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  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1952
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1952
w52 15/5 pp. 155-157

Attività dei testimoni di Geova in Italia

(Rapporto tratto dall’Annuario inglese del 1952)

LE TENEBRE coprono i popoli che sono in questo vecchio sistema di cose e lo servono. Ma, Gesù disse: “Voi siete la luce del mondo”. È certamente una gioia per i testimoni di Geova andare per la terra facendo risplendere la loro luce. Questo è quello che stanno facendo in Italia. È stata una lotta lunga, difficile, ardua, aiutare il popolo di questo paese, ma la ricca benedizione di Geova è sopra i servitori del Signore qui. Con l’aumento del lavoro di campo sorgono maggiori problemi legali, ma questi sono trattati mentre si presentano. Una più grande testimonianza vien data così in tutta la nazione. E più grande è la testimonianza, maggiore è l’opposizione che viene dai falsi religionisti, e questa pure è sostenuta, mentre perseverano. Il servitore di filiale ci dà un’idea abbastanza chiara del potere e controllo dei religionisti. Ma nonostante questo controllo c’è stato un aumento del 52 per cento sulla media di proclamatori dell’anno scorso, e ora ci sono 1.742 persone che cantano lodi a Geova.

Un’esperienza riassume l’ostacolo che devono superare in Italia i testimoni di Geova; lasciamo che la dica il servitore di filiale.

È evidente che l’uomo comune ha le scatole piene di tutta la confusione religiosa e dà la colpa alla religione per il suo presente stato penoso. La religione cattolica raccoglie in Italia esattamente quello che merita dopo secoli di dogmi, tradizione, intolleranza, bigotteria, inquisizioni e rude trattamento del popolo in genere. Perciò non c’è da sorprendersi che molti italiani, proprio vicino alla porta di casa del Vaticano, disprezzano questa organizzazione e desidererebbero vederla cadere. I loro occhi sono stati aperti su ciò che la falsa religione ha fatto. Ma le masse non conoscono la vera religione né sanno che è proposito di Dio come è espresso nella Bibbia distruggere tutte le false istituzioni di questo mondo e stabilire un nuovo sistema di cose. Questa confortante buona notizia è ora dichiarata nella penisola italiana e nelle isole di Sicilia e di Sardegna dai testimoni di Geova.

La seguente esperienza, che è stata inviata di recente, ben illustra come la falsa religione reagisce al messaggio della verità.

“Furono prese disposizioni per tenere la nostra semestrale assemblea di circoscrizione nella città di C— l’ultima settimana del giugno 1951. Il permesso della polizia fu ottenuto sia per l’adunanza privata che per l’assemblea pubblica. Due anni fa l’autorizzazione per la nostra adunanza pubblica era stata rifiutata col pretesto che la polizia era occupata coi comunisti in isciopero nella provincia, e nessun agente avrebbe quindi potuto essere inviato per servizio alla nostra adunanza. Questa volta, però, tutto pareva che andasse bene finché il nostro annunzio pubblico non ebbe cominciato il sabato.

“A mezzogiorno due poliziotti vennero alla sala per avvisarci che le nostre adunanze private eran proibite. Immediatamente ci recammo al locale ufficio del commissario per appurare che cosa significava tutto questo. Mentre noi entrammo nel commissariato, un giovane sacerdote stava andando via con un largo sorriso sulla faccia. Senza dubbio era abbastanza gioioso, e subito apprendemmo che la polizia gli aveva dato ragione di sentirsi contento. Il commissario stesso rese molto chiaro che il nostro permesso della polizia era annullato per ragioni sulle quali egli non aveva controllo. Le autorità diedero come ‘ragione’, la non sicura condizione della sala, ma nessuno si attendeva che ci credesse. Dopo una discussione alquanto accesa sulla questione, fummo consigliati di andare al capoluogo della provincia e di parlare al ‘capo’ provinciale, il questore.

“Alcune ore dopo entravamo nella sede della questura, e con nostra sorpresa ci trovammo lo stesso sacerdote cattolico che avevamo incontrato nell’ufficio del commissario, questa volta accompagnato da un sacerdote più anziano e dall’aspetto importante. Più tardi sapemmo che quest’ultimo era il vicario della città dove noi tenevamo la nostra assemblea. I sacerdoti aspettavano per parlare al questore, ma quando il suo subalterno, il capo di gabinetto, venne dentro essi chiesero invece di andare nel suo ufficio. Qualche minuto dopo arrivò il questore, dandoci l’opportunità di parlare a questo capo della provincia mentre i due sacerdoti erano nell’ufficio adiacente col capo di gabinetto della questura. Comunque, il piano era già stato fatto, i religionisti dalle vesti nere dietro la scena avevano fatto l’azione, e il questore, il loro pupattolo politico, era pronto ad eseguire i loro ordini. Egli mostrò chiaramente che nella sua mente aveva già preso la decisione poiché prima di udire ciò che noi avevamo da esporre e, invece di darci buone ragioni per spiegare perché le nostre adunanze erano state proibite, cominciò a minacciarci di arresto per aver affittato una sala che, secondo la sua opinione, non era adatta per adunanze. La sua tattica era quella di spaventarci e far sembrare come se noi fossimo stati quelli che avrebbero agito male meritando riprovazione.

“Quindi telefonò al capo di gabinetto della camera vicina, e, senza dubbio in modo che i due sacerdoti ivi con lui si sarebbero convinti della devozione del questore alla loro causa, diede ordini di proibire le adunanze private, e, come punizione, anche la nostra adunanza pubblica doveva esser proibita. Come devono aver gongolato i sacerdoti quando videro che il loro piano riusciva! Essi devono essersi sentiti come gli scribi religiosi che fecero pressione su Pilato e lo fecero cedere e acconsentire alla morte di Gesù. Benché apparentemente essi pensarono di aver raggiunto il loro obiettivo, le loro macchinazioni gesuitiche dovevano risultare a loro propria sconfitta agli occhi dei loro gonzi politici.

“Noi eravamo determinati a non arrenderci a questa arbitraria, fascista azione della polizia senza una lotta, e per più di un’ora stemmo nell’ufficio del questore e dibattemmo l’aspetto legale del nostro caso. Il capo di gabinetto, evidentemente dopo essersi liberato dei suoi consiglieri religiosi, venne dentro per prendere parte alla disputa. Noi cercammo di mostrare a tutti e due questi politicanti che non agivano bene o democraticamente cedendo ai dittatori religiosi che non avrebbero tollerato una differenza di opinione, e se la religione non poteva sostenere la critica doveva quindi esserci qualche cosa che non andava al riguardo. Essi furono d’accordo su questo, ma si giustificarono asserendo che l’Italia non potrebbe mai esser democratica, a causa dei vecchi elementi totalitari che hanno governato per secoli.

“Mentre ce ne andavamo, facemmo notare che rifiutavano il privilegio di dare un bicchiere di ‘acqua fresca’ ai ‘fratelli’ di Cristo e chiedemmo loro chi essi veramente pensavano che erano i veri seguaci di Cristo, i sacerdoti che facevano pressione su di loro o noi. Senza esitazione essi dichiararono con franchezza: ‘Voi siete i discepoli di Cristo.’

“Tornammo e prendemmo le disposizioni per tenere l’assemblea in due case private, e per mezzo di altoparlante avemmo il medesimo programma in entrambi i luoghi nello stesso tempo. L’intolleranza del clero suscitò l’indignazione di molte persone oneste, malgrado i sacerdoti cercassero di coprire la cosa annunziando in chiesa la mattina seguente che nessuno avrebbe dovuto partecipare all’adunanza pubblica dei testimoni di Geova quel giorno (mentre sapevano così bene che essa era stata proibita e perciò non sarebbe stata tenuta!). Essi non volevano che il popolo sapesse che erano stati loro a colpire la libertà alle spalle, non perché si vergognassero ma perché avevano paura della verità e dei suoi effetti sull’errore. Ma qui ancora i sacerdoti furono sconfitti, perché i testimoni di Geova non tengono chiusa la loro bocca ma continuano a smascherare l’ipocrisia e gli erronei insegnamenti dei falsi religionisti, col risultato che più persone di buona volontà aprono i loro occhi”.

Noi ringraziamo la Società, il canale visibile di Geova su questa terra, per tutto ciò che è stato fatto per l’opera del Regno in Italia. A dire il vero, costa qualche cosa mandare avanti l’opera, ma le benedizioni di Geova sono state manifeste e più grandi benedizioni son riservate. Apprezziamo ciò che fanno i nostri fratelli a Brooklyn, e specialmente il nostro caro fratello Knorr, per l’opera in tutta la terra. I nuovi opuscoli che sono stati preparati in italiano durante l’anno, l’ammaestramento di Galaad che è stato dato ai nostri servitori in servizio continuo, e il ricco cibo spirituale che ci perviene regolarmente ci rendono più che mai determinati a continuare le “buone opere”. Questo è il modo migliore in cui noi possiamo mostrare il nostro amore per Geova e per la sua organizzazione.

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