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PelegPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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degna di nota fosse avvenuta alla nascita di Peleg, cento anni dopo il Diluvio, ma semplicemente “ai suoi giorni”. Se il nome gli venne dato alla nascita, può darsi che volesse predire la dispersione provocata dalla confusione delle lingue alla Torre di Babele. — Ge 11:1-9; cfr. il nome Noè (che probabilmente significa “riposo; consolazione”) anch’esso rivelatosi profetico, Ge 5:29.
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PeletPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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PELET
(Pèlet).
[1, 2: che provvede scampo]
1. Figlio di Iadai elencato fra i calebiti nella genealogia di Giuda. — 1Cr 2:47.
2. Uno dei potenti uomini ambidestri di Beniamino che si unirono a Davide a Ziclag; figlio di Azmavet. — 1Cr 12:1-3.
[3, 4: grafia ebraica diversa dai precedenti]
3. Rubenita il cui figlio On si unì alla rivolta di Datan, Abiram e Cora. — Nu 16:1.
4. Discendente di Giuda attraverso Ierameel. — 1Cr 2:33.
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PeleteiPerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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PELETEI
Leali guerrieri di Davide; sempre menzionati insieme ai cheretei. Quando Davide fuggì da Gerusalemme a causa della rivolta di Absalom (appoggiata da gran parte dell’esercito), i peletei attraversarono il Chidron con Davide. (2Sa 15:18, 23) Essi contribuirono anche a reprimere la rivolta di Seba (2Sa 20:7) e in seguito sostennero Salomone, scelto da Davide come suo successore, invece di schierarsi con Adonia come fece Gioab. (1Re 1:38, 44) I cheretei e i peletei non facevano parte delle forze regolari, ma erano un corpo separato al servizio del re Davide. Gioab infatti è chiamato capo dell’esercito, mentre i cheretei e i peletei erano agli ordini di Benaia. (2Sa 8:18; 20:23; 1Cr 18:17) Poiché i peletei non sono menzionati né prima né dopo il regno di Davide, è possibile che fossero suoi servitori personali, anziché un corpo permanente al servizio della casa reale. — Cfr. 2Sa 8:18 e 23:22, 23.
In assenza di informazioni precise sui peletei, sono state avanzate varie ipotesi sulla loro identità, fra le quali si distinguono due principali correnti di pensiero: (1) La notevole somiglianza fra la grafia ebraica di peletei e filistei (aggiungendo a פלתי [peleteo] una sola lettera si ottiene פלשתי [filisteo]) potrebbe far pensare che avessero un’origine comune, o forse che i peletei fossero un ramo dei filistei. Alcuni obiettano all’idea che la guardia del corpo di Davide fosse composta di filistei, ma questa possibilità non si può escludere del tutto. (2) È possibile che cheretei e peletei fossero nomi indicanti ranghi o incarichi di servizio della guardia del corpo di Davide: forse i cheretei fungevano da giustizieri e i peletei da corrieri. Una simile divisione dei corrieri si riscontra durante i regni di Saul e di re successivi. (1Sa 22:17; 2Re 11:4; 2Cr 30:6) La seconda ipotesi però trova meno consensi della prima.
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PellePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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PELLE
Rivestimento esterno del corpo umano o animale. La pelle svolge molte funzioni per il benessere del corpo stesso: per esempio lo protegge, ne regola la temperatura e ne elimina certi rifiuti.
La Bibbia menziona alcune affezioni cutanee (Le 13:1-46; 21:20; De 28:27) e certi effetti deleteri che malattie e fame hanno sulla pelle. — Gb 7:5; 30:30; La 4:8; 5:10.
Secondo la Legge, le pelli degli animali usati per certe offerte per il peccato venivano bruciate fuori dell’accampamento di Israele, o fuori della porta di Gerusalemme. (Eso 29:14; Le 4:11, 12; 8:17; 9:11; 16:27; Eb 13:11) Al sacerdote andava la pelle dell’animale offerto in olocausto da un israelita. — Le 7:8.
Dopo che Adamo ed Eva ebbero peccato, Geova provvide loro indumenti di pelle per coprire la loro nudità. (Ge 3:21) Pelli non conciate venivano usate come vesti da alcuni, specie da profeti (2Re 1:8), e anche da falsi profeti. (Zac 13:4) Le pelli di animali servivano inoltre per fare calzari (Ez 16:3, 10), bisacce (1Sa 17:40), otri per acqua, latte e vino (Ge 21:14; Gsè 9:13; Gdc 4:19; Mt 9:17); venivano usate come pelli di tamburo e forse come cassa armonica del nèvel o “strumento a corda”. (Isa 5:12) Pelli furono usate anche per rivestire il tabernacolo. — Eso 25:2, 5; 26:14; 35:7, 23; 36:19.
La pelle di pecora, capra o vitello era usata anche come materiale scrittorio. — Vedi PERGAMENA.
Uso figurativo. Parlando di Giobbe, Satana disse a Geova: “Pelle per pelle, e l’uomo darà tutto ciò che ha per la sua anima”. (Gb 2:4) Il Diavolo in tal modo metteva in dubbio l’integrità dell’uomo, asserendo che Giobbe avrebbe maledetto Dio se la sua salute fisica fosse stata in pericolo.
Giobbe stesso disse: “Scampo con la pelle dei miei denti”. (Gb 19:20) Altri traduttori rendono il versetto in modi diversi, che però richiedono correzioni del testo ebraico. Non sembra il caso di cercar di spiegare l’affermazione di Giobbe alla luce di scoperte fatte al microscopio da scienziati moderni. Sembra che Giobbe volesse semplicemente dire che era scampato senza che gli fosse rimasto più nient’altro o quasi. Era scampato con la pelle dei suoi denti, cioè con la “pelle” di qualcosa che apparentemente non ce l’ha.
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