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  • g90 22/6 pp. 6-7
  • Perché c’è “profonda ansietà”?

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  • Perché c’è “profonda ansietà”?
  • Svegliatevi! 1990
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  • I cattolici liberali sono preoccupati
  • Teologi dissidenti
  • Molti cattolici sono perplessi
  • Un nuovo scisma
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  • L’arcivescovo ribelle
    Svegliatevi! 1987
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    Svegliatevi! 1987
Altro
Svegliatevi! 1990
g90 22/6 pp. 6-7

Perché c’è “profonda ansietà”?

PAPA GIOVANNI PAOLO II espresse sconforto per lo scisma del movimento cattolico tradizionalista dell’arcivescovo Lefebvre. La chiesa, disse, provava grande afflizione.

Il sacerdote cattolico Joaquín Ortega, vicesegretario della conferenza episcopale spagnola, ha deplorato la situazione, dicendo: “Siamo caduti in un ‘cattolicesimo da supermercato’. La gente sceglie meticolosamente quel che più le piace come se le nostre dottrine fossero ortaggi in scatola”.

L’arcivescovo Lefebvre sostiene che il Concilio Vaticano II abbia tradito la Chiesa Cattolica tradizionale, aprendo la porta ai cambiamenti. Così, secondo lui, il concilio ha scosso i cattolici nella loro convinzione di appartenere alla sola vera chiesa.

Riassumendo gli argomenti di Lefebvre e dei suoi seguaci, l’International Herald Tribune ha scritto: “I tradizionalisti sostengono che la chiesa o era in errore prima del concilio, o è in errore adesso . . . Se sbagliava prima del concilio, dicono, allora può essere stata in errore su altre dottrine. ‘Siamo qui per manifestare il nostro attaccamento alla chiesa di sempre’, ha detto l’arcivescovo”.

Molti cattolici sinceri, tuttavia, si chiedono se quanto insegnava e praticava la chiesa prima del Vaticano II era la verità o era errore.

I cattolici liberali sono preoccupati

Molti cattolici di mente liberale sono preoccupati perché quelli che a loro avviso erano passi progressivi fatti dal Vaticano II vengono sabotati a causa dell’affare Lefebvre. Sono spaventati da recenti dichiarazioni ufficiali del Vaticano, come quelle del cardinale Ratzinger, il cane da guardia dell’ortodossia cattolica. Egli è a capo dell’organo vaticano che per quattro secoli venne chiamato Congregazione della Santa Inquisizione.

Il cardinale Ratzinger, prefetto della Sacra Congregazione per la dottrina della fede a Roma, ha dichiarato: “Gli scismi avvengono solo quando la gente ha smesso di vivere e di amare certe verità e certi valori della fede cristiana”. I cattolici progressisti temono che il cardinale avesse in mente ‘le verità e i valori’ che caratterizzavano la Chiesa Cattolica nei giorni anteriori al Vaticano II.

Esprimendo questi timori, un articolo intitolato “Il prezzo di uno scisma”, pubblicato dal giornale francese Le Monde, dichiarava: “Chissà che il Vaticano non stia cominciando — a sua insaputa o senza ammetterlo — a praticare il ‘tradizionalismo senza Lefebvre’ . . . [Il Vaticano] non sta forse cercando ora di riconquistare gli ecclesiastici e i laici filotradizionalisti e soprattutto di riaffermare l’autorità e i valori cattolici dove sono più apertamente contestati, in particolare nell’Europa occidentale e nell’America Settentrionale?”

Teologi dissidenti

Nel gennaio del 1989, 163 teologi cattolici della Germania Occidentale, dei Paesi Bassi, dell’Austria e della Svizzera emisero una dichiarazione ora nota come Dichiarazione di Colonia. Nelle settimane successive si unirono a loro centinaia di teologi cattolici di altri paesi, compresa l’Italia. L’onda del dissenso fu scatenata dalla nomina arbitraria da parte del Vaticano di un prelato conservatore come arcivescovo cattolico di Colonia (Germania), contro i desideri della gerarchia locale. Ma la protesta non riguardava solo la nomina di vescovi di destra. Includeva le misure disciplinari prese dal Vaticano per mettere a tacere i teologi favorevoli al “pensiero teologico a cui si era ispirato il Concilio Vaticano II”. I teologi mettevano anche in discussione il diritto del papa di imporre le sue idee “nel campo dell’insegnamento dottrinale”, in particolare riguardo alla contraccezione.

In risposta a questa dichiarazione il cardinale Ratzinger dichiarò seccamente che quelli che respingono la posizione del Vaticano in materia di contraccezione e di divorzio danno un’interpretazione errata della “coscienza” e della “libertà” e vanno contro l’insegnamento tradizionale della chiesa. Egli ha rammentato ai prelati americani che per quanto riguarda l’insegnamento non devono lasciarsi influenzare dal “discordante concerto” dei teologi.

Molti cattolici sono perplessi

In un’intervista rilasciata a Le Monde un teologo cattolico francese ha dichiarato: “Sarebbe un errore affermare . . . che questa crisi investa solo i teologi. Essi esprimono semplicemente la profonda ansietà di moltissimi cattolici”.

Molti cattolici sinceri si chiedono se l’arcivescovo ribelle Lefebvre, benché scomunicato, non abbia ‘perso una battaglia ma vinto la guerra’. Infatti, nel tentativo di riportare i seguaci di Lefebvre all’ovile vengono fatte loro concessioni. In molte chiese cattoliche si dice di nuovo la messa in latino, e gli incarichi vengono affidati a vescovi conservatori. Fatto interessante, i cattolici tradizionalisti chiedono: ‘Perché monsignor Lefebvre è stato scomunicato quando in Olanda i sacerdoti cattolici che benedicono i “matrimoni” omosessuali e i sacerdoti sudamericani che propugnano la teologia rivoluzionaria della liberazione fanno ancora parte della chiesa?’

Per questo molti cattolici sono confusi. Un cattolico francese ha scritto al quotidiano cattolico La Croix: “I cristiani sinceri, come me, soffrono perché coloro che sono coinvolti [nei dissensi della chiesa] non discutono le cose e non si mettono d’accordo. Alcuni abbandonano in punta di piedi la pratica religiosa, se non la Chiesa”.

Senza dubbio costoro non riescono a capire perché ci siano tante divisioni in quella che considerano la sola vera chiesa. Perfino il sacerdote cattolico René Laurentin ha chiesto: “Perché ci sono queste divisioni fra i cristiani?” Consideriamo in breve alcune delle ragioni.

[Testo in evidenza a pagina 7]

“I tradizionalisti sostengono che la chiesa o era in errore prima del concilio, o è in errore adesso”. — International Herald Tribune.

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