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  • g71 8/5 pp. 12-15
  • La Quinta Assemblea Generale Luterana

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  • La Quinta Assemblea Generale Luterana
  • Svegliatevi! 1971
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  • “Insoddisfazione e cattiva coscienza”
  • “Ci darà la storia tempo abbastanza?”
  • Appello ai luterani sinceri
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Svegliatevi! 1971
g71 8/5 pp. 12-15

La Quinta Assemblea Generale Luterana

Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Francia

LA FEDERAZIONE Mondiale Luterana tenne la sua Quinta Assemblea Generale dal 14 al 24 luglio 1970 a Évian, località termale francese sulla spiaggia del lago di Ginevra. All’adunanza assisterono 210 delegati che rappresentarono molte delle varie chiese luterane di tutto il mondo. Centododici vennero da paesi europei, 33 dall’America Settentrionale, 27 dall’Africa, 27 dall’Asia e 11 dall’America Latina. Questi delegati ufficiali furono accompagnati da 131 consiglieri e osservatori.

Si dice che il luteranesimo sia la ‘più vecchia e la più grande delle massime religioni non cattoliche romane, non ortodosse, della cristianità, poiché si stima che il numero dei suoi membri sia dai settanta agli ottanta milioni, la maggioranza dei quali abitano in Germania, Scandinavia e Stati Uniti d’America. La Federazione Mondiale Luterana rappresenta circa i due terzi delle chiese luterane, in circa quaranta paesi.

L’assemblea della Federazione a Évian cominciò male. Prima la Germania Occidentale rifiutò il permesso di tenere le adunanze a Weimar. Quindi fu scelto Pôrto Alegre, in Brasile, ma per ragioni politiche si decise infine che sarebbe stato inopportuno riunirsi in quel paese, così all’ultimo minuto si presero le disposizioni per tenere l’assemblea in Francia. Questo dispiacque, comunque, alla chiesa brasiliana, che si rifiutò di mandare una delegazione, inviando semplicemente due osservatori.

Così, dal medesimo inizio, l’assemblea fu turbata da segni di scontentezza e disunione. Mentre Frederick A. Schiotz, presidente americano della Federazione Mondiale Luterana, teneva il suo discorso di apertura, circa quaranta giovani delegati che portavano fasce nere al braccio si alzarono e protestarono in silenzio. Dopo l’adunanza spiegarono la loro dimostrazione, dicendo: “La decisione di tenere l’assemblea a Évian anziché in Brasile era stata presa dai capi delle chiese [luterane] europee e americane, senza consultare i rappresentanti dei paesi sottosviluppati”. Mostrando fino a qual punto le chiese luterane eran divise su questa contesa, il quotidiano parigino Le Monde in un articolo di prima pagina commentò: “Se l’assemblea fosse stata tenuta in Brasile, ci sarebbe stato un gran numero di assenti. Per esempio, le delegazioni tedesca e scandinava si sarebbero molto probabilmente astenute dall’assistere”. — 16 luglio 1970.

Il tema dell’assemblea fu “Inviati nel mondo”. I soggetti principali in programma furono i seguenti: ostacoli alla divulgazione del vangelo; ecumenismo e il problema dell’unità; partecipazione e corresponsabilità nella società moderna; pace e fame nel mondo.

“Insoddisfazione e cattiva coscienza”

Mentre trascorrevano gli undici giorni dell’assemblea, il sentimento di frustrazione e scontentezza crebbe fra i delegati, in particolar modo fra i giovani. Questo sentimento si rifletté sui titoli delle notizie riferite sulla conferenza. Eccone alcuni presi da due giornali francesi degni di fiducia: “Dopo varie tribolazioni la Quinta Assemblea della Federazione Mondiale Luterana si aprì ieri a Évian” (Le Figaro, 15 luglio); “Giovani delegati sfidano la norma della Federazione Mondiale Luterana” (Le Monde, 16 luglio); “Delegati dell’Assemblea della Federazione Luterana preoccupati dei problemi ecumenici” (Le Figaro, 17 luglio); “Giovani delegati luterani fanno una dimostrazione passiva di fronte al palazzo del Congresso a Évian” (Le Figaro 18/19 luglio); “Delegati della Chiesa considerati non rappresentativi all’Assemblea Mondiale Luterana” (Le Monde, 22 luglio); “I luterani cercano di vincere il loro riserbo sui problemi politici e sociali”. — Le Monde, 26/27 luglio.

Verso la fine dell’assemblea André Appel, segretario generale francese della Federazione Mondiale Luterana, elencò i seguenti problemi insoluti: (1) la domanda di ciò che è stata chiamata “la dimensione verticale” del vangelo (relazioni fra l’uomo e Dio); (2) la parte che la chiesa dovrebbe avere nella politica, in particolar modo nella chiesa universale ridotta al silenzio da contrastanti interessi nazionali e differenza d’opinione; (3) fino a qual punto la chiesa può e dovrebbe manifestare solidarietà a quelli che soffrono (combattendo per la liberazione, rivoluzioni); (4) la definizione della Federazione Mondiale Luterana come comunità ecclesiale.

Il pastore Marc Lienhard, dell’Istituto Luterano per la Ricerca Ecumenica di Strasburgo, in Francia, dichiarò bruscamente che l’assemblea rischiava di sembrare simile a “un teatro di pupazzi ecclesiastici i cui fili sono tirati semplicemente dalla loro volontà di sopravvivere”.

Le Monde fece questo commento: “L’insoddisfazione e una cattiva coscienza, tali sono i sentimenti prevalenti di circa duecentocinquanta delegati che prendono parte all’Assemblea della Federazione Mondiale Luterana che viene tenuta a Evian”. Durante una conferenza stampa, un portavoce dei giovani delegati dichiarò: “Noi ci aspettiamo che da questa assemblea non ne venga fuori proprio niente”.

Ciò nonostante, il segretariato dell’assemblea emise risme di memorie e relazioni. Un delegato osservò: “I quattro evangelisti richiesero solo alcune pagine per scrivere il messaggio predicato da Gesù durante i tre anni della sua vita pubblica, mentre le deliberazioni di Evian hanno riempito decine di migliaia di pagine ciclostilate”.

A un certo punto un gruppo di giovani delegati fece una dimostrazione di fronte alla sala dell’assemblea, strappando le relazioni sull’assemblea e gettandole in cesti di carta straccia, e dichiararono: “Faremmo meglio a confessare la nostra incapacità di esprimerci con chiarezza, anziché dire tante parole vuote”. Riferendo intorno agli stessi avvenimenti, Le Monde aggiunse: “Non vi sbagliate! Questi dimostratori di Evian non sono rivoluzionari. Parecchi di loro sono figli di ecclesiastici e studenti di teologia”. — 22 luglio 1970.

Riassumendo i risultati della Quinta Assemblea Generale Luterana, Le Figaro scrisse: “La lunga relazione risultante dalle deliberazioni dell’assemblea e dei sottocomitati dà enfasi soprattutto alle differenze che esistono fra le varie Chiese Luterane . . . ed esprime la speranza che un miglior dialogo fra loro dia luogo a una comune unione basata su un solo battesimo, una sola Comunione e un solo insieme di Sacre Scritture”. — 24 luglio 1970.

La relazione raccomandò anche che il dialogo fosse esteso da includere le Chiese Riformate (Calviniste), la Chiesa Cattolica Romana, la Comunione Anglicana e le Chiese Ortodosse. Furono proposti scambi più attivi con il Concilio Mondiale delle Chiese. Infine, la relazione insisteva sulla necessità di aumentare i contatti con i Metodisti, i Battisti, i Pentecostali e perfino con gli atei, in vista di una migliore comprensione reciproca!

“Ci darà la storia tempo abbastanza?”

Parlando a Évian della necessità di cercare la riconciliazione entro la Cristianità, e in particolar modo fra le Chiese Cattolica Romana e Luterana, il dott. Kent S. Knutson, presidente del Seminario Teologico Wartburg di Dubuque, nell’Iowa, chiese: “Ci darà la storia tempo abbastanza?”

Evidentemente Knutson sente che il tempo sta per scadere alla cristianità. Egli ha ragione. La storia contemporanea in paragone con la profezia biblica mostra che le cose stanno così. Le chiese della cristianità dovranno muoversi rapidamente se vogliono sperar di unirsi prima che la storia — la storia diretta da Dio — le raggiunga. Ma ci sono pochi segni di qualche reale volontà di superare le barriere che dividono le chiese l’una dall’altra e fra loro.

Parlando alla Quinta Assemblea Generale Luterana, il cardinale Willebrands elencò gli ostacoli che intralciano l’unità fra le Chiese Luterana e Cattolica Romana, menzionando il sacerdozio, l’autorità papale, l’infallibilità del papa, il posto della Vergine Maria, ecc. Egli ammise che su alcune di queste questioni “le vedute contrarie sono divenute ancor più notevoli”.

In quanto alla speranza di unità fra le chiese protestanti, il dott. Tödt, professore di teologia presso l’università di Heidelberg, in Germania, dichiarò a Évian: “Fra i membri del Concilio Mondiale delle Chiese si può anche sentire un movimento retrogrado. Delusi dei risultati conseguiti durante i primi dieci anni, molte di queste chiese stanno tornando al loro isolamento locale o regionale”.

La Chiesa Luterana è essa stessa profondamente divisa. Come mostrò questa Quinta Assemblea Generale le chiese raggruppate entro la Federazione Mondiale Luterana sono lungi dall’essere unite. Per giunta, circa venti milioni di luterani appartengono a chiese luterane che si rifiutano di unirsi alla Federazione Mondiale. Si riferisce che “in Svezia c’è perfino una Chiesa Luterana che pratica l’intercomunione con la Chiesa d’Inghilterra ma si rifiuta di far questo con le altre Chiese Luterane”. — Le Monde, 26/21 luglio 1970.

“È Cristo diviso?” (1 Cor. 1:13, Versione Autorizzata inglese) Certamente no! Se appartenete quindi a una chiesa divisa che fa parte della divisa cristianità, non è ormai tempo che cerchiate la vera congregazione di Cristo altrove? ‘Vi darà la storia tempo abbastanza’ per fare questo?

Appello ai luterani sinceri

Sì! Ma non c’è tempo da perdere! Che dovreste dunque fare? Cercate il vero cristianesimo “basato su . . . un insieme di Sacre Scritture”. Abbastanza paradossalmente, il cardinale Willebrands in Évian rese a Lutero il seguente tributo: “Lutero fece qualche cosa di rimarchevole per il suo giorno facendo della Bibbia il punto di partenza della teologia e della vita cristiana”. E nel suo articolo sul luteranesimo, l’Encyclopædia Britannica (1965, Vol. 14, pag. 447) dichiara: “Il principio formale della teologia luterana è la sua insistenza che le Scritture canoniche sono la sola fonte e norma di fede e pratica cristiana”.

Tuttavia nel luglio 1965, quando eruditi cattolici romani e luterani si riunirono a Baltimora, dissero in una dichiarazione congiunta: “Confessiamo in comune la Fede Nicena”. Ma il Credo Niceno espone l’enigmatico dogma della trinità, che non si trova in nessun luogo della Bibbia. Anche un teologo luterano, il prof. N. Leroy Norquist, ammise: “La dottrina della Trinità non può essere ‘districata’. . . . Gli uomini che la idearono ne fecero uno strumento da usare contro gli eretici . . . in modo tale che potessero infine dire: ‘A meno che tu non creda a ciò non sei un vero credente’”. (The Lutheran, 15 giugno 1960, pagine 11, 12) Quindi a che cosa credete, al Credo Niceno o alla Bibbia? La scelta è inevitabile.

Un’altra credenza basilare delle chiese luterane è la Confessione Asburgica. Questa professione di fede asserisce che “Egli [Cristo] condannerà gli uomini empi e i diavoli a essere tormentati senza fine”. Tuttavia le Scritture canoniche affermano: “Il salario del peccato è la morte”. (Rom. 6:23, Versione Riveduta) Credete alla Confessione Asburgica o alla Bibbia? Dovete scegliere, e il tempo sta per scadere!

L’anno 1970 è stato il 450º anniversario della pubblicazione del primo saggio di Lutero sulla riforma intitolato “Allocuzione alla nobiltà tedesca, la babilonica cattività della Chiesa”, che significa la Chiesa Cattolica Romana. Per sfortuna, avendo abbandonato “la sua insistenza che le Scritture canoniche sono la sola fonte e norma di fede e pratica cristiana”, le chiese luterane mostrano di far parte dell’impero mondiale delle religioni babiloniche, profeticamente chiamate “Babilonia la Grande”. Gli avvenimenti correnti e la profezia biblica mostrano che questo impero mondiale di falsa religione s’avvicina rapidamente alla sua fine. La storia non gli darà il tempo di unirsi per sopravvivere. Babilonia deve scomparire! Ma voi non dovete esser distrutto con lei. La Bibbia dice: “Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate partecipi dei suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe”. — Riv. (o, Apoc.) 17:1-5; 18:1-5, AV; VR.

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