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LibroPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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con vari preparati quanto più possibile dello scritto originale. I papiri si potevano cancellare con una spugna se l’inchiostro era ancora piuttosto fresco; altrimenti il vecchio scritto veniva cancellato con un tratto di penna, oppure si scriveva sul retro. Su alcuni palinsesti, grazie all’azione atmosferica e ad altri fattori, lo scritto originale risulta abbastanza chiaro da poter essere decifrato. Fra questi ci sono diversi manoscritti biblici; uno dei più notevoli, il Codex Ephraemi, contiene, sotto quello che probabilmente è uno scritto del XII secolo, un testo di parte delle Scritture Ebraiche e Greche ritenuto del V secolo E.V.
Altri libri menzionati nella Bibbia. Nella Bibbia sono menzionati diversi libri non ispirati. Alcuni furono fonte di materiale per gli scrittori ispirati. Altri sembrano diari compilati da documenti di stato. Fra questi ci sono i seguenti:
Libro delle Guerre di Geova. Citato da Mosè in Numeri 21:14, 15. Era senza dubbio una documentazione fidata, o una storia, delle guerre del popolo di Dio. Forse iniziava con la guerra vittoriosa combattuta da Abraamo contro i quattro re alleati che avevano catturato Lot e la sua famiglia. — Ge 14:1-16.
Libro di Iashar. Questo libro è citato in Giosuè 10:12, 13, passo che riporta l’invocazione di Giosuè perché il sole e la luna si fermassero durante il combattimento contro gli amorrei, e in 2 Samuele 1:18-27, dove è riportato un componimento poetico intitolato “L’Arco”, canto funebre per Saul e Gionatan. Si ritiene perciò che il libro fosse una raccolta di poesie, canti e altri scritti, indubbiamente di notevole interesse storico e molto popolari presso gli ebrei.
Altri scritti storici. Diversi altri scritti storici non ispirati sono menzionati nei libri di Re e Cronache. Uno di questi è il “libro dei fatti dei giorni dei re d’Israele”. (1Re 14:19; 2Re 15:31) Il “libro dei fatti dei tempi dei re di Giuda” riguarda invece i re del regno meridionale, a partire da Roboamo figlio di Salomone, ed è menzionato 15 volte. (1Re 14:29; 2Re 24:5) Un altro documento del regno di Salomone, il “libro dei fatti di Salomone”, è menzionato in 1 Re 11:41.
Nel compilare e mettere per iscritto Cronache, dopo l’esilio, Esdra fa riferimento almeno 14 volte ad altre fonti, fra cui il “Libro dei Re d’Israele”, i “fatti dei giorni del re Davide” e il “Libro dei Re di Giuda e d’Israele”. (1Cr 9:1; 27:24; 2Cr 16:11; 20:34; 24:27; 27:7; 33:18) Esdra cita inoltre libri di precedenti scrittori ispirati (1Cr 29:29; 2Cr 26:22; 32:32), e menziona scritti di altri profeti che non sono conservati nelle Sacre Scritture ispirate. (2Cr 9:29; 12:15; 13:22) Un “libro dei fatti dei tempi” è menzionato da Neemia. (Ne 12:23) La Bibbia fa riferimento anche a registrazioni del governo persiano. Queste includevano i rapporti sui servigi resi al re, come la scoperta da parte di Mardocheo di un complotto per assassinare il sovrano. — Esd 4:15; Est 2:23; 6:1, 2; 10:2.
Il saggio scrittore di Ecclesiaste mette in guardia contro l’infinita produzione di libri che rispecchiano un modo di ragionare mondano e in conflitto con la sapienza divina, libri che non inculcano il timore del vero Dio e l’osservanza dei suoi comandamenti. (Ec 12:12, 13) Un esempio si ebbe a Efeso, dove imperversavano spiritismo e demonismo. Udita la predicazione della buona notizia intorno a Cristo, i credenti portarono i loro libri di magia, il cui valore ammontava a 50.000 pezzi d’argento, e li bruciarono in pubblico. — At 19:19.
In Esodo 17:14 c’è il comando di Geova di scrivere “nel libro” il suo giudizio contro Amalec, e ciò prova che nel 1513 a.E.V. gli scritti di Mosè, i primi scritti riconosciuti come ispirati, esistevano già.
Altri riferimenti alla Bibbia o a parti di essa sono: “Il libro del patto”, che evidentemente conteneva le leggi esposte in Esodo 20:22–23:33 (Eso 24:7) e il “rotolo del libro”, le Scritture Ebraiche. — Eb 10:7.
Uso figurativo. Parecchie volte il termine “libro” è usato in senso figurato, per esempio nelle espressioni il “tuo libro [di Dio]” (Eso 32:32), “un libro di memorie” (Mal 3:16) e il “libro della vita” (Flp 4:3; Ri 3:5; 20:15). Sembra che tutti questi siano fondamentalmente la stessa cosa: un “libro” di memorie di Dio riguardo al premio della vita eterna (in cielo o sulla terra) per coloro i cui nomi vi sono scritti. Nel “libro” di Dio i nomi sono evidentemente scritti con riserva, poiché le Scritture indicano che possono essere ‘cancellati’. (Eso 32:32, 33; Ri 3:5) Quindi nel libro rimarranno solo i nomi di coloro che continueranno ad essere fedeli. — Vedi VITA.
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LicaoniaPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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LICAONIA
(Licaònia).
Regione dell’Asia Minore dove si parlava la lingua licaonica. (At 14:6-11) I confini della Licaonia sono incerti e subirono vari cambiamenti nel corso della storia. Nel periodo in cui compare nella storia biblica, la Licaonia occupava la parte S della provincia romana della Galazia e confinava a O con la Pisidia e la Frigia, a E con la Cappadocia e a S con la Cilicia. È una pianura brulla e vi scarseggia l’acqua. Anticamente però era abbastanza fertile
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