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  • Cambia l’identità dei due re
    Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
    • Capitolo quattordici

      Cambia l’identità dei due re

      1, 2. (a) Cosa indusse Antioco IV a piegarsi alle richieste di Roma? (b) Quando la Siria diventò provincia romana?

      ANTIOCO IV, monarca siro, invade l’Egitto e si incorona suo re. Su richiesta del sovrano egiziano Tolomeo VI, Roma invia in Egitto l’ambasciatore Caio Popilio Lenate. Questi arriva con una flotta imponente e con gli ordini del senato romano che Antioco IV rinunci al regno d’Egitto e si ritiri dal paese. Il re siro e il legato romano si incontrano a Eleusi, sobborgo di Alessandria. Antioco IV chiede tempo per consultare i suoi consiglieri, ma Popilio Lenate traccia un cerchio intorno al re e gli intima di rispondere prima di oltrepassarlo. Umiliato, Antioco IV aderisce alle richieste di Roma e nel 168 a.E.V. torna in Siria. Così finisce il braccio di ferro tra il siro re del nord e l’egiziano re del sud.

      2 Roma, che ha un ruolo di primo piano negli affari del Medio Oriente, continua a dettar legge alla Siria. Perciò gli altri re della dinastia dei Seleucidi, pur governando ancora la Siria dopo la morte di Antioco IV nel 163 a.E.V., non occupano la posizione di “re del nord”. (Daniele 11:15) Infine nel 64 a.E.V. la Siria diventa provincia romana.

      3. Quando e come Roma ebbe la supremazia sull’Egitto?

      3 In Egitto la dinastia dei Tolomei mantiene la posizione di “re del sud” per poco più di 130 anni dopo la morte di Antioco IV. (Daniele 11:14) Nel 31 a.E.V., nella battaglia di Azio, il condottiero romano Ottaviano sconfigge le flotte congiunte dell’ultima regina tolemaica, Cleopatra VII, e del suo amante romano Marco Antonio. L’anno seguente, dopo il suicidio di Cleopatra, anche l’Egitto diventa provincia romana e non ha più il ruolo di re del sud. Nel 30 a.E.V. Roma ha la supremazia sia sulla Siria che sull’Egitto. Dovremmo aspettarci che altri governi assumano i ruoli di re del nord e re del sud?

      UN NUOVO RE INVIA “UN ESATTORE”

      4. Perché dovremmo aspettarci che un altro regno assuma l’identità di re del nord?

      4 Nella primavera del 33 E.V. Gesù Cristo disse ai discepoli: “Quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo . . . allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti”. (Matteo 24:15, 16) Citando Daniele 11:31, Gesù avvertì i suoi seguaci di una futura “cosa disgustante che causa desolazione”. Questa profezia che riguarda il re del nord fu pronunciata circa 195 anni dopo la morte di Antioco IV, l’ultimo re di Siria che ebbe questo ruolo. Sicuramente un altro regno avrebbe dovuto assumere l’identità di re del nord. Quale?

      5. Chi sorse come re del nord, assumendo la posizione occupata un tempo da Antioco IV?

      5 L’angelo di Geova Dio predisse: “Al suo posto [quello di Antioco IV] deve sorgere uno che farà passare un esattore per il regno splendido, e in pochi giorni sarà infranto, ma non nell’ira né nella guerra”. (Daniele 11:20) Colui che doveva “sorgere” in questo modo dimostrò di essere il primo imperatore romano, Ottaviano, chiamato Cesare Augusto. — Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248.

      6. (a) Quando “un esattore” fu fatto passare per “il regno splendido”, e che importanza ebbe ciò? (b) Perché si può dire che Augusto non morì “nell’ira né nella guerra”? (c) Che cambiamento ci fu nell’identità del re del nord?

      6 “Il regno splendido” di Augusto includeva il “paese dell’Adornamento”: la provincia romana della Giudea. (Daniele 11:16) Nel 2 a.E.V. Augusto inviò “un esattore” ordinando una registrazione, o censimento, probabilmente per accertare la consistenza numerica della popolazione ai fini della tassazione e della coscrizione militare. A motivo di questo decreto Giuseppe e Maria andarono a Betleem per farsi registrare, così che Gesù nacque nella località predetta. (Michea 5:2; Matteo 2:1-12) Nell’agosto del 14 E.V. — “in pochi giorni”, cioè non molto tempo dopo aver ordinato il censimento — Augusto morì a 76 anni, non “nell’ira” per mano di un assassino né “nella guerra”, ma di malattia. L’identità del re del nord era davvero cambiata! Adesso il re del nord era l’impero romano impersonato dai suoi imperatori.

      ‘SORGE IL DISPREZZATO’

      7, 8. (a) Chi sorse al posto di Augusto come re del nord? (b) Perché “la dignità del regno” fu conferita controvoglia al successore di Cesare Augusto?

      7 Continuando la profezia, l’angelo disse: “Deve sorgere al suo posto [quello di Augusto] uno che sarà disprezzato, e certamente non porranno su di lui la dignità del regno; ed effettivamente verrà durante la libertà dalle ansie e si impadronirà del regno per mezzo della lusinga. E riguardo alle braccia dell’inondazione, saranno inondate a causa di lui, e saranno infrante; come anche il Condottiero del patto”. — Daniele 11:21, 22.

      8 L’“uno che sarà disprezzato” fu Tiberio Cesare, figlio di Livia, terza moglie di Augusto. (Vedi “L’uno onorato, l’altro disprezzato”, a pagina 248). Augusto odiava questo figliastro per il suo cattivo carattere e non voleva che diventasse il prossimo Cesare. “La dignità del regno” gli fu conferita controvoglia solo dopo che tutti gli altri probabili successori erano morti. Augusto adottò Tiberio nel 4 E.V. e lo costituì erede al trono. Dopo la morte di Augusto, il cinquantaquattrenne Tiberio — il disprezzato — ‘sorse’ assumendo il potere quale imperatore romano e re del nord.

      9. In che modo Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’?

      9 “Tiberio”, dice la New Encyclopædia Britannica, “brigò con il Senato e non permise che lo nominassero imperatore per quasi un mese [dopo la morte di Augusto]”. Disse al senato che nessuno eccetto Augusto era in grado di sostenere il peso di governare l’impero romano e chiese ai senatori che si restaurasse la repubblica affidando tale autorità a un gruppo di uomini anziché a uno solo. “Non osando prenderlo in parola”, scrisse lo storico Will Durant, “il Senato scambiò con lui molti inchini e alla fine egli accettò il potere”. E aggiunse: “La commedia fu recitata bene da ambo le parti. Tiberio voleva il principato, altrimenti avrebbe trovato il modo di evitarlo. Il Senato lo temeva e lo odiava, ma si rifiutava di ristabilire una Repubblica basata, come l’antica, sulla teorica sovranità delle assemblee”.a Così Tiberio ‘si impadronì del regno per mezzo della lusinga’.

      10. Come furono ‘infrante le braccia dell’inondazione’?

      10 “Riguardo alle braccia dell’inondazione” — le forze militari dei regni circostanti — l’angelo disse: ‘Saranno inondate e saranno infrante’. Quando Tiberio diventò il re del nord, suo nipote Giulio Cesare Germanico era il comandante delle legioni romane sul Reno. Nel 15 E.V. Germanico guidò con qualche successo i suoi uomini contro l’eroe germanico Arminio. Comunque le poche vittorie furono riportate a caro prezzo e in seguito Tiberio pose fine alle operazioni in Germania. Invece, promuovendo la guerra civile, cercò di impedire che le tribù germaniche si unissero. Tiberio in genere optò per una politica estera difensiva e si preoccupò di rafforzare i confini. Questa strategia ebbe abbastanza successo. In questo modo le “braccia dell’inondazione” furono contenute e furono “infrante”.

      11. Come fu ‘infranto il Condottiero del patto’?

      11 ‘Infranto’ fu anche “il Condottiero del patto” che Geova Dio aveva fatto con Abraamo per la benedizione di tutte le famiglie della terra. Gesù Cristo era il Seme di Abraamo promesso in quel patto. (Genesi 22:18; Galati 3:16) Il 14 nisan del 33 E.V. Gesù si trovava davanti a Ponzio Pilato nel palazzo del governatore romano a Gerusalemme. I sacerdoti ebrei avevano accusato Gesù di tradimento contro l’imperatore. Ma Gesù disse a Pilato: “Il mio regno non fa parte di questo mondo. . . . Il mio regno non è di qui”. Affinché il procuratore romano non potesse liberare l’innocente Gesù, gli ebrei gridarono: “Se liberi quest’uomo, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re parla contro Cesare”. Dopo aver chiesto la morte di Gesù, dissero: “Non abbiamo altro re che Cesare”. Poiché fra i reati di “lesa maestà” Tiberio aveva incluso praticamente ogni offesa a Cesare, Pilato consegnò Gesù perché fosse ‘infranto’, cioè inchiodato al palo di tortura. — Giovanni 18:36; 19:12-16; Marco 15:14-20.

      UN TIRANNO ‘TRAMA DISEGNI’

      12. (a) Chi erano coloro che si allearono con Tiberio? (b) Come Tiberio divenne “potente per mezzo di una piccola nazione”?

      12 Profetizzando ancora a proposito di Tiberio, l’angelo disse: “A causa del loro allearsi con lui egli praticherà l’inganno e realmente salirà e diverrà potente per mezzo di una piccola nazione”. (Daniele 11:23) Membri del senato romano ‘si erano alleati’ costituzionalmente con Tiberio, che dipendeva formalmente da loro. Ma egli usò l’inganno, divenendo in effetti “potente per mezzo di una piccola nazione”. Quella piccola nazione era la guardia pretoriana, stanziata vicino alle mura di Roma. La sua vicinanza intimidiva il senato e permetteva a Tiberio di sedare qualsiasi insurrezione popolare contro la sua autorità. Con circa 10.000 guardie del corpo Tiberio rimase dunque potente.

      13. In che cosa Tiberio superò i suoi antenati?

      13 L’angelo aggiunse profeticamente: “Durante la libertà dalle ansie, entrerà perfino nella pinguedine del distretto giurisdizionale e realmente farà ciò che non hanno fatto i suoi padri e i padri dei suoi padri. Spargerà fra loro preda e spoglie e beni; e tramerà disegni contro luoghi fortificati, ma solo fino a un tempo”. (Daniele 11:24) Tiberio era estremamente sospettoso e durante il suo regno fece mettere a morte molte persone. In gran parte per l’influenza di Seiano, comandante dei pretoriani, l’ultima parte del suo regno fu caratterizzata dal terrore. Infine i sospetti caddero anche su Seiano, che fu giustiziato. Nel tiranneggiare, Tiberio superò i suoi antenati.

      14. (a) In che modo Tiberio sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane? (b) Come era considerato Tiberio all’epoca della sua morte?

      14 Tiberio, tuttavia, sparse “preda e spoglie e beni” in tutte le province romane. All’epoca della sua morte tutti i popoli soggetti prosperavano. Le tasse non erano gravose ed egli poté essere generoso con gli abitanti delle zone che attraversavano tempi difficili. Se i soldati o gli ufficiali opprimevano qualcuno o incoraggiavano irregolarità di procedura, potevano aspettarsi la vendetta imperiale. La maniera autoritaria di esercitare il potere garantì la sicurezza pubblica e l’avanzato sistema di comunicazioni incrementò il commercio. Tiberio si assicurò che la cosa pubblica fosse amministrata con equità e fermezza sia a Roma che fuori. Le leggi furono migliorate e il codice sociale e morale fu valorizzato con l’attuazione delle riforme introdotte da Cesare Augusto. Eppure Tiberio ‘tramò disegni’, tanto che lo storico romano Tacito lo definì un ipocrita, pieno di studiata dissimulazione. All’epoca della sua morte nel marzo del 37 E.V. Tiberio era considerato un tiranno.

      15. Qual era la condizione di Roma tra la fine del I e l’inizio del II secolo E.V.?

      15 Alcuni successori di Tiberio che sostennero il ruolo di re del nord furono Caligola, Claudio, Nerone, Vespasiano, Tito, Domiziano, Nerva, Traiano e Adriano. “In massima parte”, dice la New Encyclopædia Britannica, “i successori di Augusto portarono avanti la sua politica amministrativa e il suo programma edilizio, ma con meno innovazioni e più ostentazione”. La stessa opera di consultazione fa inoltre notare: “Tra la fine del I e l’inizio del II secolo Roma raggiunse il massimo del suo splendore e della sua popolazione”. Anche se in quel periodo Roma ebbe qualche difficoltà ai confini dell’impero, il primo scontro predetto con il re del sud avvenne solo nel III secolo E.V.

  • Cambia l’identità dei due re
    Prestate attenzione alle profezie di Daniele!
    • [Riquadro/Immagine alle pagine 248-251]

      L’UNO ONORATO, L’ALTRO DISPREZZATO

      L’UNO trasformò una repubblica lacerata da lotte intestine in un impero mondiale. L’altro in 23 anni ne accrebbe venti volte la ricchezza. Alla morte l’uno fu onorato, ma l’altro fu disprezzato. La vita e il ministero di Gesù coincisero con il regno di questi due imperatori romani. Chi furono? E perché l’uno fu onorato e l’altro no?

      ‘TROVÒ UNA CITTÀ DI MATTONI E NE LASCIÒ UNA DI MARMO’

      Nel 44 a.E.V., quando Giulio Cesare venne assassinato, Gaio Ottaviano, nipote di sua sorella, aveva solo 18 anni. Essendo figlio adottivo di Giulio Cesare e il suo principale erede, il giovane Ottaviano partì immediatamente alla volta di Roma per reclamare la sua eredità. Là incontrò un avversario formidabile: Marco Antonio, luogotenente di Cesare, che si aspettava di essere il suo erede principale. Seguirono 13 anni di intrighi politici e lotta per il potere.

      Solo dopo aver sconfitto (nel 31 a.E.V.) le forze congiunte di Cleopatra regina d’Egitto e del suo amante Marco Antonio, Ottaviano si affermò quale sovrano indiscusso dell’impero romano. L’anno dopo Antonio e Cleopatra si suicidarono e Ottaviano annetté l’Egitto. Fu così eliminata l’ultima traccia dell’impero greco e Roma diventò la potenza mondiale.

      Ricordando che l’esercizio dispotico del potere da parte di Giulio Cesare aveva provocato il suo assassinio, Ottaviano fu attento a non ripetere l’errore. Per non offendere i sentimenti dei romani favorevoli alla repubblica, mascherò la monarchia sotto apparenze repubblicane. Rifiutò i titoli di “re” e “dittatore”. Fece qualcosa di più: annunciò l’intenzione di affidare il governo di tutte le province al senato romano e si offrì di rinunciare alle cariche che aveva. Questa tattica funzionò. Il senato riconoscente invitò Ottaviano a conservare i suoi poteri e il governo di alcune province.

      Inoltre il 16 gennaio del 27 a.E.V. il senato conferì a Ottaviano il titolo di “Augusto”, che significa “nobile, sacro”. Ottaviano non solo accettò il titolo, ma diede anche il suo nome a un mese e tolse un giorno a febbraio affinché agosto avesse lo stesso numero di giorni di luglio, il mese che portava il nome di Giulio Cesare. Ottaviano divenne quindi il primo imperatore romano, noto da allora come Cesare Augusto o Augusto. In seguito assunse anche il titolo di pontifex maximus e nel 2 a.E.V. — l’anno in cui nacque Gesù — il senato gli conferì quello di pater patriae.

      Proprio quell’anno “fu emanato da Cesare Augusto il decreto che tutta la terra abitata si registrasse; . . . e tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città”. (Luca 2:1-3) In seguito a questo decreto Gesù nacque a Betleem in adempimento della profezia biblica. — Daniele 11:20; Michea 5:2.

      Sotto Augusto il governo era caratterizzato da una certa onestà e da una economia forte. Augusto istituì inoltre un efficiente sistema postale e costruì strade e ponti. Riorganizzò l’esercito, creò una flotta permanente e istituì un gruppo scelto di guardie del corpo dell’imperatore noto come guardia pretoriana. (Filippesi 1:13) Fu il protettore di poeti quali Virgilio e Orazio e di scultori che crearono belle opere d’arte nel cosiddetto stile classico. Augusto ultimò edifici lasciati incompiuti da Giulio Cesare e restaurò molti templi. La pax romana da lui instaurata durò oltre 200 anni. Il 19 agosto del 14 E.V., a 76 anni, Augusto morì e fu poi deificato.

      Parlando di Roma, Augusto si vantò di ‘aver trovato una città di mattoni e di lasciarne una di marmo’. Non volendo che Roma ricadesse nelle lotte intestine che avevano caratterizzato la precedente repubblica, intendeva preparare il prossimo imperatore. Ma aveva poca scelta in quanto a successori. Un nipote per parte della sorella, due nipoti, un genero e un figliastro morirono tutti, lasciando solo il figliastro Tiberio a prendere il suo posto.

      L’“UNO CHE SARÀ DISPREZZATO”

      Meno di un mese dopo la morte di Augusto il senato romano nominò imperatore il cinquantaquattrenne Tiberio. Tiberio visse e governò fino al marzo del 37 E.V. Quindi fu imperatore di Roma durante tutto il ministero pubblico di Gesù.

      Come imperatore Tiberio ebbe sia virtù che vizi. Fra le sue virtù c’era la riluttanza a spendere nei lussi. Di conseguenza l’impero prosperò e lui ebbe i fondi per favorire la ripresa economica dopo disastri e periodi di recessione. Tiberio ebbe il merito di considerarsi un semplice uomo, rifiutò molti titoli onorifici e in generale rivolse il culto dell’imperatore ad Augusto più che a se stesso. Non diede il suo nome a un mese del calendario come avevano fatto Augusto e Giulio Cesare, né permise che altri lo onorassero in tal modo.

      I vizi di Tiberio, però, superarono le sue virtù. Era estremamente sospettoso e ipocrita nei rapporti con gli altri, e durante il suo regno fece mettere a morte molte persone, fra cui molti amici d’un tempo. Tiberio incluse fra i reati di lesa maestà, oltre alle attività sediziose, anche il pronunciare semplici parole diffamatorie contro la sua persona. Presumibilmente in forza di questa legge gli ebrei insisterono perché il procuratore romano Ponzio Pilato facesse mettere a morte Gesù. — Giovanni 19:12-16.

      Tiberio concentrò i pretoriani in prossimità di Roma facendo costruire per loro una caserma fortificata a nord delle mura della città. La presenza dei pretoriani intimidiva il senato romano, che minacciava il suo potere, e serviva a reprimere qualsiasi insurrezione popolare. Tiberio incoraggiò inoltre la delazione, e il terrore caratterizzò l’ultima parte del suo regno.

      All’epoca della sua morte Tiberio era considerato un tiranno. Quando morì i romani si rallegrarono e il senato rifiutò di deificarlo. Per queste e altre ragioni vediamo in Tiberio un adempimento della profezia secondo cui “uno che sarà disprezzato” sarebbe sorto come “re del nord”. — Daniele 11:15, 21.

      SAPRESTE SPIEGARE?

      • In seguito a quali avvenimenti Ottaviano diventò il primo imperatore romano?

      • Cosa si può dire di ciò che attuò il governo di Augusto?

      • Quali furono le virtù e i vizi di Tiberio?

      • Come si adempì in Tiberio la profezia riguardante l’“uno che sarà disprezzato”?

      [Immagine]

      Tiberio

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