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    Ragioniamo facendo uso delle Scritture
    • mostrano di non essere più veri cristiani ma di essere divenuti parte del mondo nemico di Dio).

      Rom. 13:1: “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori, poiché non c’è autorità se non da Dio; le autorità esistenti sono poste nelle loro rispettive posizioni da Dio”. (Quelli che danno ascolto a questo consiglio non sono ribelli e non cercano di rovesciare i governi del mondo. Si sottopongono all’autorità dei governanti politici, ubbidendo loro fintantoché le richieste di questi governanti non contrastano con le esigenze di Dio. Questi governi furono previsti e predetti da Dio. Esercitano autorità non perché li abbia istituiti Dio, ma col suo permesso. A suo tempo egli stesso li rimuoverà).

      Gal. 6:10: “Finché ne abbiamo il tempo favorevole, operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. (Perciò i veri cristiani non si trattengono dal fare il bene al prossimo. Imitano Dio, che fa splendere il sole sui malvagi e sui buoni. — Matt. 5:43-48).

      Matt. 5:14-16: “Voi siete la luce del mondo. . . . Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre eccellenti opere e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Perché altri possano dar gloria a Dio a motivo di ciò che i cristiani fanno, è ovvio che questi ultimi devono dare attivamente testimonianza al mondo circa il nome e il proposito di Dio. È a questa attività che i veri cristiani danno principalmente risalto).

      Qual è il significato delle attuali condizioni del mondo?

      Vedi la voce “Ultimi giorni”.

  • Morte
    Ragioniamo facendo uso delle Scritture
    • Morte

      Definizione: Cessazione di tutte le funzioni vitali. Quando cessano la respirazione, il battito cardiaco e l’attività cerebrale, la forza vitale smette gradualmente di operare nelle cellule del corpo. La morte è il contrario della vita.

      Dio creò l’uomo perché morisse?

      Tutt’altro. Geova mise in guardia Adamo contro la disubbidienza, la quale avrebbe portato alla morte. (Gen. 2:17) In seguito Dio avvertì gli israeliti di non intraprendere una condotta che li avrebbe portati anche solo a una morte prematura. (Ezec. 18:31) A suo tempo inviò il proprio Figlio perché morisse a favore dell’umanità affinché coloro che avrebbero riposto fede in questo provvedimento potessero ricevere la vita eterna. — Giov. 3:16, 36.

      Salmo 90:10 dice che di solito la vita umana è di 70 o 80 anni. Questa era la situazione quando Mosè scrisse, ma non era così in principio. (Confronta Genesi 5:3-32). Ebrei 9:27 dice che “agli uomini è riservato di morire una volta per sempre”. Anche questo era vero quando fu scritto. Ma non era così prima che Dio condannasse il peccatore Adamo.

      Perché invecchiamo e moriamo?

      Geova creò la prima coppia umana perfetta, con la prospettiva di vivere per sempre. Furono dotati di libero arbitrio. Avrebbero ubbidito al loro Creatore spinti dall’amore e dalla gratitudine per tutto ciò che aveva fatto per loro? Erano pienamente in grado di farlo. Dio disse ad Adamo: “In quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”. Servendosi del serpente come portavoce, Satana adescò Eva e la indusse a violare il comando di Geova. Adamo non riprese la moglie, ma si unì a lei nel mangiare quel frutto proibito. Geova mantenne la parola e condannò a morte Adamo, ma prima di eseguire la sentenza permise misericordiosamente che la coppia peccatrice generasse dei figli. — Gen. 2:17; 3:1-19; 5:3-5; confronta Deuteronomio 32:4 e Rivelazione 12:9.

      Rom. 5:12, 17, 19: “Per mezzo di un solo uomo [Adamo] il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato. . . . Per il fallo di un solo uomo la morte ha regnato . . . Per mezzo della disubbidienza di un solo uomo molti furono costituiti peccatori”.

      1 Cor. 15:22: “In Adamo tutti muoiono”.

      Vedi anche la voce “Destino”.

      Perché muoiono i bambini?

      Sal. 50:7, CEI [51:5, NM]: “Nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. (Vedi anche Giobbe 14:4; Genesi 8:21).

      Rom. 3:23; 6:23: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio . . . Il salario che il peccato paga è la morte”.

      Non è Dio che “prende con sé” i bambini togliendoli ai genitori, come dicono alcuni. Benché la terra produca cibo in abbondanza, avidi elementi politici e commerciali spesso ne ostacolano la distribuzione ai più bisognosi, e questo provoca la morte per malnutrizione. Alcuni bambini perdono la vita in incidenti, come gli adulti. Ma tutti noi abbiamo ereditato il peccato; siamo tutti imperfetti. Siamo nati in un sistema in cui tutti, buoni e cattivi, infine muoiono. (Eccl. 9:5) Ma Geova desidera vivamente che i figli possano riabbracciare i genitori mediante la risurrezione, e ha preso un amorevole provvedimento in tal senso. — Giov. 5:28, 29; Giob. 14:14, 15; confronta Geremia 31:15, 16; Marco 5:40-42.

      Dove sono i morti?

      Gen. 3:19: “Col sudore della tua faccia mangerai pane finché tornerai al suolo, poiché da esso sei stato tratto. Poiché polvere sei e in polvere tornerai”.

      Eccl. 9:10: “Tutto ciò che la tua mano trova da fare, fallo con la tua medesima potenza, poiché non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol [“tomba”, Lu; “soggiorno de’ morti”, VR; “inferi”, CEI], il luogo al quale vai”.

      In che condizione si trovano i morti?

      Eccl. 9:5: “I viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla”.

      Sal. 146:4: “Il suo spirito se ne esce, egli torna al suolo; in quel giorno periscono in effetti i suoi pensieri [“pensieri”, KJ; “disegni”, CEI, VR; “piani”, Ga]”.

      Giov. 11:11-14: “‘Lazzaro, il nostro amico, è andato a riposare, ma io vado a svegliarlo dal sonno’. . . . Gesù disse loro apertamente: ‘Lazzaro è morto’”. (Anche Salmo 13:3)

      C’è qualche componente dell’uomo che sopravviva alla morte del corpo?

      Ezec. 18:4: “L’anima [“anima”, Di, Ma, Ri, Sa, Ti, VR; Na (18:20); “persona”, Con, Ga] che pecca, essa stessa morirà”.

      Isa. 53:12: “Versò la sua anima [“anima”, Di, Na; “se stesso”, CEI, Con, VR] alla medesima morte”. (Confronta Matteo 26:38).

      Vedi anche le voci “Anima” e “Spirito”.

      I morti possono in qualche modo aiutare i vivi o far loro del male?

      Eccl. 9:6: “Il loro amore e il loro odio e la loro gelosia son già periti, ed essi non hanno più alcuna porzione a tempo indefinito in nessuna cosa che si deve fare sotto il sole”.

      Isa. 26:14: “Sono morti; non vivranno. Impotenti nella morte, non si leveranno”.

      Che dire dei racconti di un’altra vita fatti da persone rianimate dopo essere state dichiarate morte?

      Normalmente, dopo l’arresto della respirazione e del battito cardiaco, passano alcuni minuti prima che la forza vitale presente nelle cellule del corpo cominci gradualmente a spegnersi. Se l’organismo è esposto a temperature molto basse, questo processo può essere ritardato di ore. Per questa ragione a volte è possibile praticare con successo la rianimazione cardiopolmonare. Queste persone erano, come si suol dire, “clinicamente morte”, ma le cellule del loro organismo erano ancora vive.

      Molte persone che si sono riprese dopo la “morte clinica” non ricordano nulla. Alcune dicono di aver provato la sensazione di galleggiare nel vuoto. Altre raccontano di aver visto cose bellissime. Altre ancora definiscono terrificante la loro esperienza.

      Esiste una spiegazione medica di queste esperienze?

      Un esperto dice: “Quando la forza fisica è al livello più basso, come sotto anestesia, o come risultato di una malattia o di un

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