BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • g83 8/6 pp. 17-20
  • Aria condizionata a temperatura ottimale

Nessun video disponibile.

Siamo spiacenti, c’è stato un errore nel caricamento del video.

  • Aria condizionata a temperatura ottimale
  • Svegliatevi! 1983
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Condizioni ottimali
  • Umidità
  • Circolazione dell’aria
  • Distribuzione dell’aria
  • Aria condizionata per il vostro benessere
  • Avete bisogno dell’aria condizionata?
    Svegliatevi! 1991
  • Cosa sapete della temperatura?
    Svegliatevi! 1991
  • Aria condizionata e salute
    Svegliatevi! 1983
  • La temperatura più elevata
    Svegliatevi! 1971
Altro
Svegliatevi! 1983
g83 8/6 pp. 17-20

Aria condizionata a temperatura ottimale

MOGLIE: Hai abbassato il termostato? Pare stia facendo fresco qui dentro.

MARITO: Sì, mi sembrava troppo caldo.

MOGLIE: Be’, posso mettere un golfino. Ma mi sembra strano, a luglio.

MARITO: Allora alzalo di nuovo. Mi sta bene lo stesso.

Questo è qualcosa che si ripete spesso nelle case moderne dotate di aria condizionata. In passato tutti erano costretti a sopportare le temperature estive, e l’unica cosa che si poteva fare era parlarne. Ma oggi che c’è la possibilità di scegliere la temperatura ambiente, spesso questo non è più oggetto di semplici conversazioni ma può far nascere accese dispute.

Quando si ha la libertà di scegliere la temperatura desiderata, perché spesso le preferenze sono così diverse? Vi sono delle ragioni fisiologiche, alcune delle quali basate su ovvie differenze fra un individuo e l’altro. Queste differenze sono così comuni che perfino la Bibbia ne menziona alcune.

Anzitutto c’è una grande differenza fra gli uomini e le donne. Le donne bruciano solo il 72 per cento circa delle calorie bruciate dagli uomini. Per questo un uomo può sentirsi bene in una stanza dove la moglie ha freddo. (I Pietro 3:7) Lui ha più caldo a causa del suo metabolismo più elevato.

Un altro fattore importante è l’età. Col passare degli anni il metabolismo diminuisce. A settant’anni si brucia il 30 per cento di calorie in meno rispetto a quando si avevano trentacinque anni. Quindi producendo meno calore corporeo, le persone anziane hanno bisogno di un ambiente più caldo. Nella vecchiaia il re Davide aveva difficoltà a riscaldarsi. — I Re 1:1.

Da non trascurare è l’effetto del peso corporeo. In paragone con la persona magra, chi è di peso superiore al normale genera più calore in proporzione alla superficie cutanea attraverso cui lo dissipa. Per cui spesso notiamo che la persona grassa preferisce un ambiente più fresco che non quella magra. Senza dubbio era per questo che al grasso Eglon, menzionato nella Bibbia, piaceva stare nella sua “fresca camera in terrazza”. — Giudici 3:20.

Condizioni ottimali

Il fatto però che la temperatura preferita da uno sia diversa da quella preferita da un altro non significa che non possano entrambi stare bene nella stessa stanza. Ogni persona ha una certa tolleranza al di sopra e al di sotto della temperatura per lei ideale, entro cui può stare bene.

Prendiamo l’uomo e la donna menzionati all’inizio. Per lui la temperatura ideale potrebbe essere intorno ai 24°C, ma starebbe bene con qualsiasi temperatura fra i 21 e i 27°C. La moglie potrebbe preferire una temperatura ambiente di 27°C, ma troverebbe tollerabile qualsiasi temperatura fra i 24 e i 29 gradi. Quindi entrambi starebbero bene in una stanza in cui la temperatura fosse mantenuta fra i 24 e i 27 gradi.

È in questo modo che si può risolvere il problema. Immaginate la scena menzionata all’inizio che si conclude così:

MOGLIE: Troviamo una via di mezzo. Regolerò il termostato su un valore intermedio.

MARITO: Bene! Così saremo entrambi soddisfatti.

Il problema di solito è così semplice quando si tratta solo di una coppia o di una famiglia. Ma si complica un po’ quando il gruppo è più numeroso. Se una decina di persone lavorano in un ufficio, o se varie decine di persone stanno pranzando in un ristorante, bisogna tener conto di un ugual numero di preferenze. Oppure supponiamo che ci siano cento o più persone in un teatro o in un luogo di adunanza. Questo numero maggiore di gusti diversi in quanto alla temperatura ideale rende forse difficile accontentare tutti? Per fortuna no.

A volte l’addetto alla regolazione del termostato può non saper più cosa fare quando, nonostante i suoi sinceri sforzi per mantenere una temperatura ambiente confortevole, sente ancora qualcuno lamentarsi che è troppo freddo o troppo caldo. Può arrivare alla conclusione che non sia proprio possibile accontentare un gruppo numeroso, qualunque cosa si faccia. Ma c’è una soluzione: una soluzione non sempre perfetta, ma che riduce al minimo il numero degli scontenti.

Anche se le preferenze individuali differiscono, in un gruppo numeroso esse si aggirano su una temperatura media che rimane invariata sia che si tratti di una decina, di un centinaio o di un migliaio di persone. Come si fa a determinare la temperatura ottimale, cioè quella temperatura che accontenta il maggior numero di persone?

Questa materia è stata oggetto di studi da parte di esperti di impianti di condizionamento, e il risultato di tali studi è riassunto in un “diagramma” (vedi pagina accanto). La temperatura è indicata sulla riga orizzontale, mentre la percentuale di coloro che sono soddisfatti di una data temperatura è indicata sulla riga verticale. La temperatura ottimale è quella in cui la curva raggiunge la punta più alta.

Il diagramma indica che a 25 gradi e mezzo, il 97 per cento delle persone in un gruppo numeroso starà bene. Si noti che mezzo grado in più o in meno rispetto a questa temperatura ideale non cambia di molto la percentuale di quelli che sono soddisfatti. Ma con una temperatura di un grado e mezzo più elevata il 15 per cento sentirà troppo caldo; mentre con una temperatura di un grado e mezzo più bassa un altro 15 per cento sentirà troppo freddo. Oltre due gradi e mezzo in più o in meno faranno sentire troppo caldo o troppo freddo alla maggioranza.

Questo criterio vale tutte le volte che la temperatura esterna è tale da rendere necessario un raffreddamento. Ma quando fa abbastanza freddo da dover riscaldare l’ambiente, si applica un criterio diverso. Il diagramma ha una forma simile, ma i valori della temperatura sono abbassati di tre gradi e mezzo. La temperatura ottimale è allora 22°C.

Il diagramma indica che quando il termostato è regolato sulla temperatura ottimale di solito sono pochi, forse il 3 per cento, quelli che hanno troppo caldo o troppo freddo. Coloro che hanno troppo caldo starebbero meglio abbassando la temperatura di circa mezzo grado o un grado, ma così facendo un numero maggiore di persone avrebbero freddo. La temperatura ottimale è la migliore nel senso che equilibra il disagio fra coloro che hanno freddo e un ugual numero di persone che hanno caldo. Quindi anche se è vero che “non si può accontentare tutti”, l’obiettivo sarebbe quello di accontentare il maggior numero possibile di persone. E 97 su 100 vuol dire quasi tutti.

Secondo questo criterio, nella maggioranza degli edifici con impianto ad aria condizionata fa troppo freddo. E questo influisce negativamente sia sul benessere che sulla salute, oltre a essere uno spreco di energia. Una società elettrica della California consiglia di regolare il termostato sui 25 gradi e mezzo e aggiunge: “Ricordate: l’aria condizionata non deve farvi sentire freddo, ma farvi star bene”.

Umidità

La temperatura però non è la sola cosa importante per avere condizioni ottimali. Un altro fattore importante è l’umidità. In teoria, essa varia da zero nell’aria perfettamente secca al 100 per cento nell’aria satura di vapore acqueo. Questo influisce sulla sensazione di benessere del corpo umano in quanto influisce sul meccanismo di raffreddamento naturale, l’evaporazione del sudore. Il sudore evapora molto rapidamente quando c’è poca umidità, e il corpo si raffredda più in fretta. Quando c’è molta umidità, l’evaporazione è ostacolata, e se essa è più lenta della traspirazione, si formano sulla pelle gocce di sudore, il che causa disagio.

Quindi l’effetto dell’umidità è di farci sentire troppo freddo se il suo livello è eccessivamente basso e troppo caldo se il livello è troppo alto. Tra i 24 e i 27 gradi esiste una “zona di benessere” in cui il tasso di umidità più accettabile è quello compreso fra il 40 e il 50 per cento. Se l’umidità aumenta troppo, come può avvenire in una stanza piena di persone senza aria fresca, la temperatura più alta non è soddisfacente. La “zona di benessere” viene abbassata verso il limite dei 24 gradi. Al contrario, se l’aria è troppo secca il livello inferiore è troppo freddo, e ci sentiremmo meglio a una temperatura più vicina al limite dei 27 gradi.

In una grande sala è utile controllare l’umidità. L’igrometro è uno strumento che misura le variazioni dell’umidità relativa dell’aria. Molti igrometri commerciali non danno valori precisi, ma serviranno a segnalare le condizioni anormali e a indicare il bisogno di variare la temperatura di mezzo grado o un grado.

Quindi le preferenze in quanto alla temperatura variano a seconda dell’umidità. Con un’umidità del 50 per cento, la temperatura migliore è 25 gradi e mezzo. Ma con un’umidità del 70 per cento, il termostato dovrebbe essere regolato sui 25 gradi; al 30 per cento di umidità, sarebbe meglio una temperatura di 26 gradi. Con un grado di umidità troppo elevato o troppo basso, ci si può sentire a disagio, indipendentemente dalla temperatura.

Circolazione dell’aria

È vero che temperatura e umidità sono i fattori più importanti. Ma questi da soli non bastano. Se l’aria non circola non ci sentiremo a nostro agio, neppure se vi sono le condizioni ideali di temperatura e umidità. Quando l’aria è perfettamente immobile, lo strato di aria più vicino al nostro corpo diventa più caldo e più umido. La circolazione dell’aria serve a togliere questa coperta invisibile. Ciò contribuisce al naturale raffreddamento del corpo e sostituisce l’aria viziata con aria fresca.

È essenziale far circolare un po’ l’aria, ma non così tanto da produrre corrente. Il diagramma della pagina precedente è tracciato sulla base di un movimento d’aria alla velocità di sei metri al minuto. Si tratta di un movimento molto leggero, quasi impercettibile. Una velocità maggiore ha l’effetto di accrescere l’evaporazione di umidità dalla pelle, così che si sente più freddo. Una velocità di trenta metri al minuto raffredda tanto il corpo che per compensare si dovrebbe regolare il termostato a una temperatura di mezzo grado superiore. Un modo semplice per determinare la velocità dell’aria è quello di cronometrare il moto delle bolle di sapone.

Per fare più economia nel riscaldamento e nel condizionamento dell’aria molti edifici moderni sono costruiti senza finestre apribili. In essi si deve provvedere alla circolazione dell’aria, mediante un ventilatore centralizzato, attraverso una rete di condutture. Il ventilatore di solito può funzionare indipendentemente dal sistema di riscaldamento o dal condizionatore, e si può usare per provvedere la circolazione necessaria quando la temperatura oscilla fra i 22 e i 25,5°C, cioè quando non c’è bisogno né di riscaldamento né di aria condizionata.

Distribuzione dell’aria

Un impianto ideale per il condizionamento dell’aria dovrebbe introdurre l’aria in una sala distribuendola in modo uniforme sull’intero soffitto. In pratica però la si introduce attraverso diffusori montati sopra le bocchette di un piccolo numero di condutture. Se queste ultime sono troppo poche, e se le bocchette sono fatte in modo da inviare l’aria direttamente sulle persone, ci sarà corrente.

Cosa si può fare per ridurre quest’ultimo inconveniente? La soluzione sta nella forma e nell’installazione delle condutture. Ma in un impianto esistente si possono fare delle modifiche. I diffusori installati sulle bocchette nel soffitto possono essere sostituiti con un tipo che invii l’aria effluente in senso orizzontale lungo il soffitto, invece che verticalmente sopra le sedie. Oppure si può chiudere una bocchetta nel soffitto in un angolo della sala, affinché ci sia un certo spazio relativamente esente da correnti, per quelli a cui danno particolare fastidio. Se il sistema di circolazione dell’aria dà luogo a molte correnti sarà utile non farlo funzionare ininterrottamente. Spegnetelo ogni tanto.

Aria condizionata per il vostro benessere

Può darsi dobbiate fare altre cose per sfruttare al massimo il vostro impianto di aria condizionata. Forse bisogna regolare o calibrare il termostato, o può darsi che sia nella posizione sbagliata, per cui vi dà valori inesatti e non si riesce a regolarlo bene. Si potrebbe installare sul soffitto un grande ventilatore che giri lentamente per distribuire l’aria e mescolarla in modo più uniforme. A volte lo si potrebbe usare al posto del condizionatore.

Ma anche con l’impianto che avete potete ottenere condizioni ottimali. Come? Semplicemente mantenendo la temperatura sui 25 gradi e mezzo, regolandola, se necessario, per compensare l’eccessiva o la scarsa umidità, e provvedendo sufficiente aria fresca, proteggendovi comunque dalle correnti.

[Diagramma a pagina 19]

(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

PERCENTUALE DEI PRESENTI SODDISFATTI

97% sta bene a 25,5°C

85% sta bene fra i 24 e i 27°C

più di metà non è a suo agio al di sopra dei 28°C o al di sotto dei 23°C

TEMPERATURA OTTIMALE

TEMPERATURA (°C)

    Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
    Disconnetti
    Accedi
    • Italiano
    • Condividi
    • Impostazioni
    • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
    • Condizioni d’uso
    • Informativa sulla privacy
    • Impostazioni privacy
    • JW.ORG
    • Accedi
    Condividi