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  • g83 22/10 pp. 23-25
  • Cosa posso fare perché miei genitori mi capiscano?

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  • Cosa posso fare perché miei genitori mi capiscano?
  • Svegliatevi! 1983
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  • Sii onesto con i tuoi genitori
  • Trova il tempo di parlare
  • Esprimi i tuoi sentimenti
  • E se non sei d’accordo?
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    I giovani chiedono . . . Risposte pratiche alle loro domande
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Svegliatevi! 1983
g83 22/10 pp. 23-25

I giovani chiedono...

Cosa posso fare perché miei genitori mi capiscano?

“ERA chiaro che ci rendevamo infelici a vicenda”, ha detto Vittoria, una diciassettenne. “Anche se sono certa che papà mi voleva bene, sapevo che non mi avrebbe mai capita, e la mamma non ne era proprio in grado. Detestavo il pensiero di tornare a casa”. Vittoria voleva sposarsi, tutto pur di andarsene di casa. “I miei genitori non si rendevano conto che facevo ogni sforzo per comportarmi bene. Ma in quanto a comunicare, proprio non ci riuscivo. Non potevo andare dove volevo o vedere chi volevo. Dovevo andarmene!” Ma prima parlò con un’amica più anziana di lei.

“Vittoria, pensa ai tuoi genitori — la tua carne e il tuo sangue — che ti hanno allevato”, disse la donna perspicace e più attempata. “Se non hai successo in questa relazione, come potrai avere successo in una relazione con una persona della tua età che non ti ha dedicato 17 anni d’amore? Perché non ti dai da fare per migliorare la tua personalità?” Questo indusse Vittoria a riflettere.

Cosa avresti fatto tu se fossi stato nei panni di Vittoria? La cosa più facile sarebbe stata quella di andarsene. Ma Vittoria scelse la più difficile. Pensò: ‘Ce la metterò tutta per correggere la situazione e migliorare la mia personalità. Forse allora mamma e papà mi capiranno meglio’. Cos’hanno fatto Vittoria e altri perché i loro genitori li capissero?

Sii onesto con i tuoi genitori

Vittoria, in un certo senso, conduceva una doppia vita; usciva segretamente con un ragazzo contro il volere dei suoi genitori. Era sicura che i genitori non avrebbero capito quello che lei provava per il suo ragazzo. Naturalmente l’abisso fra lei e loro si allargò.

Ma Vittoria non è l’unica persona di giovane età ad avere condotto una doppia vita. Nel cuore di un giovane possono nascere emozioni contrastanti o “desideri propri della giovinezza” ed egli si sentirà combattuto fra queste emozioni e quello che i genitori si aspettano. (II Timoteo 2:22) Anna, per esempio, cominciò di nascosto ad avere relazioni sessuali coi ragazzi che incontrava a scuola all’età di quattordici anni. Pur lamentandosi che i suoi genitori non erano comprensivi, ammise: “A scuola conducevo una vita completamente diversa da quella che conducevo a casa. Avevo una doppia personalità. A scuola seguivo il desiderio del mio cuore ed ero come i miei amici, mentre a casa apparivo completamente innocente”. A quindici anni rimase incinta.

“Non mi resi conto delle conseguenze finché non mi successe. La vita spensierata e libera che avevo condotto all’insaputa dei miei genitori mi diede un risultato completamente opposto”, ha spiegato Anna. “A casa facevo la parte dell’innocentina e non parlavo con la mamma di quello che provavo per i ragazzi, pensando che non mi avrebbe capita. Ora che ho un figlio illegittimo mi rendo conto che capiva. Ero io a non vedere quanto il mio cuore fosse in errore”. Anna ha compreso — ma troppo tardi — la veracità del proverbio biblico (28:26) che dice: “Chi confida nel suo proprio cuore è stupido, ma chi cammina nella sapienza scamperà”.

Vittoria invece si esaminò onestamente. Comprese subito che i suoi genitori avevano ragione e che il suo cuore era in errore. Cominciò a ‘camminare nella sapienza’ e smise di frequentare il suo ragazzo, benché fosse molto difficile. Questo fu il primo passo per colmare l’abisso che si era creato fra lei e i suoi genitori. Evitò anche le terribili conseguenze che avrebbe potuto avere se avesse commesso immoralità sessuale.

Forse anche tu devi essere onesto con te stesso e con i tuoi genitori. Se vivi una doppia vita ostacolerai gli sforzi che i tuoi genitori fanno per capirti.

Trova il tempo di parlare

“I migliori momenti che avessi mai trascorso con mio padre”: così Giovanni ha descritto un viaggio che ha fatto col padre quando sono andati alla loro casa di campagna. “Non ero mai stato sei ore da solo con lui in tutta la mia vita. Sei ore all’andata, sei al ritorno. Non avevamo l’autoradio. Abbiamo parlato. È stato come se ci scoprissimo per la prima volta. È molto diverso da come lo pensavo. Siamo diventati amici”.

Perché non ti prefiggi di fare regolarmente una bella chiacchierata con tua madre o con tuo padre? Informali di quello che fai e impara dalle loro esperienze. Dapprima può esserti difficile. Lo è stato per Vittoria. “Non avevo assolutamente nessun dialogo con le persone più grandi di me. Ma mi sono prefissa di accompagnare i miei genitori quando stavano insieme ad altri adulti. Col tempo mi sono fatta degli amici fra persone dell’età dei miei genitori, e questo mi ha aiutata ad allargare le mie vedute. È diventato più facile conversare coi miei genitori. In casa l’atmosfera è migliorata sensibilmente”.

Se frequenti persone che nel corso degli anni sono diventate sagge eviterai di adottare una veduta ristretta e limitata della vita, ciò che può accadere se cerchi solo la compagnia dei tuoi coetanei. — Proverbi 13:20.

Esprimi i tuoi sentimenti

“Il mio cuore detta sagge parole, e le mie labbra parlano schietto”. Così disse Eliu, un giovane vissuto oltre 35 secoli fa. (Giobbe 33:3, versione a cura del Pontificio Istituto Biblico) Egli parlò all’anziano Giobbe secondo quello che ‘gli dettava il cuore’. È così che parli ai tuoi genitori? Può essere molto difficile.

Per esempio, da adolescente Giuliano pensava che la madre non fosse assolutamente ragionevole. Per evitare questo acceso conflitto stava fuori di casa il più possibile. Ma infine la situazione giunse a un punto critico. Così parlò agli anziani della congregazione nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova che lui e la sua famiglia frequentavano, chiedendo loro consiglio. Essi lo esortarono benevolmente a parlare di più con la madre, dicendole quello che ‘gli dettava il cuore’. — Giacomo 5:14.

“Per la prima volta in vita mia cominciai a parlare a mia madre dei miei sentimenti”, ha detto Giuliano. “Le spiegai perché volevo fare certe cose anziché supporre che lo sapesse già. Spesso le aprivo il cuore e le spiegavo che non volevo fare nulla di male e che ci soffrivo tanto quando mi trattava come un bambino. Poi cominciò a capire e a poco a poco le cose migliorarono enormemente”.

Giuliano era onesto. Non viveva una doppia vita e non cercava di ingannare la madre perché gli lasciasse fare a modo suo. No, veramente ‘le diede il suo cuore’, e lei lo contraccambiò essendo più comprensiva. Anche se può essere penoso rivelare a tua madre o a tuo padre che sei vulnerabile o che hai certi problemi delicati, confidandoti coi tuoi genitori compirai un passo da gigante nel farti capire da loro. — Proverbi 23:26.

E se non sei d’accordo?

Quando tu e i tuoi genitori non vedete le cose allo stesso modo, ricorda questo fatto: devi parlare, non litigare. “Tutto il suo spirito [i suoi impulsi] è ciò che lo stupido manda fuori, ma chi è saggio si tiene calmo sino alla fine”. (Proverbi 29:11) Alzando la voce, ‘mandando fuori tutto il tuo spirito’, non favorirai la comprensione.

Mostrati saggio, non stupido, spiegando con calma la ragionevolezza del tuo punto di vista. Attieniti ai fatti anziché dire: “Lo fanno tutti!”

Ma a volte i tuoi genitori diranno di no. Questo non significa che non ti capiscano. Forse notano un comportamento pericoloso o una tendenza cattiva e vogliono proteggerti. “Mia madre è severa con me. Conosce la vita”, ha dichiarato una sedicenne. “Mi dà fastidio che mi dica di non fare qualcosa o di tornare a casa a una certa ora. Ma nel suo più profondo intimo le importa veramente di me”. Poi, pensando alle sue amiche ha continuato: “Se ne stanno in giro per strada, fanno quello che vogliono e alle loro madri non gliene importa proprio. Ma mia madre . . . vigila su di me”.

Questa era una delle 920 ragazze dal 12 ai 18 anni abitanti negli Stati Uniti continentali, in Alaska e a Puerto Rico intervistate nel corso di un esteso studio condotto dalla dottoressa Gisela Konopka dell’Università del Minnesota. Nel suo libro Young Girls — A Portrait of Adolescence (Ragazze: ritratto dell’adolescenza) (1976) giunge a questa conclusione: “La cosa per cui la maggioranza delle ragazze si risentiva non era la severità ma il fatto d’essere ‘sminuite’, d’essere trattate come bambine. La severità di per sé, se accompagnata dal rispetto, era apprezzata”.

Sì, apprezzata. La maggioranza dei giovani apprezza i genitori che ascoltano e stabiliscono norme precise. Infatti la dottoressa Konopka ha affermato: “È degno di nota che la stragrande maggioranza degli adulti che erano in testa alla lista delle persone comprensive erano i familiari”. Quasi il 75 per cento delle ragazze ha detto di sentirsi vicine agli adulti e di potersi confidare con loro.

Non ci sono parole per descrivere la sicurezza e il calore che ci sono in una famiglia se vi regna la reciproca comprensione. La casa diventa un rifugio nei momenti di angustia. Vittoria, Giuliano e altri lo hanno riscontrato di persona. Ma occorre un vero sforzo. Fa la tua parte. In tal caso, anche tu potrai dire: ‘Sono riuscito a farmi capire dai miei genitori’.

[Immagine a pagina 24]

Uno dei modi migliori per aiutare i tuoi genitori a capirti è quello di comunicare loro i tuoi sentimenti

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