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  • g96 22/12 pp. 16-18
  • Il massacro di Port Arthur: Perché è successo?

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  • Il massacro di Port Arthur: Perché è successo?
  • Svegliatevi! 1996
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Svegliatevi! 1996
g96 22/12 pp. 16-18

Il massacro di Port Arthur: Perché è successo?

DAL CORRISPONDENTE DI Svegliatevi! IN AUSTRALIA

ERA il pomeriggio di domenica 28 aprile 1996, e il tempo era splendido all’Historical Site di Port Arthur, un centro turistico molto frequentato che si trova nello stato australiano della Tasmania. Il Broad Arrow Café era pieno di gente che pranzava. Verso le 13,30 un giovane biondo di 28 anni, dopo aver finito di mangiare sulla terrazza, entrò nel locale e cominciò a sparare.

I clienti colpiti si accasciavano sulle sedie, con il cibo ancora in bocca. La polizia ha detto che era “una carneficina, come fosse un campo di battaglia”. Quando l’assassino ritenne che tutti erano morti — aveva ammazzato 20 persone — uscì con calma dal locale. In pochi secondi aveva commesso più omicidi di quanti ce n’erano stati nei quattro anni precedenti in tutta la Tasmania!

Eppure l’uomo continuò nella sua furia omicida, con metodica ferocia. Ad esempio, mentre usciva dal centro turistico vide Nanett Mikac con le sue bambine. Uccise Nanett e la bambina di tre anni. La bambina di sei anni tentò di fuggire, e lui la inseguì e la uccise mentre si nascondeva terrorizzata dietro un albero.

Poi, all’uscita del centro turistico, uccise tre persone in una BMW e prese la loro macchina. Poco lontano incontrò una coppia in un’altra macchina. Costrinse l’uomo ad entrare nel bagagliaio della BMW e uccise la donna che era con lui. Dopo ciò guidò fino alla pensione Seascape Cottage, non molto distante, dove arrivò verso le 14,00. Lì incendiò la BMW e prese in ostaggio l’uomo che aveva rapito e la coppia anziana che gestiva la pensione. Da che era uscito dalla tavola calda aveva ucciso 12 persone, portando il bilancio dei morti a 32. Molti altri erano rimasti feriti.

In predicazione la domenica pomeriggio

Nel frattempo, alle 13,30, Jenny Ziegler e la sua famiglia, testimoni di Geova della Congregazione Port Arthur, si incontrarono con altri per prepararsi a partecipare al ministero. La famiglia si diresse poi verso l’Historical Site di Port Arthur. Jenny voleva far visita a David Martin, l’amichevole proprietario della pensione Seascape Cottage. In precedenza, lei e un’altra sorella di fede avevano fatto con lui una piacevole conversazione sulla Bibbia.

Poco dopo le 14,00, mentre Jenny, il marito e i bambini si avvicinavano alla pensione, notarono del fumo che usciva da un’auto in fiamme sul prato. Alcuni poliziotti li fermarono e dissero loro di tornare da dove erano venuti. “Cominciammo a capire che c’era qualcosa che non andava”, ha detto Jenny. “Le strade sembravano stranamente deserte”.

Tuttavia, non rendendosi ancora conto che era successo qualcosa di grosso, la famiglia uscì dalla strada principale per andare in una spiaggetta dove dedicarsi all’attività di predicazione che avevano predisposto. Lì tutto sembrava normale: c’erano bambini che nuotavano, persone che camminavano sulla spiaggia e una coppia di persone anziane che se ne stava in macchina a leggere. “Mio marito avvicinò questa coppia e ne seguì una piacevole conversazione”, ha detto Jenny. “Disse loro che doveva esserci qualche problema sulla strada principale, per cui suggerì loro di prendere un’altra strada quando sarebbero andati via dalla spiaggia. Io parlai brevemente con un giovane, e dopo poco ce ne andammo”.

Gli Ziegler proseguirono verso l’Historical Site di Port Arthur. “Qui c’erano diverse automobili che bloccavano l’accesso”, ha spiegato Jenny. “In seguito venimmo a sapere che nascondevano alla vista i cadaveri delle vittime. Un uomo ci spiegò cos’era successo: ‘Un tizio armato ha avuto un raptus omicida; ci sono forse 15 morti!’ Ci fu consigliato di allontanarci immediatamente”.

Un epilogo orribile

L’incubo non era ancora finito. Jenny ha detto: “Tornare a casa è stato traumatico, perché non sapevamo dov’era l’assassino. Ogni volta che incrociavamo una macchina ci chiedevamo se dentro c’era lui. Anche quando arrivammo a casa sani e salvi continuammo a sentirci vulnerabili, dato che viviamo in una zona isolata, dove chi conosce il posto può nascondersi facilmente. Visto che i nostri fratelli e sorelle di fede sapevano dove eravamo andati quel pomeriggio, cominciarono immediatamente a telefonare per accertarsi che fossimo salvi.

“Ripensando all’accaduto capimmo che se fossimo arrivati dal proprietario della pensione pochi minuti prima avremmo potuto essere tra le vittime. Rabbrividimmo al pensiero che l’assassino poteva anche averci avuti nel mirino del suo fucile mentre parlavamo con i poliziotti!”

Quella domenica sera più di 200 poliziotti circondavano la pensione, tenendosi bassi per evitare le raffiche di pallottole che di tanto in tanto piovevano. Sembra che l’uomo chiedesse un elicottero per fuggire, ma durante la notte le trattative si interruppero. Verso le 8 di lunedì mattina si vide del fumo uscire dalla casa. L’assassino uscì dalla casa vivo, anche se ustionato. I tre ostaggi, compreso il gestore della pensione da cui gli Ziegler avevano tentato di andare, furono poi trovati morti tra i resti inceneriti della casa, portando così a 35 il bilancio delle vittime.

Perché è accaduto?

Circa sette settimane prima, il 13 marzo, un uomo armato era entrato in una palestra scolastica a Dunblane, in Scozia, e si era messo a sparare, uccidendo 16 bambini e l’insegnante. In armonia con una vecchia massima dei telegiornali, “Se c’è molto sangue la notizia ‘tira’”, questo episodio ebbe risonanza internazionale. Alcuni esperti del comportamento hanno suggerito che forse l’assassino australiano voleva superare quello di Dunblane per numero di vittime. Fatto significativo, negli Stati Uniti il cosiddetto “killer dello zodiaco”, che per anni aveva terrorizzato New York, disse che aveva tentato di superare altri assassini di cui aveva letto.

Un altro fattore che secondo molti contribuisce all’epidemia di omicidi sono il sesso e la violenza descritti nei film che si vedono al cinema o in videocassetta. Il quotidiano australiano Herald Sun riferiva: “Nella casa del presunto pluriomicida di Port Arthur, Martin Bryant, sono stati sequestrati in tutto 2.000 video di contenuto violento e pornografico. . . . La scoperta del nascondiglio con i video è avvenuta quando l’attenzione si è spostata sul ruolo dei film violenti nel massacro di Port Arthur”. Analogamente, il Daily News di New York riferiva che “c’erano due scatole di video pornografici sul letto” di colui che ha confessato di essere il “killer dello zodiaco”.

Quando si diffuse la notizia del massacro di Port Arthur, alcune emittenti televisive cambiarono immediatamente la loro programmazione. In seguito la giornalista Penelope Layland scrisse l’articolo “TV ipocrita per quanto riguarda violenza e dolore”, in cui osservava: “In un certo senso, non trasmettere quegli spettacoli violenti è stato come osservare un simbolico minuto di silenzio. Domani, la prossima settimana, il prossimo mese, le cose torneranno come sempre”.

Tuttavia, per capire meglio perché la violenza oggi è così diffusa dobbiamo rivolgerci alla Bibbia. Molto tempo fa essa prediceva: “Negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno . . . senza padronanza di sé, fieri, senza amore per la bontà”. (2 Timoteo 3:1-5) Pertanto, l’odierno aumento della violenza non fa che dimostrare ulteriormente che siamo negli ultimi giorni e che la fine di questo sistema di cose è vicina. — Matteo 24:3-14.

Come molti immaginano, in questa epidemia di atti selvaggi e disumani hanno una parte i demoni, forze spirituali invisibili e malvage. (Efesini 6:12) Dopo aver descritto l’espulsione di Satana il Diavolo e dei demoni dal cielo, la Bibbia dice: “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo”. (Rivelazione [Apocalisse] 12:7-9, 12) Noi viviamo proprio in quel periodo di guai, e Satana e i demoni stanno usando tutti i mezzi a loro disposizione per incitare gli esseri umani a commettere sempre più atti di violenza.

Ma presto Satana, i demoni e il loro mondo malvagio non ci saranno più, e grazie al dominio del Regno di Dio inizierà un giusto nuovo mondo. (Daniele 2:44; Matteo 6:9, 10; 2 Pietro 3:13; 1 Giovanni 2:17; Rivelazione 21:3, 4) Jenny ha detto: “Attualmente ‘piangiamo con quelli che piangono’, ma desideriamo trasmettere la nostra speranza del Regno a quelli che sono rimasti profondamente scossi da questa tragedia”. — Romani 12:15.

[Immagine a pagina 17]

Il Broad Arrow Café, dove ebbe inizio il massacro

[Fonte dell’immagine a pagina 16]

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