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  • g86 8/4 pp. 12-14
  • Perché ho rimorsi di coscienza?

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  • Perché ho rimorsi di coscienza?
  • Svegliatevi! 1986
  • Sottotitoli
  • Vedi anche
  • Cos’è la coscienza?
  • Una facoltà innata
  • Addestrala!
  • Ascoltala!
  • Come si può serbare una buona coscienza?
    “Mantenetevi nell’amore di Dio”
  • Una buona coscienza davanti a Dio
    Come rimanere nell’amore di Dio
  • La voce interiore della coscienza
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1975
  • Richiesta di una buona coscienza
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1962
Altro
Svegliatevi! 1986
g86 8/4 pp. 12-14

I giovani chiedono...

Perché ho rimorsi di coscienza?

LA TREDICENNE Soraya continuava a perdere peso, ma non perché seguisse qualche dieta alla moda. Soraya spiega: “Mi misi con una brutta compagnia a scuola. Sapevo che non avrei dovuto, ma le pressioni dei compagni erano continue. Ben presto avevo un ragazzo che si drogava”. Che c’entrava questo con il fatto che dimagriva? “La coscienza mi rimordeva a tal punto che non riuscivo a mangiare”.

Alessandro, un bambino di sette anni, fu scoperto a torturarsi. Aveva gettato dei granelli di riso per terra e vi si inginocchiava penosamente sopra con le ginocchia nude. La ragione? Alessandro aveva disubbidito ai genitori e aveva deciso di punirsi.

Entrambi i ragazzi reagivano — e in modo abbastanza severo — a qualcosa che la Bibbia chiama coscienza, una voce interiore che ha tormentato perfino i servitori di Dio quando hanno peccato. “Non c’è pace nelle mie ossa”, scrisse il re Davide dopo aver commesso adulterio. (Salmo 38:3) Anche i fratelli di Giuseppe provarono un senso di colpa dopo che, in uno scatto d’ira causato dalla gelosia, lo ebbero venduto schiavo. Oltre vent’anni dopo ricordavano ancora come Giuseppe aveva ‘implorato compassione da parte loro’. Che ricordo doloroso dev’essere stato! — Genesi 37:18-36; 42:21.

Sì, una coscienza turbata può causare dolore e angoscia. Al contrario, una buona coscienza procura soddisfazione e gioia! È senza dubbio per questo che, in un’indagine condotta fra migliaia di giovani sovietici circa i valori importanti per loro nella vita, “una coscienza pulita era classificata come la cosa più importante”. (Soviet Monthly Digest, luglio 1983) La cosa che maggiormente interessa ai cristiani, comunque, è il fatto che la Bibbia dice di ‘mantenere una buona coscienza’. (I Pietro 3:16) Ma come lo si può fare? Prima bisogna capire cos’è la coscienza e come opera.

Cos’è la coscienza?

Oltre cento anni fa lo scrittore italiano Collodi scrisse il suo famoso racconto per bambini intitolato Le avventure di Pinocchio, il burattino di legno che si metteva sempre nei guai. A castigare e correggere Pinocchio c’era spesso il Grillo Parlante. In effetti era la coscienza di Pinocchio. Analogamente potresti paragonare la tua coscienza a una voce o a un allarme che si mette in moto prima o dopo che hai compiuto un’azione sbagliata o giusta.

Un inventore ha sfruttato questo concetto costruendo un apparecchietto a batteria (chiamato “coscienza della dieta”) che viene applicato dentro il frigorifero o agli sportelli dei pensili in cucina. Ogni volta che si apre lo sportello, una voce registrata dice: “Mangi di nuovo? Vergognati”.

A differenza del Grillo Parlante o di qualche dispositivo ideato dall’uomo, la coscienza è qualcosa che hai dentro di te. La Bibbia descrive la coscienza come un ‘testimone’ interiore che attesta se un’azione è giusta o sbagliata. (Romani 2:15) Ma da dove proviene la facoltà della coscienza?

Una facoltà innata

È vero che molte cose sul bene e sul male le apprendiamo dai nostri genitori e da altri. Ciò nondimeno la Bibbia indica che la coscienza è innata. In Romani 2:14 si parla di come “persone delle nazioni . . . fanno per natura le cose della legge”.

Sembra perciò che le norme morali fondamentali siano insite nel pensiero dell’uomo. Ricorda che l’uomo è fatto “a immagine di Dio” e riflette in una certa misura la sapienza e la giustizia divine. (Genesi 1:27) È senz’altro per questo che le nazioni in ogni parte del mondo hanno leggi che condannano omicidio, furto e incesto.

Anche nelle piccole cose la coscienza si fa sentire. Un grande magazzino faceva infatti appello alla coscienza dei clienti vendendo sacchetti per la spesa in un distributore non chiuso a chiave. Sopra la fessura per le monete c’era un cartello che diceva: “La vostra coscienza è la mia unica protezione”. Sì, il fatto che la maggioranza delle persone abbia una coscienza attiva è nel nostro interesse. Diversamente, la nostra vita e i nostri beni sarebbero molto più in pericolo!

Addestrala!

Pur essendo innata, la coscienza è tutt’altro che infallibile. Ad esempio, la Bibbia parla di alcuni che hanno la coscienza “debole”. (I Corinti 8:7) Essendo male informati costoro possono essere inclini a reagire in modo esagerato a certe situazioni e a mettersi inutilmente in agitazione. D’altro canto, alcuni sono “segnati nella loro coscienza come da un ferro rovente”. (I Timoteo 4:2) La loro coscienza è insensibile, come la carne segnata da un ferro rovente.

Prendete Adolf Eichmann, il criminale di guerra nazista condannato e impiccato per la parte avuta nell’uccisione di sei milioni di ebrei. Ebbe mai sentimenti di colpa? Questa fu la domanda postagli dallo psichiatra I. S. Kulscar e Eichmann rispose: “Sì, una o due volte, per avere marinato la scuola”. Com’era contorto! A quanto pare Eichmann aveva imparato a ignorare la coscienza. E lo psicanalista Willard Gaylin dice: “Il fatto di non sentirsi in colpa è il difetto di fondo nello psicopatico o nell’individuo antisociale”.

Come puoi essere sicuro allora che la tua coscienza lavori debitamente? Primo, dev’essere debitamente educata. Come? Studiando la Parola di Dio e meditando su di essa. Sei così aiutato ad affinare la tua coscienza imparando le norme di Dio e ‘rinnovando la tua mente’. (Romani 12:2) Debitamente addestrata, la coscienza non si limita a punirti dopo che hai fatto qualcosa di male. Ti aiuta in primo luogo a non fare il male, anche se nessuno è presente per approvare o disapprovare le tue azioni.

Ascoltala!

Conoscere semplicemente il bene e il male, però, non basta. Se vuoi che la coscienza ti aiuti, devi imparare ad ascoltarla! Certo questo non vuol dire sentirsi sempre in colpa o prendere misure estreme per punirsi. Riconosciamo d’essere imperfetti, ma in Salmo 103:13 la Bibbia dice: “Come il padre mostra misericordia ai suoi figli, Geova ha mostrato misericordia a quelli che lo temono”. La misericordia e il perdono di Dio ci aiutano ad accettare le nostre imperfezioni.

A volte però i richiami della coscienza dovrebbero spingerci a compiere l’azione appropriata. Lester David scrive nella Senior Scholastic: “Sei venuto meno a una promessa, hai infranto una regola, sei andato contro un tabù, hai offeso qualcuno, mentito, imbrogliato? . . . Chiedi scusa se puoi, poni riparo al malfatto nel modo appropriato. Parlane con qualcuno”. Questo è ciò che ha fatto Soraya, la ragazza menzionata all’inizio dell’articolo. Anziché sentirsi semplicemente in colpa, parlò della cosa con i suoi genitori. Dice che seguendo i loro consigli “cominciò a sentirsi molto meglio”.

È proprio quando si agisce in base agli stimoli della propria coscienza educata secondo le norme bibliche che se ne trae beneficio. Un giovane di nome Guglielmo, per esempio, si mise con un gruppo di adolescenti poco raccomandabili. Ma poi, dice Guglielmo, “uno dei miei amici finì in prigione per omicidio. A questo punto la coscienza mi disse che era tutto assurdo e non faceva per me!” Guglielmo si limitò a sentirsi in colpa, lasciando che le cose continuassero così? No, infatti dice: “Smisi di frequentare quella compagnia”.

Un altro giovane di nome Tonino permise alla sua coscienza di aiutarlo in un altro modo. Tonino è un testimone di Geova. La coscienza lo spinse a dedicare 90 ore al mese all’opera di visitare le persone nelle loro case, per insegnare loro la Bibbia. (Matteo 24:14; 28:19, 20) “Mi piaceva parlare con la gente”, narra Tonino. “Per di più avevo un buon lavoro a mezza giornata e la macchina, e mi piaceva il posto dove abitavo. Però cominciai a sentirmi in colpa perché non facevo di più, come ad esempio andare a servire dove c’era più bisogno di giovani come me”.

Con che nobiltà si era espressa la sua coscienza! Ascoltandola, Tonino fece domanda per andare a servire presso la sede mondiale dei testimoni di Geova, dove si producono Bibbie e pubblicazioni di studio biblico, come questo periodico. Lì presta servizio da nove anni.

Ascolti la tua coscienza? Essa può essere, per citare le parole di un giovane, come “un vero amico che si prende il tempo e la briga di correggerti”. Può anche spronarti ad adempiere certe responsabilità personali e cristiane. Ma devi educarla nel modo giusto e ascoltarla! La coscienza è veramente un dono meraviglioso. Rispettala e fanne buon uso.

[Testo in evidenza a pagina 14]

Pur essendo innata, la coscienza è tutt’altro che infallibile. Dev’essere debitamente educata

[Immagine a pagina 13]

Una coscienza colpevole può causare grande angoscia

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