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  • g80 22/1 pp. 13-15
  • Quando il giorno divenne notte

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  • Quando il giorno divenne notte
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Svegliatevi! 1980
g80 22/1 pp. 13-15

Quando il giorno divenne notte

Servizio dal Canada

IL 26 febbraio 1979 sarà ricordato a lungo da molti canadesi del Manitoba centrale. Quella mattina, alle 10,47, la chiara luce del giorno si trasformò bruscamente in tenebre. Era un’eclissi totale di sole.

Nella sua orbita attorno alla terra, la luna era venuta a trovarsi direttamente fra la terra e il sole, occultando completamente la luce del sole in qualsiasi punto l’ombra del satellite fosse proiettata sulla terra.

A causa della velocità a cui l’ombra si spostava sulla superficie terrestre, il tempo di oscurità totale per gli osservatori al centro della zona di totalità fu di poco più di due minuti. L’ombra si spostava a circa 3.000 chilometri all’ora e oscurò una fascia di circa 270 chilometri.

Gli osservatori delle eclissi di sole le definiscono in genere “uno dei più fenomenali spettacoli celesti”. Gli autori di “Atlas of the Universe” di Rand McNally descrivono un’eclissi di sole come segue: “Un’eclissi totale di Sole è probabilmente lo spettacolo più stupendo della natura. Per un breve periodo, mentre la Luna nasconde il brillante disco solare, appare l’atmosfera del Sole; e le protuberanze rossastre e la corona perlacea dominano la scena, e il cielo si oscura, per cui le stelle possono diventare visibili”.

Le eclissi di sole sono più che semplicemente uno spettacolo di grande effetto. Le eclissi totali permettono di effettuare studi scientifici sulla corona del sole che non si possono effettuare in nessun altro tempo.

Questa volta il punto d’osservazione del fenomeno celeste era la zona appena a nord di Winnipeg (Manitoba), una zona scelta dagli scienziati perché considerata “il luogo migliore per osservare l’oscurità totale”. Altri osservatori si piazzarono lungo la zona di totalità, che doveva cominciare al largo della costa degli Stati Uniti bagnata dal Pacifico, proseguire attraverso il nord-ovest, e quindi girare verso nord, passando per il Canada fino alla baia di Hudson e procedendo poi fino alla Groenlandia.

Una delle poche zone popolate che si trovavano direttamente al centro della zona di totalità era la cittadina di Arborg, situata circa 113 chilometri a nord di Winnipeg, capitale del Manitoba. Curiosi e scienziati di tutta l’America del Nord e di altre parti del mondo puntarono sul Manitoba e molti di loro su Arborg. Si calcola che almeno 20.000 persone andarono nel Manitoba per vedere l’eclissi.

Con loro gioia, all’alba il cielo sul Manitoba centrale era limpido. Ad Arborg gli osservatori si radunarono a sud della città in un campo dov’era stata appositamente spalata la neve. Vennero installate macchine fotografiche, cannocchiali e telescopi, e furono controllate le lenti di protezione per gli occhi.

Settimane prima dell’eclissi, astronomi, optometristi e altri avevano avvertito che guardare direttamente l’eclissi parziale di sole, la fase immediatamente prima e immediatamente dopo la totalità, poteva causare lesioni permanenti alla retina. Durante la totalità — periodo di oscurità totale — si poteva guardare direttamente l’eclissi, ma il pericolo era rappresentato dal fatto di non sapere esattamente quando sarebbe cominciata e quando sarebbe finita la totalità. Inoltre, data la breve durata del periodo di totalità, gli osservatori sarebbero stati tentati di continuare a guardare l’eclissi proprio quando il sole sarebbe spuntato da dietro la luna, il momento più pericoloso per gli occhi.

Alle 9,36 la prima fase dell’eclissi cominciò con un crepuscolo che avanzava sempre più. Avevamo l’impressione che qualcuno avesse dato un morso al sole e continuasse a mordicchiarlo mentre l’eclissi parziale progrediva gradualmente verso la totalità.

Quando stava per verificarsi l’eclissi totale, il cielo si oscurò più in fretta e a nord-est apparve uno strano bagliore. Verso le 10,47 il disco lunare coprì esattamente il sole, oscurandolo del tutto. Lo spettacolo che ne risultò, per citare la definizione degli astronomi, era “lo stupendo fenomeno della totalità”. Il cielo era interamente oscurato, in modo molto simile a una notte di plenilunio, eccetto per il bagliore che si stendeva su tutto l’orizzonte. Comparve il pallido alone della corona solare, incorniciando il disco nero della luna con bagliori rossastri. Si sentiva che la temperatura era scesa e si stava levando un vento frizzante.

Furono accesi i fari delle macchine. Uccelli e galline andarono a dormire e gli animali si comportavano in modo strano, probabilmente spaventati dall’improvvisa oscurità.

La folla degli osservatori radunata nel piccolo campo a sud di Arborg, impressionata dallo spettacolo, emise uno spontaneo grido di evviva. Altri rimasero a guardare in religioso silenzio.

Alle 10,49, quando il sole ricominciò a spuntare da dietro la luna, una luce sfavillante come quella di un diamante brillò all’improvviso dal lato destro della luna scura. Mentre la sottile falce di sole cresceva, i suoi raggi illuminavano la neve bianca tutt’intorno a noi. Così improvvisamente com’era svanita, la chiara luce del giorno tornò. Lo spettacolo era finito.

Una giornalista del “Free Press” di Winnipeg, Alice Krueger, ha detto: “L’eclissi di sole ci ha fatto capire quanto siamo piccoli; dovrebbe avvenire più spesso. In un tempo in cui è anche troppo facile farsi prendere dalla presunzione, non c’è nulla come un’eclissi per rimettere le cose nella giusta prospettiva.

“Essa ci ha costretto a contemplare la vastità dell’universo e a notare com’è piccolo il nostro pianeta terra in paragone con esso. Siamo stati indotti a riflettere e ricordare quanto siamo insignificanti, come singoli esseri umani, nell’ordine delle cose”.

Il salmista biblico fu spinto a dire qualcosa di simile anni fa: “Quando vedo i tuoi cieli, opere delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai preparate, che cos’è l’uomo mortale che tu ti ricordi di lui, e il figlio dell’uomo terreno che tu ne abbia cura?” — Sal. 8:3, 4; confronta Isaia 40:26.

Gli scienziati ci dicono che sarà in qualche tempo del XXIII secolo che gli abitanti di questa parte del Manitoba vedranno di nuovo un’eclissi totale di sole. La cosa sorprendente è che i movimenti del sole, della luna e della terra sono così precisi e sicuri che gli scienziati possono determinare molto in anticipo il tempo di tale fenomeno.

Tutto questo fornisce la prova che possiamo fidarci del Creatore, Geova Dio, il ‘Padre delle luci celestiali, presso il quale non vi è variazione di volgimento d’ombra’. (Giac. 1:17) Tali fenomeni celesti dovrebbero aiutarci ad apprezzare la sua grande maestà.

[Diagramma a pagina 14]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

OCEANO PACIFICO

CANADA

STATI UNITI

ZONA DI TOTALITÀ

ECLISSI PARZIALE (75%)

ECLISSI PARZIALE (50%)

OCEANO ATLANTICO

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