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Erode, Seguaci del partito diPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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gruppi. In quest’ultimo versetto, invece di “Erode”, alcuni manoscritti, come il papiro Chester Beatty I (P45), il Codex Washingtonianus I e il Codex Coridethianus, hanno “erodiani”. — The Interpreter’s Dictionary of the Bible, a cura di G. A. Buttrick, 1962, vol. 2, p. 594; Frederic Kenyon, Our Bible and the Ancient Manuscripts, 1958, pp. 215, 216.
Una cosa è certa: i seguaci del partito di Erode e i farisei, pur avendo vedute politiche e religiose nettamente contrarie, erano saldamente uniti nella violenta opposizione a Gesù. Almeno due volte tali fazioni si consultarono sul modo migliore per eliminare il nemico comune. Il primo caso menzionato è quello verificatosi poco dopo la Pasqua del 31 E.V., all’epoca del ministero di Gesù in Galilea. Vedendo Gesù guarire di sabato un uomo dalla mano secca, “i farisei uscirono e immediatamente tenevano consiglio contro di lui con i seguaci del partito di Erode, per distruggerlo”. — Mr 3:1-6; Mt 12:9-14.
Il secondo caso documentato si verificò quasi due anni più tardi, solo tre giorni prima che Gesù fosse messo a morte, quando i discepoli dei farisei e i seguaci del partito di Erode si unirono per mettere alla prova Gesù sulla questione delle tasse. Certi uomini furono assoldati segretamente “perché si fingessero giusti, per sorprenderlo nel parlare, in modo da consegnarlo al governo e all’autorità del governatore”. (Lu 20:20) Alla precisa domanda sulle tasse fecero precedere parole adulatrici destinate a prendere Gesù alla sprovvista. Ma, consapevole della loro astuzia e malvagità, Gesù disse: “Perché mi mettete alla prova, ipocriti?” Poi li mise completamente a tacere con la sua risposta in merito al pagare le tasse. — Mt 22:15-22; Lu 20:21-26.
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ErodiadePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ERODIADE
(Erodìade).
La moglie di Erode Antipa che, servendosi della figlia Salome, nel 32 E.V. chiese e ottenne la testa di Giovanni il Battezzatore. (Mr 6:22-28) Il padre Aristobulo, figlio di Erode il Grande e della sua seconda moglie Mariamne I, e la madre erano primi cugini. Suo fratello Erode Agrippa I fece uccidere l’apostolo Giacomo fratello di Giovanni. — At 12:1, 2.
Erodiade aveva sposato in prime nozze uno zio, fratellastro di suo padre, pure figlio di Erode il Grande (che lo ebbe dalla terza moglie, Mariamne II) e chiamato comunemente Erode Filippo per distinguerlo da Filippo il tetrarca dell’Iturea e della Traconitide. (Lu 3:1) Questo marito-zio, Erode Filippo, era il padre di Salome, a quanto pare l’unica figlia di Erodiade. Tuttavia Erodiade divorziò da lui e ne sposò il fratellastro Erode Antipa, anch’egli figlio del nonno di lei Erode il Grande e della sua quarta moglie, Maltace. Anche Erode Antipa, l’allora governatore distrettuale (lett. “tetrarca”), che Gesù Cristo aveva chiamato “quella volpe” (Lu 13:31, 32), aveva divorziato dalla prima moglie, figlia del re nabateo Areta d’Arabia, per sposare Erodiade.
Giovanni il Battezzatore aveva dunque ragione di condannare il matrimonio di Erodiade con Erode Antipa, che secondo la legge ebraica era sia illegale che immorale, ma per questo fu gettato in prigione e poi decapitato. L’intrepida e giusta condanna da parte di Giovanni aveva suscitato l’intenso odio di Erodiade, che alla prima opportunità fece quindi mettere a morte il profeta. — Mt 14:1-11; Mr 6:16-28; Lu 3:19, 20; 9:9.
Il fratello di Erodiade, Erode Agrippa I, tornò da Roma nel 38 E.V., dopo essere stato nominato re. Questo contrariò molto Erodiade, perché il marito, pur essendo figlio di un re, era solo tetrarca. Perciò non cessò di far pressione sul marito finché anch’egli andò a Roma nella speranza di essere incoronato re. Giuseppe Flavio narra che Agrippa fratello di Erodiade inviò in segreto delle lettere all’imperatore Caligola accusando Antipa di cospirare coi parti. Come conseguenza Antipa fu esiliato in Gallia, dove Erodiade lo seguì. — Antichità giudaiche, XVIII, 240-256 (vii, 1, 2); Guerra giudaica, II, 181-183 (ix, 6).
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ErodionePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ERODIONE
(Erodiòne).
Uno di quelli a cui Paolo inviò i suoi saluti nella lettera indirizzata alla congregazione cristiana di Roma. Paolo chiama Erodione “mio parente”. (Ro 16:11) Visto l’uso che l’apostolo fa del termine “parenti” in Romani 9:3, alcuni pensano che questo voglia semplicemente dire che anche Erodione, come Paolo, era un ebreo, più che un suo familiare. Dal momento però che Paolo non chiama “miei parenti” tutti gli ebrei a cui manda i saluti (cfr. At 18:2; Ro 16:3), è probabile che si trattasse di un parente in senso più stretto. — Vedi ANDRONICO.
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ErpetePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
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ERPETE
L’erpete tricofitico è un’eruzione cutanea contagiosa, caratterizzata da macchie rotondeggianti. “Erpete” ricorre nella Traduzione del Nuovo Mondo in Levitico 21:20 e 22:22 e traduce il termine ebraico yallèfeth. Questa affezione causata da funghi può colpire l’uomo e gli animali. Negli esseri umani attacca non solo le parti pelose del corpo, specie il cuoio capelluto dei bambini e la barba degli adulti, ma anche le parti glabre. Quest’ultima forma è caratterizzata da macchie rossastre che presentano di solito delle bollicine ai bordi. Man mano che la macchia si
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