

      Il loro numero aumenta

      Una recente indagine ha mostrato che fra il 1983 e il 1986 il possesso di armi fra le donne “è aumentato del 53 per cento circa, salendo a 12 milioni negli Stati Uniti”. L’indagine mostra che in quei tre anni, “circa altri 2 milioni di donne stavano pensando di acquistare un’arma da fuoco”. In alcune riviste femminili, viene sottilmente richiamata l’attenzione sul bisogno che le donne hanno di proteggersi raffigurando una donna che torna a casa e trova un vetro della porta rotto. Vive sola? Ha un’arma per difendersi se qualcuno si fosse introdotto in casa? In fondo alla pubblicità c’è un numero telefonico che si può chiamare gratis e che risulta essere quello di un fabbricante d’armi, il quale offre ora una nuova linea di eleganti pistole da donna.

      “Questa pubblicità è come sale su una ferita”, ha detto una donna. La ragione è che siccome tantissime donne vivono sole o hanno figli ma sono senza marito, si sentono particolarmente esposte ai reati violenti, e spesso per validi motivi. Nella maggioranza delle grandi città, gli stupri sono in aumento. Le donne vengono scippate, spesso sotto la minaccia di un coltello. Donne sono aggredite per strada, nei parcheggi e nei palazzi adibiti a uffici durante le ore diurne. Estranei si introducono in appartamenti e case dove donne vivono sole mentre le occupanti dormono. “È meglio che impariamo a badare a noi stesse”, ha detto una donna, “perché muovendoci di più in una società dove la violenza è in aumento, dovremo badare a noi stesse”.

      “Stavo tornando a casa dal lavoro a piedi”, ha detto una donna intervistata dalla televisione americana. “Qualcuno mi aggredì alle spalle. Aveva un coltello, mi spinse a terra e mi afferrò la borsetta. Lì per lì dissi che dovevo fare qualcosa”. Dopo aver chiesto il porto d’armi e aver fatto esercitazioni di tiro al bersaglio in un poligono di tiro, come la pensava? “Non mi sento più vulnerabile. Ho pensato fra me: ho un’arma, so usarla ed è magnifico, non ho paura. Con questo pezzo di metallo nelle mani, posso veramente difendermi”.

      Ovviamente questo è ciò che pensano oltre 12 milioni di donne negli Stati Uniti. Ma chi sa quante altre possiedono armi illegali? Potrebbe essercene un numero strabiliante in tutto il mondo. Questo modo di pensare, tuttavia, è il frutto di approfondite ricerche su ciò che indicano i fatti? Prima che andiate a comprare un’arma per difesa personale, considerate ciò che indicano le autorità di polizia e le statistiche.

  • Armi: Un modo per morire
    Svegliatevi! 1990 | 22 maggio
    • Armi: Un modo per morire

      “SI ILLUDONO”, ha detto un importante funzionario di polizia, “di poter puntare l’arma contro qualcuno e d’essere padroni della situazione, e quando le cose non vanno secondo il previsto esitano, proprio come molti poliziotti esitano una frazione di secondo, e pagano con la vita”. C’è anche questo commento di un noto commissario di pubblica sicurezza degli Stati Uniti: “Molti non si rendono conto del fatto che possedere una pistola significa essere preparati a vivere con il rimorso di avere ucciso un’altra creatura umana. Se non sparate veramente e il criminale spara su di voi, è più pericoloso possedere un’arma che non averla affatto”.

      Infine c’è questo: “Dovrebbe bastare un po’ d’immaginazione per capire che tutte queste armi firmate causeranno più guai, non meno”, ha scritto una giornalista che ha un poliziotto in famiglia ed è essa stessa un’esperta tiratrice. “Le donne che comprano pistole ‘graziose’ hanno mai visto saltare in aria un cervello? Non è un bello spettacolo. Hanno mai visto un uomo con la faccia spappolata?” Oppure, chiede, “sapreste mirare al cuore?”

      Con quanta rapidità sapreste tirar fuori la pistola nascosta se foste improvvisamente assalite? Considerate la sua esperienza: “Quando fui aggredita — da un drogato pazzo con un coltello da macellaio — mi trovai con l’acciaio alla gola prima ancora di vedere o di sentire l’aggressore. Se avessi allungato la mano per prendere la pistola, chi avrebbe colpito per primo?” Poi aggiunge: “Non mi sognerei mai di tenere una pistola per difesa personale. Non è una questione di moralità; è una questione di praticità”.

      Considerate ora alcuni fatti incontrovertibili. Negli “scontri a fuoco relativamente rari che si verificano effettivamente tra padroni di casa e ladri, è facile che sia il ladro a dimostrarsi più abile nell’uso della pistola e che sia il padrone di casa a finire all’obitorio”, riferiva la rivista Time del 6 febbraio 1989. Anche se un’arma può scoraggiare un malvivente, ci sono altri fattori sconvolgenti che fanno pendere la bilancia dall’altra parte. Si prendano ad esempio i suicidi. Solo negli Stati Uniti, in un periodo di 12 mesi, oltre 18.000 persone si sono uccise con armi da fuoco.

      Non è possibile stabilire quanti di questi gesti compiuti sotto l’impulso del momento non sarebbero stati compiuti se non ci fosse stata una pistola in una borsetta o in un cassetto. Ma una cosa è certa: l’averla a portata di mano ha impedito ad alcune vittime d’avere il tempo sufficiente per pensare razionalmente e forse salvarsi la vita. Se si aggiungesse il numero dei suicidi commessi con armi da fuoco negli Stati Uniti a quelli commessi nel resto del mondo, il totale sarebbe senz’altro sconvolgente.

      La rivista Time del 17 luglio 1989 riferiva che nella prima settimana del maggio 1989, solo negli Stati Uniti 464 persone erano state uccise con armi da fuoco. “Quest’anno più di 30.000 altre faranno la stessa fine”, diceva la rivista. Essa riferiva che “muoiono più americani ogni due anni per ferite d’arma da fuoco di quanti ne sono morti finora di AIDS. Analogamente, le armi da fuoco uccidono più americani in due anni di quanti ne perirono nell’intera guerra del Vietnam”.

      I genitori che possiedono armi devono addossarsene la responsabilità se i loro figli le usano per uccidere se stessi o altri. “L’aumento dei suicidi fra i giovani nel 1988”, ha scritto un giornale, “può in parte essere attribuito al fatto che è più facile mettere le mani sulle armi poiché più persone se ne riempiono la casa a scopo di difesa, ha detto la polizia. . . . Se avete un’arma in casa, c’è la probabilità che un giorno o l’altro un bambino la prenda”. L’anno scorso [1988] oltre 3 milioni di minori hanno sparato ad altri minori”, riferì un telegiornale americano nel giugno del 1989.

      Genitori, sapete dove sono le vostre armi? Un padre lo sapeva, ma lo sapeva anche il figlio di dieci anni. “Ha caricato il potente fucile da caccia del padre”, ha scritto il New York Times del 26 agosto 1989, “e ha colpito mortalmente una bambina che si era vantata d’essere più brava di lui nei videogiochi”. Sapete cos’ha il vostro bambino nel cestino della merenda oltre ai panini e ai biscotti quando lo mandate a scuola? Ci credereste se vi dicessero che ha la vostra pistola? Cosa dovettero pensare i genitori di un bambino di cinque anni quando le autorità scolastiche li informarono di aver tolto di mano al loro figlio una pistola calibro 25 carica mentre era in una mensa affollata, dove centinaia di studenti consumavano panini, latte e biscotti?

      Qualche tempo dopo, sempre nel 1989, un bambino di sei anni della prima elementare fu sorpreso mentre mostrava una pistola carica. Lo stesso mese un dodicenne fu arrestato per aver portato a scuola una pistola carica. Tutto questo nello stesso distretto scolastico (USA). In Florida una studentessa perse la vita perché una bambina aveva una pistola carica in mano. Fu colpita alla schiena quando una undicenne fece partire accidentalmente un colpo dalla rivoltella che aveva portato a scuola per farla vedere agli amici.

      “I nostri bambini di sei anni vanno a casa e quasi tutti sanno che c’è un’arma in casa loro”, ha detto il direttore di una scuola. “Molti di essi hanno visto cosa succede con un’arma”, ha detto un maestro di terza elementare. “Forse un padre, uno zio o un fratello non c’è più proprio a causa di un’arma”, ha detto. Alcune scuole hanno perfino ritenuto necessario fare installare metaldetector per individuare armi portate a scuola dagli studenti più piccoli, per non parlare poi di quelli più grandi! I genitori non sono forse responsabili delle azioni dei figli, specie quando ritengono opportuno avere armi in casa dove i figli possono trovarle?

      I genitori si consoleranno pensando che le loro armi sono nascoste dove i figli o altri non possono trovarle. Purtroppo, però, i bambini che sono morti hanno dimostrato che i loro genitori si sbagliavano. Considerate anche ciò che è ovvio. “C’è poco da scegliere”, ha detto un capo della polizia. “Se custodite veramente bene la vostra arma così che nessuno in casa vostra, i bambini, i visitatori o altri, si faccia male con essa, allora non potrete prendere quell’arma per il tipo di emergenza per cui l’avete anzitutto comprata”.

      La polizia calcola che se un’arma tenuta in casa viene usata, “è sei volte più probabile che venga impiegata contro un familiare o un amico che contro un estraneo introdottosi in casa”, riferiva la rivista Time. “Una moglie o una madre pensa di aver sentito un ladro e finisce per sparare al marito o al figlio che rincasa tardi”, ha detto un commissario di pubblica sicurezza. ‘Cosa si dovrebbe dunque fare per difendere la propria abitazione?’, gli è stato chiesto. “Forse il modo migliore per difendersi è quello di rischiare i beni anziché la vita. La maggioranza dei rapinatori e degli scassinatori vogliono rubare, non uccidere. La maggior parte delle persone uccise nelle case con armi da fuoco viene colpita con l’arma del padrone di casa. Ad ogni modo, chi abita nelle città dovrebbe cercare di difendersi meglio creando gruppi di ‘vigilanza’ anticrimine”. E, infine, i possessori di armi dovrebbero chiedersi se sono disposti a togliere la vita a un’altra persona per difendere il contenuto di una borsetta o di un portafoglio o pochi oggetti di valore in casa.

      Se siete saggi, non farete resistenza a chi minaccia la vostra vita per avere le vostre cose di valore. La vostra vita vale di più.

  • Armi: Un mondo senza di esse
    Svegliatevi! 1990 | 22 maggio
    • Armi: Un mondo senza di esse

      SIN dall’inizio della sua storia l’uomo ha fatto ricorso alla violenza nei rapporti coi suoi simili. Nella prima famiglia fu commesso un omicidio: Caino uccise suo fratello Abele. Da allora la strage è continuata: nelle famiglie, nelle tribù e fra nazioni. Man mano che le armi diventavano più potenti, le vittime diventavano più numerose. Pietre e bastoni cedettero il posto a lance e frecce, sostituite a loro volta da cannoni e bombe. Da centinaia i morti divennero migliaia; oggi le migliaia sono diventate milioni. E non solo in tempo di guerra ma anche in tempo di pace. Non solo per mano di soldati ma anche di privati cittadini. Non solo per mano di adulti ma anche di bambini. La spirale della violenza non si arresterà mai? Se dipendesse dalle persone, le prospettive sarebbero tutt’altro che rosee. — 2 Timoteo 3:1-5, 13.

      Cristo Gesù predisse che questo sarebbe stato un tempo in cui le nazioni sarebbero sorte contro altre nazioni in guerre orrende che avrebbero stroncato milioni di vite. Pestilenze e terremoti avrebbero fatto parecchie vittime in molti luoghi. L’uomo avrebbe inquinato la terra fino al punto di minacciarne perfino la capacità di sostenere la vita, e molti scienziati esprimono ora questo timore. Ma l’amore del denaro spinge l’uomo a continuare a inquinare a più non posso, e smetterà solo quando Geova Dio stesso interverrà per “ridurre in rovina quelli che rovinano la terra”. — Rivelazione 11:18.

      Molti si fanno beffe di questi avvertimenti, adempiendo così un’altra parte del predetto segno degli ultimi giorni: “Voi sapete questo prima di tutto, che negli ultimi giorni verranno degli schernitori con i loro scherni, che procederanno secondo i propri desideri e diranno: ‘Dov’è questa sua promessa presenza? Infatti, dal giorno che i nostri antenati si addormentarono nella morte, tutte le cose continuano esattamente come dal principio della creazione’”. — 2 Pietro 3:3, 4.

      Ma dopo il brutto viene il bello. Gesù predisse che al tempo della sua presenza ci sarebbe stata ‘sulla terra angoscia delle nazioni, che non avrebbero saputo come uscirne a causa del muggito del mare e del suo agitarsi, mentre gli uomini sarebbero venuti meno per il timore e per l’aspettazione delle cose in procinto di abbattersi sulla terra abitata’. Ma disse pure che sarebbe stato un tempo per ‘alzarsi e levare in alto la testa, perché la nostra liberazione si sarebbe avvicinata’. — Luca 21:25-28.

      Le nazioni sono nell’angoscia, le masse sono agitate e le persone hanno paura di ciò che avviene sulla terra, ma per quelli che aspettano la venuta del Regno di Dio e il Regno millenario di Cristo Gesù è un tempo di liberazione. Allora si adempirà la promessa di Geova Dio circa ‘nuovi cieli e nuova terra in cui dimorerà la giustizia’. — 2 Pietro 3:13.

      E non ci saranno armi! Non ce ne sarà bisogno per la guerra. “[Egli] fa cessare le guerre fino all’estremità della terra. Frantuma l’arco e taglia a pezzi la lancia; brucia i carri [carri da guerra, Rotherham] nel fuoco”. — Salmo 46:9.

      Non saranno necessarie per difesa personale. “Realmente sederanno, ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico, e non ci sarà nessuno che li faccia tremare; poiché la medesima bocca di Geova degli eserciti ha parlato”. — Michea 4:4.

      Ci saranno solo i retti, i malvagi non esisteranno più. “I retti son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi resteranno. Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in quanto agli sleali, ne saranno strappati via”. (Proverbi 2:21, 22) Allora “i mansueti stessi possederanno la terra, e in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Salmo 37:11.

      Agli occhi di Dio, la violenza rovina la terra. Ai giorni di Noè “la terra si rovinò alla vista del vero Dio e la terra si riempì di violenza”. (Genesi 6:11-13) Perciò Geova pose fine a quel mondo con un Diluvio universale. Gesù paragonò la fine di questo attuale mondo violento durante la sua presenza alla fine di quel mondo antico: “Poiché come in quei giorni prima del diluvio mangiavano e bevevano, gli uomini si sposavano e le donne erano date in matrimonio, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si avvidero di nulla finché venne il diluvio e li spazzò via tutti, così sarà la presenza del Figlio dell’uomo”. — Matteo 24:38, 39.

      Nel nuovo mondo che Dio stabilirà tutti i viventi adempiranno Marco 12:31: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. E Isaia 11:9: “Non faranno danno né causeranno rovina in tutto il mio monte santo; perché la terra sarà certamente piena della conoscenza di Geova come le acque coprono il medesimo mare”. Inoltre, in quel nuovo mondo di giustizia esisteranno le splendide condizioni descritte in Rivelazione 21:1, 4: “Vidi un nuovo cielo e una nuova terra; poiché il precedente cielo e la precedente terra erano passati, e il mare non è più. Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”. Allora la società umana non sarà certo armata fino ai denti!

      Nessuno di questi sensazionali cambiamenti per il bene dell’umanità avrà luogo per mezzo di rivoluzionari che falciano l’opposizione con le loro armi fiammeggianti. Piuttosto saranno portati da Geova Dio per mezzo del suo Regno retto da Cristo Gesù. Perciò Isaia 9:6, 7 dice: “Ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio; e il dominio principesco sarà sulle sue spalle. E sarà chiamato col nome di Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine, sul trono di Davide e sul suo regno per stabilirlo fermamente e per sostenerlo mediante il diritto e mediante la giustizia, da ora e fino a tempo indefinito. Il medesimo zelo di Geova degli eserciti farà questo”.

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