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  • w72 15/12 pp. 758-762
  • La violenza della cristianità si ripercuoterà su di essa?

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  • La violenza della cristianità si ripercuoterà su di essa?
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
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  • LA CRISTIANITÀ DEVE RACCOGLIERE CIÒ CHE HA SEMINATO
  • GEOVA HA BENIGNAMENTE DATO L’AVVERTIMENTO
  • LO STRUMENTO MEDIANTE CUI LA VIOLENZA RICADE SU DI ESSA
  • EFFETTI DI LUNGA PORTATA
  • SMETTONO DI SOSTENERE LA CRISTIANITÀ
  • ABBANDONATE LA CRISTIANITÀ PRIMA CHE COMINCI L’‘ASSEDIO’
  • La cristianità conoscerà, alla sua fine
    “Le nazioni conosceranno che io sono Geova”: Come?
  • La cristianità è stata infedele a Dio! Che avverrà dopo la sua fine?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
  • I giorni della cristianità sono contati!
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
  • Dicono “Pace”, ma pace non c’è
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1980
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La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1972
w72 15/12 pp. 758-762

La violenza della cristianità si ripercuoterà su di essa?

QUANDO Gesù Cristo fu sulla terra, sostenne in alcun modo la violenza? No. Anche quando fu tradito da un perfido associato e preso in custodia da una turba, Cristo rimproverò il suo apostolo Pietro perché aveva usato la spada per proteggere il suo Maestro.

Inoltre, lo stesso apostolo paragonò in seguito il trattamento inflitto a Gesù a quello riservato a un semplice schiavo. Come reagì Gesù a tale trattamento? Pietro scrisse: “Quando [Cristo] era oltraggiato, non rese oltraggio. Quando soffriva, non minacciò, ma continuò ad affidarsi a colui che giudica giustamente”. — 1 Piet. 2:23.

Ma che cosa è avvenuto nella cristianità, che afferma di seguire i precetti del Principe della pace? Dalle carneficine delle crociate alle stragi collettive della prima e della seconda guerra mondiale, il reame stesso della cristianità e alcuni paesi che non fanno parte della cristianità sono stati inondati di sangue. E la grave responsabilità di questa violenza pesa sulla cristianità.

Anche ora in Argentina gli ecclesiastici a ogni livello nella Chiesa Cattolica Romana sono accusati di istigare a “saccheggio, rapina, aggressione, rapimenti, delitti, scontri sanguinosi, caos”. In Brasile, l’arcivescovo Helder Câmara ha condonato la violenza dicendo: “Rispetto quelli che in piena coscienza, scelgono la violenza rivoluzionaria. . . . La Chiesa Latino-Americana non può condannare l’impiego della forza. Il dovere della Chiesa è di interferire”.

Negli Stati Uniti le chiese sono state criticate per avere incoraggiato la violenza, e la stessa cosa avviene in Bolivia, Sudafrica, Panama e in molti altri luoghi.

Perché esiste la violenza proprio nell’organizzazione che afferma di seguire Cristo? Perché la cristianità si è dimostrata completamente ipocrita. Perciò le sue azioni sono state proprio l’opposto delle sue asserzioni. Come fu predetto riguardo ai suoi “ultimi giorni”, la cristianità ha avuto “le apparenze della pietà”, “una forma di santa devozione”, ma è sempre stata priva “di quanto ne forma l’essenza” o si è ‘mostrata falsa alla sua potenza’. — 2 Tim. 3:1-5, Nardoni; Traduzione del Nuovo Mondo.

L’Iddio della Bibbia e suo Figlio Gesù Cristo, che la cristianità asserisce di rappresentare, odiano l’ipocrisia. (Matt. 15:7, 8; Prov. 6:16-19) Dio disse alla sua nazione del patto, Israele, colpevole di ipocrisia, idolatria e violenza:

“Questo è ciò che il Sovrano Signore Geova ha detto al suolo d’Israele: ‘Una fine, la fine, è venuta sulle quattro estremità del paese. Ora la fine è su di te, e io devo mandare la mia ira contro di te e ti giudicherò secondo le tue vie e recherò su di te tutte le tue cose detestabili. E il mio occhio non ti commisererà, né dovrò provare compassione, poiché su di te recherò le tue proprie vie, e in mezzo a te saranno le tue proprie cose detestabili; e dovrete conoscere che io sono Geova’”. — Ezec. 7:2-4, NW.

LA CRISTIANITÀ DEVE RACCOGLIERE CIÒ CHE HA SEMINATO

“Su di te recherò le tue proprie vie”, è il principio che Geova dichiarò lì. Il Giudice di tutta la terra agisce fedelmente secondo le sue proprie leggi e con riguardo verso quelli che vogliono vedere giustizia e pace. Egli fa in modo che la violenza praticata da una persona si ritorca sulla sua propria testa. Conformemente, Egli non si tratterrà per il dolore e la compassione dal porre fine alla cristianità con le sue detestabili pratiche.

Geova non muterà la sua legge secondo cui ciò che una persona, un’organizzazione o una nazione semina, questo deve pure raccogliere. (Gal. 6:7) Perciò le conseguenze delle infedeli vie della cristianità devono essere recate su di essa, per far mangiare a quel sistema religioso il frutto delle sue proprie azioni. (Prov. 1:30, 31) Geova dichiarò questo principio al suo popolo del patto, Israele, per bocca del profeta Mosè: “Se non farete in questo modo, peccherete per certo contro Geova. In tal caso sappiate che il vostro peccato vi raggiungerà [vi troverà]”. — Num. 32:23, NM; Nardoni.

GEOVA HA BENIGNAMENTE DATO L’AVVERTIMENTO

A giudicare dall’atteggiamento che ora sta prendendo piede tra i governanti politici e il popolo, quando verrà la distruzione della cristianità si capirà chiaramente che il detestabile sistema religioso non riceve altro che la sua giusta ricompensa e che non merita pietà. Questo accadde all’ipocrita Gerusalemme. I distruttori babilonesi di Gerusalemme la pensarono così, com’è indicato da ciò che disse la guardia del corpo del re Nabucodonosor al profeta Geremia: “Geova il tuo stesso Dio pronunciò questa calamità contro questo luogo, affinché Geova la facesse avvenire e operasse proprio come ha parlato, perché avete peccato contro Geova e non avete ubbidito alla sua voce. E questa cosa vi è accaduta”. — Ger. 40:1-3.

La cristianità non potrà mai giustamente gridare a Geova: “Strillone di calamità!” perché disse a Ezechiele di annunciare, pensando sia a lei che all’infedele casa d’Israele:

“Il Sovrano Signore Geova ha detto questo: ‘Una calamità, una calamità singolare, ecco, viene. Una fine stessa deve venire. La fine deve venire; si deve destare per te. Ecco, viene. Il serto deve venire a te, o abitante del paese, deve venire il tempo, il giorno è vicino. C’è confusione, e non il grido dei monti. Ora, fra breve, verserò su di te il mio furore, e di sicuro porterò a termine la mia ira contro di te, e ti giudicherò secondo le tue vie e recherò su di te tutte le tue cose detestabili. Né il mio occhio commisererà né proverò compassione. Secondo le tue vie recherò su di te stesso, e le tue proprie cose detestabili saranno proprio in mezzo a te; e dovrete conoscere che io, Geova, colpisco’”. — Ezec. 7:5-9, NW.

Geova ripete l’avvertimento per dargli enfasi e nello stesso tempo aggiunge alcuni significativi particolari. Dice che un “serto” deve circondare la testa di coloro che praticano la falsa religione. Non sarà un ornamento per gli idolatri che festeggiano, ma circonderà la testa di confusione, di calamità. La falsa religione non è capace di unire le persone perché aiutino se stesse, nemmeno contro il comune nemico che deve venire contro di loro. Le grida che allora si udranno non saranno quelle dei festeggiatori religiosi, ma quelle della selvaggia confusione. Sarà il rumore predetto per questo tempo dal profeta Isaia:

“C’è il suono di un clamore dalla città [di Gerusalemme a quel tempo, e della cristianità], un suono dal tempio! È il suono di Geova che ripaga ai suoi nemici ciò che è meritato”. — Isa. 66:6.

Gli ostinati, gli alteri che praticano il male pensando che Dio non veda o non si interessi devono sapere che è Dio a chiamarli alla resa dei conti. L’apostolo Paolo parlò nel suo giorno di certi uomini che avevano “deviato dalla verità, . . . e [sovvertivano] la fede di alcuni”. Quindi disse: “Per tutto questo, il solido fondamento di Dio rimane in piedi, avendo questo suggello: ‘Geova conosce quelli che gli appartengono’, e: ‘Chiunque nomina il nome di Geova rinunci all’ingiustizia’”. — 2 Tim. 2:18, 19.

Quelli dunque che ipocritamente si chiamano cristiani e poi non vivono conformemente devono sapere che non possono praticare l’ingiustizia e rimanere impuniti. Geova Dio deve farglielo sapere, come disse: “Dovrete conoscere che io, Geova, colpisco”. — Ezec. 7:9; si paragoni I Timoteo 1:20.

LO STRUMENTO MEDIANTE CUI LA VIOLENZA RICADE SU DI ESSA

Successivamente, Geova, rivelando gli avvenimenti che dovevano verificarsi presto a Gerusalemme, indica pure il mezzo che impiegherà per eseguire il giudizio su di essa. E considerando il parallelo odierno possiamo vedere gli stessi avvenimenti nella cristianità e sapere quale strumento Geova impiegherà per renderla desolata. Dio disse:

“Ecco, il giorno! Ecco, viene. Il serto è uscito. La verga è fiorita. La presunzione ha germogliato. La violenza stessa si è levata in una verga di malvagità. Non è da essi, né è dalla loro ricchezza; e non è da essi stessi, né è in loro alcuna eminenza”. — Ezec. 7:10, 11.

Perché Geova richiama ripetutamente l’attenzione sul “giorno”? A causa delle severe calamità che si abbatteranno su tutti quelli che ipocritamente fingono d’essere servitori di Dio, e a causa dell’imminenza di quel “giorno”. Poiché egli dice: “La verga è fiorita”. Cioè la verga della punizione è a portata di mano, disponibile.

Nel giorno di Ezechiele la “verga” fu la potenza militare babilonese. La sua presunzione aveva “germogliato”. Si era esaltata quale principale Potenza Mondiale e aveva anche presunto di assumere il regno di Dio rappresentato dalla discendenza reale del re Davide a Gerusalemme. Al tempo presente la distruttiva “verga” è rappresentata dagli elementi politici e secolari di questo sistema di cose. — Si paragoni Geremia 50:31, 32.

Particolarmente dal 1914 E.V. il mondo è entrato in un’èra di violenza. La violenza è divenuta così grande, specialmente nella cristianità, che “si è levata in una verga di malvagità”. La violenza reca la sua propria punizione come con una “verga” per la sua propria malvagità. I religionisti della cristianità hanno seminato un “vento” di violenza e “mieteranno uragano”. (Osea 8:7) Pertanto avrà vigore l’immutabile principio di Dio: “I peccatori son quelli che la calamità insegue, ma i giusti sono quelli che il bene ricompensa”. (Prov. 13:21) Non si trova nessuna “eminenza” agli occhi di Dio fra tali religionisti. Nulla viene dalla loro organizzazione, dalla loro ricchezza o da loro stessi che li esenti dalla punizione meritata.

EFFETTI DI LUNGA PORTATA

Geova prosegue mettendo in risalto quanto sarebbero stati tristi e calamitosi quel giorno e i suoi effetti di lunga portata sugli ipocriti religionisti, e dice:

“Deve venire il tempo, il giorno deve arrivare. Riguardo al compratore, non si rallegri; e riguardo al venditore, non sia in lutto, poiché c’è ardore contro tutta la sua folla. Poiché il venditore stesso non tornerà a ciò che fu venduto, mentre la loro vita è ancora fra i viventi; poiché la visione è per tutta la sua folla. Nessuno tornerà, ed essi stessi non possederanno ciascuno la sua propria vita mediante il suo proprio errore”. — Ezec. 7:12, 13.

Per i Giudei che erano sotto il patto della Legge questo linguaggio era del tutto comprensibile. Poiché la Legge stabiliva che chi vendeva la sua terra ereditaria, se non era in grado di ricomprarla, l’avrebbe riavuta gratis nell’anno del Giubileo, che ricorreva ogni cinquant’anni. Il linguaggio di Geova significava che il compratore della terra non poteva rallegrarsi sperando di mietere i raccolti da quella terra ogni anno fino al Giubileo. Il “giorno” predetto sarebbe venuto e lo avrebbe strappato dalla terra prima di quel tempo. D’altra parte, l’Israelita che era economicamente costretto a vendere la sua terra non aveva nessun motivo per fare cordoglio non avendo il possesso della sua terra fino al Giubileo. Non sarebbe comunque rimasto a goderla. L’ira di Dio sarebbe stata ‘ardente’ contro “tutta la sua folla”, sia compratori che venditori.

Anche se alcuni, dopo essere stati portati via dal paese, fossero vissuti fino al successivo anno giubilare, i provvedimenti di quell’anno non sarebbero stati attuati. Perché? Perché Geova aveva decretato che il paese rimanesse desolato per più del ciclo giubilare di cinquant’anni, cioè per settant’anni, protraendosi perciò ben oltre il successivo anno giubilare. Inoltre, quando il paese fosse stato di nuovo occupato, il sistema del Giubileo non sarebbe stato rimesso in vigore. Allora i possedimenti ereditari non sarebbero quindi appartenuti né al compratore né al venditore. Tutti, senza distinzione, sarebbero stati soggetti alla calamità, e neppure attuando un prestabilito progetto, né commettendo alcun “errore” contro Dio o la sua legge, avrebbero potuto possedere “ciascuno la sua propria vita”.

SMETTONO DI SOSTENERE LA CRISTIANITÀ

Poiché la cristianità professa d’essere in una relazione di patto con Dio, come lo fu Israele, possiamo applicare ad essa i princìpi delle vie e delle azioni di Dio con Israele e pervenire solo a una conclusione per oggi: Chi si attiene alla cristianità subirà una perdita nel veniente giorno calamitoso. Nelle successive parole che disse a Ezechiele, Geova descrive la situazione di quelli che sostengono la cristianità:

“Han suonato la tromba e c’è stata una preparazione di tutti, ma non c’è nessuno che vada alla battaglia, perché il mio ardore è contro tutta la sua folla. La spada è di fuori, e la pestilenza e la carestia sono di dentro. Chi è nel campo, morrà di spada, e chi è nella città, lo divoreranno la carestia e la pestilenza stesse. E i loro scampati per certo troveranno scampo e diverranno sui monti come le colombe delle valli, che gemono tutte, ciascuno nel suo proprio errore. In quanto a tutte le mani, continuano a cascare; e in quanto a tutte le ginocchia, continuano a gocciolar acqua. E si sono cinti di sacco, e li han coperti i brividi; e su tutte le facce è la vergogna e su tutte le loro teste è la calvizie”. — Ezec. 7:14-18.

Come avvenne all’assedio di Gerusalemme, così quando la cristianità sarà assediata dai suoi desolatori, ci sarà grande timore. I suoi membri avranno timore di venire in sua difesa. Anche se si suonerà lo squillo di “tromba”, non comparirà nessun difensore. La cristianità con le sue false religioni dovrà essere annientata. Il rifiuto dei suoi membri di sostenerla scoraggerà i religionisti che subiscono l’attacco. Le loro mani cascheranno per la debolezza; le loro ginocchia goccioleranno per il sudore. Si raderanno, per così dire, la testa facendo cordoglio.

ABBANDONATE LA CRISTIANITÀ PRIMA CHE COMINCI L’‘ASSEDIO’

I capi religiosi della cristianità hanno la Bibbia, che condanna la loro linea di condotta e li avverte. Sono a conoscenza degli avvertimenti, ripetuti spesso dai testimoni di Geova. Perciò si applica loro il proverbio: “L’uomo ripreso ripetutamente ma che indurisce il suo collo sarà ad un tratto fiaccato, e senza guarigione”. (Prov. 29:1) Il re Davide d’Israele vide i giudizi di Dio all’opera durante la sua vita e pregò: “L’uomo di violenza, il male stesso gli dia la caccia con ripetuti colpi”. (Sal. 140:11) La violenza della cristianità ricadrà sicuramente su di essa con un effetto devastatore.

Avete esaminato la storia della cristianità? Credete in un Dio di giustizia? Allora quando vedete levarsi la violenza in ogni parte della cristianità sapete che essa sta per mietere la tempesta come frutto del seme che ha seminato. Se siete in qualche modo affiliato al sistema religioso della cristianità, abbandonatelo ora!

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