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  • g96 8/6 pp. 14-15
  • I festeggiamenti del carnevale: giusti o sbagliati?

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  • I festeggiamenti del carnevale: giusti o sbagliati?
  • Svegliatevi! 1996
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  • Divertimento o baldoria sfrenata?
  • Descrizione della festa
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Svegliatevi! 1996
g96 8/6 pp. 14-15

Il punto di vista biblico

I festeggiamenti del carnevale: giusti o sbagliati?

“NON puoi proprio resistere”, dice Miguel. “La musica ti costringe ad alzarti dalla sedia, ti fa muovere i piedi, ti fa salire il sangue alla testa: è la febbre del carnevale!” Ogni anno il carnevale eccita milioni di persone in tutto il mondo, ma in nessun luogo l’entusiasmo è forte come nel paese in cui vive Miguel, il Brasile. Durante la settimana che precede il mercoledì delle Ceneri, il Brasile indossa l’abito più splendido, getta via orologi e calendari e si lancia in uno spettacolo che scuote il paese dalla foresta amazzonica alle spiagge di Rio de Janeiro. È il momento di cantare, ballare la samba e dimenticare.

“Questa è una ragione per cui è così popolare”, spiega Miguel, che per anni ha festeggiato il carnevale con entusiasmo. “Il carnevale offre alla gente l’occasione di dimenticare la propria infelicità”. E specie i milioni di poveri — che vivono senza acqua sufficiente, senza elettricità, senza un impiego e senza speranza — hanno molto da dimenticare. Per loro il carnevale è come un’aspirina: forse non guarisce la malattia, ma almeno attutisce il dolore. A questo va aggiunta l’idea del carnevale condivisa da parte del clero cattolico: un vescovo ha detto che “è utilissimo per l’equilibrio psichico della gente”. È dunque facile capire perché molti ritengono che il carnevale sia un diversivo utile e approvato. Qual è però il punto di vista biblico riguardo ai festeggiamenti del carnevale?

Divertimento o baldoria sfrenata?

La Parola di Dio dice che c’è “un tempo per ridere . . . e un tempo per saltare”. (Ecclesiaste 3:4) Poiché la parola ebraica per “ridere” si può tradurre anche “festeggiare”, è chiaro che per quanto riguarda il nostro Creatore, non c’è niente di male nello spassarsela in modo sano. (Vedi 1 Samuele 18:6, 7). Infatti la Parola di Dio ci dice di rallegrarci ed essere allegri. (Ecclesiaste 3:22; 9:7) Quindi la Bibbia approva il divertimento appropriato.

La Bibbia però non ammette ogni sorta di divertimento. L’apostolo Paolo dice che la gozzoviglia, o baldoria sfrenata, appartiene alle “opere della carne” e che coloro che hanno l’abitudine di gozzovigliare “non erediteranno il regno di Dio”. (Galati 5:19-21) Paolo esortò quindi i cristiani a ‘camminare decentemente, non in gozzoviglie’. (Romani 13:13) Perciò la questione è: A quale categoria appartiene il carnevale, al divertimento innocente o alla gozzoviglia sfrenata? Prima di rispondere, spieghiamo meglio cosa intende la Bibbia per gozzoviglia.

Il termine “gozzoviglia”, in greco kòmos, ricorre tre volte nelle Scritture Greche Cristiane, sempre in senso negativo. (Romani 13:13; Galati 5:21; 1 Pietro 4:3) Ciò non meraviglia, dato che kòmos indicava in origine feste infami ben note ai primi cristiani di lingua greca. Quali feste?

Lo storico Will Durant spiega: “Una compagnia di gente che portava i falli sacri [simbolo dell’organo sessuale maschile] e che cantava ditirambi a Dioniso . . . costituiva nella terminologia greca un komos [festa orgiastica]”.a Dioniso, il dio del vino nella mitologia greca, fu poi adottato dai romani, che lo chiamarono Bacco. Ma l’elemento kòmos sopravvisse al cambiamento del nome. Il biblista James Macknight scrive: ‘Il termine kòmos deriva da Kòmos, dio dell’allegria e del piacere. Queste gozzoviglie venivano tenute in onore di Bacco, che perciò era chiamato Komastès’. Sì i festeggiamenti in onore di Dioniso e di Bacco erano vere e proprie gozzoviglie. Da cosa erano caratterizzate queste feste?

Descrizione della festa

Secondo Durant, in Grecia durante le feste in onore di Dioniso, le folle di celebranti “bevevano senza freno e consideravano sciocco chi . . . non perdesse completamente la ragione. Marciavano in selvagge processioni . . . e, bevendo senza limiti e danzando, cadevano in uno stato di frenesia dal quale erano veramente bandite tutte le restrizioni”. (Op. cit., pagina 234) Dello stesso tenore erano le feste tenute a Roma in onore di Bacco (chiamate baccanali) che includevano orge, musica e canti lascivi e durante le quali si compivano “azioni assolutamente vergognose”, scrive Macknight. Quindi folle deliranti, eccessi nel bere, musica e danze impudiche e immoralità sessuale costituivano gli elementi base delle gozzoviglie greco-romane.

Il carnevale odierno ha gli stessi ingredienti orgiastici? Ecco alcune citazioni di articoli sui festeggiamenti del carnevale: “Folle estremamente rauche”. “Quattro giorni di bisbocce e intere notti passate a far festa”. “I postumi del carnevale possono durare parecchi giorni per alcuni festaioli”. “A distanza ravvicinata, i rumori quasi assordanti . . . fanno impallidire le esecuzioni dei complessi ‘heavy metal’”. “Oggi i festeggiamenti carnevaleschi senza gay sono come una steak au poivre senza pepe”. “Il carnevale è diventato sinonimo di nudità totale”. Le danze carnevalesche hanno rappresentato “scene di masturbazione . . . e varie forme di rapporto sessuale”.

Certo le analogie fra il carnevale odierno e quelle feste antiche sono così impressionanti che un devoto di Bacco si troverebbe a proprio agio risvegliandosi nel bel mezzo di una moderna festa di carnevale. E ciò non dovrebbe sorprenderci, commenta Cláudio Petraglia, produttore televisivo brasiliano, poiché, egli dice, l’odierno carnevale “deriva dalle feste di Dioniso e di Bacco e tale, in realtà, è la natura del carnevale”. La New Encyclopædia Britannica afferma che il carnevale si può collegare con i Saturnali pagani dell’antica Roma. Quindi il carnevale, pur appartenendo a un’epoca diversa, appartiene alla stessa famiglia dei suoi predecessori. Come si chiama questa famiglia? Gozzoviglia.

Che effetto dovrebbe avere sui cristiani odierni sapere queste cose? Lo stesso effetto che ebbe sui primi cristiani che vivevano nelle province dell’Asia Minore che risentivano dell’influenza greca. Prima di diventare cristiani solevano indulgere in “opere di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi col vino, gozzoviglie [kòmois, forma plurale di kòmos], sbevazzamenti e illegali idolatrie”. (1 Pietro 1:1; 4:3, 4) Comunque, dopo aver imparato che Dio considera le gozzoviglie “opere che appartengono alle tenebre” smisero di partecipare a festeggiamenti simili a quelli del carnevale. — Romani 13:12-14.

Miguel, menzionato all’inizio, ha fatto la stessa cosa. Egli spiega perché: “Man mano che conoscevo meglio la Bibbia, ho capito che i festeggiamenti del carnevale e i princìpi biblici sono come l’olio e l’acqua: semplicemente non si mischiano”. Nel 1979 Miguel prese una decisione. Smise completamente di festeggiare il carnevale. Che scelta farete voi?

[Nota in calce]

a Storia della Civiltà, Parte II, La Grecia, trad. di R. Alterocca, Mondadori, Milano, 1956, pagine 289-90.

[Immagine a pagina 14]

Anfora greca precristiana con raffigurazione di Dioniso (a sinistra)

[Fonte]

Per gentile concessione del British Museum

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