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  • g83 22/3 pp. 29-31
  • Uno sguardo al mondo

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  • Uno sguardo al mondo
  • Svegliatevi! 1983
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  • Accettano il terrorismo
  • Il mondo invecchia
  • Aumentano i casi di malattie veneree fra ragazzi
  • I commercianti si rivolgono al dio volpe
  • “Chierichette”
  • La tubercolosi è ancora un problema
  • “Male” mediterraneo
  • Come comunicano le formiche
  • Furti nelle chiese
  • “Artrite da videogiochi”
  • Le dita d’oro
  • Si torna all’età della pietra
  • “Va alla formica”
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Altro
Svegliatevi! 1983
g83 22/3 pp. 29-31

Uno sguardo al mondo

Accettano il terrorismo

◆ “Gli episodi di terrorismo internazionale sono aumentati più del sestuplo negli anni settanta”, scrive nel Toronto Star l’esperto di scienze politiche Robert J. Jackson. “I più numerosi sono stati assassinii politici, rapimenti di diplomatici e occupazioni di ambasciate. E mentre la violenza aumentava, si alzava anche la soglia di tolleranza del pubblico, dando al terrorismo un grado di accettabilità senza precedenti nelle società occidentali moderne”. Chiedendosi se governi e cittadini non si stiano “abituando ad accettare la violenza come una giusta parte del processo politico”, egli cita esempi di governi che “sostengono apertamente atti terroristici internazionali, considerandoli un mezzo legittimo per esercitare pressioni politiche”. Le tattiche terroristiche sono efficaci, fa notare, come mostra uno studio di settantasette episodi internazionali in cui erano stati presi ostaggi; secondo questo studio, “quasi l’80 per cento dei rapitori è sfuggito alla cattura o alla morte” e aveva “il 50 per cento di probabilità che le loro domande fossero soddisfatte per intero o in parte”.

Il mondo invecchia

◆ Per la prima volta nella storia l’umanità si trova di fronte a un mondo in cui il numero dei vecchi supera quello dei giovani. Si dice che per l’anno 2025 il tasso di natalità nel mondo sarà dimezzato, mentre la durata media di vita salirà a settant’anni. Il pensiero che una diminuita forza lavorativa sostenga un numero sempre più alto di vecchi “preoccupa tanto le Nazioni Unite”, dice il Glasgow Herald, che hanno indetto una speciale conferenza per discutere il problema. “L’obiettivo principale dell’O.N.U.”, secondo l’articolo, è di aiutare i governi “a capire che il pensionamento obbligatorio, considerato un tempo una grande conquista sociale, nuoce alla loro economia, e anche ai vecchi”. Si pensa che la maggior parte dei cittadini possa continuare a lavorare fino a settantacinque anni. Si prevede che il problema maggiore si avrà nel Terzo Mondo dove una vita di indigenza e malattie renderà invalida una grande percentuale degli abitanti.

Aumentano i casi di malattie veneree fra ragazzi

◆ “Il numero di ragazzi al di sotto dei quindici anni che soffrono di malattie trasmesse per via sessuale è aumentato enormemente”, dice una notizia dall’Africa. Secondo lo Zambia Daily Mail, al convegno annuale dell’Associazione dei Medici dell’Africa orientale e centrale è stato pronunciato un discorso dal professor Chilango Mulaisho nel quale ha detto che il “numero di casi denunciati . . . aumenta ogni giorno”, e che molti altri non sono denunciati perché “in genere i ragazzi hanno paura di dire a qualcuno che hanno contratto una malattia del genere”. Perché tale netto aumento? Secondo il professor Mulaisho, è a causa dell’“evidente libero atteggiamento morale esistente fra ragazzi di entrambi i sessi e della mancanza di freno da parte dei genitori”.

I commercianti si rivolgono al dio volpe

◆ Le ditte giapponesi si stanno affrettando a costruire nei loro uffici santuari dedicati al loro dio volpe per combattere la recessione, osserva il Mainichi Daily News. Secondo il credo religioso scintoista, la volpe è la divinità protettrice della prosperità commerciale. Il santuario di Inari (dio-volpe) di Fushimi, presso Kyoto, è occupato a soddisfare venti richieste al giorno di una porzione di spirito del dio volpe. Almeno per il santuario di Kyoto non c’è recessione.

“Chierichette”

◆ La Chiesa Cattolica Romana lo vieta, ma in Canada alcune chiese cattoliche impiegano ragazze invece di ragazzi come chierichetti. In un sondaggio condotto dal Toronto Star, sedici delle settantotto chiese contattate hanno detto che impiegano ragazze. Esse accendono le candele, suonano le campane, conducono le processioni all’altare e fanno altre cose che in precedenza venivano fatte solo da maschi. Spiegando la ragione per cui usava le ragazze, un sacerdote ha detto: “I maschi non venivano mai a messa il sabato, ma le ragazze sì”. Sebbene la norma ufficiale rimanga immutata, un portavoce dell’arcidiocesi di Toronto ha detto che la responsabilità è lasciata alle singole parrocchie e che non si lanceranno in una “caccia alle streghe per prendere le chierichette”.

La tubercolosi è ancora un problema

◆ Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità riferisce che il numero dei casi di tubercolosi sta aumentando nel mondo. “Da oltre trent’anni”, ha detto il dott. Halfdan Mahler, “esistono farmaci e vaccini efficacissimi, per cui la TBC è una malattia che si può prevenire. Ma nella maggioranza dei paesi in via di sviluppo, c’è stato poco o nessun miglioramento della situazione epidemiologica. Si manifestano ogni anno da quattro a cinque milioni di casi molto infettivi, e la TBC fa annualmente almeno tre milioni di vittime”.

“Male” mediterraneo

◆ “Il Mediterraneo, culla di tante civiltà, è gravemente malato”, dice l’Observer di Londra. “E l’inquinamento non soffoca semplicemente la vita marina, ma minaccia gli abitanti delle zone costiere o coloro che le visitano”. Le acque luride delle 120 città di mare, i rifiuti delle migliaia di fabbriche che sorgono sulle sue rive, il sudiciume che dall’entroterra è trasportato dai fiumi che vi sfociano e l’inquinamento da petrolio, tutte queste cose messe insieme rendono il Mediterraneo il mare “più inquinato” del mondo. Secondo l’articolo, il Mediterraneo “costituisce solo l’1 per cento della superficie marina del mondo, ma contiene più di metà del petrolio e del catrame che galleggia sulle acque”, ragion per cui il suo inquinamento da petrolio è quattro volte maggiore che quello dell’Atlantico settentrionale e quaranta volte più grave di quello del Pacifico nordorientale. Poiché il Mediterraneo è un bacino chiuso, a parte lo Stretto di Gibilterra coi suoi quattordici chilometri di larghezza, ci vogliono otto anni perché l’acqua si rinnovi: un processo troppo lento per smaltire il sempre crescente inquinamento. Dato che è il luogo più popolare del mondo per passarvi le vacanze — con 100 milioni di turisti all’anno — l’articolo avverte i turisti di scegliere le zone meno inquinate, di nuotare in acque lontane dalle città e di non mangiare molluschi.

Come comunicano le formiche

◆ Come fanno le formiche, note per la loro attività organizzata, a comunicare fra loro? Emettendo sostanze chimiche, dice Edward O. Wilson, considerato la maggiore autorità del mondo in materia di formiche. Ha fatto questa scoperta dopo avere studiato per trentacinque anni l’attività delle formiche in diverse parti del mondo. “Le formiche hanno in diverse ghiandole del corpo da 10 a 20 sostanze chimiche che emettono per dare l’allarme, far accorrere le operaie in un punto dove c’è cibo, attaccare il nemico o dire loro di riunirsi in certi punti, in pratica per ognuno dei circa 50 modelli standard di comportamento”, dice. “Hanno la straordinaria capacità di individuare le sostanze chimiche”.

Le formiche riconoscono le loro compagne morte, ha scoperto, dall’acido oleico, emesso quando la formica morta comincia a decomporsi. Nel corso di esperimenti è stata fatta cadere una goccia di acido oleico su una formica viva. Le altre formiche l’hanno portata fino al cimitero fuori del formicaio, “mentre si contorceva e scalciava”, e hanno ripetuto l’operazione indipendentemente dal numero di volte in cui essa è tornata indietro. Ma, dice Wilson, “cominciamo appena a capire il complicato metodo di comunicazione delle formiche”.

Furti nelle chiese

◆ “Le chiese di Torino e della Diocesi (1017 in tutto) sono in balìa dei ladri. I furti aumentano di anno in anno con un crescendo allarmante: 23 nel ’75, 68 nell’81. Viene rubato di tutto, dai candelieri ai reliquiari, dagli ex voto agli ostensori, dalle vesti sacerdotali ai pulpiti”. Generalmente questi oggetti vengono destinati al “mercato antiquario”, afferma La Stampa del 14 maggio 1982. “Non si contano i candelabri diventati lumi da salotto, i tabernacoli trasformati in mobiletti bar, gli inginocchiatoi e i pezzi di confessionale esibiti come pezzi d’antiquariato”.

“Artrite da videogiochi”

◆ Secondo il dottor Gary Myerson, un reumatologo, a causa delle azioni ripetitive necessarie per azionare i bottoni dei videogiochi, i giocatori abituali corrono il rischio d’avere disturbi cronici alle mani, ai polsi e alle spalle. In uno studio che egli ha condotto insieme ad altri colleghi, il 65 per cento dei frequentatori di una sala giochi avevano vesciche, calli, dolori alle giunture o qualche tendine infiammato a causa di questi giochi. “Lo studio indica in maniera definitiva le acute lesioni che possono derivare dalla diretta partecipazione ai videogiochi”, ha detto il dottor Myerson. “Quando il sessantacinque per cento di coloro che svolgono la stessa attività si procura una lesione la cosa è degna di nota. Se si considerano i danni potenziali che le proprie giunture potrebbero subire, la cosa dev’essere presa piuttosto sul serio”.

Le dita d’oro

◆ La polizia di Fukuoka, in Giappone, ha scoperto un inganno col quale sono stati sottratti fraudolentemente circa 300 milioni di yen in premi di assicurazione. Per pagare i loro debiti, alcuni hanno sottoscritto polizze di assicurazione e poi si sono tagliati il dito indice per riscuotere l’indennità. Secondo il giornale londinese The Guardian, la polizia ha già arrestato diciotto persone prive dell’indice, ma si crede che oltre sessanta e più siano ancora in libertà. Hanno trovato anche “chirurghi” dilettanti che sono disposti a tagliare un dito in cambio di 100.000 yen. In un caso una donna che era in debito con uno strozzino è stata costretta a farsi amputare un dito dopo avere sottoscritto una polizza di assicurazione. Dei 3 milioni di yen pagati dalla compagnia di assicurazione per l’“incidente”, 2 milioni se li era presi l’usuraio.

Si torna all’età della pietra

◆ La tecnologia sta tornando all’età della pietra, non fosse altro che per ricuperare un procedimento che si dice sia scomparso 3.000 anni fa e col quale i “popoli primitivi” ricavavano lame di pietra da vetro vulcanico. Secondo un articolo del Vancouver Sun, “archeologi e chirurghi stanno sperimentando modi di fabbricare utensili dell’età della pietra, detti microlame, perché queste lame sono così affilate da superare il migliore bisturi”. Le lame sono fatte di ossidiana o basalto, e, dice il dottor David Pokotylo, professore di archeologia presso l’Università della Columbia Britannica, “tagliano il cuoio come fosse burro”. Alcuni chirurghi hanno mostrato un certo interesse per l’uso di queste lame nella chirurgia oculistica e plastica. Pokotylo ha detto: “Più affilata è la lama, meno danno subisce il tessuto. Il loro taglio è così sottile che tagliano perfino fra un vaso sanguigno e l’altro, praticando un’incisione più pulita, che si infetta meno facilmente e guarisce più in fretta con meno tessuto cicatriziale”. Sono in corso ulteriori ricerche per verificare la resistenza e la durata di queste lame.

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