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Domande dai lettori (1)La Torre di Guardia 1973 | 1° agosto
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migliori interessi e anche nei migliori interessi di altri non accettare un biglietto, non c’è nessuna ragione per cui altri abbiano da ridire sulla sua decisione. D’altra parte, se il cristiano è convinto che accettando tale biglietto non farebbe sorgere nessun problema, spetta a lui prendere la decisione. Come dichiara la Parola di Dio: “Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. — Rom. 14:12.
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Domande dai lettori (2)La Torre di Guardia 1973 | 1° agosto
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Domande dai lettori
● Senza compromettere la propria posizione cristiana, si può fare un ‘giuramento di lealtà’? — U.S.A.
Che il cristiano faccia coscienziosamente un certo giuramento o no dipende primariamente dallo scopo, dal contenuto o dalla natura del giuramento.
Nel primo secolo E.V., Gesù Cristo corresse i Giudei perché facevano giuramenti alla leggera, in maniera sconsiderata e senza distinzione. Giuravano per il cielo, per la terra, per Gerusalemme e per la loro propria testa. Ma Gesù li rimproverò, dicendo: “La vostra parola Sì significhi Sì, e il vostro No, No; poiché il di più è dal malvagio”. (Matt. 5:33-37) L’adoratore di Dio non dovrebbe aver bisogno di confermare ogni dichiarazione con un giuramento per renderla più credibile.
In certe circostanze, comunque, la legge mosaica richiedeva giuramenti. (Eso. 22:10, 11; Num. 5:21, 22; Deut. 21:1-9) E Gesù stesso non obiettò quando fu posto sotto giuramento dal sommo sacerdote giudaico. (Matt. 26:63, 64) La dichiarazione di Gesù circa i giuramenti non si può dunque usare come base per condannare ogni giuramento. Ma che specie di giuramenti può fare il cristiano senza ferire la sua coscienza?
Egli deve determinarlo da sé paragonando il giuramento in questione con i princìpi biblici. Gesù Cristo dichiarò: ‘Rendete a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio’. (Matt. 22:21) Pertanto il cristiano non potrebbe fare un qualsiasi giuramento che gli richiedesse di fare cose contrarie alla legge di Dio. Ma non ci sarebbe nulla da obiettare se facesse giuramento di ‘sostenere o difendere’ i provvedimenti della legge che non sono in opposizione alla legge di Dio. Il cristiano riconosce che sostiene e difende la legge di Cesare entro i limiti imposti dalla Parola di Dio. Egli può ‘difendere’ la legge con la parola, con la sua condotta quotidiana e, in questioni legali, con la sua testimonianza in tribunale. Ai cristiani è detto: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori”. (Rom. 13:1) Non ci sarebbe dunque nulla da obiettare se giurasse di fare qualche cosa che è già obbligato da Dio a fare.
Molti paesi illuminati, però, riconoscono la ragionevolezza dell’altro obbligo cristiano di ‘dare a Dio ciò che appartiene a Dio’. Pertanto la Costituzione degli Stati Uniti, nonché quella di molte altre nazioni, garantisce libertà di religione. Si comprende, perciò, che al cristiano non sarà chiesto di fare nulla che sia contrario alle sue credenze religiose e ai suoi obblighi verso Dio. Non c’è nessun pericolo per il paese in questo provvedimento, perché i veri cristiani non sono sovversivi; piuttosto, si sforzano d’essere cittadini esemplari e osservanti della legge.
Poiché il vero cristiano prende molto sul serio la sua adorazione e la sua relazione con Dio, dovrebbe considerare con molta attenzione qualsiasi giuramento sia invitato a fare. Dovrebbe essere convinto nella sua mente che il giuramento non lo farà andare contro la propria coscienza né gli farà compromettere la sua posizione neutrale verso le nazioni politiche e le loro controversie. (Si paragoni Romani 14:5). Se, dopo aver ragionato sulla cosa, riscontra di poter fare un particolare giuramento, dovrà assumerne la responsabilità. Egli dovrebbe sempre tenere presente che il suo obbligo verso il Supremo Sovrano, Geova Dio, ha la precedenza, ancor prima di accettare qualsiasi altro obbligo.
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Domande dai lettori (3)La Torre di Guardia 1973 | 1° agosto
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Domande dai lettori
● L’esempio della Bibbia in cui Geova espresse la sua disapprovazione per Onan perché sciupava il suo seme non mostra forse che sia sbagliato far uso di contraccettivi? — U.S.A.
No, perché un esame del racconto relativo a Onan rivela che egli non fu messo a morte per aver praticato il controllo delle nascite.
Dopo la morte del suo fratello Er, Onan ricevette dal padre Giuda il comando di compiere il matrimonio del cognato con Tamar. Questo si faceva all’espresso scopo di ‘suscitare progenie’ al suo fratello morto. Non avrebbe avuto altrimenti nessun diritto d’avere relazione con lei. Riguardo al modo in cui Onan reagì al comando di Giuda, leggiamo: “Onan sapeva che la progenie non sarebbe stata sua; e avvenne che quando in effetti aveva relazione con la moglie di suo fratello sciupava il suo seme per terra per non dare progenie a suo fratello. Ora quello che fece era male agli occhi
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