La cucina può essere un luogo divertente
“STA lontano dalla cucina!” Molti bambini affamati hanno ricevuto questo avvertimento quando cercavano di assaggiare la cena prima del tempo. Tuttavia, anziché tenerli lontani, i genitori hanno buone ragioni per invitare i figli in cucina. Come mai? Perché la cucina, in effetti, è un’“aula” eccezionale.
La cucina è un posto dove i bambini possono sviluppare la creatività e la capacità di risolvere problemi, un posto dove possono imparare a servire altri e a fare lavoro d’équipe, un posto dove nascono spontaneamente conversazioni significative che toccano il cuore, un posto dove valori profondi possono essere inculcati in modo quasi impercettibile. Sì, nelle credenze e nei cassetti e sulle mensole piene di oggetti di ogni cucina ci sono molte preziose lezioni, pronte a venir fuori ogni volta che si prepara un pasto.
Nell’era della tecnologia e dell’informazione perché mai usare la cucina per addestrare i bambini? La risposta è: a motivo del tempo. Molti genitori riconoscono che nulla vale tanto quanto passare del tempo, parecchio tempo, con i figli!a Il problema è dove trovarlo. Alcuni esperti raccomandano ai genitori di considerare i soliti lavori che fanno attorno a casa come un’occasione per fare le cose insieme ai figli, istruendoli. Questo è in armonia con un comandamento che Dio diede ai genitori dell’antica nazione d’Israele: “Queste parole che oggi ti comando devono essere nel tuo cuore; e le devi inculcare a tuo figlio e parlarne quando siedi nella tua casa e quando cammini per la strada e quando giaci e quando ti levi”. — Deuteronomio 6:6, 7.
Dato che comunque passiamo regolarmente del tempo in cucina, sembra un luogo appropriato per svolgere qualche attività come famiglia. E a differenza di gite speciali, che spesso dobbiamo rimandare finché non abbiamo il tempo, le energie o il denaro per farle rientrare nel nostro programma, il sano appetito non si può rimandare. Oltre a ciò la cucina esercita una naturale attrattiva sui bambini. Dopo tutto, in quale altro posto imparano a usare bene il coltello e a maneggiare altri utensili? E ogni tanto i bambini che si divertono metteranno tutto sottosopra! Ma quali lezioni si possono imparare in cucina?
Imparare nell’“aula” della cucina
Louise Smith, che è nota ai suoi alunni di quattro anni come la Signora del panpepato e che da 17 anni insegna arte culinaria ai bambini, ha fatto questa osservazione: “Il cibo è uno strumento eccezionale per insegnare perché è qualcosa che tutti i bambini capiscono. Il senso dell’odorato, del gusto e del tatto sono così acuti in tenera età che i bambini vengono completamente coinvolti. E col cibo si può insegnare la pronuncia, l’aritmetica e il modo di risolvere problemi”. Le azioni di versare, pestare, sbucciare, setacciare, mescolare e spianare aiutano i bambini a diventare abili con le mani e a coordinare i movimenti degli occhi e delle mani. Dividere secondo la qualità (ad esempio l’uva passa e le noci in mucchi distinti) e ordinare in una sequenza (mettere contenitori di plastica uno dentro l’altro secondo la grandezza) sono cose che insegnano nozioni fondamentali per imparare la matematica. Seguire le istruzioni di una ricetta è un esercizio nell’uso dei numeri, delle misure, del calcolo del tempo, della logica e della lingua. E non ci si può avventurare nel complicato mondo pieno di rischi della cucina senza imparare qualcosa su sicurezza, responsabilità, organizzazione personale e lavoro d’équipe.
Un fatto non trascurabile è che imparare a cucinare è utile. Non di rado bambini che cominciano dando una mano in cucina sono in grado di cucinare interi pasti quando raggiungono l’adolescenza. Quale genitore indaffarato non ne sarebbe contento una volta ogni tanto? Cucinare, inoltre, aiuta i giovani a divenire sicuri di sé e autosufficienti, ciò che potrà essere loro utile quando in seguito assumeranno le responsabilità di adulti, che si sposino o no. — Confronta 1 Timoteo 6:6.
Lee, che è rimasto celibe fin dopo la trentina, rammenta: “Mia madre cominciò a insegnarmi le nozioni elementari di culinaria quando avevo circa sei anni. Dapprima mi interessava soprattutto fare biscotti, torte e altri dolci. A nove anni sapevo programmare e preparare un pasto completo per la famiglia, cosa che facevo regolarmente. In seguito, da adulto non sposato, mi resi conto che saper fare vari lavori domestici, incluso il cucinare, semplificava la vita. E direi che questo ha contribuito senz’altro alla riuscita del mio matrimonio”.
Cucinare è divertente!
Come fa un genitore a trovare il tempo per addestrare i figli in cucina? Una madre suggerisce di scegliere un momento in cui ci sono meno distrazioni possibile. Se avete diversi bambini, vorrete lavorare con un bambino per volta all’inizio. A tal fine, scegliete momenti in cui gli altri bambini stanno facendo un sonnellino o sono a scuola. Calcolate che ci vorrà più tempo che se cucinaste da soli. E siate preparati a divertirvi in cucina!
Per la prima lezione potreste far scegliere a vostro figlio o a vostra figlia qualcosa che gli piace mangiare.b Cercate una ricetta semplice e veloce. Accertatevi che si tratti di cose che è in grado di fare sino in fondo. Per impedire che il vostro bambino si agiti o si annoi, fategli trovare prima qualcuno degli ingredienti e degli utensili necessari. Potreste anche preparare parzialmente alcuni ingredienti in anticipo così che la lezione non sia troppo lunga e non divenga noiosa.
Leggete la ricetta insieme al bambino, mostrandogli come fare ciascun lavoro. Dategli un suo spazio in cucina — forse un cassetto con un paio di scodelle e alcuni utensili — e procurategli un grembiule. A un maschietto anziché fargli mettere un grembiule femminile, procurategliene uno da cuoco. Sin dall’inizio, mettete in risalto l’importanza della sicurezza e stabilite regole ragionevoli per la cucina. — Vedi il riquadro intitolato “Prima lezione: La sicurezza”, a pagina 18.
Soprattutto, fate in modo che sia divertente. Non lasciate che vostro figlio vi guardi soltanto; fategli lavare le mani e tenetelo occupato nell’effettiva preparazione del cibo. Dategli la possibilità di provare, sperimentare e fare domande. E quando un piatto non risulta perfetto non preoccupatevi. Se lo ha fatto vostro figlio, probabilmente lo mangerà lo stesso!
Unità familiare
Senza dubbio i massimi benefìci che deriveranno dalla cucina riguardano l’unità e i valori della famiglia. Forse avete notato che i componenti di alcune famiglie svolgono le loro diverse attività senza molti contatti gli uni con gli altri. In tali circostanze la casa può diventare poco più di un luogo dove riposarsi e fare rifornimento. Invece se la famiglia cucina insieme è più probabile che mangi insieme e che rigoverni i piatti e riordini la cucina insieme. Queste attività offrono ai componenti della famiglia regolari occasioni per comunicare, interagire e tenersi in contatto fra loro. “Ho fatto alcune delle più belle chiacchierate con i miei ragazzi vicino al lavandino della cucina”, rammenta una madre. Ed Hermann, un padre cristiano, aggiunge: “Siamo stati volutamente senza lavastoviglie per diversi anni, così che dovevamo lavare e asciugare i piatti a mano. Il compito di asciugarli toccava ai nostri figli, a turno. Non c’era momento migliore per parlare del più e del meno”.
Sì, il tempo che passate in cucina con i figli — settimana dopo settimana, anno dopo anno — costituisce la base su cui potranno svilupparsi valori spirituali e sante qualità. È durante questi momenti in cui si sta insieme senza esservi costretti che nascono conversazioni spontanee, a cuore aperto, tra genitore e figlio e che l’esempio di un genitore può silenziosamente influire sul cuore del figlio. Tale addestramento può recare al figlio benefìci che dureranno tutta la vita, poiché Proverbi 22:6 dice: “Addestra il ragazzo secondo la via per lui; anche quando sarà invecchiato non se ne allontanerà”.
Perciò se voi genitori cercate i modi per trascorrere più tempo con i vostri figli, perché non chiedete loro di aiutarvi a preparare una torta o un pasto completo? Potreste riscontrare che quello di lavorare con loro in cucina è un mezzo sia per nutrire che per educare la famiglia.
[Note in calce]
a Per una trattazione di questo soggetto, vedi l’articolo “‘Tempo di qualità’ a piccole dosi” nel numero di Svegliatevi! del 22 maggio 1993, pagine 16-17.
b Per essere brevi, da ora in poi useremo sempre il maschile. Ma le informazioni si applicano anche alle femmine.
[Riquadro a pagina 18]
Prima lezione: La sicurezza
Prendete misure di sicurezza
• Seriamente, ma senza spaventare, spiegate i pericoli che ci sono lavorando in cucina, più o meno come spieghereste i pericoli del traffico in una strada molto frequentata. Date voi stessi il buon esempio.
• Fate in modo che ogni volta che i bambini lavorano in cucina siano sorvegliati da un adulto. Non permettete a un bambino di usare un utensile o un elettrodomestico finché non è in grado di usarlo senza pericolo.
• Tenete in ordine la cucina. Pulite subito quando versate qualcosa e togliete di mezzo ciò che ingombra. Animali e altre cose che distraggono devono stare fuori della cucina mentre cucinate.
Proteggete le dita
• Frullatori elettrici e tritatutto dovrebbero essere usati solo sotto la sorveglianza di un adulto. Accertatevi che l’apparecchio sia spento e staccato dalla presa prima che vostro figlio metta un cucchiaio nel contenitore.
• Mantenete i coltelli affilati, poiché se un coltello non taglia bisogna fare più forza ed è quindi più facile che scivoli.
• Quando vostro figlio sta imparando a usare il coltello, fategli seguire questi passi: (1) afferrare il coltello per il manico, (2) appoggiare il coltello sul cibo, (3) mettere l’altra mano sul dorso del coltello e (4) fare forza per tagliare il cibo.
• Usate il tagliere. Per evitare che le verdure rotolino mentre vostro figlio cerca di tagliarle, dividetele prima a metà e appoggiate la parte piatta sul tagliere.
Attenzione alle bruciature
• Spegnete sempre i fornelli e il forno quando non vengono usati. Tenete presine, libri di cucina e asciugamani lontani dai fornelli.
• Posizionate i manici dei tegami verso l’interno dei fornelli, dove non si possono facilmente urtare facendoli rovesciare.
• Se fate lavorare vostro figlio vicino ai fornelli, accertatevi che stia in piedi su una superficie robusta e stabile.
• Non prendete su un oggetto che scotta senza sapere già dove posarlo. Accertatevi che quando trasportate un oggetto che scotta gli altri in cucina lo sappiano, specie se passerete dietro di loro.