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  • w98 15/10 pp. 19-24
  • Una Gerusalemme all’altezza del suo nome

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  • Una Gerusalemme all’altezza del suo nome
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
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  • Un meraviglioso giorno di assemblea
  • Un altro raduno gioioso
  • Non dovremmo trascurare la casa di Dio
  • Una gioiosa inaugurazione
  • Una causa di gioia eterna
  • Gerusalemme è ‘al di sopra della vostra principale causa di allegrezza’?
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
  • Libro biblico numero 16: Neemia
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
  • Punti notevoli del libro di Neemia
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 2006
  • Neemia
    Ausiliario per capire la Bibbia
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1998
w98 15/10 pp. 19-24

Una Gerusalemme all’altezza del suo nome

“Gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia”. — ISAIA 65:18.

1. Cosa provava Esdra per la città scelta da Dio?

ESDRA, sacerdote ebreo e attento studioso della Parola di Dio, teneva molto alla relazione che un tempo Gerusalemme aveva con la pura adorazione di Geova. (Deuteronomio 12:5; Esdra 7:27) Il suo amore per la città di Dio traspare dalla parte della Bibbia che fu ispirato a scrivere: i libri di 1 e 2 Cronache ed Esdra. Delle oltre 800 volte che il nome Gerusalemme compare nell’intera Bibbia, quasi un quarto ricorre in queste narrazioni storiche.

2. Che significato profetico possiamo vedere nel nome Gerusalemme?

2 Nell’ebraico biblico il termine “Gerusalemme” si può considerare una forma duale. In genere il duale si adopera per cose che ricorrono in coppia: occhi, orecchi, mani, piedi, ecc. Al duale il nome Gerusalemme può intendersi come riferimento profetico alla pace che il popolo di Dio avrebbe avuto in un duplice senso, spirituale e letterale. Le Scritture non ci dicono se Esdra ne fosse pienamente consapevole. In ogni caso, essendo un sacerdote, fece del suo meglio per aiutare gli ebrei a essere in pace con Dio. E di sicuro si adoperò affinché Gerusalemme fosse all’altezza del significato del suo nome, cioè “possesso (o, fondamento) di duplice pace”. — Esdra 7:6.

3. Quanti anni passano prima che si parli di nuovo di Esdra, e in quali circostanze lo ritroviamo?

3 La Bibbia non dice dove fosse Esdra nei 12 anni intercorsi fra la sua visita a Gerusalemme e l’arrivo di Neemia in città. La precaria condizione spirituale della nazione durante quel periodo fa pensare che Esdra fosse assente. Lo ritroviamo però a prestare fedelmente servizio a Gerusalemme come sacerdote subito dopo la ricostruzione delle mura cittadine.

Un meraviglioso giorno di assemblea

4. Cosa c’era di particolare nel primo giorno del settimo mese del calendario israelita?

4 Le mura di Gerusalemme furono completate giusto in tempo per l’importante mese festivo di tishri, settimo mese del calendario religioso di Israele. Il primo giorno di tishri era una speciale festa di novilunio detta festa dello squillo di tromba. Quel giorno i sacerdoti suonavano le trombe mentre venivano offerti sacrifici a Geova. (Numeri 10:10; 29:1) Era un giorno che preparava gli israeliti per l’annuale giorno di espiazione, che cadeva il 10 di tishri, e per la gioiosa festa della raccolta, che andava dal 15º al 21º giorno dello stesso mese.

5. (a) In che modo Esdra e Neemia impiegarono il “primo giorno del settimo mese”? (b) Perché gli israeliti si misero a piangere?

5 “Il primo giorno del settimo mese”, “tutto il popolo” si radunò, probabilmente dietro incoraggiamento di Neemia e di Esdra. C’erano uomini, donne e “tutti quelli abbastanza intelligenti da ascoltare”. Perciò anche i bambini erano presenti e attenti mentre Esdra leggeva la Legge sul podio “dall’alba fino a mezzogiorno”. (Neemia 8:1-4) A intervalli regolari i leviti aiutavano il popolo a comprendere ciò che veniva letto. Gli israeliti scoppiarono in lacrime allorché si resero conto di quanto essi e i loro antenati fossero venuti meno riguardo all’ubbidire alla Legge di Dio. — Neemia 8:5-9.

6, 7. Cosa possono imparare i cristiani da ciò che fece Neemia affinché gli israeliti smettessero di piangere?

6 Ma quella non era un’occasione per piangere e fare cordoglio. Era una festa, e avevano appena finito di ricostruire le mura di Gerusalemme. Perciò Neemia li aiutò ad avere il giusto spirito dicendo: “Andate, mangiate le cose grasse e bevete le cose dolci, e mandate porzioni a colui per il quale non è stato preparato nulla; poiché questo giorno è santo al nostro Signore, e non vi contristate, poiché la gioia di Geova è la vostra fortezza”. Ubbidientemente “tutto il popolo se ne andò . . . a mangiare e a bere e a mandare porzioni e a darsi a grande allegrezza, poiché avevano compreso le parole che erano state loro rese note”. — Neemia 8:10-12.

7 Gli odierni servitori di Dio possono imparare molto da questo episodio. Quelli che hanno il privilegio di svolgere parti alle adunanze e alle assemblee dovrebbero tenere presente quanto indicato sopra. Oltre a provvedere i consigli correttivi che a volte sono necessari, alle adunanze e alle assemblee si dà risalto ai benefìci e alle benedizioni derivanti dall’osservare le norme di Dio. I presenti vengono lodati per le buone opere che compiono e vengono incoraggiati a perseverare. Dopo le adunanze e le assemblee i servitori di Dio dovrebbero tornare a casa con il cuore pieno di gioia per l’edificante istruzione ricevuta dalla Parola di Dio. — Ebrei 10:24, 25.

Un altro raduno gioioso

8, 9. Quale adunanza speciale si tenne il secondo giorno del settimo mese, e con quale risultato per il popolo di Dio?

8 Il secondo giorno di quel mese speciale, “i capi dei padri di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti, si raccolsero presso Esdra il copista, sì, per acquistare perspicacia delle parole della legge”. (Neemia 8:13) Esdra era sicuramente idoneo per condurre quell’adunanza, perché “aveva preparato il suo cuore per consultare la legge di Geova e per metterla in pratica e per insegnare in Israele regolamento e giustizia”. (Esdra 7:10) Senza dubbio quell’adunanza diede risalto ad aspetti in cui il popolo di Dio doveva aderire più strettamente al patto della Legge. Era urgente fare i dovuti preparativi per celebrare l’imminente festa delle capanne.

9 Quella festa, che durava una settimana, fu celebrata nel modo dovuto, con tutto il popolo che dimorava in ripari temporanei fatti di rami e foglie di vari alberi. Il popolo eresse le capanne sui tetti a terrazza, nei cortili delle abitazioni, nei cortili del tempio e nelle pubbliche piazze di Gerusalemme. (Neemia 8:15, 16) Che eccellente opportunità fu quella per congregare il popolo e leggergli la Legge di Dio! (Confronta Deuteronomio 31:10-13). Ciò fu fatto tutti i giorni della festa, “dal primo giorno fino all’ultimo giorno”, col risultato che il popolo di Dio provò “grandissima allegrezza”. — Neemia 8:17, 18.

Non dovremmo trascurare la casa di Dio

10. Perché il 24º giorno del settimo mese fu indetta un’adunanza speciale?

10 C’è un tempo e un luogo appropriato per correggere eventuali serie carenze del popolo di Dio. Comprendendo a quanto pare che era giunto il momento di fare questo, Esdra e Neemia proclamarono un digiuno il 24º giorno del mese di tishri. Ancora una volta fu letta la Legge di Dio e il popolo fece confessione dei propri peccati. Poi i leviti passarono in rassegna gli atti misericordiosi compiuti da Dio verso il suo popolo ribelle, elevarono a Geova toccanti espressioni di lode e concordarono “una disposizione degna di fede”, autenticata mediante sigillo dai principi, dai leviti e dai sacerdoti. — Neemia 9:1-38.

11. Quale “disposizione degna di fede” concordarono gli ebrei?

11 Tutto il popolo giurò di osservare la “disposizione degna di fede” che era stata messa per iscritto. Gli ebrei si dissero disposti a “camminare nella legge del vero Dio”. E acconsentirono a non stringere alleanze matrimoniali con i “popoli del paese”. (Neemia 10:28-30) Inoltre promisero solennemente di osservare il sabato, di fare ogni anno una contribuzione monetaria per sostenere la vera adorazione, di fornire legna per l’altare dei sacrifici, di offrire in sacrificio i primi nati dei greggi e delle mandrie e di portare le primizie della terra nelle sale da pranzo del tempio. Chiaramente erano determinati a ‘non trascurare la casa del loro Dio’. — Neemia 10:32-39.

12. Cosa implica oggi il non trascurare la casa di Dio?

12 Oggi i servitori di Geova devono stare attenti a non trascurare il privilegio di ‘rendere sacro servizio’ nei cortili del grande tempio spirituale di Geova. (Rivelazione [Apocalisse] 7:15) Questo include il fare regolarmente fervide preghiere per il progresso dell’adorazione di Geova. Per vivere in armonia con tali preghiere occorre prepararsi per le adunanze cristiane e prendervi parte attiva, valersi delle disposizioni per predicare la buona notizia e aiutare gli interessati rivisitandoli e tenendo con loro, se possibile, studi biblici. Molti che non vogliono trascurare la casa di Dio fanno contribuzioni finanziarie per l’opera di predicazione e per la manutenzione dei luoghi in cui si pratica la vera adorazione. Forse possiamo anche partecipare alla costruzione di luoghi di adunanza, di cui c’è tanto bisogno, e contribuire a mantenerli puliti e in ordine. Un modo importante in cui possiamo dimostrare il nostro amore per la casa spirituale di Dio è quello di operare per la pace tra i compagni di fede e di assistere coloro che hanno bisogno di aiuto materiale o spirituale. — Matteo 24:14; 28:19, 20; Ebrei 13:15, 16.

Una gioiosa inaugurazione

13. Prima che le mura di Gerusalemme potessero essere inaugurate, quale questione urgente si doveva risolvere, e che eccellente esempio diedero molti?

13 La “disposizione degna di fede” suggellata ai giorni di Neemia preparò l’antico popolo di Dio per il giorno dell’inaugurazione delle mura di Gerusalemme. Ma c’era un’altra questione che si doveva risolvere urgentemente. Gerusalemme, ora cinta da ampie mura con 12 porte, aveva bisogno di una popolazione più numerosa. Benché vi risiedessero alcuni israeliti, “la città era ampia e grande, e dentro c’era poca gente”. (Neemia 7:4) Per risolvere questo problema gli israeliti “gettarono le sorti per portare uno su dieci a dimorare a Gerusalemme, la città santa”. Lo slancio con cui molti accolsero quella disposizione spinse il popolo a benedire “tutti gli uomini che si offrirono volontariamente di dimorare a Gerusalemme”. (Neemia 11:1, 2) Che eccellente esempio per i veri adoratori di oggi che sono in grado di trasferirsi dove c’è più bisogno di cristiani maturi!

14. Cosa avvenne il giorno dell’inaugurazione delle mura di Gerusalemme?

14 Ben presto iniziarono i preparativi per il gran giorno dell’inaugurazione delle mura di Gerusalemme. Musicisti e cantori furono fatti venire dalle vicine città di Giuda e suddivisi in due grandi cori di rendimento di grazie, ciascuno dei quali avrebbe marciato in testa a una processione. (Neemia 12:27-31, 36, 38) I cori e le processioni partirono dal punto delle mura più distante dal tempio, probabilmente dalla Porta della Valle, e marciarono in direzioni opposte fino a ricongiungersi presso la casa di Dio. “E sacrificavano quel giorno grandi sacrifici e si rallegravano, poiché il vero Dio stesso li fece rallegrare con grande gioia. E anche le donne e i fanciulli stessi si rallegrarono, tanto che l’allegrezza di Gerusalemme si poteva udire lontano”. — Neemia 12:43.

15. Perché la dedicazione delle mura di Gerusalemme non fu una causa di gioia permanente?

15 La Bibbia non menziona la data in cui si tenne quella gioiosa celebrazione. Indubbiamente fu un momento molto importante, se non l’apice, della ricostruzione di Gerusalemme. Certo c’erano ancora molti lavori da fare all’interno della città. Col tempo però gli abitanti di Gerusalemme persero l’apprezzamento per le cose spirituali. Per esempio, quando Neemia visitò la città una seconda volta, trovò che la casa di Dio era stata nuovamente trascurata e che gli israeliti erano tornati a sposare donne pagane. (Neemia 13:6-11, 15, 23) Quelle stesse condizioni deplorevoli sono confermate dagli scritti del profeta Malachia. (Malachia 1:6-8; 2:11; 3:8) Perciò la dedicazione delle mura di Gerusalemme non fu una causa di gioia permanente.

Una causa di gioia eterna

16. Quali avvenimenti decisivi attendono i servitori di Dio?

16 Oggi i servitori di Geova attendono ansiosamente il tempo in cui Dio trionferà su tutti i suoi nemici. Questo trionfo inizierà con la distruzione di “Babilonia la Grande”, una città simbolica che abbraccia ogni forma di falsa religione. (Rivelazione 18:2, 8) La distruzione della falsa religione rappresenterà la prima fase della veniente grande tribolazione. (Matteo 24:21, 22) Davanti a noi si profila un altro evento davvero straordinario: il matrimonio celeste del Signore Gesù Cristo con la sua sposa formata da 144.000 cittadini della “Nuova Gerusalemme”. (Rivelazione 19:7; 21:2) Non sappiamo esattamente quando si completerà quell’unione tanto attesa, ma certamente sarà un avvenimento gioioso. — Vedi La Torre di Guardia del 15 agosto 1990, pagine 30-1.

17. Cosa sappiamo circa il completamento della Nuova Gerusalemme?

17 Sappiamo comunque che il completamento della Nuova Gerusalemme è prossimo. (Matteo 24:3, 7-14; Rivelazione 12:12) A differenza della Gerusalemme terrena, essa non sarà mai causa di delusione. Questo perché tutti i suoi cittadini sono seguaci di Gesù Cristo unti con lo spirito, provati e raffinati. Rimanendo fedeli sino alla morte, avranno dimostrato individualmente di essere eternamente leali al Sovrano universale, Geova Dio. Questo è molto importante per il resto del genere umano, i vivi e i morti!

18. Perché dovremmo ‘esultare e gioire per sempre’?

18 Considerate ciò che avverrà quando la Nuova Gerusalemme rivolgerà l’attenzione agli esseri umani che esercitano fede nel sacrificio di riscatto di Gesù. “Ecco”, scrisse l’apostolo Giovanni, “la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro. Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”. (Rivelazione 21:2-4) Inoltre Dio si servirà di questa disposizione paragonata a una città per elevare il genere umano alla perfezione. (Rivelazione 22:1, 2) Che splendide ragioni per ‘esultare e gioire per sempre di ciò che Dio crea’! — Isaia 65:18.

19. Cos’è il paradiso spirituale in cui sono stati radunati i cristiani?

19 Tuttavia gli esseri umani pentiti non devono aspettare fino ad allora per ricevere aiuto da Dio. Nel 1919 Geova cominciò a radunare gli ultimi membri dei 144.000 in un paradiso spirituale, dove abbondano i frutti dello spirito di Dio, come amore, gioia e pace. (Galati 5:22, 23) Una notevole caratteristica di questo paradiso spirituale è la fede dei suoi abitanti unti, che sono stati meravigliosamente produttivi in quanto a promuovere la predicazione della buona notizia del Regno di Dio in tutta la terra abitata. (Matteo 21:43; 24:14) Di conseguenza quasi sei milioni di “altre pecore”, che hanno la speranza terrena, hanno ricevuto anch’essi l’opportunità di entrare nel paradiso spirituale e di compiere un’opera produttiva. (Giovanni 10:16) Sono divenuti idonei per questo privilegio dedicandosi a Geova Dio in base alla fede nel sacrificio di riscatto di suo Figlio, Gesù Cristo. Stare insieme ai futuri componenti della Nuova Gerusalemme è stata per loro una vera benedizione. Così Geova, mediante ciò che ha fatto con i cristiani unti, ha posto un solido fondamento per “una nuova terra”, una società di esseri umani timorati di Dio che erediteranno il reame terrestre del Regno dei cieli. — Isaia 65:17; 2 Pietro 3:13.

20. In che modo la Nuova Gerusalemme sarà all’altezza del significato del suo nome?

20 Le condizioni pacifiche di cui gode oggi il popolo di Geova nel paradiso spirituale si estenderanno presto a un paradiso letterale sulla terra. Ciò avverrà quando la Nuova Gerusalemme scenderà dal cielo per benedire il genere umano. In un duplice senso, il popolo di Dio godrà delle pacifiche condizioni promesse in Isaia 65:21-25. Adorando Geova unitamente nel paradiso spirituale, gli unti che devono ancora occupare il loro posto nella celeste Nuova Gerusalemme e i componenti delle “altre pecore” godono ora della pace che Dio dà. E tale pace si estenderà al Paradiso letterale quando ‘la volontà di Dio sarà fatta in tutta la terra, come in cielo’. (Matteo 6:10) La gloriosa città celeste di Dio sarà all’altezza del nome Gerusalemme quale solido ‘fondamento di duplice pace’. Per tutta l’eternità essa si ergerà a lode del suo grande Creatore, Geova Dio, e del suo regale Sposo, Gesù Cristo.

Ricordate?

◻ Cosa fu fatto quando Neemia radunò il popolo a Gerusalemme?

◻ Cosa dovevano fare gli antichi ebrei per non trascurare la casa di Dio, e cosa dobbiamo fare noi?

◻ Che ruolo ha “Gerusalemme” nel portare gioia e pace durevoli?

[Cartina a pagina 23]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

PORTE DI GERUSALEMME

I numeri rappresentano l’attuale elevazione in metri

PORTA DEI PESCI

PORTA DELLA CITTÀ VECCHIA

PORTA DI EFRAIM

PORTA DELL’ANGOLO

Muro Largo

Pubblica piazza

PORTA DELLA VALLE

SECONDO QUARTIERE

Antiche mura settentrionali

CITTÀ DI DAVIDE

PORTA DEI MUCCHI DI CENERE

Valle di Innom

Castello

PORTA DELLE PECORE

PORTA DELLA GUARDIA

Area del Tempio

PORTA DELL’ISPEZIONE

PORTA DEI CAVALLI

OFEL

Pubblica piazza

PORTA DELL’ACQUA

Sorgente di Ghihon

PORTA DELLA FONTE

Giardino del Re

En-Roghel

Valle (centrale) del Tiropeon

Valle del torrente Chidron

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Probabile estensione delle mura di Gerusalemme all’epoca della distruzione della città e quando Neemia prese l’iniziativa per ricostruirle

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