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Chi governerà il mondo?Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
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VELOCE COME UN LEOPARDO ALATO!
13. (a) Cosa simboleggiava la terza bestia? (b) Cosa si può dire della velocità della terza bestia e dell’estensione del suo dominio?
13 La terza bestia era “simile a un leopardo, ma aveva quattro ali di creatura volatile sul dorso. E la bestia aveva quattro teste, e le fu dato in realtà il dominio”. (Daniele 7:6) Come il ventre e le cosce dell’immagine del sogno di Nabucodonosor, questo leopardo con quattro ali e quattro teste simboleggiava la successione di governanti macedoni, o greci, a partire da Alessandro Magno. Con l’agilità e la velocità di un leopardo, Alessandro avanzò attraverso l’Asia Minore, si spinse a sud fino in Egitto e ancora fino al confine occidentale dell’India. (Confronta Abacuc 1:8). Il suo dominio era più vasto di quello dell’“orso”, poiché includeva la Macedonia, la Grecia e l’impero persiano. — Vedi “Un giovane re conquista il mondo”, a pagina 153.
14. Come comparvero le quattro teste del “leopardo”?
14 Le quattro teste del “leopardo” comparvero dopo la morte di Alessandro, avvenuta nel 323 a.E.V., quando quattro suoi generali alla fine gli succedettero in diverse parti del suo dominio. Seleuco tenne la Mesopotamia e la Siria. Tolomeo dominò su Egitto e Palestina. Lisimaco governò l’Asia Minore e la Tracia e Cassandro prese la Macedonia e la Grecia. (Vedi “Un vasto regno viene diviso”, a pagina 162). Quindi si profilò una nuova minaccia.
UNA BESTIA SPAVENTEVOLE SI RIVELA DIVERSA
15. (a) Descrivete la quarta bestia. (b) Cosa simboleggiava la quarta bestia, e come stritolava e divorava tutto ciò che incontrava?
15 Daniele definì la quarta bestia “spaventevole e terribile e insolitamente forte”. E proseguì: “E aveva denti di ferro, grossi. Essa divorava e stritolava, e calpestava ciò che restava con i piedi. Ed era qualcosa di diverso da tutte le altre bestie che erano state prima d’essa, e aveva dieci corna”. (Daniele 7:7) Questa bestia spaventevole fu all’inizio la potenza militare e politica di Roma. Un po’ alla volta conquistò le quattro parti in cui si era diviso l’impero greco nel periodo ellenistico, e nel 30 a.E.V. Roma diventò la successiva potenza mondiale delle profezie bibliche. Soggiogando con la forza militare tutto quello che incontrava sul suo cammino, l’impero romano finì per includere un’area che dalle Isole Britanniche si estendeva per gran parte dell’Europa, tutto il bacino del Mediterraneo e oltre Babilonia fino al Golfo Persico.
16. Che informazioni diede l’angelo riguardo alla quarta bestia?
16 Desiderando accertarsi del significato di questa bestia “straordinariamente spaventevole”, Daniele ascoltava intento mentre l’angelo spiegava: “In quanto alle [sue] dieci corna, da quel regno sorgeranno dieci re; e ancora un altro sorgerà dopo di loro, ed egli stesso sarà diverso dai primi, e umilierà tre re”. (Daniele 7:19, 20, 24) Cosa erano queste “dieci corna” o “dieci re”?
17. Cosa simboleggiano le “dieci corna” della quarta bestia?
17 Man mano che Roma diventava più opulenta e la decadenza si accentuava a motivo della vita licenziosa della classe dirigente, la sua potenza militare diminuiva. Col tempo il declino della forza militare di Roma divenne ben evidente. Il potente impero finì per frammentarsi in molti regni. Poiché la Bibbia usa spesso il numero dieci per indicare completezza, le “dieci corna” della quarta bestia rappresentano tutti i regni che si formarono in seguito allo sfacelo di Roma. — Confronta Deuteronomio 4:13; Luca 15:8; 19:13, 16, 17.
18. In che modo Roma continuò per secoli a esercitare il dominio sull’Europa dopo la deposizione dell’ultimo imperatore?
18 La potenza mondiale romana, però, non finì con la deposizione dell’ultimo imperatore di Roma nel 476 E.V. Per molti secoli la Roma papale continuò a esercitare potere politico, e soprattutto religioso, sull’Europa. Lo fece tramite il sistema feudale, in cui la maggior parte degli europei erano soggetti a un signore, quindi a un re. E tutti i re riconoscevano l’autorità del papa. Così il Sacro Romano Impero col suo centro nella Roma papale dominò la scena mondiale per tutto quel lungo periodo della storia chiamato Medioevo.
19. Secondo uno storico, com’era Roma in paragone degli imperi precedenti?
19 Chi può negare che la quarta bestia era qualcosa di “diverso da tutti gli altri regni”? (Daniele 7:7, 19, 23) A questo proposito lo storico Herbert G. Wells scrisse: “Questa nuova potenza di Roma . . . era per parecchi rispetti qualcosa di diverso da ogni altro grande impero che avesse avuto sin qui il predominio nel mondo civile. . . . Incorporò quasi tutti i popoli greci del mondo, e la sua popolazione fu meno fortemente camitica e semitica di quella di ogni altro impero precedente . . . Fu un novissimo tipo di impero nella storia . . . L’Impero Romano fu un progressivo accrescimento, uno sviluppo nuovo e non preordinato; il popolo romano si trovò ingaggiato quasi d’improvviso in un grande esperimento amministrativo”.c Ma la quarta bestia doveva avere ulteriori sviluppi.
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Chi governerà il mondo?Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
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[Riquadro/Immagini alle pagine 153-161]
UN GIOVANE RE CONQUISTA IL MONDO
CIRCA 2.300 anni fa un generale biondo poco più che ventenne sostava sulla riva del Mediterraneo, lo sguardo fisso su una città insulare distante poco meno di un chilometro. Poiché gli era stato rifiutato l’accesso, il generale infuriato era deciso a conquistare la città. Il suo piano d’attacco? Costruire un molo fino all’isola e mobilitare il suo esercito contro la città. La costruzione del molo era già iniziata.
Ma una missiva del gran re dell’impero persiano interruppe il giovane generale. Ansioso di fare la pace, il sovrano persiano faceva un’offerta straordinaria: 10.000 talenti d’oro (sui 3.500 miliardi di lire al valore attuale), una figlia del re in sposa e il dominio su tutta la parte occidentale dell’impero persiano. Tutto questo in cambio della famiglia reale, che il generale aveva catturato.
Il comandante cui spettava la decisione di accettare o respingere l’offerta era Alessandro III di Macedonia. L’avrebbe accettata? “Quello fu un momento decisivo per il mondo antico”, dice lo storico Ulrich Wilcken. “Le conseguenze della sua decisione si estendono attraverso tutto il Medioevo fino ai nostri giorni, in Oriente come in Occidente”. Prima di considerare la risposta di Alessandro, vediamo quali avvenimenti precedettero quel momento cruciale.
LE DOTI DEL CONQUISTATORE
Alessandro nacque a Pella, in Macedonia, nel 356 a.E.V. Era figlio del re Filippo II e di Olimpiade. Questa insegnò ad Alessandro che i re macedoni discendevano da Eracle, figlio del dio greco Zeus. Secondo Olimpiade, Achille, l’eroe del poema omerico l’Iliade, era antenato di Alessandro. Avendo di mira la conquista e la gloria regale a motivo dell’influenza esercitata su di lui dai genitori, il giovane Alessandro non si interessava di altro. Alla domanda se avrebbe partecipato a una gara nei Giochi Olimpici, Alessandro disse che l’avrebbe fatto se avesse dovuto gareggiare con dei re. La sua ambizione era compiere imprese più grandi di quelle del padre e ottenere la gloria con le proprie gesta.
A 13 anni Alessandro ebbe come tutore il filosofo greco Aristotele, che lo aiutò a coltivare l’amore per la filosofia, la medicina e la scienza. Non si sa fino a che punto gli insegnamenti filosofici di Aristotele influirono sul pensiero di Alessandro. “Sembra probabile che non potessero esservi molti punti di accordo tra i due”, osservava Bertrand Russell, filosofo del XX secolo. “Le teorie politiche di Aristotele erano fondate sulla città-stato greca, che era ormai completamente fuori moda”.f Il concetto di governo di una piccola città-stato non poteva interessare a un principe ambizioso che voleva costituire un grande impero centralizzato. Alessandro doveva essere scettico anche riguardo al precetto aristotelico di trattare i non greci come schiavi, dato che concepiva l’impero come una fiorente partnership fra vincitori e vinti.
Non c’è dubbio, però, che Aristotele instillò in Alessandro l’interesse per la lettura e il sapere. Per tutta la vita Alessandro rimase un avido lettore, con una speciale predilezione per gli scritti di Omero. Si dice che sapesse tutta l’Iliade — ben 15.693 versi — a memoria.
L’insegnamento di Aristotele ebbe bruscamente fine nel 340 a.E.V. quando il principe sedicenne tornò a Pella per governare la Macedonia in assenza del padre. E il principe ereditario si distinse subito in imprese militari. Con grande soddisfazione di Filippo, sedò prontamente la rivolta della tribù tracia dei maidi e prese d’assalto la loro città principale, che chiamò Alessandropoli.
DI VITTORIA IN VITTORIA
Con l’assassinio di Filippo II nel 336 a.E.V. il ventenne Alessandro ereditò il trono della Macedonia. Penetrando in Asia attraverso l’Ellesponto (gli attuali Dardanelli), nella primavera del 334 a.E.V. Alessandro iniziò una campagna di conquiste con un piccolo ma efficiente esercito di 30.000 fanti e 5.000 cavalieri. Il suo esercito era affiancato da ingegneri, topografi, architetti, scienziati e storici.
Presso il fiume Granico, all’estremità nord-occidentale dell’Asia Minore (l’attuale Turchia), Alessandro vinse la prima battaglia contro i persiani. Quell’inverno conquistò l’Asia Minore occidentale. L’autunno seguente combatté a Isso, all’estremità sud-orientale dell’Asia Minore, la seconda battaglia decisiva contro i persiani. Con un esercito di circa mezzo milione di uomini, il gran re persiano Dario III andò lì a incontrare Alessandro. Troppo sicuro di sé, Dario portò anche la madre, la moglie e altri familiari affinché potessero assistere a quella che doveva essere una vittoria spettacolare. Ma i persiani erano impreparati alla subitaneità e veemenza dell’attacco macedone. Le truppe di Alessandro sbaragliarono l’esercito persiano, e Dario fuggì, abbandonando la famiglia nelle mani di Alessandro.
Invece di inseguire i persiani in rotta, Alessandro si diresse a sud lungo la costa del Mediterraneo, impadronendosi delle basi usate dalla potente flotta persiana. Ma la città insulare di Tiro resisté all’invasione. Deciso a conquistarla, Alessandro iniziò un assedio che durò sette mesi. Durante l’assedio arrivò l’offerta di pace di Dario già menzionata. Le proposte erano così allettanti che a quanto pare il fidato consigliere di Alessandro, Parmenione, avrebbe detto: ‘Io accetterei, se fossi Alessandro’. Ma il giovane generale ribatté: ‘Anch’io, se fossi Parmenione’. Rifiutatosi di negoziare, Alessandro continuò l’assedio e nel luglio 332 a.E.V. abbatté quell’orgogliosa signora del mare.
Risparmiando Gerusalemme, che si era arresa, Alessandro proseguì verso sud e conquistò Gaza. Stanco del dominio persiano, l’Egitto lo accolse come un liberatore. A Menfi fece un sacrificio al bue Api, ingraziandosi così i sacerdoti egiziani. Inoltre fondò la città di Alessandria, che in seguito rivaleggiò con Atene come centro culturale e che porta ancora il suo nome.
Poi Alessandro mosse verso nord-est, passando per la Palestina e raggiungendo il Tigri. Nel 331 a.E.V. si impegnò nella terza battaglia importante contro i persiani, a Gaugamela, non lontano dalle rovine di Ninive. Qui i 47.000 uomini di Alessandro sopraffecero il riorganizzato esercito persiano forte di almeno 250.000 uomini! Dario fuggì e fu poi assassinato dalla sua stessa gente.
Infiammato dalla vittoria, Alessandro si volse a sud e prese la capitale invernale persiana, Babilonia. Occupò anche le capitali Susa e Persepoli, impadronendosi dell’immenso tesoro persiano e incendiando il grandioso palazzo di Serse. Per ultima, si arrese la capitale Ecbatana. Questo veloce conquistatore sottomise quindi il resto del dominio persiano, spingendosi a est fino al fiume Indo, nell’attuale Pakistan.
Varcato l’Indo, nella regione che confinava con la provincia persiana di Tassila, Alessandro incontrò un rivale formidabile, il monarca indiano Poro. Contro di lui, nel giugno 326 a.E.V., Alessandro combatté la sua quarta e ultima battaglia importante. L’esercito di Poro includeva 35.000 soldati e 200 elefanti, che spaventarono i cavalli dei macedoni. La battaglia fu aspra e sanguinosa, ma l’esercito di Alessandro ebbe la meglio. Poro si arrese e diventò suo alleato.
Più di otto anni erano passati da che la falange macedone era passata in Asia e i soldati erano esausti e soffrivano di nostalgia. Snervati dalla feroce battaglia con Poro, volevano tornare a casa. Benché riluttante, Alessandro finì per assecondare i loro desideri. La Grecia era diventata davvero la potenza mondiale. Grazie alle colonie greche fondate nei paesi conquistati, la lingua e la cultura greca si diffusero in tutto il reame.
L’UOMO ALESSANDRO
Quello che salvò la compagine dell’esercito macedone per tutti gli anni delle conquiste fu la personalità di Alessandro. Dopo le battaglie Alessandro era solito visitare i feriti, esaminarne le lesioni, lodare i soldati per le loro azioni eroiche e onorarli con un dono in denaro consono alle loro imprese. Per quelli che cadevano in battaglia Alessandro disponeva un funerale sontuoso. I genitori e i figli dei caduti erano esentati da tutte le tasse e le forme di servizio. Come diversivo dopo le battaglie, Alessandro indiceva giochi e competizioni. In un’occasione concesse un congedo agli uomini sposati di recente, che permise loro di passare l’inverno in Macedonia insieme alle rispettive mogli. Simili azioni gli valsero l’affetto e l’ammirazione dei suoi uomini.
Delle nozze di Alessandro con Rossane, principessa della Battriana, il biografo greco Plutarco scrive che “furono dovute ad amore . . . ma parvero inquadrarsi troppo bene con la politica di armonia tra i due popoli, che stava perseguendo. I barbari trassero invero un motivo di fiducia dai vincoli che le nozze crearono fra i due popoli, e si affezionarono straordinariamente ad Alessandro, poiché egli, che era sempre stato molto temperante in materia, non si permise di toccare la donna, l’unica che l’avesse soggiogato, se non dopo aver contratto un regolare matrimonio”.g
Alessandro rispettava anche il matrimonio altrui. Benché la moglie di Dario fosse sua prigioniera, dispose che fosse trattata in modo onorevole. Similmente, appreso che due soldati macedoni avevano abusato delle mogli di alcuni stranieri, ordinò che se risultavano colpevoli venissero giustiziati.
Come sua madre Olimpiade, Alessandro era molto religioso. Prima e dopo una battaglia faceva sacrifici e consultava i suoi divinatori sul significato di certi presagi. Consultò anche l’oracolo di Amon (Ammone) in Libia. E a Babilonia seguì le istruzioni dei caldei riguardo ai sacrifici, in particolare al dio babilonese Bel (Marduk).
Per quanto fosse di abitudini moderate nel mangiare, alla fine Alessandro si abbandonò agli eccessi nel bere. Soleva parlare a lungo davanti a ogni calice di vino e vantare le sue imprese. Una delle sue azioni più inique fu l’assassinio dell’amico Clito, in uno scatto d’ira mentre era ubriaco. Ma Alessandro era così consapevole del suo misfatto che si condannò da sé e per tre giorni rimase a letto, senza mangiare né bere. Alla fine gli amici lo persuasero a mangiare.
Con il passare del tempo la brama di gloria mise in evidenza altri tratti spiacevoli della sua personalità. Cominciò a credere prontamente alle false accuse e a infliggere punizioni con la massima severità. Per esempio, essendo stato indotto a credere che Filota fosse implicato in un attentato alla sua vita, Alessandro fece giustiziare lui e il padre, Parmenione, che era stato il suo consigliere fidato.
LA SCONFITTA DI ALESSANDRO
Poco dopo essere ritornato a Babilonia, Alessandro fu colpito da febbre malarica e non si riprese. Il 13 giugno 323 a.E.V., dopo essere vissuto solo 32 anni e 8 mesi, Alessandro si arrese al nemico più implacabile, la morte.
Avvenne proprio come certi saggi indiani avevano osservato: “O re Alessandro, ciascun uomo possiede tanta terra quanta è questa su cui ci troviamo a camminare; tu, che sei un uomo simile agli altri, tranne che per l’ambizione e l’orgoglio, dalla tua patria hai attraversato tanta terra, creandoti problemi e procurandone agli altri. In realtà di qui a poco, una volta morto, avrai tanta terra quanta basterà al tuo corpo per essere sepolto”.h
[Note in calce]
f La saggezza dell’Occidente, trad. di L. Pavolini, Longanesi, Milano, 1961, pagina 80.
g Vite parallele di Plutarco, trad. di C. Carena, Einaudi, Torino, 1958, volume II, pagina 627.
h Arriano, Anabasi di Alessandro, VII, 1, 6, trad. di D. Ambaglio, Rizzoli, Milano, 1994.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Che educazione aveva ricevuto Alessandro Magno?
• Poco dopo avere ereditato il trono della Macedonia, quale campagna intraprese Alessandro?
• Quali furono alcune vittorie di Alessandro?
• Cosa si può dire della personalità di Alessandro?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
LE CONQUISTE DI ALESSANDRO
MACEDONIA
EGITTO
Babilonia
Indo
[Immagine]
Alessandro
[Immagine]
Aristotele con il suo allievo Alessandro
[Immagine a tutta pagina]
[Immagine]
Medaglia con l’effigie, si pensa, di Alessandro Magno
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Chi governerà il mondo?Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
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[Riquadro/Immagini alle pagine 162 e 163]
UN VASTO REGNO VIENE DIVISO
LA BIBBIA prediceva che il regno di Alessandro Magno sarebbe stato smembrato e diviso “ma non [fra la] sua posterità”. (Daniele 11:3, 4) Difatti entro 14 anni dalla morte improvvisa di Alessandro avvenuta nel 323 a.E.V., il figlio legittimo Alessandro IV e il figlio illegittimo Eracle furono assassinati.
Nel 301 a.E.V. quattro generali di Alessandro detenevano il potere sul vasto impero creato dal loro comandante. Il generale Cassandro si impadronì della Macedonia e della Grecia. Il generale Lisimaco ricevette l’Asia Minore e la Tracia. A Seleuco I Nicatore andarono la Mesopotamia e la Siria. E Tolomeo I figlio di Lago governava l’Egitto e la Palestina. Dall’unico grande regno di Alessandro sorsero quindi quattro regni ellenistici.
Dei quattro regni ellenistici quello di Cassandro fu il più breve. Pochi anni dopo che Cassandro aveva assunto il potere, la sua discendenza maschile si estinse e, nel 285 a.E.V., Lisimaco si impadronì della parte europea dell’impero greco. Quattro anni dopo Lisimaco cadde in battaglia combattendo contro Seleuco I Nicatore, che assunse il controllo della maggior parte dei territori asiatici. Seleuco diventò il primo della dinastia dei Seleucidi, re di Siria. Egli fondò Antiochia di Siria e ne fece la sua nuova capitale. Seleuco fu assassinato nel 281 a.E.V., ma la dinastia iniziata con lui rimase al potere fino al 64 a.E.V. quando il generale romano Pompeo ridusse la Siria a provincia di Roma.
Dei quattro regni in cui fu diviso l’impero di Alessandro, quello dei Tolomei durò più a lungo. Tolomeo I assunse il titolo di re nel 305 a.E.V. e diventò il primo dei re o faraoni macedoni d’Egitto. Facendo di Alessandria la capitale, iniziò subito un programma di sviluppo urbanistico. Una delle sue maggiori opere architettoniche fu la famosa biblioteca. Per dirigere questo grandioso complesso, Tolomeo fece venire dalla Grecia un noto studioso ateniese, Demetrio Falereo. A quanto si dice, nel I secolo E.V. la biblioteca ospitava un milione di rotoli. I Tolomei continuarono a governare l’Egitto finché questo cadde in potere di Roma nel 30 a.E.V. Allora Roma prese il posto della Grecia come potenza mondiale dominante.
SAPRESTE SPIEGARE?
• Come venne diviso il vasto impero di Alessandro?
• Fino a quando la dinastia dei Seleucidi regnò in Siria?
• Quando finì il regno dei Tolomei in Egitto?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
SUDDIVISIONE DELL’IMPERO DI ALESSANDRO
Cassandro
Lisimaco
Tolomeo I
Seleuco I
[Immagini]
Tolomeo I
Seleuco I
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