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  • wcg cap. 54 p. 242-p. 245
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Cammina coraggiosamente con Dio
wcg cap. 54 p. 242-p. 245

54 L’APOSTOLO GIOVANNI

Ebbe coraggio in tempi bui

Edizione stampata
Edizione stampata

“È L’ULTIMA ora”, scrisse l’apostolo Giovanni. Era ormai avanti con gli anni e sapeva che il periodo apostolico stava per finire. Decenni prima, sia Gesù che l’apostolo Paolo avevano detto che si sarebbe diffusa l’apostasia. Gli apostoli facevano da freno contro l’apostasia, ma dopo la loro morte falsi maestri avrebbero corrotto la congregazione (Matt. 7:15; Atti 20:29, 30; 2 Tess. 2:6, 7). Sembra che Giovanni sia stato l’ultimo a fare da freno. Chissà come si sarà sentito in quei tempi bui, vedendo che l’apostasia corrompeva una congregazione dopo l’altra. Lui però non si fece mai prendere né dalla paura né dalla disperazione.

In età avanzata l’apostolo Giovanni riuscì a perseverare nonostante la persecuzione, l’esilio e la diffusione dell’apostasia

Quando probabilmente aveva più di 90 anni, Giovanni era ancora molto zelante ‘nel parlare di Dio e nel rendere testimonianza riguardo a Gesù’. Per questo fu condannato all’esilio a Patmos, un’isola arida e rocciosa che si trova nel Mar Egeo. Comunque Giovanni trovò il coraggio di mantenere un atteggiamento positivo. Come ci riuscì? Senza dubbio ripensava spesso a questa promessa che Gesù aveva fatto ai discepoli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla conclusione del sistema di cose” (Matt. 28:20).

A distanza di più di 60 anni da quando quella promessa era stata fatta, Gesù trasmise a Giovanni una visione spettacolare. Si trattava di una rivelazione divina che si incentrava sul “giorno del Signore”, quando la congregazione cristiana sarebbe stata ristabilita e sarebbe stata di nuovo unita. Cristo avrebbe anche aiutato i suoi discepoli a rimanere fedeli nonostante gli attacchi di Satana.

La visione fu presentata “in segni”, o simboli. Molte delle cose che Giovanni vide erano probabilmente al di là della sua comprensione. Ma una cosa gli era chiara: l’apostasia che si stava diffondendo nelle congregazioni non era certo un problema irrisolvibile per Geova e Gesù. Durante il giorno del Signore, il popolo di Dio avrebbe prosperato e avrebbe ricevuto meravigliose benedizioni. In una guerra in cielo Satana sarebbe stato sconfitto e gettato sulla terra, e alla fine sarebbe stato distrutto per sempre. Senz’altro quella visione diede ancora più coraggio a Giovanni, e lui mise per iscritto fedelmente “tutte le cose che aveva visto”.

L’apostolo Giovanni scrive la rivelazione che riceve da Gesù. In una visione vede il glorificato Gesù che getta sulla terra un gran dragone rosso fuoco e i demòni.

Anche se l’esilio a Patmos non sarà stato facile, Giovanni non perse mai la gioia. Sembra che sia stato rilasciato dopo la morte dell’imperatore romano Domiziano, un accanito persecutore dei cristiani. A un certo punto probabilmente andò a Efeso. Quando aveva circa 100 anni si ritrovò ad assolvere un nuovo incarico, un incarico molto impegnativo.

Giovanni fu ispirato a scrivere il quarto e ultimo Vangelo. Probabilmente sapeva che quel testo si sarebbe diffuso rapidamente tra le congregazioni e avrebbe aiutato i fratelli ad avere più fede e più coraggio. Ma sapeva anche che scrivendo quel Vangelo si sarebbe attirato ancora di più l’odio dei nemici dei veri cristiani. Tuttavia non si fece fermare da questo.

Anche se erano passati circa 70 anni dalla morte di Gesù, Giovanni si rese conto che i suoi ricordi, grazie all’aiuto dello spirito santo, erano ancora molto vividi. Fece un emozionante resoconto della vita di Gesù, e circa il 90 per cento di ciò che scrisse non era contenuto negli altri tre Vangeli. Per esempio, soltanto Giovanni descrisse la risurrezione di Lazzaro e il complotto ordito dai capi religiosi per ucciderlo (Giov. 11:1-46; 12:10). Inoltre, Giovanni riportò in modo molto dettagliato il discorso che Gesù aveva fatto ai suoi discepoli la notte prima di morire e la preghiera che aveva pronunciato in loro favore. Fin da quando è stato scritto, il Vangelo di Giovanni si è rivelato un regalo prezioso per tutti i cristiani.

All’incirca nello stesso periodo, Giovanni fu ispirato a scrivere tre lettere ai suoi compagni di fede. Con coraggio parlò dell’apostasia che si stava diffondendo a quel tempo e avvertì i cristiani di non socializzare mai con gli apostati e di non rivolgere loro nemmeno un saluto. Le tre lettere di Giovanni sono anche piene di amore e di speranza. Giovanni scrisse che “Dio è amore”, e sia le sue parole d’incoraggiamento che le sue esortazioni rispecchiano proprio l’amore di Dio. Scrisse anche che era molto felice di vedere che i suoi figli spirituali continuavano a “camminare nella verità”. Quelle parole avranno certamente spinto molti di loro a proseguire su quella strada.

Noi oggi non ci troveremo mai nella stessa situazione in cui si trovò Giovanni. Anche se l’apostasia costituisce ancora un pericolo, non prenderà più il sopravvento sulla congregazione cristiana, come invece accadde nei secoli successivi alla morte di Giovanni (Isa. 54:17; Atti 3:21). Comunque potremmo dover affrontare problemi, persecuzione e perfino isolamento, proprio come Giovanni. Seguiamo quindi il suo esempio. E, qualsiasi cosa accada, continuiamo a camminare coraggiosamente con Dio!

Leggi questi passi della Bibbia:

  • Giovanni 16:1–17:26

  • 1 Giovanni 2:18; 4:8

  • 2 Giovanni 9-11

  • 3 Giovanni 4

  • Rivelazione 1:1, 2, 9-11; 12:9; 20:1-6; 21:1-5

Per parlarne insieme:

In quali modi Giovanni mostrò coraggio?

Vai più a fondo

  1. 1. Cosa indica che Giovanni aveva un carattere forte? (bt 33, riquadro parr. 3-4)

  2. 2. Perché Giovanni era considerato ‘un uomo illetterato e comune’? (Atti 4:13; w08 15/5 30 par. 6)

  3. 3. In che senso Giovanni rimase finché non venne Gesù? (approfondimento a Giov. 21:22, nwtsty)

  4. 4. Perché possiamo concludere che fu Giovanni a scrivere il Vangelo che porta il suo nome? (it “Giovanni, La Buona Notizia secondo” parr. 2-8) Immagine A

    Fondation Martin Bodmer, Cologny (Genève)

    Immagine A: Manoscritto risalente al 200 circa, con l’intestazione (evidenziata nell’immagine) “Buona notizia [o “Vangelo”] secondo Giovanni”

Una storia che ti riguarda

  • Gli scritti ispirati di Giovanni contengono più di 100 riferimenti alla morte di Gesù o ai benefìci che ne derivano. Come possiamo dimostrare che anche noi apprezziamo molto il sacrificio di Gesù?

  • Quando Giovanni fu ispirato a scrivere cinque libri della Bibbia, probabilmente aveva ben più di 90 anni. Cosa ci insegna questo su come Geova considera le persone anziane? Immagine B

    Collage: Una sorella si dà da fare a livello spirituale anche se è avanti con gli anni. 1. Tiene uno studio biblico in videoconferenza. 2. Dà un regalino a una giovane sorella della sua congregazione, che ha in mano il libro della Scuola del Servizio di Pioniere.

    Immagine B

  • Come potresti imitare il coraggio di Giovanni nella tua vita?

Una prospettiva più ampia

  • Cosa ti insegna su Geova la storia di Giovanni?

  • In che modo questa storia si collega al proposito di Geova?

  • Perché sei grato del fatto che Giovanni sia stato scelto per regnare con Cristo in cielo?

Scopri di più

In questo video, nota come fratelli e sorelle avanti con gli anni possono mostrare lo stesso coraggio di Giovanni.

Siate coraggiosi! | Le persone anziane (2:04)

Giovanni parlò tantissimo dell’amore. Scopri cosa possiamo imparare dai suoi scritti ispirati e dal suo esempio.

“Impariamo dal ‘discepolo a cui Gesù voleva particolarmente bene’” (w21.01 8-13)

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