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È in vista la pace mondiale?La Torre di Guardia 1991 | 15 aprile
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È in vista la pace mondiale?
LA STORIA è piena di progetti e dichiarazioni di pace di vario genere. Purtroppo, sembra che tutti questi siano stati smentiti da altrettante guerre. In quanto ai trattati e alle dichiarazioni di pace, la maggioranza delle persone ha imparato a non crederci troppo.
Negli ultimi anni, tuttavia, molti osservatori e commentatori hanno cominciato a credere che stia accadendo qualcosa di diverso. Hanno prospettato la possibilità che, nonostante esistano problemi locali, questa volta i tempi siano maturi per una pace mondiale. “La speranza di una risoluzione pacifica dei conflitti è più fondata ora che in qualsiasi altro anno dopo la fine della seconda guerra mondiale”, ha affermato l’Istituto Internazionale di Stoccolma di Ricerche per la Pace. Gli avvenimenti che si sono succeduti a ritmo incalzante nell’Europa orientale hanno indotto un famoso giornalista a dichiarare: “La pace mondiale sembra ora più vicina di quanto non lo sia mai stata dalla seconda guerra mondiale a oggi”. Anche la rivista The Bulletin of the Atomic Scientists riflette questo clima di ottimismo: nel 1988 ha spostato le lancette del suo famoso orologio della fine del mondo, portandole da tre minuti a sei minuti alla mezzanotte, e nell’aprile 1990 le ha spostate di nuovo portandole a dieci minuti alla mezzanotte.
Tutto questo aveva generato grande ottimismo ed euforia prima che scoppiasse il conflitto in Medio Oriente. Ma anche dopo l’inizio del conflitto, c’è chi dice che la guerra fredda e la corsa agli armamenti fra le superpotenze sono finite. C’era chi pensava a come spendere tutto il denaro che i governi sperano di risparmiare grazie ai tagli alle spese militari. È possibile che sia veramente giunto il tempo di una pace durevole? Le nazioni stanno davvero imparando a “fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare”? (Isaia 2:4) Cosa indicano i fatti?
Le guerre dimenticate
“La fine della guerra fredda e il nuovo clima di distensione tra Est e Ovest hanno indotto alcuni a credere che la pace stia trionfando”, osserva il quotidiano londinese The Economist. “Non è così. Ora che si è liberato di una grave fonte di tensioni, il mondo ne ha molte altre minori”. Quali sono queste tensioni, o conflitti, “minori”?
Il Laboratorio Lentz di Ricerca per la Pace, un istituto indipendente di ricerca con sede negli Stati Uniti, riferisce che nel settembre 1990 in tutto il mondo infuriavano almeno 15 guerre. Tra queste non era inclusa l’invasione irachena del Kuwait, giacché il rapporto includeva solamente le guerre in cui fino a quel momento erano morte almeno mille persone all’anno. Alcune di queste guerre continuano da 20 o più anni. In totale esse hanno fatto 2.900.000 vittime, quasi tutte fra la popolazione civile. Questa cifra non tiene conto di quelli che sono morti in alcune delle guerre più sanguinose che erano appena terminate l’anno precedente, come quelle combattute in Uganda, in Afghanistan e tra Iran e Iraq.
Quasi tre milioni di morti mentre si pensa che il mondo sia in pace! Questo fatto è di per sé tragico. Ma la più grande tragedia sta nel fatto che nella maggior parte dei casi queste guerre continuano praticamente senza essere notate, o deplorate, dal resto del mondo. Si potrebbero definire “le guerre dimenticate”, giacché questi conflitti — colpi di stato, guerre civili, rivoluzioni — si combattono quasi sempre in nazioni meno sviluppate. Per la maggior parte delle persone che vivono nelle nazioni ricche e industrializzate, il mezzo milione di persone uccise in Sudan, o gli oltre 300.000 morti in Angola, non sembrano aver suscitato molto interesse. Anzi, c’è chi sostiene che dalla fine della seconda guerra mondiale il mondo vive un periodo di pace senza precedenti perché non c’è stata alcuna guerra fra le nazioni sviluppate e perché, nonostante le enormi tensioni e la proliferazione degli armamenti, le superpotenze non sono entrate in guerra fra di loro.
C’è qualche speranza di pace?
Se per pace si intende solo l’assenza di una guerra nucleare su scala mondiale, allora probabilmente si potrebbe dire che le nazioni hanno già conseguito qualche successo nei loro sforzi per la pace. Finora, la politica della “distruzione reciproca assicurata” ha frenato le superpotenze. Ma questa è forse vera pace? Come potrebbe esserlo, quando la gente vive nel costante timore di un annientamento istantaneo e totale? Come possiamo parlare di pace quando, nel mondo, tante persone vengono messe a morte, i loro mezzi di sussistenza vengono distrutti e le loro prospettive di condurre un’esistenza significativa e soddisfacente vengono infrante da guerre, grandi e piccole?
Il premio Nobel Elie Wiesel una volta scrisse: “Da tempo immemorabile la gente parla di pace senza raggiungerla. È solo perché non abbiamo abbastanza esperienza? Anche se parliamo di pace, facciamo la guerra. A volte facciamo la guerra persino in nome della pace. . . . Potrebbe darsi che la guerra sia tanto intimamente legata alla storia che non sarà mai possibile eliminarla”.
In tempi recenti, la guerra nel Medio Oriente ha nuovamente infranto l’illusione della pace. È possibile che l’umanità, nel ricercare la pace, si sia rivolta alla fonte sbagliata?
[Immagine a pagina 3]
“Questa generazione potrebbe essere testimone dell’avvento di un irreversibile periodo di pace nella storia della civiltà”.
Mikhail Gorbaciov, presidente dell’Unione Sovietica, in un incontro al vertice tenuto a Washington nel maggio 1990
[Fonte]
UPI/Bettmann Newsphotos
[Immagini a pagina 4]
“Davanti a noi si prospetta un nuovo mondo libero . . . , un mondo in cui la pace è durevole, in cui l’economia ha una coscienza e in cui tutto ciò che sembra realizzabile è realizzabile”.
George Bush, presidente degli Stati Uniti, a una conferenza economica a livello mondiale tenuta a Houston (Texas) nel luglio 1990
[Fonte]
UPI/Bettmann Newsphotos
“I muri che un tempo confinavano persone e idee stanno crollando. Gli europei stanno decidendo il proprio destino. Stanno scegliendo la libertà. Stanno scegliendo la libertà economica. Stanno scegliendo la pace”.
Dichiarazione della NATO in un vertice tenuto a Londra nel luglio 1990
[Fonte dell’immagine a pagina 2]
Foto di copertina: U.S. Naval Observatory photo (stelle); NASA photo (terra)
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Quando ci sarà pace durevole?La Torre di Guardia 1991 | 15 aprile
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Quando ci sarà pace durevole?
“LA GUERRA è una delle costanti della storia, e non è diminuita con la civiltà o con la democrazia”, hanno scritto Will e Ariel Durant nel loro libro The Lessons of History. “La pace è un equilibrio instabile, che si può mantenere solo con una supremazia riconosciuta o con un’uguaglianza di potere”.
In effetti, nonostante grandi sforzi, l’umanità non è ancora riuscita a conseguire una pace durevole. Perché? Perché le cause della guerra sono molto più profonde dei conflitti politici, territoriali o sociali che si vedono in superficie. I Durant hanno affermato: “Le cause della guerra sono quelle stesse che provocano competizione fra individui: cupidigia, bellicosità e orgoglio; il desiderio di cibo, terre, materie prime, combustibili, supremazia”.
In particolare, la Bibbia identifica la causa che sta alla base dei conflitti e delle guerre fra individui e su scala più vasta. Leggiamo: “Da dove vengono le guerre e da dove vengono le lotte fra voi? Non vengono da questo, cioè dalle vostre brame di piacere sensuale che causano un conflitto nelle vostre membra? Voi desiderate, eppure non avete. Continuate ad assassinare e a concupire e non potete ottenere. Continuate a combattere e a far guerra”. — Giacomo 4:1, 2.
La questione, quindi, si riduce a questo: Perché ci sia vera pace non basta eliminare i sintomi — guerre, rivolte, colpi di stato, rivoluzioni — ma bisogna anche eliminare da tutti gli uomini le cause profonde della mancanza di pace, cioè sospetto, avidità, odio, ostilità. Queste devono essere sostituite con azioni improntate a qualità altruistiche come amore, benignità, fiducia e generosità. Esiste qualcuno in grado di compiere una cosa del genere? Se dipendesse dagli esseri umani imperfetti e mortali, la risposta non potrebbe che essere negativa. Ma c’è qualcuno per cui questo non è troppo difficile. È Lui che può rispondere alla domanda: Quando ci sarà vera pace?
Colui che può portare la pace
Circa 28 secoli fa, il profeta Isaia fu ispirato a dichiarare: “Ci è nato un fanciullo, ci è stato dato un figlio; e il dominio principesco sarà sulle sue spalle. E sarà chiamato col nome di Consigliere meraviglioso, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace. Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. — Isaia 9:6, 7.
In seguito fu rivelata l’identità di questo personaggio che porterà una pace senza fine, il quale altri non è che Gesù Cristo, il “Figlio dell’Altissimo”. (Luca 1:30-33; Matteo 1:18-23) Ma perché egli avrà successo dove tutti gli altri principi e governanti hanno fallito? C’è da notare, innanzi tutto, che il promesso “fanciullo” non doveva rimanere per sempre un bambino indifeso, come alcuni forse lo rappresentano. Al contrario, doveva esercitare il “dominio principesco” quale “Principe della pace”, a eterna benedizione dell’umanità.
C’è da dire dell’altro in merito al dominio di Gesù. Quale “Consigliere meraviglioso”, comprendendo in maniera straordinaria la natura umana e avendo capacità senza pari, Gesù saprà andare alla radice di questioni intricate così da risolvere i problemi spinosi che preoccupano e scoraggiano gli odierni governanti del mondo. (Matteo 7:28, 29; Marco 12:13-17; Luca 11:14-20) Poi, quale “Dio potente”, il risuscitato essere simile a Dio, Gesù Cristo, ora intronizzato in cielo come Re messianico, opererà per la pace ripetendo su grande scala ciò che fece quando fu sulla terra: guarirà chi è affetto da malattie incurabili, provvederà da mangiare e da bere a moltitudini di persone, avrà persino potere sulle condizioni meteorologiche. (Matteo 14:14-21; Marco 4:36-39; Luca 17:11-14; Giovanni 2:1-11) In qualità di “Padre eterno”, Gesù ha il potere di riportare in vita i morti e di impartire loro la vita eterna. Inoltre, egli stesso vivrà per sempre, assicurando così che il suo dominio e la pace non avranno mai fine. — Matteo 20:28; Giovanni 11:25, 26; Romani 6:9.
Con tali premesse, Gesù Cristo è chiaramente colui che è in grado di intervenire sulle cause profonde delle guerre e dei conflitti. Egli non si limiterà a elaborare un trattato di pace o un piano per la cosiddetta coesistenza pacifica delle nazioni, solo per vederlo infranto da un’altra guerra. No, ma eliminerà ogni disuguaglianza politica, territoriale, sociale ed economica portando tutta l’umanità sotto un solo dominio, quello del suo Regno messianico. Guidando tutti nell’adorazione del solo vero Dio, Geova, eliminerà quella che spesso è la causa nascosta della guerra: la falsa religione. Non c’è alcun dubbio che Gesù Cristo, il Principe della pace, compirà tutto questo. La domanda è: Quando?
Avvenimenti che preludono alla pace durevole
Dopo essere risorto e asceso al cielo nel 33 E.V., Gesù dovette attendere il tempo fissato prima di entrare in azione. Questo era in armonia con il comando di Geova: “‘Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi’. La verga della tua forza Geova manderà da Sion, dicendo: ‘Sottoponi in mezzo ai tuoi nemici’”. (Salmo 110:1, 2; Luca 22:69; Efesini 1:20; Ebrei 10:12, 13) Quando ha luogo questo? Da più di settant’anni i testimoni di Geova proclamano in tutto il mondo la buona notizia che Gesù Cristo ha assunto il potere in cielo come Re del Regno di Dio nel 1914.a
Ma potreste dire: ‘Non c’è stata affatto pace dal 1914 in poi. Al contrario, da allora le cose sono andate di male in peggio’. Avete perfettamente ragione. Ma questo non fa che confermare che gli avvenimenti stanno andando proprio come era predetto. La Bibbia diceva che proprio quando ‘il regno del mondo sarebbe divenuto il regno del nostro Signore e del suo Cristo, le nazioni si sarebbero adirate’. (Rivelazione 11:15, 18) Anziché sottomettersi al dominio di Geova Dio e del suo Principe della pace, le nazioni si impegnarono in un furibondo conflitto per il dominio del mondo ed espressero ira in particolare contro i cristiani che rendevano testimonianza all’istituito Regno di Dio.
Il libro di Rivelazione (o Apocalisse) rivela anche che, non appena assunse il potere regale, Gesù Cristo passò subito all’azione cacciando Satana e i suoi demoni dal cielo: “Ora son venuti la salvezza e la potenza e il regno del nostro Dio e l’autorità del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusa giorno e notte dinanzi al nostro Dio!” Con che risultato? La profezia continua dicendo: “Per questo motivo rallegratevi, o cieli e voi che risiedete in essi! Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. — Rivelazione 12:10, 12.
Un segno finale
Questo ci aiuta a capire perché le nazioni non sono state in grado di portare la pace nonostante tutti i loro sforzi. La grande ira del Diavolo, che si è riflessa in quella delle nazioni, ha tenuto agitato e in subbuglio il mondo come non lo era mai stato prima. Quando finirà tutto questo? La Bibbia ci dà un indizio importante: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro”. — 1 Tessalonicesi 5:3.
Capite l’importanza di questo avvertimento? Avvenimenti mondiali come quelli che abbiamo analizzato nell’articolo precedente dimostrano che i governanti e molti altri stanno parlando di pace e si stanno sforzando di raggiungerla come mai prima d’ora. Alcuni credono che la fine della guerra fredda abbia allontanato definitivamente la minaccia di un olocausto nucleare. Sì, le nazioni hanno parlato molto di pace e sicurezza. Ma la situazione mondiale procede davvero in tale direzione? Ricordate che Gesù, parlando di coloro che sarebbero vissuti negli ultimi giorni, cioè nel periodo che ebbe inizio nel 1914, disse: “Veramente vi dico che questa generazione non passerà affatto finché tutte queste cose non siano avvenute”. (Matteo 24:34) Sì, entro questa generazione ci sarà vera pace, ma non grazie agli sforzi delle nazioni. La pace duratura, giusta e legittima che Geova Dio ha promesso può venire solo mediante l’imminente dominio del suo Principe della pace, Gesù Cristo. — Isaia 9:7.
Se desiderate vedere il giorno in cui ci sarà vera pace e godere di questa pace insieme ai vostri cari, allora riponete fiducia nel Principe della pace e tenete bene a mente queste sue parole rassicuranti: “State svegli, dunque, supplicando in ogni tempo affinché riusciate a scampare da tutte queste cose destinate ad accadere, e a stare in piedi dinanzi al Figlio dell’uomo”. — Luca 21:36.
[Nota in calce]
a Per i particolari relativi alla cronologia biblica e all’adempimento delle profezie della Bibbia, vedi i capitoli da 12 a 14 del libro “Venga il tuo Regno”, edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova.
[Riquadro a pagina 6]
CHE COS’È LA PACE
Oggi quasi tutti concepiscono la pace come sinonimo di assenza di guerre o conflitti. Questa, però, è una definizione molto limitata del termine. Nei tempi biblici la parola “pace” (ebraico, shalòhm) e l’espressione “Abbi [abbiate] pace!” erano usate come comuni forme di saluto. (Giudici 19:20; Daniele 10:19; Giovanni 20:19, 21, 26) È chiaro che il termine non si riferisce solo all’assenza di guerra. Notate ciò che dice al riguardo il libro The Concept of Peace: “Quando la parola shalom è usata nel senso di pace, ciò a cui pensavano in origine quelli che la usavano era una condizione del mondo o della società umana caratterizzata da completezza, unità, interezza . . . Dove c’è pace, tanto il tutto quanto le sue parti hanno raggiunto il loro livello massimo e ottimale”. Quando Dio porterà la pace, gli uomini non solo ‘non impareranno più la guerra’, ma ‘sederanno ciascuno sotto la sua vite e sotto il suo fico’. — Michea 4:3, 4.
[Immagine a pagina 7]
Dopo la prima guerra mondiale la mancanza di pace si è fatta tragicamente sentire
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