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  • g93 8/8 pp. 22-25
  • Dovrei far vaccinare la mia famiglia?

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  • Dovrei far vaccinare la mia famiglia?
  • Svegliatevi! 1993
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  • Qualche informazione di carattere generale
  • Dovrei far vaccinare mio figlio?
  • Che dire degli effetti collaterali?
  • Che dire delle vaccinazioni negli adulti?
  • Il sangue nella produzione di preparati immunizzanti
  • Dovrei far vaccinare la mia famiglia?
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Altro
Svegliatevi! 1993
g93 8/8 pp. 22-25

Dovrei far vaccinare la mia famiglia?

“È ORA di farlo vaccinare”, dice il dottore. Queste parole forse suonano minacciose agli orecchi di un bambino, ma di solito vengono accolte dai genitori con un sorriso rassicurante e un cenno di assenso.

Di recente, però, sono sorte alcune domande a proposito di forme di immunoprofilassi comunemente adottate per la difesa di bambini e adulti. Quali vaccinazioni sono davvero necessarie? Che dire degli effetti collaterali? La produzione dei vaccini implica in qualche modo l’uso del sangue?

Sono domande importanti che una famiglia cristiana riflessiva dovrebbe considerare. Le risposte possono influire direttamente sulla salute e sul futuro vostri e dei vostri figli.

Qualche informazione di carattere generale

Negli anni ’50 fu introdotto un vaccino che eliminò quasi del tutto lo spettro della poliomielite nella maggioranza dei paesi. Dal 1980 circa si ritiene che il temibile vaiolo sia stato debellato in tutto il mondo, grazie appunto ad efficaci programmi di immunoprofilassi. Questo sembrava confermare il vecchio adagio secondo cui “è meglio prevenire che curare”.

Finora in genere i programmi di immunizzazione sono stati efficaci nel tenere sotto controllo molte malattie: tetano, poliomielite, difterite e pertosse, per menzionarne alcune. Inoltre è dimostrato che quando per qualche motivo l’immunoprofilassi non viene attuata sistematicamente, la malattia ricompare. Questo è accaduto in un paese nel caso della pertosse.

Come avviene l’immunizzazione? Fondamentalmente, con uno dei due tipi di trattamento, vengono potenziate le difese del corpo contro l’invasione di agenti infettivi o patogeni, classe in cui rientrano germi e virus. Il primo tipo consiste quindi nella cosiddetta immunizzazione attiva. In questo caso si inocula un agente patogeno attenuato o ucciso (o la sua tossina) modificato in modo tale da non essere pericoloso per il corpo. I meccanismi di difesa del corpo cominciano a produrre molecole-killer dette anticorpi che sono in grado di combattere il vero agente patogeno nel caso dovessero venire in contatto con esso. L’immunizzazione può essere indotta quindi con un vaccino contenente un estratto della sostanza tossica dell’agente patogeno (tossina), nel qual caso viene chiamato tossoide o anatossina, oppure con un vaccino contenente microrganismi vivi attenuati o microrganismi uccisi.

Come si può immaginare, inoculando un vaccino non si ottiene un’immunità immediata. Il corpo ha bisogno di un po’ di tempo per produrre gli anticorpi. Tutti i vaccini, somministrati a bambini e ad adulti, conferiscono questo stato di immunità attiva. Con una sola eccezione (che vedremo in seguito), essi non implicano l’uso del sangue in nessuna fase della preparazione.

L’altro procedimento è la cosiddetta immunizzazione passiva. Questa in genere è riservata alle situazioni in cui la persona è venuta a contatto con una grave malattia, come la rabbia. In tal caso il corpo non ha il tempo di indurre la propria risposta immunitaria, per cui si possono combattere gli agenti patogeni iniettando nel soggetto che è stato esposto alla malattia gli anticorpi di qualcun altro, già pronti. In tal caso si inoculano gammaglobuline, antitossine o siero iperimmune, tutti prodotti ricavati dal sangue di esseri umani o di animali immuni. Questa immunizzazione passiva ha lo scopo di aiutare il corpo in maniera immediata, ma solo temporanea, a combattere l’invasore. Gli anticorpi inoculati vengono presto eliminati dal corpo come proteine estranee.

Dovrei far vaccinare mio figlio?

Dopo aver appreso queste informazioni, qualcuno potrebbe ancora chiedersi: ‘Quali vaccinazioni dovrebbe fare mio figlio?’ Nella maggior parte dei paesi in cui vaccinare i bambini è una pratica diffusa, le vaccinazioni sistematiche hanno portato una vistosa diminuzione delle malattie infantili prese di mira.

Da diversi anni l’Accademia Americana di Pediatria, di concerto con organizzazioni analoghe in tutto il mondo, ha raccomandato la vaccinazione sistematica contro le seguenti malattie: difterite, pertosse e tetano. In genere questi tre vaccini sono associati e somministrati contemporaneamente (vaccino DPT), e dopo la prima iniezione si effettuano tre richiami a intervalli di almeno due mesi. Poi, quando il bambino ha più di un anno, si procede alla vaccinazione antimorbillo-rosolia-parotite (MRPa). Oltre a ciò, vengono somministrate quattro dosi di vaccino orale antipoliomielitico (OPV o vaccino di Sabin) con un calendario simile a quello per il vaccino DPT.a

In molti paesi questa serie di vaccinazioni è obbligatoria, anche se il numero dei richiami può variare. Di recente, a motivo di varie epidemie di morbillo, sono stati raccomandati in determinati casi ulteriori richiami di vaccino antimorbilloso. Per avere ulteriori informazioni potreste rivolgervi a un medico della vostra zona.

Oltre a questi vaccini, ne esiste uno per la polmonite (Pneumovax). A quanto pare esso conferisce un’immunità permanente a bambini e adulti che, per qualche motivo, vanno soggetti a certi tipi di polmonite.

Un altro vaccino per i bambini è il “vaccino Hib”, che serve a proteggere da un diffuso agente patogeno dell’infanzia, l’Haemophilus influenzae. Questo batterio provoca diverse malattie nei bambini piccoli, soprattutto una grave forma di meningite. Il vaccino si è dimostrato generalmente sicuro, e ne viene raccomandata sempre più l’adozione nell’immunoprofilassi infantile.

Tra parentesi, non esiste ancora nessun programma di vaccinazione sistematica per la varicella, mentre non è più disponibile il vaccino antivaioloso poiché, com’è già stato detto sopra, un programma mondiale di vaccinazione ha debellato questa malattia potenzialmente letale.

Che dire degli effetti collaterali?

Che dire degli effetti collaterali delle vaccinazioni? Per quanto riguarda la maggioranza dei vaccini, a parte qualche strillo e qualche lacrima passeggera da parte del bambino, gli effetti collaterali sono in genere limitati e temporanei: al massimo un giorno circa di febbre. Eppure molti genitori sono preoccupati per i rischi delle vaccinazioni. Un sondaggio che analizzava le preoccupazioni che i genitori hanno per la salute dei figli ha riscontrato che il 57 per cento dei genitori intervistati era preoccupato per la reazione ai vaccini.

Di recente si è parlato molto di un componente del vaccino DPT, e precisamente quello relativo alla pertosse. L’efficacia di questo vaccino ha determinato un netto declino di una malattia un tempo temuta: in un solo paese si è passati da 200.000 casi all’anno prima dell’utilizzazione del vaccino a 2.000 casi all’anno dopo l’uso esteso del vaccino. Nondimeno, in circa 1 caso su 100.000 il vaccino ha dato luogo a gravi effetti collaterali, accessi epilettici e anche danni cerebrali.

Anche se è molto rara, questa reazione genera una certa ansietà in molti genitori che sono costretti a far vaccinare il figlio se vogliono che sia ammesso a scuola. La pertosse è una malattia rara, ma quando colpisce una comunità è così devastante che, secondo gli esperti, in genere per i bambini “è molto più sicuro vaccinarsi che rischiare di contrarre la malattia”. Tali esperti suggeriscono di provvedere all’immunizzazione tranne “nei casi in cui una dose precedente abbia dato luogo a convulsioni, encefalite, segni neurologici focali o collasso. Né si dovrebbero somministrare dosi ulteriori di vaccino a bambini che presentano ‘eccessiva sonnolenza, crisi di pianto (pianto o strilli ininterrotti per 3 ore o più), o una temperatura corporea superiore ai . . . 40,5°C’”.b

In molti paesi la vera soluzione al problema è un vaccino acellulare, come quello attualmente impiegato in Giappone con grandi speranze. Questo nuovo vaccino, a quanto pare più sicuro, è disponibile man mano anche in altri paesi.

Altre simili vaccinazioni hanno dimostrato nel tempo di essere efficaci e relativamente sicure.

Che dire delle vaccinazioni negli adulti?

Una volta raggiunta l’età adulta, rimangono eventualmente solo poche vaccinazioni da fare. In teoria tutti gli adulti dovrebbero già essere immuni da morbillo, rosolia e parotite avendo contratto la malattia o essendo stati vaccinati da bambini. Se dovesse sorgere qualche dubbio su tale immunità, un medico potrebbe raccomandare la somministrazione di un vaccino MRPa ad un adulto.

Una somministrazione di anatossina tetanica ogni dieci anni circa è considerata una buona idea come misura profilattica contro il tetano. Le persone anziane o con malattie croniche possono chiedere al loro medico informazioni sulle vaccinazioni annuali contro l’influenza. Chi si reca in certe zone del mondo dovrebbe pensare a immunizzarsi contro malattie come febbre gialla, colera, antrace, febbre tifoide o peste se queste sono endemiche in quella determinata zona.

Sempre in tema di immunizzazione attiva, vale la pena di prendere in considerazione un ultimo vaccino, poiché è il solo ottenuto dal sangue. Si tratta di un vaccino contro l’epatite B chiamato Heptavax-B. È destinato a chi, come gli operatori sanitari, potrebbe accidentalmente venire a contatto con derivati del sangue di pazienti affetti da epatite B. Anche se è stato accolto come un grande passo avanti, questo vaccino ha destato preoccupazioni in molti a motivo del modo in cui viene preparato.

Fondamentalmente, il sangue di portatori selezionati del virus dell’epatite B viene raccolto e trattato così da uccidere qualsiasi virus, e da esso viene estratto un certo antigene dell’epatite B. Questo antigene raffinato e inattivato può essere inoculato come vaccino. Molti, però, preferiscono evitare questo vaccino temendo i rischi che comporta l’assumere derivati del sangue provenienti da persone infette, alcune delle quali hanno una vita sessuale promiscua. Inoltre, alcuni cristiani coscienziosi hanno obiettato a questo vaccino in quanto deriva dal sangue di un’altra persona.c

Tali obiezioni al vaccino contro l’epatite sono state brillantemente superate con l’introduzione di un vaccino diverso ma ugualmente efficace contro l’epatite B. Questo si ottiene con tecniche di ingegneria genetica sfruttando cellule di lieviti, senza alcun impiego di sangue umano. Se lavorate in campo medico o per qualche altro motivo siete fra quelli a cui è raccomandata la vaccinazione contro l’epatite B, forse vorrete parlarne con il vostro medico.

Il sangue nella produzione di preparati immunizzanti

Questo solleva una domanda importante per i cristiani, i quali non vogliono trasgredire la proibizione biblica riguardante l’uso improprio del sangue. (Atti 15:28, 29) Ci sono altri vaccini preparati con il sangue?

Di regola, ad eccezione dell’Heptavax-B, i vaccini non prevedono alcun impiego di sangue. Rientrano in questo gruppo, ad esempio, tutti i vaccini per le malattie infantili.

Nel caso dell’immunizzazione passiva, invece, vale il contrario. Si può presumere che quando viene consigliata la vaccinazione dopo essere stati esposti a una possibile infezione, ad esempio dopo che ci si è feriti con un chiodo arrugginito o che si è stati morsi da un cane, la sostanza da inoculare (a meno che non si tratti di semplici richiami di routine) sia un siero iperimmune che è stato ottenuto dal sangue. Questo vale anche per la globulina anti-Rh (Rhogam), che viene spesso raccomandata alle madri Rh-negative che per qualche motivo vengono esposte a sangue Rh-positivo, come per esempio quando partoriscono un bambino Rh-positivo.

Visto che queste immunizzazioni passive sono quelle implicate nella questione del sangue, quale sarà la posizione del cristiano coscienzioso? Precedenti articoli di questa rivista e della rivista ad essa abbinata, La Torre di Guardia, hanno presentato una posizione coerente: Sta alla coscienza del singolo cristiano, addestrata con la Bibbia, decidere se accettare questo trattamento per sé o per i propri familiari.d

Dovrei far vaccinare la mia famiglia?

I cristiani hanno grande rispetto per la vita e desiderano sinceramente fare tutto il possibile perché i loro cari godano buona salute. La decisione di far vaccinare la vostra famiglia spetta a voi e alla vostra coscienza. — Galati 6:5.

Un esperto ha riassunto bene la situazione in questo modo: “I genitori dovrebbero essere informati di ogni intervento medico raccomandato per il loro bambino. Non sono solo i tutori legali dei figli. Sono responsabili della salute e della protezione della prole nel periodo della vita in cui essa dipende da loro”. In questo campo delle vaccinazioni, come pure in ogni altro campo medico, i testimoni di Geova prendono molto sul serio questa responsabilità. — Da un medico.

[Note in calce]

a L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ora raccomandando in molte parti del mondo la vaccinazione sistematica dei neonati contro l’epatite B.

b Una storia familiare di accessi epilettici non sembra essere correlata con le reazioni. E benché le infezioni respiratorie non sembrino predisporre alla reazione, potrebbe essere prudente rimandare la vaccinazione se il bambino è anche leggermente indisposto.

c Vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 1º giugno 1990.

d Vedi La Torre di Guardia del 1º novembre 1978, pagina 31.

[Riquadro a pagina 24]

Preparati immunizzanti non ottenuti dal sangue

Vaccini per le malattie infantili (DPT, OPV, MRPa)

Vaccino Hib

Pneumovax

Anatossine

Vaccini antinfluenzali

Recombivax-HB

Preparati immunizzanti ottenuti dal sangue

Heptavax-B

Rhogam

Antitossine

Antiveleni (contro il veleno di serpenti e ragni)

Immunoglobuline (contro varie malattie)

Gammaglobuline

Sieri iperimmuni (ad esempio, siero antirabbico)

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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