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  • Epafra
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • EPAFRA

      (Èpafra) [abbreviazione di Epafrodito].

      Fedele ministro di Cristo che, predicando la buona notizia, fece conoscere ai colossesi l’immeritata benignità di Dio e quindi molto probabilmente contribuì a stabilire la congregazione di Colosse. All’epoca della prima detenzione di Paolo, Epafra si recò a Roma, portandogli incoraggianti notizie circa l’amore e la fermezza della congregazione di Colosse. (Col 1:4-8) Evidentemente si trattenne a Roma, almeno per qualche tempo, poiché Paolo, scrivendo la sua lettera ai Colossesi, include i saluti di Epafra e assicura loro che questo schiavo di Gesù Cristo si adopera sempre “a vostro favore nelle sue preghiere, affinché siate infine compiuti e fermamente convinti in tutta la volontà di Dio”. Come attesta Paolo, questo diletto conservo compì inoltre una grande opera a favore dei fratelli di Laodicea e di Ierapoli. (Col 4:12, 13) Inoltre, scrivendo a Filemone, Paolo manda i saluti di Epafra e lo chiama “mio compagno di prigionia unito a Cristo”. (Flm 23) Epafra non va confuso con l’Epafrodito di Filippi.

  • Epafrodito
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • EPAFRODITO

      (Epafrodìto) [“di Afrodite”, da un termine che significa “coperto di schiuma”].

      Fidato componente della congregazione di Filippi in Macedonia, latore di un dono a Paolo, allora prigioniero a Roma (ca. 59-61 E.V.). (Flp 2:25; 4:18) Mentre era a Roma, Epafrodito “si ammalò e fu vicino alla morte; ma Dio ebbe misericordia di lui”. I filippesi, saputo della sua malattia, e forse preoccupati, chiesero notizie. Poiché Epafrodito era ansioso di vedere i filippesi ed era afflitto perché sapevano della sua malattia, Paolo ritenne opportuno rimandarlo subito indietro appena guarito, affidandogli la lettera per la congregazione di Filippi. Paolo incoraggia i fratelli a riservare a Epafrodito “la consueta accoglienza nel Signore” e a “tenere cari gli uomini di tale sorta”. A motivo infatti dell’opera del Signore, Epafrodito si era esposto al pericolo ed era stato quasi sul punto di morire. (Flp 2:25-30) A giudicare dal suo nome, che incorpora quello di Afrodite, Epafrodito poteva essere un gentile convertito al cristianesimo. Non va confuso con l’Epafra di Colosse.

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