Domande dai lettori
◆ Secondo l’articolo “Odiati per il Suo nome” de La Torre di Guardia, del 1º gennaio 1953, centinaia di migliaia di Cristiani morirono nel corso delle “dieci persecuzioni” cominciate al tempo di Nerone; 144.000 morirono nel solo Egitto durante una delle persecuzioni. Come si può mettere in armonia questo con la limitazione scritturale di 144.000 posti nel numero che forma il corpo di Cristo, e quale posizione fu la sola offerta ai Cristiani durante quei secoli? — J. A., Repubblica Domenicana.
L’articolo non classificò con nessun fine le persone che morirono durante queste persecuzioni, ma parlò delle conseguenze in modo generale. Rimarcate che una classificazione basilare fu fatta nel caso indicato dalla domanda: “Nella sola provincia d’Egitto, 144.000 persone che professavano d’essere Cristiani morirono nel corso di questa violenta persecuzione, oltre ad altri 700.000 che morirono in conseguenza delle fatiche incontrate durante il bando o i forzati lavori pubblici”. Le vittime sono identificate come “Cristiani professi”, non Cristiani effettivi. Molte di queste persone possono esser state prese nell’ondata della persecuzione, ma possono non aver mai realmente predicato la verità o seguito le orme di Gesù, essendo solo Cristiani professi. Sapevano che il mondo nel quale vivevano era corrotto e ascoltavano il messaggio dei Cristiani essendo disposti a morire per esso benché non avessero la prospettiva dell’alta vocazione in Cristo Gesù. Oggi molti che professano d’essere Cristiani possono esser disposti a morire per la loro fede, pur non essendo seguaci delle orme di Gesù e non ottemperando ai requisiti scritturali come tali.