Uno sguardo al mondo
Il libro più autorevole
Qual è il libro che conta di più nella vita di molti? La Bibbia. Secondo un sondaggio sulle abitudini di lettura effettuato per la Biblioteca del Congresso Americano e per il Club del libro del mese, essa detiene questo primato in quanto ha influito sulla vita delle persone più di qualsiasi altro libro. Dal sondaggio effettuato tra 2.032 soci del club del libro, i cui risultati sono stati resi pubblici lo scorso novembre, è emerso che gli intervistati dedicavano in media 9 ore la settimana a leggere libri, rispetto alle 12 ore dedicate ogni settimana a guardare la TV. Ma non si può fare a meno di chiedere: Quanto di questo tempo è effettivamente dedicato alla lettura della Bibbia?
Il duplice costo dell’alcolismo
Per l’economia dei paesi in via di sviluppo, l’alcolismo è così disastroso come lo sono l’inflazione, il debito e la cattiva amministrazione: questo è quanto è emerso da uno studio del Worldwatch Institute, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista olandese Onze Wereld. Per esempio, in Papua Nuova Guinea il 30 per cento del reddito della famiglia media viene speso in alcolici, mentre nel paese africano del Burkina Faso gli uomini spendono il 44 per cento del loro guadagno in birra. Troppo deboli per coltivare la terra, gli alcolizzati “contribuiscono in notevole misura a causare la penuria di viveri”. I figli sono quelli che ne soffrono di più. In una città guatemalteca, un terzo dei bambini è denutrito perché i genitori fanno abuso di alcool. Ciò che peggiora la situazione, fa rilevare Onze Wereld, è che l’alcolismo ha un duplice costo: fa abbassare il reddito nazionale e alzare la spesa dell’assistenza sanitaria. Per esempio, il 47 per cento degli uomini ricoverati nel più grande ospedale di Trinidad soffre di disturbi connessi con l’alcool.
Pregiudizi razziali in Europa
Dallo studio più esteso che sia mai stato fatto in Europa sul razzismo sono emersi alcuni dati poco piacevoli. “Dei 13.000 intervistati in 12 paesi europei, molti esprimono ostilità nei confronti di minoranze etniche presenti nei loro paesi”, scrive The European. I pregiudizi sono dovuti a colore della pelle, antisemitismo, fattori economici e vecchie dispute territoriali. Dall’indagine è emerso che i tedeschi non piacciono in Polonia così come i polacchi non piacciono in Germania. Agli ungheresi non piacciono i romeni, né ai bulgari piacciono i turchi, che in passato governavano la Bulgaria. La religione è un’altra causa di tensione. “I nordafricani vogliono imporre l’Islām in Francia”, si è lamentato un conducente francese di taxi. È chiaro che c’è ancora molta strada da fare perché l’Europa divenga un’entità unita e pacifica.
Nuova forma di taccheggio
Il costante spostamento di persone dalle campagne alle città sta provocando in Sudafrica un numero sempre maggiore di disoccupati. Visto che il problema è aggravato da un’inflazione sempre più alta, aumentano coloro che per vivere ricorrono a un’insolita forma di taccheggio nei supermercati. “Sugli scaffali si trovano più confezioni aperte di prima”, riferisce il periodico Security Focus. “Più persone ora sono così affamate che entrano nel negozio e si limitano a mangiare quello che riescono a trovare. Rischiano meno d’essere acciuffate e si mettono qualcosa nello stomaco”.
Il “praticante regolare”: Una figura d’altri tempi?
Due europei su tre dichiarano di credere in Dio, secondo quanto è emerso a un convegno sulla religione degli europei, svoltosi a Torino lo scorso ottobre. Fra coloro che dichiarano di essere religiosi sono in testa italiani e spagnoli. Tuttavia, in che senso la maggioranza degli europei è credente? Riferendo ciò che dicono alcuni ricercatori, La Stampa (11 ottobre 1991) afferma che “quella di oggi è una religiosità debole, poco prescrittiva [ortodossa], molto individualistica, in cui ciascuno può scavarsi una sua nicchia”. Questa religiosità, però, appare contraddittoria. In Germania ad esempio, benché meno del 60 per cento della popolazione si consideri religiosa, il 92 per cento ha battezzato i propri figli; in Italia invece, dove ben l’83 per cento si considera religioso, il 53 per cento non frequenta i riti religiosi. La religiosità, sostengono gli esperti, ha subìto profonde trasformazioni. “L’ultimo decennio è stato caratterizzato da una progressiva dissociazione tra fede e pratica o, come dicono i sociologi, ‘tra credenza e appartenenza religiosa’”, scrive La Stampa. “Il praticante regolare è diventato quasi una figura d’altri tempi”.
Saldatori a rischio
Da studi condotti sugli effetti a lungo termine dei fumi delle saldature sono emersi alcuni fatti inquietanti. Anzitutto i saldatori avrebbero un’incidenza di cancro del polmone superiore alla media. Un articolo (The Dark Side of Welding) pubblicato dalla rivista sudafricana Safety Management su questo argomento elenca almeno dieci diversi metalli e fumi prodotti con la saldatura che sono potenzialmente nocivi per l’uomo. Il periodico riferisce che i fumi di cadmio in alte concentrazioni possono causare “irritazione alle vie respiratorie e liquido nei polmoni” e che “l’esposizione per lunghi periodi di tempo a livelli bassi può provocare enfisema e danneggiare i reni”. La succitata rivista dice che il modo migliore per difendersi dagli effetti nocivi nel corso delle saldature è quello di proteggere adeguatamente le vie respiratorie e di avere una corretta ventilazione, che può includere l’impiego di appropriati sistemi di aspirazione.
I diritti degli amerindi
Per secoli gli ianomami, un gruppo di amerindi, hanno occupato un vasto territorio lungo il confine tra Brasile e Venezuela. Coperta dalla foresta amazzonica, la regione è grande sei volte il Belgio ed è anche ricca di oro e stagno, cosa che attira minatori e operatori immobiliari. La rivista brasiliana Veja scrive che il presidente del Venezuela, Carlos Andrés Pérez, ha recentemente firmato due decreti in base ai quali l’area lungo il confine, dalla parte del Venezuela, è stata dichiarata riserva naturale e parco nazionale, proteggendo così il diritto degli ianomami alla terra. Egli ha anche bandito “dalla loro terra quei bianchi che per decenni hanno cercato di impadronirsi delle loro anime, i missionari, e delle loro ricchezze minerarie, i minatori”. Alcuni ecologisti l’hanno accolta come “una decisione fantastica”.
Costretti a sentire
Coloro che quando telefonano sono invitati ad attendere sono costretti a sorbirsi messaggi pubblicitari. Spesso le ditte approfittano di questo fatto e bombardano le persone in attesa con una serie di annunci pubblicitari, anche quando si sospetta che la telefonata poteva essere passata immediatamente. Ora, nel tentativo di rabbonire i clienti, una società americana ha sostituito i messaggi registrati con messaggi comunicati a viva voce. Poiché riceve oltre 13.000 telefonate al giorno, spesso i clienti devono rimanere in linea dieci minuti o più. Come i disc-jockey della radio, dice The Economist, questi “hold-jockey” (dall’inglese “hold on”, rimanga in linea) intrattengono il loro pubblico chiacchierando, trasmettendo musica rilassante, dicendo l’ora e comunicando notizie sul traffico oltre a leggere i loro annunci pubblicitari. Ogni tanto dicono anche all’interlocutore quanto dovrà ancora attendere prima che la sua telefonata venga passata e che possa ricevere la risposta alla sua domanda. La ditta afferma che non solo ora ha meno clienti che si arrabbiano, ma è in vantaggio rispetto alla concorrenza; inoltre, può rivolgere la sua pubblicità a determinati clienti.
Migliore assistenza per l’infanzia
Seguendo le raccomandazioni dell’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), lo stato brasiliano del Ceará ha fatto “scendere l’indice di mortalità infantile, da 95 decessi ogni 1.000 bambini a 65”, scrive Newsweek. Un rappresentante dell’UNICEF dice: “Nessun paese o stato ha ottenuto gli stessi sorprendenti risultati nello stesso breve periodo di tempo come il Ceará”. Newsweek dice che dopo 80 ore di addestramento, 4.000 operatori sanitari sono andati nelle campagne, viaggiando a piedi, in bicicletta, a cavallo, con l’asino e in canoa, per insegnare alle madri certe cose fondamentali su come aver cura dei bambini, per esempio l’allattamento al seno. Quando le hanno insegnato a preparare una soluzione a base di zucchero, sale e acqua per la terapia reidratante per via orale, che può salvare una vita, una madre di tre bambini ha detto sorpresa: “Credevo fosse più complicato”.
Non c’è mai nessuno a casa
Le chiese tradizionali dell’Australia hanno di recente condotto un censimento sulla frequenza alle funzioni religiose. Il corrispondente religioso del Weekend Australian ha notato alcuni aspetti negativi sostanziali in questo sondaggio e ha scritto: “Negli scorsi 20 anni sono stato visitato dagli ecclesiastici locali solo in tre occasioni. In ciascun caso l’hanno fatto per scoprire che tipo di cristiano ero, nel corso di un sondaggio effettuato per separare le pecore dai capri. . . . Naturalmente le visite pastorali a domicilio appartengono al passato per quel che riguarda la maggioranza delle chiese, e questo viene giustificato con l’argomento che non c’è mai nessuno a casa o che il pastore è troppo occupato. . . . Oggi a bussare alle porte sono con tutta probabilità i mormoni, i testimoni di Geova o qualche altra ‘setta’, di solito considerata da altri cristiani non ortodossa, o anche peggio. . . . Purtroppo nel campo dell’evangelizzazione riescono molto meglio le sette, visto che parlano effettivamente di quello che credono”.