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L’ascesa e la caduta di un’immagine immensaPrestate attenzione alle profezie di Daniele!
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Capitolo quattro
L’ascesa e la caduta di un’immagine immensa
1. Perché dovremmo interessarci di una situazione che si presentò un decennio dopo che Nabucodonosor aveva portato Daniele e altri in cattività?
UN DECENNIO è passato da che il re Nabucodonosor portò Daniele e altri “uomini preminenti del paese” di Giuda in cattività a Babilonia. (2 Re 24:15) Il giovane Daniele serve alla corte del re quando si presenta una situazione che mette in pericolo la sua vita. Perché questo ci dovrebbe interessare? Perché il modo in cui Geova Dio interviene non solo salva la vita a Daniele e altri, ma ci dà anche un’idea della successione delle potenze mondiali delle profezie bibliche fino ai nostri giorni.
UN MONARCA INCONTRA UN PROBLEMA DIFFICILE
2. Quando Nabucodonosor fece il primo sogno profetico?
2 “Nel secondo anno del regno di Nabucodonosor”, scriveva il profeta Daniele, “Nabucodonosor sognò sogni; e il suo spirito si sentiva agitato, e il suo medesimo sonno fu fatto svanire da lui”. (Daniele 2:1) Chi fece il sogno, Nabucodonosor, era il sovrano dell’impero babilonese. Era diventato effettivamente un governante mondiale nel 607 a.E.V. quando Geova Dio gli aveva permesso di distruggere Gerusalemme e il suo tempio. Nel secondo anno del regno di Nabucodonosor quale governante mondiale (606/605 a.E.V.), Dio gli mandò un sogno terrificante.
3. Chi non fu in grado di interpretare il sogno del re, e come reagì Nabucodonosor?
3 Questo sogno angosciò tanto Nabucodonosor che non poteva dormire. Naturalmente era ansioso di conoscerne il significato. Ma il potente re aveva dimenticato il sogno! Perciò convocò i maghi, gli evocatori e gli stregoni di Babilonia e pretese che riferissero il sogno e lo interpretassero. Il compito era troppo arduo per loro. Il loro insuccesso fece infuriare a tal punto Nabucodonosor che diede il comando “di distruggere tutti i saggi di Babilonia”. A motivo di questo decreto il profeta Daniele si sarebbe trovato a faccia a faccia con il carnefice. Perché? Perché lui e i suoi tre compagni ebrei — Hanania, Misael e Azaria — erano inclusi fra i saggi di Babilonia. — Daniele 2:2-14.
DANIELE VIENE IN AIUTO
4. (a) Come apprese Daniele il contenuto del sogno di Nabucodonosor e il suo significato? (b) Cosa disse Daniele riconoscente a Geova Dio?
4 Saputa la ragione del severo decreto di Nabucodonosor, “Daniele stesso andò . . . a chiedere al re che gli desse espressamente del tempo per mostrare al re la medesima interpretazione”. Questo fu concesso. Daniele tornò a casa, e lui e i suoi tre amici ebrei pregarono, chiedendo “misericordie da parte dell’Iddio del cielo riguardo a questo segreto”. Quella notte stessa in una visione Geova rivelò a Daniele il segreto del sogno. Riconoscente, Daniele disse: “Sia benedetto il nome di Dio da tempo indefinito fino a tempo indefinito, per la sapienza e la potenza, poiché gli appartengono. Ed egli cambia i tempi e le stagioni, rimuove i re e stabilisce i re, dà sapienza ai saggi e conoscenza a quelli che conoscono il discernimento. Rivela le cose profonde e le cose nascoste, conoscendo ciò che è nelle tenebre; e presso di lui dimora in effetti la luce”. Daniele rese lode a Geova per questa rivelazione. — Daniele 2:15-23.
5. (a) Alla presenza del re, come Daniele attribuì il merito a Geova? (b) Perché oggi la spiegazione di Daniele ci interessa?
5 L’indomani Daniele andò da Arioc, il capo della guardia del corpo, che era stato incaricato di eliminare i saggi di Babilonia. Saputo che Daniele poteva interpretare il sogno, Arioc lo portò immediatamente dal re. Non attribuendosi alcun merito, Daniele disse a Nabucodonosor: “Esiste un Dio nei cieli che è il Rivelatore dei segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor ciò che deve avvenire nella parte finale dei giorni”. Daniele era pronto a rivelare non solo il futuro dell’impero babilonese, ma anche una sintesi degli avvenimenti mondiali dal tempo di Nabucodonosor ai nostri giorni e oltre. — Daniele 2:24-30.
RICORDATO IL SOGNO
6, 7. Qual era il sogno che Daniele ricordò al re?
6 Nabucodonosor ascoltava assorto mentre Daniele spiegava: “Tu, o re, guardavi, ed ecco, una certa immagine immensa. Quell’immagine, che era grande e che aveva uno splendore straordinario, si ergeva di fronte a te, e il suo aspetto era spaventevole. Riguardo a quell’immagine, la sua testa era di buon oro, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce erano di rame, le sue gambe erano di ferro, i suoi piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla modellata. Tu continuasti a guardare finché una pietra fu tagliata non da mani, e urtò l’immagine ai piedi di ferro e argilla modellata e li stritolò. In quel tempo il ferro, l’argilla modellata, il rame, l’argento e l’oro, tutti insieme, furono stritolati e divennero come la pula dell’aia d’estate, e il vento li portò via così che non se ne trovò nessuna traccia. E in quanto alla pietra che urtò l’immagine, divenne un ampio monte e riempì l’intera terra”. — Daniele 2:31-35.
7 Come doveva essere emozionato Nabucodonosor sentendo Daniele rivelare il sogno! Ma, un momento! I saggi di Babilonia sarebbero stati risparmiati solo se Daniele avesse anche interpretato il sogno. Parlando per sé e per i suoi tre amici ebrei, Daniele dichiarò: “Questo è il sogno, e ne diremo l’interpretazione davanti al re”. — Daniele 2:36.
UN REGNO CHE SI DISTINSE IN MODO PARTICOLARE
8. (a) Secondo l’interpretazione di Daniele, chi o cosa era la testa d’oro? (b) Quando venne all’esistenza la testa d’oro?
8 “Tu, o re, il re dei re, tu a cui l’Iddio del cielo ha dato il regno, il potere, e la forza e la dignità, e nella cui mano ha dato, dovunque dimorano i figli del genere umano, le bestie della campagna e le creature alate dei cieli, e che egli ha fatto governante su tutti loro, tu stesso sei la testa d’oro”. (Daniele 2:37, 38) Queste parole si riferivano a Nabucodonosor da che Geova lo aveva impiegato per distruggere Gerusalemme, nel 607 a.E.V., perché i re che regnavano a Gerusalemme erano della discendenza di Davide, re unto da Geova. Gerusalemme era la capitale di Giuda, il regno tipico che rappresentava la sovranità di Geova Dio sulla terra. Nel 607 a.E.V., con la distruzione di quella città, questo tipico regno di Dio cessò di esistere. (1 Cronache 29:23; 2 Cronache 36:17-21) Le potenze mondiali rappresentate in successione dalle parti metalliche dell’immagine potevano ora esercitare il dominio mondiale senza interferenza da parte del tipico regno di Dio. Come testa d’oro, il metallo più prezioso che si conoscesse nell’antichità, Nabucodonosor si era distinto abbattendo quel regno con la distruzione di Gerusalemme. — Vedi “Un re guerriero costruisce un impero”, a pagina 63.
9. Cosa era rappresentato dalla testa d’oro?
9 Nabucodonosor, che regnò per 43 anni, fu il primo di una dinastia che governò l’impero babilonese, la quale incluse il genero Nabonedo e il figlio maggiore, Evil-Merodac. Quella dinastia durò altri 43 anni, fino alla morte del figlio di Nabonedo, Baldassarre, nel 539 a.E.V. (2 Re 25:27; Daniele 5:30) Quindi la testa d’oro dell’immagine del sogno non rappresentava Nabucodonosor soltanto, ma l’intera dinastia di sovrani babilonesi.
10. (a) In che modo il sogno di Nabucodonosor indicava che la potenza mondiale babilonese non sarebbe durata? (b) Cosa aveva predetto il profeta Isaia circa il conquistatore di Babilonia? (c) In che senso la Media-Persia fu inferiore a Babilonia?
10 Daniele disse a Nabucodonosor: “Dopo di te sorgerà un altro regno inferiore a te”. (Daniele 2:39) Alla dinastia di Nabucodonosor sarebbe succeduto un regno simboleggiato dal petto e dalle braccia d’argento dell’immagine. Circa 200 anni prima, Isaia aveva predetto questo regno, fornendo persino il nome del suo re vittorioso: Ciro. (Isaia 13:1-17; 21:2-9; 44:24–45:7, 13) Era l’impero medo-persiano. La Media-Persia raggiunse un grado di civiltà che non fu secondo a quello dell’impero babilonese, tuttavia è rappresentata dall’argento, metallo meno prezioso dell’oro. Fu inferiore alla potenza mondiale babilonese in quanto non si distinse abbattendo Giuda, il tipico regno di Dio con capitale Gerusalemme.
11. Quando cessò di esistere la dinastia di Nabucodonosor?
11 Circa 60 anni dopo l’interpretazione del sogno, Daniele fu testimone della fine della dinastia di Nabucodonosor. Era presente la notte del 5/6 ottobre 539 a.E.V., quando l’esercito medo-persiano conquistò l’apparentemente inespugnabile Babilonia e mise a morte il re Baldassarre. Con la morte di Baldassarre la testa d’oro dell’immagine del sogno — l’impero babilonese — cessò di esistere.
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[Riquadro/Immagini alle pagine 63-67]
UN RE GUERRIERO COSTRUISCE UN IMPERO
IL PRINCIPE ereditario di Babilonia e il suo esercito sbaragliano le forze del faraone Neco a Carchemis, in Siria. Gli egiziani sconfitti fuggono a sud verso l’Egitto e i babilonesi li inseguono. Ma un messaggio giunto da Babilonia, la notizia della morte del padre Nabopolassar, costringe il principe vittorioso ad abbandonare l’inseguimento. Affidando ai suoi generali l’incarico di riportare i prigionieri e il bottino, Nabucodonosor torna prontamente a casa e sale al trono lasciato vacante dal padre.
Nabucodonosor ascese dunque al trono di Babilonia nel 624 a.E.V. e diventò il secondo sovrano dell’impero neobabilonese. Durante i suoi 43 anni di regno si impossessò dei territori un tempo occupati dalla potenza mondiale assira ed estese il suo dominio, occupando la Siria a nord e la Palestina a ovest giù fino al confine con l’Egitto. — Vedi la cartina.
Nel quarto anno del suo regno (620 a.E.V.) Nabucodonosor rese suo vassallo il regno di Giuda. (2 Re 24:1) Tre anni dopo, in seguito a una ribellione dei giudei, Gerusalemme fu cinta d’assedio dai babilonesi. Nabucodonosor portò Ioiachin, Daniele e altri prigionieri a Babilonia. Il re portò via anche parte degli utensili del tempio di Geova. Pose Sedechia, zio di Ioiachin, sul trono di Giuda come re vassallo. — 2 Re 24:2-17; Daniele 1:6, 7.
Qualche tempo dopo anche Sedechia si ribellò, alleandosi con l’Egitto. Nabucodonosor assediò di nuovo Gerusalemme e, nel 607 a.E.V., aprì una breccia nelle mura, incendiò il tempio e distrusse la città. Trucidò tutti i figli di Sedechia e poi accecò Sedechia stesso e lo incatenò per portarlo prigioniero a Babilonia. Nabucodonosor prese prigioniera la maggior parte della popolazione e portò a Babilonia i restanti utensili del tempio. “Così Giuda andò in esilio lontano dal suo suolo”. — 2 Re 24:18–25:21.
Nabucodonosor conquistò anche Tiro cingendo d’assedio la città, assedio che durò 13 anni. Durante l’assedio la testa dei suoi soldati fu “resa calva” a furia di sfregare contro l’elmo, e le loro spalle ‘si scorticarono’ a furia di trasportare i materiali usati per costruire le opere d’assedio. (Ezechiele 29:18) Infine Tiro si arrese ai babilonesi.
Il re di Babilonia evidentemente era un brillante stratega. Alcune opere letterarie, in particolare di origine babilonese, lo descrivono pure come un re giusto. Anche se le Scritture non dicono espressamente che Nabucodonosor fosse giusto, il profeta Geremia disse che Sedechia, benché si fosse ribellato, sarebbe stato trattato equamente ‘se fosse uscito ai principi del re di Babilonia’. (Geremia 38:17, 18) E, dopo la distruzione di Gerusalemme, Nabucodonosor trattò con rispetto Geremia. A proposito di Geremia il re comandò: “Prendilo e tieni i tuoi propri occhi su di lui, e non fargli nulla di male. Ma proprio come egli ti parla, così fagli”. — Geremia 39:11, 12; 40:1-4.
Come uomo di governo Nabucodonosor fu pronto a riconoscere le qualità e le capacità di Daniele e dei suoi tre compagni — Sadrac, Mesac e Abednego — i cui nomi ebraici erano Hanania, Misael e Azaria. Perciò il re affidò loro incarichi di responsabilità nel suo regno. — Daniele 1:6, 7, 19-21; 2:49.
Il re Nabucodonosor era particolarmente devoto a Marduk, il principale dio di Babilonia, e gli attribuiva il merito di tutte le sue vittorie. A Babilonia edificò e abbellì il tempio di Marduk e quelli di numerose altre divinità babilonesi. L’immagine d’oro che eresse nella pianura di Dura poteva essere dedicata a Marduk. E sembra che Nabucodonosor facesse molto affidamento sulla divinazione nel decidere le sue mosse strategiche.
Nabucodonosor inoltre era orgoglioso di aver restaurato Babilonia, la più grande città murata dell’epoca. Completando le massicce doppie mura che suo padre aveva iniziato a costruire, Nabucodonosor rese la capitale apparentemente inespugnabile. Restaurò un antico palazzo nel cuore della città e costruì un palazzo d’estate circa due chilometri più a nord. Si dice che, per accontentare la regina, originaria della Media, che aveva nostalgia delle colline e dei boschi della sua patria, Nabucodonosor abbia costruito i giardini pensili, considerati una delle sette meraviglie del mondo antico.
“Non è questa Babilonia la Grande, che io stesso ho edificato per la casa reale con la forza del mio potere e per la dignità della mia maestà?”, si vantò un giorno il re mentre passeggiava per il palazzo reale di Babilonia. “Mentre la parola era ancora nella bocca del re”, egli fu colpito da pazzia. Incapace di governare per sette anni, mangiò vegetazione, proprio come aveva predetto Daniele. Alla fine di quel periodo il regno fu restituito a Nabucodonosor, che regnò fino alla sua morte nel 582 a.E.V. — Daniele 4:30-36.
SAPRESTE SPIEGARE?
Cosa si può dire di Nabucodonosor
• come stratega?
• come uomo di governo?
• come adoratore di Marduk?
• come costruttore?
[Cartina]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
IMPERO BABILONESE
MAR ROSSO
Gerusalemme
Eufrate
Tigri
Ninive
Susa
Babilonia
Ur
[Immagine]
Babilonia, la più grande città murata dell’epoca
[Immagine]
Il drago, simbolo di Marduk
[Immagine]
I famosi giardini pensili di Babilonia
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