Genesi
1 In principio*+ Dio*+ creò+ i cieli e la terra.+
2 Ora la terra risultò essere informe e vuota e c’erano tenebre sulla superficie delle acque dell’abisso;*+ e la forza attiva* di Dio si muoveva+ sulla superficie delle acque.+
3 E Dio diceva:*+ “Si faccia luce”. Quindi si fece luce.+ 4 Dopo ciò Dio vide che la luce era buona, e Dio operò una divisione fra la luce e le tenebre.+ 5 E Dio chiamava la luce Giorno,+ ma chiamò le tenebre Notte.+ E si faceva sera e si faceva mattina, un primo giorno.
6 E Dio proseguì, dicendo: “Si faccia una distesa+ fra le acque e avvenga una divisione fra le acque e le acque”.+ 7 Quindi Dio faceva la distesa e faceva una divisione fra le acque che dovevano essere sotto la distesa e le acque che dovevano essere sopra la distesa.+ E così si fece. 8 E Dio chiamava la distesa Cielo.+ E si faceva sera e si faceva mattina, un secondo giorno.
9 E Dio proseguì, dicendo: “Le acque sotto i cieli si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto”.+ E così si fece. 10 E Dio chiamava l’asciutto Terra,+ ma chiamò la raccolta delle acque Mari.+ Inoltre, Dio vide che [era] buono.+ 11 E Dio proseguì, dicendo: “La terra faccia germogliare erba, vegetazione che faccia seme,+ alberi fruttiferi che portino frutto secondo le loro specie,*+ il cui seme sia in esso,+ sopra la terra”. E così si fece. 12 E la terra produceva erba, vegetazione che faceva seme secondo la sua specie+ e alberi che portavano frutto, il cui seme è in esso secondo la sua specie.+ Quindi Dio vide che [era] buono. 13 E si faceva sera e si faceva mattina, un terzo giorno.
14 E Dio proseguì, dicendo: “Si facciano luminari nella distesa dei cieli per fare una divisione fra il giorno e la notte;+ e dovranno servire come segni e per le stagioni e per i giorni e gli anni.+ 15 E dovranno servire come luminari nella distesa dei cieli per risplendere sopra la terra”.+ E così si fece. 16 E Dio faceva* i due grandi luminari, il luminare maggiore per dominare il giorno e il luminare minore per dominare la notte, e anche le stelle.+ 17 Così Dio li pose nella distesa dei cieli per splendere sopra la terra,+ 18 e per dominare di giorno e di notte e per fare una divisione fra la luce e le tenebre.+ Quindi Dio vide che [era] buono.+ 19 E si faceva sera e si faceva mattina, un quarto giorno.
20 E Dio proseguì, dicendo: “Brulichino le acque di un brulichio di anime viventi*+ e volino creature volatili sopra la terra sulla faccia della distesa dei cieli”.+ 21 E Dio creava* i grandi mostri marini+ e ogni anima vivente* che si muove,+ di cui le acque brulicarono secondo le loro specie, e ogni alata creatura volatile secondo la sua specie.+ E Dio vedeva che [era] buono. 22 Allora Dio li benedisse, dicendo: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei bacini dei mari,+ e le creature volatili si moltiplichino sulla terra”. 23 E si faceva sera e si faceva mattina, un quinto giorno.
24 E Dio proseguì, dicendo: “Produca la terra+ anime viventi secondo le loro specie, animale domestico*+ e animale che si muove+ e bestia selvaggia*+ della terra secondo la sua specie”. E così si fece. 25 E Dio faceva la bestia selvaggia della terra secondo la sua specie e l’animale domestico secondo la sua specie e ogni animale che si muove sul suolo secondo la sua specie.+ E Dio vedeva che [era] buono.
26 E Dio* proseguì, dicendo: “Facciamo*+ l’uomo* a nostra immagine,*+ secondo la nostra somiglianza,+ e tengano sottoposti i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e gli animali domestici e tutta la terra e ogni animale che si muove sopra la terra”.+ 27 E Dio creava l’uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio;+ li creò maschio e femmina.+ 28 Inoltre, Dio li benedisse+ e Dio disse loro: “Siate fecondi+ e moltiplicatevi e riempite la terra e soggiogatela,+ e tenete sottoposti+ i pesci del mare e le creature volatili dei cieli e ogni creatura vivente che si muove* sopra la terra”.
29 E Dio proseguì, dicendo: “Ecco,* vi ho dato tutta la vegetazione che fa seme che è sulla superficie dell’intera terra e ogni albero sul quale è il frutto di un albero che fa seme.+ Vi serva di cibo.+ 30 E a ogni bestia selvaggia della terra e a ogni creatura volatile dei cieli e a ogni cosa che si muove sopra la terra in cui è vita come un’anima* ho dato tutta la verde vegetazione per cibo”.+ E così si fece.
31 Dio vide poi tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, [era] molto buono.+ E si faceva sera e si faceva mattina, un sesto giorno.*
2 Così furono portati a compimento i cieli e la terra e tutto il loro esercito.+ 2 E il settimo giorno Dio portò a compimento l’opera che aveva fatto, e si riposava* il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatto.+ 3 E Dio benediceva il settimo giorno e lo rendeva sacro,* perché in esso si è andato riposando* da tutta la sua opera che Dio ha creato allo scopo di fare.*+
4 Questa è la storia* dei cieli e della terra nel tempo in cui furono creati, nel giorno che Geova* Dio* fece terra e cielo.+
5 Ora non c’era ancora nessun cespuglio del campo sulla terra e non germogliava ancora nessuna vegetazione del campo, perché Geova Dio non aveva fatto piovere+ sulla terra e non c’era uomo che coltivasse il suolo. 6 Ma un vapore*+ saliva dalla terra e irrigava l’intera superficie del suolo.+
7 E Geova Dio formava l’uomo dalla polvere*+ del suolo+ e gli soffiava nelle narici l’alito della vita,*+ e l’uomo divenne un’anima vivente.*+ 8 Inoltre, Geova* Dio piantò un giardino in Eden,*+ verso oriente,* e vi pose l’uomo che aveva formato.+ 9 Così Geova Dio fece crescere dal suolo ogni albero desiderabile alla vista e buono come cibo e anche l’albero della vita+ nel mezzo del giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.+
10 Ora c’era un fiume che usciva* dall’Eden per irrigare il giardino, e di là si divideva e diveniva, per così dire, quattro capi. 11 Il nome del primo è Pison; è quello che circonda l’intero paese di Avila,+ dov’è l’oro. 12 E l’oro di quel paese è buono.+ Ci sono anche il bdellio+ e la pietra di onice.+ 13 E il nome del secondo fiume è Ghihon; è quello che circonda l’intero paese di Cus.* 14 E il nome del terzo fiume è Iddechel;*+ è quello che va ad oriente dell’Assiria.*+ E il quarto fiume è l’Eufrate.*+
15 E Geova Dio prendeva l’uomo e lo poneva nel giardino di Eden+ perché lo coltivasse e ne avesse cura.+ 16 E Geova Dio impose all’uomo anche questo comando: “Di ogni albero del giardino puoi mangiare a sazietà.+ 17 Ma in quanto all’albero della conoscenza del bene e del male non ne devi mangiare, poiché nel giorno in cui ne mangerai positivamente morirai”.*+
18 E Geova* Dio proseguì, dicendo: “Non è bene che l’uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento”.*+ 19 Ora Geova Dio formava* dal suolo ogni bestia selvaggia del campo e ogni creatura volatile dei cieli, e le conduceva all’uomo per vedere come avrebbe chiamato ciascuna; e in qualunque modo l’uomo la chiamasse — ciascun’anima vivente+ — quello era il suo nome.+ 20 L’uomo dava dunque i nomi a tutti gli animali domestici e alle creature volatili dei cieli e a ogni bestia selvaggia del campo, ma per l’uomo non si trovava un aiuto* come suo complemento. 21 Perciò Geova Dio fece cadere sull’uomo un profondo sonno+ e, mentre dormiva, prese una delle sue costole e chiuse quindi la carne sul posto d’essa. 22 E Geova* Dio edificava dalla costola che aveva preso dall’uomo una donna e la conduceva all’uomo.+
23 Allora l’uomo disse:
“Questa è finalmente osso delle mie ossa
E carne della mia carne.+
Questa sarà chiamata Donna,*
24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre+ e si dovrà tenere stretto a sua moglie* e dovranno divenire una sola carne.+ 25 Ed entrambi continuarono a essere nudi,+ l’uomo e sua moglie, eppure non si vergognavano.+
3 Ora il serpente+ mostrò d’essere il più cauto+ di tutte le bestie selvagge del campo che Geova Dio aveva fatto.+ Diceva dunque alla donna:+ “È realmente così che Dio ha detto, che non dovete mangiare di ogni albero del giardino?”+ 2 A ciò la donna disse al serpente: “Del frutto degli alberi* del giardino possiamo mangiare.+ 3 Ma in quanto a [mangiare] del frutto dell’albero che è nel mezzo del giardino,+ Dio ha detto: ‘Non ne dovete mangiare, no, non lo dovete toccare affinché non moriate’”.+ 4 A ciò il serpente disse alla donna: “Positivamente non morirete.*+ 5 Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio,* conoscendo il bene e il male”.+
6 Di conseguenza la donna vide che l’albero era buono come cibo e che era qualcosa che metteva voglia agli occhi, sì, l’albero era desiderabile da guardare.*+ Prendeva dunque del suo frutto e lo mangiava. Ne diede poi anche a suo marito* quando fu con lei ed egli lo mangiava.+ 7 Quindi gli occhi di entrambi si aprirono e cominciarono ad accorgersi di essere nudi.+ Perciò cucirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture per coprirsi i lombi.+
8 Udirono poi la voce* di Geova Dio che camminava nel giardino verso l’ora del giorno in cui soffia la brezza,*+ e l’uomo* e sua moglie andarono a nascondersi dalla faccia di Geova Dio fra gli alberi del giardino.+ 9 E Geova Dio chiamava l’uomo, dicendogli: “Dove sei?”+ 10 Infine egli disse: “Ho udito la tua voce nel giardino, ma ho avuto timore perché ero nudo e perciò mi sono nascosto”.+ 11 Allora disse: “Chi ti ha fatto sapere che eri nudo?+ Hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?”+ 12 E l’uomo proseguì, dicendo: “La donna che desti perché fosse* con me, essa mi ha dato [del frutto] dell’albero e così ho mangiato”.+ 13 Allora Geova Dio disse alla donna: “Che cos’è questo che hai fatto?” A ciò la donna rispose: “Il serpente, esso mi ha ingannata e così ho mangiato”.+
14 E Geova* Dio diceva al serpente:+ “Poiché hai fatto questa cosa, sei il maledetto fra tutti gli* animali domestici e fra tutte le bestie selvagge del campo. Andrai sul tuo ventre e mangerai* polvere tutti i giorni della tua vita.+ 15 E io+ porrò inimicizia+ fra te+ e la donna+ e fra il tuo seme*+ e il seme+ di lei. Egli*+ ti+ schiaccerà* la testa+ e tu+ gli*+ schiaccerai il calcagno”.+
16 Alla donna disse: “Aumenterò grandemente il dolore della tua gravidanza;*+ con doglie partorirai figli,+ e la tua brama sarà verso tuo marito, ed egli ti dominerà”.+
17 E ad Adamo disse: “Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero circa il quale ti avevo dato questo comando:+ ‘Non ne devi mangiare’, il suolo è maledetto per causa tua.+ Con dolore ne mangerai il prodotto tutti i giorni della tua vita.+ 18 E ti produrrà spine e triboli,+ e devi mangiare la vegetazione del campo. 19 Col sudore della tua faccia mangerai pane finché tornerai al suolo, poiché da esso sei stato tratto.+ Poiché polvere sei e in polvere tornerai”.+
20 Dopo ciò Adamo mise a sua moglie il nome di Eva,*+ perché doveva divenire la madre di tutti i viventi.+ 21 E Geova Dio faceva lunghe vesti di pelle per Adamo e per sua moglie e li vestiva.+ 22 E Geova Dio proseguì, dicendo: “Ecco, l’uomo è divenuto simile a uno di noi conoscendo il bene e il male,+ e ora perché non stenda la mano e realmente prenda anche [del frutto] dell’albero della vita+ e mangi e viva a tempo indefinito, . . .” 23 Allora Geova Dio* lo mandò fuori del giardino di Eden,+ perché coltivasse il suolo dal quale era stato tratto.+ 24 E così cacciò l’uomo e pose* ad oriente del giardino di Eden+ i cherubini+ e la fiammeggiante lama di una spada che roteava continuamente per custodire la via dell’albero della vita.
4 Ora Adamo ebbe rapporti con Eva sua moglie ed essa rimase incinta.+ A suo tempo essa partorì Caino*+ e disse: “Ho prodotto* un uomo con l’aiuto di Geova”.+ 2 Poi ancora partorì Abele,+ suo fratello.
E Abele diveniva pastore di pecore,+ ma Caino divenne coltivatore del suolo.+ 3 E avvenne che dopo qualche tempo* Caino portava dei frutti del suolo+ come offerta a Geova.+ 4 Ma in quanto ad Abele, anche lui portò dei primogeniti+ del suo gregge, perfino i loro pezzi grassi.+ Ora mentre Geova guardava con favore ad Abele e alla sua offerta,+ 5 non guardò con alcun favore a Caino e alla sua offerta.+ E Caino si accese di grande ira,+ e il suo viso era dimesso. 6 Allora Geova disse a Caino: “Perché ti accendi d’ira e perché il tuo viso è dimesso? 7 Se ti volgi per fare il bene, non ci sarà un’esaltazione?+ Ma se non ti volgi per fare il bene, il peccato è in agguato all’ingresso, e la sua brama è verso di te;+ e tu, da parte tua, lo dominerai?”+
8 Dopo ciò Caino disse ad Abele suo fratello: [“Andiamo nel campo”.]* Avvenne dunque che mentre erano nel campo Caino assaliva Abele suo fratello e lo uccideva.+ 9 Geova disse poi a Caino: “Dov’è Abele tuo fratello?”+ ed egli disse: “Non lo so. Sono io il guardiano di mio fratello?”+ 10 A ciò disse: “Che hai fatto? Ascolta!* Il sangue* di tuo fratello grida a me dal suolo.+ 11 E ora sei maledetto, al bando dal suolo,+ che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue di tuo fratello dalla tua mano.+ 12 Quando coltiverai il suolo, non ti renderà la sua potenza.*+ Diverrai vagante e fuggiasco sulla terra”.+ 13 A ciò Caino disse a Geova: “La mia punizione per l’errore è troppo grande da portare. 14 Ecco, in questo giorno mi cacci effettivamente dalla superficie del suolo, e sarò nascosto alla tua faccia;+ e dovrò divenire vagante+ e fuggiasco sulla terra, ed è certo che chiunque mi troverà mi ucciderà”.+ 15 A ciò Geova gli disse: “Per tale ragione* chiunque ucciderà Caino dovrà subire vendetta sette volte”.+
E Geova pose dunque un segno per Caino perché nessuno, trovandolo, lo colpisse a morte.+ 16 Allora Caino se ne andò dalla faccia di Geova+ e prese a dimorare nel paese di Fuga* ad oriente dell’Eden.
17 Caino ebbe poi rapporti con sua moglie+ ed essa rimase incinta e partorì Enoc. Quindi si mise a edificare una città e, dal nome di suo figlio, diede alla città il nome di Enoc.+ 18 A Enoc nacque poi Irad. E Irad generò Mehuiael, e Mehuiael generò Metusael, e Metusael generò Lamec.
19 E Lamec prendeva per sé due mogli. Il nome della prima era Ada e il nome della seconda era Zilla. 20 A suo tempo Ada partorì Iabal. Egli mostrò d’essere il fondatore di quelli che dimorano in tende+ e hanno bestiame.+ 21 E il nome di suo fratello era Iubal. Egli mostrò d’essere il fondatore* di tutti quelli che maneggiano l’arpa+ e il flauto.*+ 22 In quanto a Zilla, essa pure partorì Tubal-Cain, forgiatore* di ogni sorta di arnese di rame e di ferro.+ E la sorella di Tubal-Cain fu Naama. 23 Di conseguenza Lamec compose queste parole* per le sue mogli Ada e Zilla:
“Udite la mia voce, mogli di Lamec;
Prestate orecchio al mio dire:*
Ho ucciso un uomo* perché mi ha ferito,*
Sì, un giovane perché mi ha dato un colpo.*
25 E Adamo aveva di nuovo rapporti con sua moglie ed essa partorì quindi un figlio e gli mise nome Set,*+ perché, come essa disse: “Dio ha costituito un altro seme* in luogo di Abele, perché Caino l’ha ucciso”.+ 26 E anche a Set nacque un figlio e gli metteva nome Enos.+ In quel tempo si cominciò a invocare il nome di Geova.+
5 Questo è il libro della storia* di Adamo. Nel giorno che Dio creò Adamo lo fece a somiglianza di Dio.+ 2 Li creò maschio e femmina.+ Dopo ciò li benedisse e diede loro il nome di Uomo,*+ nel giorno che furono creati.+
3 E Adamo viveva per centotrent’anni. Quindi generò un figlio a sua somiglianza, a sua immagine, e gli mise nome Set.+ 4 E i giorni di Adamo dopo aver generato Set furono ottocento anni. Nel frattempo generò figli e figlie.+ 5 Tutti i giorni che Adamo visse ammontarono* dunque a novecentotrent’anni e morì.+
6 E Set viveva per centocinque anni. Quindi generò Enos.+ 7 E dopo aver generato Enos, Set continuò a vivere ottocentosette anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 8 Tutti i giorni di Set ammontarono dunque a novecentododici anni e morì.
9 Ed Enos viveva per novant’anni. Quindi generò Chenan.+ 10 E dopo aver generato Chenan, Enos continuò a vivere ottocentoquindici anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 11 Tutti i giorni di Enos ammontarono dunque a novecentocinque anni e morì.
12 E Chenan viveva per settant’anni. Quindi generò Maalalel.+ 13 E dopo aver generato Maalalel, Chenan continuò a vivere ottocentoquarant’anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 14 Tutti i giorni di Chenan ammontarono dunque a novecentodieci anni e morì.
15 E Maalalel viveva per sessantacinque anni. Quindi generò Iared.+ 16 E dopo aver generato Iared, Maalalel continuò a vivere ottocentotrent’anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 17 Tutti i giorni di Maalalel ammontarono dunque a ottocentonovantacinque anni e morì.
18 E Iared viveva per centosessantadue anni. Quindi generò Enoc.*+ 19 E dopo aver generato Enoc, Iared continuò a vivere ottocento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 20 Tutti i giorni di Iared ammontarono dunque a novecentosessantadue anni e morì.
21 Ed Enoc viveva per sessantacinque anni. Quindi generò Metusela.+ 22 E dopo aver generato Metusela, Enoc continuò a camminare con* il [vero] Dio* trecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 23 Tutti i giorni di Enoc ammontarono dunque a trecentosessantacinque anni. 24 Ed Enoc continuò a camminare+ con il [vero] Dio.+ Quindi non fu più, poiché Dio* lo prese.*+
25 E Metusela viveva per centottantasette anni. Quindi generò Lamec.+ 26 E dopo aver generato Lamec, Metusela continuò a vivere settecentottantadue anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 27 Tutti i giorni di Metusela ammontarono dunque a novecentosessantanove anni e morì.
28 E Lamec viveva per centottantadue anni. Quindi generò un figlio. 29 E gli metteva nome Noè,*+ dicendo: “Questi ci recherà conforto dal nostro lavoro e dal dolore delle nostre mani derivante dal suolo che Geova ha maledetto”.+ 30 E dopo aver generato Noè, Lamec continuò a vivere cinquecentonovantacinque anni. Nel frattempo generò figli e figlie. 31 Tutti i giorni di Lamec ammontarono dunque a settecentosettantasette anni e morì.
32 E Noè aveva cinquecento anni. Dopo ciò Noè generò Sem,+ Cam+ e Iafet.+
6 Ora avvenne che quando gli uomini cominciarono a crescere di numero sulla superficie del suolo e nacquero loro delle figlie,+ 2 allora i figli* del [vero] Dio+ notavano+ che le figlie degli uomini erano di bell’aspetto; e si prendevano delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero. 3 Dopo ciò Geova disse: “Il mio spirito+ non agirà certo indefinitamente+ verso l’uomo, in quanto egli è anche carne.+ Pertanto i suoi giorni dovranno ammontare a centoventi anni”.+
4 I nefilim* mostrarono d’essere sulla terra in quei giorni, e anche dopo, quando i figli del [vero] Dio continuarono ad avere relazione con le figlie degli uomini ed esse partorirono loro dei figli: essi furono i potenti* dell’antichità, gli uomini famosi.*
5 Di conseguenza Geova vide che la cattiveria dell’uomo era abbondante sulla terra e che ogni inclinazione+ dei pensieri del suo cuore era solo cattiva in ogni tempo.*+ 6 E Geova si rammaricò+ di aver fatto gli uomini sulla terra, e se ne addolorò nel suo cuore.+ 7 Geova dunque disse: “Cancellerò gli uomini che ho creato+ dalla superficie del suolo, dall’uomo all’animale domestico, all’animale che si muove e alla creatura volatile dei cieli,+ perché davvero mi rammarico di averli fatti”.+ 8 Ma Noè trovò favore agli occhi di Geova.
9 Questa è la storia di Noè.
Noè fu uomo giusto.+ Si mostrò senza difetto fra i suoi contemporanei.* Noè camminò con il [vero] Dio.+ 10 A suo tempo Noè generò tre figli, Sem, Cam e Iafet.+ 11 E la terra si rovinò alla vista del [vero] Dio+ e la terra si riempì di violenza.+ 12 Dio vide dunque la terra, ed ecco, era rovinata,+ perché ogni carne aveva rovinato la sua via sulla terra.+
13 Dopo ciò Dio disse a Noè: “La fine di ogni carne è giunta dinanzi a me,+ perché la terra è piena di violenza per opera loro; ed ecco, li ridurrò in rovina insieme alla terra.+ 14 Fatti un’arca* di legno d’albero resinoso.*+ Farai dei compartimenti* nell’arca, e la dovrai coprire dentro e fuori di catrame.+ 15 Ed ecco come la farai: trecento cubiti*+ la lunghezza dell’arca, cinquanta cubiti la sua larghezza e trenta cubiti la sua altezza. 16 Farai un tsòhar [tetto o finestra]* per l’arca, e la completerai un cubito verso l’alto,* e metterai l’ingresso dell’arca al suo lato;+ la farai con un [piano] inferiore, un secondo [piano] e un terzo [piano].
17 “E in quanto a me, ecco, sto per portare il diluvio*+ di acque sulla terra per ridurre in rovina ogni carne in cui è attiva la forza della vita*+ di sotto i cieli. Tutto ciò che è sulla terra spirerà.+ 18 E in effetti stabilisco il mio patto con te; e dovrai entrare nell’arca, tu e i tuoi figli e tua moglie e le mogli dei tuoi figli con te.+ 19 E di ogni creatura vivente di ogni sorta di carne,+ ne farai entrare nell’arca due di ciascuna per conservarle in vita con te.+ Saranno maschio e femmina. 20 Delle creature volatili secondo le loro specie e degli animali domestici secondo le loro specie,+ di tutti gli animali che si muovono sul suolo secondo le loro specie,* ne verranno a te due di ciascuna per conservarli in vita.+ 21 E in quanto a te, prenditi ogni sorta di cibo che si mangia;+ e te lo devi raccogliere, e dovrà servire di cibo per te e per loro”.+
22 E Noè faceva secondo tutto ciò che Dio gli aveva comandato. Fece proprio così.+
7 Dopo ciò Geova disse a Noè: “Entra, tu e tutta la tua casa,+ nell’arca, perché tu sei quello che ho visto giusto dinanzi a me fra questa generazione.+ 2 Di ogni bestia pura devi prenderne a sette a sette,* un maschio e la sua compagna;*+ e di ogni bestia che non è pura solo due, un maschio e la sua compagna; 3 anche delle creature volatili dei cieli a sette a sette, maschio e femmina,+ per conservarne in vita la progenie* sulla superficie dell’intera terra.+ 4 Poiché fra soli sette giorni farò piovere+ sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti;+ e certamente cancellerò ogni cosa esistente che ho fatto dalla superficie del suolo”.+ 5 E Noè faceva secondo tutto ciò che Geova gli aveva comandato.
6 E Noè aveva seicento anni quando il diluvio* di acque venne sulla terra.+ 7 Entrò dunque Noè, e i suoi figli e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui, nell’arca davanti alle acque del diluvio.*+ 8 Di ogni bestia pura e di ogni bestia che non è pura e delle creature volatili e di ogni cosa che si muove sul suolo,+ 9 vennero a due a due a Noè dentro l’arca, maschio e femmina, proprio come Dio* aveva comandato a Noè. 10 E sette giorni dopo accadde che le acque del diluvio* vennero sulla terra.
11 Nel seicentesimo anno della vita di Noè, nel secondo mese,* il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno tutte le sorgenti delle vaste acque dell’abisso* si ruppero e le cateratte* dei cieli si aprirono.+ 12 E sulla terra piovve a dirotto per quaranta giorni e quaranta notti.+ 13 In quel medesimo giorno Noè, e Sem e Cam e Iafet, figli di Noè,+ e la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figli con lui, entrarono nell’arca;+ 14 essi e ogni bestia selvaggia secondo la sua specie,+ e ogni animale domestico secondo la sua specie, e ogni animale che si muove sulla terra secondo la sua specie,+ e ogni creatura volatile secondo la sua specie,+ ogni uccello, ogni creatura alata.+ 15 E venivano a Noè dentro l’arca, a due a due, di ogni sorta di carne in cui era attiva la forza della vita.*+ 16 E quelli che entravano, maschio e femmina di ogni sorta di carne, entravano proprio come Dio gli aveva comandato. Poi Geova chiuse la porta dietro di lui.+
17 E il diluvio* continuò per quaranta giorni sulla terra, e le acque aumentavano e portavano l’arca ed essa galleggiava molto al di sopra della terra. 18 E le acque prevalevano e continuavano a crescere grandemente sopra la terra, ma l’arca continuava ad andare sulla superficie delle acque.+ 19 E le acque prevalsero tanto grandemente sulla terra che tutti gli alti monti che erano sotto tutti i cieli furono coperti.+ 20 Le acque prevalsero su di essi di quindici cubiti e i monti furono coperti.+
21 Spirò dunque ogni carne che si muoveva sulla terra,+ fra le creature volatili e fra gli animali domestici e fra le bestie selvagge e fra tutti gli sciami che sciamavano sulla terra, e tutto il genere umano.+ 22 Tutto ciò nelle cui narici era attivo l’alito della forza della vita,* cioè tutto ciò che era sul suolo asciutto, morì.+ 23 Così egli cancellò ogni cosa esistente che era sulla superficie del suolo, dall’uomo alla bestia, all’animale che si muoveva e alla creatura volatile dei cieli, e furono cancellati dalla terra;+ e sopravvivevano solo Noè e quelli che erano con lui nell’arca.+ 24 E le acque continuarono a prevalere sulla terra per centocinquanta giorni.
8 Dopo ciò Dio si ricordò+ di Noè e di ogni bestia selvaggia e di ogni animale domestico che era con lui nell’arca,+ e Dio fece passare un vento* sulla terra, e le acque si abbassavano.+ 2 E le sorgenti delle acque dell’abisso*+ e le cateratte*+ dei cieli furono chiuse, e così fu trattenuta la pioggia dirotta dai cieli. 3 E le acque cominciarono a ritirarsi dalla terra, ritirandosi progressivamente;* e alla fine di centocinquanta giorni le acque mancavano.+ 4 E il settimo mese,* il diciassettesimo giorno del mese, l’arca+ si posò sui monti di Ararat.+ 5 E le acque diminuivano progressivamente* fino al decimo mese.* Il decimo mese, il primo del mese, apparvero le cime dei monti.+
6 Avvenne dunque che alla fine di quaranta giorni Noè apriva la finestra+ dell’arca che aveva fatto. 7 Dopo ciò mandò fuori un corvo,+ ed esso continuò a volare di fuori,* andando e tornando, finché le acque si prosciugarono sulla terra.
8 Più tardi mandò fuori di presso a sé una colomba+ per vedere se le acque erano diminuite sulla superficie del suolo. 9 E la colomba non trovò luogo di riposo per la pianta del suo piede, e perciò tornò a lui nell’arca perché le acque erano ancora sulla superficie di tutta la terra.+ Allora egli stese la mano e la prese e la trasse a sé dentro l’arca. 10 E continuò ad aspettare altri sette giorni, e di nuovo mandò fuori la colomba dall’arca. 11 La colomba venne poi a lui verso il tempo della sera, ed ecco, aveva nel becco una foglia d’olivo+ colta di fresco, e così Noè seppe che le acque erano diminuite sulla terra.+ 12 E continuò ad aspettare altri sette giorni. Quindi mandò fuori la colomba, ma essa non tornò più a lui.+
13 Ora nell’anno seicentesimoprimo,+ il primo mese,* il primo giorno del mese, avvenne che le acque si erano prosciugate sulla terra; e Noè toglieva la copertura dall’arca e guardava, ed ecco, la superficie del suolo si era asciugata.+ 14 E nel secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta.+
15 Dio parlò ora a Noè, dicendo: 16 “Esci dall’arca, tu e tua moglie e i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli con te.+ 17 Fa uscire con te ogni creatura vivente che è presso di te di ogni sorta di carne,+ fra le creature volatili+ e fra le bestie+ e fra tutti gli animali che si muovono sulla terra,+ poiché devono sciamare sulla terra ed essere fecondi e moltiplicarsi sopra la terra”.+
18 Allora Noè uscì, e anche i suoi figli+ e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui. 19 Ogni creatura vivente, ogni animale che si muove e ogni creatura volatile, tutto ciò che si muove sulla terra, uscirono dall’arca secondo le loro famiglie.+ 20 E Noè edificava un altare+ a Geova e prendeva alcune di tutte le bestie pure+ e di tutte le creature volatili pure+ e offriva olocausti sull’altare.+ 21 E Geova sentiva un odore riposante,*+ e Geova disse dunque in cuor suo:+ “Non invocherò più il male sul suolo+ a causa dell’uomo, perché l’inclinazione+ del cuore dell’uomo è cattiva fin dalla sua giovinezza;+ e non colpirò più ogni vivente proprio come ho fatto.+ 22 Per tutti i giorni che la terra durerà,* semina e raccolta, e freddo e caldo, ed estate e inverno, e giorno e notte, non cesseranno mai”.+
9 E Dio proseguì, benedicendo Noè e i suoi figli e dicendo loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra.+ 2 E timore di voi e terrore di voi continuerà su ogni creatura vivente della terra e su ogni creatura volatile dei cieli, su ogni cosa che si va muovendo sul suolo e su tutti i pesci del mare. Sono ora dati in mano vostra.+ 3 Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo.+ Come nel caso della verde vegetazione vi do in effetti tutto questo.+ 4 Solo non dovete mangiare+ la carne con la sua anima,*+ il suo sangue.+ 5 E, oltre a ciò, richiederò il sangue delle vostre anime.* Lo richiederò dalla mano di ogni creatura vivente; e dalla mano dell’uomo,* dalla mano di ciascuno* che gli è fratello, richiederò l’anima* dell’uomo.+ 6 Chiunque sparge il sangue dell’uomo, il suo proprio sangue sarà sparso dall’uomo,+ poiché a immagine di Dio egli ha fatto l’uomo. 7 E in quanto a voi, siate fecondi e moltiplicatevi, sciamate sulla terra e moltiplicatevi su di essa”.+
8 E Dio proseguì, dicendo a Noè e ai suoi figli con lui: 9 “E in quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto+ con voi e con la vostra progenie* dopo di voi,+ 10 e con ogni anima vivente che è con voi, fra i volatili, fra le bestie e fra tutte le creature viventi della terra con voi, da tutte quelle che escono dall’arca a ogni creatura vivente della terra.+ 11 Sì, veramente stabilisco il mio patto con voi: Ogni carne non sarà più stroncata dalle acque di un diluvio, e non accadrà più un diluvio per ridurre in rovina la terra”.+
12 E Dio aggiunse: “Questo è il segno+ del patto che do fra me e voi e ogni anima vivente che è con voi, per generazioni a tempo indefinito. 13 Do in effetti* il mio arcobaleno+ nella nuvola, e dovrà servire come segno del patto fra me e la terra. 14 E senz’altro avverrà che quando porterò una nuvola al di sopra della terra, allora l’arcobaleno apparirà certamente nella nuvola. 15 E certamente ricorderò il mio patto+ che è fra me e voi e ogni anima vivente in mezzo a ogni carne;+ e le acque non diverranno più un diluvio per ridurre in rovina ogni carne.+ 16 E l’arcobaleno dovrà apparire nella nuvola,+ e certamente lo vedrò per ricordare il patto a tempo indefinito+ fra Dio e ogni anima vivente in mezzo a ogni carne che è sulla terra”.+
17 E Dio ripeté a Noè: “Questo è il segno del patto che in effetti stabilisco fra me e ogni carne che è sulla terra”.+
18 E i figli di Noè+ che uscirono dall’arca erano Sem e Cam e Iafet. Cam poi fu padre di Canaan.+ 19 Questi tre furono i figli di Noè, e da questi si sparse la popolazione di tutta la terra.*+
20 Ora Noè cominciò come agricoltore*+ e piantava una vigna.+ 21 E beveva del vino e s’inebriò,+ e quindi si scoprì nel mezzo della sua tenda. 22 Più tardi Cam,+ padre di Canaan, vide la nudità di suo padre+ e andò a riferirlo fuori ai suoi due fratelli.+ 23 Allora Sem e Iafet presero un* mantello+ e se lo misero sulle spalle di entrambi ed entrarono camminando all’indietro. Così coprirono la nudità del loro padre, mentre le loro facce erano voltate,* e non videro la nudità del loro padre.+
24 Infine Noè si svegliò dal suo vino e seppe ciò che gli aveva fatto il suo figlio più giovane. 25 Allora disse:
27 Dio conceda ampio spazio a Iafet,
E risieda* nelle tende di Sem.+
Canaan divenga schiavo anche di lui”.
28 E Noè continuò a vivere trecentocinquant’anni dopo il diluvio.+ 29 Tutti i giorni di Noè ammontarono dunque a novecentocinquant’anni e morì.+
10 E questa è la storia dei figli di Noè:+ Sem, Cam e Iafet. Ora nascevano loro dei figli dopo il diluvio.+ 2 I figli di Iafet furono Gomer+ e Magog+ e Madai+ e Iavan+ e Tubal+ e Mesec+ e Tiras.+
3 E i figli di Gomer furono Aschenaz+ e Rifat+ e Togarma.+
4 E i figli di Iavan furono Elisa+ e Tarsis,+ Chittim+ e Dodanim.*+
5 Da questi la popolazione delle isole* delle nazioni si sparse nei loro paesi, ciascuno secondo la sua lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni.
6 E i figli di Cam furono Cus+ e Mizraim+ e Put+ e Canaan.+
7 E i figli di Cus furono Seba+ e Avila e Sabta e Raama+ e Sabteca.
E i figli di Raama furono Saba e Dedan.+
8 E Cus generò Nimrod.+ Egli fu il primo a divenire potente* sulla terra. 9 Si mostrò potente cacciatore* in opposizione a* Geova. Perciò c’è un detto: “Proprio come Nimrod potente cacciatore in opposizione a Geova”.+ 10 E il principio del suo regno fu Babele*+ ed Erec+ e Accad e Calne, nel paese di Sinar.+ 11 Da quel paese andò in Assiria+ e si mise a edificare Ninive+ e Reobot-Ir e Cala 12 e Resen fra Ninive e Cala: questa è la grande città.
13 E Mizraim+ generò Ludim+ e Anamim e Leabim e Naftuim+ 14 e Patrusim+ e Casluim+ (di fra i quali uscirono i filistei)+ e Caftorim.+
15 E Canaan generò Sidone,+ suo primogenito, e Het+ 16 e il gebuseo+ e l’amorreo+ e il ghirgaseo 17 e l’ivveo+ e l’archeo e il sineo 18 e l’arvadeo+ e lo zemareo e l’amateo;+ e poi le famiglie del cananeo si sparsero. 19 La linea di confine del cananeo andava dunque da Sidone fino a Gherar,+ vicino a Gaza,+ fino a Sodoma e Gomorra+ e Adma+ e Zeboiim,+ vicino a Lesa.* 20 Questi furono i figli di Cam secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni.
21 E anche a Sem, antenato di tutti i figli di Eber,+ fratello di Iafet il maggiore, nacque prole. 22 I figli di Sem furono Elam+ e Assur+ e Arpacsad+ e Lud e Aram.
23 E i figli di Aram furono Uz e Hul e Gheter e Mas.+
24 E Arpacsad generò Sela,+ e Sela generò Eber.
25 E a Eber nacquero due figli. Il nome dell’uno fu Peleg,*+ perché ai suoi giorni la terra* fu divisa;+ e il nome di suo fratello fu Ioctan.+
26 E Ioctan generò Almodad e Selef e Azarmavet e Iera+ 27 e Hadoram e Uzal e Dicla+ 28 e Obal e Abimael e Saba+ 29 e Ofir+ e Avila+ e Iobab;+ tutti questi furono i figli di Ioctan.
30 E il loro luogo di dimora si estese da Mesa fino a Sefar, la regione montagnosa dell’Oriente.
31 Questi furono i figli di Sem secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni.+
32 Queste furono le famiglie dei figli di Noè secondo le discendenze delle loro famiglie, nelle loro nazioni, e da queste le nazioni si sparsero per la terra dopo il diluvio.+
11 Ora tutta la terra continuava ad avere una sola lingua* e un solo insieme di parole.* 2 E avvenne che viaggiando verso oriente scoprirono infine la pianura di una valle nel paese di Sinar,+ e presero a dimorarvi. 3 E si dicevano l’un l’altro: “Suvvia! Facciamo dei mattoni e cuociamoli al fuoco”. Il mattone servì dunque loro da pietra, ma il bitume servì loro da calcina.+ 4 Ora dissero: “Suvvia! Edifichiamoci una città e anche una torre* con la sua cima nei cieli,+ e facciamoci un nome celebre,*+ affinché non siamo dispersi su tutta la superficie della terra”.+
5 E Geova scendeva per vedere la città e la torre che i figli degli uomini avevano edificato.+ 6 Dopo ciò Geova disse: “Ecco, sono un solo popolo e per tutti loro c’è una sola lingua,+ e questo è ciò che cominciano a fare. Ora non c’è nulla che abbiano in mente di fare che sia per loro irraggiungibile.+ 7 Suvvia! Scendiamo+ e confondiamo+ là la loro lingua perché non ascoltino* l’uno la lingua dell’altro”.+ 8 Pertanto Geova li disperse di là per tutta la superficie della terra,+ e un po’ alla volta smisero di edificare la città.+ 9 Perciò le fu dato il nome di Babele,*+ perché là Geova aveva confuso la lingua di tutta la terra,* e di là Geova li aveva dispersi+ per tutta la superficie della terra.
10 Questa è la storia di Sem.+
Sem aveva cento anni quando generò Arpacsad+ due anni dopo il diluvio. 11 E dopo aver generato Arpacsad, Sem continuò a vivere cinquecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie.+
12 E Arpacsad* visse trentacinque anni. Quindi generò Sela.+ 13 E dopo aver generato Sela, Arpacsad continuò a vivere quattrocentotré anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
14 E Sela visse trent’anni. Quindi generò Eber.+ 15 E dopo aver generato Eber, Sela continuò a vivere quattrocentotré anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
16 Ed Eber viveva per trentaquattro anni. Quindi generò Peleg.+ 17 E dopo aver generato Peleg, Eber continuò a vivere quattrocentotrent’anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
18 E Peleg viveva per trent’anni. Quindi generò Reu.+ 19 E dopo aver generato Reu, Peleg continuò a vivere duecentonove anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
20 E Reu viveva per trentadue anni. Quindi generò Serug.+ 21 E dopo aver generato Serug, Reu continuò a vivere duecentosette anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
22 E Serug viveva per trent’anni. Quindi generò Nahor.+ 23 E dopo aver generato Nahor, Serug continuò a vivere duecento anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
24 E Nahor viveva per ventinove anni. Quindi generò Tera.+ 25 E dopo aver generato Tera, Nahor continuò a vivere centodiciannove anni. Nel frattempo generò figli e figlie.
26 E Tera viveva per settant’anni, dopo di che generò Abramo,+ Nahor+ e Haran.
27 E questa è la storia di Tera.
Tera generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot.+ 28 Più tardi Haran morì mentre [era] in compagnia di Tera* suo padre nel paese della sua nascita, a Ur+ dei caldei.*+ 29 E Abramo e Nahor si prendevano delle mogli. Il nome della moglie di Abramo era Sarai,+ mentre il nome della moglie di Nahor era Milca,+ figlia di Haran, padre di Milca e padre di Isca. 30 Ma Sarai continuava ad essere sterile;+ non aveva alcun figlio.
31 Dopo ciò Tera prese Abramo suo figlio e Lot, figlio di Haran, suo nipote,+ e Sarai+ sua nuora, moglie di Abramo suo figlio, e uscirono con lui* da Ur dei caldei per andare nel paese di Canaan.+ A suo tempo arrivarono ad Haran+ e presero a dimorarvi. 32 E i giorni di Tera giunsero a duecentocinque anni. Quindi Tera morì ad Haran.
12 E Geova diceva ad Abramo: “Esci dal tuo paese e dai tuoi parenti* e dalla casa di tuo padre [e va] al paese che io ti mostrerò;+ 2 e farò di te una grande nazione e ti benedirò e davvero farò grande il tuo nome; e mostrati una benedizione.+ 3 E certamente benedirò quelli che ti benediranno, e maledirò colui che invocherà su di te il male,+ e tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno* per mezzo di te”.+
4 Allora Abramo andò proprio come Geova gli aveva parlato, e Lot andò con lui. E Abramo aveva settantacinque anni quando uscì da Haran.+ 5 Abramo prese dunque Sarai sua moglie+ e Lot figlio di suo fratello+ e tutti i beni che avevano accumulato+ e le anime che avevano acquistato ad Haran, e uscirono per andare nel paese di Canaan.+ Infine giunsero nel paese di Canaan. 6 E Abramo attraversò il paese fino al sito di Sichem,*+ vicino ai grossi alberi di More;+ e in quel tempo il cananeo era nel paese. 7 Geova apparve ora ad Abramo e disse: “Darò questo paese+ al tuo seme”.+ Dopo ciò egli edificò là un altare a Geova, che gli era apparso. 8 Di là si trasferì poi nella regione montagnosa a oriente di Betel+ e piantò la sua tenda avendo Betel ad occidente e Ai+ ad oriente. Lì edificò quindi un altare a Geova+ e invocava il nome* di Geova.+ 9 Abramo levò poi il campo, andando di accampamento in accampamento verso il Negheb.*+
10 Ora sorse una carestia nel paese e Abramo scese in Egitto per risiedervi come forestiero,+ perché la carestia era grave nel paese.+ 11 E avvenne che, quando fu presso ad entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: “Ora, ti prego! So bene che sei una donna di bell’aspetto.+ 12 Così di sicuro accadrà che gli egiziani ti vedranno e diranno: ‘Questa è sua moglie’. E certamente uccideranno me, ma conserveranno te in vita. 13 Ti prego, di’ che sei mia sorella,+ perché io sia trattato bene a motivo tuo, e certamente la mia anima vivrà grazie a te”.+
14 E accadde che, appena Abramo entrò in Egitto, gli egiziani vedevano la donna, che era molto bella. 15 E la vedevano anche i principi di Faraone* e la lodavano presso Faraone, tanto che la donna fu condotta alla casa di Faraone. 16 Ed egli trattò bene Abramo a motivo di lei, ed egli ebbe pecore e bovini e asini e servi e serve e asine e cammelli.+ 17 Quindi Geova toccò Faraone e la sua casa con grandi piaghe+ a causa di Sarai, moglie di Abramo.+ 18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: “Che cos’è questo che mi hai fatto? Perché non mi hai fatto sapere che era tua moglie?+ 19 Perché hai detto: ‘È mia sorella’,+ così che io stavo per prenderla in moglie? E ora ecco tua moglie. Prendila e vattene!” 20 E Faraone diede comandi riguardo a lui a [degli] uomini, ed essi scortarono lui e sua moglie e tutto ciò che aveva.*+
13 Dopo ciò Abramo salì dall’Egitto, lui e sua moglie e tutto ciò che aveva, e Lot con lui, verso il Negheb.+ 2 E Abramo aveva una grande quantità di bestiame e argento e oro.+ 3 E andò di accampamento in accampamento dal Negheb a Betel, al luogo dove la sua tenda era stata all’inizio fra Betel e Ai,+ 4 al luogo dell’altare che vi aveva fatto in origine;+ e lì Abramo invocava* il nome di Geova.+
5 Ora anche Lot, che andava con Abramo, possedeva pecore e bovini e tende. 6 Così il paese non permetteva loro di dimorare tutti insieme, perché i loro beni erano divenuti molti e non potevano dimorare tutti insieme.+ 7 E sorse una lite fra i mandriani del bestiame di Abramo e i mandriani del bestiame di Lot; e in quel tempo il cananeo e il ferezeo dimoravano nel paese.+ 8 Perciò Abramo disse a Lot:+ “Ti prego, non continui alcuna lite fra me e te e fra i miei mandriani e i tuoi mandriani, poiché noi siamo fratelli.+ 9 Non è tutto il paese a tua disposizione?* Ti prego, sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, allora io certamente andrò a destra; ma se tu vai a destra, allora io certamente andrò a sinistra”.+ 10 Lot alzò dunque gli occhi e vide l’intero Distretto* del Giordano,+ che fino a Zoar*+ era tutta una regione ben irrigata, come il giardino* di Geova,+ come il paese d’Egitto, prima che Geova riducesse in rovina Sodoma e Gomorra. 11 Quindi Lot si scelse l’intero Distretto del Giordano, e Lot trasferì il suo campo verso oriente. Si separarono dunque l’uno dall’altro. 12 Abramo dimorò nel paese di Canaan, ma Lot dimorò fra le città del Distretto.+ Infine piantò la tenda vicino a Sodoma. 13 E gli uomini di Sodoma erano cattivi ed erano grandi peccatori contro Geova.+
14 E Geova disse ad Abramo dopo che Lot si fu separato da lui: “Alza gli occhi, suvvia, e dal luogo dove sei guarda a nord e a sud* e a est e a ovest,*+ 15 perché tutto il paese che vedi lo darò a te e al tuo seme fino a tempo indefinito.+ 16 E certamente costituirò il tuo seme come i granelli di polvere della terra, in modo che, se un uomo potesse contare i granelli di polvere della terra, allora il tuo seme potrebbe essere numerato.+ 17 Levati, percorri il paese per lungo e per largo, perché lo darò a te”.+ 18 Abramo continuò dunque a vivere in tende.* Più tardi venne a dimorare fra i grossi alberi di Mamre,+ che sono a Ebron;+ e là edificava un altare a Geova.+
14 Ora avvenne ai giorni di* Amrafel re* di Sinar,+ di Arioc re di Ellasar, di Chedorlaomer+ re di Elam,+ e di Tidal re di Goim,*+ 2 che questi fecero guerra a Bera re di Sodoma,+ e a Birsa re di Gomorra,+ a Sinab re di Adma,+ e a Semeber re di Zeboiim+ e al re di Bela (vale a dire Zoar).+ 3 Tutti questi marciarono come alleati+ verso il Bassopiano di Siddim,*+ cioè il Mar Salato.+
4 Per dodici anni avevano servito Chedorlaomer, ma il tredicesimo anno si ribellarono. 5 E nel quattordicesimo anno venne Chedorlaomer, e anche i re che erano con lui, e inflissero sconfitte ai refaim ad Asterot-Carnaim,+ e agli zuzim ad Ham e agli emim+ a Save-Chiriataim, 6 e agli orei+ nel loro monte di Seir,+ giù fino a El-Paran,+ che è presso il deserto. 7 Quindi si voltarono e giunsero a En-Mispat, cioè Cades,+ e sconfissero l’intero campo degli amalechiti+ e anche gli amorrei+ che dimoravano ad Azazon-Tamar.+
8 A questo punto il re di Sodoma si mise in marcia, e anche il re di Gomorra e il re di Adma e il re di Zeboiim e il re di Bela (vale a dire Zoar), e si schierarono in ordine di battaglia contro di loro nel Bassopiano di Siddim,+ 9 contro Chedorlaomer re di Elam e Tidal re di Goim e Amrafel re di Sinar e Arioc re di Ellasar;+ quattro re contro i cinque. 10 Ora il Bassopiano di Siddim+ era pieno di pozzi di bitume;+ e i re di Sodoma e di Gomorra+ si diedero alla fuga e vi caddero dentro, e quelli che rimasero fuggirono nella regione montagnosa.+ 11 Quindi i vincitori* presero tutti i beni di Sodoma e Gomorra e tutti i loro viveri e se ne andarono.+ 12 Presero anche Lot figlio del fratello di Abramo, e i suoi beni, e proseguirono per la loro via. Egli dimorava allora a Sodoma.+
13 Dopo ciò un uomo che era scampato venne a riferirlo ad Abramo l’ebreo.*+ Egli risiedeva allora fra i grossi alberi di Mamre l’amorreo,+ fratello di Escol e fratello di Aner;+ ed essi erano confederati* di Abramo. 14 Così Abramo udì che suo fratello era stato fatto prigioniero.+ Allora adunò i suoi uomini addestrati,+ trecentodiciotto schiavi nati nella sua casa,*+ e andò all’inseguimento fino a Dan.+ 15 E di notte divise le sue truppe,+ lui e i suoi schiavi, contro di loro, e così li sconfisse e continuò a inseguirli fino a Oba, che è a nord* di Damasco. 16 E ricuperava tutti i beni,+ e ricuperò anche Lot suo fratello e i suoi beni e anche le donne e il popolo.+
17 Quindi gli uscì incontro il re di Sodoma dopo che fu tornato dall’aver sconfitto Chedorlaomer e i re che erano con lui, nel Bassopiano di Save,* cioè il Bassopiano del Re.+ 18 E Melchisedec+ re di Salem+ portò pane e vino,+ ed era sacerdote* dell’Iddio Altissimo.*+ 19 Quindi lo benedisse, dicendo:
“Benedetto sia Abramo dall’Iddio Altissimo,+
Che ha fatto* il cielo e la terra;+
20 E benedetto sia l’Iddio Altissimo,+
Che ha consegnato i tuoi oppressori nella tua mano!”+
Allora Abramo* gli diede un decimo* di ogni cosa.+
21 Quindi il re di Sodoma disse ad Abramo: “Dammi le anime,*+ ma tieni per te i beni”. 22 A ciò Abramo disse al re di Sodoma: “Alzo in effetti la mano [in giuramento]+ a Geova, l’Iddio Altissimo, che ha fatto il cielo e la terra, 23 che, da un filo a un legaccio di sandalo, no, non prenderò nulla di ciò che è tuo,+ affinché tu non dica: ‘Io ho fatto ricco Abramo’. 24 Nulla per me!+ Solo ciò che i giovani hanno già mangiato, e la parte degli uomini che sono venuti con me, Aner, Escol e Mamre:+ prendano essi la loro parte”.+
15 Dopo queste cose la parola di Geova fu indirizzata ad Abramo in una visione,+ dicendo: “Non temere,+ Abramo. Io sono per te uno scudo.+ La tua ricompensa sarà molto grande”.*+ 2 A ciò Abramo disse: “Sovrano Signore Geova,* che mi darai, visto che me ne vado senza figli e chi possederà la mia casa è un uomo di Damasco, Eliezer?”+ 3 E Abramo aggiunse: “Vedi, non mi hai dato seme,+ ed ecco, un figlio+ della mia casa mi succede come erede”. 4 Ma, ecco, la parola di Geova gli fu [indirizzata] in questi termini: “Quest’uomo non ti succederà come erede, ma uno che uscirà dalle tue proprie parti interiori* ti succederà come erede”.+
5 Ora lo fece uscire fuori e gli disse: “Guarda in alto, suvvia, nei cieli e conta le stelle, se sei in grado di contarle”.+ E proseguì, dicendogli: “Così diverrà il tuo seme”.+ 6 Ed egli ripose fede* in Geova;+ ed egli glielo attribuiva a giustizia.+ 7 Quindi gli disse ancora: “Io sono Geova, che ti fece uscire da Ur dei caldei per darti questo paese, perché tu ne prenda possesso”.+ 8 A ciò disse: “Sovrano Signore Geova,* da che cosa saprò che ne prenderò possesso?”+ 9 A sua volta gli disse: “Prendimi* una giovenca di tre anni e una capra di tre anni e un montone di tre anni e una tortora e un giovane piccione”.+ 10 Si prese dunque tutti questi e li tagliò in due e mise ciascuna parte contro l’altra, ma non tagliò gli uccelli in pezzi.+ 11 E gli uccelli da preda scendevano sui corpi morti,+ ma Abramo li scacciava.
12 Dopo un po’ il sole stava per tramontare, e un profondo sonno cadde su Abramo,+ ed ecco, tenebre spaventosamente grandi* cadevano su di lui. 13 Ed egli diceva ad Abramo: “Di sicuro sappi che il tuo seme diverrà residente forestiero in un paese non loro,+ e dovranno servirli, e questi certamente li affliggeranno per quattrocento anni.+ 14 Ma la nazione che serviranno io la giudicherò,+ e dopo ciò ne usciranno con molti beni.+ 15 In quanto a te, andrai dai tuoi antenati in pace; sarai sepolto in buona vecchiaia.+ 16 Ma alla quarta generazione torneranno qui,+ perché l’errore degli amorrei non è ancora giunto a compimento”.+
17 Il sole ora tramontava e vennero dense tenebre, ed ecco, una fornace fumante e una torcia ardente che passò fra questi pezzi.+ 18 In quel giorno Geova concluse* con Abramo un patto,+ dicendo: “Al tuo seme darò certamente questo paese,+ dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate:+ 19 i cheniti+ e i chenizei e i cadmonei 20 e gli ittiti+ e i ferezei+ e i refaim+ 21 e gli amorrei e i cananei e i ghirgasei e i gebusei”.+
16 Ora Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva partorito figli;+ ma essa aveva una serva egiziana e il suo nome era Agar.+ 2 Perciò Sarai disse ad Abramo: “Ora, ti prego! Geova mi ha impedito di generare figli.+ Ti prego, abbi relazione con la mia serva. Forse avrò figli da lei”.+ Abramo ascoltò dunque la voce di Sarai.+ 3 Quindi Sarai, moglie di Abramo, prese Agar, sua serva egiziana, dopo che Abramo aveva dimorato dieci anni nel paese di Canaan, e la diede in moglie a suo marito Abramo.+ 4 Egli ebbe dunque relazione con Agar, ed essa rimase incinta. Quando si rese conto che era incinta, allora la sua padrona era disprezzata ai suoi occhi.+
5 A ciò Sarai disse ad Abramo: “La violenza fattami sia sopra di te. Io stessa ti diedi la mia serva in seno, ed essa si rese conto d’essere incinta, e io ero disprezzata ai suoi occhi. Geova giudichi fra me e te”.*+ 6 Abramo disse dunque a Sarai:+ “Ecco, la tua serva è a tua disposizione. Falle ciò che è bene ai tuoi occhi”.+ Quindi Sarai la umiliava* tanto che essa fuggì via da lei.+
7 L’angelo di Geova*+ la trovò poi presso una fonte di acque nel deserto, presso la fonte sulla via di Sur.+ 8 E diceva: “Agar, serva di Sarai, da dove sei mai venuta e dove vai?” A ciò essa disse: “Ebbene, fuggo via da Sarai mia padrona”. 9 E l’angelo di Geova proseguì, dicendole: “Torna dalla tua padrona e umiliati sotto la sua mano”.+ 10 Quindi l’angelo di Geova le disse: “Moltiplicherò grandemente il tuo seme,+ tanto che non si conterà per la moltitudine”.+ 11 Inoltre l’angelo di Geova le disse ancora: “Ecco, sei incinta, e certamente partorirai un figlio e gli dovrai mettere nome Ismaele;*+ poiché Geova ha udito la tua afflizione.+ 12 In quanto a lui, diverrà una zebra* d’uomo. La sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti sarà contro di lui;+ e risiederà davanti alla faccia di tutti i suoi fratelli”.+
13 Allora essa invocava il nome di Geova, che le parlava: “Tu sei un Dio* che vede”,*+ poiché disse: “Ho io realmente* guardato qui colui* che mi vede?” 14 Perciò il pozzo fu chiamato* Beer-Laai-Roi.*+ Ecco, è fra Cades e Bered. 15 In seguito Agar partorì ad Abramo un figlio e Abramo mise nome Ismaele al figlio che Agar gli aveva partorito.+ 16 E Abramo aveva ottantasei anni quando Agar partorì Ismaele ad Abramo.
17 Quando Abramo giunse all’età di novantanove anni, Geova apparve ad Abramo e gli disse:+ “Io sono Dio Onnipotente.*+ Cammina dinanzi a me e mostrati senza difetto.+ 2 E certamente darò il mio patto fra me e te,+ per moltiplicarti moltissimo”.+
3 A ciò Abramo cadde sulla sua faccia,+ e Dio* continuò a parlargli, dicendo: 4 “In quanto a me, ecco, il mio patto è con te,+ e certamente diverrai padre di una folla di nazioni.+ 5 E non sarai più chiamato col nome di Abramo,* e il tuo nome dovrà divenire Abraamo,* perché di sicuro ti farò padre di una folla di nazioni. 6 E davvero ti renderò molto, molto fecondo e ti farò divenire nazioni, e da te usciranno dei re.+
7 “E certamente eseguirò il mio patto fra me e te+ e il tuo seme dopo di te secondo le loro generazioni per un patto a tempo indefinito,+ per mostrarmi Dio* a te e al tuo seme dopo di te.+ 8 E a te e al tuo seme dopo di te darò certamente il paese delle tue residenze come forestiero,+ l’intero paese di Canaan, in possedimento a tempo indefinito; e certamente mi mostrerò loro Dio”.+
9 E Dio disse ancora ad Abraamo: “In quanto a te, devi osservare il mio patto, tu e il tuo seme dopo di te secondo le loro generazioni.+ 10 Questo è il mio patto che voi osserverete, fra me e voi, sì, il tuo seme dopo di te:+ Ogni vostro maschio dev’essere circonciso.+ 11 E dovete essere circoncisi nella carne del vostro prepuzio, e deve servire come segno del patto fra me e voi.+ 12 E ogni vostro maschio di otto giorni dev’essere circonciso,+ secondo le vostre generazioni, sia quello nato nella casa* che quello acquistato con denaro* da qualunque straniero che non sia del tuo seme. 13 Ogni uomo nato nella tua casa e ogni uomo acquistato con denaro tuo dev’essere senz’altro circonciso;+ e il mio patto nella vostra carne deve servire come patto a tempo indefinito.+ 14 E il maschio incirconciso che non sarà stato circonciso nella carne del suo prepuzio, quella stessa anima dev’essere stroncata dal suo popolo.+ Ha infranto il mio patto”.
15 E Dio proseguì, dicendo ad Abraamo: “In quanto a Sarai tua moglie, non la devi chiamare col nome di Sarai,* perché il suo nome è Sara.*+ 16 E certamente la benedirò e anche ti darò da lei un figlio;+ e certamente la benedirò ed essa diverrà nazioni;+ re di popoli verranno da lei”.+ 17 A ciò Abraamo cadde sulla sua faccia e rideva e diceva in cuor suo:+ “Nascerà un figlio a un uomo di cento anni, e Sara, sì, una donna di novant’anni, partorirà?”+
18 Abraamo disse poi al [vero] Dio:* “Oh, viva dinanzi a te Ismaele!”+ 19 A ciò Dio disse: “Sara tua moglie sta per partorirti veramente un figlio e gli devi mettere nome Isacco.*+ E certamente stabilirò il mio patto con lui come patto a tempo indefinito verso il suo seme dopo di lui.+ 20 Ma riguardo a Ismaele ti ho udito. Ecco, certamente lo benedirò e lo renderò fecondo e lo moltiplicherò moltissimo.+ Certamente produrrà dodici capi principali* e davvero lo farò divenire una grande nazione.+ 21 Comunque stabilirò il mio patto con Isacco,+ che Sara ti partorirà in questo tempo fissato, l’anno prossimo”.+
22 Allora Dio finì di parlare con lui e ascese da [presso] Abraamo.+ 23 Abraamo prendeva quindi Ismaele suo figlio e tutti gli uomini nati nella sua casa e tutti quelli acquistati col suo denaro, ogni maschio fra gli uomini della casa di Abraamo, e circoncise la carne del loro prepuzio in quel medesimo giorno, proprio come Dio gli aveva parlato.+ 24 E Abraamo aveva novantanove anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio.+ 25 E Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando fu circoncisa la carne del suo prepuzio.+ 26 In quel medesimo giorno fu circonciso Abraamo, e anche Ismaele suo figlio.+ 27 E tutti gli uomini della sua casa, sia quelli nati nella casa che quelli acquistati con denaro da uno straniero, furono circoncisi con lui.+
18 Geova gli apparve+ poi fra i grossi alberi di Mamre,+ mentre sedeva all’ingresso della tenda verso il caldo del giorno.+ 2 Quando alzò gli occhi,+ allora guardò ed ecco, tre uomini stavano in piedi a una certa distanza da lui. Quando li scorse, correva loro incontro dall’ingresso della tenda, e si inchinava a terra.+ 3 Quindi disse: “Geova,* se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, ti prego di non passare senza fermarti dal tuo servitore.+ 4 Si prenda un po’ d’acqua, vi prego, e vi si devono lavare i piedi.+ Quindi giacete sotto l’albero.+ 5 E lasciatemi prendere un pezzo di pane, e ristorate il vostro cuore.+ Dopo ciò, potrete proseguire, perché per questo siete passati dal vostro servitore”. A ciò dissero: “Bene. Puoi fare proprio come hai parlato”.
6 Abraamo andò dunque in fretta alla tenda da Sara e disse: “Presto! Prendi tre sea* di fior di farina, intridi la pasta e fanne focacce rotonde”.+ 7 Abraamo corse poi alla mandria e prendeva un toro giovane, tenero e buono, e lo dava al servitore, ed egli andò in fretta a prepararlo.+ 8 Quindi prese del burro e del latte, e il toro giovane che aveva preparato, e lo pose davanti a loro.+ Quindi egli stesso stava in piedi presso di loro sotto l’albero mentre mangiavano.+
9 Ora gli* dissero: “Dov’è Sara tua moglie?”+ A ciò disse: “Qui nella tenda!”+ 10 Egli dunque continuò: “Di sicuro tornerò da te l’anno prossimo in questo tempo,* ed ecco, Sara tua moglie avrà un figlio”.+ Ora Sara ascoltava all’ingresso della tenda, che era dietro l’uomo. 11 E Abraamo e Sara erano vecchi, essendo avanzati negli anni.+ Sara aveva smesso di avere le mestruazioni.*+ 12 Perciò Sara rideva dentro di sé,+ dicendo: “Dopo essermi consumata, avrò realmente piacere, essendo per di più vecchio il mio signore?”*+ 13 Quindi Geova disse ad Abraamo: “Perché Sara ha riso, dicendo: ‘Realmente, davvero partorirò benché io sia divenuta vecchia?’+ 14 C’è qualcosa di troppo straordinario per Geova?+ Al tempo fissato tornerò da te, l’anno prossimo in questo tempo, e Sara avrà un figlio”. 15 Ma Sara lo negava, dicendo: “Non ho riso!” Poiché aveva timore. A ciò egli disse: “No, ma tu hai proprio riso!”+
16 Più tardi gli uomini si levarono di là e guardarono giù verso Sodoma,+ e Abraamo camminava con loro per scortarli.+ 17 E Geova* disse: “Tengo io coperto ad Abraamo ciò che sto facendo?+ 18 Ebbene, Abraamo diverrà sicuramente una nazione grande e potente, e tutte le nazioni della terra dovranno benedirsi per mezzo di lui.+ 19 Poiché l’ho conosciuto, affinché comandi ai suoi figli e alla sua casa dopo di lui, in modo che si attengano veramente alla via di Geova per praticare giustizia e giudizio;+ affinché Geova rechi certamente su Abraamo ciò che ha proferito riguardo a lui”.+
20 Di conseguenza Geova disse: “Il grido di lamento circa Sodoma e Gomorra,+ sì, è alto, e il loro peccato, sì, è molto grave.+ 21 Ho fermamente deciso di scendere a vedere se agiscono del tutto secondo il grido che me n’è giunto, e, se no, lo potrò sapere”.+
22 A questo punto gli uomini si volsero di là e si misero in cammino verso Sodoma; ma in quanto a Geova,+ stava ancora davanti ad Abraamo.*+ 23 Quindi Abraamo si accostò e diceva: “Realmente spazzerai via il giusto col malvagio?+ 24 Supponiamo che ci siano cinquanta giusti in mezzo alla città. Li spazzerai dunque via e non perdonerai al luogo per amore dei cinquanta giusti che vi sono dentro?+ 25 È impensabile da parte tua che tu agisca in questa maniera per mettere a morte il giusto col malvagio così che debba accadere al giusto come al malvagio!+ È impensabile da parte tua.+ Non farà il Giudice di tutta la terra ciò che è giusto?”+ 26 Quindi Geova disse: “Se troverò a Sodoma cinquanta giusti in mezzo alla città certamente perdonerò a tutto il luogo a motivo loro”.+ 27 Ma Abraamo continuò a rispondere, dicendo: “Ti prego, ecco, mi sono assunto l’impegno di parlare a Geova,* mentre sono polvere e cenere.+ 28 Supponiamo che ai cinquanta giusti ne manchino cinque. Ridurrai in rovina tutta la città per i cinque?” A ciò disse: “Non la ridurrò in rovina se ve ne troverò quarantacinque”.+
29 Ma di nuovo riprese a parlargli, dicendo: “Supponiamo che là se ne trovino quaranta”. A sua volta disse: “Non lo farò a motivo dei quaranta”. 30 Ma proseguì: “Ti prego, Geova* non si accenda d’ira,+ ma mi si lasci continuare a parlare:+ Supponiamo che là se ne trovino trenta”. A sua volta disse: “Non lo farò se ve ne troverò trenta”. 31 Ma continuò: “Ti prego, ecco, mi sono assunto l’impegno di parlare a Geova:*+ Supponiamo che là se ne trovino venti”. A sua volta disse: “Non la ridurrò in rovina a motivo dei venti”.+ 32 Infine disse: “Ti prego, Geova* non si accenda d’ira,+ ma mi si lasci parlare questa sola volta:+ Supponiamo che là se ne trovino dieci”. A sua volta disse: “Non la ridurrò in rovina a motivo dei dieci”.+ 33 Quindi Geova+ se ne andò quando ebbe finito di parlare ad Abraamo, e Abraamo tornò al suo luogo.
19 Ora i due angeli arrivarono a Sodoma di sera, e Lot sedeva alla porta di Sodoma.+ Quando Lot li scorse, si levò per andare loro incontro e si inchinò con la faccia a terra.+ 2 E diceva: “Vi prego, ora, signori miei, volgetevi, vi prego, verso la casa del vostro servitore e passate la notte e vi si lavino i piedi.+ Quindi dovete alzarvi di buon’ora e riprendere il vostro viaggio”.+ A ciò essi dissero: “No, ma passeremo la notte nella pubblica piazza”.+ 3 Ma egli fu molto insistente con loro,+ tanto che si volsero verso di lui ed entrarono nella sua casa. Quindi fece per loro un banchetto,+ e cosse pani non fermentati,+ e mangiarono.
4 Prima che potessero coricarsi, gli uomini della città, gli uomini di Sodoma, accerchiarono la casa,+ dal ragazzo al vecchio, tutto il popolo in una turba.*+ 5 E chiamavano Lot e gli dicevano: “Dove sono gli uomini che sono entrati da te questa notte? Portaceli fuori affinché abbiamo rapporti con loro”.+
6 Infine Lot uscì verso di loro all’ingresso, ma chiuse la porta dietro di sé. 7 Quindi disse: “Vi prego, fratelli miei, non agite male.+ 8 Vi prego, ecco, ho due figlie che non hanno mai avuto rapporti con un uomo.+ Vi prego, lasciate che ve le porti fuori. Quindi fate loro ciò che è bene ai vostri occhi.+ Solo non fate nulla a questi uomini,+ perché per questo sono venuti all’ombra del mio tetto”.+ 9 A ciò dissero: “Fatti indietro!” E aggiunsero: “Quest’uomo solitario venne qui per risiedere come forestiero+ eppure vuole realmente fare da giudice.+ Ora faremo a te peggio che a loro”. E premevano gravemente sull’uomo,+ su Lot, e si accostavano per forzare la porta.+ 10 Gli uomini stesero dunque le mani e trassero a sé Lot, nella casa, e chiusero la porta. 11 Ma colpirono di cecità gli uomini che erano all’ingresso della casa,+ dal più piccolo al più grande,+ così che si stancavano cercando di trovare l’ingresso.+
12 Quindi gli uomini dissero a Lot: “Hai qualcun altro qui? Fa uscire dal luogo il genero e i tuoi figli e le tue figlie e tutti quelli che sono tuoi nella città!+ 13 Poiché stiamo per ridurre in rovina questo luogo, perché il grido contro di loro è divenuto alto dinanzi a Geova,+ tanto che Geova ci ha mandati a ridurre in rovina la città”.*+ 14 Allora Lot uscì e parlava ai suoi generi che dovevano prendere* le sue figlie, e diceva: “Levatevi! Uscite da questo luogo, perché Geova sta per ridurre in rovina la città!”+ Ma agli occhi dei suoi generi sembrò come un uomo che scherzasse.+
15 Comunque, quando ascese l’aurora, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Levati! Prendi tua moglie e le tue due figlie che si trovano qui,+ affinché tu non sia spazzato via nell’errore della città!”+ 16 Quando egli si indugiava,+ allora, nella compassione di Geova verso di lui,+ gli uomini afferrarono la sua mano e la mano di sua moglie e le mani delle sue due figlie e lo facevano uscire e lo ponevano fuori della città.+ 17 E avvenne che, appena li ebbero condotti alla periferia, diceva:* “Scampa per la tua anima!+ Non guardare indietro+ e non fermarti in tutto il Distretto!*+ Scampa nella regione montagnosa affinché tu non sia spazzato via!”+
18 Quindi Lot disse loro: “Non quella, ti prego, Geova!* 19 Ti prego, ora, il tuo servitore ha trovato favore ai tuoi occhi+ in modo che tu magnifichi la tua amorevole benignità,*+ che hai esercitato verso di me per conservare in vita+ la mia anima, ma io, io non posso scampare nella regione montagnosa, affinché la calamità non mi si avvicini e io certamente muoia.+ 20 Ti prego, ora, questa città è vicina per fuggirvi ed è una piccola cosa.+ Ti prego, che io scampi là — non è una piccola cosa? — e la mia anima seguiterà a vivere”.+ 21 Così gli disse: “Ecco, veramente ti mostro considerazione anche fino a questo punto,*+ non rovesciando la città della quale hai parlato.+ 22 Affrettati! Scampa là, perché non posso fare nulla finché tu non ci arrivi!”+ Perciò diede alla città il nome di Zoar.*+
23 Il sole si era levato sul paese quando Lot arrivò a Zoar.+ 24 Quindi Geova fece piovere zolfo e fuoco da Geova, dai cieli, su Sodoma e Gomorra.+ 25 Egli rovesciò dunque queste città, sì, l’intero Distretto e tutti gli abitanti delle città e le piante del suolo.+ 26 E sua moglie guardava intorno da dietro a lui,* e divenne una colonna di sale.+
27 Ora Abraamo si recò la mattina di buon’ora al luogo dov’era stato dinanzi a Geova.+ 28 Quindi guardò giù verso Sodoma e Gomorra e verso tutto il paese del Distretto e vide uno spettacolo. Infatti, ecco, denso fumo ascendeva dal paese come il denso fumo di una fornace da mattoni!+ 29 E avvenne che quando Dio ridusse in rovina le città del Distretto, Dio tenne presente Abraamo, in quanto prese misure per mandare via Lot dal mezzo del rovesciamento quando rovesciò le città fra le quali Lot aveva dimorato.+
30 Lot salì poi da Zoar e dimorava nella regione montagnosa, e le sue due figlie con lui,+ perché ebbe timore di dimorare a Zoar.+ Dimorava dunque in una caverna, lui e le sue due figlie. 31 E la primogenita diceva alla più giovane: “Nostro padre è vecchio e nel paese non c’è un uomo che abbia relazione con noi come si fa in tutta la terra.+ 32 Vieni, diamo a nostro padre del vino da bere+ e corichiamoci con lui e conserviamo una progenie da nostro padre”.+
33 Quella notte davano dunque al loro padre del vino da bere;+ quindi entrò la primogenita e si coricò con suo padre, ma egli non seppe quando essa si coricò né quando si levò.* 34 E avvenne il giorno dopo che la primogenita disse quindi alla più giovane: “Ecco, la notte scorsa io mi coricai con mio padre. Diamogli anche questa notte del vino da bere. Quindi entri tu, ti corichi con lui, e conserviamo una progenie da nostro padre”. 35 Anche quella notte diedero dunque ripetutamente vino da bere al loro padre; quindi la più giovane si levò e si coricò con lui, ma egli non seppe quando essa si coricò né quando si levò. 36 Ed entrambe le figlie di Lot rimasero incinte del loro padre.+ 37 A suo tempo la primogenita partorì un figlio e gli mise nome Moab.*+ Egli è il padre di Moab, fino a questo giorno.+ 38 In quanto alla più giovane, anche lei partorì un figlio e gli mise nome Ben-Ammi.* Egli è il padre dei figli di Ammon,+ fino a questo giorno.
20 Ora di là+ Abraamo trasferì il campo nel paese del Negheb, e prese a dimorare fra Cades+ e Sur,+ risiedendo come forestiero a Gherar.+ 2 E Abraamo ripeté riguardo a Sara sua moglie: “Essa è mia sorella”.+ Allora Abimelec* re di Gherar mandò a prendere Sara.+ 3 In seguito Dio venne da Abimelec in sogno, di notte, e gli disse: “Ecco, tu sei come morto a causa della donna che hai preso,+ poiché appartiene come moglie a un altro proprietario”.+ 4 Comunque, Abimelec non le si era avvicinato.+ Perciò disse: “Geova,* ucciderai una nazione che realmente è giusta?+ 5 Non mi ha egli detto: ‘È mia sorella’? e lei, non ha anche lei detto: ‘È mio fratello’? Ho fatto questo con onestà di cuore e innocenza delle mie mani”.+ 6 A ciò il [vero] Dio gli disse nel sogno: “Anch’io so che hai fatto questo con onestà di cuore,+ e ti ho anche trattenuto dal peccare contro di me.+ Perciò non ti ho permesso di toccarla.+ 7 Ma ora restituisci la moglie dell’uomo, poiché è profeta*+ ed egli farà supplicazione per te.+ E continua a vivere. Ma se non la restituisci, sappi che positivamente morirai, tu e tutti quelli che sono tuoi”.+
8 Abimelec si alzò dunque la mattina di buon’ora e chiamava tutti i suoi servitori e parlava di tutte queste cose ai loro orecchi. E gli uomini ebbero molto timore. 9 Quindi Abimelec chiamò Abraamo e gli disse: “Che ci hai fatto, e quale peccato ho commesso io contro di te, in quanto hai fatto venire su di me e sul mio regno un grande peccato?+ Azioni che non si sarebbero dovute fare tu le hai fatte riguardo a me”.+ 10 E Abimelec proseguì, dicendo ad Abraamo: “A che miravi così che hai fatto questa cosa?”+ 11 A ciò Abraamo disse: “È stato perché dicevo fra me: ‘Senza dubbio non c’è timore di Dio* in questo luogo,+ e certamente mi uccideranno a causa di mia moglie’.+ 12 E, inoltre, essa è davvero mia sorella, figlia di mio padre, solo non figlia di mia madre; ed è divenuta mia moglie.+ 13 E avvenne che, quando Dio mi fece errare* dalla casa di mio padre,+ le dissi: ‘Questa è l’amorevole benignità*+ che puoi esercitare verso di me: In ogni luogo in cui andremo di’ di me: “È mio fratello”’”.+
14 Quindi Abimelec prese pecore e bovini e servi e serve e li diede ad Abraamo e gli restituì Sara sua moglie.+ 15 Inoltre Abimelec disse: “Ecco, il mio paese è a tua disposizione.* Dimora dove è bene ai tuoi occhi”.+ 16 E a Sara disse: “Ecco, do realmente mille pezzi d’argento* a tuo fratello.+ Ecco, è* per te una copertura+ degli occhi* verso tutti quelli che sono con te, e davanti a tutti, e tu sei resa libera da biasimo”.* 17 E Abraamo faceva supplicazione al [vero] Dio;+ e Dio* sanava Abimelec e sua moglie e le sue schiave, e generavano figli. 18 Poiché Geova aveva strettamente chiuso ogni seno della casa di Abimelec a causa di Sara, moglie di Abraamo.+
21 E Geova rivolse la sua attenzione a Sara proprio come aveva detto, e Geova fece ora a Sara proprio come aveva parlato.+ 2 E Sara rimase incinta+ e partorì quindi un figlio ad Abraamo nella vecchiaia di lui, al tempo fissato di cui Dio gli aveva parlato.+ 3 Pertanto Abraamo, al figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito, mise nome Isacco.+ 4 E Abraamo circoncideva Isacco suo figlio quando aveva otto giorni, proprio come Dio gli aveva comandato.+ 5 E Abraamo aveva cento anni quando gli nacque suo figlio Isacco. 6 Quindi Sara disse: “Dio ha preparato per me di che ridere: chiunque lo udrà riderà di me”.+ 7 E aggiunse: “Chi avrebbe proferito ad Abraamo: ‘Sara certamente allatterà figli’, mentre invece ho partorito un figlio nella sua vecchiaia?”
8 Ora il fanciullo cresceva e fu svezzato;+ e allora Abraamo preparò un grande banchetto il giorno che Isacco fu svezzato. 9 E Sara notava che il figlio di Agar l’egiziana,+ che essa aveva partorito ad Abraamo, si prendeva gioco.+ 10 Diceva dunque ad Abraamo: “Caccia questa schiava e suo figlio, poiché il figlio di questa schiava non sarà erede con mio figlio, con Isacco!”+ 11 Ma la cosa dispiacque molto ad Abraamo riguardo a suo figlio.+ 12 Quindi Dio disse ad Abraamo: “Non ti dispiaccia alcuna cosa che Sara continua a dirti circa il ragazzo e circa la tua schiava. Ascolta la sua voce, perché per mezzo di Isacco verrà quello che sarà chiamato tuo seme.+ 13 E in quanto al figlio della schiava,+ anche lui costituirò nazione, perché è tua progenie”.+
14 Abraamo si alzò dunque la mattina di buon’ora e prese del pane e un otre d’acqua e lo diede ad Agar,+ ponendolo sulla sua spalla, e il fanciullo,+ e quindi la congedò. Ed essa se ne andò errando nel deserto di Beer-Seba.*+ 15 Infine l’acqua si esaurì+ nell’otre ed essa gettò+ il fanciullo sotto uno dei cespugli. 16 Quindi andò a sedere sola, alla distanza di un tiro d’arco, perché disse: “Che io non veda morire il fanciullo”.+ Si mise dunque a sedere lontano e alzava la voce e piangeva.*+
17 Allora Dio udì la voce del ragazzo,+ e l’angelo di Dio dai cieli chiamò Agar e le disse:+ “Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha ascoltato la voce del ragazzo lì dov’è. 18 Levati, alza il ragazzo e afferralo con la tua mano, perché lo costituirò una grande nazione”.+ 19 Quindi Dio aprì i suoi occhi così che scorse un pozzo d’acqua;+ ed essa andò e riempiva d’acqua l’otre e dava da bere al ragazzo. 20 E Dio continuò ad essere col ragazzo,+ ed egli cresceva e dimorava nel deserto; e divenne arciere.*+ 21 E prese a dimorare nel deserto di Paran,+ e sua madre gli prendeva moglie dal paese d’Egitto.
22 Ora avvenne in quel tempo che Abimelec insieme a Ficol capo del suo esercito disse ad Abraamo: “Dio* è con te in ogni cosa che fai.+ 23 Or dunque giurami qui, dinanzi a Dio,+ che non ti mostrerai falso né a me né alla mia progenie né alla mia posterità;+ che, secondo l’amore leale con cui io ho agito con te,+ tu agirai con me e col paese nel quale hai risieduto come forestiero”.+ 24 Quindi Abraamo disse: “Lo giuro”.+
25 Quando Abraamo criticò severamente Abimelec riguardo al pozzo d’acqua che i servitori di Abimelec avevano preso con violenza,+ 26 Abimelec disse: “Non so chi abbia fatto questa cosa, né tu stesso me l’hai fatto sapere, e io stesso non ne ho udito che oggi”.+ 27 Allora Abraamo prese pecore e bovini e li diede ad Abimelec,+ ed entrambi concludevano* un patto.+ 28 Quando Abraamo mise da parte sette agnelle del gregge, 29 Abimelec disse poi ad Abraamo: “Qual è qui il significato di queste sette agnelle che hai messo da parte?” 30 Quindi egli disse: “Devi accettare dalla mia mano le sette agnelle, perché mi servano di testimonianza+ che io ho scavato questo pozzo”. 31 Perciò chiamò quel luogo Beer-Seba,+ perché là entrambi avevano fatto giuramento. 32 Conclusero dunque un patto+ a Beer-Seba, dopo di che Abimelec si levò insieme a Ficol capo del suo esercito e tornarono al paese dei filistei.+ 33 Poi piantò a Beer-Seba un tamarisco e lì invocò il nome di Geova,+ l’Iddio di durata indefinita.*+ 34 E Abraamo prolungò la sua residenza come forestiero nel paese dei filistei per molti giorni.+
22 Ora, dopo queste cose, avvenne che il [vero] Dio mise Abraamo alla prova.+ Pertanto gli disse: “Abraamo!” al che egli disse: “Eccomi!”+ 2 E proseguì, dicendo: “Prendi, suvvia, tuo figlio, il tuo figlio unico che ami tanto,+ Isacco,+ e fa un viaggio nel paese di Moria+ e là offrilo come olocausto su uno dei monti che io ti designerò”.+
3 Abraamo si alzò dunque la mattina di buon’ora e sellò il suo asino e prese con sé due dei suoi servitori* e Isacco suo figlio;+ e spaccò la legna per l’olocausto. Quindi si levò e si mise in viaggio verso il luogo che il [vero] Dio gli aveva designato. 4 Fu per la prima volta il terzo giorno che Abraamo alzò gli occhi e vedeva il luogo da lontano. 5 Abraamo disse ora ai suoi servitori:+ “Restate qui con l’asino, ma io e il ragazzo vogliamo andare là ad adorare+ e tornare da voi”.
6 Quindi Abraamo prese la legna dell’olocausto e la mise su Isacco suo figlio+ e prese nelle sue mani il fuoco e il coltello per scannare, ed entrambi proseguirono insieme.+ 7 E Isacco diceva ad Abraamo suo padre:* “Padre mio!”+ A sua volta egli disse: “Eccomi, figlio mio!”+ Così continuò: “Ecco il fuoco e la legna, ma dov’è la pecora per l’olocausto?”+ 8 A ciò Abraamo disse: “Dio si provvederà la pecora per l’olocausto,+ figlio mio”. Ed entrambi proseguirono insieme.
9 Infine giunsero al luogo che il [vero] Dio gli aveva designato, e Abraamo vi edificò un altare+ e sistemò la legna e legò a Isacco suo figlio mani e piedi e lo pose sull’altare sopra la legna.+ 10 Quindi Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare al fine di uccidere suo figlio.+ 11 Ma l’angelo di Geova lo chiamava dai cieli e diceva:+ “Abraamo, Abraamo!” al che egli rispose: “Eccomi!” 12 E proseguì, dicendo: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli proprio nulla,+ poiché ora davvero so che temi Dio,* in quanto non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico, da me”.+ 13 Allora Abraamo alzò gli occhi e guardò, ed ecco, a poca distanza davanti a lui, c’era un montone impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo dunque andò e prese il montone e lo offrì come olocausto in luogo di suo figlio.+ 14 E Abraamo chiamava quel luogo col nome di Geova-Gire.* Per questo oggi si usa dire: “Sul monte di Geova si provvederà”.*+
15 E l’angelo di Geova chiamava dai cieli Abraamo la seconda volta, 16 e diceva: “‘Veramente giuro per me stesso’, è l’espressione di Geova,+ ‘che siccome hai fatto questa cosa e non hai trattenuto tuo figlio, il tuo unico,+ 17 io di sicuro ti benedirò e di sicuro moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e come i granelli di sabbia che sono sulla spiaggia del mare;+ e il tuo seme prenderà possesso della porta* dei suoi nemici.+ 18 E per mezzo del tuo seme+ tutte le nazioni della terra certamente si benediranno* per il fatto che tu hai ascoltato la mia voce’”.+
19 Abraamo tornò poi dai suoi servitori, e si levarono e se ne andarono insieme a Beer-Seba;+ e Abraamo dimorava a Beer-Seba.
20 Ora avvenne dopo queste cose che fu riferito ad Abraamo: “Ecco, Milca+ ha partorito anche lei dei figli a Nahor+ tuo fratello: 21 Uz suo primogenito e Buz+ suo fratello e Chemuel padre di Aram, 22 e Chesed e Azo e Pildas e Gidlaf e Betuel”.+ 23 E Betuel generò Rebecca.+ Questi otto Milca partorì a Nahor fratello di Abraamo. 24 C’era anche la sua concubina, il cui nome era Reuma. A suo tempo essa stessa pure partorì Teba e Gaam e Taas e Maaca.+
23 E la vita di Sara fu di centoventisette anni. Questi furono gli anni della vita di Sara.+ 2 Sara morì dunque a Chiriat-Arba,+ vale a dire Ebron,+ nel paese di Canaan,+ e Abraamo entrò a fare lamento per Sara e a piangerla. 3 Quindi Abraamo si levò d’innanzi al suo morto e parlava ai figli di Het,*+ dicendo: 4 “Io sono fra voi residente forestiero e avventizio.+ Datemi il possesso di un luogo di sepoltura fra voi perché seppellisca il mio morto fuori della mia vista”.+ 5 A ciò i figli di Het risposero ad Abraamo, dicendogli: 6 “Ascoltaci, mio signore.*+ Tu sei in mezzo a noi un capo principale di Dio.*+ Seppellisci il tuo morto nel più scelto* dei nostri luoghi di sepoltura.+ Nessuno di noi rifiuterà di darti il suo luogo di sepoltura per impedirti di seppellire il tuo morto”.+
7 Quindi Abraamo si levò e si inchinò davanti ai nativi,*+ davanti ai figli di Het,+ 8 e parlò loro, dicendo: “Se le vostre anime acconsentono* che io seppellisca il mio morto fuori della mia vista, ascoltatemi ed esortate Efron figlio di Zohar per me,+ 9 perché mi dia la caverna di Macpela,*+ che è sua, la quale è all’estremità del suo campo. Me la dia in mezzo a voi per il possesso di un luogo di sepoltura per l’intero ammontare d’argento”.+
10 Ora Efron sedeva tra i figli di Het. Efron l’ittita+ rispose dunque ad Abraamo, udito dai* figli di Het con tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo:+ 11 “No, mio signore! Ascoltami. In effetti ti do il campo, e ti do la caverna che è in esso. Te lo do in effetti davanti agli occhi dei figli del mio popolo.+ Seppellisci il tuo morto”. 12 Allora Abraamo si inchinò davanti ai nativi 13 e parlò a Efron, udito dai nativi, dicendo: “Solo se tu . . . no, ascoltami! Certo, ti darò l’ammontare d’argento per il campo. Prendilo da me,+ perché io vi seppellisca il mio morto”.
14 Quindi Efron rispose ad Abraamo, dicendogli: 15 “Mio signore, ascoltami. Un pezzo di terra del valore di quattrocento sicli d’argento,* che cos’è questo fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto”.+ 16 Abraamo ascoltò pertanto Efron, e Abraamo pesò a Efron l’ammontare d’argento che aveva proferito, udito dai figli di Het, quattrocento sicli d’argento in corso fra i commercianti.+ 17 Così il campo di Efron che era a Macpela, che è di fronte a Mamre, il campo e la caverna che era in esso e tutti gli alberi che erano nel campo,+ i quali erano dentro tutte le sue linee di confine all’intorno, furono confermati+ 18 ad Abraamo come sua acquistata proprietà davanti agli occhi dei figli di Het fra tutti quelli che entravano per la porta della sua città.+ 19 E Abraamo seppellì quindi Sara sua moglie nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, vale a dire Ebron, nel paese di Canaan.+ 20 Così il campo e la caverna che era in esso furono confermati ad Abraamo per il possesso di un luogo di sepoltura per mano dei figli di Het.+
24 Ora Abraamo era vecchio, avanzato negli anni;* e Geova aveva benedetto Abraamo in ogni cosa.+ 2 Quindi Abraamo disse al suo servitore, il più vecchio della sua casa, che amministrava* tutto ciò che aveva:+ “Metti la tua mano, ti prego, sotto la mia coscia,+ 3 poiché devo farti giurare per Geova,+ l’Iddio dei cieli e l’Iddio della terra, che non prenderai una moglie per mio figlio dalle figlie dei cananei fra i quali dimoro,+ 4 ma andrai al mio paese e dai miei parenti,+ e certamente prenderai una moglie per mio figlio, per Isacco”.
5 Comunque, il servitore gli disse: “E se la donna non desidera venire con me in questo paese? Dovrò immancabilmente ricondurre tuo figlio al paese dal quale tu sei uscito?”+ 6 A ciò Abraamo gli disse: “Guardati dal ricondurre là mio figlio.+ 7 Geova, l’Iddio dei cieli, che mi prese dalla casa di mio padre e dal paese dei miei parenti*+ e che mi parlò e che mi giurò,+ dicendo: ‘Al tuo seme+ darò questo paese’,+ manderà il suo angelo davanti a te,+ e certamente di là+ prenderai una moglie per mio figlio. 8 Ma se la donna non desiderasse venire con te, tu pure saresti libero da questo giuramento che mi hai fatto.+ Solo non devi ricondurre là mio figlio”. 9 Allora il servitore mise la sua mano sotto la coscia di Abraamo suo padrone e gli giurò riguardo a questa cosa.+
10 Il servitore prese dunque dieci cammelli dai cammelli del suo padrone e andava con ogni sorta di cosa buona del suo padrone nella mano.+ Quindi si levò e s’incamminò verso la Mesopotamia,* verso la città di Nahor. 11 Infine fece inginocchiare i cammelli fuori della città presso un pozzo d’acqua verso il tempo della sera,+ il tempo in cui solevano uscire le donne che attingevano l’acqua.+ 12 E proseguì, dicendo: “Geova, Dio del mio padrone Abraamo,+ fallo avvenire, ti prego, davanti a me quest’oggi e usa amorevole benignità+ al mio padrone Abraamo.+ 13 Ecco, sto fermo presso una fonte d’acqua e le figlie degli uomini della città escono ad attingere acqua.+ 14 Ciò che deve avvenire è che la giovane alla quale dirò: ‘Abbassa la tua giara d’acqua, ti prego, perché io beva’, e che veramente dirà: ‘Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli’, questa è quella che devi assegnare al tuo servitore,+ a Isacco; e da questo fammi sapere che hai usato amore leale col mio padrone”.+
15 E avvenne che prima che finisse di parlare,+ ecco, usciva Rebecca, che era nata a Betuel+ figlio di Milca+ moglie di Nahor,+ il fratello di Abraamo, e aveva la sua giara per l’acqua sulla spalla.+ 16 Ora la giovane* era di aspetto molto attraente,+ vergine,* e nessun uomo aveva avuto rapporti sessuali con lei;+ e scese alla fonte e riempiva la sua giara per l’acqua e quindi salì. 17 Subito il servitore le corse incontro e disse: “Dammi, ti prego, un piccolo sorso d’acqua della tua giara”.+ 18 A sua volta essa disse: “Bevi, mio signore”. Allora abbassò prontamente la sua giara sulla mano e gli diede da bere.+ 19 Quando ebbe finito di dargli da bere, disse: “Attingerò acqua anche per i tuoi cammelli finché abbiano bevuto abbastanza”.+ 20 Così vuotò prontamente la sua giara nell’abbeveratoio e corse ripetute volte al pozzo ad attingere acqua,+ e ne attingeva per tutti i suoi cammelli. 21 Intanto l’uomo la fissava con meraviglia, tacendo per sapere se Geova aveva fatto riuscire o no il suo viaggio.+
22 Di conseguenza avvenne che, quando i cammelli ebbero finito di bere, l’uomo prese un anello d’oro da naso+ del peso di mezzo siclo* e due braccialetti+ per le mani di lei, il loro peso era di dieci sicli d’oro, 23 e proseguì, dicendo: “Di chi sei figlia? Dichiaramelo, ti prego. C’è posto nella casa di tuo padre perché vi passiamo la notte?”+ 24 Allora gli disse: “Sono la figlia di Betuel+ figlio di Milca, che essa partorì a Nahor”.+ 25 E ancora gli disse: “Da noi c’è sia paglia che molto foraggio, anche un luogo per passarvi la notte”.+ 26 E l’uomo si inchinava e si prostrava dinanzi a Geova,+ 27 dicendo: “Benedetto sia Geova,+ l’Iddio del mio padrone Abraamo, che non ha lasciato la sua amorevole benignità e la sua fidatezza verso il mio padrone. Essendo io per via, Geova mi ha guidato alla casa dei fratelli del mio padrone”.+
28 E la giovane corse a riferire queste cose alla casa di sua madre. 29 Ora Rebecca aveva un fratello e il suo nome era Labano.+ Labano corse dunque dall’uomo che era fuori alla fonte. 30 E avvenne che, veduto l’anello da naso e i braccialetti+ alle mani di sua sorella e udite le parole di Rebecca sua sorella, che diceva: “In questo modo mi ha parlato l’uomo”, venne quindi dall’uomo ed egli se ne stava là, in piedi presso i cammelli alla fonte. 31 Subito disse: “Vieni, benedetto di Geova.+ Perché continui a stare in piedi qui fuori, quando io stesso ho preparato la casa e il posto per i cammelli?” 32 Allora l’uomo entrò nella casa, ed egli andò a togliere la bardatura ai cammelli e a dare paglia e foraggio ai cammelli e acqua per lavare i suoi piedi e i piedi degli uomini che erano con lui.+ 33 Quindi gli fu messo davanti qualcosa da mangiare, ma disse: “Non mangerò finché non avrò parlato delle mie cose”. Perciò egli disse: “Parla!”+
34 Quindi proseguì, dicendo: “Sono servitore di Abraamo.+ 35 E Geova ha benedetto moltissimo il mio padrone in quanto continua a farlo più grande e a dargli pecore e bovini e argento e oro e servi e serve e cammelli e asini.+ 36 Inoltre, Sara moglie del mio padrone partorì un figlio al mio padrone dopo essere invecchiata;+ ed egli gli darà tutto ciò che ha.+ 37 Il mio padrone mi fece dunque giurare, dicendo: ‘Non devi prendere una moglie per mio figlio dalle figlie dei cananei nel paese dei quali io dimoro.+ 38 No, ma andrai alla casa di mio padre e alla mia famiglia+ e dovrai prendere una moglie per mio figlio’.+ 39 Ma io dissi al mio padrone: ‘E se la donna non verrà con me?’+ 40 Allora mi disse: ‘Geova, dinanzi al quale ho camminato,+ manderà il suo angelo+ con te e certamente darà successo alla tua via;+ e dovrai prendere una moglie per mio figlio dalla mia famiglia e dalla casa di mio padre.+ 41 In quel tempo sarai esentato dall’obbligo derivante dal giuramento* verso di me, quando sarai andato dalla mia famiglia, e se non te la daranno, allora diverrai esente dall’obbligo derivante dal giuramento verso di me’.+
42 “Quando oggi sono giunto alla fonte, ho detto: ‘Geova, Dio del mio padrone Abraamo, se veramente dai successo alla via per cui vado,+ 43 ecco, sto fermo presso una fonte d’acqua. Deve avvenire che la fanciulla*+ che esce ad attingere acqua, alla quale realmente dirò: “Ti prego, fammi bere un po’ d’acqua dalla tua giara”, 44 e che in realtà mi dirà: “Bevi, e attingerò acqua anche per i tuoi cammelli”, essa è la donna che Geova ha assegnato al figlio del mio padrone’.+
45 “Prima che finissi di parlare+ in cuor mio,+ ebbene, usciva Rebecca, con la sua giara sulla spalla; e scese alla fonte e attingeva acqua.+ Quindi le dissi: ‘Dammi da bere, ti prego’.+ 46 Così abbassò prontamente la sua giara da sopra di sé e disse: ‘Bevi,+ e darò da bere anche ai tuoi cammelli’. Quindi bevvi, ed essa diede da bere anche ai cammelli. 47 Poi le domandai e dissi: ‘Di chi sei figlia?’+ al che disse: ‘La figlia di Betuel figlio di Nahor, il quale Milca gli partorì’. Le misi pertanto l’anello da naso alla narice e i braccialetti alle mani.+ 48 E mi inchinavo e mi prostravo dinanzi a Geova e benedicevo Geova, l’Iddio del mio padrone Abraamo,+ che mi aveva guidato nella vera via+ per prendere la figlia del fratello del mio padrone per suo figlio. 49 E ora se realmente esercitate amorevole benignità e fidatezza verso il mio padrone,+ dichiaratemelo; ma se no, dichiaratemelo, perché mi volga a destra o a sinistra”.+
50 Quindi Labano e Betuel risposero e dissero: “Questa cosa è emanata da Geova.+ Non possiamo dirti né male né bene.+ 51 Rebecca è qui davanti a te. Prendila e va, e divenga moglie del figlio del tuo padrone, proprio come Geova ha parlato”.+ 52 E avvenne che quando il servitore di Abraamo ebbe udito le loro parole, si prostrò subito a terra davanti a Geova.+ 53 E il servitore tirava fuori oggetti d’argento e oggetti d’oro e vesti e li dava a Rebecca; e diede cose scelte al fratello e alla madre di lei.+ 54 Dopo ciò mangiarono e bevvero, lui e gli uomini che erano con lui, e passarono la notte lì e la mattina si levarono.
Quindi egli disse: “Mandatemi dal mio padrone”.+ 55 A ciò il fratello e la madre di lei dissero: “Resti la giovane* con noi almeno dieci giorni.* Dopo potrà andare”. 56 Ma egli disse loro: “Non mi trattenete, visto che Geova ha dato successo alla mia via.+ Mandatemi via, perché vada dal mio padrone”.+ 57 Allora dissero: “Chiamiamo la giovane e informiamoci dalla sua bocca”.+ 58 Quindi chiamarono Rebecca e le dissero: “Vuoi andare con quest’uomo?” A sua volta disse: “Sono disposta ad andare”.+
59 Allora mandarono via Rebecca+ loro sorella e la sua nutrice+ e il servitore di Abraamo e i suoi uomini. 60 E benedicevano Rebecca, dicendole: “Possa tu, sorella nostra, divenire migliaia di volte diecimila,* e il tuo seme prenda possesso della porta* di quelli che lo* odiano”.+ 61 Dopo ciò Rebecca e le sue serve*+ si levarono e montavano sui cammelli+ e seguivano l’uomo; e il servitore prese Rebecca e se ne andò.
62 Ora Isacco era venuto dalla via che va a Beer-Laai-Roi,+ poiché dimorava nel paese del Negheb.+ 63 E Isacco era fuori a passeggiare, per meditare*+ nel campo sul far della sera. Quando alzò gli occhi e guardò, ebbene, ecco, venivano dei cammelli! 64 Quando Rebecca alzò gli occhi, scorse Isacco e si lasciò scivolare dal cammello. 65 Quindi disse al servitore: “Chi è quell’uomo che ci cammina incontro nel campo?” e il servitore disse: “È il mio padrone”. Ed essa prendeva un velo e si copriva.+ 66 E il servitore narrava a Isacco tutte le cose che egli aveva fatto. 67 Dopo ciò Isacco la condusse nella tenda di Sara sua madre.+ Prese così Rebecca ed essa divenne sua moglie;+ e si innamorò di lei,+ e Isacco trovò conforto dopo la perdita di sua madre.*+
25 Inoltre, Abraamo prese di nuovo moglie, e il nome di lei era Chetura.+ 2 A suo tempo essa gli partorì Zimran e Iocsan e Medan e Madian+ e Isbac e Suah.+
3 E Iocsan generò Saba+ e Dedan.+
E i figli di Dedan furono Assurim e Letusim e Leummim.*
4 E i figli di Madian furono Efa+ ed Efer e Anoc e Abida ed Eldaa.+
Tutti questi furono i figli di Chetura.
5 Abraamo diede in seguito tutto ciò che aveva a Isacco,+ 6 ma ai figli delle concubine che Abraamo aveva Abraamo diede dei doni.+ Quindi, mentre era ancora in vita, li mandò lontano da Isacco suo figlio,+ verso est, nel paese dell’Oriente.+ 7 E questi sono i giorni degli anni della vita di Abraamo che egli visse, centosettantacinque anni. 8 Quindi Abraamo spirò e morì in buona vecchiaia, vecchio e soddisfatto,* e fu raccolto presso il suo popolo.+ 9 Isacco e Ismaele suoi figli lo seppellirono dunque nella caverna di Macpela nel campo di Efron il figlio di Zohar l’ittita che è di fronte a Mamre,+ 10 il campo che Abraamo aveva acquistato dai figli di Het. Là fu sepolto Abraamo, e anche Sara sua moglie.+ 11 E successe che, dopo la morte di Abraamo, Dio continuò a benedire Isacco suo figlio,+ e Isacco dimorava presso Beer-Laai-Roi.+
12 E questa è la storia di Ismaele+ figlio di Abraamo che Agar l’egiziana serva di Sara aveva partorito ad Abraamo.+
13 Ora questi sono i nomi dei figli di Ismaele, in base ai loro nomi, secondo le origini delle loro famiglie: Nebaiot+ primogenito di Ismaele e Chedar+ e Adbeel e Mibsam+ 14 e Misma e Duma e Massa, 15 Adad+ e Tema,+ Ietur, Nafis e Chedema.+ 16 Questi sono i figli di Ismaele, e questi sono i loro nomi in base ai loro cortili e in base ai loro accampamenti cinti da mura;+ dodici capi principali secondo i loro clan.+ 17 E questi sono gli anni della vita di Ismaele, centotrentasette anni. Quindi spirò e morì e fu raccolto presso il suo popolo.+ 18 E presero a risiedere da Avila+ vicino a Sur,+ che è di fronte* all’Egitto, fino all’Assiria. Egli si stabilì* di fronte a tutti i suoi fratelli.+
19 E questa è la storia di Isacco figlio di Abraamo.+
Abraamo generò Isacco. 20 E Isacco aveva quarant’anni quando prese in moglie Rebecca figlia di Betuel+ il siro*+ di Paddan-Aram,* la sorella di Labano il siro. 21 E Isacco supplicava Geova specie per sua moglie,+ perché era sterile;+ Geova si lasciò dunque supplicare per lui,+ e Rebecca sua moglie rimase incinta. 22 E i figli lottavano l’uno con l’altro dentro di lei,+ tanto che essa disse: “Se è così, perché mai vivo?”* Allora andò a domandare a Geova.+ 23 E Geova le diceva: “Due nazioni sono nel tuo ventre,+ e due gruppi nazionali saranno separati dalle tue parti interiori;+ e un gruppo nazionale sarà più forte dell’altro gruppo nazionale,+ e il maggiore servirà il minore”.*+
24 Gradualmente si compirono per lei i giorni di partorire, ed ecco, nel suo ventre c’erano due gemelli.+ 25 Quindi uscì il primo tutto rosso come una veste ufficiale di pelo;+ e gli misero nome Esaù.*+ 26 E poi uscì suo fratello e la sua mano teneva il calcagno di Esaù;+ gli fu messo dunque nome Giacobbe.*+ E Isacco aveva sessant’anni quando essa li partorì.
27 E i ragazzi crebbero, ed Esaù divenne un uomo che sapeva cacciare,+ un uomo del campo,* ma Giacobbe un uomo irriprovevole,+ che dimorava in tende.+ 28 E Isacco amava Esaù, perché significava cacciagione nella sua bocca,* mentre Rebecca amava Giacobbe.+ 29 Una volta Giacobbe bolliva della minestra,* quando Esaù venne dal campo ed era stanco. 30 Esaù disse dunque a Giacobbe: “Presto, ti prego, dammi un boccone del rosso, del rosso* lì, poiché sono stanco!” Perciò gli fu posto il nome di Edom.*+ 31 A ciò Giacobbe disse: “Vendimi, prima di tutto, il tuo diritto di primogenito!”+ 32 Ed Esaù continuò: “Ecco, sto semplicemente per morire, e di quale beneficio mi è una primogenitura?”* 33 E Giacobbe aggiunse: “Giurami prima di tutto!”+ E gli giurava e vendeva il suo diritto di primogenito a Giacobbe.+ 34 E Giacobbe diede a Esaù pane e minestra di lenticchie, ed egli mangiava e beveva.+ Quindi si levò e se ne andò. Esaù disprezzò dunque la primogenitura.+
26 Ora sorse una carestia nel paese, oltre alla prima carestia che era accaduta ai giorni di Abraamo,+ così che Isacco si diresse da Abimelec, re dei filistei, a Gherar.+ 2 Quindi Geova gli apparve e disse:+ “Non scendere in Egitto. Risiedi nel paese che io ti designo.+ 3 Risiedi come forestiero in questo paese,+ e io sarò con te e ti benedirò, perché a te e al tuo seme darò tutti questi paesi,+ e certamente eseguirò la dichiarazione giurata che giurai ad Abraamo tuo padre:+ 4 ‘E certamente moltiplicherò il tuo seme come le stelle dei cieli e darò al tuo seme tutti questi paesi;+ e per mezzo del tuo seme tutte le nazioni della terra certamente si benediranno’,*+ 5 per il fatto che Abraamo ascoltò* la mia voce e continuò a osservare i suoi obblighi verso di me, i miei comandi, i miei statuti e le mie leggi”.+ 6 Isacco dimorava dunque a Gherar.+
7 E gli uomini del luogo continuarono a domandare riguardo a sua moglie, ed egli diceva: “È mia sorella”.+ Poiché aveva paura di dire: “Mia moglie”, affinché, come egli disse, “gli uomini del luogo non mi uccidano a causa di Rebecca”, perché essa era di aspetto attraente.+ 8 Avvenne dunque che mentre i suoi giorni là si prolungavano Abimelec, re dei filistei, guardava fuori della finestra e osservava, e c’era Isacco che si divertiva con Rebecca sua moglie.+ 9 Subito Abimelec chiamò Isacco e disse: “Ebbene, essa è senz’altro tua moglie! Perché dunque hai detto: ‘È mia sorella’?” Allora Isacco gli disse: “L’ho detto per non morire a causa di lei”.+ 10 Ma Abimelec continuò: “Che cos’è questo che ci hai fatto?+ Ancora un po’ e certamente qualcuno del popolo sarebbe giaciuto con tua moglie, e avresti recato la colpa su di noi!”+ 11 Quindi Abimelec comandò a tutto il popolo, dicendo: “Chiunque tocchi quest’uomo e sua moglie sarà sicuramente messo a morte!”
12 Isacco cominciò poi a seminare in quel paese,+ e quell’anno raccoglieva fino a cento misure per una,+ giacché Geova lo benediceva.+ 13 Di conseguenza l’uomo divenne grande e andò sempre più progredendo e ingrandendosi finché divenne molto grande.+ 14 Ed ebbe greggi di pecore e mandrie di bovini e una grande servitù,+ tanto che i filistei lo invidiavano.+
15 In quanto a tutti i pozzi che i servitori di suo padre avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre,+ questi i filistei li turarono e li riempivano di terra asciutta.+ 16 Infine Abimelec disse a Isacco: “Va via dal nostro vicinato, perché sei divenuto molto più forte di noi”.+ 17 Isacco dunque se ne andò via di là e si accampò nella valle del torrente* di Gherar+ e vi prese dimora. 18 E Isacco scavava di nuovo i pozzi d’acqua che avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre* ma che i filistei avevano turato dopo la morte di Abraamo;+ e riprese a chiamarli con i loro nomi, secondo i nomi con i quali li aveva chiamati suo padre.+
19 E i servitori di Isacco continuarono a scavare nella valle del torrente e vi trovarono quindi un pozzo d’acqua viva.* 20 E i pastori di Gherar si misero a litigare con i pastori di Isacco,+ dicendo: “L’acqua è nostra!” Perciò diede al pozzo il nome di Esec,* perché avevano conteso con lui. 21 E scavavano un altro pozzo, e si misero a litigare anche per questo. Perciò gli mise nome Sitna.* 22 Poi andò via di là e scavò un altro pozzo,+ ma per esso non litigarono. Perciò gli mise nome Reobot* e disse: “Perché ora Geova ci ha dato ampio spazio+ e ci ha resi fecondi sulla terra”.*+
23 Di là salì quindi a Beer-Seba.+ 24 E Geova gli appariva quella notte e diceva: “Io sono l’Iddio di Abraamo tuo padre.+ Non temere,+ perché sono con te, e certamente ti benedirò e moltiplicherò il tuo seme a motivo di Abraamo mio servitore”.+ 25 Pertanto edificò lì un altare e invocò* il nome di Geova+ e vi piantò la sua tenda,+ e i servitori di Isacco vi scavarono un pozzo.
26 Abimelec venne poi a lui da Gherar con Auzat suo amico intimo e Ficol capo del suo esercito.+ 27 A ciò Isacco disse loro: “Perché siete venuti da me, visto che proprio voi mi avete odiato e mi avete mandato via dal vostro vicinato?”+ 28 A ciò dissero: “Abbiamo indubbiamente visto che Geova ha mostrato d’essere con te.+ Perciò abbiamo detto: ‘Si faccia, ti preghiamo, un giuramento di obbligo fra noi,+ fra noi e te, e concludiamo un patto con te,+ 29 che non farai nulla di male verso di noi proprio come noi non ti abbiamo toccato e proprio come ti abbiamo fatto solo del bene in quanto* ti abbiamo mandato via in pace.+ Tu sei ora il benedetto di Geova’”.+ 30 Quindi fece loro un banchetto e mangiarono e bevvero.+ 31 La mattina dopo si alzarono di buon’ora e si fecero l’un l’altro dichiarazioni giurate.+ Dopo ciò Isacco li mandò via ed essi partirono da lui in pace.+
32 Ora avvenne quel giorno che i servitori di Isacco venivano e gli riferivano riguardo al pozzo che avevano scavato+ e gli dicevano: “Abbiamo trovato l’acqua!” 33 Perciò gli mise nome Siba. Per questo il nome della città è Beer-Seba,+ fino a questo giorno.
34 Ed Esaù giunse all’età di quarant’anni. Quindi prese in moglie Giuditta figlia di Beeri l’ittita e anche Basemat figlia di Elon l’ittita.+ 35 Ed esse furono fonte di amarezza di spirito* per Isacco e Rebecca.+
27 Ora avvenne che quando Isacco era vecchio e i suoi occhi erano troppo offuscati per vedere,+ chiamò Esaù suo figlio maggiore e gli disse:+ “Figlio mio!” al che egli disse a lui: “Eccomi!” 2 E proseguì, dicendo: “Ecco, ora, io sono divenuto vecchio.+ Non conosco il giorno della mia morte.+ 3 Così, adesso prendi, ti prego, i tuoi arnesi, la tua faretra e il tuo arco, ed esci nel campo e cacciami della selvaggina.+ 4 Quindi fammi un piatto gustoso come piace a me e portamelo e, ah, fammi mangiare, perché la mia anima ti benedica prima che io muoia”.+
5 Comunque, Rebecca ascoltava mentre Isacco parlava a Esaù suo figlio. Ed Esaù uscì nel campo per prendere della cacciagione e portarla.+ 6 E Rebecca disse a Giacobbe suo figlio:+ “Ecco, ho appena udito tuo padre parlare a tuo fratello Esaù, dicendo: 7 ‘Portami della cacciagione e fammi un piatto gustoso e, ah, fammi mangiare, perché ti benedica dinanzi a Geova prima della mia morte’.+ 8 E ora, figlio mio, ascolta la mia voce in ciò che ti comando.+ 9 Va, ti prego, al branco e prendimi di là due capretti buoni, perché io ne faccia un piatto gustoso per tuo padre come piace a lui. 10 Quindi tu lo devi portare a tuo padre ed egli lo deve mangiare, affinché ti benedica prima della sua morte”.
11 E Giacobbe diceva a Rebecca sua madre: “Ma Esaù mio fratello è peloso e io sono di pelle liscia.+ 12 E se mio padre mi tasta?+ Quindi certamente diverrò ai suoi occhi come uno che schernisce,+ e certamente attirerò sopra di me una maledizione e non una benedizione”.+ 13 A ciò sua madre gli disse: “La maledizione riservata a te ricada su di me, figlio mio.+ Solo ascolta la mia voce e va, prendime[li]”.+ 14 Pertanto egli andò e [li] prese e [li] portò a sua madre, e sua madre fece un piatto gustoso come piaceva a suo padre. 15 Rebecca prese poi le vesti di Esaù suo figlio maggiore,+ le più desiderabili che erano presso di lei nella casa,+ e le fece indossare a Giacobbe suo figlio minore.+ 16 E gli mise le pelli dei capretti sulle mani e sulla parte senza peli del collo.+ 17 Quindi diede in mano a Giacobbe suo figlio il piatto gustoso e il pane che essa aveva fatto.+
18 Egli venne dunque da suo padre e disse: “Padre mio!” al che disse: “Eccomi! Chi sei tu, figlio mio?” 19 E Giacobbe proseguì, dicendo a suo padre: “Sono Esaù tuo primogenito.+ Ho fatto proprio come mi hai parlato. Levati, ti prego. Mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, perché la tua anima mi benedica”.+ 20 Allora Isacco disse a suo figlio: “Come mai hai fatto così presto a trovarla, figlio mio?” A sua volta disse: “Perché Geova, il tuo Dio, me l’ha fatta venire incontro”. 21 Quindi Isacco disse a Giacobbe: “Accostati, ti prego, perché io ti tasti, figlio mio, per sapere se sei realmente mio figlio Esaù o no”.+ 22 Giacobbe si accostò dunque a suo padre Isacco, ed egli lo tastava, dopo di che disse: “La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù”.+ 23 E non lo riconobbe, perché le sue mani erano pelose come le mani di Esaù suo fratello. Perciò lo benedisse.+
24 Dopo ciò disse: “Tu sei realmente mio figlio Esaù?” al che disse: “Sono io”.+ 25 Quindi disse: “Porgimela perché io mangi della cacciagione di mio figlio, affinché la mia anima ti benedica”.+ Allora gliela porse ed egli mangiava, e gli portò del vino e beveva. 26 Quindi Isacco suo padre gli disse: “Accostati, ti prego, e baciami, figlio mio”.+ 27 Si accostò dunque e lo baciò, e poté sentire l’odore delle sue vesti.+ E lo benediceva, dicendo:
“Vedi, l’odore di mio figlio è come l’odore del campo che Geova ha benedetto. 28 E il [vero] Dio ti dia le rugiade dei cieli+ e i fertili suoli* della terra+ e abbondanza di grano e vino nuovo.+ 29 Ti servano i popoli e si inchinino davanti a te i gruppi nazionali.+ Divieni padrone sui tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te.+ Maledetto sia ciascuno di quelli che ti maledicono e benedetto sia ciascuno di quelli che ti benedicono”.+
30 Ora avvenne subito dopo che Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe, sì, in realtà avvenne quando Giacobbe era appena uscito d’innanzi alla faccia di Isacco suo padre, che Esaù suo fratello tornò dalla sua caccia.+ 31 E anche lui si mise a fare un piatto gustoso. Quindi lo portò a suo padre e disse a suo padre: “Si levi mio padre e mangi della cacciagione di suo figlio, perché la tua anima mi benedica”.+ 32 A ciò Isacco suo padre gli disse: “Chi sei tu?” al che disse: “Sono tuo figlio, il tuo primogenito, Esaù”.+ 33 E Isacco era scosso da gran tremore in misura estrema, e quindi disse: “Chi, dunque, ha cacciato della cacciagione e me l’ha portata, così che ho mangiato di ogni cosa prima che tu venissi e l’ho benedetto? E benedetto diverrà!”*+
34 Udendo le parole di suo padre, Esaù gridava in maniera estremamente alta e amara e diceva a suo padre:+ “Benedici me, sì, anche me, padre mio!”+ 35 Ma egli proseguì, dicendo: “Tuo fratello è venuto con l’inganno per ottenere la benedizione riservata a te”.+ 36 A ciò disse: “Non è per questo che si chiama col nome di Giacobbe,* in quanto mi avrebbe soppiantato queste due volte?+ Ha già preso la mia primogenitura,+ ed ecco, questa volta ha preso la mia benedizione!”+ Quindi aggiunse: “Non hai riservato una benedizione per me?” 37 Ma rispondendo a Esaù, Isacco continuò: “Ecco, l’ho costituito padrone su di te,+ e gli ho dato tutti i suoi fratelli come servitori,+ e ho concesso a suo sostegno grano e vino nuovo,+ e dov’è alcuna cosa che io possa fare per te, figlio mio?”
38 Quindi Esaù disse a suo padre: “Hai una sola benedizione, padre mio? Benedici me, sì, anche me, padre mio!”+ A ciò Esaù alzò la voce e proruppe in lacrime.+ 39 Allora, rispondendo, Isacco suo padre gli disse:
“Ecco, la tua dimora si troverà lontano dai fertili suoli della terra, e lontano dalla rugiada dei cieli di sopra.+ 40 E vivrai della tua spada,+ e servirai tuo fratello.+ Ma certamente accadrà che, quando diverrai irrequieto, in realtà scuoterai il suo giogo dal tuo collo”.+
41 Comunque, Esaù nutriva animosità verso Giacobbe a causa della benedizione con la quale suo padre l’aveva benedetto,+ ed Esaù diceva in cuor suo:+ “I giorni del periodo di lutto per mio padre si avvicinano.+ Dopo ciò ucciderò Giacobbe mio fratello”.+ 42 Quando le parole di Esaù suo figlio maggiore furono riferite a Rebecca, essa mandò subito a chiamare Giacobbe suo figlio minore e gli disse: “Ecco, Esaù tuo fratello si conforta all’idea di ucciderti.*+ 43 Ora, dunque, figlio mio, ascolta la mia voce e levati,+ fuggi da Labano mio fratello ad Haran.+ 44 E devi dimorare con lui per alcuni giorni finché il furore di tuo fratello non si calmi,+ 45 finché l’ira di tuo fratello si allontani da te ed egli dimentichi ciò che gli hai fatto.+ E certamente manderò a prenderti di là. Perché dovrei anche essere privata di tutt’e due voi in un solo giorno?”
46 Dopo ciò Rebecca diceva a Isacco: “Aborro questa mia vita a causa delle figlie di Het.+ Se Giacobbe prende moglie dalle figlie di Het come queste dalle figlie del paese, a che mi giova la vita?”+
28 Di conseguenza Isacco chiamò Giacobbe e lo benedisse e gli comandò, dicendogli: “Non devi prendere moglie dalle figlie di Canaan.*+ 2 Levati, va in Paddan-Aram* nella casa di Betuel padre di tua madre, e di là prenditi moglie dalle figlie di Labano fratello di tua madre.+ 3 E Dio Onnipotente ti benedirà e ti renderà fecondo e ti moltiplicherà, e certamente diverrai una congregazione di popoli.+ 4 E darà a te la benedizione di Abraamo,+ a te e al tuo seme con te,+ perché tu prenda possesso del paese delle tue residenze come forestiero,+ che Dio ha dato ad Abraamo”.+
5 Isacco mandò dunque via Giacobbe, ed egli partì per Paddan-Aram, verso Labano figlio di Betuel il siro,*+ fratello di Rebecca,+ madre di Giacobbe ed Esaù.*+
6 Quando Esaù vide che Isacco aveva benedetto Giacobbe e lo aveva mandato in Paddan-Aram a prendersi moglie di là, e che quando l’aveva benedetto gli aveva imposto comando, dicendo: “Non prendere moglie dalle figlie di Canaan”;+ 7 e che Giacobbe ubbidiva a suo padre e a sua madre e andava in Paddan-Aram;+ 8 allora Esaù vide che le figlie di Canaan dispiacevano* agli occhi di Isacco suo padre.+ 9 Perciò Esaù andò da Ismaele* e prese in moglie Maalat figlia di Ismaele figlio di Abraamo, sorella di Nebaiot, oltre alle sue altre mogli.+
10 E Giacobbe continuò il suo cammino da Beer-Seba e andava ad Haran.+ 11 A suo tempo giunse in un luogo e si accinse a passarvi la notte perché il sole era tramontato. Prese dunque una delle pietre del luogo e se la pose a sostegno della testa* e si mise a giacere in quel luogo.+ 12 E sognava,+ ed ecco, sulla terra era poggiata una scala* e la sua cima giungeva fino ai cieli; ed ecco, su di essa salivano e scendevano gli angeli di Dio.+ 13 Ed ecco, al di sopra di essa stava Geova, e diceva:+
“Io sono Geova l’Iddio di Abraamo tuo padre e l’Iddio di Isacco.+ La terra sulla quale giaci la darò a te e al tuo seme.+ 14 E certamente il tuo seme diverrà come i granelli di polvere della terra,+ e certamente ti estenderai all’occidente e all’oriente e al settentrione e al meridione,+ e per mezzo di te e per mezzo del tuo seme tutte le famiglie del suolo certamente si benediranno.*+ 15 Ed ecco, io sono con te e certamente ti custodirò in tutta la via per la quale andrai e certamente ti farò tornare in questo suolo,+ perché non ti lascerò finché non avrò realmente fatto ciò che ti ho proferito”.+
16 Quindi Giacobbe si svegliò dal suo sonno e disse: “Veramente Geova è in questo luogo e io stesso non lo sapevo”. 17 Ed ebbe timore e aggiunse:+ “Com’è tremendo questo luogo!+ Questa non è altro che la casa di Dio+ e questa è la porta dei cieli”. 18 E Giacobbe si alzò la mattina di buon’ora e prese la pietra che era lì a sostegno della sua testa e la eresse come una colonna e in cima ad essa versò olio.+ 19 Inoltre, mise a quel luogo il nome di Betel;*+ ma il nome della città era precedentemente Luz.+
20 E Giacobbe faceva un voto,+ dicendo: “Se Dio sarà con me e certamente mi custodirà in questa via per la quale vado e certamente mi darà pane da mangiare e vesti da indossare+ 21 e certamente tornerò in pace alla casa di mio padre, Geova avrà mostrato d’essere il mio Dio.*+ 22 E questa pietra che ho eretto come colonna diverrà una casa di Dio,+ e in quanto a ogni cosa che mi darai te ne darò immancabilmente la decima [parte]”.+
29 Dopo ciò Giacobbe si mise in cammino e viaggiava verso il paese degli orientali.*+ 2 Ora guardò, ed ecco, c’era un pozzo nel campo, ed ecco, là vicino giacevano tre branchi di pecore,* perché a quel pozzo avevano l’usanza di abbeverare i branchi;+ e sopra la bocca del pozzo+ c’era una grande pietra. 3 Quando vi si erano raccolti tutti i branchi, rotolavano la pietra dalla bocca del pozzo, e abbeveravano i greggi, dopo di che rimettevano la pietra a posto, sopra la bocca del pozzo.
4 Giacobbe disse dunque loro: “Fratelli miei, di quale luogo siete?” al che dissero: “Siamo di Haran”.+ 5 Quindi disse loro: “Conoscete Labano+ il nipote di Nahor?”+ al che dissero: “Lo conosciamo”. 6 A ciò disse loro: “Sta bene?”*+ A loro volta dissero: “Sta bene.* Ed ecco Rachele+ sua figlia che viene con le pecore!”+ 7 Ed egli proseguì, dicendo: “Ebbene, è ancora pieno giorno.* Non è il tempo di raccogliere il bestiame. Abbeverate le pecore, quindi andate a pascerle”.+ 8 A ciò dissero: “Non ci è permesso di far ciò finché tutti i branchi non siano raccolti e realmente non si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo. Quindi dobbiamo abbeverare le pecore”.
9 Mentre parlava ancora con loro, Rachele+ venne con le pecore che appartenevano a suo padre, poiché essa era pastora.+ 10 E avvenne che quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano fratello di sua madre e le pecore di Labano fratello di sua madre, Giacobbe immediatamente si accostò e rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e abbeverò le pecore di Labano fratello di sua madre.+ 11 Quindi Giacobbe baciò+ Rachele e alzò la sua voce e proruppe in lacrime.+ 12 E Giacobbe dichiarava a Rachele che egli era fratello*+ di suo padre e che era figlio di Rebecca. Ed essa corse a riferirlo a suo padre.+
13 Ora avvenne che appena Labano udì la notizia di Giacobbe figlio di sua sorella, gli corse incontro.+ Quindi lo abbracciò e lo baciò e lo condusse nella sua casa.+ Ed egli narrava a Labano tutte queste cose. 14 Poi Labano gli disse: “Tu sei in realtà mio osso e mia carne”.+ Egli dimorò dunque con lui per un mese intero.*
15 Dopo ciò Labano disse a Giacobbe: “Sei tu mio fratello,+ e devi servirmi per nulla?+ Dichiarami: Quale dev’essere il tuo salario?”+ 16 Ora Labano aveva due figlie. Il nome della maggiore era Lea+ e il nome della minore Rachele. 17 Ma gli occhi di Lea non brillavano,* mentre Rachele+ era divenuta bella di forme e bella di viso.+ 18 E Giacobbe era innamorato di Rachele. Così disse: “Sono disposto a servirti sette anni per Rachele tua figlia minore”.+ 19 A ciò Labano disse: “È meglio che io la dia a te che a un altro uomo.+ Continua a dimorare con me”. 20 E Giacobbe serviva sette anni per Rachele,+ ma agli occhi suoi furono come alcuni giorni a motivo del suo amore per lei.+
21 Quindi Giacobbe disse a Labano: “Dammi mia moglie, perché i miei giorni sono compiuti, e fammi avere relazione con lei”.+ 22 Allora Labano raccolse tutti gli uomini del luogo e fece un banchetto.+ 23 Ma accadde che la sera prese Lea sua figlia e gliela condusse perché avesse relazione con lei. 24 Inoltre, Labano diede la sua serva Zilpa+ per serva a sua figlia Lea. 25 La mattina risultò dunque che, ecco, era Lea! Di conseguenza egli disse a Labano: “Che cos’è questo che mi hai fatto? Non ti ho servito io per Rachele? Perché mi hai dunque imbrogliato?”+ 26 A ciò Labano disse: “Nel nostro luogo non c’è l’usanza di far questo, di dare la minore prima della primogenita. 27 Celebra+ pienamente* la settimana di questa.* Poi certamente ti sarà data anche quest’altra* per il servizio che mi puoi prestare per altri sette anni”.+ 28 Pertanto Giacobbe fece così e celebrò pienamente la settimana di questa donna, dopo di che gli diede in moglie Rachele sua figlia. 29 Inoltre, Labano diede la sua serva Bila+ per serva a Rachele sua figlia.
30 Quindi egli ebbe relazione anche con Rachele e anche espresse amore a Rachele più che a Lea,+ e lo servì per altri sette anni.+ 31 Quando Geova vide che Lea era odiata, le aprì il seno,+ ma Rachele era sterile.+ 32 E Lea rimase incinta e partorì un figlio e gli mise quindi nome Ruben,*+ poiché disse: “Perché Geova ha guardato la mia sventura,+ in quanto ora mio marito comincerà ad amarmi”. 33 E rimase incinta di nuovo e partorì un figlio e quindi disse: “Perché Geova ha ascoltato,+ in quanto ero odiata ed egli mi ha dato anche questo”. Perciò gli mise nome Simeone.*+ 34 E rimase incinta ancora una volta e partorì un figlio e quindi disse: “Ora, questa volta, mio marito si unirà a me, perché gli ho partorito tre figli”. Perciò gli mise nome Levi.*+ 35 E rimase di nuovo incinta e partorì un figlio e quindi disse: “Questa volta loderò Geova”. Perciò gli mise nome Giuda.*+ Dopo ciò smise di partorire.
30 Quando Rachele vide che non aveva partorito figli a Giacobbe, Rachele divenne gelosa di sua sorella e diceva a Giacobbe:+ “Dammi dei figli, altrimenti sarò una donna morta”.+ 2 A ciò l’ira di Giacobbe si accese contro Rachele e disse:+ “Sono io in luogo di Dio, che ha trattenuto da te il frutto del ventre?”+ 3 Essa dunque disse: “Ecco la mia schiava Bila.+ Abbi relazione con lei, perché partorisca sulle mie ginocchia e io, anch’io, abbia figli da lei”.+ 4 Allora gli diede in moglie Bila sua serva, e Giacobbe ebbe relazione con lei.+ 5 E Bila rimase incinta e a suo tempo partorì a Giacobbe un figlio.+ 6 Quindi Rachele disse: “Dio ha agito da mio giudice+ e ha anche ascoltato la mia voce, così che mi ha dato un figlio”. Perciò gli mise nome Dan.*+ 7 E Bila, serva di Rachele, rimase incinta di nuovo e a suo tempo partorì un secondo figlio a Giacobbe. 8 Quindi Rachele disse: “Con strenue* lotte ho lottato con mia sorella. Ho anche vinto!” Gli mise dunque nome Neftali.*+
9 Quando Lea vide che aveva smesso di partorire, prendeva Zilpa sua serva e la dava a Giacobbe in moglie.+ 10 A suo tempo Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un figlio. 11 Quindi Lea disse: “Con buona fortuna!”* Gli mise dunque nome Gad.*+ 12 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì un secondo figlio a Giacobbe. 13 Quindi Lea disse: “Con mia felicità! Poiché le figlie certamente mi dichiareranno felice”.+ Gli mise dunque nome Aser.*+
14 Ora Ruben+ camminava nel campo ai giorni della mietitura+ del frumento e trovò delle mandragole. Le portò dunque a Lea sua madre. Quindi Rachele disse a Lea: “Dammi, ti prego, delle mandragole+ di tuo figlio”. 15 A ciò essa le disse: “È questo poca cosa, l’aver preso mio marito,+ che ora prendi anche le mandragole di mio figlio?” Così Rachele disse: “Per tale ragione egli giacerà con te questa notte in cambio delle mandragole di tuo figlio”.
16 Quando Giacobbe veniva dal campo la sera,+ Lea gli uscì incontro e allora disse: “È con me che avrai relazione, perché ti ho completamente assoldato con le mandragole di mio figlio”. Pertanto giacque con lei quella notte.+ 17 E Dio ascoltò Lea e la esaudì ed essa rimase incinta e a suo tempo partorì a Giacobbe un quinto figlio.+ 18 Quindi Lea disse: “Dio mi ha dato il compenso di un salariato,* perché ho dato la mia serva a mio marito”. Gli mise dunque nome Issacar.*+ 19 E Lea rimase incinta di nuovo e a suo tempo partorì un sesto figlio a Giacobbe.+ 20 Quindi Lea disse: “Dio ha dotato me, sì, me, di una buona dote. Finalmente mio marito mi tollererà,*+ perché gli ho partorito sei figli”.+ Gli mise dunque nome Zabulon.*+ 21 E poi partorì una figlia e le mise nome Dina.*+
22 Infine Dio si ricordò di Rachele, e Dio l’ascoltò e la esaudì in quanto le aprì il seno.+ 23 Ed essa rimase incinta e partorì un figlio. Quindi disse: “Dio ha tolto il mio biasimo!”+ 24 Gli mise dunque nome Giuseppe,*+ dicendo: “Geova mi aggiunge un altro figlio”.
25 E avvenne che quando Rachele aveva partorito Giuseppe, Giacobbe immediatamente disse a Labano: “Mandami via perché me ne vada al mio luogo e al mio paese.+ 26 Dammi le mie mogli e i miei figli, per cui ti ho servito, perché me ne vada; poiché tu stesso devi sapere il servizio che ti ho prestato”.+ 27 Quindi Labano gli disse: “Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, ho inteso i presagi nel senso che Geova mi benedice a motivo tuo”.+ 28 E aggiunse: “Fissami il tuo salario e io lo darò”.+ 29 Egli dunque gli disse: “Tu stesso devi sapere come ti ho servito e com’è stato il tuo bestiame con me;+ 30 che realmente era poco ciò che avevi prima della mia venuta, e si è esteso a una moltitudine, in quanto Geova ti ha benedetto da che venni io.+ Or dunque, quando farò qualcosa anche per la mia propria casa?”+
31 Quindi egli disse: “Che ti darò?” E Giacobbe proseguì, dicendo: “Non mi darai proprio nulla!+ Se farai questa cosa per me, riprenderò a pascere il tuo gregge.+ Continuerò a custodirlo.+ 32 Oggi passerò certamente fra tutto il tuo gregge. Tu metti da parte di là ogni pecora variegata e macchiata, e ogni pecora di colore marrone scuro fra i giovani montoni e quelle macchiate e variegate fra le capre. Tale dev’essere da ora in poi il mio salario.+ 33 E il mio retto agire dovrà rispondere per me in qualunque giorno futuro tu venga a esaminare il mio salario;+ ognuno che non sarà variegato e macchiato fra le capre e di colore marrone scuro fra i giovani montoni sarà qualcosa di rubato se sarà presso di me”.+
34 A ciò Labano disse: “Ecco, questo è eccellente!* Sia secondo la tua parola”.+ 35 Quindi in quel giorno mise da parte i capri striati e macchiati e tutte le capre variegate e macchiate, ognuno in cui era del bianco e ognuno che era di colore marrone scuro fra i giovani montoni, ma li diede nelle mani dei suoi figli. 36 Dopo ciò pose una distanza di tre giorni di viaggio fra sé e Giacobbe, e Giacobbe pasceva il rimanente dei greggi di Labano.
37 Quindi Giacobbe prese per suo uso bastoni* ancora umidi di storace+ e di mandorlo+ e di platano+ e vi scortecciò delle macchie bianche mettendo allo scoperto il bianco che era sui bastoni.+ 38 Infine i bastoni che aveva scortecciato li pose davanti al gregge, nei canali, negli abbeveratoi+ dell’acqua, dove i greggi venivano a bere, perché entrassero in calore* davanti ad essi quando venivano a bere.
39 Di conseguenza i greggi entravano in calore davanti ai bastoni, e i greggi producevano quelli striati, variegati e macchiati.+ 40 E Giacobbe separò i giovani montoni e quindi volse le facce dei greggi verso quelli striati e tutti quelli di colore marrone scuro fra i greggi di Labano. Mise quindi i suoi propri branchi a sé e non li mise presso i greggi di Labano. 41 E sempre avveniva che quando i greggi robusti+ entravano in calore, Giacobbe metteva i bastoni nei canali+ davanti agli occhi dei greggi, perché entrassero in calore presso i bastoni. 42 Ma quando i greggi mostravano debolezza non ce li metteva. Così i deboli erano sempre di Labano, ma i robusti di Giacobbe.+
43 E l’uomo continuò a crescere sempre più, e aveva grandi greggi e serve e servi e cammelli e asini.+
31 A suo tempo egli udì le parole dei figli di Labano, che dicevano: “Giacobbe ha preso tutto ciò che apparteneva a nostro padre; e da ciò che apparteneva a nostro padre ha ammassato tutta questa ricchezza”.+ 2 Quando Giacobbe guardava la faccia di Labano, ecco, non era con lui come in precedenza.+ 3 Infine Geova disse a Giacobbe: “Torna al paese dei tuoi padri e ai tuoi parenti,*+ e io sarò con te”.+ 4 Quindi Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea [perché venissero] dal campo al suo gregge, 5 e disse loro:
“Vedo la faccia di vostro padre, che non è più verso di me come in precedenza;+ ma l’Iddio di mio padre ha mostrato d’essere con me.+ 6 E voi stesse certamente sapete che ho servito vostro padre con tutto il mio potere.+ 7 E vostro padre si è fatto beffe di me* e ha cambiato il mio salario dieci volte, ma Dio* non gli ha permesso di danneggiarmi.+ 8 Se da una parte diceva: ‘I variegati diverranno il tuo salario’, l’intero gregge produceva quelli variegati; ma se d’altra parte diceva: ‘Gli striati diverranno il tuo salario’, l’intero gregge produceva quelli striati.+ 9 Dio toglieva dunque il bestiame di vostro padre e lo dava a me.+ 10 Alla fine avvenne che al tempo in cui il gregge entrava in calore alzai gli occhi e vidi in sogno+ uno spettacolo, ed ecco, i capri che montavano il gregge erano striati, variegati e macchiati.+ 11 Quindi l’angelo del [vero] Dio mi disse nel sogno: ‘Giacobbe!’ al che dissi: ‘Eccomi’.+ 12 Ed egli continuò: ‘Alza gli occhi, suvvia, e vedi che tutti i capri che montano il gregge sono striati, variegati e macchiati, poiché ho visto tutto quello che ti fa Labano.+ 13 Io sono il [vero] Dio di Betel,*+ dove ungesti una colonna+ e dove mi facesti un voto.+ Ora levati, esci da questo paese e torna nel paese della tua nascita’”.*+
14 A ciò Rachele e Lea risposero e gli dissero: “C’è più una parte di eredità* per noi nella casa di nostro padre?+ 15 Non siamo realmente considerate come straniere per lui da che ci ha vendute, tanto che continua a mangiare perfino dal denaro dato per noi?+ 16 Poiché tutte le ricchezze che Dio* ha tolto a nostro padre sono nostre e dei nostri figli.+ Or dunque fa tutto ciò che Dio ti ha detto”.+
17 Quindi Giacobbe si levò e mise i suoi figli e le sue mogli sui cammelli;+ 18 e conduceva tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva accumulato,+ il bestiame del suo acquisto che aveva accumulato in Paddan-Aram, per andare da Isacco suo padre nel paese di Canaan.+
19 Ora Labano era andato a tosare le sue pecore. Nel frattempo Rachele rubò i terafim*+ che appartenevano a suo padre. 20 Giacobbe ingannò* dunque Labano il siro, perché non gli aveva fatto sapere che se ne fuggiva. 21 E fuggiva e, levatosi, passava il Fiume,+ lui e tutto ciò che aveva. Dopo ciò volse la faccia verso la regione montagnosa di Galaad.+ 22 Più tardi, il terzo giorno, fu riferito a Labano che Giacobbe era fuggito. 23 Allora prese con sé i suoi fratelli e lo inseguì+ per la distanza di sette giorni di viaggio e lo raggiunse nella regione montagnosa di Galaad. 24 Quindi Dio venne da Labano il siro+ in sogno di notte+ e gli disse: “Guardati dall’andare a parlare con Giacobbe in bene o in male”.*+
25 Labano si avvicinò dunque a Giacobbe, allorché Giacobbe aveva piantato la sua tenda sul monte e Labano aveva fatto accampare i suoi fratelli* nella regione montagnosa di Galaad. 26 Quindi Labano disse a Giacobbe: “Che hai fatto, in quanto sei ricorso all’inganno contro di me* e hai condotto via le mie figlie come prigioniere prese mediante la spada?+ 27 Perché dovevi fuggire segretamente e ingannarmi e non farmelo sapere, affinché io ti mandassi via con allegrezza e cantici,+ con tamburello e arpa?+ 28 E non mi hai dato la possibilità di baciare i miei figli e le mie figlie.+ Ora hai agito stoltamente. 29 È in potere della mia mano farvi danno,+ ma l’Iddio di vostro padre mi parlò la notte scorsa, dicendo: ‘Guardati dal parlare con Giacobbe in bene o in male’.+ 30 Ora mentre in effetti te ne sei andato perché desideravi ardentemente la casa di tuo padre, perché, comunque, hai rubato i miei dèi?”*+
31 In risposta Giacobbe proseguì, dicendo a Labano: “Perché avevo timore.+ Poiché dissi fra me: ‘Mi potresti togliere con la forza le tue figlie’. 32 Chiunque sia colui presso il quale troverai i tuoi dèi,* non viva.+ Davanti ai nostri fratelli, esamina ciò che è presso di me e prendite[li]”.+ Ma Giacobbe non sapeva che Rachele li aveva rubati.+ 33 Labano entrò dunque nella tenda di Giacobbe e nella tenda di Lea e nella tenda delle due schiave,+ ma non [li] trovò. Infine uscì dalla tenda di Lea ed entrò nella tenda di Rachele. 34 Ora Rachele aveva preso i terafim, e li aveva messi nel cesto della sella da donna del cammello e vi sedeva sopra. Labano frugò dunque in tutta la tenda, ma non [li] trovò. 35 Quindi essa disse a suo padre: “Non si accendano d’ira gli occhi del mio signore,*+ perché non mi posso levare davanti a te, poiché ho la consueta cosa delle donne”.+ Egli continuò dunque a cercare attentamente, ma non trovò i terafim.+
36 E Giacobbe si adirò+ e litigava con Labano, e rispondendo, Giacobbe diceva a Labano: “Qual è la rivolta da parte mia,+ quale il mio peccato, per cui mi hai inseguito con ardore?+ 37 Ora che hai frugato in tutta la mia roba, cosa hai trovato di tutta la roba della tua casa?+ Mettilo qui, davanti ai miei fratelli e ai tuoi fratelli,+ e decidano essi fra noi due.+ 38 Questi vent’anni sono stato con te. Le tue pecore e le tue capre non hanno abortito,+ e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge. 39 Non ti ho portato alcun animale sbranato.+ Ne subivo io la perdita. Se uno era rubato di giorno o era rubato di notte, lo richiedevi dalla mia mano.+ 40 La mia esperienza è stata che di giorno mi consumava il caldo e di notte il freddo, e il sonno fuggiva dai miei occhi.+ 41 Sono stato vent’anni nella tua casa. Ti ho servito* quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge, e cambiavi il mio salario dieci volte.+ 42 Se l’Iddio di mio padre,+ l’Iddio di Abraamo e il Terrore* di Isacco,+ non si fosse mostrato dalla mia parte, ora mi avresti mandato via a mani vuote. Dio ha visto la mia sventura e la fatica delle mie mani, e così la notte scorsa ti riprese”.*+
43 Quindi Labano rispose a Giacobbe e disse: “Le figlie sono mie figlie e i figli miei figli e il gregge mio gregge, e tutto ciò che vedi è mio e delle mie figlie. Che posso fare oggi contro queste o contro i loro figli che esse hanno partorito? 44 E ora vieni, concludiamo un patto,+ io e te, e deve* servire da testimone fra me e te”.+ 45 Pertanto Giacobbe prese una pietra e la rizzò come una colonna.+ 46 Quindi Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre!” E prendevano delle pietre e facevano un mucchio.+ Poi mangiarono là sul mucchio. 47 E Labano lo chiamava Iegar-Saaduta,* ma Giacobbe lo chiamò Galeed.*
48 E Labano diceva: “Questo mucchio è oggi un testimone fra me e te”. Perciò gli mise nome Galeed,+ 49 e La Torre di Guardia,* perché disse: “Geova vigili fra me e te quando non ci potremo vedere* l’un l’altro.+ 50 Se affliggi le mie figlie+ e se prendi mogli oltre alle mie figlie, non c’è nessun uomo con noi. Vedi,* Dio è testimone fra me e te”.+ 51 E Labano proseguì, dicendo a Giacobbe: “Qui è questo mucchio e qui è la colonna che io ho eretto fra me e te. 52 Questo mucchio è testimone, e la colonna è qualcosa che rende testimonianza,+ che io certamente non passerò questo mucchio contro di te e che tu non passerai questo mucchio e questa colonna contro di me per [fare] danno.+ 53 L’iddio* di Abraamo+ e l’iddio di Nahor,+ l’iddio* del loro padre giudichi* fra noi”. Ma Giacobbe giurò per il Terrore di suo padre Isacco.+
54 Dopo ciò Giacobbe sacrificò un sacrificio sul monte e invitò i suoi fratelli a mangiare pane.+ Pertanto mangiarono pane e passarono la notte sul monte.* 55 Comunque, Labano si alzò la mattina di buon’ora e baciò+ i suoi figli e le sue figlie e li benedisse.+ Quindi Labano si avviò per tornare al suo proprio luogo.*+
32 E in quanto a Giacobbe, si avviò, e ora gli vennero incontro gli angeli* di Dio.+ 2 Giacobbe, quando li vide, immediatamente disse: “Questo è l’accampamento di Dio!”+ Perciò diede a quel luogo il nome di Maanaim.*+
3 Quindi Giacobbe mandò davanti a sé dei messaggeri+ ad Esaù suo fratello nel paese di Seir,+ il campo di Edom,+ 4 e comandò loro, dicendo: “Direte questo al mio signore,+ a Esaù: ‘Il tuo servitore Giacobbe ha detto questo: “Ho risieduto presso Labano come forestiero e ci sono restato per lungo tempo fino ad ora.+ 5 E ho tori e asini, pecore, e servi e serve,+ e mando a informarne il mio signore, per trovare favore ai tuoi occhi”’”.+
6 A suo tempo i messaggeri tornarono da Giacobbe, dicendo: “Siamo andati da tuo fratello Esaù, ed egli pure ti sta venendo incontro, e quattrocento uomini con lui”.+ 7 E Giacobbe ebbe molto timore e divenne ansioso.+ Divise dunque la gente che era con lui, e i greggi e i bovini e i cammelli in due campi,+ 8 e disse: “Se Esaù viene contro un campo e l’assale, certamente il campo che rimane potrà scampare”.+
9 Dopo ciò Giacobbe disse: “O Dio di mio padre Abraamo e Dio di mio padre Isacco,+ o Geova, che mi dici: ‘Torna nel tuo paese e dai tuoi parenti e senz’altro ti tratterò bene’,+ 10 non sono degno di tutte le amorevoli benignità e di tutta la fedeltà* che hai esercitato verso il tuo servitore,+ poiché passai questo Giordano col mio bastone soltanto e ora sono divenuto due campi.+ 11 Liberami, ti prego,+ dalla mano di mio fratello, dalla mano di Esaù, perché ho timore di lui, che venga e certamente mi assalga,+ madre e figli insieme. 12 E tu, tu hai detto: ‘Senza dubbio ti tratterò bene e certamente costituirò il tuo seme* come i granelli di sabbia del mare, che non si possono contare per la moltitudine’”.+
13 E trascorse lì quella notte. E da ciò che gli venne in mano prendeva un dono per Esaù suo fratello:+ 14 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 15 trenta cammelle che allattavano e i loro piccoli, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci asini adulti.+
16 Quindi consegnò ai suoi servitori un branco dopo l’altro separatamente e disse ripetute volte ai suoi servitori: “Passate davanti a me, e dovete porre un intervallo tra branco e branco”.+ 17 Inoltre comandò al primo, dicendo: “Nel caso che Esaù mio fratello ti incontri e ti domandi, dicendo: ‘A chi appartieni, e dove vai e a chi appartengono questi davanti a te?’ 18 quindi devi dire: ‘Al tuo servitore, a Giacobbe. È un dono,+ mandato al mio signore,+ a Esaù, ed ecco, egli stesso è anche dietro di noi’”. 19 E continuò a comandare anche al secondo, anche al terzo, anche a tutti quelli che seguivano i branchi, dicendo: “Secondo questa parola dovete parlare a Esaù quando lo incontrerete.+ 20 E dovete anche dire: ‘Ecco il tuo servitore Giacobbe dietro di noi’”.+ Poiché diceva fra sé: “Lo placherò col dono che va davanti a me,+ e poi vedrò la sua faccia. Forse mi farà una benevola accoglienza”.+ 21 Il dono passò dunque davanti a lui, ma egli stesso trascorse quella notte nell’accampamento.+
22 Più tardi, quella notte, si levò e prese le sue due mogli+ e le sue due serve+ e i suoi undici figlioli+ e passò il guado dello Iabboc.+ 23 Così li prese e li fece passare al di là della valle del torrente,*+ e fece passare al di là ciò che aveva.
24 Infine Giacobbe fu lasciato solo. Quindi un uomo veniva alle prese con lui fino a che ascese l’aurora.+ 25 Quando vide che non aveva prevalso su di lui,+ gli toccò la cavità della giuntura della coscia;* e la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe si slogò, mentre era alle prese con lui.+ 26 Dopo ciò disse: “Lasciami andare,* perché è ascesa l’aurora”. A ciò egli disse: “Non ti lascerò andare se prima non mi benedici”.+ 27 Allora gli disse: “Qual è il tuo nome?” al che disse: “Giacobbe”. 28 Quindi disse: “Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele,*+ poiché hai conteso*+ con Dio e con gli uomini tanto che alla fine hai prevalso”. 29 A sua volta Giacobbe domandò e disse: “Dichiarami, ti prego, il tuo nome”. Comunque, egli disse: “Perché domandi il mio nome?”+ E lì lo benedisse. 30 Perciò Giacobbe diede al luogo il nome di Peniel,*+ perché, come egli disse: “Ho visto Dio faccia a faccia eppure la mia anima è stata liberata”.+ 31 E il sole cominciò a rifulgere su di lui appena passò vicino a Penuel, ma zoppicava sulla coscia.+ 32 È per questo che i figli d’Israele non sono abituati a mangiare il tendine del nervo della coscia,* che è sulla cavità della giuntura della coscia, fino a questo giorno, perché egli toccò la cavità della giuntura della coscia di Giacobbe presso il tendine del nervo+ della coscia.
33 A suo tempo Giacobbe alzò gli occhi e guardò, ed ecco, veniva Esaù e con lui quattrocento uomini.+ Di conseguenza divise i figli tra Lea e Rachele e le due serve,+ 2 e mise le serve e i loro figli per primi+ e Lea e i suoi figli dopo di loro+ e dietro a loro Rachele e Giuseppe.+ 3 Ed egli stesso passò davanti a loro e si inchinava a terra sette volte finché si accostò a suo fratello.+
4 Ed Esaù gli corse incontro,+ e lo abbracciava+ e gli si gettava al collo e lo baciava,* e proruppero in lacrime. 5 Quindi alzò gli occhi e vide le donne e i fanciulli e disse: “Chi sono questi con te?” al che egli disse: “I figli con cui Dio ha favorito il tuo servitore”.+ 6 Allora vennero avanti le serve, esse e i loro figli, e si inchinarono, 7 e venne avanti anche Lea, e i suoi figli, e si inchinarono, e poi si fece avanti Giuseppe, e Rachele, e si inchinarono.+
8 Ora egli disse: “Che intendi con tutto* questo campo di viaggiatori che ho incontrato?”+ A ciò disse: “Per trovare favore agli occhi del mio signore”.+ 9 Quindi Esaù disse: “Ho moltissimo, fratello mio.+ Resti a te ciò che è tuo”. 10 Comunque, Giacobbe disse: “No, ti prego. Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi,+ devi prendere il mio dono dalla mia mano, perché conforme allo scopo d’esso ho visto la tua faccia come se vedessi la faccia di Dio in quanto mi hai ricevuto con piacere.+ 11 Prendi, ti prego, il dono recante la mia benedizione che ti è stato portato,+ perché Dio mi ha favorito e perché ho ogni cosa”.+ E continuò a sollecitarlo, tanto che lo prese.+
12 Poi disse: “Partiamo e andiamocene, e fammi andare davanti a te”. 13 Ma egli gli disse: “Il mio signore si rende conto che i fanciulli sono delicati e che sono a mio carico pecore e bovini che allattano,+ e se li spingessero troppo in fretta per un solo giorno, l’intero gregge certamente morirebbe.+ 14 Passi il mio signore, ti prego, davanti al suo servitore, ma mi sia concesso di continuare il viaggio a mio agio secondo il passo del bestiame+ che è davanti a me e secondo il passo dei fanciulli+ finché io venga dal mio signore in Seir”.+ 15 A ciò Esaù disse: “Ti prego, fammi mettere a tua disposizione della gente che è con me”. Allora egli disse: “Perché questo? Fammi trovare favore agli occhi del mio signore”.+ 16 Quel giorno Esaù tornò dunque per la sua via verso Seir.
17 E Giacobbe partì per Succot,*+ e si edificava una casa e per il suo bestiame fece delle capanne.+ Perciò diede al luogo il nome di Succot.
18 A suo tempo Giacobbe giunse sano e salvo nella città di Sichem,+ che è nel paese di Canaan,+ mentre veniva da Paddan-Aram;+ e pose il campo di fronte alla città. 19 Quindi acquistò dalla mano dei figli di Emor padre di Sichem, per cento pezzi di denaro,* un tratto del campo dove aveva piantato la sua tenda.+ 20 Dopo ciò vi eresse un altare e lo chiamò Dio l’Iddio d’Israele.*+
34 Ora Dina figlia di Lea,+ che essa aveva partorito a Giacobbe, era solita uscire per vedere+ le figlie del paese.+ 2 E Sichem figlio di Emor l’ivveo,+ un capo principale* del paese, la vedeva, e quindi la prese e giacque con lei e la violentò.*+ 3 E la sua anima si stringeva a Dina* figlia di Giacobbe, e si innamorò della giovane e parlava alla giovane in maniera persuasiva.* 4 Infine Sichem disse a Emor suo padre:+ “Prendimi questa ragazza per moglie”.+
5 E Giacobbe udì che egli aveva contaminato Dina sua figlia. E avvenne che i suoi figli erano con il suo bestiame nel campo;+ e Giacobbe tacque fino al loro arrivo.+ 6 Poi Emor, padre di Sichem, andò da Giacobbe per parlargli.+ 7 E i figli di Giacobbe vennero dal campo appena lo udirono; e gli uomini furono feriti nei loro sentimenti e si adirarono molto,+ perché egli aveva commesso una vergognosa follia contro Israele giacendo con la figlia di Giacobbe,+ mentre non si doveva fare nulla di simile.+
8 Ed Emor parlava loro, dicendo: “In quanto a Sichem mio figlio, la sua anima è legata a vostra figlia.+ Dategliela in moglie,+ vi prego, 9 e formate alleanze matrimoniali con noi.+ Dovete dare a noi le vostre figlie e dovete prendere le nostre figlie per voi.+ 10 E voi potrete dimorare con noi e il paese sarà a vostra disposizione. Dimoratevi e negoziatevi* e stabilitevi in esso”.+ 11 Quindi Sichem disse al padre e ai fratelli di lei: “Fatemi trovare favore ai vostri occhi e qualunque cosa mi direte la darò. 12 Aumentate moltissimo il denaro matrimoniale* e il dono impostomi,+ e sono disposto a dare secondo ciò che direte; solo datemi la giovane in moglie”.
13 E i figli di Giacobbe rispondevano a Sichem e a Emor suo padre con inganno e parlavano così perché egli aveva contaminato Dina loro sorella.+ 14 E proseguirono, dicendo loro: “Non possiamo proprio fare questa cosa, dare nostra sorella a un uomo che ha il prepuzio,+ perché questo è un biasimo per noi. 15 Solo a questa condizione vi possiamo dare il consenso, che diveniate come noi, circoncidendosi ogni vostro maschio.+ 16 Quindi certamente vi daremo le nostre figlie, e prenderemo per noi le vostre figlie, e certamente dimoreremo con voi e diverremo un solo popolo.+ 17 Ma se voi non ci ascoltate circoncidendovi, allora certamente prenderemo nostra figlia e ce ne andremo”.
18 E le loro parole sembrarono buone agli occhi di Emor e agli occhi di Sichem, figlio di Emor,+ 19 e il giovane non tardò a rispettare la condizione,+ perché realmente aveva provato diletto nella figlia di Giacobbe ed era il più onorevole+ dell’intera casa di suo padre.+
20 Emor e Sichem suo figlio andarono dunque alla porta della loro città e parlavano agli uomini della loro città,+ dicendo: 21 “Questi uomini sono pacifici verso di noi.+ Perciò dimorino nel paese e vi negozino,* poiché il paese è abbastanza ampio* davanti a loro.+ Noi ci possiamo prendere per mogli le loro figlie e possiamo dar loro le nostre proprie figlie.+ 22 Solo a questa condizione gli uomini ci daranno il loro consenso di dimorare con noi in modo da divenire un solo popolo, che ogni nostro maschio si circoncida proprio come essi sono circoncisi.+ 23 Quindi i loro possedimenti e la loro ricchezza e tutto il loro bestiame, non saranno nostri?+ Solo diamo loro il nostro consenso che possono dimorare con noi”.+ 24 Quindi tutti quelli che uscivano dalla porta della sua città ascoltarono Emor e Sichem suo figlio, e tutti i maschi si circoncisero, tutti quelli che uscivano dalla porta della sua città.
25 Comunque, avvenne che il terzo giorno, quando provavano dolore,+ i due figli di Giacobbe, Simeone e Levi,+ fratelli di Dina,+ prendevano ciascuno la sua spada e andavano senza destar sospetti* nella città e uccidevano ogni maschio.+ 26 E uccisero Emor e Sichem suo figlio col taglio della spada.+ Quindi presero Dina dalla casa di Sichem e se ne uscirono.+ 27 Gli altri figli di Giacobbe attaccarono* gli uomini feriti a morte e si misero a predare la città, perché avevano contaminato la loro sorella.+ 28 Presero i loro greggi e le loro mandrie e i loro asini e ciò che era nella città e ciò che era nel campo.+ 29 E tutti i loro mezzi di sostentamento e tutti i loro fanciulletti e le loro mogli li portarono via prigionieri, così che predarono tutto ciò che era nelle case.+
30 A ciò Giacobbe disse a Simeone e a Levi:+ “Mi avete dato l’ostracismo, rendendomi un fetore per gli abitanti del paese,+ i cananei e i ferezei; mentre io ho pochi di numero,*+ ed essi certamente si raccoglieranno contro di me e mi assaliranno e dovrò essere annientato, io e la mia casa”. 31 A loro volta essi dissero: “Doveva qualcuno trattare nostra sorella come una prostituta?”+
35 Dopo ciò Dio disse a Giacobbe: “Levati, sali a Betel e dimora là,+ e fa là un altare al [vero] Dio che ti apparve quando fuggivi lontano da Esaù tuo fratello”.+
2 Quindi Giacobbe disse alla sua casa e a tutti quelli che erano con lui: “Eliminate gli dèi* stranieri che sono in mezzo a voi+ e purificatevi e cambiatevi i mantelli,+ 3 e leviamoci e saliamo a Betel. E là farò un altare al [vero] Dio che mi rispose nel giorno della mia angustia+ in quanto ha mostrato d’essere con me nella via per cui sono andato”.+ 4 Diedero dunque a Giacobbe tutti gli dèi stranieri+ che erano nelle loro mani e gli orecchini che erano ai loro orecchi, e Giacobbe li nascose+ sotto il grosso albero che era presso Sichem.
5 Dopo ciò partirono e il terrore di Dio venne sulle città che erano intorno a loro,+ tanto che non inseguirono i figli di Giacobbe. 6 Infine Giacobbe giunse a Luz,+ che è nel paese di Canaan, vale a dire Betel, lui e tutta la gente che era con lui. 7 Quindi vi edificò un altare e chiamava il luogo El-Betel,* perché là il [vero] Dio gli si era rivelato al tempo in cui fuggiva lontano da suo fratello.+ 8 Morì poi Debora+ nutrice di Rebecca e fu sepolta ai piedi di Betel sotto un albero massiccio. Perciò gli mise nome Allon-Bacut.*
9 Dio apparve ora di nuovo a Giacobbe durante la sua venuta da Paddan-Aram+ e lo benedisse.+ 10 E Dio proseguì, dicendogli: “Il tuo nome è Giacobbe.+ Non sarai più chiamato con il tuo nome Giacobbe, ma il tuo nome diverrà Israele”.+ E gli metteva nome Israele. 11 E Dio gli disse ancora: “Io sono Dio Onnipotente.*+ Sii fecondo e moltiplicati. Da te usciranno nazioni* e una congregazione di nazioni, e dai tuoi lombi usciranno dei re.+ 12 In quanto al paese che ho dato ad Abraamo e a Isacco, lo darò a te, e al tuo seme*+ dopo di te darò il paese”.+ 13 Dopo ciò Dio ascese da sopra a lui nel luogo dove gli aveva parlato.+
14 Di conseguenza Giacobbe eresse una colonna nel luogo dove egli gli aveva parlato,+ una colonna di pietra, e su di essa versò una libazione e vi versò olio.+ 15 E Giacobbe continuò a dare al luogo dove Dio gli aveva parlato il nome di Betel.+
16 Quindi partirono da Betel. E mentre c’era ancora un buon tratto di paese prima di giungere a Efrat,+ Rachele partoriva, e il parto le era difficile.+ 17 Ma accadde che mentre penava a partorire la levatrice le disse: “Non temere, poiché avrai anche questo figlio”.+ 18 E risultò che mentre la sua anima*+ se ne usciva (perché morì)+ gli mise nome Ben-Oni;* ma suo padre lo chiamò Beniamino.*+ 19 Così Rachele morì e fu sepolta nella via di Efrat, vale a dire Betleem.+ 20 Perciò Giacobbe eresse una colonna sul suo sepolcro. Questa è la colonna del sepolcro di Rachele fino a questo giorno.+
21 Dopo ciò Israele partì e piantò la sua tenda a una certa distanza al di là della torre di Eder.+ 22 E avvenne mentre Israele risiedeva+ in quel paese che una volta Ruben andò e giacque con Bila concubina di suo padre, e Israele lo venne a sapere.+
Ci furono dunque dodici figli di Giacobbe. 23 I figli di Lea furono Ruben+ primogenito di Giacobbe e Simeone e Levi e Giuda e Issacar e Zabulon. 24 I figli di Rachele furono Giuseppe e Beniamino. 25 E i figli di Bila, serva di Rachele, furono Dan e Neftali. 26 E i figli di Zilpa, serva di Lea, furono Gad e Aser. Questi sono i figli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram.
27 Alla fine Giacobbe venne da Isacco suo padre a Mamre,+ a Chiriat-Arba,+ vale a dire Ebron, dove Abraamo e anche Isacco avevano risieduto come forestieri.+ 28 E i giorni di Isacco furono centottant’anni.+ 29 Dopo ciò Isacco spirò e morì e fu raccolto presso il suo popolo, vecchio e sazio di giorni,*+ ed Esaù e Giacobbe suoi figli lo seppellirono.+
36 E questa è la storia di Esaù, vale a dire Edom.+
2 Esaù prese le sue mogli dalle figlie di Canaan:+ Ada+ figlia di Elon l’ittita+ e Oolibama+ figlia di Ana, nipote* di Zibeon l’ivveo, 3 e Basemat,+ figlia di Ismaele, la sorella di Nebaiot.+
Questi sono i figli di Esaù che gli nacquero nel paese di Canaan. 6 Dopo ciò Esaù prese le sue mogli e i suoi figli e le sue figlie e tutte le anime della sua casa e il suo bestiame e tutti i suoi altri animali e tutta la sua ricchezza,+ che aveva accumulato nel paese di Canaan, e andò in un paese* lontano da suo fratello Giacobbe,+ 7 perché i loro beni erano divenuti troppo grandi per dimorare insieme e il paese delle loro residenze come forestieri non li poteva sostenere a causa del loro bestiame.+ 8 Esaù prese dunque a dimorare nella regione montagnosa di Seir.+ Esaù è Edom.+
9 E questa è la storia di Esaù padre di Edom nella regione montagnosa di Seir.+
10 Questi sono i nomi dei figli di Esaù: Elifaz figlio di Ada, moglie di Esaù; Reuel figlio di Basemat, moglie di Esaù.+
11 E i figli di Elifaz furono Teman,+ Omar, Zefo e Gatam e Chenaz.+ 12 E Timna+ divenne la concubina di Elifaz, figlio di Esaù. A suo tempo essa partorì a Elifaz Amalec.+ Questi sono i figli di Ada, moglie di Esaù.
13 Questi sono i figli di Reuel: Naat e Zera, Samma e Mizza.+ Questi furono i figli* di Basemat,+ moglie di Esaù.
14 E questi furono i figli di Oolibama figlia di Ana, nipote di Zibeon, moglie di Esaù, che essa partorì a Esaù: Ieus e Ialam e Cora.+
15 Questi sono gli sceicchi*+ dei figli di Esaù: I figli di Elifaz, primogenito di Esaù: Sceicco Teman,+ sceicco Omar, sceicco Zefo, sceicco Chenaz, 16 sceicco Cora,* sceicco Gatam, sceicco Amalec. Questi sono gli sceicchi di Elifaz+ nel paese di Edom. Questi sono i figli di Ada.
17 Questi sono i figli di Reuel, figlio di Esaù: Sceicco Naat, sceicco Zera, sceicco Samma, sceicco Mizza. Questi sono gli sceicchi di Reuel nel paese di Edom.+ Questi sono i figli di Basemat, moglie di Esaù.
18 Infine questi sono i figli di Oolibama, moglie di Esaù: Sceicco Ieus, sceicco Ialam, sceicco Cora. Questi sono gli sceicchi di Oolibama figlia di Ana, moglie di Esaù.
19 Questi sono i figli di Esaù, e questi sono i loro sceicchi. Egli è Edom.+
20 Questi sono i figli di Seir l’oreo, gli abitanti del paese:+ Lotan e Sobal e Zibeon e Ana+ 21 e Dison ed Ezer e Disan.+ Questi sono gli sceicchi dell’oreo, i figli di Seir, nel paese di Edom.
22 E i figli di Lotan furono Ori ed Emam; e la sorella di Lotan fu Timna.+
23 E questi sono i figli di Sobal: Alvan e Manaat ed Ebal, Sefo e Onam.
24 E questi sono i figli di Zibeon: Aia e Ana. Questo è l’Ana che trovò le sorgenti calde* nel deserto mentre badava agli asini di Zibeon suo padre.+
25 E questi sono i figli di Ana: Dison e Oolibama figlia di Ana.
26 E questi sono i figli di Dison:* Emdan ed Esban e Itran e Cheran.+
27 Questi sono i figli di Ezer: Bilan e Zaavan e Acan.
28 Questi sono i figli di Disan: Uz e Aran.+
29 Questi sono gli sceicchi dell’oreo: Sceicco Lotan, sceicco Sobal, sceicco Zibeon, sceicco Ana, 30 sceicco Dison, sceicco Ezer, sceicco Disan.+ Questi sono gli sceicchi dell’oreo secondo i loro sceicchi nel paese di Seir.
31 Ora questi sono i re che regnarono nel paese di Edom+ prima che alcun re regnasse sui figli d’Israele.+ 32 E Bela figlio di Beor regnava in Edom,+ e il nome della sua città fu Dinaba. 33 Morto Bela, Iobab figlio di Zera da Bozra+ cominciò a regnare in luogo di lui.+ 34 Morto Iobab, Usam del paese dei temaniti+ cominciò a regnare in luogo di lui.+ 35 Morto Usam, Adad figlio di Bedad, che sconfisse i madianiti+ nel campo di Moab,+ cominciò a regnare in luogo di lui, e il nome della sua città fu Avit.+ 36 Morto Adad, Samla di Masreca cominciò a regnare in luogo di lui.+ 37 Morto Samla, Shaul di Reobot presso il Fiume cominciò a regnare in luogo di lui.+ 38 Morto Shaul, Baal-Hanan figlio di Acbor cominciò a regnare in luogo di lui.+ 39 Morto Baal-Hanan figlio di Acbor, Adar cominciò a regnare in luogo di lui; e il nome della sua città fu Pau, e il nome di sua moglie fu Meetabel figlia di Matred figlia di Mezaab.+
40 Questi sono dunque i nomi degli sceicchi di Esaù secondo le loro famiglie, secondo i loro luoghi, con i loro nomi: Sceicco Timna, sceicco Alva, sceicco Ietet,+ 41 sceicco Oolibama, sceicco Ela, sceicco Pinon,+ 42 sceicco Chenaz, sceicco Teman, sceicco Mibzar,+ 43 sceicco Magdiel, sceicco Iram. Questi sono gli sceicchi di Edom+ secondo le loro dimore nel paese del loro possedimento.+ Questo è Esaù padre di Edom.+
37 E Giacobbe continuò a dimorare nel paese delle residenze di suo padre come forestiero,+ nel paese di Canaan.+
2 Questa è la storia di Giacobbe. Giuseppe,+ quando aveva diciassette anni, badava alle pecore* con i suoi fratelli fra il gregge,+ e, non essendo che un ragazzo, era con i figli di Bila+ e con i figli di Zilpa,+ le mogli di suo padre. Giuseppe portò dunque al loro padre una cattiva notizia sul loro conto.+ 3 E Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figli,+ perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece fare una lunga veste a righe simile a una camicia.+ 4 Quando i suoi fratelli videro che il loro padre lo amava più di tutti i suoi fratelli, lo odiavano+ e non gli potevano parlare in maniera pacifica.+
5 Più tardi Giuseppe ebbe un sogno e lo riferì ai suoi fratelli,+ ed essi trovarono ulteriore ragione di odiarlo. 6 E proseguì, dicendo loro: “Ascoltate, vi prego, questo sogno che ho sognato.+ 7 Ebbene, legavamo dei covoni in mezzo al campo quando ecco che il mio covone si levò e stette ritto, ed ecco, i vostri covoni lo circondavano e si inchinavano davanti al mio covone”.+ 8 E i suoi fratelli gli dicevano: “Regnerai per certo su di noi,+ o dominerai per certo su di noi?”+ Trovarono dunque nuova ragione di odiarlo per i suoi sogni e per le sue parole.
9 Dopo ciò ebbe ancora un altro sogno, e lo narrò ai suoi fratelli, dicendo: “Ecco, ho avuto ancora una volta un sogno, ed ecco, il sole e la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me”.+ 10 Quindi lo narrò sia a suo padre che ai suoi fratelli, e suo padre lo rimproverava, dicendogli:+ “Che cosa significa questo sogno che hai sognato? Dovremo io e anche tua madre e i tuoi fratelli venire per certo a inchinarci a terra davanti a te?” 11 E i suoi fratelli divennero gelosi di lui,+ ma suo padre osservò la parola.*+
12 I suoi fratelli andarono ora a pascere il gregge del loro padre* presso Sichem.+ 13 Dopo un po’ Israele disse a Giuseppe: “I tuoi fratelli badano [ai greggi] presso Sichem, non è vero? Vieni, e lascia che ti mandi da loro”. A ciò egli gli disse: “Eccomi!”+ 14 Così gli disse: “Va, ti prego. Vedi se i tuoi fratelli sono sani e salvi e se il gregge è sano e salvo,* e riportamene parola”.+ Allora lo mandò via dal bassopiano di Ebron,+ ed egli andò verso Sichem. 15 Più tardi un uomo lo trovò, ed ecco, andava errando in un campo. Quindi l’uomo lo interrogò, dicendo: “Che cerchi?” 16 A ciò disse: “Cerco i miei fratelli. Indicami, ti prego: Dove badano ai greggi?” 17 E l’uomo continuò: “Sono partiti di qua, perché li ho uditi dire: ‘Andiamo a Dotan’”. Giuseppe seguiva dunque i suoi fratelli e li trovò a Dotan.
18 Ed essi lo scorsero da lontano e prima che si avvicinasse complottavano astutamente contro di lui per metterlo a morte.+ 19 Si dissero dunque l’un l’altro: “Ecco, viene quel sognatore.*+ 20 E ora venite e uccidiamolo e gettiamolo in una delle cisterne;+ e dobbiamo dire che una feroce bestia selvaggia l’ha divorato.+ Quindi vediamo che ne sarà dei suoi sogni”. 21 Quando Ruben udì questo cercò di liberarlo dalla loro mano.+ Perciò disse: “Non colpiamo a morte la sua anima”.*+ 22 E Ruben proseguì, dicendo loro: “Non spargete sangue.+ Gettatelo in questa cisterna che è nel deserto e non mettete su di lui mano violenta”.+ Il suo scopo era di liberarlo dalla loro mano per farlo tornare da suo padre.
23 Avvenne dunque che appena Giuseppe fu giunto dai suoi fratelli, spogliarono Giuseppe della sua lunga veste, sì, della lunga veste a righe che aveva addosso;+ 24 dopo di che lo presero e lo gettarono nella cisterna.+ In quel tempo la cisterna era vuota; non c’era acqua dentro.
25 Quindi si misero a sedere per mangiare del pane.+ Quando alzarono gli occhi e guardarono, ebbene, ecco che da Galaad veniva una carovana di ismaeliti,+ e i loro cammelli recavano ladano e balsamo* e corteccia resinosa,+ che andavano a portare in Egitto. 26 A ciò Giuda disse ai suoi fratelli: “Che profitto ci sarebbe nel caso che uccidessimo nostro fratello e ne coprissimo il sangue?+ 27 Venite e vendiamolo agli ismaeliti+ e non mettiamogli la mano addosso.+ Dopo tutto, è nostro fratello, nostra carne”. Ascoltarono dunque il loro fratello.+ 28 Ora passavano degli uomini, commercianti madianiti.+ Perciò tirarono su e fecero salire Giuseppe dalla cisterna+ e vendettero Giuseppe agli ismaeliti per venti pezzi d’argento.+ Infine questi portarono Giuseppe in Egitto.
29 Ruben tornò poi alla cisterna, ed ecco, Giuseppe non era nella cisterna. Di conseguenza si strappò le vesti.+ 30 Quando tornò dagli altri suoi fratelli esclamò: “Il fanciullo non c’è più! E io, realmente dove andrò io?”+
31 Comunque, presero la lunga veste di Giuseppe e scannarono un capro e intinsero ripetutamente la lunga veste nel sangue.+ 32 Dopo ciò mandarono la lunga veste a righe e la fecero portare al loro padre, dicendo: “Questo è ciò che abbiamo trovato. Esamina,+ ti preghiamo, se è la lunga veste di tuo figlio o no”.+ 33 Ed egli la esaminava ed esclamò: “È la lunga veste di mio figlio! Una feroce bestia selvaggia deve averlo divorato!+ Giuseppe è stato sicuramente sbranato!”+ 34 Allora Giacobbe si strappò i mantelli e si mise del sacco sui fianchi e fece lutto su suo figlio per molti giorni.+ 35 E tutti i suoi figli e tutte le sue figlie si levavano a confortarlo,+ ma egli si rifiutava di esser confortato e diceva:+ “Poiché scenderò facendo lutto da mio figlio nello Sceol!”* E suo padre continuò a piangerlo.
36 Comunque, i madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar funzionario della corte di Faraone,*+ capo della guardia del corpo.+
38 Ora avvenne nel frattempo che quando Giuda scese da presso i suoi fratelli piantò [la sua tenda] vicino a un uomo, un adullamita,+ e il suo nome era Hira. 2 E là Giuda vedeva la figlia di un certo cananeo,+ il nome del quale* era Sua. La prese dunque ed ebbe relazione con lei. 3 Ed essa rimase incinta. Partorì poi un figlio ed egli gli mise nome Er.+ 4 Di nuovo rimase incinta. A suo tempo partorì un figlio e gli mise nome Onan. 5 Una volta ancora partorì un figlio e gli mise nome Sela. Ora avvenne che egli* era ad Aczib* quando essa lo partorì.+
6 A suo tempo Giuda prese per Er suo primogenito una moglie, il cui nome era Tamar.+ 7 Ma Er, primogenito di Giuda, mostrò d’essere cattivo agli occhi di Geova;+ perciò Geova lo mise a morte.+ 8 In vista di ciò, Giuda disse a Onan: “Abbi relazione con* la moglie di tuo fratello e compi con lei il matrimonio del cognato* e suscita progenie a tuo fratello”.+ 9 Ma Onan sapeva che la progenie non sarebbe stata sua;+ e accadde che quando in effetti aveva relazione con la moglie di suo fratello sciupava il suo seme per terra* per non dare progenie a suo fratello.+ 10 Ora quello che fece era male agli occhi di Geova;+ perciò mise a morte anche lui.+ 11 Giuda disse dunque a Tamar sua nuora: “Dimora come vedova nella casa di tuo padre finché non sia cresciuto mio figlio Sela”.+ Poiché disse fra sé:* “Anche lui può morire come i suoi fratelli”.+ Pertanto Tamar andò e continuò a dimorare nella casa del suo proprio padre.+
12 Così passarono molti giorni e la figlia di Sua, moglie di Giuda,+ morì; e Giuda osservò il periodo del lutto.+ Dopo ciò salì dai tosatori delle sue pecore a Timna,+ egli e Hira l’adullamita suo compagno.+ 13 Fu quindi riferito a Tamar: “Ecco che tuo suocero sale a Timna a tosare le sue pecore”.+ 14 Allora essa si tolse le vesti della sua vedovanza e si coprì con uno scialle e si mise il velo e sedette all’ingresso di Enaim, che è lungo la strada di Timna. Poiché vedeva che Sela era cresciuto eppure non gli era stata data in moglie.+
15 Quando Giuda la scorse, subito la prese per una meretrice,*+ perché si era coperta la faccia.+ 16 Si rivolse dunque a lei presso la strada e disse: “Permettimi, ti prego, di avere relazione con te”.+ Poiché non sapeva che era sua nuora.+ Comunque, essa disse: “Che cosa mi darai per avere relazione con me?”+ 17 A ciò disse: “Io stesso manderò un capretto dal branco”. Ma essa disse: “Darai un pegno finché tu non l’abbia mandato?”+ 18 Ed egli continuò: “Quale pegno ti darò?” al che essa disse: “Il tuo anello con sigillo+ e il tuo cordone e la verga che è nella tua mano”. Quindi glieli diede ed ebbe relazione con lei, in modo che essa rimase incinta di lui. 19 Dopo ciò essa si levò e se ne andò e si tolse di dosso lo scialle e si rivestì con le vesti della sua vedovanza.+
20 E Giuda mandava il capretto per mano del suo compagno adullamita+ per riavere il pegno dalla mano della donna, ma egli non la trovò. 21 E si mise a domandare di lei agli uomini del luogo, dicendo: “Dov’è quella prostituta di tempio [che stava] a Enaim lungo la strada?” Ma essi dicevano: “In questo luogo non c’è mai stata una prostituta di tempio”.+ 22 Infine tornò da Giuda, dicendo: “Non l’ho trovata e, inoltre, gli uomini del luogo hanno detto: ‘In questo luogo non c’è mai stata una prostituta di tempio’”. 23 Giuda dunque disse: “Se li tenga, affinché non cadiamo nel disprezzo.+ In ogni modo, io ho mandato questo capretto, ma tu, tu non l’hai trovata”.
24 Comunque, circa tre mesi dopo accadde che fu riferito a Giuda: “Tamar tua nuora ha fatto la meretrice,+ ed ecco, è anche incinta+ del suo meretricio”.* Allora Giuda disse: “Portatela fuori e sia bruciata”.+ 25 Mentre era condotta fuori essa stessa mandò a dire a suo suocero: “Sono incinta dell’uomo al quale appartengono questi”.+ E aggiunse: “Esamina,+ ti prego, a chi appartengono questi, l’anello con sigillo e il cordone* e la verga”.+ 26 Quindi Giuda li esaminò e disse:+ “Essa è più giusta di me,+ per la ragione che io non la diedi a Sela mio figlio”.+ E dopo ciò non ebbe più rapporti con lei.+
27 Ora avvenne che al tempo in cui essa doveva partorire, ebbene, ecco, nel suo ventre c’erano due gemelli. 28 Inoltre successe che, quando stava partorendo, uno stese la mano, e la levatrice subito prese e gli legò un pezzo di scarlatto intorno alla mano, dicendo: “Questo è uscito per primo”. 29 Infine avvenne che appena ritirò la mano, ebbene, ecco che uscì suo fratello, così che essa esclamò: “Che vuoi dire con questo, che hai prodotto per te stesso una lacerazione perineale?” Perciò gli fu messo nome Perez.*+ 30 E poi uscì suo fratello sulla mano del quale era il pezzo di scarlatto e gli fu posto nome Zera.*+
39 In quanto a Giuseppe, fu portato in Egitto,+ e Potifar,+ funzionario della corte di Faraone,* capo della guardia del corpo, un egiziano, lo acquistò dalla mano degli ismaeliti+ che lo avevano portato laggiù. 2 Ma Geova mostrò d’essere con Giuseppe, in modo che divenne un uomo che aveva successo+ e fu sulla casa del suo padrone,* l’egiziano. 3 E il suo padrone vedeva che Geova era con lui e che a tutto ciò che egli faceva Geova concedeva successo nella sua mano.
4 E Giuseppe trovava favore ai suoi occhi e lo serviva di continuo, in modo che lo costituì sulla sua casa,+ e gli diede in mano tutto ciò che era suo. 5 E ne seguì che dal tempo in cui lo costituì sulla sua casa e [gli diede] incarico su tutto ciò che era suo Geova continuò a benedire la casa dell’egiziano a causa di Giuseppe, e la benedizione di Geova fu su tutto ciò che aveva nella casa e nel campo.+ 6 Infine lasciò in mano a Giuseppe tutto ciò che aveva;+ e non sapeva assolutamente che cos’era presso di lui eccetto il pane che mangiava. Inoltre, Giuseppe divenne bello di forme e bello d’aspetto.
7 Ora, dopo queste cose, accadde che la moglie del suo padrone alzava gli occhi+ su Giuseppe e diceva: “Giaci con me”.+ 8 Ma egli rifiutava+ e diceva alla moglie del suo padrone: “Ecco, il mio signore non sa che cos’è presso di me nella casa, e mi ha dato in mano tutto ciò che ha.+ 9 In questa casa non c’è nessuno maggiore di me, e non mi ha vietato nulla eccetto te, perché sei sua moglie.+ Come potrei dunque commettere questo grande male e peccare realmente contro Dio?”+
10 Avvenne dunque che, mentre essa parlava a Giuseppe di giorno in giorno, egli non l’ascoltò mai per giacerle accanto, per restare con lei.+ 11 Ma quel giorno accadde che come gli altri giorni* egli entrò nella casa per fare le sue faccende, e in casa non c’era nessuno degli uomini della casa.+ 12 Quindi essa lo afferrò per la veste,+ dicendo: “Giaci con me!”+ Ma egli le lasciò la veste in mano e si diede alla fuga, e uscì fuori.+ 13 Accadde dunque che appena essa vide che le aveva lasciato la veste in mano per fuggire fuori, 14 gridava agli uomini della sua casa e diceva loro: “Ecco, ci ha condotto un uomo, un ebreo, per renderci oggetto di risa. È venuto da me per giacere con me, ma io gridavo a gran voce.+ 15 Ed è avvenuto che appena ha udito che alzavo la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me e si è dato alla fuga, ed è uscito fuori”. 16 Dopo ciò essa tenne la veste di lui deposta accanto a sé finché il suo padrone non venne a casa.+
17 Quindi gli parlò secondo queste parole, dicendo: “Il servitore ebreo che ci hai condotto venne da me per rendermi oggetto di risa.* 18 Ma è avvenuto che appena ho alzato la voce e gridavo, ha lasciato la sua veste accanto a me ed è fuggito fuori”.+ 19 Ne seguì che appena il suo padrone ebbe udito le parole che la moglie gli pronunciava, dicendo: “Il tuo servitore mi ha fatto così e così”, la sua ira divampò.+ 20 Il padrone di Giuseppe lo prese e lo consegnò dunque alla casa di prigionia,* luogo dove erano tenuti agli arresti* i prigionieri* del re, e restava là nella casa di prigionia.+
21 Comunque, Geova continuò ad essere con Giuseppe e gli mostrava amorevole benignità, concedendogli di trovare favore agli occhi dell’ufficiale capo* della casa di prigionia.+ 22 L’ufficiale capo della casa di prigionia diede dunque in mano a Giuseppe tutti i prigionieri che erano nella casa di prigionia; ed egli era colui che faceva fare tutto ciò che vi facevano.+ 23 L’ufficiale capo della casa di prigionia non badava assolutamente a nulla di ciò che era nella sua mano, perché Geova era con [Giuseppe]* e a ciò che egli faceva Geova concedeva successo.+
40 Ora, dopo queste cose, avvenne che il coppiere+ del re d’Egitto e il panettiere peccarono contro il loro signore,* il re d’Egitto.+ 2 E Faraone si indignò verso i suoi due funzionari,+ verso il capo* dei coppieri e verso il capo dei panettieri.+ 3 Li affidò dunque al carcere della casa del capo della guardia del corpo,+ alla casa di prigionia,+ il luogo dove Giuseppe era prigioniero. 4 Quindi il capo della guardia del corpo incaricò Giuseppe di stare con loro per servirli;+ ed essi restarono in carcere per alcuni giorni.
5 Ed entrambi sognavano un sogno,+ ciascuno il suo proprio sogno in una stessa notte,+ ciascuno il proprio sogno con la sua interpretazione,+ il coppiere e il panettiere che appartenevano al re d’Egitto i quali erano prigionieri nella casa di prigionia.+ 6 Quando la mattina Giuseppe venne da loro e li vide, ebbene, ecco, apparivano abbattuti.+ 7 E interrogava i funzionari di Faraone che erano con lui nel carcere della casa del suo padrone, dicendo: “Per quale ragione oggi le vostre facce sono tristi?”+ 8 A ciò gli dissero: “Abbiamo sognato un sogno e presso di noi non c’è interprete”. E Giuseppe disse loro: “Le interpretazioni non appartengono a Dio?+ Narratemelo, vi prego”.
9 E il capo dei coppieri si mise a narrare il suo sogno a Giuseppe e gli diceva: “Nel mio sogno, ebbene, ecco, davanti a me c’era una vite. 10 E sulla vite c’erano tre tralci e pareva che mettesse germogli.+ Spuntarono i suoi fiori. L’uva dei suoi grappoli maturò. 11 E il calice di Faraone era nella mia mano, e prendevo l’uva e la spremevo+ nel calice di Faraone. Diedi poi il calice in mano a Faraone”.+ 12 Quindi Giuseppe gli disse: “Questa ne è l’interpretazione:+ I tre tralci sono tre giorni. 13 Fra tre giorni Faraone ti alzerà la testa e certamente ti ristabilirà nel tuo ufficio;+ e certamente porgerai il calice di Faraone nella sua mano, secondo l’usanza precedente di quando agivi come suo coppiere.+ 14 Tuttavia, devi ricordarti di me appena starai bene,+ e, ti prego, devi usare verso di me amorevole benignità e menzionarmi a Faraone,+ e devi farmi uscire da questa casa. 15 Poiché fui infatti rapito dal paese degli ebrei;+ e anche qui non ho fatto proprio nulla perché mi mettessero nella buca della prigione”.*+
16 Quando il capo dei panettieri vide che aveva interpretato qualcosa di buono, disse a sua volta a Giuseppe: “Anch’io ero nel mio sogno, ed ecco, sulla mia testa erano tre cesti di pane bianco, 17 e nel cesto più in alto c’era ogni sorta di vivande per Faraone,+ il prodotto di un panettiere, e i volatili+ le mangiavano dal cesto sopra la mia testa”. 18 Quindi Giuseppe rispose e disse: “Questa ne è l’interpretazione:+ I tre cesti sono tre giorni. 19 Fra tre giorni Faraone ti alzerà la testa di dosso e certamente ti appenderà a un palo;*+ e i volatili ti mangeranno certamente la carne di dosso”.+
20 Ora avvenne che il terzo giorno era il compleanno+ di Faraone, ed egli faceva un banchetto per tutti i suoi servitori e alzava la testa del capo dei coppieri e la testa del capo dei panettieri in mezzo ai suoi servitori.+ 21 Pertanto ristabilì il capo dei coppieri nel suo ufficio di coppiere,+ ed egli continuò a porgere il calice in mano a Faraone. 22 Ma appese il capo dei panettieri,+ proprio come Giuseppe ne aveva loro dato l’interpretazione.+ 23 Comunque, il capo dei coppieri non si ricordò di Giuseppe e continuò a dimenticarlo.+
41 E avvenne alla fine di due anni interi* che Faraone sognava,+ ed ecco, stava presso il fiume Nilo. 2 Ed ecco, dal fiume Nilo salivano sette vacche di bell’aspetto e grasse di carne, e pascevano fra l’erba* del Nilo.+ 3 Ed ecco, dopo di esse sette altre vacche salivano dal fiume Nilo, di brutto aspetto e magre di carne,+ e si fermarono accanto alle vacche presso la sponda del fiume Nilo. 4 Quindi le vacche che erano di brutto aspetto e magre di carne divoravano le sette vacche che erano di bell’aspetto e grasse.+ A ciò Faraone si svegliò.+
5 Comunque, si riaddormentò e sognò una seconda volta. Ed ecco, c’erano sette spighe che salivano su un solo stelo, grasse e buone.+ 6 Ed ecco, c’erano sette spighe, sottili e bruciate dal vento orientale,+ che crescevano dopo di esse.+ 7 E le spighe sottili inghiottivano le sette spighe grasse e piene.+ A ciò Faraone si svegliò, ed ecco, era un sogno.
8 E successe la mattina che il suo spirito si agitò.+ Mandò dunque a chiamare tutti i sacerdoti che praticavano la magia+ e tutti i saggi+ d’Egitto, e Faraone continuò a narrare loro i suoi sogni.*+ Ma non ci fu nessuno che li interpretasse a Faraone.
9 Quindi il capo dei coppieri parlò a Faraone,+ dicendo: “Menziono oggi i miei peccati.+ 10 Faraone si indignò verso i suoi servitori.+ Mi affidò dunque al carcere della casa del capo della guardia del corpo,+ sia me che il capo dei panettieri. 11 Dopo ciò, nella stessa notte sognammo entrambi un sogno, sia io che lui. Sognammo ciascuno il suo sogno con la propria interpretazione.+ 12 E con noi c’era là un giovane, un ebreo,+ servitore del capo della guardia del corpo.+ Quando glieli narrammo,+ egli ci interpretava i nostri sogni. Interpretò a ciascuno secondo il suo sogno. 13 E andò a finire che, proprio come ci aveva interpretato, così avvenne. Ristabilì me nel mio ufficio,+ ma appese lui”.*+
14 E Faraone mandava a chiamare Giuseppe,+ perché lo conducessero presto dalla buca della prigione.+ Perciò egli si rase+ e si cambiò i mantelli+ e andò da Faraone. 15 Quindi Faraone disse a Giuseppe: “Ho sognato un sogno, ma non c’è chi lo interpreti. Ora io stesso ho udito dire di te che puoi udire un sogno e interpretarlo”.+ 16 A ciò Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: “Non occorre che io sia considerato! Dio annuncerà* benessere a Faraone”.+
17 E Faraone continuò a parlare a Giuseppe: “Nel mio sogno, ecco, stavo sulla sponda del fiume Nilo. 18 Ed ecco, dal fiume Nilo salivano sette vacche grasse di carne e belle di forma, e pascevano fra l’erba del Nilo.+ 19 Ed ecco, dopo di esse salivano sette altre vacche, misere e molto brutte di forma e magre di carne.+ Per bruttezza non ne ho viste di simili in tutto il paese d’Egitto. 20 E le vacche scarne e brutte divoravano le prime sette vacche grasse.+ 21 Queste entrarono dunque nel loro ventre, eppure non si poteva notare che erano entrate nel loro ventre, poiché il loro aspetto era brutto proprio come all’inizio.+ Allora mi svegliai.
22 “Dopo ciò vidi nel mio sogno, ed ecco, c’erano sette spighe che salivano su un solo stelo, piene e buone.+ 23 Ed ecco, c’erano sette spighe raggrinzite, sottili, bruciate dal vento orientale,+ che crescevano dopo di esse. 24 E le spighe sottili inghiottivano le sette spighe buone.+ L’ho dunque detto ai sacerdoti che praticano la magia,+ ma non c’è stato nessuno che me lo dichiarasse”.+
25 Quindi Giuseppe disse a Faraone: “Il sogno di Faraone non è che uno solo. Il [vero] Dio ha fatto sapere a Faraone ciò che sta per fare.+ 26 Le sette vacche buone sono sette anni. Similmente le sette spighe buone sono sette anni. Il sogno non è che uno solo. 27 E le sette vacche scarne e brutte che salirono dopo di esse sono sette anni; e le sette spighe vuote, bruciate dal vento orientale,+ risulteranno essere sette anni di carestia.+ 28 Questa è la cosa che ho pronunciato a Faraone: Il [vero] Dio ha fatto vedere a Faraone ciò che sta per fare.+
29 “Ecco, vengono sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto. 30 Ma dopo di essi sorgeranno certamente sette anni di carestia, e tutta l’abbondanza del paese d’Egitto sarà certamente dimenticata e la carestia semplicemente consumerà il paese.+ 31 E l’abbondanza che ci fu una volta nel paese non si riconoscerà come risultato di quella carestia successiva, perché sarà certamente molto grave. 32 E il fatto che il sogno è stato ripetuto a Faraone due volte significa che la cosa è fermamente stabilita da parte del [vero] Dio,+ e il [vero] Dio si affretterà a farla.+
33 “Or dunque Faraone cerchi un uomo discreto e saggio e lo ponga sopra il paese d’Egitto.+ 34 Faraone agisca e costituisca sorveglianti sopra il paese,+ e deve prendere un quinto del paese d’Egitto durante i sette anni di abbondanza.+ 35 E radunino tutti i viveri di questi buoni anni avvenire, e ammassino il grano sotto la mano di Faraone come viveri nelle città,+ e lo dovranno custodire. 36 E i viveri dovranno servire come provvista per il paese nei sette anni di carestia, che ci saranno nel paese d’Egitto,+ perché il paese non sia stroncato dalla carestia”.+
37 Ebbene, la cosa parve buona agli occhi di Faraone e di tutti i suoi servitori.+ 38 Faraone disse dunque ai suoi servitori: “Si può trovare un altro uomo come questo in cui è lo spirito di Dio?”+ 39 Dopo ciò Faraone disse a Giuseppe: “Giacché Dio ti ha fatto sapere tutto questo,+ non c’è nessuno discreto e saggio come te.+ 40 Tu sarai personalmente sopra la mia casa,+ e tutto il mio popolo ti ubbidirà senza riserve.*+ Solo in quanto al trono io sarò più grande di te”.+ 41 E Faraone disse ancora a Giuseppe: “Vedi, davvero ti pongo sopra tutto il paese d’Egitto”.+ 42 Allora Faraone tolse il suo anello con sigillo+ dalla sua propria mano e lo mise nella mano di Giuseppe e lo vestì con vesti di lino fine* e gli pose al collo una collana d’oro.+ 43 Inoltre, lo fece montare sul secondo carro d’onore che aveva,+ perché gridassero davanti a lui: “Avrèkh!”* ponendolo così sopra tutto il paese d’Egitto.
44 E Faraone disse ancora a Giuseppe: “Io sono Faraone, ma senza la tua autorizzazione nessun uomo potrà alzare la mano o il piede in tutto il paese d’Egitto”.+ 45 Dopo ciò Faraone pose a Giuseppe il nome Zafenat-Panea* e gli diede in moglie Asenat+ figlia di Potifera,* sacerdote di On.*+ E Giuseppe usciva per il paese d’Egitto.+ 46 E Giuseppe aveva trent’anni+ quando stette davanti a Faraone re d’Egitto.
Quindi Giuseppe uscì d’innanzi a Faraone e percorse tutto il paese d’Egitto. 47 E durante i sette anni di abbondanza il paese continuò a produrre a piene mani.+ 48 Ed egli radunava tutti i viveri dei sette anni che vennero sul paese d’Egitto e metteva i viveri nelle città.+ I viveri del campo che era intorno alla città li mise in mezzo a essa.+ 49 E Giuseppe continuò ad ammassare il grano in grandissima quantità,+ come la sabbia del mare, finché in ultimo smisero di contarlo, perché era senza numero.+
50 E prima che arrivasse l’anno della carestia nacquero a Giuseppe due figli,+ che Asenat figlia di Potifera, sacerdote di On, gli partorì. 51 Giuseppe diede dunque al primogenito il nome Manasse,*+ perché, come egli disse, “Dio* mi ha fatto dimenticare tutto il mio affanno e tutta la casa di mio padre”.+ 52 E al secondo mise nome Efraim,*+ perché, come egli disse, “Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia sventura”.+
53 E i sette anni di abbondanza che c’erano stati nel paese d’Egitto gradualmente finirono,+ 54 e, a loro volta, cominciarono a venire i sette anni di carestia, proprio come Giuseppe aveva detto.+ E la carestia sorse in tutti i paesi, ma in tutto il paese d’Egitto si trovava pane.+ 55 Infine tutto il paese d’Egitto fu affamato e il popolo gridava a Faraone per [avere] pane.+ Quindi Faraone disse a tutti gli egiziani: “Andate da Giuseppe. Qualunque cosa vi dica, dovete farla”.+ 56 E la carestia si estese a tutta la superficie della terra.+ Quindi Giuseppe apriva tutti i depositi di grano che erano fra loro* e vendeva agli egiziani,*+ poiché la carestia si era aggravata nel paese d’Egitto. 57 Inoltre, da tutta la terra venivano* in Egitto per comprare da Giuseppe, perché la carestia si era aggravata in tutta la terra.+
42 Alla fine Giacobbe vide che in Egitto c’erano cereali.+ Quindi Giacobbe disse ai suoi figli: “Perché continuate a guardarvi l’un l’altro?” 2 E aggiunse: “Ecco, ho udito che in Egitto ci sono cereali.+ Scendete laggiù e compratecene di là, affinché continuiamo a vivere e non moriamo”. 3 Pertanto dieci fratelli+ di Giuseppe scesero a comprare grano dall’Egitto. 4 Ma Giacobbe non mandò Beniamino,+ fratello di Giuseppe, con gli altri suoi fratelli, perché disse: “Altrimenti gli può capitare un incidente mortale”.*+
5 I figli d’Israele vennero dunque insieme agli altri che venivano a comprare, perché nel paese di Canaan esisteva la carestia.+ 6 E Giuseppe era l’uomo al potere sopra il paese.+ Egli era colui che vendeva a tutto il popolo della terra.+ Di conseguenza i fratelli di Giuseppe vennero e si inchinarono davanti a lui con le facce a terra.+ 7 Quando Giuseppe vide i suoi fratelli, subito li riconobbe, ma si rese loro irriconoscibile.+ Così parlò loro aspramente, dicendo loro: “Da dove siete venuti?” al che dissero: “Dal paese di Canaan per comprare viveri”.+
8 Giuseppe riconobbe dunque i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. 9 Immediatamente Giuseppe si ricordò dei sogni che aveva sognato riguardo a loro,+ e disse loro: “Voi siete spie! Siete venuti a vedere la condizione non protetta* del paese!”+ 10 Quindi gli dissero: “No, mio signore,+ ma i tuoi servitori+ sono venuti a comprare viveri. 11 Noi siamo tutti figli di uno stesso uomo. Siamo uomini retti. I tuoi servitori non agiscono da spie”.+ 12 Ma egli disse loro: “Non è vero! Perché siete venuti a vedere la condizione non protetta del paese!”+ 13 A ciò dissero: “I tuoi servitori sono dodici fratelli.+ Siamo figli di uno stesso uomo+ nel paese di Canaan; ed ecco, il più giovane è oggi con nostro padre,+ mentre l’altro non è più”.+
14 Comunque, Giuseppe disse loro: “È ciò che vi ho proferito, dicendo: ‘Siete spie!’ 15 Da questo sarete messi alla prova. Come Faraone vive, non uscirete di qui se non quando il vostro fratello più giovane sarà venuto qui.+ 16 Mandate uno di voi a prendere vostro fratello mentre voi restate legati, perché le vostre parole siano messe alla prova per vedere se c’è verità in voi.+ E se no, come Faraone vive, voi siete spie”. 17 Allora li mise insieme sotto custodia per tre giorni.
18 Dopo ciò Giuseppe disse loro il terzo giorno: “Fate questo e continuate a vivere. Io temo+ il [vero] Dio. 19 Se siete retti, uno dei vostri fratelli sia tenuto legato nella vostra casa di custodia,+ ma voi altri andate, prendete cereali per la carestia nelle vostre case.+ 20 Quindi condurrete da me il vostro fratello più giovane, perché le vostre parole siano trovate degne di fede; e non morirete”.+ E facevano così.
21 E si dicevano l’un l’altro: “Senza dubbio siamo colpevoli riguardo a nostro fratello,+ perché vedemmo l’angustia della sua anima quando implorò compassione da parte nostra, ma noi non ascoltammo. Perciò questa angustia è venuta su di noi”.+ 22 Quindi Ruben rispose loro, dicendo: “Non vi dissi io: ‘Non peccate contro il fanciullo’? ma voi non ascoltaste.+ E ora il suo sangue, ecco, è certamente ridomandato”.+ 23 In quanto a loro, non sapevano che Giuseppe ascoltava, perché fra loro c’era un interprete. 24 Di conseguenza egli si allontanò da loro e piangeva.+ Quindi tornò da loro e parlò loro e prese di fra loro Simeone+ e lo legò davanti ai loro occhi.+ 25 Dopo ciò Giuseppe diede il comando, e riempirono i loro recipienti di grano. E dovevano rimettere il denaro degli uomini nel sacco+ individuale di ciascuno e dare loro provviste per il viaggio.+ Pertanto così fu fatto loro.
26 Caricarono dunque i loro cereali sui loro asini e di là si avviarono. 27 Quando uno aprì il suo sacco per dare foraggio al suo asino nell’alloggio,+ vedeva il suo denaro, ed ecco, era nella bocca del suo sacco.+ 28 Allora disse ai suoi fratelli: “Il mio denaro mi è stato restituito e ora, ecco, è nel mio sacco!” Quindi il loro cuore venne meno, tanto che si rivolsero tremanti l’uno all’altro,+ dicendo: “Che cos’è questo che Dio ci ha fatto?”+
29 Alla fine vennero da Giacobbe loro padre nel paese di Canaan e gli riferirono tutte le cose che eran loro accadute, dicendo: 30 “L’uomo che è il signore* del paese ci parlò aspramente,+ poiché ci prese per uomini che spiavano nel paese.+ 31 Ma noi gli dicemmo: ‘Siamo uomini retti.+ Non agiamo da spie. 32 Siamo dodici fratelli,+ figli di nostro padre.+ Uno non è più,+ e il più giovane è oggi con nostro padre nel paese di Canaan’.+ 33 Ma l’uomo che è il signore del paese ci disse:+ ‘Da questo saprò che siete retti:+ Uno dei vostri fratelli resti con me.+ Quindi prendete qualcosa per la carestia nelle vostre case e andate.+ 34 E conducetemi il vostro fratello più giovane, perché io sappia che non siete spie ma che siete retti. Vi renderò vostro fratello, e potrete negoziare nel paese’”.+
35 E avvenne che quando vuotavano i loro sacchi, ecco, l’involto del denaro di ciascuno era nel suo sacco. E sia essi che il loro padre vedevano i loro involti del denaro, ed ebbero timore. 36 Quindi Giacobbe loro padre disse loro: “Mi avete privato di figli!+ Giuseppe non è più e Simeone non è più,+ e prenderete Beniamino! Tutte queste cose sono venute su di me!” 37 Ma Ruben disse a suo padre: “Puoi mettere a morte i miei propri due figli se non te lo riconduco.+ Affidalo a me, e io te lo ricondurrò”.+ 38 Comunque, egli disse: “Mio figlio non scenderà con voi, perché suo fratello è morto ed egli è rimasto solo.+ Se gli capitasse un incidente mortale* lungo la via per la quale andreste, certamente fareste scendere con mestizia i miei capelli grigi nello Sceol”.*+
43 E la carestia era grave nel paese.+ 2 E avvenne che appena ebbero finito di mangiare i cereali che avevano portato dall’Egitto,+ il loro padre diceva loro: “Tornate, comprateci un po’ di cibo”.+ 3 Quindi Giuda gli disse:+ “L’uomo ci rese indubbiamente testimonianza, dicendo: ‘Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi’.+ 4 Se mandi nostro fratello con noi,+ siamo disposti a scendere e a comprarti del cibo. 5 Ma se non lo mandi, non scenderemo, perché l’uomo in effetti ci disse: ‘Non dovete rivedere la mia faccia a meno che vostro fratello non sia con voi’”.+ 6 E Israele esclamò:+ “Perché dovevate danneggiarmi dichiarando all’uomo che avevate un altro fratello?” 7 A ciò dissero: “L’uomo domandò direttamente riguardo a noi e ai nostri parenti, dicendo: ‘Vostro padre è ancora vivo?+ Avete un altro fratello?’ e noi proseguimmo, informandolo secondo questi fatti.+ Come potevamo sapere per certo che egli avrebbe detto: ‘Conducete vostro fratello’?”+
8 Infine Giuda disse a Israele suo padre: “Manda il ragazzo con me,+ affinché ci leviamo e andiamo e affinché continuiamo a vivere e non moriamo,+ sia noi che tu e i nostri fanciulletti.+ 9 Io mi faccio garante per lui.+ Dalla mia mano potrai esigere la pena per lui.+ Se mancherò di condurtelo e di presentartelo, avrò per sempre* peccato contro di te. 10 Ma se non ci fossimo indugiati, saremmo già stati là e tornati due volte”.+
11 Israele loro padre dunque disse loro: “Se, ora, le cose stanno così,+ fate questo: Prendete i più eccellenti prodotti del paese nei vostri recipienti e portateli all’uomo in dono:+ un po’ di balsamo,*+ un po’ di miele,+ ladano e corteccia resinosa,+ pistacchi e mandorle.+ 12 Inoltre prendete in mano il doppio del denaro;* e riporterete nella vostra mano il denaro che fu rimesso nella bocca dei vostri sacchi.+ Forse fu uno sbaglio.+ 13 E prendete vostro fratello e levatevi, tornate dall’uomo. 14 E Dio Onnipotente* vi dia pietà davanti all’uomo,+ perché vi liberi certamente l’altro vostro fratello e Beniamino. Ma io, nel caso che debba essere privato di figli, sarò certamente privato di figli!”+
15 Pertanto gli uomini presero questo dono, e presero in mano il doppio del denaro, e Beniamino. Quindi si levarono e scesero in Egitto e si presentarono davanti a Giuseppe.+ 16 Quando Giuseppe vide con loro Beniamino, subito disse all’uomo che era sulla sua casa: “Conduci gli uomini a casa e scanna degli animali e fa i preparativi,+ perché gli uomini mangeranno con me a mezzogiorno”. 17 Immediatamente l’uomo fece proprio come Giuseppe aveva detto.+ L’uomo condusse dunque gli uomini alla casa di Giuseppe. 18 Ma gli uomini ebbero timore perché erano stati condotti alla casa di Giuseppe,+ e dicevano: “Siamo condotti qui a causa del denaro che ci fu rimesso nei sacchi all’inizio, perché ci vengano addosso e ci aggrediscano e ci prendano come schiavi insieme ai nostri asini!”+
19 Perciò si accostarono all’uomo che era sulla casa di Giuseppe e gli parlarono all’ingresso della casa, 20 dicendo: “Scusaci, mio signore! Sicuramente scendemmo all’inizio per comprare del cibo.+ 21 Ma accadde che quando giungemmo nell’alloggio+ e aprivamo i nostri sacchi, ebbene, ecco che il denaro di ciascuno era alla bocca del suo sacco, il nostro denaro del peso esatto. Lo vorremmo dunque restituire con le nostre proprie mani.+ 22 E abbiamo portato nelle nostre mani altro denaro per comprare del cibo. Certamente non sappiamo chi mise il nostro denaro nei nostri sacchi”.+ 23 Quindi egli disse: “Datevi pace. Non abbiate timore.+ Il vostro Dio e il Dio di vostro padre vi diede un tesoro nei vostri sacchi.+ Il vostro denaro giunse prima a me”. Dopo ciò condusse loro fuori Simeone.+
24 Quindi l’uomo condusse gli uomini nella casa di Giuseppe e diede acqua perché si lavassero loro i piedi,+ e diede foraggio per i loro asini.+ 25 Ed essi preparavano il dono+ per la venuta di Giuseppe a mezzogiorno, perché avevano udito che era là che avrebbero mangiato pane.+ 26 Quando Giuseppe entrò nella casa, gli portarono nella casa il dono che avevano in mano, e si prostrarono a terra davanti a lui.+ 27 Dopo ciò egli domandò se stavano bene* e disse:+ “Sta bene* vostro padre, l’uomo anziano di cui avete parlato? È ancora vivo?”+ 28 A ciò dissero: “Nostro padre, tuo servitore, sta bene. È ancora vivo”. Quindi si inchinarono e si prostrarono.+
29 Quando egli alzò gli occhi e vide Beniamino suo fratello, figlio di sua madre,+ proseguì, dicendo: “È questo vostro fratello, il più giovane di cui mi avete parlato?”+ E aggiunse: “Dio ti mostri il suo favore,+ figlio mio”. 30 Giuseppe ora si affrettava, perché le sue intime emozioni erano eccitate verso suo fratello,+ tanto che cercò [un luogo] per piangere ed entrò in una stanza interna e là cedette alle lacrime.+ 31 Dopo ciò si lavò la faccia e uscì e si controllò e disse:+ “Portate il pasto”.+ 32 E lo portavano a lui da parte e a loro da parte e agli egiziani che mangiavano con lui da parte; poiché gli egiziani non potevano mangiare un pasto con gli ebrei, perché questa è una cosa detestabile per gli egiziani.+
33 Ed erano seduti davanti a lui, il primogenito secondo il suo diritto di primogenito+ e il più giovane secondo la sua giovinezza; e gli uomini si guardavano l’un l’altro sbalorditi. 34 Ed egli faceva portare loro le porzioni che aveva davanti, ma aumentava la porzione di Beniamino cinque volte più della misura delle porzioni di tutti gli altri.+ Continuarono dunque a banchettare e a bere con lui a sazietà.+
44 Comandò più tardi all’uomo che era sulla sua casa,+ dicendo: “Riempi di cibo i sacchi degli uomini finché ne possono portare e metti il denaro di ciascuno alla bocca del suo sacco.+ 2 Ma devi mettere il mio calice, il calice d’argento, alla bocca del sacco del più giovane insieme al denaro dei suoi cereali”. Egli fece dunque secondo la parola che Giuseppe aveva pronunciato.+
3 Era sorta la luce del mattino quando gli uomini furono mandati via,+ essi e i loro asini. 4 Uscirono dalla città. Non erano andati lontano quando Giuseppe disse all’uomo che era sulla sua casa: “Levati! Insegui gli uomini e senza meno raggiungili e di’ loro: ‘Perché avete reso male per bene?+ 5 Non è questa la cosa da cui il mio padrone beve e per mezzo di cui trae abilmente presagi?+ Avete commesso un’azione cattiva’”.
6 Alla fine li raggiunse e pronunciò loro queste parole. 7 Ma gli dissero: “Perché il mio signore parla con parole come queste? È impensabile che i tuoi servitori facciano una cosa simile. 8 Ebbene, il denaro che trovammo alla bocca dei nostri sacchi te l’abbiamo riportato dal paese di Canaan.+ Come potevamo, quindi, rubare argento e oro dalla casa del tuo padrone?+ 9 Muoia dei tuoi schiavi* colui presso il quale sia trovato e noi stessi diveniamo pure schiavi del mio padrone”.+ 10 Quindi disse: “Sia ora esattamente secondo le vostre parole.+ Così colui presso il quale si trovi diverrà mio schiavo,+ ma voi stessi mostrerete d’essere innocenti”. 11 Allora ciascuno mise frettolosamente a terra il suo sacco e ciascuno aprì il suo proprio sacco. 12 Ed egli cercò attentamente. Cominciò dal più anziano e terminò col più giovane. Alla fine il calice fu trovato nel sacco di Beniamino.+
13 Quindi si strapparono i mantelli+ e, ricaricato ciascuno il suo asino, tornarono in città. 14 E Giuda+ e i suoi fratelli entrarono nella casa di Giuseppe, ed egli era ancora là; e cadevano a terra davanti a lui.+ 15 Giuseppe ora disse loro: “Che sorta di azione è questa che avete fatto? Non sapevate che un uomo come me può abilmente trarre presagi?”+ 16 A ciò Giuda esclamò: “Che possiamo dire al mio padrone? Che possiamo proferire? E come possiamo mostrarci giusti?+ Il [vero] Dio ha scoperto l’errore dei tuoi schiavi.+ Ecco, siamo schiavi del mio padrone,+ sia noi che colui nella mano del quale è stato trovato il calice!” 17 Comunque, egli disse: “È impensabile che io faccia questo!+ L’uomo nella mano del quale è stato trovato il calice diverrà mio schiavo.+ In quanto a voi altri, salite in pace da vostro padre”.+
18 Giuda ora gli si accostò e disse: “Ti prego, mio padrone, suvvia, permetti al tuo schiavo di pronunciare una parola all’orecchio del mio padrone,+ e non si accenda la tua ira+ contro il tuo schiavo, perché tu sei come Faraone.+ 19 Il mio padrone* interrogò i suoi schiavi, dicendo: ‘Avete un padre o un fratello?’ 20 Dicemmo dunque al mio padrone: ‘Sì, abbiamo un padre anziano e un fanciullo della sua vecchiaia, il più giovane.+ Ma suo fratello è morto così che egli è rimasto il solo di sua madre,+ e suo padre in effetti lo ama’. 21 Dopo ciò dicesti ai tuoi schiavi: ‘Conducetemelo perché io ponga il mio occhio su di lui’.+ 22 Ma noi dicemmo al mio padrone: ‘Il ragazzo non può lasciare suo padre. Se davvero lasciasse suo padre, egli certamente morirebbe’.+ 23 Quindi dicesti ai tuoi schiavi: ‘Se il vostro fratello più giovane non scende con voi, non potrete vedere più la mia faccia’.+
24 “E avvenne che noi salimmo da mio padre, tuo schiavo, e gli riferimmo quindi le parole del mio padrone. 25 In seguito nostro padre disse: ‘Tornate, comprateci un po’ di cibo’.+ 26 Ma noi dicemmo: ‘Non possiamo scendere. Se il nostro fratello più giovane sarà con noi certamente scenderemo, perché nel caso che il nostro fratello più giovane non sia con noi non potremo vedere la faccia dell’uomo’.+ 27 Quindi il tuo schiavo, mio padre, ci disse: ‘Voi stessi sapete bene che mia moglie mi partorì solo due figli.+ 28 In seguito l’uno se ne andò via da me ed esclamai: “Ah, dev’essere stato sicuramente sbranato!”+ e non l’ho visto fino ad ora. 29 Se toglieste alla mia vista anche questo e gli capitasse un incidente mortale, certamente fareste scendere con calamità i miei capelli grigi nello Sceol’.+
30 “E ora, appena andrò da mio padre, tuo schiavo, senza [avere] con noi il ragazzo, essendo l’anima di quello legata all’anima di questo,+ 31 certamente accadrà che appena avrà visto che il ragazzo non c’è semplicemente morirà, e in realtà i tuoi schiavi faranno scendere con mestizia i capelli grigi di nostro padre, tuo schiavo, nello Sceol.* 32 Poiché il tuo schiavo si fece garante+ per il ragazzo quando egli sarebbe stato lontano da suo padre, dicendo: ‘Se mancherò di ricondurtelo, avrò per sempre* peccato contro mio padre’.+ 33 Or dunque, ti prego, lascia che il tuo schiavo resti invece del ragazzo come schiavo del mio padrone, perché il ragazzo salga con i suoi fratelli.+ 34 Poiché come posso salire da mio padre senza [avere] con me il ragazzo, affinché allora io non veda la calamità che colpirà mio padre?”+
45 A ciò Giuseppe non si poté più controllare davanti a tutti quelli che gli stavano accanto.+ Così gridò: “Fate uscire tutti dalla mia presenza!” E nessun altro restò con lui mentre Giuseppe si fece conoscere dai suoi fratelli.+
2 E alzava la sua voce piangendo,+ in modo che gli egiziani lo udirono e lo udì la casa di Faraone. 3 Infine Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe. Mio padre è ancora vivo?” Ma i suoi fratelli non gli poterono rispondere affatto, perché erano turbati a causa di lui.+ 4 Giuseppe disse dunque ai suoi fratelli: “Accostatevi a me, vi prego”. Allora gli si accostarono.
Quindi disse: “Io sono Giuseppe vostro fratello, che voi vendeste in Egitto.+ 5 Ma ora non vi addolorate+ e non vi adirate con voi stessi per avermi venduto qui; perché Dio mi ha mandato davanti a voi per la conservazione della vita.+ 6 Poiché questo è il secondo anno della carestia in mezzo alla terra,+ e ci saranno altri cinque anni nei quali non ci sarà né aratura né mietitura.+ 7 Di conseguenza Dio mi ha mandato davanti a voi affinché abbiate sulla terra un rimanente*+ e per mantenervi in vita mediante un grande scampo. 8 Or dunque non foste voi a mandarmi qui,+ ma fu il [vero] Dio, per costituirmi padre+ di Faraone e signore di tutta la sua casa e uno che domina su tutto il paese d’Egitto.
9 “Salite presto da mio padre, e gli dovete dire: ‘Tuo figlio Giuseppe ha detto questo: “Dio mi ha costituito signore di tutto l’Egitto.+ Scendi da me. Non tardare. 10 E dovrai dimorare nel paese di Gosen,+ e dovrai stare presso di me, tu e i tuoi figli e i figli dei tuoi figli e i tuoi greggi e le tue mandrie e tutto ciò che hai. 11 E là di certo ti provvederò il sostentamento, poiché ci saranno altri cinque anni di carestia;+ affinché tu e la tua casa e tutto ciò che hai non siate ridotti in povertà”’. 12 Ed ecco, i vostri occhi e gli occhi di mio fratello Beniamino vedono che è la mia bocca che vi parla.+ 13 Dovete dunque riferire a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e vi dovete affrettare a portare mio padre quaggiù”.
14 Quindi si gettò al collo di Beniamino suo fratello e scoppiò a piangere, e Beniamino pianse sul collo di lui.+ 15 E baciava tutti i suoi fratelli e piangeva su di loro,+ e dopo ciò i suoi fratelli parlarono con lui.
16 E la notizia fu udita nella casa di Faraone, dicendo: “Sono venuti i fratelli di Giuseppe!” E la cosa parve buona agli occhi di Faraone e dei suoi servitori.+ 17 Faraone disse pertanto a Giuseppe: “Di’ ai tuoi fratelli: ‘Fate questo: Caricate le vostre bestie da soma e andate, entrate nel paese di Canaan,+ 18 e prendete vostro padre e le vostre case e venite qui da me, perché io vi dia il buono del paese d’Egitto; e mangiate la parte grassa del paese.+ 19 E a te stesso si comanda:*+ “Fate questo: Prendetevi dei carri+ dal paese d’Egitto per i vostri piccoli e per le vostre mogli, e su uno [d’essi] dovete mettere vostro padre e venire qui.+ 20 E non si rattristi il vostro occhio per le vostre masserizie,+ perché il buono di tutto il paese d’Egitto è vostro”’”.+
21 E i figli d’Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri secondo gli ordini di Faraone e diede loro provviste+ per il viaggio. 22 A ciascuno di loro diede singole mute di mantelli,+ ma a Beniamino diede trecento pezzi d’argento e cinque mute di mantelli.+ 23 E a suo padre mandò quanto segue: dieci asini che portavano cose buone d’Egitto e dieci asine che portavano grano e pane e viveri per suo padre per il viaggio. 24 Così mandò via i suoi fratelli, ed essi andavano. Comunque, disse loro: “Non vi esasperate l’un l’altro per la via”.+
25 E salivano fuori d’Egitto e alla fine vennero nel paese di Canaan da Giacobbe loro padre. 26 Quindi gli riferirono, dicendo: “Giuseppe è ancora vivo, ed egli è colui che domina su tutto il paese d’Egitto!”+ Ma il suo cuore si intorpidì, perché non credette loro.+ 27 Quando continuarono a pronunciargli tutte le parole che Giuseppe aveva pronunciato loro e vide i carri che Giuseppe aveva mandato per portarlo, lo spirito di Giacobbe loro padre cominciò a ravvivarsi.+ 28 Quindi Israele esclamò: “Basta! Giuseppe mio figlio è ancora vivo! Ah, fammi andare a vederlo prima che io muoia!”+
46 Israele dunque partì con tutti quelli che erano suoi e giunse a Beer-Seba,+ e sacrificava sacrifici all’Iddio di suo padre Isacco.+ 2 Dio parlò quindi a Israele in visioni della notte e disse:+ “Giacobbe, Giacobbe!” ed egli disse: “Eccomi!”+ 3 E proseguì, dicendo: “Io sono il [vero] Dio,+ l’Iddio di tuo padre.*+ Non aver timore di scendere in Egitto, poiché là ti costituirò una grande nazione.+ 4 Io stesso scenderò con te in Egitto e io stesso sicuramente ti farò anche risalire;+ e Giuseppe ti porrà la mano sugli occhi”.*+
5 Dopo ciò Giacobbe si levò da Beer-Seba, e i figli d’Israele continuarono a trasportare Giacobbe loro padre e i loro piccoli e le loro mogli nei carri che Faraone aveva mandato per trasportarlo.+ 6 Inoltre, condussero con sé il loro bestiame e i loro beni, che avevano accumulato nel paese di Canaan.+ Alla fine entrarono in Egitto, Giacobbe e tutta la sua progenie con lui. 7 Condusse con sé i suoi figli e i figli dei suoi figli, le sue figlie e le figlie dei suoi figli, sì, tutta la sua progenie, con sé in Egitto.+
8 Ora questi sono i nomi dei figli d’Israele che entrarono in Egitto:+ Giacobbe e i suoi figli: il primogenito di Giacobbe fu Ruben.+
9 E i figli di Ruben furono Anoc e Pallu ed Ezron e Carmi.+
10 E i figli di Simeone+ furono Iemuel e Iamin e Oad e Iachin+ e Zohar e Shaul+ figlio di una donna cananea.
11 E i figli di Levi+ furono Gherson,+ Cheat+ e Merari.+
12 E i figli di Giuda+ furono Er+ e Onan+ e Sela+ e Perez+ e Zera.+ Comunque, Er e Onan morirono nel paese di Canaan.+
E i figli di Perez furono Ezron+ e Amul.+
13 E i figli di Issacar+ furono Tola+ e Puva+ e Iob e Simron.+
14 E i figli di Zabulon+ furono Sered ed Elon e Ialeel.+
15 Questi sono i figli di Lea,+ che essa partorì a Giacobbe in Paddan-Aram, insieme a sua figlia Dina.+ Tutte le anime dei suoi figli e delle sue figlie furono trentatré.
16 E i figli di Gad+ furono Zifion e Agghi, Suni ed Ezbon, Eri e Arodi e Areli.+
17 E i figli di Aser+ furono Imna e Isva e Isvi e Beria,+ e c’era Sera loro sorella.
E i figli di Beria furono Heber e Malchiel.+
18 Questi sono i figli di Zilpa,+ che Labano diede a sua figlia Lea. A suo tempo essa partorì a Giacobbe questi: sedici anime.
19 I figli di Rachele,+ moglie di Giacobbe, furono Giuseppe+ e Beniamino.+
20 E nel paese d’Egitto nacquero a Giuseppe Manasse+ ed Efraim,*+ che Asenat+ figlia di Potifera sacerdote di On gli partorì.
21 E i figli di Beniamino furono Bela+ e Becher+ e Asbel, Ghera+ e Naaman,+ Ehi e Ros, Muppim+ e Uppim+ e Ard.
22 Questi sono i figli di Rachele che nacquero a Giacobbe. Tutte le anime furono quattordici.
23 E i figli di Dan+ furono Usim.+
24 E i figli di Neftali+ furono Iazeel e Guni+ e Iezer e Sillem.+
25 Questi sono i figli di Bila,+ che Labano diede a sua figlia Rachele. A suo tempo essa partorì a Giacobbe questi; tutte le anime furono sette.
26 Tutte le anime che vennero da Giacobbe in Egitto furono quelle che uscirono dalla parte superiore della sua coscia,+ a parte le mogli dei figli di Giacobbe. Tutte le anime furono sessantasei. 27 E i figli di Giuseppe che gli nacquero in Egitto furono due anime. Tutte le anime della casa di Giacobbe che entrarono in Egitto furono settanta.*+
28 Ed egli mandò Giuda+ avanti a sé da Giuseppe per dare informazioni prima di lui* in Gosen.+ Dopo ciò entrarono nel paese di Gosen.* 29 Quindi Giuseppe fece attaccare il suo carro e salì incontro a Israele suo padre in Gosen.+ Quando gli apparve gli si gettò al collo e sul suo collo cedette ripetute volte alle lacrime.+ 30 Infine Israele disse a Giuseppe: “Questa volta sono disposto a morire,+ ora che ho visto la tua faccia, poiché sei ancora vivo”.
31 Quindi Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla casa di suo padre: “Lasciatemi salire a riferire a Faraone e a dirgli:+ ‘I miei fratelli e la casa di mio padre che erano nel paese di Canaan son venuti qui da me.+ 32 E gli uomini sono pastori,+ perché divennero allevatori di bestiame;+ e hanno condotto qui i loro greggi e le loro mandrie e tutto ciò che hanno’.+ 33 E deve avvenire che quando Faraone vi chiama ed effettivamente dice: ‘Qual è la vostra occupazione?’ 34 voi dovete dire: ‘I tuoi servitori hanno continuato a fare gli allevatori di bestiame dalla nostra giovinezza fino ad ora, sia noi che i nostri antenati’,+ affinché dimoriate nel paese di Gosen,+ perché ogni pastore di pecore è detestabile per l’Egitto”.+
47 Pertanto Giuseppe venne e riferì a Faraone, dicendo:+ “Mio padre e i miei fratelli e i loro greggi e le loro mandrie e tutto ciò che hanno son venuti dal paese di Canaan, ed ecco, sono nel paese di Gosen”.+ 2 E dall’intero numero dei suoi fratelli prese cinque uomini, per presentarli a Faraone.+
3 Allora Faraone disse ai suoi fratelli: “Qual è la vostra occupazione?”+ Dissero dunque a Faraone: “I tuoi servitori sono pastori di pecore,+ sia noi che i nostri antenati”.+ 4 Dissero poi a Faraone: “Siamo venuti a risiedere come forestieri nel paese,+ perché non c’è pascolo per il gregge che i tuoi servitori hanno,+ poiché la carestia è grave nel paese di Canaan.+ E ora, ti preghiamo, lascia dimorare i tuoi servitori nel paese di Gosen”.+ 5 Allora Faraone disse a Giuseppe: “Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti qui da te. 6 Il paese d’Egitto è a tua disposizione.+ Fa dimorare tuo padre e i tuoi fratelli nel meglio del paese.+ Falli dimorare nel paese di Gosen,+ e se sai che fra loro ci sono uomini coraggiosi,*+ li devi costituire capi* del bestiame su ciò che è mio”.+
7 Quindi Giuseppe condusse dentro Giacobbe suo padre e lo presentò a Faraone, e Giacobbe benediceva Faraone.+ 8 Faraone disse ora a Giacobbe: “Quanti sono i giorni degli anni della tua vita?” 9 Giacobbe disse dunque a Faraone: “I giorni degli anni delle mie residenze come forestiero sono centotrent’anni.+ I giorni degli anni della mia vita sono stati pochi e angustiosi,+ e non sono giunti ai giorni degli anni della vita dei miei padri ai giorni delle loro residenze come forestieri”.+ 10 Dopo ciò Giacobbe benedisse Faraone e uscì d’innanzi a Faraone.+
11 Così Giuseppe fece dimorare suo padre e i suoi fratelli e diede loro un possedimento nel paese d’Egitto, nel meglio del paese, nel paese di Rameses,+ proprio come Faraone aveva comandato. 12 E Giuseppe continuò a sostentare suo padre e i suoi fratelli e l’intera casa di suo padre [fornendo] pane,+ secondo il numero dei piccoli.*+
13 Ora non c’era pane in tutto il paese, perché la carestia era molto grave;+ e il paese d’Egitto e il paese di Canaan si esaurirono a causa della carestia.+ 14 E Giuseppe raccolse tutto il denaro che si trovava nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan per i cereali che compravano;+ e Giuseppe portava il denaro nella casa di Faraone. 15 A suo tempo fu speso il denaro del paese d’Egitto e del paese di Canaan, e tutti gli egiziani venivano da Giuseppe, dicendo: “Dacci pane!+ E perché dovremmo morire davanti a te per mancanza di denaro?”+ 16 Quindi Giuseppe disse: “Consegnate il vostro bestiame e io vi darò pane in cambio del vostro bestiame, se il denaro è venuto a mancare”. 17 E portavano il loro bestiame a Giuseppe; e Giuseppe dava loro pane in cambio dei loro cavalli* e del bestiame del gregge e del bestiame della mandria e degli asini,+ e per quell’anno provvedeva loro pane in cambio di tutto il loro bestiame.
18 Quell’anno giunse gradualmente alla sua fine, e venivano da lui l’anno seguente* e gli dicevano: “Non lo occulteremo al mio signore, ma il denaro e il bestiame, gli animali domestici, sono stati spesi presso il mio signore.+ Non rimane nulla davanti al mio signore salvo i nostri corpi e la nostra terra.+ 19 Perché dovremmo morire davanti ai tuoi occhi,+ sia noi che la nostra terra? Acquista noi e la nostra terra per del pane,+ e noi insieme alla nostra terra diverremo schiavi di Faraone; e dacci seme affinché viviamo e non moriamo e la nostra terra non resti desolata”.+ 20 Giuseppe acquistò dunque tutta la terra degli egiziani per Faraone,+ perché gli egiziani vendettero ciascuno il suo campo, poiché la carestia si era aggravata su di loro; e la terra divenne di Faraone.
21 In quanto al popolo, lo fece trasferire nelle città da un’estremità all’altra del territorio d’Egitto.+ 22 Solo la terra dei sacerdoti non acquistò,+ perché le razioni per i sacerdoti [venivano] da Faraone ed essi mangiavano le loro razioni che Faraone dava loro.+ Perciò non vendettero la loro terra.+ 23 Quindi Giuseppe disse al popolo: “Vedete, oggi io ho acquistato voi e la vostra terra per Faraone. Eccovi il seme, e dovete seminare con esso la terra.+ 24 Quando avrà dato prodotto,+ dovrete dare un quinto a Faraone,+ ma quattro parti diverranno vostre come seme per il campo e come cibo da mangiare per voi e per quelli che sono nelle vostre case e per i vostri piccoli”.+ 25 Di conseguenza essi dissero: “Ci hai conservato la vita.+ Facci trovare favore agli occhi del mio signore e noi diverremo schiavi di Faraone”.+ 26 E Giuseppe ne faceva un decreto fino a questo giorno sulla proprietà terriera d’Egitto, che Faraone avesse la quinta parte. Solo la terra dei sacerdoti quale gruppo distinto non divenne di Faraone.+
27 E Israele continuò a dimorare nel paese d’Egitto, nel paese di Gosen;+ e vi si stabilirono e furono fecondi e crebbero fino a divenire moltissimi.+ 28 E Giacobbe seguitò a vivere nel paese d’Egitto diciassette anni, tanto che i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette anni.+
29 Gradualmente si avvicinarono per Israele i giorni in cui doveva morire.+ Chiamò dunque suo figlio Giuseppe e gli disse: “Se, ora, ho trovato favore ai tuoi occhi, metti la tua mano, ti prego, sotto la mia coscia,+ e devi esercitare amorevole benignità e fidatezza* verso di me.+ (Ti prego, non mi seppellire in Egitto).+ 30 E devo giacere con i miei padri,+ e devi portarmi fuori d’Egitto e seppellirmi nel loro sepolcro”.+ Pertanto disse: “Io stesso farò secondo la tua parola”. 31 Quindi disse: “Giurami”. Così gli giurò.+ Allora Israele si prostrò sul capezzale del letto.*+
48 E avvenne dopo queste cose che fu detto a Giuseppe: “Ecco, tuo padre si indebolisce”. Allora egli prese con sé i suoi due figli Manasse ed Efraim.+ 2 Quindi fu riferito e detto a Giacobbe: “Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te”. Israele si fece dunque forza e si mise a sedere sul suo letto. 3 E Giacobbe diceva a Giuseppe:
“Dio Onnipotente* mi apparve a Luz+ nel paese di Canaan per benedirmi.+ 4 E proseguì, dicendomi: ‘Ecco, ti rendo fecondo+ e certamente ti moltiplicherò e davvero ti trasformerò in una congregazione di popoli+ e certamente darò questo paese al tuo seme dopo di te in possedimento a tempo indefinito’.+ 5 E ora i tuoi due figli che ti nacquero nel paese d’Egitto, prima che io venissi da te in Egitto, sono miei.+ Efraim e Manasse diverranno miei come Ruben e Simeone.+ 6 Ma la tua prole che genererai* dopo di loro diverrà tua. Insieme al nome dei loro fratelli, saranno chiamati nella loro eredità.+ 7 E in quanto a me, quando venivo da Paddan,+ Rachele morì+ accanto a me nel paese di Canaan, per via, mentre c’era ancora un buon tratto di paese prima di venire a Efrat,+ così che la seppellii là, sulla via di Efrat, vale a dire Betleem”.+
8 Quindi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: “Chi sono questi?”+ 9 Giuseppe disse dunque a suo padre: “Sono miei figli che Dio mi ha dato in questo luogo”.+ A ciò disse: “Conducimeli, ti prego, perché io li benedica”.+ 10 Ora gli occhi di Israele si erano offuscati per la vecchiaia.+ Non poteva vedere. Pertanto li condusse vicino a lui, e allora egli li baciò e li abbracciò.+ 11 E Israele proseguì, dicendo a Giuseppe: “Non avevo idea di vedere la tua faccia,+ ma, ecco, Dio mi ha fatto vedere anche la tua progenie”. 12 Dopo ciò Giuseppe li trasse via dalle sue ginocchia, e si inchinò con la faccia a terra.+
13 Giuseppe prese ora tutt’e due, Efraim con la mano destra alla sinistra di Israele,+ e Manasse con la mano sinistra alla destra di Israele,+ e li condusse vicino a lui. 14 Comunque, Israele stese la sua mano destra e la pose sulla testa di Efraim,+ benché fosse il minore,+ e la sua mano sinistra sulla testa di Manasse.+ Di proposito mise così le sue mani,* giacché Manasse era il primogenito.+ 15 E benediceva Giuseppe e diceva:+
“Il [vero] Dio dinanzi al quale camminarono i miei padri Abraamo e Isacco,+
Il [vero] Dio che mi ha pasciuto durante tutta la mia esistenza fino a questo giorno,+
16 L’angelo che mi ha ricuperato* da ogni calamità,+ benedica i ragazzi.+
E sia invocato su di loro il mio nome e il nome dei miei padri, Abraamo e Isacco.+
E aumentino fino a una moltitudine in mezzo alla terra”.+
17 Quando Giuseppe vide che suo padre teneva la mano destra posata sulla testa di Efraim, se ne dispiacque,+ e cercò di afferrare la mano di suo padre per toglierla dalla testa di Efraim [e metterla] sulla testa di Manasse.+ 18 Perciò Giuseppe disse a suo padre: “Non così, padre mio, perché questo è il primogenito.+ Metti la tua mano destra sulla sua testa”. 19 Ma suo padre si rifiutava e disse: “Lo so, figlio mio, lo so. Anche lui diverrà un popolo e anche lui diverrà grande.+ Ma, lo stesso, il suo fratello minore diverrà più grande di lui,+ e la sua progenie diverrà il pieno equivalente* di nazioni”.+ 20 E continuò a benedirli quel giorno,+ dicendo:
“Per mezzo di te,* Israele pronunci ripetutamente benedizione, dicendo:
‘Dio ti costituisca come Efraim e come Manasse’”.+
Così metteva Efraim prima di Manasse.+
21 Israele disse dopo ciò a Giuseppe: “Ecco, io muoio,+ ma Dio sarà certamente con voi e vi farà tornare al paese dei vostri antenati.+ 22 In quanto a me, ti do in effetti una spalla [del paese] più che ai tuoi fratelli,+ la quale presi dalla mano degli amorrei con la mia spada e col mio arco”.
49 Giacobbe chiamò poi i suoi figli e disse: “Raccoglietevi perché io vi dichiari ciò che vi avverrà nella parte finale dei giorni. 2 Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe, sì, ascoltate Israele vostro padre.+
3 “Ruben, tu sei il mio primogenito,+ il mio vigore e il principio del mio potere generativo,+ l’eccellenza della dignità e l’eccellenza della forza. 4 Con avventata sfrenatezza simile ad acque,* non eccellere,+ perché sei salito sul letto di tuo padre.+ In quel tempo profanasti il mio giaciglio.+ Egli vi salì!
5 “Simeone e Levi sono fratelli.*+ Le loro armi per scannare* sono strumenti di violenza.+ 6 Nel loro intimo gruppo non entrare,+ o anima mia. Non ti unire alla loro congregazione,+ o mia disposizione,* perché nella loro ira uccisero uomini,*+ e nel loro arbitrio tagliarono i garretti ai tori. 7 Maledetta sia la loro ira,+ perché è crudele,+ e il loro furore, perché opera aspramente.+ Fammeli spartire in Giacobbe e fammeli disperdere in Israele.+
8 “In quanto a te, Giuda,+ i tuoi fratelli ti loderanno.+ La tua mano sarà sulla nuca dei tuoi nemici.+ I figli di tuo padre si prostreranno davanti a te.+ 9 Giuda è un leoncello.+ Certamente salirai dalla preda, figlio mio. Si è chinato, si è steso come un leone* e, come un leone,* chi osa farlo levare?+ 10 Lo scettro* non si allontanerà da Giuda,+ né il bastone da comandante* di fra i suoi piedi,* finché venga Silo;*+ e a lui apparterrà l’ubbidienza dei popoli.*+ 11 Legato il suo asino adulto a una vite e la prole della sua propria asina a una vite scelta,* certamente laverà la sua veste nel vino e il suo abito nel sangue dell’uva.+ 12 I suoi occhi sono color rosso scuro dal vino, e la bianchezza dei suoi denti è dal latte.
13 “Zabulon risiederà presso la spiaggia del mare,+ e sarà presso la spiaggia dove sono all’àncora le navi;*+ e il suo lato remoto sarà verso Sidone.+
14 “Issacar+ è un asino dalla forte ossatura, che giace fra le due bisacce. 15 E vedrà che il luogo di riposo è buono e che il paese è piacevole; e curverà la spalla per portare pesi e sarà assoggettato a lavori forzati da schiavo.*
16 “Dan giudicherà il suo popolo come una delle tribù d’Israele.+ 17 Sia Dan un serpente al lato della strada, una serpe cornuta al lato della via, che morda i calcagni del cavallo in modo che il suo cavaliere cada all’indietro.+ 18 Da te, o Geova, realmente attenderò* la salvezza.*+
19 “In quanto a Gad, l’assalirà una banda di predoni, ma egli assalirà l’estrema retroguardia.+
20 “Da Aser il suo pane sarà grasso,+ ed egli darà bocconi prelibati da re.+
21 “Neftali+ è un’esile* cerva. Egli pronuncia parole eleganti.*+
22 “Germoglio* di un albero fruttifero,+ Giuseppe è il germoglio di un albero fruttifero presso la fonte,+ che spinge i suoi rami* su un muro.+ 23 Ma gli arcieri lo bersagliavano e lo saettarono e nutrivano animosità contro di lui.+ 24 Eppure il suo arco dimorava in luogo permanente,+ e la forza* delle sue mani era agile.+ Dalle mani del Potente di Giacobbe,+ di lì è il Pastore, la Pietra d’Israele.+ 25 Egli è dall’Iddio* di tuo padre,+ e ti aiuterà;+ ed egli è con l’Onnipotente,+ e ti benedirà con le benedizioni dei cieli di sopra,+ con le benedizioni delle acque dell’abisso* che giacciono di sotto,+ con le benedizioni delle mammelle e del seno.+ 26 Le benedizioni di tuo padre saranno in realtà superiori alle benedizioni dei monti sempiterni,+ all’ornamento* dei colli di durata indefinita.+ Saranno sulla testa di Giuseppe, sì, sulla sommità del capo di colui che è stato separato* di fra i suoi fratelli.+
27 “Beniamino continuerà a sbranare come un lupo.+ La mattina mangerà l’animale afferrato e la sera dividerà le spoglie”.+
28 Tutti questi sono le dodici tribù d’Israele, e questo è ciò che il loro padre proferì loro quando li benediceva. Li benedisse ciascuno secondo la sua propria benedizione.+
29 Dopo ciò comandò loro e disse loro: “Io sto per essere raccolto presso il mio popolo.+ Seppellitemi con i miei padri nella caverna che è nel campo di Efron l’ittita,+ 30 nella caverna che è nel campo di Macpela che è di fronte a Mamre nel paese di Canaan, il campo che Abraamo acquistò da Efron l’ittita per il possesso di un luogo di sepoltura.+ 31 Là seppellirono Abraamo e Sara sua moglie.+ Là seppellirono Isacco e Rebecca sua moglie,+ e là io seppellii Lea. 32 Il campo acquistato* e la caverna che è in esso erano dei figli di Het”.+
33 Così Giacobbe finì di dare comandi ai suoi figli. Quindi raccolse i piedi nel letto e spirò e fu raccolto presso il suo popolo.+
50 Quindi Giuseppe cadde sulla faccia di suo padre+ e scoppiò in lacrime su di lui e lo baciò.+ 2 Dopo ciò Giuseppe comandò ai suoi servitori, i medici, di imbalsamare+ suo padre. I medici imbalsamarono dunque Israele, 3 e impiegarono per lui quaranta giorni interi, poiché di consueto impiegano tanti giorni per imbalsamare, e gli egiziani continuarono a versare lacrime per lui per settanta giorni.+
4 Infine i giorni di piangerlo passarono, e Giuseppe parlò alla casa di Faraone, dicendo: “Se, ora, ho trovato favore ai vostri occhi,+ parlate, vi prego, agli orecchi di Faraone, dicendo: 5 ‘Mio padre mi fece giurare,+ dicendo: “Ecco, sto per morire.+ Mi dovrai seppellire+ nel mio luogo di sepoltura che mi sono scavato nel paese di Canaan”.+ E ora, ti prego, lasciami salire a seppellire mio padre, dopo di che sono disposto a tornare’”. 6 Pertanto Faraone disse: “Sali a seppellire tuo padre proprio come egli ti fece giurare”.+
7 Giuseppe salì dunque a seppellire suo padre, e con lui salirono tutti i servitori di Faraone, gli anziani+ della sua casa e tutti gli anziani del paese d’Egitto, 8 e tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre.+ Nel paese di Gosen lasciarono solo i loro fanciulletti e i loro greggi e le loro mandrie. 9 Con lui salirono anche carri+ e cavalieri, e l’accampamento divenne molto numeroso. 10 Quindi giunsero all’aia+ di Atad,* che è nella regione del Giordano,+ e là fecero un lamento molto grande e grave ed egli osservava per suo padre i riti del lutto per sette giorni.+ 11 E gli abitanti del paese, i cananei, vedevano i riti del lutto nell’aia di Atad, ed esclamarono: “Questo è un lutto grave per gli egiziani!” Perciò gli fu posto nome Abel-Mizraim,* che è nella regione del Giordano.+
12 E i suoi figli gli facevano esattamente come aveva loro comandato.+ 13 I suoi figli lo portarono dunque nel paese di Canaan e lo seppellirono nella caverna del campo di Macpela, il campo che Abraamo aveva acquistato per il possesso di un luogo di sepoltura da Efron l’ittita di fronte a Mamre.+ 14 E Giuseppe tornò poi in Egitto, lui e i suoi fratelli e tutti quelli che erano saliti con lui a seppellire suo padre, dopo che ebbe sepolto suo padre.
15 Quando i fratelli di Giuseppe videro che il loro padre era morto,* dicevano: “Forse Giuseppe nutre animosità verso di noi+ e certamente ci renderà tutto il male che gli abbiamo fatto”.+ 16 Espressero dunque un comando a Giuseppe con queste parole: “Prima della sua morte tuo padre diede il comando, dicendo: 17 ‘Questo è ciò che direte a Giuseppe: “Ti supplico: perdona,+ suvvia, la rivolta dei tuoi fratelli e il loro peccato in quanto ti resero del male”’.+ E ora perdona, suvvia, la rivolta dei servitori dell’Iddio di tuo padre”.+ E quando gli parlarono, Giuseppe scoppiò in lacrime. 18 Dopo ciò anche i suoi fratelli vennero e caddero davanti a lui, dicendo: “Siamo qui come tuoi schiavi!”*+ 19 Quindi Giuseppe disse loro: “Non abbiate timore, poiché sono io in luogo di Dio?+ 20 In quanto a voi, pensaste del male contro di me. Dio lo pensò per il bene allo scopo di agire come in questo giorno per conservare in vita molta gente.+ 21 Or dunque non abbiate timore. Io stesso continuerò a provvedere al sostentamento vostro e dei vostri fanciulletti”.+ Così li confortò e parlò loro in modo rassicurante.*
22 E Giuseppe continuò a dimorare in Egitto, lui e la casa di suo padre; e Giuseppe visse centodieci anni. 23 E Giuseppe vedeva i figli di Efraim della terza generazione,*+ anche i figli di Machir,+ figlio di Manasse. Nacquero sulle ginocchia+ di Giuseppe. 24 Infine Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Sto per morire; ma Dio immancabilmente vi rivolgerà la sua attenzione,+ e certamente vi farà salire da questo paese al paese circa il quale giurò* ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe”.+ 25 Per questo Giuseppe fece fare giuramento ai figli di Israele, dicendo: “Dio immancabilmente vi rivolgerà la sua attenzione. Dovrete dunque portare le mie ossa fuori di qui”.+ 26 Dopo ciò Giuseppe morì all’età di centodieci anni; e lo imbalsamarono,+ e fu posto in un feretro in Egitto.
“In principio”: ebr. Bereʼshìth. In ebr. questo libro della Bibbia prende nome da questa parola iniziale. LXXVg chiamano il libro “Genesi”.
“Dio”: ebr. אֱלֹהִים (ʼElohìm), senza l’articolo determinativo. ʼElohìm, “Dio”, con l’articolo determinativo si trova per la prima volta in 5:22. Il titolo ʼElohìm è un pl. di eccellenza o maestà e non indica una personalità plurima o più dèi. Gr. ὁ θεός (ho Theòs), sing. per indicare un “Dio” singolo. Cfr. nt. a Gdc 16:23.
O, “ondeggianti acque; oceano primordiale”. Ebr. thehòhm; gr. abỳssou, “abisso”; lat. abyssi. Vedi nt. a 7:11, “abisso”. Cfr. nt. a 6:17, “diluvio”.
“E . . . forza attiva (spirito)”: ebr. werùach. Oltre a essere tradotto “spirito”, rùach è anche tradotto “vento” e con altre parole indicanti un’invisibile forza attiva. Vedi nt. a 3:8, “brezza”, e nt. a 8:1.
“E . . . diceva”: ebr. waiyòʼmer. Il primo di oltre 40 casi di azione progressiva nel capitolo 1 di Genesi indicata da un verbo ebr. all’imperfetto. Vedi App. 3C.
Lett. “secondo la sua specie (genere)”. Ebr. leminòh; gr. gènos; lat. genus. Qui il termine “specie” significa una specie o famiglia creata, secondo il suo significato più antico e non secondo quello attribuitogli oggi dagli evoluzionisti.
“E . . . faceva”: ebr. waiyàʽas (da ʽasàh). Diverso da “creare” (baràʼ) che si trova nei vv. 1, 21, 27; 2:3. L’azione progressiva è indicata dall’imperfetto. Vedi App. 3C.
“Di anime viventi”: gr. ψυχῶν ζωσῶν (psychòn zosòn, pl.); ebr. nèfesh chaiyàh, sing., riferito agli animali marini. In ebr. la stessa espressione è usata in riferimento all’uomo in 2:7. Vedi App. 4A.
“E . . . creava”: ebr. waiyivràʼ (da baràʼ). L’azione progressiva è indicata dall’imperfetto. Vedi App. 3C.
“Anima vivente”: ebr. nèfesh hachaiyàh, sing.; gr. ψυχὴν ζῴων (psychèn [sing.] zòion [pl.], “anima di viventi”).
O, “animale addomesticato”. Ebr. behemàh, sing. Cfr. nt. a Gb 40:15.
O, “e creatura vivente”. Ebr. wechayethòh. Reso anche “creatura vivente” al v. 28.
“Dio”: ebr. ʼElohìm. Vedi nt. al v. 1, “Dio”.
“Facciamo”: ebr. naʽasèh. Vedi nt. al v. 16.
O, “uomo terreno”. Ebr. ʼadhàm, senza l’articolo determinativo.
“A nostra immagine (ombra)”: ebr. betsalmènu.
O, “che striscia”. Ebr. haromèseth; lat. quae moventur.
O, “Guarda”. Ebr. hinnèh.
Lett. “un giorno, il sesto”.
“E si riposava”: ebr. waiyishbòth. Il verbo è all’imperfetto, a indicare un’azione incompleta o continua, o un’azione in corso. Vedi App. 3C.
“E lo rendeva sacro”: o, “e lo santificava (lo trattava come santo)”. Ebr. waiqaddèsh ʼothòh; lat. et sanctificavit illum. Vedi nt. a Eso 31:13.
O, “effettivamente si riposa (desiste)”. Ebr. shavàth, tempo perfetto. Mostra la caratteristica di una persona, cioè Dio, nel settimo giorno della sua settimana creativa. Questa versione di shavàth concorda con il ragionamento dello scrittore ispirato contenuto in Eb 4:3-11. Vedi nt. al v. 2.
“Fare”, con riferimento a tutte le cose prestabilite, in cielo e sulla terra.
O, “Queste sono le origini storiche”. Ebr. ʼèlleh thohledhòhth, “Queste sono le generazioni di”; gr. hàute he bìblos genèseos, “Questo è il libro d[ell]’origine (fonte)”; lat. istae generationes, “Queste sono le generazioni”. Cfr. nt. a Mt 1:1.
“Geova”: ebr. יְהוָה (YHWH, qui vocalizzato Yehwàh), che significa “Egli fa divenire” (dall’ebr. הָוָה [hawàh, “divenire”]); LXXA (gr.), Kỳrios; sir. Maryaʼ; lat. Dominus. Questa è la prima volta che ricorre il caratteristico nome personale di Dio, יהוה (YHWH); a queste quattro lettere ebr. si fa riferimento come al Tetragramma. Il nome divino identifica Geova come Colui che ha un proposito. Solo il vero Dio può giustamente e autenticamente portare questo nome. Vedi App. 1A.
“Geova Dio”: ebr. Yehwàh ʼElohìm. Questa espressione, senza l’articolo determinativo ebr. ha davanti a ʼElohìm, è usata 20 volte in Ge 2 e 3. L’espressione Yehwàh haʼElohìm, resa “Geova il [vero] Dio”, ricorre per la prima volta in 1Cr 22:1. Vedi App. 1A.
“Ma un vapore”: ebr. weʼèdh; LXX(gr. pegè)Vg(lat. fons)Sy, “fonte”, il che fa pensare a un corso d’acqua dolce sotterraneo; T, “nuvola”.
O, “argilla”, secondo il successivo uso della parola ebr. nell’arte ceramica. Ebr. ʽafàr.
“Alito della vita”: ebr. nishmàth (da neshamàh) chaiyìm.
“Un’anima [creatura che respira] vivente”: ebr. lenèfesh chaiyàh; gr. ψυχὴν ζῶσαν (psychèn zòsan, “anima vivente”); lat. animam viventem. Vedi 1:20, 21, 30; 1Co 15:45; App. 4A.
“Geova”: ebr. Yehwàh; LXXP. Oxy. VII.1007. In questo foglio di pergamena del III sec. E.V. il nome divino, “Geova”, è rappresentato nei vv. 8 e 18 da una doppia yohdh, la lettera iniziale, scritta come una “Z”, con una linea orizzontale che taglia al centro le due lettere. Vedi App. 1C (6).
“Un giardino [o parco] in Eden”: ebr. gan-beʽÈdhen (“Eden” significa “piacere, delizia”); LXXBagster(gr.), paràdeison en Edèm; lat. paradisum voluptatis, “paradiso di delizia”.
“Dal principio”, Vg.
“Che usciva”: in ebr. questo è un participio, a indicare un corso d’acqua continuo.
Ebr. Kush; LXXVg, “Etiopia”.
Ebr. Chiddèqel; LXXVg, “Tigri”.
“Assiria”: ebr. ʼAshshùr; LXXVg, “assiri”.
“Eufrate”, LXXVg; ebr. Feràth.
“Positivamente morirai”: lett. “morendo morirai”. Ebr. mohth tamùth; primo riferimento biblico alla morte. Vedi nt. a Ez 3:18.
Vedi App. 1C (6).
O, “come uno che gli stia di fronte”; qualcosa di adatto a lui.
In quanto al tempo, era ancora il sesto giorno creativo. Il verbo “formare” all’imperfetto denota qui un’azione continua, progressiva. Vedi App. 3C.
Lett. “egli non trovò un aiuto”.
Ebr. Yehwàh.
Lett. “uomo femmina”. Ebr. ʼishshàh.
“Dall’uomo”: ebr. meʼìsh.
O, “donna”.
Lett. “albero”, sing. ma in senso collettivo, a indicare un boschetto o selva.
“Positivamente non morirete”: lett. “non morendo morirete”. Ebr. loʼ-mòhth temuthùn. Cfr. 2:17.
“Simili a Dio”: ebr. kEʼlohìm, senza l’articolo determinativo. Questo titolo è un pl. di maestà o eccellenza.
“Da guardare”, LXXSyVg. Lett. “per impartire sapienza (intelligenza; prudenza)”.
O, “al suo uomo”. Ebr. leʼishàh.
O, “il suono”.
Lett. “verso la brezza [del giorno]”. Ebr. lerùach, la stessa parola basilare tradotta “forza attiva” in 1:2.
O, “l’uomo terreno”. Ebr. haʼadhàm; LXXSyVg, “e Adamo”.
O, “che ponesti”.
Ebr. Yehowàh. Il primo di vari casi in cui in BHS il nome divino è vocalizzato con una “o” aggiuntiva. Vedi nt. a 2:4, “Geova”; App. 1A.
O, “sei maledetto come nessun altro degli”.
O, “morderai”.
O, “progenie; discendenza”.
“Egli”, M(ebr. huʼ)LXXSyVgmss..
Questa versione concorda col riferimento a questa espressione divina che si trova in Ro 16:20, dove il verbo gr. usato significa “stritolare”, “contundere”, “fracassare”.
“Gli”, MLXXSy; cioè al “seme” della donna, masch.
Lett. “aumenterò il tuo dolore e la tua gravidanza”. Endiadi, figura retorica in cui un unico concetto è espresso mediante due termini uniti da congiunzione.
Significa “vivente”, femm. Ebr. Chawwàh; gr. Zoè, “vita”; Vgc(lat.), Hèva.
Vedi nt. a 2:4, “Dio”.
Significa “qualcosa di prodotto”. Eva spiega perché gli ha dato questo nome.
“Ho prodotto”: ebr. qanithì (da qanàh, “produrre”).
Lett. “alla fine di giorni”.
SamLXXItSy inseriscono le parole che qui sono fra parentesi quadre; Vg, “Andiamo fuori”; il M omette; alcuni mss. ed edizioni hanno qui uno spazio vuoto.
Lett. “La voce di”.
Lett. “i sangui”, modificato da “grida”.
O, “il suo prodotto”. Ebr. kochàh.
“Per tale ragione”: ebr. lakhèn; LXXSyVg leggono il testo originale ebr. loʼ khen e quindi traducono: “Non così!”
O, “Nod”.
Lett. “padre”.
O, “piffero”. Forse uno strumento musicale a fiato formato di più canne.
Lett. “lavoratore al maglio”.
“Di conseguenza . . . compose queste parole”: lett. “E . . . diceva”, all’imperfetto. (Vedi App. 3C). Qui è tradotto “compose” perché introduce un brano poetico.
O, “mio canto (componimento poetico)”. Ebr. ʼimrathì. Nelle Scritture questa parola è usata in brani poetici.
La particella ebr. ki che precede la parola ʼish, “un uomo”, serve solo a introdurre il verso e quindi non occorre tradurla.
Lett. “per la mia ferita”.
Lett. “per il mio colpo”.
Significa “costituito, posto, sistemato”, nel senso di rimpiazzato o sostituito.
O, “progenie; discendenza”.
O, “Adamo”; o, “genere umano”. Ebr. ʼadhàm.
O, “divennero”.
Significa “dedicato, iniziato”. Ebr. Chanòhkh.
“Enoc fu accetto a”, LXX. Cfr. Eb 11:5.
“Il [vero] Dio”: ebr. haʼElohìm, primo caso in cui ʼElohìm, “Dio”, è preceduto dall’articolo determinativo ha, ed è quindi reso “il [vero] Dio”. GK, § 126 e, dichiara: “הָאֱלֹהִים oppure הָאֵל ὁ θεός, il solo vero Dio”. Vedi App. 1F.
“Dio”: ebr. ʼElohìm, senza l’articolo determinativo.
“Perché Dio lo trasferì”, LXX. Cfr. Eb 11:5.
Significa “riposo, consolazione”.
“Angeli”, LXXA.
O, “gli abbattitori”. Ebr. hanNefilìm, “quelli che fanno cadere altri”.
“I potenti”: ebr. haggibborìm.
Lett. “uomini di nome”.
Lett. “tutto il giorno”.
“Fra i suoi contemporanei”: lett. “fra le sue generazioni”. Ebr. bedhorothàv.
Lett. “alberi di gofer”, un legno resinoso, forse il cipresso.
O, “celle; camere; cabine”.
Un cubito era pari a 44,5 cm.
O, “apertura per la luce”. Ebr. tsòhar.
Lett. “da sopra”.
O, “l’oceano celeste”. Ebr. hammabbùl; lat. diluvii. Vedi nt. a 7:6.
Lett. “in cui [è] la forza attiva (spirito) della vita”. Ebr. ʼasher-bòh rùach chaiyìm. Qui rùach significa “forza attiva; spirito”. Vedi nt. a 1:2, “forza attiva”.
Lett. “secondo la sua specie”. Ebr. leminèhu. Vedi nt. a 1:11.
Lett. “sette sette”.
Lett. “un uomo e sua moglie”.
Lett. “seme”.
Vedi nt. al v. 6.
“Dio”, MLXXSy; SamTJ,OVgmss., “Geova”. Questo è un caso in cui mss. della Vg sostengono l’uso del nome divino. Vedi BHK e BHS ntt. a Ge 7:9; App. 1A.
Vedi nt. al v. 6.
“Secondo mese”: dopo l’esodo dall’Egitto, quando Geova ebbe dato agli israeliti il calendario sacro, questo divenne l’ottavo mese, chiamato bul, corrispondente al periodo che va dalla seconda metà di ottobre alla prima metà di novembre. Vedi App. 8B.
“Acque dell’abisso”: o, “ondeggianti acque; volta acquea”. Ebr. tehòhm; LXXVg, “abisso”. Vedi nt. a 1:2, “abisso”. Secondo 1:7 deve trattarsi delle “acque che dovevano essere sopra la distesa”. Cfr. nt. a 6:17, “diluvio”.
Lett. “le finestre”. LXX, “le cateratte”.
Vedi nt. a 6:17, “vita”.
O, “oceano celeste”. Vedi nt. a 6:17, “diluvio”.
Lett. “[era] l’alito della forza attiva (spirito) della vita”.
Ebr. rùach; precedentemente tradotto “forza attiva; l’ora in cui soffia la brezza; spirito”.
O, “volta acquea”. Vedi nt. a 7:11, “abisso”.
O, “finestre”.
“Ritirandosi progressivamente”: lett. “andando e ritirandosi”.
“Settimo mese”: corrispondente al mese di abib (o nisan), il primo mese del calendario sacro ebraico dopo l’Esodo. Abib coincideva col periodo che va dalla seconda metà di marzo alla prima metà di aprile. Vedi App. 8B.
Lett. “andando e diminuendo”.
“Decimo mese”: corrispondente al mese di tammuz, il quarto mese del calendario sacro ebraico dopo l’Esodo. Tammuz coincideva col periodo che va dalla seconda metà di giugno alla prima metà di luglio. Vedi App. 8B.
Lett. “continuò ad andare fuori”.
“Primo mese”: corrispondente al mese di etanim (o tishri), il settimo mese del calendario sacro ebraico dopo l’Esodo. Etanim coincideva col periodo che va dalla seconda metà di settembre alla prima metà di ottobre. Vedi App. 8B.
O, “lenitivo; calmante”.
Lett. “tutti i giorni della terra”.
O, “vita”. Vedi nt. a 1:30.
O, “vite”.
O, “genere umano”. Ebr. haʼadhàm.
Lett. “un uomo”. Ebr. ʼish.
Ebr. nèfesh, come in 2:7; gr. psychèn.
Lett. “seme”.
O, “Certamente darò”.
Lett. “si sparse tutta la terra”.
Lett. “uomo del suolo”.
Lett. “il”.
Lett. “erano all’indietro”.
Lett. “lo schiavo degli schiavi”.
Ebr. Yehowàh. Vedi nt. a 3:14, “Geova”.
O, “servitore”.
O, “si attendi; dimori”.
“Rodanim”, SamLXX. Vedi nt. a 1Cr 1:7, “Rodanim”.
Lett. “Da questi le isole (i paesi costieri)”.
“Potente”: ebr. gibbòr. Questa parola ricorre la prima volta in 6:4, poi in questo v., quindi due volte nel v. 9.
Lett. “potente nella caccia”.
Lett. “di fronte a”, ma nel senso di sfida e opposizione, come in Nu 16:2; Gsè 7:12, 13; 1Cr 14:8; 2Cr 14:10; Gb 23:4, dove ricorre la stessa espressione. Ebr. lifnèh; gr. enantìon, generalmente “contro”.
“Babele”, MSamSy; LXXVg, “Babilonia”.
“Lesa”: tradizionalmente identificata con Calliroe, sulla sponda orientale del Mar Morto.
Significa “divisione, corso d’acqua”.
O, “popolazione della terra”.
Lett. “un solo labbro”, MLXXVg.
O, “un solo vocabolario”.
“E anche una torre”: ebr. umighdàl; gr. pỳrgon; lat. turrem.
O, “facciamoci un monumento”.
O, “capiscano”.
“Babele”: ebr. Bavèl. Mosè fa derivare “Babele” dal verbo balàl, “confondere”, dando così a “Babele” il significato di “confusione”. SyVg, “Babele”; gr. Sỳgchysis, “Confusione”. In accadico, Bab-ilu. Secondo gli abitanti del luogo, Bab significava “porta” e ilu “Dio” (ʼEl in ebr.), da cui “Porta di Dio”.
O, “popolazione della terra”.
Nei LXX i vv. 12 e 13 leggono: (12) “E Arpacsad visse centotrentacinque anni e generò Cainan. (13) E dopo aver prodotto Cainan Arpacsad visse quattrocentotrent’anni e generò figli e figlie, e morì. E Cainan visse centotrent’anni e generò Sela. E dopo aver prodotto Sela Cainan visse trecentotrent’anni e generò figli e figlie, e morì”. Questa fonte inserisce il nome Cainan fra i nomi Sela e Arpacsad. Cfr. Lu 3:36.
O, “mentre Tera viveva ancora”. Lett. “davanti alla faccia di Tera”.
O, “Ur di Caldea”.
Lett. “uscirono con loro”, M; Sy, “uscì con loro”; SamLXXVg, “li condusse fuori”.
O, “dalla tua casa”.
“Saranno benedette”, LXXVg. Vedi nt. a 22:18.
Posta in relazione con l’attuale Nablus, particolarmente col vicino Tell Balatah.
O, “dichiarava (predicava) il nome”. Vedi Eso 34:5.
O, “il sud”, cioè la parte meridionale della Terra Promessa.
Il titolo “Faraone” compare in tutto il M senza articolo determinativo.
SamLXX aggiungono: “e Lot con lui”.
O, “dichiarava (predicava)”.
Lett. “davanti a te”.
O, “Bacino”. Ebr. Kikkàr. Il territorio pressappoco circolare della bassa valle del Giordano intorno a Gerico.
“Zoan”, Sy.
“Paradiso”, LXXSyVg.
Lett. “verso il Negheb”.
Lett. “verso il mare [Mediterraneo]”.
O, “Abramo andò in giro piantando la sua tenda”.
“Ora avvenne ai giorni di”: ebr. waihì bimèh. Questa frase ricorre sei volte nel M: qui, in Rut 1:1; Est 1:1; Isa 7:1; Ger 1:3 e, con altre parole in mezzo, in 2Sa 21:1. Indica un periodo di prova che termina con una benedizione.
“Re”: ebr. mèlekh; la prima volta che ricorre questo titolo, qui senza l’articolo determinativo ma seguito da un nome proprio al genitivo.
“Nazioni”, LXXVg.
O, “Valle dei campi”.
Lett. “Quindi essi”, cioè i vincitori.
Lett. “proprietari (padroni) del patto di”. Ebr. baʽalèh verìth.
Lett. “nati della sua casa”. Erano figli di schiavi, non schiavi acquistati.
Lett. “a sinistra”, per chi guarda a est.
O, “Valle della pianura”. Questa valle era vicino a Salem, o Gerusalemme.
“Sacerdote”: ebr. khohèn; la prima volta che ricorre questa parola.
“Dell’Iddio Altissimo”: ebr. leʼÈl ʽElyòhn. Qui la parola ebr. non è ʼElohìm, ma ʼEl senza articolo determinativo, nonostante che ʼEl sia seguito dall’aggettivo ʽElyòhn, “Altissimo”.
“Che ha fatto”: LXXVg, “che ha creato”; ma nel v. 22 la Vg legge: “Possessore”.
Lett. “egli”.
O, “decima”. La prima menzione della decima.
“Le anime”, M(ebr. hannèfesh, sing. ma usato collettivamente)SyVg; LXX, “uomini”.
“Io sono per te un protettore e la tua grandissima ricompensa”, Vg.
“Sovrano Signore Geova”: ebr. ʼAdhonài Yehwìh. È da notare che quando, come in questo caso, il nome di Dio segue il titolo ʼAdhonài, cambiano i punti vocalici di YHWH. Qui BHK legge Yehwìh invece di Yehwàh, mentre Gins. legge Yehowìh invece di Yehowàh. Vedi App. 1E.
“Parti interiori”: lett. “viscere”.
“Ripose fede”: questa è la prima volta che si parla di esercitare fede, e appropriatamente, perché Ro 4:11 dichiara che Abraamo è “il padre di tutti quelli che hanno fede mentre sono nell’incirconcisione”.
Ebr. Yehwìh; LXXP. Oxy. IV.656 lasciò in origine uno spazio bianco sufficiente per quattro lettere dove ricorre il Tetragramma in questo v. del M. Vedi The Oxyrhynchus Papyri, Parte IV, a cura di B. P. Grenfell e A. S. Hunt, Londra, 1904, pp. 30, 33.
“Prendimi”, MLXXVg; Sy, “prenditi”.
Lett. “uno spavento, grandi tenebre”.
Lett. “tagliò”. LXX, “pattuì”.
“E te”: lett. “e fra te”. Ebr. uvenèikha. Nel M la lettera yohdh è contrassegnata da un punto straordinario dei soferim (scribi), forse per richiamare l’attenzione sull’ortografia. Vedi App. 2A.
O, “affliggeva”.
“L’angelo di Geova”: ebr. malʼàkh Yehwàh; il primo caso in cui ricorre questa espressione.
Significa “Dio ode”.
O, “un onagro”. Vedi Gb 39:5.
Ebr. ʼEl.
O, “un Dio che mi vede”; o, “un Dio che si lascia vedere (appare)”.
O, “anche”.
“Guardato [lett. “guardato dietro a”] . . . colui”: per questa versione vedi JTS, vol. L, 1949, p. 179.
“Perciò essa chiamò il pozzo”, Sy.
Significa “pozzo del Vivente che mi vede”.
“Dio Onnipotente”: ebr. ʼEl Shaddài.
Ebr. ʼElohìm, pl., senza l’articolo determinativo.
Significa “padre di esaltazione”. Ebr. ʼAvràm.
Significa “padre di una moltitudine”. Ebr. ʼAvrahàm.
“Dio”: lett. “per un Dio”. Ebr. lEʼlohìm, pl., senza l’articolo determinativo.
O, “qualunque figlio di uno schiavo”.
Lett. “argento”. Ebr. kèsef.
Significa “litigiosa”. Ebr. Sarài.
Significa “principessa”. Ebr. Saràh.
Vedi App. 1F.
Significa “risata”. Ebr. Yitschàq; caso di onomatopea, cioè di termine che, imitando il suono, suggerisce il senso.
O, “nasì”. Ebr. nesiʼìm; Vg, “duci; condottieri”; LXX, “nazioni”.
Questo è il primo di 134 luoghi dove i soferim ebrei cambiarono YHWH in ʼAdhonài. Questa sostituzione fu fatta per un eccesso di riverenza verso il nome di Dio. Vedi App. 1B.
Una sea era pari a 7,33 l.
“Gli”: questa espressione è contrassegnata nel M da punti straordinari dei soferim, ma non richiede un cambiamento nella traduzione italiana. Vedi App. 2A.
O, “in questo tempo di primavera”. Vg, “in questo [stesso] tempo, essendo la vita una compagna”. Cfr. Ro 4:17-20.
Lett. “la via secondo le donne”. Espressione comune con cui in ebr. si indica tuttora il periodo mestruale.
Lett. “e il mio signore”. Ebr. waʼdhonì. Sara è lodata perché chiama il marito “mio signore”. Vedi 1Pt 3:6.
“E Geova”: ebr. waYhowàh.
Il primo dei Diciotto Emendamenti dei soferim, l’unico in Ge. M, “ma in quanto ad Abraamo, stava ancora davanti a Geova”. Vedi App. 2B.
Vedi nt. al v. 3.
Vedi nt. al v. 3.
Vedi nt. al v. 3.
Vedi nt. al v. 3.
O, “da ogni parte”.
Lett. “essa”, riferito alla “città”.
O, “che avevano intenzione di prendere”.
“Dicevano”, LXXSyVgc.
O, “il Bacino”. Vedi nt. a 13:10, “Distretto”.
Uno dei 134 cambiamenti degli scribi da YHWH in ʼAdhonài. Vedi App. 1B.
O, “il tuo amore leale”. Ebr. chasdekhà.
O, “considerazione in questa cosa”.
Significa “piccolezza”.
“Guardava dietro di sé”, SyVg.
“Né quando si levò”: ebr. uvequmàh. Nel M la seconda waw è contrassegnata da un punto straordinario dei soferim (scribi), forse per richiamare l’attenzione sull’ortografia. Vedi App. 2A.
Significa “dal padre”. Ebr. Mohʼàv. I LXX aggiungono: “dicendo: ‘Da mio padre’”.
Significa “figlio del mio popolo”, cioè figlio dei miei parenti, non di stranieri come gli abitanti di Sodoma. Ebr. Ben-ʽammì.
Forse un titolo ufficiale.
Uno dei 134 cambiamenti degli scribi da YHWH in ʼAdhonài. Vedi App. 1B.
“Profeta”: ebr. navìʼ; la prima volta che ricorre questa parola.
Ebr. ʼElohìm, pl. di maestà riferito all’Iddio di Abraamo.
“Fece errare”: lett. “fecero errare”, pl. per accordarsi con ʼElohìm, “Dio”; Sam, “fece errare”.
O, “il tuo amore leale”. Ebr. chasdèkh.
O, “aperto a te”. Lett. “davanti a te”.
“Pezzi d’argento”, cioè sicli d’argento. Ebr. kèsef.
Lett. “egli [è]”. Ebr. huʼ, masch.
“Copertura degli occhi”: espressione idiomatica ebr. che si riferisce a una dichiarazione legale secondo cui la reputazione di una donna non è stata danneggiata, per cui essa è libera da accusa agli occhi di altri.
O, “‘davanti a tutti’. Ed essa [Sara] fu posta nella giusta luce”.
Ebr. ʼElohìm, senza l’articolo determinativo ha.
Significa “pozzo del giuramento [o di sette]”. Ebr. Beʼèr shàvaʽ.
“E alzando la voce il fanciullo pianse”, LXX.
Lett. “divenne arciere, tiratore d’arco”.
Ebr. ʼElohìm, pl. di eccellenza, e senza l’articolo determinativo.
O, “tagliavano”.
O, “Dio a tempo indefinito”. Ebr. ʼEl ʽohlàm, “Dio d’eternità”.
O, “ragazzi”.
Il M aggiunge “e disse”, ma o si tratta dell’inserzione di uno scriba o sta a indicare un discorso diretto, da noi reso mediante l’uso delle virgolette.
O, “sei uno che teme Dio”.
Significa “Geova vedrà [il da farsi]; Geova provvederà”. Ebr. Yehwàh yirʼèh.
“Sul monte di Geova si provvederà”: ebr. behàr Yehwàh yeraʼèh; LXX, “Sul monte Geova è stato visto”; Sy, “Su questo monte Geova vedrà”; Vg, “Sul monte il Signore [Geova] vedrà”. Alcuni emenderebbero leggermente l’intero periodo in modo da leggere: “Come il monte dove Geova appare è chiamato nel giorno attuale”.
Cioè della città.
“Certamente si benediranno”: il verbo ebr. è nella forma riflessiva o hithpaʽèl, e quindi differisce dallo stesso verbo nella forma nìfʽal in 12:3b, che a volte ha significato passivo ma più frequentemente riflessivo, come è reso lì. LXXSyVg, “saranno benedette”, come in 12:3b. Cfr. De 29:19.
‘I figli di Het’: ebr. beneh-Chèth. O, “gli ittiti”.
“Mio signore”: ebr. ʼadhonì, cioè ʼadhòhn, “signore, padrone”, col suffisso pronominale i, “mio”.
O, “un potente capo principale”.
Lett. “nella scelta”.
Lett. “al popolo del paese”. Ebr. leʽam-haʼàrets.
Lett. “con la vostra anima”, in senso collettivo. Ebr. ʼeth-nafshekhèm; gr. psychèi.
Lett. “la duplice”, forse per indicare una doppia entrata oppure due nicchie o anfratti. Ebr. hamMakhpelàh.
Lett. “agli orecchi dei”.
Per calcolare il valore, vedi App. 8A.
Lett. “in giorni”.
“Che amministrava”: lett. “colui che governava”. Ebr. hammoshèl, cioè chi serviva come economo, amministratore della casa. Vedi nt. a Lu 12:42.
O, “della mia casa”.
“Mesopotamia” (che significa “[paese] tra fiumi”), LXXVg; ebr. ʼAràm Naharàyim, che significa “Aram dei due fiumi”.
“Ora la giovane”: ebr. wehannaʽarà.
“Vergine”: ebr. bethulàh; gr. parthènos; lat. virgo.
Un siclo pesava 11,4 g.
O, “maledizione”, a cui chi giura si assoggetta nel caso che trasgredisca il suo giuramento.
“La fanciulla (vergine)”: ebr. haʽalmàh; gr. parthènos; lat. virgo. Vedi nt. a Isa 7:14, “fanciulla”.
“La giovane (ragazza; vergine)”: ebr. hannaʽarà; gr. parthènos.
Lett. “con noi giorni o dieci [di essi]”. Sy, “con noi un mese di giorni”. Cfr. 29:14.
Lett. “migliaia di miriadi”.
Cioè della città.
O, “li”, riferito al seme, progenie, discendenza.
O, “le sue ragazze”.
“Meditare”, LXXVg; cioè parlare con se stesso.
Lett. “dopo sua madre”. LXX, “riguardo a Sara sua madre”. Nella parte conclusiva di questo v., la Vg dice: “[l’]amò così grandemente da mitigare il dolore che provava per la morte della madre”.
Poiché ciascuno di questi tre nomi ha in ebr. la terminazione pl. im, essi devono rappresentare tribù o popoli.
“Pieno di giorni”, LXXSyVg.
O, “a oriente”.
Lett. “cadde”, M; LXX, “dimorò (si stabilì)”; Vg, “morì”.
Lett. “l’arameo”.
Significa “pianura di Aram (Siria)”; zona della Mesopotamia. Vedi 28:2.
“Vivo”: inserito in armonia con Sy. Cfr. 27:46.
O, “più giovane”.
Significa “peloso”. Ebr. ʽEsàw.
Significa “che afferra il calcagno, soppiantatore”. Ebr. Yaʽaqòv.
O, “un uomo selvaggio”.
Lett. “perché cacciagione era nella sua bocca”.
O, “stufato”.
“Del rosso”: ebr. haʼadhòm.
Significa “rosso, rossiccio”. Ebr. ʼEdhòhm.
O, “diritto di primogenito”.
Vedi nt. a 22:18.
O, “ubbidì”.
O, “nell’uadi”, letto asciutto di un corso d’acqua.
“Che avevano scavato ai giorni di Abraamo suo padre”, M; SamLXXVg, “che avevano scavato i servitori di Abraamo suo padre”.
“Viva”: ebr. chaiyìm.
Significa “contesa, lotta”.
Significa “accusa”.
Significa “luoghi spaziosi”.
O, “nel paese”.
O, “e dichiarò (predicò)”.
O, “e”.
O, “afflizione mentale”.
“I fertili suoli”: lett. “le pinguedini”, riferito alla fertilità.
O, “resterà”.
Significa “che afferra il calcagno, soppiantatore”.
O, “cova vendetta riguardo a te, per ucciderti”.
O, “dei cananei”.
Vedi nt. a 25:20, “Paddan-Aram”.
Lett. “l’arameo”.
“Giacobbe ed Esaù”: Giacobbe è menzionato prima del gemello maggiore, Esaù, in segno di preferenza.
O, “erano cattive (empie)”.
O, “come suo cuscino”.
O, “una scalinata di pietra che saliva”.
“Saranno benedette”, LXXVg. Vedi nt. a 22:18.
Significa “casa di Dio”. Ebr. Behth-ʼÈl.
O, “Dio a me”. Ebr. li lEʼlohìm.
Lett. “verso il paese dei figli dell’Oriente”.
O, “bestiame minuto”, che include le capre.
Lett. “[C’è] pace per lui?” Ebr. hashalòhm loh?
Lett. “E dissero: ‘Pace!’” Ebr. waiyoʼmerù shalòhm.
O, “Ebbene, resta ancora gran parte del giorno”.
“Fratello”, ma in realtà nipote.
Lett. “un mese di giorni”.
O, “erano offuscati (deboli)”.
O, “Compi”.
Cioè di Lea.
Cioè Rachele.
Significa “Vedi, un figlio!” Ebr. Reʼuvèn.
Significa “che ode”, cioè con benevolenza. Ebr. Shimʽòhn.
Significa “attaccamento, unito”. Ebr. Lewì.
Significa “lodato, [oggetto di] lode”. Ebr. Yehudhàh.
Significa “giudice”. Ebr. Dan.
O, “sovrumane”. Lett. “di Dio”. Ebr. ʼElohìm, senza l’articolo determinativo.
Significa “mie lotte”. Ebr. Naftalì.
“È venuta la buona fortuna!” Mmargine.
Significa “buona fortuna”. Ebr. Gadh.
Significa “felice, felicità”. Ebr. ʼAshèr.
Lett. “Dio ha dato il mio salario”.
Significa “egli è un salario; egli porta un salario”. Ebr. Yissaskhàr.
O, “abiterà (vivrà) con me”. Oppure: “Finalmente mio marito farà di me la sua moglie legittima”. (Per questa possibile traduzione vedi VT, vol. I, 1951, pp. 59, 60). LXX, “In questo tempo mio marito mi sceglierà [come moglie]”. Il verbo assiro zabalu, affine al verbo ebr. zavàl qui usato, significa “trascinare (tirare); trasportare carichi”, e con riferimento al matrimonio ha il significato di portare i doni matrimoniali del marito nella casa del suocero.
Significa “abitazione, dimora”; forse “tolleranza, dominio”. Ebr. Zevulùn.
Significa “giudicata, assolta, vendicata”. Ebr. Dinàh.
Significa “che dà incremento; che aggiunge”. Ebr. Yohsèf.
Lett. “Labano disse: ‘Ecco, che questo [fosse così]!’”
O, “verghe; ramoscelli”.
“Perché concepissero”, Vg.
O, “alla tua casa”. Lett. “al tuo luogo di nascita”.
O, “mi ha ingannato”.
“Dio”, MLXXVg; Sam, “Geova”.
“Il [vero] Dio di Betel”: ebr. haʼÈl Behth-ʼÈl; LXX, “l’Iddio che ti apparve nel luogo di Dio”. Vedi App. 1G.
O, “casa; parenti”.
Lett. “una parte e un’eredità (possedimento)”, un’endiadi. Cfr. nt. a 3:16.
“Dio”, MLXXVg; Sam, “Geova”.
“Terafim”, M; LXXVg, “idoli”; Sy, “immagini”.
Lett. “rubò il cuore di”.
Lett. “di bene in male”.
Pare si debba leggere: “Labano aveva piantato la sua tenda”. In origine doveva esserci “la sua tenda” invece della parola ebr. simile che significa “i suoi fratelli”.
Lett. “hai rubato il mio cuore”.
“I miei dèi”: ebr. ʼelohaì, pl., riferito a falsi dèi; gr. theoùs; lat. deos.
“I tuoi dèi”: ebr. ʼelohèikha, pl., riferito a falsi dèi.
“Mio signore”: ebr. ʼadhonì, cioè ʼadhòhn, “signore; padrone”, col suffisso pronominale i, “mio”.
“E così per venti anni ti ho servito nella tua casa”, Vgc.
O, “il Temuto”.
O, “e così la notte scorsa emise una sentenza”.
O, “affinché possa veramente”.
Espressione aramaica (siriaca) che significa “mucchio di testimonianza”.
Espressione ebr. che significa “mucchio di testimonianza”.
“E La Torre di Guardia (posto di vedetta)”: ebr. weham Mitspàh.
Lett. “quando siamo nascosti”.
“Vedi, con noi non c’è nessun uomo che vede”, LXXmss..
O, “dèi”. Ebr. ʼelohèh, pl.; usato al pl. forse perché il siro Labano credeva nei terafim.
O, “dèi”. Ebr. ʼelohèh, pl., può non riferirsi solo a Geova, perché anche il verbo “giudichi” è pl. SamLXXSyVg hanno “giudichi”, al sing., per indicare un solo Dio.
“Giudichi”: qui il verbo in realtà è al pl. Cfr. nt. a 20:13, “errare”.
MLXX fanno terminare qui il capitolo 31 con 54 vv. soltanto.
SyVg fanno terminare qui il capitolo 31 con 55 vv., quindi il capitolo 32 è un v. più corto che nel M.
Significa “due campi”.
O, “la verità”. Ebr. haʼemèth.
O, “progenie; discendenza”.
O, “uadi; alveo; corso d’acqua”.
O, “gli toccò la cavità dell’anca”.
Lett. “Mandami via”.
Significa “Dio contende; colui che contende (persevera) con Dio”. Ebr. Yisraʼèl.
O, “hai persistito; ti sei sforzato; hai perseverato”, secondo BDB, p. 975.
Significa “faccia di Dio”. Ebr. Peniʼèl.
O, “della vena della coscia”.
“E lo baciava”, MSamLXXBagsterVg. Nel M questa espressione è contrassegnata da punti straordinari dei soferim, forse per indicare che secondo i soferim queste parole dovrebbero omettersi. Le ntt. di BHK e BHS suggeriscono che potrebbe trattarsi di un’aggiunta al testo. Vedi App. 2A.
Lett. “Chi a te è tutto?”
Significa “capanne, stalle coperte”.
Lett. “cento qesitàh”. Unità monetaria di valore sconosciuto.
“Dio l’Iddio d’Israele”: o, “Dio è l’Iddio d’Israele”. Ebr. ʼEl ʼElohèh Yisraʼèl.
‘Capo principale di’: ebr. nesìʼ. LXX, “governante (principe)”; Vg, “principe”.
O, “la umiliò”, LXX.
O, “la sua mente (il suo desiderio) era rivolta a Dina”.
Lett. “parlava al cuore della giovane”.
O, “viaggiate in esso”, cioè per scopi commerciali.
O, “il prezzo d’acquisto di una moglie”.
“Negozino”: vedi nt. al v. 10.
Lett. “ampio da entrambe le parti”, cioè spazioso.
O, “indisturbati”.
O, “piombarono su”.
“Pochi di numero”: lett. “uomini di numero”. Vedi 1Cr 16:19; Sl 105:12.
Lett. “dèi di”. Ebr. ʼelohèh, pl. di ʼelòhah, a indicare una pluralità di dèi.
Significa “l’Iddio di Betel”.
Significa “albero massiccio del pianto”.
Vedi nt. a 17:1.
“Nazioni”, LXXVg; M, “una nazione”
O, “progenie; discendenza”.
“La sua anima (vita)”: ebr. nafshàh; gr. psychèn.
Significa “figlio del mio dolore”.
Significa “figlio della mano destra”. Ebr. Vinyamìn.
O, “pieno di giorni”, MLXXVg.
Lett. “figlia”, M; SamLXXSy, “figlio”. Cfr. il v. 24.
“In un paese”, M; Sy, “nel paese di Seir”.
O, “nipoti”.
O, “capi”. LXX, “capi; condottieri; governatori”; Vg, “condottieri; duci”. La parola ebr. è ʼallufèh e deriva da ʼèlef, “mille”. Quindi ʼallùf basilarmente significa “capo di mille” e corrisponde al gr. chiliarca. Vedi nt. a Mr 6:21.
“Sceicco Cora”, MLXXSyVg; Sam omette. I vv. 5, 14, 18 mostrano che egli era figlio di Esaù (non di Elifaz) per parte di Oolibama.
“Le sorgenti calde”: ebr. haiyemìm; lat. aquas calidas, “acque calde”.
“Dison”, SamLXXSyVgc e 1Cr 1:41; MVg, “Disan”.
O, “stava in compagnia”.
O, “la cosa”.
“Il gregge del loro padre”, MLXXSyVg. Nel M la particella ebr. ʼeth, che modifica queste parole, è contrassegnata da punti straordinari dei soferim per indicare che le parole sono dubbie e si devono omettere. Se è così, può significare che i fratelli di Giuseppe erano andati a pascere se stessi. Nel v. 13 la parola “greggi” non ricorre specificamente, ma il verbo è lo stesso del v. 12. Vedi App. 2A.
Lett. “Vedi la pace dei tuoi fratelli e la pace del gregge”.
“Ecco, viene quel sognatore”: lett. “Il padrone (signore) dei sogni, quello lì viene”.
Lett. “Non colpiamolo all’anima”.
Di Galaad.
“Nello Sceol”: ebr. sheʼòlah; gr. eis hàidou; sir. lashiul; lat. in infernum; la prima volta che ricorre questa parola. Vedi App. 4B.
Vedi nt. a 12:15.
“Del quale”, M; LXXSy, “della quale”.
“Egli”, cioè Giuda; LXX, “essa”.
Ritenuta la stessa “Aczib” di Gsè 15:44 e Mic 1:14; M, “Chezib”.
Lett. “Entra da”.
O, “il levirato”. Più tardi Geova concesse a questa usanza il riconoscimento ufficiale nella Legge mosaica, in De 25:5-9.
Lett. “[lo] sciupava per terra”.
O, “Poiché pensò”.
O, “prostituta”. Gr. pòrnen. Vedi nt. a 1Co 6:15.
O, “fornicazione”.
“Cordone”, TOLXXSyVg; M, “cordoni”.
Significa “lacerazione perineale”.
Significa “un risplendere, un sorgere”.
Vedi nt. a 12:15.
“Suo padrone”: ebr. ʼadhonàv, pl. di ʼadhòhn, per indicare eccellenza, come nei vv. 3, 7, 8, 16, 19, 20.
“Quel giorno . . . come gli altri giorni”. Per questa versione vedi VT, vol. II, 1952, pp. 85-87.
I LXX aggiungono: “ed egli mi disse: ‘Coabiterò con te’”.
Lett. “casa del castello [rotondo]”.
Lett. “erano tenuti legati”.
Lett. “quelli legati”.
O, “del principe”. Ebr. sar.
Lett. “lui”.
“Contro il loro signore”: ebr. laʼadhonehhèm, pl. di ʼadhòhn, per indicare eccellenza. Cfr. nt. a 39:2.
Ebr. sar, tradotto “principi di” in 12:15, dove è pl.
Lett. “nella cisterna”, cioè in una buca a forma di cisterna usata come prigione.
Lett. “legno”. Gr. xỳlou; lat. cruce (da crux). Vedi nt. a 41:13.
Lett. “due anni di giorni”.
O, “le canne”.
“Sogni”, Sam; MLXXVg, “sogno”.
“Appese lui”, M; LXX, “quello fu appeso”; Vg, “quello fu appeso a un palo di tortura [lat. cruce (da crux)]”.
“Senza di me Dio annuncerà”, Vg.
Lett. “sulla tua bocca tutto il mio popolo bacerà [si adatterà]”.
O, “bisso”.
“Avrèkh!”: ebr. ʼAvrèkh. L’esatto significato di questa espressione traslitterata dall’egiziano in ebr. non è stato ancora determinato. Sy, “Padre e Governante!”; Vg, “perché tutti piegassero il ginocchio davanti a lui”.
Significa “rivelatore di cose nascoste”, secondo come gli ebrei comprendevano questa forma della parola. Lat. Salvatorem mundi, “Salvatore del mondo”.
Nel Museo del Cairo c’è una stele funeraria scoperta nel 1935 che menziona un personaggio chiamato Potifera.
“On”, M; LXXVg, “Eliopoli”, che significa “città del sole”, perché vi era praticata l’adorazione del sole nella forma del dio Ra presso il tempio a lui dedicato.
Significa “uno che rende dimentichi; uno che fa dimenticare”. Ebr. Menashshèh.
Ebr. ʼElohìm, senza l’articolo determinativo.
Significa “doppiamente fecondo, paese fruttifero”. Ebr. ʼEfràyim.
Lett. “apriva tutto ciò che era fra loro”. LXX, “apriva tutti i depositi di grano”.
O, “all’Egitto”.
Lett. “Inoltre, tutta la terra venivano”, col verbo al pl., per indicare persone.
Lett. “una guarigione”, usato come eufemismo per “un incidente mortale”.
O, “la condizione indifesa”. Lett. “la nudità”.
Ebr. ʼadhonèh, pl. di eccellenza.
Vedi nt. al v. 4.
“Nello Sceol”: ebr. sheʼòhlah; gr. eis hàidou; sir. lashiul; lat. ad inferos. Vedi App. 4B.
Lett. “tutti i giorni”.
Di Galaad.
Lett. “argento”.
“E Dio Onnipotente”: ebr. weʼÈl Shaddài. Né ʼEl, “Dio”, né Shaddài, “Onnipotente”, hanno l’articolo determinativo.
Lett. “chiese loro riguardo alla pace (benessere)”.
Lett. “Ha pace (benessere) . . . ?”
O, “servitori”.
O, “Il mio signore”.
“Nello Sceol”: ebr. sheʼòlah; gr. eis hàidou; sir. lashiul; lat. ad inferos. Vedi App. 4B.
Lett. “tutti i giorni”.
O, “superstiti”. Ebr. sheʼerìth.
Cioè di dire loro. LXX, “tu dà ordini”.
O, “Io, il [vero] Dio, sono l’Iddio di tuo padre”.
Cioè per chiuderli alla morte di Giacobbe.
Dopo “Efraim” i LXX aggiungono altri cinque nomi, poiché leggono: “Ma a Manasse nacquero dei figli, che gli partorì la sua concubina sira, cioè Machir. E Machir generò Galaad. Ma i figli di Efraim, fratello di Manasse, furono Sutalaam e Taam. E i figli di Sutalaam furono Edem”. Questo può spiegare perché i LXX, in Ge 46:27 ed Eso 1:5, e Stefano, in At 7:14, menzionano 75 anime invece di 70.
“Settanta”, MTSyVg; LXX, “settantacinque”.
“Da Giuseppe per annunciargli”, Vg.
“Da Giuseppe per incontrarlo ad Eroopoli nel paese di Rameses”, LXX.
“Uomini industriosi”, Vg.
Ebr. sarèh.
O, “della famiglia”.
Lett. “dei cavalli”. Ebr. bassusìm; prima menzione biblica dei cavalli, per i quali l’Egitto divenne famoso.
Lett. “nel secondo anno”.
O, “e verità; e fedeltà”. Ebr. weʼemèth.
“Del letto”: ebr. hammittàh; LXX, “E Israele adorò (appoggiandosi) in cima al suo bastone”. “Bastone” o “verga” (ebr. mattèh, come in 38:25) e “letto” o “divano” (ebr. mittàh, come in 48:2) hanno consonanti identiche, e senza i punti vocalici si possono leggere in un modo o nell’altro.
Vedi nt. a 43:14.
O, “hai generato”.
O, “Incrociò le mani”, in armonia con LXXVg.
O, “redento; reclamato”.
O, “l’intero numero”. Lett. “la pienezza”.
“Te”, MSamSyVg; TPLXX, “voi”.
O, “Ci fu avventata sfrenatezza come acque impetuose”.
“Gufi reali; iene”, secondo un’altra vocalizzazione.
“Armi per scannare”: secondo alcuni la parola ebr. qui usata è incomprensibile. Il v. 5 nei LXXBagster legge: “Simeone e Levi, fratelli, compirono l’ingiustizia della loro recisione”.
“Mia gloria”, MVg; LXX, “mio fegato”. Vedi VT, vol. II, 1952, pp. 358-362.
O, “un uomo”. Ebr. ʼish, forse in senso collettivo.
“Come un leone”: ebr. keʼaryèh, il leone africano.
“E, come un leone”: ebr. ukhelavìʼ, il leone asiatico.
“Scettro”: ebr. shèvet; lat. sceptrum; gr. àrchon, “governante”.
O, “né un comandante”. Ebr. loʼ . . . umechoqèq.
O, “d’innanzi a lui”. Cfr. Gdc 5:27.
“Silo”: o, “colui del quale è (al quale appartiene)”. Ebr. Shilòh; LXX, “le cose in serbo per lui”; Vg, “colui che dev’essere inviato”.
“Ed egli sarà l’aspettazione delle nazioni”, LXXVg.
O, “una vite con uva color rosso vivo”.
O, “dove le navi scaricano”.
O, “diverrà uno schiavo sottoposto a lavori forzati”.
O, “ho atteso”.
“Da te . . . la salvezza”: ebr. lishuʽothkhà; la prima volta che ricorre questo termine. La parola ebr. yeshuʽàh, “salvezza”, ha la stessa radice dei nomi biblici Iesua (Ieshua), Giosuè e Gesù.
O, “agile”.
O, “Egli emette corna ramificate”.
Lett. “Figlio”.
Lett. “le sue figlie”.
Lett. “le braccia”.
“Dall’Iddio di”: ebr. meʼÈl.
O, “ondeggianti acque”. Vg, “abisso”, come in 1:2.
O, “desiderio; dimora”.
“Colui che è stato separato”: ebr. nezìr; in Nu 6:2, 13, 18-20 è tradotto “nazireo”, che significa “scelto, dedicato, separato”.
Lett. “L’acquisto del campo”.
Lett. “il cespuglio di rovi”. Ebr. haʼAtàdh.
Significa “lutto degli egiziani”. “Mizraim” è il nome ebr. per indicare gli egiziani. Vedi 10:13.
“I fratelli di Giuseppe videro che il loro padre era morto ed ebbero paura”, Sy; Vg, “Ora che era morto, i suoi fratelli ebbero paura”.
O, “servitori”.
Lett. “parlò al loro cuore”.
Lett. “dei terzi [generati]”.
O, “paese che promise in giuramento”.